CRITERI ATTUATIVI DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA

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1 CRITERI ATTUATIVI DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA Art. 1 - OGGETTO Il presente Regolamento disciplina l attuazione dell intervento Servizio di assistenza domiciliare educativa, così come previsto dalla L.328/00 (art.22, comma 4, lett.c) e ribadito nel Piano di Zona approvato dall Assemblea dei Sindaci del Distretto di Luino il 16/12/02 (vedi il punto nel capitolo Azioni di settore ). Art. 2 - AMBITO DI APPLICAZIONE Il contesto territoriale di riferimento è il Distretto di Luino. La gestione dell intervento avviene tra i Comuni interessati, in forma associata, e l Ufficio di Piano. Art. 3 - FINALITA' Diffondere sul territorio l intervento di assistenza domiciliare educativa per sostenere i minori in difficoltà e mantenerli nel loro contesto di vita. Nello specifico gli obiettivi sono i seguenti: - Favorire la crescita globale del minore, considerando le relazioni familiari ed il contesto socioculturale di appartenenza - Prevenire il possibile aggravarsi del disagio, riducendo al minimo la possibilità di un inserimento in strutture residenziali - Osservare la realtà personale e relazionale del minore per conoscere in modo più approfondito la sua situazione e predisporre degli interventi più mirati - Coinvolgere la rete familiare nel progetto per sostenerla nel miglioramento delle proprie capacità educative. Oltre alle finalità sopra indicate dovrà garantirsi un intervento educativo indiretto a supporto degli operatori presenti nei Comuni, fermo restando che lo stesso deve ricadere nella tipologia di interventi previsti nel presente regolamento. Nello specifico tale intervento, disciplinato al successivo art. 11, avrà i seguenti obiettivi: - Consulenza per valutazioni dei singoli casi, - Valutazione, programmazione ed eventuale progettazione degli interventi in ambito educativo minorile che vengono disposti direttamente dal singolo Comune, - Monitoraggio e supervisione degli interventi anche finalizzati alla riprogettazione degli stessi. Art. 4 - DESTINATARI DELL'INTERVENTO Minori in età prescolare/scolare, anche disabili, appartenenti a nuclei familiari con difficoltà socioeducative. In particolare s intende dare priorità ai progetti educativi rivolti ai seguenti soggetti:

2 - Minori con prescrizione dell'intervento sancita da provvedimento dell'autorità Giudiziaria - Minori tutelati da provvedimento dell'autorità Giudiziaria - Minori con prescrizione di incontri protetti da parte dell'autorità Giudiziaria - Minori segnalati dal Servizio Sociale comunale in collaborazione con il Servizio Minori - Minori segnalati dal Servizio Sociale comunale in collaborazione con l'unità Operativa di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza Art. 5 - FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE - Educatore Professionale - Figura Educativa con funzione di coordinamento, consulenza e supervisione pedagogica Art. 6 - MODALITA ATTUATIVE Le finalità del Servizio si perseguiranno attraverso i seguenti interventi: - Interventi socio-educativi finalizzati alla valorizzazione ed al potenziamento delle risorse personali del minore e della famiglia, della rete sociale di appartenenza al fine di favorire una crescita armonica ed evitare il possibile aggravarsi della situazione - Sostegno del minore nell inserimento in attività di socializzazione e del contesto di vita - Sostegno della relazione tra genitori e figli anche in contesti d incontro protetto Art. 7 - CRITERI PER L'ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI Gli interventi saranno rivolti ai minori individuati all Art.4. Nel caso di risorse professionali insufficienti rispetto alle richieste s individuano le seguenti priorità: - Compresenza di Provvedimento dell'autorità Giudiziaria con prescrizione di intervento domiciliare e presa in carico del Servizio UONPIA - Provvedimento dell'autorità Giudiziaria con prescrizione di intervento - Provvedimento a tutela del minore emesso dalla competente Autorità Giudiziaria e, ove prevista, prescrizione di incontri protetti - Minori in carico all'uonpia ed al Servizio Sociale di base con situazione di gravità correlata a carenze socio-educative del contesto familiare - Minori in carico al Servizio Minori ed al Servizio Sociale di base Art. 8 - PROCEDURA PER L'ATTIVAZIONE DELL'INTERVENTO I Servizi specialistici congiuntamente con quelli di base, che intendano attivare un intervento, dovranno far pervenire all'ufficio di Piano segnalazione motivata e corredata da eventuale documentazione utile a sostenere l'ipotesi di intervento

3 L'Ufficio di Piano, valutati i requisiti di ammissibilità, provvederà a trasmettere la segnalazione perventua al servizio A.D.M. che, insieme ai Servizi specialistici e territoriali, definirà una prima ipotesi di progetto educativo individuando tempi e modalità di attuazione e tappe di verifica dell'intervento, che potrà essere rivalutato secondo la realtà del contesto. Art. 9 - MODALITA' DI INTEGRAZIONE SULLA GESTIONE DELL'INTERVENTO I Servizi invianti, una volta formulata l'ipotesi di intervento, la proporrà al nucleo familiare del minore e in tale contesto definirà con lo stesso le modalità di presentazione dell'educatore domiciliare. I Servizi invianti garantiranno al Servizio di Assistenza domiciliare il necessario raccordo con l'ente locale per la concreta realizzazione di attività e/o l'utilizzo di servizi che dovessero rendersi necessari nell'intervento educativo. Art COMPITI DELL'UFFICIO DI PIANO L'Ufficio di Piano, oltre ai compiti di istruttoria precedentemente individuati all Art.8, svolgerà le seguenti funzioni: - Attivazione delle procedure per il reperimento delle figure educative, prevedendo in via prioritaria, l'assunzione in forma diretta e, qualora si rendesse necessario, attraverso l'attivazione di opportune convenzioni con il Terzo settore. - Determinazione dei criteri per il convenzionamento: Presenza di operatori in possesso di un Diploma di Educatore Professionale o di una Laurea in Scienze dell Educazione Esperienza nell'ambito dell'assistenza domiciliare educativa minorile Garanzia della continuità educativa nella relazione tra l'operatore ed il minore (fatte salve cause di forza maggiore indipendenti dalla volontà dell operatore) Disponibilità ad operare sul territorio del Distretto di Luino Attivazione in tempi brevi dell'intervento dal momento in cui l'ufficio di Piano ammette la famiglia all'intervento - Coordinamento generale del lavoro dei soggetti di volta in volta interessati al caso specifico per la predisposizione e la realizzazione dei singoli progetti educativi - Monitoraggio e verifica della congruità dell'intero impianto dell azione di settore rispetto ai bisogni del territorio - Ove previsto, erogazione diretta di voucher alle famiglie ammesse all intervento per l'acquisto della prestazione. L Ufficio di Piano, inoltre, darà tempestiva comunicazione al Comune di residenza dell avvio dell intervento ( sia esso esclusivamente di osservazione/valutazione del minore o di carattere continuativo sulla base del progetto educativo ) e del piano di sviluppo temporale dello stesso al fine di consentire la determinizione degli oneri posti in capo al Comune. Dara altresi comunicazione della sospensione, cessazione degli interventi attivati o della necessità di implementare/ridurre l insieme degli interventi in ragione dell evoluzione della situazione socio-educativa del minore.

4 Art ATTIVITA DI SUPPORTO AGLI OPERATORI COMUNALI Tale attività, in conformità a quanto previsto all art.3 avrà le seguenti modalità attuative: 1. Al momento della segnalazione della necessita di supporto da parte dell operatore comunale: - Interventi di consulenza per la valutazione dei casi avendo riguardo alla definizione delle risorse/potenzialità educative possedute dal minore e dal nucleo familiare seppure nel quadro di difficoltà socio-educative. 2. Al momento della valutazione, programmazione e progettazione degli interventi: - Interventi che, nel rispetto della tipologia di attività di cui al presente Regolamento, prevedano: L individuazione di un Piano di Trattamento Personalizzato del caso a partire dalla fase di osservazione in cui siano ricompresi gli obiettivi, gli strumenti e le modalità generali dell intervento educativo progettato. La definizione, connessa alle caratteristiche del Piano di Trattamento Personalizzato, delle risorse professionali necessarie a realizzare l intervento proposto 3. Al momento del monitoraggio e supervisione degli interventi: - Interventi finalizzati a monitorare e supervisionare, dal punto di vista pedagogico, l attività educativa realizzata dai singoli Comuni al fine di: Individuare le eventuali criticità in relazione al trattamento del caso Proporre eventuali soluzioni che riorientino, in itinere, l intervento educativo Riprogettare ove necessario- gli interventi stessi per renderli più rispondenti agli obiettivi ridefiniti del Piano di Trattamento Personalizzato Oltre alle modalità di monitoraggio e supervisione degli interventi gia normate dal precedente punto 3 del presente articolo, sarà possibile prevedere la partecipazione all equipe educativa del servizio di A.D.M. del personale educativo afferente ai singoli Comuni secondo un piano concordato fra Servizio Sociale comunale e figura di coordinamento del Servizio di Assistenza domiciliare Educativa. La figura professionale, afferente all Ufficio di Piano, preposta all intervento indiretto di supporto educativo ai Comuni è individuata nella figura educativa di coordinamento, consulenza e supervisione pedagogica di cui all art. 5. Tale figura, una volta ricevuta dall Ufficio di Piano la richiesta di supporto da parte degli operatori comunali, provvederà a valutare con essi i contenuti della richiesta stessa e, se ne sussistono i requisiti in conformità a quanto previsto dall Art. 3, attiverà nel modo più tempestivo possibile gli interventi previsti dal presente articolo. Art ONERI ECONOMICI Gli oneri economici posti in capo al singolo Comune di residenza del minore preso in carico ed impiegati dall ufficio di Piano quale risorsa aggiuntiva per l implementazione degli interventi del serviziodi A.D.M.., risultano cosi determinati: Euro 20 forfettari per ogni singolo intervento/incontro con il minore realizzato nell ambito e secondo le modalità, anche temporali, previste dal progetto d intervento. Si intendono per intervento/incontro tutte le attività di osservazione e valutazione richiamate all articolo 11 nonche tutti gli interventi successivi, se attivati, di carattere educativo svolti in ambito domiciliare od extra-domiciliare, le cui finalità sono previste dall articolo 6.

5 Restano a carico dell Ufficio di Piano gli oneri previsti per la realizzazione delle fasi propedeutiche all attivazione dell intervento, sia esso finalizzato all osservazione/valutazione o presa in carico educativa del minore, e comunque tutte quelle fasi di consulenza/monitoraggio/supervisione fra operatori in cui sia escluso l intervento diretto con il minore.

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