Le gastriti nel cane: impiego di ranitidina ad uso veterinario (Zantadine)

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1 Rivista di Zootecnia e Veterinaria, vol. 41, n. 2, 2009 Le gastriti nel cane: impiego di ranitidina ad uso veterinario (Zantadine) G. Pengo*, R. Vailati Facchini**, N. Zortea # *Medico Veterinario, Libero professionista - vellodoro@virgilio.it **Medico Veterinario, Libero professionista # Medico Veterinario, Libero professionista Riassunto Le gastriti croniche, erosive/ulcerative sono nel cane evenienza non così rara. Per la loro sintomatologia, a volte subdola, spesso vengono sottovalutate dai proprietari. Nella presente indagine è stata valutata l efficacia di un medicinale ad uso veterinario a base di ranitidina (Zantadine) su pazienti affetti da forme di gastrite cronica erosivo/ulcerativa. La ricerca ha confrontato due gruppi di animali: uno trattato con Zantadine e uno con un farmaco noto già disponibile in commercio. I risultati vengono confrontati sulla base della remissione della sintomatologia clinica, sulla visione macroscopica endoscopica dell organo e dell osservazione istopatologica dei prelievi bioptici. Summary Chronic, erosive, ulcerative gastritis is not infrequent in dogs. However, due to its unclear symptoms it is often neglected by the owner. In this study the efficacy of a veterinary medicinal product containing ranitidine (Zantadine) has been evaluated in dogs affected by chronic ulcerative/erosive gastritis. The study compared two groups of treated animals: the first group treated with Zantadine, the second one with a different already well known and marketed drug. The results have been evaluated on the basis of the improvement of the clinical symptomatology, the endoscopic analysis of organ macroscopic structure and the histopathology of collected bioptical samples. Keywords Chronic gastritis, ulcerative/erosive gastritis, endoscopy, ranitidine. INTRODUZIONE Le gastriti, e più specificamente le gastriti croniche, sono evenienza abbastanza frequente nel cane (1), (2), (3), (4), (5). Esse vengono diagnosticate nel 35% dei cani con vomito cronico ma anche nel 26-48% in soggetti senza alcun sintomo clinico (3), (4), (5), (6). Le gastriti croniche sono classificate sulla base di diversi parametri. Una classificazione considera le cause eziologiche: allergie alimentari, corpi estranei, terapie con antinfiammatori non steroidei, malattie parassitarie, micotiche o batteriche. Tra quest ultime si possono poi identificare patologie eziologicamente più specifiche come quelle da Helicobacter spp., anche se la maggior parte di esse è a tutt oggi considerata ad eziologia idiopatica (1), (2), (3), (4), (5), (7), (8). Una seconda classificazione si basa invece sui rilievi istopatologici per cui, in funzione dell infiltrato cellulare predominante, si identificano gastriti croniche eosinofiliche, linfocitiche, plasmocitiche, granulomatose, follicolari linfoidi (1), (2), (3), (4). Nel 1998, infine, è stata perfezionata da Happonen e collaboratori una stadiazione visiva delle gastriti croniche che, basandosi sempre su un interpretazione istologica, oltre a valutare l infiltrato cellulare precedentemente descritto, valuta anche anomalie strutturali: atrofia, ipertrofia, fibrosi, edema, ulcera, metaplasia, oltre che la gravità soggettiva: lieve, moderata, grave (4). La sintomatologia risulta variabile, presentando sintomi che da lievi e aspecifici diventano via via più caratteristici; clinicamente essi possono essere caratterizzati da episodi di vomito intermittente, intervallati da episodi di vomito acuto, a volte non responsivo al trattamento sintomatico (1), (2), (3), (4), (9), (10), (11). Altri possibili sintomi più aspecifici includono: inappetenza, anoressia, perdita di peso e dolorabilità addominale (1), (2), (3), (4), (9), (11). Ematemesi e melena sono invece molto rari in corso di gastrite cronica e sono nella maggior parte dei casi as- 9

2 G. Pengo sociati alla concomitante presenza di ulcere o neoplasie. Anche la diarrea appare infrequente e associata nella maggior parte dei casi alla presenza di infiammazione intestinale (inflammatory bowel disease, IBD), solo raramente alla incompleta digestione dell alimento (1), (2), (3), (4), (11). L ulcera è definita come un area di mucosa gastrica danneggiata, fino alla lamina muscularis mucosae o ancora più in profondità, fino alla tonaca muscolare o alla sierosa. Lesioni più superficiali, che si fermano alla sottomucosa, sono classificate come erosioni (6). L eziologia delle erosioni e ulcerazioni gastriche può essere associata a diversi disordini sia gastrici che di altra origine (3), (4), (6), (12), (13). Le erosioni e le ulcere si verificano quando le forze aggressive (acidi, pepsina e/o traumi) prevalgono sulle forze protettive (microcircolazione della mucosa, turnover epiteliale, muco gastrico e prostaglandine) (6), (12), (13). Di fatto, i meccanismi patogenetici responsabili del danno gastrico e della conseguente formazione delle erosioni/ulcere gastriche possono in gran parte essere attribuiti alla compromissione della barriera mucosale gastrica, come conseguenza di lesioni dirette, interferenze con la sintesi di prostagladine gastroprotettive (PGE 2 ), interferenze con la sintesi di muco o bicarbonati, riduzioni del flusso sanguigno e ipersecrezioni di succo gastrico acido da conseguenti retro-diffusioni acide verso gli strati profondi della parete gastrica (3), (4), (6), (12), (13). Per comprendere meglio la patogenesi dell ulcera/erosione gastrica è utile riassumere i meccanismi di protezione della barriera gastrica. Le cellule epiteliali gastriche, che sono costituite da epitelio cilindrico strettamente unite da giunzioni serrate, sono caratterizzate da un rapido turnover e richiedono un abbondante circolazione ematica al fine di garantire il trasporto di sostanze nutritive ed una valida ossigenazione oltre che la rimozione degli ioni idrogeno retro diffusi. Infatti l intera superficie gastrica è rinnovata ogni 2-3 giorni (3), (4), (6). Le cellule epiteliali sono prima prodotte all interno delle cripte, da cui migrano verso il lume gastrico, in prossimità del quale avviene la loro distribuzione (3), (4), (6). Le cellule mucose del collo producono un gel viscoso a base di glicoproteine (5%) e acqua (95%), che aderisce alla superficie della mucosa, offrendo una protezione contro l abrasione meccanica e agendo come barriera contro gli enzimi digestivi. Inoltre tali cellule secernono attivamente anche bicarbonati; in tal modo si genera un gradiente di ph neutro in grado di neutralizzare gli acidi gastrici (3), (4), (6). Le prostaglandine (PGE 2 ) svolgono un ruolo protettivo nei confronti della mucosa gastrica, stimolando la secrezione gastrica di muco e bicarbonato, sostenendo il flusso ematico della mucosa, inducendo vasodilatazione e inibendo la secrezione degli acidi (3), (4), (6), (13). Le prostaglandine sembrano esercitare anche un ruolo nella stimolazione del turnover epiteliale e nella migrazione delle cellule mucosali in fase di riparazione mucosale, agendo come messaggeri intercellulari (3), (4), (6), (13). Infine va specificato che gli eicosanoidi prodotti dalla cascata dell acido arachidonico per intervento della ciclossigenasi 2 (COX-2) durante la risposta infiammatoria sono principalmente responsabili delle proprietà infiammatorie e dolorifiche anche della mucosa gastrica, mentre quelli prodotti dalla cascata dell acido arachidonico per intervento della ciclossigenasi 1 (COX-1) sono fondamentalmente responsabili dei meccanismi protettivi della stessa mucosa (3), (4), (6). Sulla base di ciò si comprende come tutti gli insulti inferti alla barriera muco-gastrica (traumi diretti, interferenze nella sintesi di prostaglandine gastroprotettive, muco o bicarbonato, diminuiti flussi ematici, acidi gastrici) sono in grado di indurre la formazione di erosioni/ulcere gastriche (3), (4), (6). Tra le cause più frequenti d erosione/ulcerazione gastrica, si devono annoverare gli antinfiammatori non steroidei (FANS), sia da soli, ma soprattutto associati con i cortisonici, che determinano danni diretti alla mucosa ed interferiscono con la sintesi delle prostaglandine (3), (4), (6). Per diminuire la tossicità causata dall inibizione della sintesi delle PGE 2 sono stati sviluppati farmaci che bloccano in modo selettivo la ciclossigenasi inducibile (COX-2). L uso di dosi elevate e per lunghi periodi di tempo di alcuni glucocorticoidi, come desametazone e metilprednisolone, è stato associato alla comparsa di erosioni gastriche, ma i meccanismi d induzione delle lesioni non sono chiari ed i loro effetti, a differenza di quelli indotti dai FANS, non sono mitigati dalla somministrazione di analoghi delle PGE 2 (3), (4), (6), (14). Anche l ipersecrezione di acidi gastrici in risposta al rilascio di istamina da parte di mastociti in caso di mastocitomi e di gastrina nel caso di gastrinomi è implicata come causa di ulcere gastriche (3), (4), (6). Sia in caso di gastrite cronica che di gastrite erosivo/ulcerativa le semplici radiografie non sono utili per la diagnosi, ma sono di ausilio nell escludere altre cause del vomito quali corpi estranei, dilatazione gastrica, cause intestinali, peritonite e perforazione gastrica (1), (2), (3), (4). Le radiografie con mezzo di contrasto non possono essere definite propriamente diagnostiche, nonostante siano utili per evidenziare difetti di riempimento, in quanto i radiogrammi non permettono comunque la valutazione visiva della mucosa e l esecuzione di prelievi bioptici (1), (2), (3), (4). Gli esami ecografici permettono di valutare l ispessimento della mucosa gastrica, l ispessimento intraparietale gastrico, le modificazioni della mucosa gastrica associate a gastriti e raramente ulcere, oltre a facilitare l esclusione delle cause non gastriche di vomito (1), (2), (3), (4). Si deduce quindi come le informazioni fornite da esami radiografici ed ecografici risultino complementari all esame endoscopico, che resta il 10

3 Rivista di Zootecnia e Veterinaria, vol. 41, n. 2, 2009 metodo diagnostico d elezione. L endoscopia, infatti, non solo permette la visione diretta delle lesioni (Foto I, II e III) ma presenta anche il notevole vantaggio di consentire il prelievo di frammenti bioptici che permettono di diagnosticare e classificare con più precisione le lesioni gastriche (1), (2), (3), (4), (10), (11), (12), (15). Per quando riguarda il trattamento delle gastriti croniche e delle ulcere/erosioni gastriche, il primo approccio prevede, quando possibile, il trattamento di disordini metabolici che sottostanno alla comparsa della sindrome morbosa e la rimozione dell eventuale noxa patologica: farmaci, tossine, corpi estranei, parassiti, infezioni batteriche o fungine (1), (2), (3), (4). A tale proposito risulta essenziale la fluidoterapia (necessaria per ripristinare gli squilibri elettrolitici insorti in seguito alla patologia) che deve essere adeguata in relazione allo stato di disidratazione del paziente e alla gravità della patologia (1), (2), (3), (4). L approccio terapeutico, in corso di gastriti croniche e di erosioni/ulcere gastriche, resta l utilizzo dei protettivi della mucosa gastrica, quali il misoprostolo (analogo delle PGE 2 ) oppure altri dispositivi farmacologici quali il sucralfato che si lega alle aree di mucosa gastrica danneggiate da interruzione del rivestimento epiteliale indipendentemente dalla causa che ha provocato il danno (1), (2), (3), (4), (13). In corso di vomito grave possono essere usati antiemetici mentre la copertura antibiotica profilattica può essere giustificata in pazienti con grave compromissione della barriera gastrointestinale (1), (2), (3), (4). Nei pazienti con patologia correlata a intolleranza alimentare o in corso di forme di gastrite cronica ad eziologia idiopatica contribuisce alla guarigione l utilizzo di una dieta specifica, la quale ha lo scopo di limitare l utilizzo degli antigeni ai quali il paziente è stato esposto in precedenza; molte di tali diete presentano anche un elevato contenuto di carboidrati e un basso tenore lipidico, facilitando così lo svuotamento gastrico (1), (2), (3), (4). Molto importante è l inibizione farmacologica della secrezione acida gastrica che si ottiene ricorrendo a farmaci antistaminici anti-h 2 (come ranitidina, cimetidina, famotidina, nizatadina), a farmaci parasimpaticolitici come l atropina, ad antagonisti muscarinici selettivi come la pirenzipina, a inibitori dell adenilciclasi e della pompa protonica H + /K + -ATPasi (omeprazolo) (1), (2), (3), (4), (12), (16), (17), (18), (19), (20). In particolare è stato dimostrato come la riduzione della secrezione gastrica acida (Foto IV) con un antistaminico anti-h 2 promuova la guarigione della mucosa nei cani con lesioni erosive e ulcerative (1), (2), (3), (4), (12), (17). Il meccanismo d azione di farmaci comporta una riduzione (fino al blocco) della secrezione dell acido gastrico attraverso la loro interazione con i recettori H 2 dell istamina situati sulla superficie delle cellule parietali, all in- Foto II - Visione endoscopica di mucosa gastrica caratterizzata da gastrite cronica erosiva. Foto I - Visione endoscopica di erosioni/ulcerazioni della mucosa gastrica. Foto III - Visione endoscopica di mucosa gastrica caratterizzata da grave gastrite cronica ipertrofica ed erosivo/ulcerativa. 11

4 G. Pengo Foto IV - Schema riassuntivo del meccanismo di secrezione acida gastrica. terno delle ghiandole gastriche (6), (14), (17). Gli inibitori H 2, oltre a bloccare i recettori istaminici e ridurre la secrezione acida, favoriscono la secrezione luminale di bicarbonato e muco e accrescono il flusso ematico della mucosa (6). Tutto ciò porta ad un innalzamento del ph gastrico e rende più favorevoli le condizioni dell ambiente gastrico durante le fasi di guarigione dalla patologia cronica gastrica e/o dall erosione/ulcera gastrica (6), (17), (20). In particolare, tra i farmaci inibenti i recettori H 2 va messo in risalto come la ranitidina presenti una più rapida biodisponibilità rispetto alle altre molecole (il suo effetto si manifesta già entro 1 ora dalla somministrazione), un azione sulla peristalsi gastroenterica tale da poter svolgere congiuntamente un azione pro cinetica, nonché una maggior specificità verso i recettori H 2 gastrici anziché verso i recettori H 2 di altri organi, riducendo così effetti collaterali indesiderati (14), (17), (18), (19). STUDIO CLINICO: MATERIALI E METODI Animali Lo studio è stato condotto su 20 cani di proprietà, previo consenso scritto dei proprietari, informati della tipologia e delle modalità d esecuzione della prova e che erano stati istruiti sulle modalità di somministrazione dei farmaci e di gestione del paziente. I 20 cani, inclusi nella sperimentazione senza distinzione di razza o d età, presentavano un peso corporeo compreso tra i 9 e 27 kg e una sintomatologia caratterizzata da vomito, disoressia e dimagrimento, riferibili a gastriti croniche, erosivo- ulcerative di diversa origine, incluse quelle d origine iatrogena (FANS). I soggetti selezionati sono stati sottoposti ad esami ematici e urinari al fine di valutare la funzionalità epatorenale e l equilibrio elettrolitico e quindi al fine di escludere eventuali altre patologie in corso che potessero ricondurre alla stessa sintomatologia. Il sospetto di gastrite cronica od erosivo-ulcerativa è stato infine investigato e confermato tramite endoscopia gastroduodenale, con correlata indagine istopatologica delle biopsie raccolte durante l esame diagnostico. Sono stati esclusi dalla prova soggetti con sintomatologia riferibile ad altre patologie in atto, soggetti del peso inferiore ai 9 kg e superiori ai 27 kg, soggetti che all esame endoscopico presentavano lesioni macroscopiche della parete gastrica riferibili a gastrite acuta-emorragico-ulcerativa o a gastrite ipertrofica, soggetti affetti da sintomatologia riferibile ad enterite (diarrea), soggetti con insufficienza renale e/o epatica, soggetti sottoposti a trattamenti con farmaci in grado di influire sul decorso della malattia o mascherare gli effetti della terapia quali prostaglandine, metoclopramide, domperidone, maropitant. Infine sono stati esclusi dalla sperimentazione i soggetti in condizioni di grave compromissione sistemica o in corso di gravidanza od allattamento. Nello studio sono stati inclusi cani presentati alla visita clinica per episodi di vomito che si protraevano da diverso tempo; l inserimento nel gruppo distinto era condizionato alla valutazione degli esami ematochimici e delle urine e all esclusione di altre cause di vomito extra-gastriche. Al momento dell inclusione i soggetti sono stati sottoposti ad esame gastroscopico (tempo zero). Il medico veterinario endoscopista ha indicato per ogni animale incluso nella prova le condizioni macroscopiche globali dello stomaco su una scala SDS (Semantic Differential Scale) con valori da 1 a 10. Sulla scala SDS sono stati indicati come valore zero gli stomaci in condizioni eccellenti, mentre i valori crescenti indicavano un aggravamento delle condizioni fino ad arrivare al valore massimo di dieci indicatore di condizioni pessime. L esame istopatologico della mucosa gastrica è stato effettuato su 6 campioni di mucosa prelevati a livello di antro, fondo e corpo gastrico (2 antro, 2 fondo, 2 corpo). L esame microscopico delle porzioni di mucosa prelevate è stato effettuato in accordo con i criteri classificativi utilizzati dal Sydney System, in base al quale le lesioni infiammatorie gastriche sono state classificate, secondo la tipologia cellulare prevalente e secondo la localizzazione. Per quanto attiene al grado di gravità, le lesioni microscopiche sono state valutate tramite un punteggio da 0 a 4 (Tabella 1). TRATTAMENTI I soggetti inclusi nella prova sono stati divisi a random in due gruppi di trattamento (gruppo A e gruppo B ) di 10 unità ognuno. I 10 soggetti del gruppo A 12

5 Rivista di Zootecnia e Veterinaria, vol. 41, n. 2, 2009 TABELLA 1 Scala di score istopatologico utilizzata per la valutazione delle biopsie gastriche raccolte durante lo studio. Score Istopatologico 0 Descrizione Cellule infiammatorie sporadiche o assenti (da 0 a 2) 0,5 Da 2 a 4 cellule 1 Infiltrato infiammatorio lieve (5-10 cellule) 1,5 Da 10 a 20 cellule 2 Infiltrato infiammatorio moderato (20-40 cellule) 2,5 Da 40 a 50 cellule 3 4 Infiltrato infiammatorio grave ( cellule) Infiltrato infiammatorio molto grave (> 100 cellule) sono stati trattati con ranitidina alla dose di 2 mg/kg di p.c. b.i.d. per 20 giorni consecutivi (Zantadine, 0,2 ml/3 kg di p.c. b.i.d.). I 10 soggetti del gruppo B sono stati invece trattati con cimetidina alla dose di 5 mg/kg p.c. tre volte al giorno per 28 giorni consecutivi. Zantadine è stato somministrato direttamente in cavità orale tramite una siringa dosatrice graduata, l alimento è stato somministrato dopo un minimo di minuti dalla somministrazione del farmaco. Per tutto il periodo della prova i cani sono stati mantenuti presso il domicilio del proprietario ed alimentati con una dieta a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di carboidrati come da routine clinica durante i casi di gastrite cronica, essendo tale dieta considerata efficace nel favorire la remissione del vomito. Gli animali sono stati infine sottoposti a visita clinica (esame obiettivo generale ed esame obiettivo particolare) ogni due giorni per valutare il miglioramento della sintomatologia clinica: presenza di vomito, diminuzione dell appetito e perdita di peso. L esame gastroendoscopico è stato eseguito a giorni prefissati (prima del trattamento, fine trattamento e 8 giorni post-trattamento) corrispondenti al giorno zero, al giorno 20 e al giorno 28 per i soggetti inclusi nel gruppo A e al giorno zero, al giorno 28 e al giorno 36 per i soggetti inclusi nel gruppo B. RISULTATI La valutazione dell efficacia dei trattamenti è stata effettuata basandosi su due end point principali: il miglioramento macro-microscopico dell aspetto della mucosa a giorni prefissati (prima del trattamento, fine trattamento, 8 giorni post trattamento) e l evoluzione della sintomatologia clinica: presenza di vomito, diminuzione dell appetito, perdita di peso. I parametri di valutazione dell aspetto macroscopico della mucosa gastrica e quelli di score istopatologico sono stati già descritti precedentemente. I risultati ottenuti sono riportati nel Grafico 1, che raccoglie i valori Grafico 1 - Rappresentazione media dello score clinico ed istopatologico dei pazienti del gruppo A e gruppo B. 13

6 G. Pengo medi dello score clinico ed istopatologico dei pazienti appartenenti ai gruppi A e B e che evidenzia un sensibile miglioramento sia della sintomatologia clinica che dello score istopatologico già al controllo effettuato a fine trattamento, per porre in evidenza un netto miglioramento alla gastroscopia di fine periodo d osservazione. Durante le visite cliniche, compiute ogni due giorni, si è rilevata una rapida diminuzione dei casi di vomito già nei primi tre-quattro giorni di terapia. Contemporaneamente è stato osservato un deciso miglioramento delle condizioni di salute generale degli animali, accompagnato da un aumento dell appetito, nonché un incremento ponderale al termine della terapia. ANALISI STATISTICA L analisi statistica dei dati ottenuti è stata condotta con il test di Mann-Whitney per campioni dipendenti, che ha permesso di concentrarsi solo sugli effetti del trattamento, prescindendo dalle condizioni iniziali di ciascun soggetto. Lo studio comparativo tra i due gruppi di cani è stato condotto con criteri statistici largamente utilizzati e validati nelle sperimentazioni clinico-farmacologiche. Sono state compiute una serie di ripetizioni, confrontando: i valori attribuiti inizialmente alla parete gastrica nei due gruppi prima del trattamento (T 0) i valori attribuiti alle condizioni della parete gastrica prima e dopo il trattamento per il gruppo A i valori attribuiti alle condizioni della parete gastrica dei gruppi A e B alla fine del trattamento. Confronto al T 0 Le caratteristiche di gravità delle condizioni della mucosa gastrica dei cani inclusi nei due gruppi sono risultate sovrapponibili. Confronto tra le differenze ai tre tempi di osservazione nel Gruppo A Le differenze rilevate nelle condizioni micro e macroscopiche della mucosa gastrica prima del trattamento, alla fine del trattamento e alla fine del periodo di osservazione sono state significative nel gruppo A trattato con ranitidina, a conferma dell efficacia della terapia. Confronto tra l efficacia nel migliorare le condizioni della mucosa gastrica dei trattamenti nei gruppi A e B Valutando le varie analisi microscopiche effettuate durante il periodo di trattamento sia in pazienti apparte- nenti al gruppo A che al gruppo B, si è potuto notare un più rilevante e precoce miglioramento delle condizioni della mucosa gastrica in quei pazienti appartenenti al gruppo A trattati con ranitidina (α 5% e β 20%), indicando una maggior efficacia della ranitidina gruppo A nella risoluzione delle lesioni gastriche. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Le gastriti cronica ed erosivo/ulcerativa non sono un evenienza rara nella specie canina e possono causare disturbi (1), (2), (3), (4), (5). I pazienti colpiti generalmente non presentano una predisposizione di razza e, dalla nostra esperienza e dai casi osservati nel presente studio, si evince come queste sindromi gastriche sembrino colpire più frequentemente i soggetti di mezza età o i giovani adulti. Infatti, sulla base dei dati raccolti l età media dei cani è di 7, 8 anni. Inoltre si è osservato come i sintomi possano presentarsi con intensità differente, che può andare dal semplice vomito intermittente fino a episodi di vomito più gravi o ancora alla comparsa di anoressia o perdite di peso anche consistenti (1), (2), (3), (4), (9), (10), (11). Spesso i proprietari tendono a sottovalutare il problema, soprattutto nei casi in cui la sintomatologia non appare eclatante. Tutto ciò però porta a trascurare la patologia causale e ad un aggravio della sintomatologia, ma anche dei danni che ne scaturiscono. Dal presente studio si evince inoltre come siano varie le lesioni che possono colpire la mucosa gastrica e come queste alterazioni microscopiche si ripercuotano poi sulla normale fisiologia dell organo: in alcuni casi, infatti, l iniziale insorgenza di lesioni anche minime innesca una serie di meccanismi (alterazione del ph gastrico, diminuzione delle difese mucosali gastriche, proliferazione secondaria di forme batteriche o di batteri specifici come Helicobacter) che esacerbano le lesioni precedenti aggravando in modo marcato la sintomatologia e la situazione clinica del paziente (1), (2), (3), (4), (5), (6), (9). L esame endoscopico, accompagnato dalla lettura istologica dei campioni bioptici è l esame d elezione in questi casi (1), (2), (3), (4), (10), (11), (12), (15). Gli esami complementari, quali radiografie addominali, esami ecografici ed ematochimici, rivestono un ruolo secondario e mirano all esclusione di patologie concomitanti che potrebbero manifestare la stessa sintomatologia (1), (2), (3), (4). D altro canto basti pensare come l insufficienza renale, con il manifestarsi dell aumento dell azotemia sierica, determini una forma di gastrite con formazione d erosioni della mucosa, anche se in questo caso non si parla di una patologia primaria gastrica (ovvero d alterazioni fisiologiche insite nell organo) ma di modificazioni fisiopatologiche di altri organi cui consegue il disturbo gastrico (3). Lo stesso dicasi nell insorgenza di 14

7 Rivista di Zootecnia e Veterinaria, vol. 41, n. 2, 2009 insufficienze epatiche, pancreatiche e pancreatiti (3). Anche la presenza in sede gastrica di corpi estranei può portare nel tempo all instaurarsi di una sintomatologia simile, soprattutto in presenza di corpi estranei che non determinano occlusione completa allo svuotamento dell organo (forme acute), ma solo a subocclusioni che nel tempo, in seguito all azione meccanica esercitata ed all alterazione della fisiologia dell organo, possono indurre patologie gastriche croniche e/od erosive (1), (2), (3), (4), (6). Nel presente studio, escludendo tutte le cause secondarie di gastrite (comprese patologie enteriche che possono portare a una conseguente alterazione della fisiologia gastrica), ci si è concentrati sulle malattie gastriche primarie, in modo da valutare il reale effetto del medicinale ad uso veterinario Zantadine. Come segnalato in precedenza, l endoscopia risulta l esame diagnostico ideale in questo tipo di patologie, poiché oltre a valutare la reale condizione dell organo (valutazione della mucosa, valutazione della motilità dell organo, etc.) presenta l indubbio vantaggio di permettere la raccolta di biopsie nelle varie regioni dell organo e, grazie all esame istologico, di avere una classificazione della patologia e quindi una diagnosi più precisa (1), (2), (3), (4), (10), (11), (12), (15). Nei presenti casi, si è osservato come a livello istologico, la diagnosi principale sia stata di gastrite cronica-attiva, con identificazione di diverse tipologie: forme eosinofiliche, forme suppurative/purulente, forme microfollicolari, forme interstiziali (6), (11), (15). Grazie all esame istologico, inoltre, si sono potute osservare alterazioni della mucosa gastrica (barriera difensiva mucosale) che andavano da modeste erosioni fino a forme ulcerative più gravi con perdita di sostanza della mucosa stessa (6), (11). Infine, sempre grazie agli accertamenti istologici, si sono potuti evidenziare particolari agenti eziologici quali Helicobacter-spp. che non sembra essere causa primaria d infiammazione dell organo, ma un interferente secondario che può aggravare i danni già presenti e la sintomatologia (5), (7), (8). A tal proposito si può osservare come anche nei casi che presentano una sintomatologia clinica di media/grave entità, confermata all esame istologico che evidenzia un grave danno a livello della mucosa gastrica complicato dall insorgenza di una forma infiammatoria, la terapia instaurata determina una veloce remissione della sintomatologia. Un altro dato posto in risalto da questo studio è che le malattie di questa natura, spesso non giungono a completa guarigione sia per eventuali danni causati alla barriera mucosale, sia per alterazioni insite nel sistema immunitario locale dello stomaco (GALT). Di conseguenza l uso di Zantadine può essere visto, oltre che come terapia, anche come una profilassi in corso di gastriti croniche, per prevenire evoluzioni erosive ulcerative o in corso di patologie metaboliche generali quali insufficienza renale ed epatica, pancreatiti, etc. Frequentemente, le forme gastriche croniche possono andare incontro a recidive, cioè ad una riattivazione di forme croniche preesistenti, anche se possono essere mantenute sotto controllo grazie alla terapia medica (1), (2), (3), (4), (5), (7), (9). La terapia effettuata in corso di tali patologie varia in funzione della gravità della sintomatologia e del tipo di forma infiammatoria. In questi casi raramente è necessario ospedalizzare i pazienti, anche se in alcuni casi il violento riacutizzarsi di forme croniche prevede il ricovero del paziente e la messa in atto di fluidoterapia per la correzione degli squilibri elettrolitici e della disidratazione (1), (2), (3), (4). Spesso questi pazienti vanno curati a lungo termine, cercando di risolvere la sintomatologia principale (vomito, anoressia, dimagramento) nel breve tempo ed instaurando poi una serie d accorgimenti a lungo termine, fra cui la terapia dietetica che resta l elemento cardine della terapia (1), (2), (3), (4). Tra le terapie instaurate nella prima fase, è necessario somministrare farmaci che permettano di ridurre gli episodi di vomito e avviino un lavoro di riparazione e protezione della mucosa gastrica inibendo la secrezione acida gastrica (1), (2), (3), (4). A tale proposito in questo studio abbiamo potuto costatare come gli antistaminici anti-h 2, come la ranitidina, forniscano un valido aiuto come coadiuvanti della terapia (1), (2), (3), (4), (12), (14), (16), (17), (19), (20). La ranitidina possiede infatti una elevata selettività sui recettori H 2, da 5 a 12 volte superiore a quella della cimetidina, e proprietà procinetiche che favoriscono lo svuotamento gastrico, utile in corso di gastriti croniche. Considerando il vomito come sintomo di riferimento, questo ha manifestato un importante remissione tra il terzo e quarto controllo, quindi già dopo una settimana di trattamento. In conclusione, il presente studio permette di concludere che il medicinale Zantadine è efficace nel controllo della secrezione acida gastrica e della sintomatologia in corso di gastrite cronica erosivo/ulcerativa dopo un trattamento di 20 giorni e che i pazienti trattati con tale medicinale mantengono uno stato clinico privo del sintomo del vomito anche alla fine del periodo d osservazione (giorno 28 dall inizio del trattamento). Inoltre, l analisi delle biopsie istologiche post trattamento ha messo in evidenza come il medicinale non solo porti un netto miglioramento della sintomatologia clinica, ma abbia un decisivo compito nella remissione del processo infiammatorio e riparativo a livello della mucosa gastrica stessa. Una delle ipotesi che può spiegare la rapida remissione della sintomatologia clinica ottenuta nei pazienti trattati con Zantadine è la rapida biodisponibilità del farmaco, che viene rapidamente assorbito (entro 1 ora dalla somministrazione). In ultima analisi, Zantadine è risultato essere ben tollerato in tutti i pazienti trattati e pratico da somministrare grazie alla sua formulazione liquida e alle due sole somministrazioni giornaliere. 15

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