II tempi e gli spazi 2 Rifletti e discuti 48

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1 INDICE GENERALE La storia più antica Le origini dell umanità II tempi e gli spazi 2 Rifletti e discuti 48 V 1 Dagli ominidi all uomo Come fare storia: le fonti La storia dell uomo comincia in Africa orientale 5 PRIMO PIANO Come datare i fossili L evoluzione: un processo ramificato, non lineare Gli ominidi della savana 8 LE DOMANDE DELLA STORIA Evoluzione e selezione naturale 8 PRIMO PIANO Il bambino di Taung. Un dramma nel cielo 9 LE DOMANDE DELLA STORIA L uomo è cacciatore? Sì, ma da poco Homo sapiens e il popolamento del pianeta 12 PRIMO PIANO Le grandi glaciazioni 12 PRIMO PIANO Il mistero del Neandertal 14 SINTESI 15 ESERCIZI 16 2 Il Paleolitico. L età della caccia e della raccolta Le armi di Homo sapiens sapiens: la tecnologia e il linguaggio 17 PRIMO PIANO Cultura e natura La cultura e le prime forme di arte e di religione 20 LE DOMANDE DELLA STORIA Le pitture rupestri, capolavori misteriosi Le società dei cacciatori e dei raccoglitori L uomo e l ambiente nel Paleolitico 23 LE DOMANDE DELLA STORIA Siamo figli della stessa madre 26 PRIMO PIANO I tempi della storia 28 SINTESI 28 ESERCIZI 29 3 Il Neolitico. Le società 32 di agricoltori e di pastori 3.1 La domesticazione di piante e di animali 32 PRIMO PIANO Le civiltà dei cereali La Mezzaluna fertile e le altre aree di sviluppo agricolo 34 PRIMO PIANO Addomesticare è difficile e spesso impossibile I grandi cambiamenti del Neolitico 36 PRIMO PIANO Fare storia con i cocci La società neolitica 38 LE DOMANDE DELLA STORIA Fu davvero un vantaggio l agricoltura? Le religioni del Neolitico 40 SINTESI 42 ESERCIZI 43 ALTRI MONDI Il popolamento dell America e dell Australia 46 1 online Quando l uomo scoprì di esistere &Donne Uomini 24 & gli Dei gli Eroi 30 Il mito del fuoco, dono divino & le opere igiorni 44 Uomini di pietra. Le statue-stele

2 VI Indice generale II Lungo i grandi fiumi Le civiltà dell Oriente I tempi e gli spazi 50 Rifletti e discuti In Mesopotamia, la prima civiltà urbana I Sumeri 52 PRIMO PIANO Orzo e lana, le ricchezze dei Sumeri 53 PRIMO PIANO La città, il tempio, gli dèi Le città sumere, motore del progresso 58 PRIMO PIANO Scrivere, un arte difficile Le città-stato e i primi imperi della Mesopotamia 61 PRIMO PIANO Ebla, la città sulla roccia bianca La civiltà mesopotamica L impero universale e il ruolo del sovrano 64 PRIMO PIANO Gilgamesh, l eroe che lottò con la morte 64 IL DOCUMENTO La giustizia del re. Il codice di Hammurabi 66 SINTESI 67 ESERCIZI 68 2 L Egitto, una civiltà millenaria La valle del Nilo e la formazione dello stato egizio Trenta dinastie di faraoni 71 LE DOMANDE DELLA STORIA Uomo e dio. La monarchia divina del figlio di Ra La religione e il culto dei morti La società egizia 78 IL DOCUMENTO La scrittura è potere 79 PRIMO PIANO Le origini della medicina antica e gli Egizi 81 SINTESI 82 ESERCIZI 83 3 Le civiltà dell India e della Cina Le grandi città dell Indo 86 PRIMO PIANO Mohenjo-Daro 87 & Oggi Ieri 56 Il suicidio dei Sumeri &Donne Uomini Tra i fiumi Indo e Gange: la civiltà degli Arii 88 PRIMO PIANO L India religiosa. Bramanesimo e buddismo La Cina antica 90 PRIMO PIANO Il lungo sonno dei guerrieri di Qin Shi La dottrina di Confucio e il taoismo 92 IL DOCUMENTO La morale confuciana e il fascino del Tao Gli scambi a lunga distanza tra le grandi civiltà dell Eurasia 94 LE DOMANDE DELLA STORIA L Eurasia, un continente fortunato? 94 PRIMO PIANO Strade e cammelli 96 SINTESI 97 ESERCIZI 98 4 Popoli e regni dell età del ferro La rivoluzione del ferro Una nuova potenza: gli Hittiti La grande crisi del XII secolo 101 LE DOMANDE DELLA STORIA I «secoli oscuri»: un mistero non ancora risolto Dal deserto alla «Terra Promessa»: gli Ebrei 103 IL DOCUMENTO Allora Abramo partì Gli Assiri, un popolo di mercanti e di guerrieri 107 IL DOCUMENTO Le stragi assire. La crudeltà come metodo 108 LE DOMANDE DELLA STORIA Come si fa a saperlo? I diversi tipi di fonti 110 SINTESI 110 ESERCIZI 111 ALTRI MONDI Le prime civiltà dell America 114 & le opere 84 igiorni La città del sole. Il sogno di un faraone & gli Dei gli Eroi Mosè, il liberatore 112

3 III Sulle strade del mare La scoperta del Mediterraneo Indice generale VII I tempi e gli spazi 118 Rifletti e discuti Le prime civiltà marittime Mediterraneo, il mare «che sta in mezzo alle terre» L isola di Creta e la civiltà minoica 121 PRIMO PIANO Dai fiumi al mare. Le prime navi 121 PRIMO PIANO Il labirinto di Cnosso e la leggenda del Minotauro Gli Achei-Micenei, i più antichi Greci 128 PRIMO PIANO I palazzi micenei, fortezze di pietra 128 LE DOMANDE DELLA STORIA La guerra di Troia. 132 Che cosa c è di vero? SINTESI 132 ESERCIZI I Fenici e l unificazione del Mediterraneo I Fenici, mercanti e marinai 136 PRIMO PIANO L alfabeto fenicio: una rivoluzione nella scrittura Le colonie dei Fenici 140 PRIMO PIANO Didone e le origini di Cartagine 141 SINTESI 142 ESERCIZI La formazione del mondo greco Sulle rive del mar Egeo. Dagli Achei ai Dori 144 PRIMO PIANO Pelasgi ed Elleni. Le origini mitiche delle genti greche 144 IL DOCUMENTO Il canto dell aedo La polis aristocratica 148 LE DOMANDE DELLA STORIA Le oscure origini della polis La grande colonizzazione 150 PRIMO PIANO Il tempio greco, la casa del dio La lotta per il controllo del Mediterraneo occidentale 153 PRIMO PIANO Siracusa, l isola dei gabbiani 153 SINTESI 158 ESERCIZI 159 ALTRI MONDI La scoperta del Pacifico online Omero, maestro dell Ellade 2 online L invenzione della città 3 online Prospero è il tuo venire, o Nilo &Donne & igiorni le opere 134 & Oggi Ieri 156 L avventura di un archeologo Pane, olio e vino & gli gli Dei Eroi Uomini La dea dell amore

4 VIII Indice generale IV I tempi e gli spazi 166 Rifletti Il popolamento dell Europa Le oscure origini dei nostri antenati e discuti L Europa prima della storia Dall Oriente all Europa. La diffusione dell agricoltura I misteriosi Indoeuropei 170 LE DOMANDE DELLA STORIA Gli Indoeuropei e il razzismo Nel cuore dell Europa: i Celti 172 PRIMO PIANO Druidi e bardi. La sapienza dei Celti 174 SINTESI 174 ESERCIZI L Italia, un mosaico di popoli Dal Neolitico all età del bronzo 178 PRIMO PIANO Le tombe antiche: una miniera di informazioni Indoeuropei e Mediterranei in Italia 180 SINTESI 181 ESERCIZI Gli Etruschi e la nascita di Roma Le misteriose origini degli Etruschi 183 LE DOMANDE DELLA STORIA Gli Etruschi: più dubbi che certezze La potenza etrusca Società e cultura degli Etruschi 186 PRIMO PIANO Le tombe di Tarquinia Il Lazio antico e le origini di Roma 190 LE DOMANDE DELLA STORIA Romolo e Remo: è credibile la leggenda delle origini? 191 SINTESI 192 ESERCIZI 193 ALTRI MONDI Le migrazioni bantu e l Africa nera online Le origini degli Etruschi 6 online Il mito di Sparta 7 online L importante è vincere 8 online La vita quotidiana ad Atene & gli Dei gli Eroi Europa, la fanciulla di Tiro 176 &Donne Uomini 188 & le opere 194 i giorni La casa dei re di Roma

5 Indice generale La polis ellenica Dalle guerre persiane all egemonia di Atene VI tempi e gli spazi 200 Rifletti e discuti 258 IX 1 L evoluzione delle città greche La trasformazione della società ellenica 202 PRIMO PIANO Il commercio e la moneta L organizzazione politica ad Atene 205 PRIMO PIANO Dall eroe al cittadino. Le virtù dell oplita Dai legislatori ai tiranni La democrazia ad Atene: la costituzione di Clistene 209 LE DOMANDE DELLA STORIA L ostracismo e la democrazia ateniese Il caso di Sparta 211 PRIMO PIANO La donna, la famiglia, l amore in Grecia Il mondo ellenico 214 PRIMO PIANO I giochi di Olimpia 215 LE DOMANDE DELLA STORIA Le date della storia. Come i Greci contavano gli anni 216 PRIMO PIANO A pranzo con gli dèi. Il rito del sacrificio L arte e la cultura dell età arcaica 219 PRIMO PIANO Vasi per tutti i gusti. Il miracolo della ceramica greca 219 SINTESI 222 ESERCIZI Lo scontro con la Persia L impero dei Medi e dei Persiani 226 PRIMO PIANO I Parsi e la terra del silenzio Atene contro il Gran Re: la prima guerra persiana 229 PRIMO PIANO La tragedia della Ionia Il conflitto si allarga: la seconda guerra persiana 232 PRIMO PIANO La trireme, una macchina da guerra 233 PRIMO PIANO Quando gli dèi facevano politica. L oracolo di Delfi 235 IL DOCUMENTO Atene contro Serse: il giudizio di Erodoto 236 SINTESI 238 ESERCIZI L età di Pericle L egemonia di Atene dopo le guerre persiane 240 PRIMO PIANO L invenzione del barbaro. La nascita di un ideologia La politica estera di Pericle Lo sviluppo della democrazia La politica economica 247 PRIMO PIANO L acropoli di Atene I limiti della democrazia ateniese 250 LE DOMANDE DELLA STORIA Ai cittadini la politica, agli schiavi il lavoro 251 SINTESI 252 ESERCIZI 253 ALTRI MONDI I cavalieri delle steppe 256 & Oggi Ieri 220 Nel mondo dei sogni & gli Dei gli Eroi 224 Edipo e il mistero del male &Donne Uomini 242 & le opere 254 i giorni Il Partenone, un gigantesco ex voto

6 X Indice generale VI I tempi e gli spazi 260 Il trionfo dell ellenismo Dalla guerra del Peloponneso alle monarchie ellenistiche Rifletti e discuti La guerra del Peloponneso La resa dei conti. Sparta contro Atene L allargamento del conflitto. Atene contro Siracusa 264 IL DOCUMENTO Atene e l isola di Melo. La legge del più forte 265 LE DOMANDE DELLA STORIA Antichi e moderni. Confronto sulla democrazia L intervento dei Persiani e la fine della guerra 267 LE DOMANDE DELLA STORIA Sparta, una città modello? L egemonia di Sparta 270 PRIMO PIANO La ritirata dei diecimila La supremazia di Tebe e la crisi delle poleis Il regno di Macedonia e la Grecia 273 PRIMO PIANO Dalla falange obliqua tebana alla falange a istrice macedone 273 IL DOCUMENTO Demostene e Filippo 275 SINTESI 276 ESERCIZI Alla conquista dell Oriente. 280 Alessandro Magno 2.1 La grande avventura 280 PRIMO PIANO La caduta di Tiro. Quando l assedio divenne un arte 281 LE DOMANDE DELLA STORIA Quanto contano i grandi personaggi? Il progetto politico di Alessandro La divisione dell impero. I regni dei diadochi 285 LE DOMANDE DELLA STORIA Un eroe divino. Il monarca ellenistico La società ellenistica 287 SINTESI 288 ESERCIZI Arte e cultura dall età classica all ellenismo Il primato culturale di Atene L educazione del cittadino-soldato 296 PRIMO PIANO Il teatro, il «luogo in cui si guarda» I nuovi maestri: i sofisti e Socrate 298 IL DOCUMENTO «Ateniesi, vi voglio un gran bene». L autodifesa di Socrate I grandi filosofi: Platone e Aristotele 300 PRIMO PIANO Il libro in una società basata sulla parola La civiltà ellenistica 302 SINTESI 306 ESERCIZI 307 ALTRI MONDI I barbari e l ellenismo online Alessandria, la capitale della cultura ellenistica 10 online Vita da donna 11 online La schiavitù a Roma & le opere 278 i giorni Il sepolcro del re. Un mistero macedone & gli Dei gli Eroi 290 La leggenda di Alessandro &Donne Uomini 294 & Ieri 304 Oggi E sopra di noi le stelle

7 VII I tempi e gli spazi 312 La repubblica romana Una città alla conquista del Mediterraneo Indice generale XI Rifletti e discuti L ascesa di Roma Roma in età monarchica 314 LE DOMANDE DELLA STORIA Le origini dei patrizi. Patroni e clienti Gli inizi della repubblica e il conflitto tra patrizi e plebei 316 PRIMO PIANO Donne senza nome. La condizione femminile a Roma 317 PRIMO PIANO Il diritto romano e le Dodici Tavole Tra vittorie e sconfitte. Roma si rafforza 319 PRIMO PIANO In pace con gli dèi. La religione romana La conquista della penisola 323 PRIMO PIANO L esercito e la guerra La repubblica oligarchica 326 SINTESI 330 ESERCIZI La lunga crisi della repubblica Il declino del contadino-soldato e la formazione 348 dei latifondi PRIMO PIANO Due milioni di schiavi L ascesa dei cavalieri e il trionfo della nobilitas Verso la crisi. Potere oligarchico e potere personale I primi tentativi di riforma. I Gracchi 352 LE DOMANDE DELLA STORIA I Gracchi: riformisti o rivoluzionari? Lo scontro tra le fazioni e l ascesa di Mario 354 PRIMO PIANO La paura dei Germani 355 PRIMO PIANO Una speranza per i poveri: fare carriera nell esercito La guerra civile e la dittatura di Silla 358 IL DOCUMENTO Pro e contro l impero Le rivolte degli schiavi 361 SINTESI 362 ESERCIZI La grande espansione La prima guerra punica 332 PRIMO PIANO I Romani sul mare La seconda guerra punica 334 PRIMO PIANO Il disastro di Canne e il perfido Annibale 334 PRIMO PIANO I «polli sacri» e il console. I riti della guerra e il trionfo Roma e le monarchie ellenistiche 338 PRIMO PIANO I Greci a Roma 339 LE DOMANDE DELLA STORIA L imperialismo romano La conquista dell Occidente mediterraneo 341 SINTESI 344 ESERCIZI 345 & Ieri Oggi &Donne Uomini & Padri e figli 4 I signori della guerra. Da Pompeo a Cesare Le imprese di Pompeo 366 PRIMO PIANO I pirati del Mediterraneo 367 PRIMO PIANO Le idee di Cicerone Il primo triumvirato: Cesare, Pompeo e Crasso 369 PRIMO PIANO La Gallia al tempo di Cesare 370 PRIMO PIANO La battaglia di Alesia L antagonismo tra Cesare e Pompeo 373 PRIMO PIANO La violenza politica a Roma La guerra civile e il trionfo di Cesare 375 IL DOCUMENTO Le ragioni di Cesare 376 LE DOMANDE DELLA STORIA Il suicidio della repubblica 377 SINTESI 378 ESERCIZI 379 i le giorni opere 346 Cartagine, l antica «città nuova» ALTRI MONDI Gli imperi asiatici ai tempi di Roma 380 & gli Dei gli Eroi Spartaco il gladiatore 364

8 Unità III Sulle strade del mare La scoperta del Mediterraneo Laggiù dove il sole tramonta, grandi isole e terre sorgono dal mare e genti mai viste. Se ti è amico un dio, puoi sul mare arricchirti trafficando metalli, ma guai se ti coglie improvvisa la furia dell onda, o se feroce il pirata ti prende e tagliata la gola ti getta nei flutti.

9 118 Unità III A Sulle oriente. strade Le grandi del mare civiltà fluviali I tempi e gli spazi Sulle strade del mare La scoperta del Mediterraneo 1 Le prime civiltà marittime 2 I Fenici e l unificazione del Mediterraneo 3 La formazione del mondo greco laboratorio 4 Omero, maestro dell Ellade i tempi Il profilo Come gli animali e le piante, gli uomini addomesticano anche l acqua e la terra, mettendole al servizio dei loro bisogni. Nei lunghi millenni del Neolitico, in Mesopotamia e in Egitto, le acque dei grandi fiumi sono state utilizzate per moltiplicare le risorse alimentari. Sono sorte così società popolose e complesse, bisognose per il loro sviluppo di materie prime e disposte a cercarle in paesi lontani. Per il trasporto delle merci furono prima usati i fiumi e poi si scoprì che il mare poteva essere la strada più breve per procurarsi i prodotti più richiesti, in particolare i metalli. E ci furono popoli che si specializzarono in questo lavoro. A partire dal III millennio a.c. i Cretesi, i Micenei, i Fenici, i Greci attraversarono in lungo e in largo il Mediterraneo, studiarono i venti e le correnti, scoprirono gli approdi e le rotte marittime più sicure. Sull immensa distesa d acqua vennero aperte vere e proprie «strade di mare», percorse da navi sempre più numerose che portavano ovunque merci, uomini, idee. Da allora il Mediterraneo è diventato il centro di una grande civiltà alla quale noi stessi apparteniamo a.c a.c a.c a.c. 500 a.c. CRETESI-MINOICI GRECI ACHEI-MICENEI FENICI-PUNICI Le civiltà marittime protagoniste della «scoperta» e dell unificazione del Mediterraneo.

10 gli spazi I tempi e gli spazi 119 Mar Nero GRECIA Troia ANATOLIA Mar Mediterraneo Cnosso Festo Mallia Creta Rodi Cipro CANAAN EGITTO La rotta nord-sud dei Cretesi nel II millennio a.c. metteva in contatto il mar Egeo con l Egitto. Il tratto tra Creta e il delta del Nilo fu la più antica rotta d alto mare dell antichità. Con il favore dei venti del Nord richiedeva cinque giorni di navigazione. I C O O C E A N O AT L A N T TARTESSO Cadice Ibiza Cartagine Sardegna Sicilia M a r Malta M e d i t e r r a n e o Corfù Citera Mar Nero ANATOLIA Rodi Cipro Tiro TARTESSO Via del Nord Via del Sud Area metallifera EGITTO Mar Rosso La grande rotta est-ovest dei Fenici sfruttava all andata e al ritorno le correnti marine del Meditteraneo secondo due percorsi diversi: la via del Nord e la via del Sud. La durata del viaggio Tiro-Cadice era di circa giorni.

11 120 Unità III Sulle strade del mare 1. Le prime civiltà marittime 1.1 Mediterraneo, il mare «che sta in mezzo alle terre» Storia e destino di un mare Noi oggi pensiamo al Mediterraneo come a una realtà geografica unitaria. Questo mare ci appare come un grande lago salato, circondato ovunque da terre e suddiviso in una serie di mari minori: il Tirreno, l Adriatico, lo Ionio, l Egeo, il Mar Nero. Lo immaginiamo come uno spazio aperto all attività umana, attraversato da navi di ogni genere, meta ideale, con le sue splendide coste, di vacanze e di viaggi turistici. Per gli antichi per lungo tempo non fu così. Il Mediterraneo apparve per millenni come uno spazio misterioso e inospitale, un mondo ostile, popolato da mostri e divinità sconosciute. Navigare questo mare era difficile sempre, e per sei mesi all anno (da ottobre a marzo) quasi impossibile, per le avverse condizioni del tempo. La scoperta, la conquista, il dominio di questo mare, che avvennero poco per volta e per tappe successive, furono una delle più grandi imprese dell antichità. Ci vollero due millenni, e la perdita di infinite vite umane, perché il Mediterraneo si trasformasse da un ostacolo quasi insormontabile in una grande occasione di incontro tra civiltà diverse. Domato dall uomo, il grande mare divenne il mezzo di collegamento più rapido fra tre continenti (Europa, Asia, Africa), favorendo lo scambio tra idee, tecniche e culture diverse. Per questo il Mediterraneo fu per secoli uno dei più importanti centri di sviluppo dell umanità. Quando il mare divenne una risorsa Più lungo che largo, il Mediterraneo si estende da est a ovest per circa 4000 chilometri. La penisola italiana, posta quasi al centro del grande bacino, lo divide in due parti, il Mediterraneo orientale e il Mediterraneo occidentale. Una serie di grandi isole (Cipro, Creta, Si- Il porto di Thera, centro commerciale del Mediterraneo, in un affresco del XVI secolo a.c. Imbarcazione rinvenuta nell area mesopotamica, IV millennio a.c. (Israele, Museo Nazionale).

12 1 Le prime civiltà marittime 121 cilia, Sardegna, Corsica, Baleari) facilita l attraversamento marino sia nella direzione est-ovest, sia secondo l asse nord-sud. Secondo gli studiosi queste isole furono popolate a partire dal VII-VI millennio a.c. da genti provenienti dalla terraferma, che probabilmente utilizzarono per la traversata zattere rudimentali. Solo molto più tardi, nel corso del III millennio a.c., vennero effettuati i primi viaggi per mare, non appena fu possibile disporre degli strumenti indispensabili per la navigazione: il remo, la vela e imbarcazioni dotate di carena e di chiglia, capaci cioè di reggere l urto delle onde senza rovesciarsi. Questi strumenti nautici furono inventati e si diffusero ovunque, quando gli abitanti delle isole e delle coste si accorsero che il mare poteva offrire importanti risorse a chi osava affrontarlo. Non solo con la pesca, ma anche e soprattutto con il trasporto di merci di ogni tipo da una costa all altra del Mediterraneo, ovunque fossero richieste. Il commercio fu il grande motore dello sviluppo delle prime potenze marittime, che sui traffici navali fondarono gran parte delle loro prosperità. Il Mediterraneo orientale, favorito dalla vicinanza delle popolose società della Mesopotamia e dell Egitto, grandi produttrici e consumatrici di beni, fu la culla di importanti civiltà. 1.2 L isola di Creta e la civiltà minoica L isola di Creta Lunga, stretta e prevalentemente montuosa, Creta è l isola più meridionale dell Egeo, e una delle più grandi del Mediterraneo. Per la sua posizione geografica e per i venti e le correnti favorevoli, era possibile raggiungerla sia dal delta del Nilo e dalla Siria, sia dall Anatolia e dalla penisola greca. Abitata fin dal Neolitico, acquistò importanza crescente nel corso del III millennio a.c. Ricca di giacimenti minerari, poté infatti sfruttare la sua posizione favorevole per gli scambi marittimi di stagno e rame, sviluppando una notevole produzione artigianale. Creta aveva inoltre terre fertili, che ben si prestavano alle colture mediterranee (olivo e vite) e i boschi delle sue montagne fornivano legname abbondante per costruire le navi. Un imbarcazione egizia, modellino in legno risalente al II millennio a.c. PRIMO PIANO Dai fiumi al mare. Le prime navi Le prime imbarcazioni di cui è rimasta traccia furono usate sui grandi fiumi della Mesopotamia e in Egitto. Erano larghe e a fondo piatto, senza chiglia, fatte di giunchi o di fasci di papiro legati insieme. Scendendo lungo il corso dei fiumi Tigri ed Eufrate, che sboccano nel Golfo Persico, le imbarcazioni mesopotamiche raggiunsero forse le foci dell Indo. Ma, al contrario dei battelli egizi, non toccarono mai il Mediterraneo. La navigazione sul Nilo era relativamente facile: si scendeva il fiume lasciandosi trasportare dalla corrente e lo si risaliva a vela, grazie alla regolarità dei venti che in Egitto soffiano da nord a sud. Già dal III millennio a.c. le necessità degli scambi commerciali svilupparono la navigazione marittima tra l Egitto e la terra di Canaan (Siria), dove gli Egizi si rifornivano soprattutto di legname, molto scarso nel loro paese. Fu però soprattutto nelle isole e sulle coste del mar Egeo che furono costruite e perfezionate le prime navi di tipo nuovo, più adatte alla navigazione sul mare: navigli leggeri, a vela e a remi, con carena e chiglia per rendere più stabile l imbarcazione. Erano navi di dimensioni molto ridotte, paragonabili ai barconi dei nostri giorni (dai 10 ai 20 metri di lunghezza) con un massimo di 15 rematori. L orientamento in mare aperto, in mancanza di punti di riferimento certi, costituiva una notevole difficoltà. Tutto dipendeva dall abilità e dall esperienza del pilota. Si preferiva perciò navigare solo di giorno, in prossimità della costa (navigazione di cabotaggio), tirando in secco le navi di notte. Infatti, se il trasporto delle merci sull acqua era certo più comodo e rapido di quello terrestre, il mare esponeva però al rischio dei naufragi e della pirateria. Verso la fine del II millennio a.c. si affermò la distinzione tra navi mercantili e navi da guerra. Le prime erano più larghe, con le estremità ricurve e con un minore numero di remi. Le seconde erano lunghe e strette, con numerosi rematori, e quindi molto veloci. Dopo il 1000 a.c. a prua fu installata un arma pericolosa: lo sperone, una punta aguzza che serviva a sfondare le fiancate delle navi nemiche.

13 122 Unità III Sulle strade del mare Nave cretese, particolare di un affresco proveniente da Thera (Santorino), XVI secolo a.c. (Atene, Museo Archeologico Nazionale). Le città-palazzo La civiltà cretese, influenzata soprattutto dall Egitto, si sviluppò in modo originale, toccando il suo massimo splendore nella prima metà del II millennio a.c. Verso il 2000 a.c. sorsero numerosi centri urbani nelle località di Cnosso, Festo, Mallia, attorno a grandi palazzi. Costruiti su più piani, comprendevano la residenza del re, templi, piazze e cortili interni, magazzini e laboratori artigianali. Erano complessi enormi: Cnosso aveva ad esempio una superficie di circa m 2. Attorno al palazzo si estendeva un vasto agglomerato urbano, popolato da artigiani, mercanti, marinai, per un totale di varie decine di migliaia di abitanti. Ciascuna di queste città-palazzo era retta da un re-sacerdote che governava il territorio circostante, prelevando una parte dei prodotti agricoli (soprattutto olio, vino, lana, grano) come tributi. Il predominio di Cnosso e l unificazione politica La prosperità delle città-palazzo era dovuta soprattutto al commercio marittimo e all esportazione di prodotti di grande qualità (ceramiche, tessuti colorati, gioielli, armi di bronzo). Le navi cretesi ebbero ben presto il dominio assoluto del Mediterraneo orientale, spingendosi a occidente fino alle coste dell Italia meridionale. Il merito maggiore I TRAFFICI NEL MEDITERRANEO ORIENTALE (II millennio a.c.) Mar Nero GRECIA ANATOLIA vino vasi marmi stoffe stoffe vasi Cnosso Mallia Cipro Mar Mediterraneo Area di diffusione dei traffici commerciali di Creta Rotte marittime Festo Creta maioliche vino olio avorio vasi EGITTO CANAAN

14 1 Le prime civiltà marittime 123 dei marinai e dei mercanti di Creta fu quello di aver aperto una rotta nord-sud che collegava direttamente il mar Egeo con il ricco Egitto dei faraoni. Attorno al 1750 a.c. i palazzi vennero distrutti da violenti incendi, forse a causa di un terremoto o per un incursione di invasori provenienti dal continente. Furono però ricostruiti e resi ancora più splendidi nei due secoli successivi, un periodo che gli archeologi chiamano appunto «fase dei nuovi palazzi». È l epoca di maggiore fioritura di Creta, unificata politicamente in una federazione di città-stato guidate da Cnosso. Da un mitico re di Cnosso, Minosse, deriva anche l altro nome con cui è nota la civiltà cretese, detta anche civiltà minoica. La scrittura, la società, la religione Attorno al 1700 a.c. incominciò a essere usato nelle città-palazzo un sistema di scrittura che gli studiosi definiscono lineare A. Purtroppo non si è mai riusciti a decifrarla. Sulla civiltà cretese, quindi, PRIMO PIANO Il labirinto di Cnosso e la leggenda del Minotauro Il palazzo di Cnosso è l esempio più splendido dell architettura cretese, in perfetta armonia con l ambiente, il clima e i colori del Mediterraneo. Adagiato su una collina di cui seguiva il rilievo, il palazzo era in realtà formato da diversi com- La pianta del palazzo di Cnosso. plessi costruiti in tempi differenti. Aveva perciò una pianta varia e irregolare, tanto che l appellativo con cui era famoso, labirinto («luogo del lábrys», cioè dell ascia bipenne, un simbolo cretese che compare spesso nei dipinti del palazzo), ha finito per assumere il significato odierno di «luogo in cui è difficile orientarsi». Attorno al grande cortile centrale si disponevano i vani, vivacemente affrescati e progettati con una sapiente attenzione ai giochi di luce, in modo da garantire luminosità e suggestive vedute, ma anche riparo dalla calura estiva. Esisteva un elaborato sistema di approvvigionamento dell acqua, con bagni e piscine. I tetti piatti che formavano terrazze sovrapposte, le ampie scalinate, i colonnati, la ricchezza delle pitture decorative, tutto ci parla del gusto scenografico dell architettura cretese, del suo stile raffinato e leggero. La pianta estremamente complessa del palazzo di Cnosso è probabilmente all origine della leggenda del Minotauro, un mostro dal corpo di uomo e testa di toro. Il Minotauro era custodito nel labirinto e si cibava di sette ragazze e sette ragazzi consegnati ogni anno da Atene come ostaggio al re Minosse. L eroe ateniese Teseo, con l aiuto della figlia del re, Arianna, riuscì a uccidere il Minotauro e a liberare i giovani ostaggi. Il mito ricorda e rielabora i tempi della dominazione cretese sull Egeo, seguiti dalla rivolta delle città achee della penisola greca, che portò alla distruzione del palazzo di Cnosso e alla conquista di Creta. Una ricostruzione ideale del palazzo di Cnosso.

15 124 Unità III Sulle strade del mare La cosiddetta «dea dei serpenti», proveniente dal palazzo di Cnosso, XVII secolo a.c. (Iraklion, Museo Archeologico). Il principe dei fiordalisi, particolare di un affresco, II millennio a.c. (Creta, Palzzo di Cnosso). le uniche fonti sono quelle archeologiche, peraltro molto abbondanti. I resti delle città-palazzo, che non erano circondate da mura difensive, offrono l immagine di una società pacifica e prospera, con manifestazioni artistiche vivaci e spontanee. La vita raffinata testimoniata dai palazzi di Cnosso e Festo riguardava la corte, non certo la maggior parte della popolazione; però tra i Cretesi non vi erano le enormi distanze che nella civiltà egizia e mesopotamica separavano i detentori del potere dai sudditi. I mercanti avevano un ruolo di prestigio nella società, per l importanza del commercio marittimo nell economia minoica. Anche l artigianato ebbe un notevole sviluppo, soprattutto nella produzione di vasi, armi di bronzo, gioielli, tessuti. La donna aveva a Creta un ruolo e un prestigio molto superiori rispetto ad altre società del tempo: lo si capisce dai modi e dalla frequenza con cui le figure femminili compaiono negli affreschi dei palazzi minoici. Tra le diverse divinità onorate sull isola, la più antica e caratteristica era la «Signora dei serpenti», la dea Madre di origine neolitica, che rappresentava la terra e favoriva la fertilità dei campi e degli animali. Un crollo improvviso, misterioso La splendida civiltà delle città-palazzo crollò improvvisamente, attorno al 1450 a.c., per ragioni che restano oscure: forse l isola fu sconvolta da uno spaventoso cataclisma di origine vulcanica, l esplosione della vicina isola di Thera (l odierna Santorino). Una nuvola di ceneri ardenti stese una coltre di dieci centimetri su Creta e le coste furono devastate da un gigantesco maremoto. Poco dopo gli Achei, un popolo proveniente dalla penisola greca, approfittarono della catastrofe per conquistare l isola. L ERUZIONE DI THERA PELOPONNESO Mar Egeo ANATOLIA Thera Mar Mediterraneo Creta Iraklion Festo Cnosso Mallia Gurnia

16 1 Le prime civiltà marittime 125 I Minoici-Cretesi Posizione centrale nel Mediterraneo orientale Abbondanza di boschi e legname Collegamenti marittimi con l Egitto e con l Egeo Rotta nord-sud Fabbricazione di navi Sviluppo del commercio marittimo (metalli, legname, prodotti artigianali, prodotti agricoli) a.c. Costruzione di grandi palazzi senza mura Società pacifica Terremoto? Incursione di nemici? Prima distruzione dei palazzi (circa 1750 a.c.) a.c. Fase dei nuovi palazzi Ricostruzione dei palazzi e unificazione politica dell isola sotto la guida di Cnosso Uso della scrittura (lineare A) Cataclisma di origine vulcanica? Nuova e definitiva distruzione dei palazzi (circa 1450 a.c.) Invasione degli Achei Fine della civiltà cretese-minoica

17 126 Unità III Sulle strade del mare Uomini &Donne A Cnosso, sulle pareti diroccate del grande palazzo del re-sacerdote, sono rimasti rari frammenti delle antiche pitture, salvati a stento dagli archeologi. Dal naufragio della millenaria civiltà minoica ( a.c.) emergono immagini di donne e di uomini di stupefacente eleganza. Un gruppo di danzatrici dai lunghi riccioli neri, che ondeggiano con grazia secondo il moto dei corpi. Una misteriosa signora dai grandi occhi e dalle labbra rosse di trucco, chiamata scherzosamente «la Parigina» dagli archeologi che la scoprirono. Una processione di giovani coppieri, dal corpo agile e forte, avanza con passo solenne verso il sacro rito, portando vivande. Sono immagini piene di incanto e di grazia, che manifestano un senso gioioso della vita, una società aperta e serena, affascinata dalla natura e dalla bellezza. Una società che amava la vita e riusciva a non temere la morte.

18 Uomini & Donne 127

19 128 Unità III Sulle strade del mare 1.3 Gli Achei-Micenei, i più antichi Greci Grecia È la parola usata in antico dai Romani, e oggi da tutti, per indicare la parte più meridionale della penisola balcanica. Ma i Greci, a partire dal VII secolo a.c., chiamavano se stessi Elleni (Héllenes) ed Ellade (Hellàs) la loro terra, dal nome del mitico progenitore di tutte le stirpi greche, Elleno. Il fodero di un pugnale di bronzo miceneo, intarsiato d oro e d argento, con una scena di caccia ai leoni (Atene, Museo Archeologico Nazionale). La discesa degli Elleni in Grecia Attorno al 2000 a.c. gruppi di tribù che parlavano lingue elleniche discesero attraverso i Balcani e invasero la Grecia, sottomettendo le popolazioni indigene. Per primi arrivarono gli Ioni, seguiti dagli Eoli e, qualche secolo dopo, dagli Achei. Gli Achei del Peloponneso, e in particolare la città di Micene, dal 1600 a.c. al 1200 a.c. affermarono la loro supremazia culturale e politica su tutto il mondo ellenico. Parliamo quindi, per quei secoli, di civiltà achea o micenea. Al loro arrivo nella penisola greca questi popoli di lingua indoeuropea (vedi p. 88) non conoscevano le colture dell olivo e della vite; celebravano riti in onore di dèi celesti, diversi dalle divinità femminili mediterranee; ma soprattutto avevano una diversa organizzazione sociale e politica. Una società guerriera I conquistatori fondarono una serie di piccoli regni, ciascuno dei quali aveva come centro una cittadella fortificata con possenti mura, quasi sempre posta su un colle o su un rialzo naturale che dominava il centro abitato vero e proprio. Lo spazio piuttosto ristretto di questa cittadella, detta acropoli («città alta»), era occupato dal tempio e dalla reggia del sovrano. Tutte le principali città achee (Micene, Tirinto, Pilo, Argo, Tebe, Atene) erano così organizzate e rivelano chiaramente le abitudini guerriere di queste genti. Le tribù achee erano guidate da un re (wánax) e da un comandante militare (lawagétas), che possedevano vasti possedimenti terrieri e grandi mandrie di bestiame. Il resto della terra apparteneva al popolo (démos), e nei primi tempi veniva coltivata collettivamente, poi prevalse la tradizione di affidarla in uso ai capifamiglia. PRIMO PIANO I palazzi micenei, fortezze di pietra Per secoli gli Achei-Micenei subirono l influenza della civiltà minoica, finché gli allievi superarono i maestri, o meglio li conquistarono. Certamente, però, non ne imitarono lo stile architettonico. Il palazzo reale di Micene, come anche gli altri palazzi achei, era quanto di più diverso si possa immaginare rispetto a quelli cretesi. Estremamente compatto e raccolto, era arroccato su uno sperone roccioso quasi inaccessibile: insomma, un «nido d aquila», circondato da enormi bastioni difensivi, costruiti con enormi pietre. L accesso principale è detto porta dei Leoni per le due grandi sculture che sormontano un poderoso architrave. All interno delle mura, il palazzo comprendeva poche sale, tra le quali il mégaron, una sala ove i re micenei con i loro ospiti celebravano ricchi banchetti. I tetti a spioventi, gli spazi ristretti, la presenza nelle stanze di un focolare centrale fisso sono tutti particolari che rivelano la derivazione nordica dello stile del palazzo. Evidentemente gli Achei, al loro primo arrivo sulle rive del Mediterraneo, riprodussero (a Micene come negli altri centri del Peloponneso) le forme abitative a loro familiari, tipiche dei climi freddi e umidi dei paesi del Nord. Quando crollò la civiltà micenea, nel Peloponneso si insediarono le primitive tribù pastorali dei Dori, ma si guardarono bene dall utilizzare le cittadelle fortificate micenee. Ai loro occhi, quelle mura fatte di enormi massi di pietra e quelle strutture poderose sembravano appartenere a un popolo di giganti. La porta del palazzo reale di Micene, detta «porta dei Leoni».

20 1 Le prime civiltà marittime 129 L ESPANSIONE MARITTIMA DEGLI ACHEI-MICENEI ITALIA Mar Nero Isole Lipari Sicilia Siracusa Taranto GRECIA Troia Tebe Micene Atene Mileto Argo Tirinto Pilo Festo Cnosso Creta Mar Mediterraneo Rodi IMPERO HITTITA Cipro Al-Mina Ugarit Enkomi Hama Qatna Qadesh Biblo CANAAN Gerico CIRENAICA EGITTO L espansione sul mare Benché di origine nordica, gli Achei furono profondamente influenzati dalla civiltà mediterranea, e in particolare dall assai più progredita civiltà dei Cretesi. Sul loro esempio gli Achei divennero a loro volta abilissimi artigiani, esperti mercanti, navigatori e pirati. Poco dopo la metà del II millennio a.c., dopo aver occupato Creta, partirono alla conquista del Mediterraneo orientale, installando postazioni e scali commerciali dall Egitto alla Siria, dal Mar Nero alle coste dell Africa. Molti ritrovamenti di oggetti micenei, di bronzo e soprattutto di ceramica, testimoniano la loro presenza anche sulle coste dell Italia meridionale. La scrittura degli Achei-Micenei Gli Achei avevano una scrittura che gli studiosi hanno chiamato lineare B, per distinguerla da quella cretese (lineare A) da cui deriva. Della lineare B sono stati trovati molti esempi negli archivi dei palazzi micenei, e anche a Creta, relativi al periodo successivo all invasione del - Due vasi micenei decorati, risalenti alla seconda metà del II millennio a.c.

21 130 Unità III Sulle strade del mare Gli Achei-Micenei Invasioni di tribù elleniche nella penisola greca: Ioni, Eoli, Achei (dal 2000 a.c.) Creazione di piccoli regni intorno a cittadelle fortificate (Argo, Tirinto, Micene) (dal 1600 a.c.) Società guerriera Economia pastorale agricola Contatti con i Cretesi Coltivazione di vite e olivo Sviluppo dell artigianato Sviluppo della civiltà marittima micenea Uso della scrittura (lineare B) Sviluppo del commercio e della navigazione Colonizzazione dell Anatolia Guerra di Troia Espansione nel Mediterraneo orientale ( a.c.) Occupazione di Creta (1450 a.c. circa) Invasione dei Dori (1200 a.c. circa) Fine della civiltà micenea

22 1 Le prime civiltà marittime 131 l isola. La lineare B, riconosciuta dagli studiosi come la più antica lingua greca, è stata decifrata negli anni cinquanta del XX secolo. Le tavolette di argilla su cui era incisa questa scrittura contenevano però quasi solo registri e inventari di magazzini. Le tavolette sono perciò piuttosto povere di informazioni storiche, ma rivelano l esistenza di una società complessa e organizzata. I racconti degli dèi e degli eroi La civiltà acheo-micenea lasciò al mondo greco un patrimonio fondamentale nel campo dei miti e della religione. Il mondo degli dèi greci deriva in gran parte dalle credenze originarie degli Achei, influenzate dalle tradizioni religiose della civiltà minoica. Nacquero allora anche racconti e leggende, che più tardi saranno celebrati nell Iliade e nell Odissea, i grandi poemi di Omero composti probabilmente nell VIII secolo a.c. La guerra di Troia, raccontata nell Iliade, ha certamente un fondamento storico: forse l espansionismo marittimo degli Achei-Micenei si scontrò con la ricca e potente città anatolica, negli ultimi secoli del II millennio a.c. La conquista di Troia fu comunque l ultima impresa vittoriosa degli Achei. Di lì a poco Micene, Tirinto, Argo e le altre città-fortezza furono distrutte da una seconda ondata migratoria di genti provenienti da nord. Attorno al 1200 a.c. le tribù dei Dori invasero la penisola greca e posero termine alla civiltà micenea. mito In greco «discorso», «racconto». È una narrazione che ha per argomento vicende riguardanti gli dèi o gli eroi. Attraverso il mito si dà una spiegazione simbolica delle origini del mondo, oppure di un popolo, o di una città, o di antiche usanze. La cosiddetta «coppa di Nestore», XVI secolo a.c., ritrovata a Micene (Atene, Museo Archeologico Nazionale). Gli ultimi Achei e i popoli del mare La fine degli Achei- Micenei è probabilmente connessa con la crisi del XII secolo a.c. e con le scorrerie dei «popoli del mare» (vedi p. 101). Questi ultimi, secondo un ipotesi credibile, erano gruppi di profughi armati in fuga dalle isole dell Egeo e dalle coste dell Anatolia, cacciati da popoli più forti e da una gravissima carestia, che funestò per anni l area mediterranea. Si trattò probabilmente di bande armate, costituite secondo le fonti da Lici, Filistei e da gruppi di Achei, che insieme con i Libici attaccarono l Egitto. Sconfitti verso il 1180 dal faraone Ramesse III, i popoli del mare scomparvero definitivamente dalla storia. Un piatto in terracotta del 600 a.c. circa. Vi è raffigurato un episodio della guerra di Troia: Ettore e Menelao si scontrano combattendo sul corpo di un caduto (Londra, British Museum).

23 132 Unità III Sulle strade del mare LE DOMANDE DELLA STORIA La guerra di Troia. Che cosa c è di vero? Secondo la tradizione, gli Achei assediarono Troia (detta anche Ilio) per dieci anni, prima di distruggerla. Nei ventiquattro libri dell Iliade, Omero si limitò a narrare solo cinquanta giorni del penultimo anno di guerra. Dall «ira funesta» di Achille che, offeso dal capo della spedizione Agamennone, smise di combattere, e così facendo causò agli Achei pesanti sconfitte; fino al suo ritorno in campo per vendicare l amico Patroclo con l uccisione in duello di Ettore, il più forte eroe troiano. Il poema omerico narra le gesta dei grandi guerrieri dei due schieramenti e i prodigi degli dèi, che a loro volta combattevano, alcuni a fianco degli Achei, altri dei Troiani. La distruzione finale di Troia, solo preannunciata, venne narrata nell altro poema omerico, l Odissea. Grazie al successo dei poemi omerici, la vicenda di Troia ebbe un immensa fortuna presso i posteri. Si considerarono discendenti dei Troiani non solo gli antichi Romani, ma anche i Franchi e i Normanni nel Medioevo, e i re di Francia in età moderna. Né si contano i grandi personaggi che piansero sulle rovine della città: Alessandro Magno, Giulio Cesare e perfino, a metà del XV secolo, il sultano turco Maometto II, che avendo conquistato l impero grecobizantino si considerava il vendicatore dell antica Troia! Che la guerra mossa dagli Achei contro Troia fosse un fatto storico realmente avvenuto era una certezza non solo per gli antichi, ma anche per i moderni fino al XIX secolo. Poi queste certezze si appannarono, ma a rilanciarle fu l entusiasmo di un pioniere dell archeologia, Heinrich Schliemann, con i suoi scavi prima in Asia Minore, che riportarono alla luce l antica Ilio, e poi a Micene. All interno delle «mura ciclopiche» della rocca micenea egli rinvenne sei tombe reali, con ricchissimi arredi funerari, tra cui una maschera d oro, che attribuì ad Agamennone. Oggi ci sono le prove archeologiche dell esistenza di Troia. Così come è ovvio che ci fu una guerra, senza la quale non ci sarebbe stata nessuna Iliade. Ma quale sia stata la reale entità di quella guerra, quando e da chi fu combattuta, queste sono domande destinate a restare senza risposta. Poiché nessun altra fonte al di fuori di Omero ne parla, è oggi considerato impossibile distinguere il nucleo di verità storica dell Iliade dalla La maschera funebre d oro attribuita ad Agamennone, XVI secolo a.c., ritrovata a Micene (Atene, Museo Archeologico Nazionale). rielaborazione mitica. Ma in fondo, che quell ultima impresa degli Achei sia vera non è molto importante. Ciò che più conta è che attraverso la poesia di Omero essa è diventata il fondamento della cultura greca, ispirando due poemi che sono da annoverare tra i capolavori dell umanità. Sintesi Il bacino del Mediterraneo fu per molto tempo considerato uno spazio misterioso e inospitale. Solo a partire dal III millennio a.c. si incominciò a navigarlo e a sfruttarlo con la pesca, ma soprattutto con il commercio, che fu il grande motore delle prime potenze marittime. La prima civiltà marittima del Mediterraneo fu quella dei Cretesi, detti anche Minoici (dal mitico re di Cnosso, Minosse). Questi primi navigatori, su leggeri navigli di circa 15 metri, aprirono nel Mediterraneo orientale un importante rotta nord-sud, collegando la Grecia e l Italia meridionale con l isola di Creta, e Creta con il prospero Egitto dei faraoni. I lucrosi traffici marittimi arricchirono l isola, dove sorsero le imponenti città-palazzo di Cnosso, Festo e Mallia, sedi di regni indipendenti che controllavano i villaggi agricoli dell interno. Nella società cretese, che conosceva la scrittura (lineare A, non ancora decifrata) ma non la moneta, avevano grande importanza, insieme con il sovrano, i mercanti. I resti archeologici testimoniano una vita prospera e un delicato senso dell arte, specie nella pittura. La splendida civiltà cretese scomparve improvvisamente per un oscura tragedia: forse un cataclisma, seguito dall invasione di genti provenienti dalla Grecia, gli Achei. Gli Achei erano in origine pastori guerrieri discesi dal Nord dell Europa nella penisola greca, dove avevano fondato le città-fortezza di Micene, Tirinto, Argo e altre minori. Gli Achei, detti anche Micenei dal nome della principale città, presero presto il mare occupando Creta e altre isole dell Egeo. In breve tempo costituirono un vasto dominio marittimo, con scali e basi commerciali dall Italia meridionale all Egitto. Sbarcati sulle coste dell Anatolia (o Asia Minore) gli Achei-Micenei furono i protagonisti della guerra di Troia (XIII secolo a.c.), narrata da Omero nell Iliade molti secoli dopo (VIII secolo a.c.). Fu l ultima impresa, perché alla fine del XIII secolo a.c. le potenti fortezze micenee furono assalite e distrutte da una nuova ondata di invasori, i Dori. Gli Achei-Micenei parlavano un antica lingua greca, come testimonia ciò che resta della scrittura (lineare B), e lasciarono una importante eredità culturale (miti e credenze religiose) al mondo greco che venne dopo di loro.

24 1 Le prime civiltà marittime 133 Esercizi 1 Indica sulla carta i seguenti luoghi, inserendo le lettere corrispondenti. A. Creta B. Mar Egeo C. Anatolia D. Egitto E. Coste cananee 2 Completa la frase, scegliendo l alternativa corretta tra quelle proposte. Si considera Mediterraneo orientale quello a est a. di Creta b. della Grecia c. della penisola italiana 3 Nel profilo iniziale dell unità si dice: «Come gli animali e le piante, gli uomini addomesticano anche l acqua». Spiega in un breve testo (15-20 righe) questa affermazione, rispondendo alle domande-guida. a. Perché fu difficile «addomesticare» il Mediterraneo? b. Quanto tempo fu necessario per farlo? c. A che cosa serve la chiglia? d. Che cosa significa «navigazione di cabotaggio»? 4 Rispondi alle domande. a. Quali vantaggi traeva l isola di Creta dalla sua posizione geografica? b. Quali erano le sue risorse naturali, del suolo e del sottosuolo? c. Quando iniziò la fioritura della civiltà cretese? d. Quando toccò il suo massimo splendore? 5 Traccia sulla carta in alto la «rotta nord-sud» aperta dai mercanti-marinai cretesi, e spiega la sua importanza. 6 Descrivi in un breve testo (15-20 righe) la struttura delle città-palazzo cretesi, in particolare del palazzo di Cnosso, spiegando anche l origine della parola «labirinto». 7 Riassumi gli aspetti significativi della civiltà cretese, sulla base dei seguenti indicatori di analisi. a. Principali attività economiche b. Struttura sociale c. Organizzazione politica d. Mentalità e cultura AT L A N T O C E A N O I C O e. Religione f. Cause della decadenza 8 Spiega il significato delle seguenti parole o espressioni. a. acropoli - b. démos - c. scrittura lineare B - d. mito 9 Costruisci, utilizzando gli indicatori elencati, un testo articolato per punti-chiave (a scaletta) sulla società degli Achei-Micenei nei primi secoli del loro insediamento in Grecia, evidenziando le grandi differenze rispetto ai Cretesi-Minoici. Indicatori di analisi: a. Lingua e provenienza b. Organizzazione economica e sociale c. Struttura politica d. Forma degli insediamenti e. Religione 10 M a r M e d i t e r r a n e o Mar Nero Rispondi alle domande. a. In quali aspetti gli Achei, nel corso dei secoli, furono influenzati dalla civiltà cretese? b. L area dei commerci marittimi degli Achei fu più o meno vasta di quella dei Cretesi? c. Quando gli Achei occuparono Creta? Quando finì la loro civiltà, e per quali cause? d. Secondo le attuali conoscenze, quale fondamento storico si può attribuire alla guerra di Troia, raccontata nell Iliade?

25 134 Unità III & Sulle strade del mare le opere i giorni L AVVENTURA DI UN ARCHEOLOGO Omero aveva ragione? Tra le città del mondo antico Troia (detta anche Ilio) è senz altro una delle più famose. Il suo nome è celebrato nei tre grandi poemi dell antichità: l Iliade e l Odissea di Omero, l Eneide di Virgilio. Eppure, nonostante le accurate descrizioni fornite dagli antichi, molti credevano che la città non fosse mai esistita. Finché un giorno, verso la fine del XIX secolo, un archeologo dilettante riuscì a dimostrare che Omero aveva ragione. Situata sulla costa nordoccidentale dell Anatolia, a pochi chilometri dal mare, Troia (l odierna Hissarlik) occupa ancora oggi un invidiabile posizione strategica. La città sorge infatti su una collina che domina la sottostante vallata del fiume Scamandro fino allo stretto dei Dardanelli. Da Troia si possono controllare tutti i traffici diretti in Asia o in Europa, sia per terra sia per mare, e probabilmente fu proprio il desiderio di impadronirsi degli accessi al Mar Nero una delle cause che I resti delle mura e degli edifici di uno dei nove livelli che si sovrapposero nel corso di molti secoli sul sito di Troia. Heinrich Schliemann e la moglie Sofia, che indossa alcuni gioielli d oro ritrovati a Troia. spinsero gli Achei-Micenei ad attaccare la città. Il paesaggio attuale è però diverso: i detriti portati dai due fiumi, lo Scamandro e il Simoenta, hanno interrato l antica baia e oggi non esiste più la spiaggia su cui approdarono le navi achee. Un ricco uomo d affari La scoperta di Troia è dovuta esclusivamente alla fantasia e alla tenacia di un uomo quasi leggendario: Heinrich Schliemann ( ). Figlio di un pastore protestante, Schliemann si appassionò alle imprese degli eroi della guerra di Troia fin da bambino. Lasciati gli studi all età di quattordici anni, fino a quarant anni si dedicò ad attività commerciali e imprenditoriali divenendo, in un ventennio, da semplice garzone di bottega un ricchissimo uomo d affari. È solo a questo punto che decise di soddisfare la sua antica passione, dedicandosi dal 1863 alla ricerca dei luoghi omerici: prima Troia, poi Micene e Tirinto. Con l Iliade in mano Schliemann arrivò a Hissarlik nell agosto 1868 e su bito iniziò le ricerche esplorando la valle dello Scamandro. I dati raccolti lo portarono ben presto alla conclusione che le rovine della collina di Hissar nascondevano la Troia omerica. Schliemann condusse a Troia sette campagne di scavi (dal 1870 al 1890), che gli permisero di

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