Facciamo un lavoro molto qualificato

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1 Michele Tonelli, da dodici anni ormeggiatore del porto di La Spezia Facciamo un lavoro molto qualificato Siamo personale più che specializzato Non ci sono ragioni per scardinare un sistema funzionale come il nostro mio è un lavoro non solo bellissimo ma anche da va- I l lorizzare. Senza i servizi portuali, che sono ben organizzati e funzionano bene tutti e tre in sinergia, non si va da nessuna parte. Va dritto al punto Michele Tonelli, ormeggiatore da agosto 2003, 12 anni di servizio quest anno. Sulla discussione, sempre più aperta, circa la possibilità di liberalizzare i servizi portuali le sue idee sono chiare: Non c è ragione di creare concorrenza in un sistema che è così regolamentato; la nostra tariffa è talmente ferrea che le decisioni prese non sono le nostre ma di chi usufruisce del servizio. La tariffa la fa la nave che arriva perché il nostro sistema è fatto così, quindi non c è motivo di creare concorrenza perché per farlo bisogna per forza abbassare gli standard di sicurezza. La concorrenza non ha ragione di essere, è come fare concorrenza ai vigili del fuoco o a qualsiasi altro ente di servizio pubblico, non ha senso. Ci sono realtà che devono prescindere dalla regole del mercato normale, secondo me, sopratutto nel caso di servizi di pubblica sicurezza all interno dei nostri porti. E giusto sgretolare sistemi che non funzionano ma non ci sono le basi per attaccare un sistema come il nostro. E talmente oliato, talmente perfetto così, facciamo fior di assemblee in Capitaneria di porto in materia di security, abbiamo tesserini separati e particolari con tanto di impronte digitali, siamo monitorati in continuazione, siamo sottoposti a visita biennale, a medico competente, siamo persone che fanno il proprio lavoro con passione, con diligenza e siamo sempre a disposizione, h giorni all anno, degli organi che ci controllano e che ci tutelano, che sono le Capitanerie di porto. Queste sono per noi l anello di congiunzione con i piloti e i rimorchiatori. Loro sanno benissimo che senza di noi tutto andrebbe a rotoli. E tanto particolare la nostra figura che pensare di risparmiare sostituendola con il primo che Michele Tonelli su un mezzo nautico del Gruppo passa sarebbe deleterio soprattutto per l utenza che esige che le proprie navi arrivino in banchina in tutta sicurezza. Ci sono dei lavori che necessitano per forza di un certo tipo di bagaglio, sia di esperienza che didattico. Siamo personale più che specializzato. Michele, come capita di frequente in questo mondo, è figlio di un ormeggiatore. Io sono arrivato dopo che mio padre è andato in pensione - dice. Lui non parlava molto del suo lavoro. Io mi ero iscritto all università facendo la navigazione nei periodi estivi, più che altro come piano B. Poi questo è diventato il piano A, con la crisi di laureati che c è in giro. Ma adesso sto per iscrivermi nuovamente

2 all università; 12 esami già li avevo fatti e mi è tornata la voglia di finire. Di che tipo di lavoro si trattasse un po lo sapeva: Grazie ai colleghi l ho capito meglio. Ma alla fine il mestiere in porto lo si impara stando lì. A La Spezia il lavoro è piuttosto standardizzato, la giornata comincia alle 5.30 del mattino e per Per quanto te lo abbiano potuto raccontare il mestiere in porto lo si impara stando lì i giornalieri termina alle 18.00, poi inizia il turno di notte. Facciamo molti contenitori e traffico passeggeri. Più o meno il traffico è incentrato su quel tipo di nave. Facciamo 4/5 navi all ormeggio al giorno, per un totale di 8/10 movimenti al giorno in media. Come attività straordinaria facciamo, un po come tutti, il servizio Aci del mare per le Capitanerie di porto: ausilio ai loro mezzi per andare a recuperare yacht e piccole unità in caso di difficoltà varie. Fuori dall ordinario nel nostro porto ci sono i campi boe. Si tratta di un tratto di mare delimitato di solito da quattro boe al cui interno si posiziona la nave. Bisogna mettere i cavi da ogni lato, per ogni boa. Poi, tirandosi con queste boe, la nave sta ferma; la forza viene fatta sul corpo morto che sta sul fondo ovviamente, la boa serve solo per sostenere i ganci. Di solito i campi boe vengono utilizzati dalle petroliere, le uniche che possono essere scaricate per mezzo di un tubo che nel nostro caso viene recuperato dalla nave dal fondale. E un tipo di ormeggio più complesso e di gran lunga più pericoloso rispetto a quello svolto in banchina: per ogni cavo bisogna salire sulle boe, che si trovano in un tratto di mare molto più esposto a venti e correnti, ovviamente l ormeggio avviene esclusivamente con l ausilio dei mezzi nautici. I campi boe a La Spezia sono 4: tre sono per la Nato, con 12 boe dove scaricano le petroliere con il combustibile AVIO, destinato agli aeroporti militari del Nord Italia, uno petrolifero per l utenza della città. Poi c è il terminal del gas gestito dalla SNAM dove quest anno ancora non sono arrivate navi. Due o tre l anno scorso. Ne arriva una ogni tanto, giusto per tenere l impianto in funzione. Gli arrivi per la Nato hanno la difficoltà ulteriore di non essere programmati, per ragioni di sicurezza. Lavoriamo tanto anche con la Fincantieri che qui è una bella realtà, il cui bacino galleggiante è uno dei più grandi d Italia e ci impegna in media a scadenza settimanale. Facciamo anche movimentazione di navi militari all interno dell arsenale militare e poi c è il terminal dell Enel dove arriva il carbone con una nave ogni 20 giorni.

3 Di recente abbiamo fatto anche un lavoro molto particolare ormeggiando una nave con due gru alte quasi 70 mt., provenienti dalla Cina, arrivate alla Contship (concessionario per il terminal container). Anni fa arrivò una nave bacino, quelle che hanno la capacità di affondare, rimane fuori solo il ponte di comando e, una volta affondate, diventano un bacino per altre imbarcazioni; in quell occasione imbarcò due impianti di estrazione del gas. Capitano anche operazioni difficili, emergenze che si riescono a gestire grazie all esperienza e a un pizzico di intraprendenza. Un operazione particolarmente complessa capitata a me è stata con un traghetto della Corsica Ferries, che di solito da noi non attraccano. E accaduto nel 2006 se ricordo bene. C era un mare tremendo e la nave non riusciva ad arrivare a Genova, la sua destinazione. Si è deciso di dirottarla nel porto di La Spezia. Nel frattempo le condizioni del mare erano peggiorate anche all interno della rada, serviva quindi una banchina che consentisse di abbassare la rampa per poter sbarcare auto e passeggeri. Da noi arrivano pochi traghetti e quei limitati posti adatti erano già occupati. Il Nostromo del porto, in comune accordo con il pilota di guardia e noi ormeggiatori, decise di Il bilancio era di un vento ingestibile tutto il cavo in mare da recuperare e la nostra barca non più utilizzabile portare la nave in difficoltà alla banchina Tarros. Noi ormeggiatori ci siamo recati in 4 via mare con due barche mentre due colleghi si trovavano già a terra con il Nostromo. Due colleghi sono andati a prendere il cavo di sinistra e io e l altro collega abbiamo preso quello di dritta. Nel frattempo il pilota, che non riusciva a manovrare la nave, ha dato avanti a tutta forza buttando il cavo di sinistra sotto la barca dei miei colleghi: 200 metri di nave contro i 7 della nostra barca! Il cavo è andato a finire nell elica della barca rendendola inutilizzabile. Erano in balia della nave. Per fortuna sono riusciti alla fine a liberare il cavo, lo hanno dovuto sparare da bordo, come si dice in gergo tecnico, mentre noi due mettevamo in terra l altro cavo a dritta. Questo però si è strappato come una bomba appena messo in terra. Il bilancio era di un vento ingestibile, soprattutto in quell ansa in cui ci trovavamo che è particolarmente esposta, tutto il cavo in mare da recuperare e la nostra barca non più utilizzabile. Il pilota ha allora deciso di mettersi in rada aspettando che finisse il maltempo e infatti, dopo un oretta, la situazione è migliorata e siamo riusciti a ormeggiare il traghetto, carico di passeggeri peraltro. Che il nostro sia un lavoro pericoloso te ne accorgi Ormeggio nave msc da 400 m. over banchina al terminal Fornelli solo con motobarche (qui sopra)

4 Ormeggiatori del porto di La Spezia

5 - ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRUPPI ORMEGGIATORI E BARCAIOLI PORTI ITALIANI Questi siamo noi subito quando vai dalle assicurazioni per le polizze infortuni! Siamo a rischio elevatissimo, l infortunio è all ordine del giorno. Da eventi fatali - sono già andato a due funerali - a infortuni capitati a miei colleghi: tibia e perone rotti, schiacciamento della gamba, uno è cascato in mare rompendosi tre costole, a un altro collega, preso in pieno da un cavo strappato, hanno dovuto togliere quasi tre metri di intestino. Una cosa tremenda. Il fatto è che dipendiamo da troppe variabili: la nave, il pilota, il marinaio che non parla la tua lingua Devi avere attenzione, esperienza e chi non ne ha è bene che si attenga alle direttive di chi ne sa più di lui. Poi ci sono tutti gli strumenti per la sicurezza, i corsi, i vari presidi Dpi come gli elmetti, le cinture salvagente, le giacche con salvagente incorporato. E non bisogna dimenticare la regola: mai stare lungo la linea di tiro dei cavi. Sono cose che la pratica e l esperienza di lavoro ti insegnano. Ci sono attività che si fanno per solidarietà e che lasciano bei ricordi, come il disormeggio della porterei Cavour, in partenza con un carico di aiuti umanitari per le vittime del terremoto di Haiti, nel E stato un bel lavoro, fatto a titolo gratuito. Lo facciamo volentieri. Tutte le estati poi svolgiamo delle attività a favore della festa della marineria. Arrivano tall ship (velieri) di varie dimensioni e noi li ormeggiamo tutti. Diamo assistenza a tutte queste navi che sostano in porto per l evento, dal Vespucci al Palinuro ad altre navi provenienti dall estero Pochi giorni fa è arrivata in porto la motonave Kreta carica di migranti nordafricani alla quale il Gruppo ormeggiatori ha dato pieno ausilio e assistenza senza alcun carico oneroso dimostrando un grande senso civico e grande spirito di solidarietà. Tante attività spesso si fanno in sordina perché i fari, sul lavoro degli ormeggiatori, sono quasi sempre spenti. Anche se il nostro porto è grande è relativamente giovane rispetto ad altri e la città non si è mai calata fino in fondo nei panni dei lavoratori portuali in generale, quindi ci sono stati anni in cui il porto veniva visto quasi come se avesse rubato qualcosa alla città. Spesso la gente non sa neppure cosa sia il nostro lavoro, non ne ha la più pallida idea. Confonde tranquillamente uno con l altro i servizi portuali, nessuno riflette su come le navi arrivino in porto. Tutti i prodotti che consumiamo nella nostra vita quotidiana, dai più semplici a quelli più strani, arrivano tramite quel traffico. E se arrivano vuol dire che le navi qualcuno le porta e le porta bene perché, alla fine, grossi danni dovuti agli imprevisti non se ne sono mai subiti. Gli incidenti che succedono 99 volte su 100 sono colpa di chi mette le navi in mare e le fa navigare. Di alcuni armatori insomma. Eppure, se tornassi indietro, rifarei mille volte la scelta di questa professione. Con i miei figli vorrei fare come mio padre che non ha mai fatto pressioni per spingermi verso questo mestiere. Faranno quello che vorranno. Sono stato fortunato io a trovare questo lavoro, sono già contento così.

6 LSCT La Spezia Container Terminal Spa La Spezia, 6 marzo 2015 Al Sig. Walter MARIOTTI Presidente Gruppo Ormeggiatori Con la presente desidero esprimere i più sentiti ringraziamenti per la collaborazione prestata nella giornata del 5 marzo u.s. durante le operazioni di recupero a mare di due contenitori vuoti, in seguito ad avverse condizioni metereologiche verificatesi nella nottata. Ancora una volta mi preme sottolineare l alto livello di professionalità e di efficienza della Vostra organizzazione che costituisce per noi una certezza di affidabilità e sicurezza. Certo di poter contare anche in futuro sulla Vs. collaborazione e pregandovi di estendere il nostro apprezzamento a tutto il Vs personale, l occasione mi è gradita per inviare i migliori saluti. L amministratore Delegato Dottor Michele Giromini CAPITANERIA DI PORTO LA SPEZIA IL COMANDANTE Caro e stimato Presidente, La Spezia, 25 maggio 2015 Gen.mo Sig. Walter MARIOTTI Presidente Gruppo Ormeggiatori il giorno 6 u.s. è stata una giornata campale per il porto della Spezia. L arrivo di un mercantile carico di 427 migranti provenienti dal Nord Africa ha costituito un grosso impegno di protezione civile ed ordine pubblico, che ha visto coinvolte numerose istituzioni pubbliche e private. Nella circostanza il contributo dato alle operazioni da parte di tutti i soggetti che a vario titolo vi hanno preso parte è stato determinate fattore di squadra e chiaro esempio di professionalità. Lo sforzo cui anche il Gruppo ormeggiatori non si è sottratto, ha parimenti confermato la prontezza e l efficienza già in tante circostanze dimostrate, fiore all occhiello del porto della Spezia. Apprendo ora, con ammirata partecipazione, che la perizia dimostrata ha coniugato nel silenzio delle concretezza cui siete usi operare, uno spiccato esempio di spirito di solidarietà e concreto senso civico, avendo il Gruppo ormeggiatori assunto ad esclusivo carico l onere dell intervento nella fase emergenziale. Quale Comandante del porto della Spezia, esprimo il più vivo plauso. Ben fatto! Con rinnovate simpatia Capitano di Vascello (CP) Enrico CASTIONI