Montaggio dei moduli Avvertenze generali

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1 Montaggio dei moduli Avvertenze generali Con la crescente utilizzazione del fotovoltaico, anche i dettagli di montaggio guadagnano sempre di più in importanza, oltre a grandezze elettriche, durata, periodi di garanzia ecc.. Mentre all'inizio i moduli il più delle volte sono stati montati in piccole quantità sui tetti, nel frattempo ci sono numerose varianti di montaggio per tutti i tipi possibili di tetto e di metodi di montaggio fino a tetti industriali di ampia superficie o sistemi rialzati per installazioni in campo aperto. Con il crescente numero di impianti, anche le assicurazioni cercano sempre di più di esercitare influenza sugli standard di qualità degli impianti a causa di un certo accumulamento statistico di sinistri. Purtroppo, in questa tecnologia relativamente giovane ci sono ancora poche interfacce elettriche o anche meccaniche normalizzate che prescrivono all'installatore un montaggio secondo le norme. Solo se esistono delle indicazioni o delle norme esatte, l'installatore può però trasmettere il suo rischio di garanzia in modo affidabile ai produttori. Questa documentazione ha lo scopo di richiamare l'attenzione su problemi aperti e così di dare impulsi a definizioni di interfacce future. 1 Problemi della prassi comune di montaggio: Alcuni esempi Molti produttori dei moduli non hanno ancora (aggiornamento: autunno 2008) delle prescrizioni realistiche per il fissaggio di moduli sulla sottostruttura. Nel frattempo, alcuni produttori dei moduli hanno reagito e pubblicato le relative linee guida di montaggio, gli altri stanno almeno preparando le relative istruzioni. I seguenti esempi dimostrano alcuni problemi finora poco considerati. 1 / 12

2 1.1 Fissaggio dei moduli La maggior parte dei moduli ha dei fori sul retro delle cornici che sono previsti per l'avvitamento sulla sottostruttura. Questi fori di fissaggio non sono utilizzabili nella prassi poiché in caso di montaggio di numerosi moduli in una superficie, i fori non sono quasi accessibili. Inoltre, non è quasi possibile un montaggio con numerose piccole viti sul lato inferiore dei moduli sul tetto e, per quanto riguarda il tempo di montaggio, non è redditizio. I fori di montaggio non vengono quindi utilizzati praticamente in tutte le varianti di montaggio comuni; attualmente i fori di montaggio vengono tuttavia indicati da molti produttori dei moduli come unica variante di montaggio ammissibile. Con ciò, l'installatore assume praticamente il completo rischio di garanzia durante il montaggio. 1.2 Carico per unità di superficie ammissibile dei moduli Per l'autorizzazione secondo IEC 61215, i moduli vengono usualmente caricati con un carico per unità di superficie di 2400 Pa (corrisponde a 2,40 kn/m2 oppure circa 240kg/m2). Spesso non si tiene conto del fatto che durante il montaggio di moduli in aree con carichi di neve elevati, questo carico per unità di superficie viene spesso superato. Per la prova IEC (Commissione Elettrotecnica Internazionale) è opzionalmente anche possibile un carico di prova maggiore di 5400 Pa, ma non è obbligatorio. In molte installazioni di impianti in località con un carico di neve elevato, la capacità portante ammissibile dei moduli (indipendentemente dal sistema di montaggio impiegato) non viene rispettata o superata. La seguente mappa dimostra i limiti di applicazione per moduli con un valore di prova di 2400Pa. 2 / 12

3 Immagine: Mappa del carico di neve limite di 2,4kN/m2 specialmente preparata della Germania Schletter GmbH (Le zone marcate in arancione/rosso dimostrano un superamento del limite di 2,4kN bzw. 240kg/m2) 3 / 12

4 1.3 Carico per unità di superficie ammissibile per diverse varianti di montaggio La sollecitazione ammissibile di moduli in un impianto non dipende solo dall'autorizzazione del singolo modulo, ma anche dal tipo di montaggio sul sistema di montaggio. Una capacità portante ricostruibile del modulo secondo la prova IEC può solo essere accettata se i moduli vengono fissati o almeno supportati ai punti previsti dal produttore. Per quanto riguarda tutti i sistemi di applicazione comuni, di regola viene quasi raggiunta la completa capacità portante della cornice del moduli secondo IEC (il presupposto è una posizione quasi ideale della traversa), in quanto ai sistemi ad inserimento la capacità portante della cornice del modulo deve essere considerevolmente ridotta. 1.4 Commercio con sistemi di montaggio senza tener conto delle particolarità locali Nell'industria fotovoltaica si sono formate diverse strutture di distribuzione. In modo simile ai moduli, i sistemi di montaggio vengono parzialmente distribuiti attraverso canali di distribuzione a parecchie fasi; durante il dimensionamento, il sito di installazione finale spesso non è conosciuto. Se si paragona ad es. i diversi carichi di neve da 0,55 a 0,75kN/m2 (in zone normali) con le sollecitazioni di ad es. oltre 5kN/m2 in zone poste a maggiori altitudini, si constata molto rapidamente che queste differenze regionali devono infatti essere prese in considerazione. Proprio con l'introduzione della nuova norma DIN 1055, le differenze nelle sollecitazioni presunte sono ancora notevolmente aumentate. 1.5 Messa a terra e collegamento equipotenziale Secondo le norme in vigore non è chiaramente regolato se la cornice del modulo deve generalmente essere messa a terra. La messa a terra delle cornici dei moduli è però richiesta quasi al 100% nelle linee guida di utilizzo dei produttori dei moduli ed anche dei produttori degli invertitori e con ciò obbligatoria per l'installatore,. Delle possibilità della messa a terra sono dei conduttori di terra passati ad anello chiuso in modo corrispondente o alternativamente dei morsetti per moduli adatti di messa a terra o dei componenti aggiuntivi. Il più delle volte non si prende in considerazione che in caso di montaggio normale dei moduli su sistemi di montaggio, non esiste un collegamento a terra a causa dell'anodizzazione delle cornici dei moduli. La messa a terra delle cornici dei moduli il più delle volte non viene realizzata e particolarmente con invertitori senza trasformatore può portare ad anomalie di funzionamento e persino alla messa in pericolo di persone. Prova di messa a terra Collegamento equipotenziale 1.6 Definizione mancante di interfacce Al punto 1.1 viene spiegato che da parte di molti produttori dei moduli non esistono attualmente delle prescrizioni di montaggio praticabili. Alcuni produttori dei moduli tendono a certificare certi sistemi di montaggio insieme ai loro moduli; in questo caso il più delle volte vengono però presi in considerazione solo situazioni di montaggio molto semplici. 4 / 12

5 In un mercato sempre più professionale è pero necessaria un'abbinabilità libera di diversi sistemi di montaggio con diversi tipi di moduli. Le interfacce tra il modulo ed i sistemi di montaggio devono essere definite a questo scopo in accordi e/o in norme. La limitazione dei produttori dei moduli a certi marchi di sistemi di montaggio non risolve in problemi in questa situazione poiché questi sistemi di montaggio spesso coprono solo molto pochi tipi di tetto e/o metodi di montaggio. 1.7 Montaggio di moduli laminati I moduli laminati senza cornice rappresentano un caso speciale. Per quanto riguarda questi moduli, il tipo di fissaggio in molti casi è completamente indefinito e/o è compito dell'installatore di decidere che di conseguenza assume anche il rischio in caso di possibili danni. Si deve particolarmente menzionare che molti moduli senza cornice non vengono presentati separatamente alla prova IEC come modulo laminato, ma spesso sono solo "moduli standard venduti senza cornice". Per il fissaggio di moduli laminati, ogni produttore deve per principio fornire prescrizioni esatte all'installatore. Queste prescrizioni devono essere rispettate mediante sistemi di montaggio adatti, ma anche particolarmente mediante un tipo adatto di lavorazione. Attualmente, in caso di utilizzo di moduli laminati, l'installatore assume spesso una parte essenziale del rischio di garanzia a causa delle prescrizioni mancanti. Altri esempi riguardanti il rischio di dimensionamenti errati - particolarmente in caso di grandi sollecitazioni - si trovano anche al punto 5. Moduli laminati Avvertenze generali 5 / 12

6 2 Montaggio con morsetti per moduli In caso di montaggio di moduli standard incorniciati sui tipi di tetti più diversi ed anche in installazioni in campo aperto, il montaggio con i cosiddetti morsetti per moduli è diventato di gran lunga il metodo di montaggio più frequente benché questo metodo di montaggio non venga ancora preso in considerazione da alcuni produttori dei moduli per la certificazione di questi ultimi (vedi anche punto 1.1). Poiché un fissaggio con piccole viti ai fori di fissaggio dei moduli dal lato inferiore è in genere completamente impraticabile, questo tipo di fissaggio continuerà ad imporsi e dovrà, per questo, anche essere tenuto in conto da tutti i produttori dei moduli. Per una standardizzazione di questo tipo di fissaggio, il serraggio dei moduli dovrebbe compiere certi criteri di qualità: Lunghezza minima dei morsetti Al momento del serraggio, si esercita la pressione sul modulo (vetro e cornice) che deve essere ripartita su una lunghezza e/o una superficie più grande possibile. Altrimenti nel modulo sorgono delle punte di sollecitazione puntuali che possono portare alla rottura del vetro. Una lunghezza dei morsetti di 100mm ha dato buoni risultati. Rigidità dei morsetti La pressione di serraggio si può solo distribuire sul modulo se il morsetto possiede una rigidità corrispondente. In questo caso, spessori della parete in alluminio di 3mm hanno dato buoni risultati e, in dipendenza dalle possibilità, alte staffe verticali per una ripartizione di pressione nella lunghezza. I morsetti troppo piccoli e troppo poco rigidi si deformano al momento del montaggio. Quindi questi ultimi non possono garantire una forza di serraggio sufficiente a lungo termine e allo stesso tempo esercitano una sollecitazione del modulo molto puntuale nella zona della vite di fissaggio. Formatura adatta dei morsetti terminali Alla fine di una fila di moduli, il serraggio dei moduli è il punto più importante. I morsetti terminali di profili in alluminio con un contorno interno a spigoli vivi garantiscono una posizione ottimale sulle cornici dei moduli. Il punto di pressione del morsetto sul profilo portante si deve trovare all'esterno del collegamento a vite - "l'equilibrio" che ne risulta dà una pressione di serraggio ottimale. Altezza ottimale dei morsetti L'altezza ottimale dei morsetti è un po' più ridotta che l'altezza della cornice dei moduli. Per questo motivo risultano solo sollecitazioni alternate termiche minimali che sono dovute a diversi coefficienti di dilatazione della vite e della cornice dei moduli. Nessun serraggio con viti o rondelle semplici In caso di utilizzo di rondelle semplici, una ripartizione di pressione non è possibile; ne risulta una pressione puntuale forte sulla cornice del modulo ed eventualmente anche sul vetro del modulo. Inoltre non può essere raggiunta una pressione di serraggio sufficiente poiché una rondella si flette già con coppie di serraggio ridotte e con ciò viene allentato il collegamento a vite. 6 / 12

7 Attenzione per quanto riguarda le viti nel canale di alluminio Sono sempre in offerta dei sistemi di montaggio in cui le viti per i morsetti per moduli vengono direttamente avvitate nei profili di alluminio scanalati in modo corrispondente. Un montaggio senza errori può esclusivamente essere garantito in questo caso in modo definitivo se un controllo al 100% della coppia di serraggio viene realizzata. A causa di proprie prove di singoli prodotti (Schletter GmbH, 2003), non possiamo in nessun caso consigliare questo tipo di avvitamento. Dispositivo di sicurezza per viti Per i collegamenti a serraggio, in linea di massima bisogna prevedere un dispositivo di sicurezza per viti. Protezione antifurto Su richiesta, i collegamenti a vite dei morsetti per moduli dovrebbero essere dotati di una protezione antifurto. Materiali del collegamento a serraggio Le viti ed i dadi di acciaio inox hanno dato buoni risultati. A causa del rischio della saldatura a freddo non si dovrebbero abbinare gli stessi tipi di acciaio inox. Per quel che riguarda gli elementi di costruzione (ad es. componenti ad inserimento di alluminio ecc.), si deve assolutamente osservare una resistenza sufficiente ai momenti torcenti! Se si utilizzano delle filettature di alluminio, si deve assolutamente prescrivere un montaggio con una chiave dinamometrica. Possibilità di controllo del collegamento a serraggio In caso di utilizzo di dadi trapezoidali o simili, si deve assolutamente controllare la posizione corretta durante l'avvitamento. Per questo motivo, bisogna preferire componenti guidati nel profilo portante e che hanno quindi una tolleranza ai guasti. Morsetti di messa a terra Almeno per l'utilizzo di invertitori senza trasformatore dovrebbero essere a disposizione opzionalmente dei morsetti medi con collegamento equipotenziale. Dispositivi di protezione antiscivolo In caso di utilizzo di un serraggio adatto di moduli, il montaggio senza protezione antiscivolo supplementare è teoricamente stato verificato alcune volte e ha anche dato buoni risultati nella prassi da anni. Dei dispositivi supplementari di protezione antiscivolo sono opzionalmente possibili utilizzando ganci nella fila più bassa o viti nella cornice del modulo. Dei dispositivi di protezione antiscivolo sono assolutamente necessari per il serraggio di moduli senza cornice poiché l'utilizzo di inserti delicati di gomma non permette di trasmettere una forza di serraggio sufficiente. 7 / 12

8 3 Paragone di metodi di montaggio comuni: Sistemi monostrato o sistemi a barre incrociate In quanto al montaggio di moduli standard incorniciati su diversi tipi di tetti ed anche in impianti in campo aperto, si trovano, nella maggior parte dei casi, i sistemi monostrato. In alcuni casi, i sistemi a barre incrociate possono portare vantaggi. Ma spesso si trovano, per quel che riguarda il dimensionamento di sistemi a barre incrociate, anche dimensionamenti errati. Il seguente paragone si riferisce solo a tetti inclinati normali poiché con esigenze particolari si devono utilizzare costruzioni speciali per le quali queste considerazioni non sono valide. 3.1 Sistemi monostrato - Vantaggi Costi ridotti Fabbisogno energetico ridotto (In caso di utilizzo di materiali in alluminio si deve perseguire un dispendio minimo di materiale) Buona ripartizione dei punti di fi ssaggio sul tetto 3.2 Sistemi a barre incrociate - Vantaggi Migliore orientazione della superfi cie in caso di strutture del tetto non piane Ottimizzazione del fissaggio dei moduli (ad es. montaggio orizzontale su tetti in tegole generalmente solo possibile con montaggio orizzontale.) Utilizzabilità universale anche per tetti ad arcarecci 3.3 Sistemi a barre incrociate - Errori di dimensionamento frequenti Generalmente, i collegamenti al tetto (ganci per tetto, viti prigioniere ecc.) sono il punto debole potenziale della costruzione con tetti inclinati. Quindi bisogna assolutamente osservare che gli elementi di fi ssaggio vengano montati nella superfi cie nel modo più denso possibile. Il dispendio elevato di barre della costruzione a barre incrociate non consente direttamente un aumento diretto della stabilità. A causa del dispendio elevato di barre, si scelgono spesso le griglie di fi ssaggio e/o le distanze tra le barre troppo grandi e per questo si installano meno punti di fi ssaggio che necessari. I sistemi monostrato invece dispongono il più delle volte di più punti di fi ssaggio con costi comparativamente più ridotti e per questo sono adatti per una sollecitazione più grande della superfi cie. Al momento del montaggio, la situazione viene spesso analizzata male: Il montatore installa ad es. un sistema a barre incrociate e controlla la stabilità della costruzione esercitando una sollecitazione puntuale (il più delle volte esercitando una sollecitazione con il suo peso proprio). Grazie alla migliore ripartizione del carico, in tali prove di carico, il sistema a barre incrociate appare di essere più stabile che un sistema monostrato. Nella prassi ci sono però sempre dei carichi superfi ciali (carico di neve, carico di vento). Per quel che riguarda questi carichi superfi ciali (carico di vento, carico di neve), la densità superfi ciale suffi - cientemente alta dei punti fi ssaggio è alla fi ne sempre determinante. In quanto a tutti i dimensionamenti di sistemi monostrato, la quantità dei punti di fi ssaggio è più alta che in dimensionamenti paragonabili di sistemi a barre incrociate. 8 / 12

9 4 Paragone di metodi di montaggio comuni: Metodo speciale montaggio ad inserimento Il montaggio ad inserimento di moduli viene preferito da alcuni clienti a causa di vantaggi ottici. In caso di questo metodo di montaggio, si deve tuttavia assolutamente prendere in considerazione le particolarità statiche (punto 1.3). 4.1 Montaggio ad inserimento Vantaggi Piacevole per l'occhio grazie ad una superficie chiusa Montaggio rapido dei moduli 4.2 Montaggio ad inserimento Svantaggi Allineamento più dispendioso della sottostruttura Diversi sistemi sono necessari per le diverse altezze di moduli Insudiciamento più facile a causa di barriere aggiuntive che impediscono lo scolo Dispendio di barre elevato Spesso un collegamento statico peggiore al tetto 4.3 Montaggio ad inserimento Sollecitazione statica del modulo I vantaggi e gli svantaggi durante i lavori di montaggio ad inserimento devono essere presi in considerazione più o meno in modo soggettivo. L'aspetto ottico può eventualmente giustificare un dispendio di materiale elevato. In nessun caso però, la sollecitazione statica delle cornici dei moduli deve rimanere senza essere presa in considerazione. Schema: Distanza tra gli appoggi delle cornici dei moduli in caso di montaggio ad inserimento Schema: Distanza tra gli appoggi delle cornici dei moduli in caso di appoggio su traverse Come già spiegato al punto 1.2 e 1.3, la prova di carico meccanica secondo IEC è come sempre difficile da trasferire alla prassi. In caso di un montaggio normale su traverse, la sollecitazione nella prassi e la sollecitazione durante la prova è quasi identica. Solo in caso di grandi divergenze della posizione delle traverse dalle distanze ideali tra gli appoggi, la sollecitazione della cornice del modulo nella prassi è più grande che durante la prova. In caso di un montaggio ad inserimento, la posizione degli appoggi devia notevolmente dalle condizioni di prova IEC. In caso di carico superficiale (carico di vento, carico di neve), la cornice del modulo viene sollecitata del 500% più fortemente che sotto condizioni di prova IEC. In caso di grandi carichi per unità di superficie (carico di neve, carico di vento), l'utilizzo di un sistema ad inserimento è quindi, a rigor di termini, soprattutto solo ammissibile se il modulo è anche stato certificato per questo tipo di montaggio. Se vengono montati dei moduli certificati in modo normale secondo IEC in questo tipo di montaggio, quindi il produttore dei moduli può rifiutare qualsiasi diritto di garanzia a causa della sollecitazione del modulo notevolmente elevata. Di conseguenza, in caso di utilizzo di questo metodo di montaggio, in linea di massima è consigliabile richiedere un'autorizzazione dal produttore dei moduli. 9 / 12

10 5 Avvertenze relative al dimensionamento in caso di grandi sollecitazioni In alcune regioni si devono prendere in considerazione dei parametri di sollecitazione particolari. Così ad es. la nuova norma DIN 1055 differenzia particolarmente delle zone con diversi carichi di vento e anche (come già nelle versioni esistenti finora) zone con diversi carichi di neve. Proprio con i carichi di neve, ci sono differenze molto grandi ad es. tra regioni con carichi normali (ad es. 0,55 bis 0,75 kn/m2) e con carichi elevati (fino a 5kN/m2 e superiori in località poste a maggiori altitudini). Delle soluzioni economiche e sicure sorgono soltanto nel caso in cui il sistema di montaggio e la sottostruttura dell'edificio siano armonizzati in modo ottimale. La maglia più debole della catena limita sempre la stabilità complessiva. Di seguito alcuni esempi: Ripartizione dei ganci per tetto su tetti inclinati Un tetto inclinato è stato dimensionato come unità organica. Durante il montaggio di un impianto fotovoltaico, la capacità portante del tetto deve persistere poiché il tetto dovrà ancora sostenere, oltre al carico di neve, il carico dell'impianto fotovoltaico. Proprio con carichi elevati, si devono quindi montare i ganci per tetto su ogni puntone poiché anche dopo il montaggio dell'impianto ogni puntone deve sostenere il peso. Di conseguenza, non è vantaggioso risparmiare costi montando un gancio particolarmente stabile solo su ogni secondo puntone in caso di grandi carichi per unità di superficie. Fissaggio dei ganci per tetto su tetti inclinati Ogni gancio per tetto è solo tanto stabile quanto il suo fissaggio sul tetto. Anche in questo caso è valido: Non ha senso di risparmiare nella quantità di ganci per tetto poiché ogni gancio può solo essere fissato con un numero limitato di viti sul puntone. Componenti di serraggio per tetti in lamiera Ogni morsetto (morsetto per lamiera aggraffata, morsetto Kalzip, fascetta per lamiera trapezoidale ecc.), per stabile che sia, può trasferire solo tanta forza quanto può essere assorbita dal tetto nella relativa posizione. Per questo, proprio in caso di sistemi rialzati, la prima domanda è di chiarire la stabilità del fissaggio al tetto. Sistemi monostrato o sistemi a barre incrociate sul tetto inclinato Proprio in caso di sollecitazioni elevate, i sistemi a barre incrociate vengono favoriti. In questo caso non si considera spesso che in caso di un sistema monostrato, i ganci per tetto possono essere montati su ogni puntone senza problemi. È anche possibile sollecitare simmetricamente i puntoni mediante un montaggio spostato. In quanto ai sistemi a barre incrociate, si può solo garantire una sollecitazione simmetrica del tetto se una barra verticale viene collocata su ogni puntone. Ma spesso questo non viene fatto per motivi di costi. Impianti di grandi dimensioni su capannoni a tetto piano Il montaggio di impianti di grandi dimensioni su edifici richiede generalmente un controllo della statica dell'edificio. Spesso non si è però consapevoli del limite di questo approccio. Quando termina il controllo della statica? Il collegamento del carico dei punti di fissaggio nel tetto deve essere controllato in ogni caso, inoltre la capacità portante della sottostruttura del tetto in relazione con la completa struttura dell'edificio. Tuttavia, a rigor di termini, qui non è l'ultima interfaccia. In quanto ai grandi impianti su tetti piani, la possibilità di impatto del vento e/o la "rugosità dell'edificio" viene considerevolmente aumentata mediante il rialzamento delle file sul tetto che era prima piano. Con vento forte risulta così una grande spinta orizzontale attraverso la completa costruzione che deve essere assorbita specialmente dalle controventature diagonali dell'edificio e che ha un effetto fino alle fondazioni. Nella maggior parte dei casi, non si tengono conto di queste conseguenze di ampia portata in caso di un impatto nella statica dell'edificio. 10 / 12

11 Soluzioni di zavorramento su tetti piani Questo punto può rappresentare un possibile "pericolo per la vita e l'integrità" per persone estranee all'installazione. Gli impianti fotovoltaici su tetti piani vengono spesso semplicemente offerti come soluzione di zavorramento senza ulteriore progettazione ed eventualmente anche installati in questo modo. In questo caso si nasconde un potenziale di rischio molto grande per l'installatore, eventualmente pretese di risarcimento che minacciano l'esistenza fino al procedimento penale. a) L'installatore, come azienda specializzata, deve dimensionare lo zavorramento secondo tutti i parametri (altezza del tetto, zona di vento, classe di rugosità del terreno, dimensione dei moduli ecc.) in modo tale da escludere assolutamente un sollevamento, scorrimento e ribaltamento. Se questo zavorramento fallisce durante una tempesta, gli elementi dell'impianto possono danneggiare terzi. b) Il dimensionamento dello zavorramento secondo punto a) è solo possibile se il tetto piano può sostenere in modo definito questo zavorramento oltre al carico di neve locale e oltre al peso dell'impianto. Bisogna prendere in considerazione che secondo le direttive della nuova norma DIN 1055 spesso sono necessari zavorramenti molto pesanti per poter appesantire un impianto secondo le regole. In questo caso si devono osservare i carichi concentrati ammissibili per proteggere la copertura del tetto contro danneggiamenti. Ancora più importante è però l'osservanza dei carichi per unità di superficie massimali poiché in caso di sovraccarico può minacciare il fallimento della struttura dell'edificio. L'installatore deve allora controllare esattamente sulla base della presente statica dell'edificio se il peso aggiuntivo dell'impianto fotovoltaico e soprattutto dello zavorramento può veramente essere assorbito dalla struttura del tetto. Soprattutto dopo gli avvenimenti seri dell'inverno 2005/2006, l'importanza di queste direttive di dimensionamento è molto chiara per tutti. c) Un altro punto importante è la protezione di edifici esistenti dopo la modifica della DIN1055. Una località al sud della Baviera/Germania ad es. presenta invece di finora 1,2kN/m2 di carico di neve (corrisponde a circa 120kg/m2) secondo la nuova norma 1,6kN. Un capannone costruito prima della modifica della norma con una capacità portante di ad es. 1,4kN, continua ad avere una protezione di edifici esistenti; ma se un'azienda specializzata ci installa un impianto fotovoltaico, per la verifica statica sono quindi valide le nuove direttive di carico, la protezione di edifici esistenti decade con il montaggio di attrezzature aggiuntive. Montaggio su tetto piano Avvertenze generali Gli esempi devono mostrare che nessun "rimedio generale della tecnica di fissaggio" può sostituire un dimensionamento fondato realizzato dal produttore dei sistemi di montaggio. La crescente professionalizzazione del mercato richiede quindi anche una specializzazione dei produttori ed una buona consulenza degli installatori per garantire a lungo termine la qualità di montaggio degli impianti. 11 / 12

12 6 Ipotesi di carico Delle ipotesi di carico speciali per il montaggio di impianti solari su edifici finora non esistono. Le "Ipotesi di carico in edifici" comuni secondo DIN 1055 sono state rielaborate nel 2005, ma possono sempre essere interpretate troppo dal singolo progettista per strutture portanti per quanto riguarda la costruzione di impianti solari. Proprio ad es. i carichi di zavorramento per impianti su tetti piani senza penetrazione del tetto possono essere determinati in modo molto difficile. Inoltre non esistono delle ipotesi di carico paragonabili per tutti i paesi europei per i carichi di vento e di neve; questo rende più difficile il commercio libero di sistemi di fissaggio. 7 Metodi di montaggio per moduli laminati Moduli laminati Avvertenze generali 8 Sintesi La presente composizione dimostra sicuramente alcune lacune nella prassi di montaggio finora realizzata di impianti fotovoltaici o anche di impianti solari termici. Ma deve allo stesso tempo essere una base di discussione per chiudere a lungo termine queste lacune. In collaborazione dei produttori di sistemi di montaggio con gli istituti di certificazione (ad es. TÜV, RAL, VDE ecc.) nonché nei gruppi di lavori corrispondenti (ad es. associazione RAL, DGS, BSW, ecc.) devono essere trovate ipotesi di carico utili e definizioni di interfacce tra i moduli ed i sistemi di montaggio. Lo scopo degli sforzi comuni deve essere di aumentare la qualità di montaggio a lungo termine, di ridurre il più possibile il rischio di garanzia per l'installatore dell'impianto e particolarmente di continuare a mantenere il consenso eccellente di impianti di energia solare nel pubblico. Schletter GmbH, 2010, I400130IT, V2 12 / 12

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