I SISTEMI WI-FI, CONSIDERAZIONI IN MERITO AGLI EFFETTI SULLA SALUTE E CONSIGLI PER UN CORRETTO USO. Maria Grazia Petronio* e Giulia Tarrini

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1 I SISTEMI WI-FI, CONSIDERAZIONI IN MERITO AGLI EFFETTI SULLA SALUTE E CONSIGLI PER UN CORRETTO USO Maria Grazia Petronio* e Giulia Tarrini Premessa L accesso ad internet è diventato ormai una priorità in quasi tutte le attività della società moderna, le informazioni devono essere sempre disponibili in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento; affinché questo possa essere garantito è necessario dotarsi di sistemi tecnologici di accesso ad internet sempre più evoluti che garantiscano facilità e velocità di connessione. Alcuni di questi sistemi basati sull emissione di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, (da 0,1 MHz a 300 GHz), denominati comunemente WIRELESS, possono esporre l utilizzatore finale ad un campo elettromagnetico più o meno grande a seconda della potenza impiegata e della distanza dalla fonte emissiva. Da alcuni anni questa tecnologia sta diventando di impiego comune sia in luoghi privati che pubblici, quali scuole e biblioteche, e comunque in tutti quei luoghi in cui è richiesta la possibilità di connettersi a più utenti con dispositivi fissi e mobili, PC, telefonini, palmari etc. Contemporaneamente alla diffusione di queste tecnologie sono emerse alcune indicazioni relativamente agli effetti sulla salute da esposizione a campi elettromagnetici (c.e.m.) ad alta frequenza. In particolare alcune ricerche condotte a partire dagli anni 90 hanno evidenziato alcuni rischi per la salute a seguito di esposizioni in ambito lavorativo o residenziale. Tuttavia, queste evidenze non sono considerate ancora sufficienti dalla IARC (l Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro-OMS) per poter trarre conclusioni definitive. Altri studi negli ultimi anni hanno indagato l associazione tra esposizione a campi magnetici ad alta frequenza determinata dall uso di telefoni senza fili per un lungo periodo e rischio di contrarre patologie gravi. Alla luce di queste evidenze lo scorso Maggio la IARC-OMS ha classificato i campi elettromagnetici ad alta frequenza indotti da telefoni senza fili nella classe dei Possibili cancerogeni per l uomo (Gruppo 2B), in rapporto all evidenza di un aumento del rischio di insorgenza di glioma (tumore maligno del cervello). Ovviamente non ci sono studi specifici sul Wi-Fi per il semplice motivo che la sua istallazione è molto recente. Benché le evidenze finora disponibili si riferiscano a situazioni diverse da quelle per cui viene richiesto un parere (ovvero l esposizione indoor conseguente all istallazione di un sistema Wi-Fi), almeno per entità di esposizione, è pur vero che gli stessi studi non

2 consentono di individuare una soglia di esposizione al di sotto della quale sicuramente non si verificano effetti. Inoltre è necessario tener conto di due elementi: Primo, l esposizione a campi magnetici ad alta frequenza è molto diffusa e riguarda ormai quasi tutti i cittadini compresi i bambini, per cui se i rischi venissero confermati, anche qualora si trattasse di rischi piccoli, dovremmo attenderci un elevato numero di patologie. Secondo, gli effetti potrebbero cumularsi, per cui è necessario considerare che anche esposizioni di breve durata e di bassa intensità si possono sommare ad altre esposizioni (uso del telefono, Wi-Fi, esposizione residenziale/occupazionale ). Anche alla luce di queste evidenze lo scorso Maggio l Assemblea Parlamentare Europea ha redatto e adottato la risoluzione 1815 che contiene importanti indicazioni in merito alle azioni da mettere in campo per ridurre l esposizione della popolazione a campi elettromagnetici. Qui di seguito riportiamo alcuni passaggi fondamentali del testo 1. In termini generali: Adottare tutte le misure ragionevoli per ridurre l esposizione a campi elettromagnetici, specialmente a radiofrequenze da telefoni cellulari, in particolare dei bambini e dei soggetti giovani che sembrano essere maggiormente a rischio di sviluppare tumori della testa; Riconsiderare la base scientifica per gli attuali standard di esposizione ai campi elettromagnetici fissati dalla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti, che hanno gravi limitazioni, e applicare il principio ALARA "il livello più basso ragionevolmente ottenibile", riguardante sia gli effetti termici che gli effetti non termici o biologici delle emissioni elettromagnetiche o radiazioni; Attuare campagne informative e di sensibilizzazione sui rischi di effetti biologici potenzialmente dannosi a lungo termine sull ambiente e sulla salute umana, specialmente per bambini, adolescenti e giovani in età riproduttiva; Prestare particolare attenzione alle persone "elettrosensibili" che soffrono di una sindrome di intolleranza ai campi elettromagnetici ed introdurre misure speciali per proteggerli, inclusa la creazione di aree non coperte dalla rete wireless; Al fine di ridurre i costi, risparmiare energia e proteggere l'ambiente e la salute umana, intensificare la ricerca su nuovi tipi di antenne, telefoni mobili e dispositivi DECT, ed incoraggiare la ricerca per lo sviluppo di telecomunicazioni basate su altri tipi di tecnologie che siano altrettanto efficienti, ma con effetti meno negativi sull'ambiente e sulla salute. 1.2 Riguardo all utilizzo privato del telefono mobile, telefono DECT, WiFi, WLAN e WIMAX per computers e altri dispositivi wirless come ad esempio baby phones: 1 The potential dangers of electromagnetic fields and their effect on the environment Resolution 1815 (2011) 2

3 Impostare le soglie di prevenzione per i livelli di esposizione a lungo termine alle microonde in tutte le aree interne, in accordo con il principio di precauzione, ad un valore non superiore a 0,6 volt per metro, nella fase iniziale per ridurlo successivamente a 0,2 volt per metro; Adottare le opportune procedure di valutazione del rischio per tutti i nuovi tipi di dispositivi di prima licenza; Introdurre una chiara etichettatura che indichi la presenza di microonde o campi elettromagnetici, la potenza di trasmissione o il tasso di assorbimento specifico (SAR) del dispositivo e qualsiasi rischio per la salute connesso con l utilizzo; Sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi potenziali per la salute dei telefoni DECT di tipo wireless, baby monitor e altri elettrodomestici che emettono onde a impulsi continui, su tutte le apparecchiature elettriche che restano sempre in stand-by, e raccomandare l'uso di cavo, telefoni fissi a casa o, in mancanza, l utilizzo di modelli che non emettano permanentemente onde pulsate; 8.3 Riguardo alla protezione dei bambini: Programmare in diversi ministeri (istruzione, ambiente e salute) campagne di informazione mirate a insegnanti, genitori e figli al fine di sensibilizzare sui rischi specifici, sull utilizzo sconsiderato e prolungato di telefoni cellulari e altri dispositivi che emettono microonde; Per i bambini in generale, e in particolare nelle scuole e nelle aule, dare la preferenza ai collegamenti Internet via cavo, e regolare severamente l'utilizzo dei telefoni cellulari da parte degli alunni nei locali scolastici; 8.4 Riguardo alla progettazione di linee elettriche e stazioni base relè d'antenna: Introdurre norme di carattere urbanistico per mantenere linee ad alta tensione di alimentazione e di altri impianti elettrici a distanza di sicurezza dalle abitazioni; Applicare standard di sicurezza rigorosi per la solidità dei sistemi elettrici nelle nuove abitazioni; Ridurre i valori di soglia per le antenne relè in base al principio ALARA e installare sistemi per il monitoraggio completo e costante di tutte le antenne; Determinare i siti di nuova GSM, UMTS, WiFi o antenne WIMAX non solo in base agli interessi degli operatori, ma di concerto con i funzionari del governo locale e regionale, i residenti locali e le associazioni di cittadini interessate. Breve descrizione dei sistemi Wi-Fi Nel settore delle telecomunicazioni il termine Wi-Fi indica la tecnica e i relativi dispositivi che consentono a terminali di utenza di collegarsi tra loro attraverso una rete locale in maniera wireless (WLAN), ossia, attraverso onde radio senza il collegamento fisico tramite cavo. A sua volta la rete locale così ottenuta può essere interallacciata alla rete Internet ed usufruire di tutti i servizi di connettività offerti da un Internet Server Provider (ISP). Qualunque dispositivo o terminale di utenza (computer, cellulare, palmare ecc.) può connettersi a reti di questo tipo se integrato con le specifiche tecniche del protocollo Wi-Fi. 3

4 I collegamenti e quindi la trasmissione dei dati tra utenti e utenti/rete non utilizzano cavi tradizionali di connessione, ma sono garantiti tramite emissione/ricezione di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, che vengono emesse da appositi apparati di antenna posti su ciascun terminale, questo sistema di comunicazione provoca la variazione del campo elettrico e magnetico nell area circostante. Le reti Wi-Fi sono infrastrutture relativamente economiche e di veloce attivazione e permettono di realizzare sistemi flessibili per la trasmissione di dati usando frequenze radio, estendendo o collegando reti esistenti oppure creandone di nuove. Proprio per la loro versatilità queste tipologie di reti vengono sempre più di sovente utilizzate per lo scambio di dati in strutture aziendali, oppure per creare veri e propri punti di accesso ad internet in locali scolastici, biblioteche, università, aeroporti. Uno studio condotto da ARPA Veneto 2 ha cercato di valutare l esposizione a c.e.m. (campi elettromagnetici) indotti da reti wireless sia tramite misure dirette sul campo che stime al calcolatore. Dai risultati dello studio emerge che questi dispositivi sono in grado di generare un esposizione di scarsa entità che diventa minima già a poche decine di centimetri dalla fonte emissiva. In particolare, nello studio le misure sono state eseguite su AP /router* che simula la posizione dell operatore che utilizza un PC connesso con adattatore (chiavetta USB o dispositivo incorporato nel PC). Le figure seguenti riportano la forma (in orizzontale ed in verticale) e l intensità del campo elettromagnetico che si genera da un AP/router. *AP/Router è uno dei due principali dispositivi di una rete wirless. Tale dispositivo irradia il segnale e connette i diversi utilizzatori, instradando poi i dati in internet tramite un altra connessione (che può essere via cavo o ancora senza fili). Mappa orizzontale di campo elettrico generato da un AP 2 Tesi di laurea di G. Lorenzetto, Dalla telefonia al wimax: i nuovi sistemi di telecomunicazione senza fili e l esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da essi generati, Corso di laurea Tecniche della prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro, a.a. 2009/2010, Facoltà di Medicina e Chirurgia ed Agraria, Università degli studi di Firenze, relatore M.G.Petronio. 4

5 Mappa verticale di campo elettrico generato da un AP Osservando le immagini appare come, installando un AP ad una quota superiore a 3m, il campo risulti trascurabile per le persone che sostino anche in piedi nelle sue vicinanze. Naturalmente questa soluzione è più facile da attuare nei luoghi pubblici dove gli spazi sono ampi, mentre risulta più complessa in un abitazione civile, con soffitti di altezza solitamente non superiore a 3m e dove generalmente anche il router è posizionato all altezza del computer. Per quanto riguarda gli adattatori le condizioni possono essere diverse a seconda del tipo di adattatore utilizzato: nel caso dei PC le antenne sono poste solitamente sulla sommità dello schermo e quindi si trovano normalmente a circa 50-60cm dal capo dell utente; per gli adattatori USB invece, l uso di semplici prolunghe può permettere di distanziare la sorgente dall utilizzatore anche di 3-5m, anche se spesso questi vengono utilizzati direttamente agganciati al PC. Per quanto riguarda le misurazioni eseguite sui diversi tipi di adattatori, sono state realizzate delle simulazioni nelle quali è stato ipotizzato un adattatore integrato in un notebook e un utilizzatore seduto nella postazione operatore, i risultati sono rappresentati nella figura successiva. Mappa orizzontale di campo elettrico generato a 1m (a) e 1,2m (b) da terra da un adattatore inserito in un notebook e funzionante alla massima potenza. 5

6 (a) (b) Le misure considerate sono ovviamente per una conformazione standard, al variare della vicinanza e della posizione AP/adattatore, per es. entrambi gli apparecchi posizionati sullo stesso tavolo, potremmo avere condizioni espositive diverse anche peggiorative. Tuttavia occorre tenere presente che le esposizioni sopra considerate si verificano nelle condizioni di massima potenza continua degli apparecchi, che si verifica ad esempio durante l upload di grossi file e se si ha un utilizzo esclusivo dell AP. Nello studio di ARPA Veneto vengono effettuate altre stime di esposizione simulando diverse condizioni di lavoro, ad es. si è ipotizzato di assegnare i 100mW EiRP 3 in proporzione diversa tra AP e adattatore, in una percentuale rispettivamente dell 80% e del 20%: 1. AP posto su di una mensola installata a 2m dal piano di calpestio; 2. AP posto su di una mensola installata a 1,6m dal piano di calpestio; 3. AP posto sullo stesso tavolo in cui è collocato il notebook con l adattatore; 4. come lo scenario 3, ma ipotizzando che il tavolo sia appoggiato ad un muro, modellizzato come una superficie riflettente. Dal confronto tra le mappe di campo appare come lo scenario più cautelativo sia il primo, con l AP posto in posizione elevata rispetto all utilizzatore finale, che si trova sottoposto ad un campo inferiore a 2V/m. Tutte le altre soluzioni espongono l utente a valori superiori. Mappa orizzontale di campo elettrico generato a 1m (a) e 1,2m (b) da terra nella configurazione mw EIRP rappresentano il valore limite di potenza degli apparati WLAN in accordo con la raccomandazione CEPT (European Conference of Postal and Telecommunications administrations) ERC/REC

7 (a) (b) Mappa verticale di campo elettrico generato nella configurazione 1 Sistemi alternativi al wireless Il sistema di comunicazione PLC (Powerline Communication) La tecnologia di comunicazione Powerline consente di utilizzare la comune rete elettrica come mezzo di trasporto per la trasmissione digitale di dati e voce. Attraverso la trasmissione di segnali su linee elettriche è possibile fornire al cliente finale una modalità alternativa di accesso alla banda larga. Tale modalità di trasmissione si presenta fortemente innovativa rispetto alle tecnologie di accesso attualmente disponibili. Grazie infatti alla capillarità della rete elettrica la tecnologia PLC può realmente rappresentare una valida alternativa alla tradizionale linea telefonica per la connessione a banda larga dei clienti finali, tramite un utilizzo razionale delle infrastrutture esistenti. La trasmissione dei segnali richiede di installare presso la casa dell'utente un modem di dimensioni ridotte da collegare direttamente ad una delle prese elettriche della casa, da un lato, e ad un personal computer o altro apparato adeguato, dall'altro. La propagazione del 7

8 segnale avviene attraverso i cavi dell'impianto elettrico fino ad un altro modem da collocare all'esterno dell'edificio e da qui, lungo le linee di distribuzione a bassa tensione, arriva alle cabine secondarie di trasformazione (media/bassa tensione) cui sono collegate le diverse abitazioni per l'alimentazione elettrica. Nelle cabine viene infine installato un altro apparato d'interfaccia (master) che estrae il segnale dalle linee elettriche e lo immette nella rete convenzionale di telecomunicazione (e viceversa). Inoltre questo tipo di accesso alternativo a banda larga consente di veicolare verso le case dei cittadini diversi servizi che possono andare dalla semplice connessione ad Internet a servizi innovativi per l automazione della casa che permettano l applicazione estesa dei concetti della domotica. Questa tecnica è utilizzata da decenni, prima dell'introduzione della telefonia mobile, per trasmissioni con treni in marcia (usando le linee di potenza), per controllare apparati elettrici tramite la propria rete di alimentazione, per leggere contatori elettrici remotamente, per sistemi interfonici casalinghi ecc. Per alcuni problemi tecnici che non garantivano la qualità del servizio, questa tecnica non veniva, fino a poco tempo fa, utilizzata per l accesso ad internet nelle abitazioni e solo recentemente, grazie agli ultimi sviluppi tecnologici, è iniziato questo tipo di utilizzo; ad oggi è possibile utilizzare le PLC con aspettative prestazionali simili a quelle fornita dal Wireless. La powerline può essere utilizzata anche per creare connessioni a banda larga in luoghi remoti che non potrebbero essere raggiunti dal segnale wireless o cablati per ovvi motivi economici, basta che all utente arrivi un cavo elettrico, e considerato che l Italia ha una delle reti elettriche più estese e capillari d'europa, la PLC diventa una soluzione economicamente interessante. Da un punto di vista radioprotezionistico la powerline viaggiando sugli stessi cavi elettrici aggiunge un campo elettrico marginale rispetto a quello già presente dovuto al transito di corrente alternata e quindi l utilizzo di questa tecnologia non crea problemi di esposizione dell utilizzatore finale che collega il PC alla linea elettrica per ricevere energia + segnale. Esempio di Local Loop su PLC sfruttando cavi interrati per il trasporto di energia elettrica Il sistema via cavo L'accesso a Internet via cavo è una connessione a banda larga che utilizza lo stesso cablaggio della TV via cavo. Il cavo é un dispositivo composto da più fili o fibre ottiche e rivestito da materiale isolante. Normalmente i fili sono metalli con resistività elettrica molto bassa ed 8

9 hanno uno spessore che varia a seconda della resistenza e della flessibilità richieste. I cavi non devono necessariamente avere un diametro grande per essere funzionali, sono piuttosto sviluppati in lunghezza, così da collegare due punti e consentire il trasferimento di energia elettrica (Cavi di energia) o informazioni (Cavi di Telecomunicazione) attraverso campi elettromagnetici. I cavi di energia contengono un conduttore (luogo in cui viene effettivamente trasmessa l'energia) e sono ricoperti di un isolante I cavi di telecomunicazione, servono per trasferire dati, suoni e immagini i quali devono essere trasformati in segnali elettrici per essere trasmessi. Tramite un trasduttore è possibile compiere questa trasformazione. Esistono due modi per agevolare la trasmissione del segnale: -attraverso una trasmissione analogica - attraverso una trasmissione digitale L'accesso a Internet via cavo è una connessione a banda larga che utilizza lo stesso cablaggio della TV via cavo. Per utilizzare questo tipo di connessione è necessario un Account con un Provider di servizi Internet (ISP) che, nella maggior parte dei casi, fornisce tutta l' apparecchiatura necessaria alla connessione. Le connessioni ad Internet via cavo garantiscono una connessione permanente, in diretto collegamento col provider. Queste connessioni necessitano di un Modem che prevede: - una connessione coassiale (verso il cavo) - una connessione Ethernet (verso la scheda di rete del computer) Solitamente la velocità raggiunta è di 10 Mbps ma, naturalmente, tale valore si abbassa al crescere del numero di utilizzatori e della distanza della sede del cliente dal fornitore di servizi. Il modem via cavo offre larghezze di banda fino a 30 Mbit / s, mentre la velocità DSL di trasmissione dei segnali digitali a banda larga ha un massimo di 10 Mbps. Cenni normativi Tralasciamo in questa sede la normativa europea che è sorta recentemente a riguardo dell assegnazione delle frequenze e dell utilizzo di dispositivi standardizzati e riportiamo la normativa italiana in merito all autorizzazione e alla gestione degli impianti WI-FI. - L.R. 54/2000 Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione - L.36/01 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici - D.P.C.M. 8/7/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. - D.Lgs. 269/01 che recepisce praticamente senza variazioni la DE 1999/5/CE - D.M. di regolamentazione dei servizi WI-FI ad uso pubblico del 28 maggio D.L.vo 259 del 1 agosto 2003 codice Unico delle Comunicazioni Elettroniche - D.M. del 4 ottobre 2005 (detto Decreto Landolfi ), che modifica e completa il precedente decreto ministeriale del

10 Il Decreto del 28 maggio 2003 oltre a fornire una nuova definizione di radiolan, impone restrizioni aggiuntive per i dispositivi che operano nella prima sottobanda a 5GHz (5,150-5,350 GHz), che potranno essere utilizzati solo in ambiente indoor. Inoltre subordina la fornitura di un servizio WLAN pubblico al conseguimento di un autorizzazione generale, che ha la valenza di Denuncia di Inizio Attività (DIA) e dà titolo ad avviare il servizio contestualmente alla sua presentazione. Infine, l art. 6, che descrive le condizioni per il conseguimento dell autorizzazione generale, stabilisce tra l altro che venga rispettata la normativa vigente in materia di tutela della salute pubblica e dell ambiente, ivi incluso il rispetto dei tetti previsti per le emissioni elettromagnetiche. Al decreto è allegato un modulo di richiesta di autorizzazione generale, che oltre a riportare i dati del richiedente, certifica la localizzazione e il tipo di apparati usati: da questo modulo e da quanto riportato all art. 3 comma 2 del D.M. stesso, sembra che tale autorizzazione sia sufficiente a installare i dispositivi necessari alla realizzazione di una WLAN. Lo stesso modulo è riportato in forma praticamente invariata come allegato 9 al D.L.vo 259 del 1 agosto 2003, in cui si sottolinea ancora la necessità di un autorizzazione generale all erogazione di servizi WLAN; l art. 26 però prevede tra i diritti dei titolari di un autorizzazione generale quello di richiedere le specifiche autorizzazioni, ovvero presentare le occorrenti dichiarazioni, per esercitare il diritto di installare infrastrutture, in conformità agli articoli 86, 87 e 88. A rigore quindi, per installare impianti WLAN ad uso pubblico sarebbe necessario presentare in comune una DIA, secondo il modello previsto all allegato 13b. Tanto più che l art. 87, al comma 1, inserisce nell ambito di applicabilità dello stesso L installazione di infrastrutture per impianti radioelettrici e la modifica delle caratteristiche di emissione di questi ultimi e, in specie, l'installazione di impianti radiotrasmittenti, Non è però chiaro quale sia la documentazione da presentare per poter fornire un servizio WLAN al pubblico; la situazione non è migliorata dal Decreto Landolfi del 2005, che all art. 4 afferma che per conseguire i titoli abilitativi necessari alla costruzione di una rete wireless si devono applicare le disposizioni previste nel Codice Unico delle Comunicazioni. Infine è opportuno fare un breve cenno alle WLAN ad uso privato, di cui si occupa il D.L.vo 259/03: esso stabilisce che non necessitano di autorizzazione le WLAN che permettono collegamenti solo nel fondo del privato o tra più fondi contigui dello stesso proprietario, sempre che il collegamento non attraversi il suolo pubblico. Si considerano contigui fondi separati ma collegati da opere permanenti di uso esclusivo del proprietario, che consentano il passaggio pedonale o di mezzi (art. 99, comma 5 e art. 105 comma 1-b). La realizzazione della WLAN resta invece subordinata al conseguimento dell autorizzazione generale se il collegamento tra i due fondi passa su suolo pubblico; non è però in nessun caso applicabile l art. 87, che è relativo alle sole reti di telecomunicazioni ad uso pubblico. In data 29 giugno 2011 la Direzione Regionale di ARPAT di Firenze, ha inviato a tutti i comuni della Toscana una comunicazione in merito allo status autorizzativo degli impianti a banda larga, facendo notare che le procedure semplificate, sopra descritte, per queste tipologie di impianti prevedono di usufruire della DIA, con efficacia in 30 giorni e dietro presentazione di una documentazione in accordo all allegato13- modello B ai sensi della legge 73/10 art. 87-bis. Questo iter autorizzativo non permette nessun controllo in questa fase da parte dell ARPAT perché non ci sono né i tempi tecnici minimi necessari, né i dati tecnici indispensabili per la valutazione, quindi l Ente di controllo propone ai SUAP di adottare una modulistica più completa e cercare di limitare l utilizzo della stessa ai soli impianti a banda larga. Conclusioni 10

11 Lo stato attuale delle conoscenze scientifiche giustifica l adozione di un comportamento cautelativo volto ad evitare e a minimizzare laddove in atto l esposizione della popolazione e soprattutto dei bambini a campi elettromagnetici ad alta frequenza. È del tutto opportuno adottare altri dispositivi di accesso ad internet alternativi al Wi-Fi negli istituti scolastici, nelle biblioteche e in tutti gli altri luoghi nei quali è elevato il numero utenti specialmente se questi sono bambini. Ed è necessario garantire comunque sempre delle aree free per consentire anche alle persone affette da elettrosensibilità di poter accedere agli spazi pubblici. Laddove siano installati sistemi di accesso ad internet è bene cercare di posizionarli il più lontano possibile dalla postazione di lavoro per minimizzare l esposizione dell utente. È opportuno avviare campagne informative rivolte alla popolazione in merito ai rischi per la loro salute derivanti dall esposizione a campi elettromagnetici, soprattutto derivanti dall utilizzo di telefoni cellulari. * Direttore UOS Ambiente e Salute Dipartimento di Prevenzione ASL 11 di Empoli. Biologa, tirocinante presso UOS Ambiente e Salute Dipartimento di Prevenzione ASL 11 di Empoli. 11

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