IL BILANCIO COMUNALE

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1 IL BILANCIO COMUNALE A cura di Pierattilio Tronconi e Andrea Rossi Indice Premessa 1 I riferimenti legislativi principali 2 Elementi di base principi fondamentali della contabilità economica e finanziaria le sessioni di bilancio alcune disposizioni normative la gestione del bilancio, alcuni concetti contabili 3 Il bilancio di previsione generalità calendario delle varie fasi di formazione del bilancio di previsione indirizzi programmatici per la formazione del bilancio annuale di previsione quadro economico per la gestione dei servizi a domanda individuale piano dettagliato degli obiettivi e direttive ai responsabili degli uffici e servizi la relazione previsionale e programmatica il bilancio di previsione 4 La salvaguardia degli equilibri di bilancio 5 L assestamento di bilancio 6 - Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione e rendiconto dell esercizio finanziario dell anno precedente calendario delle varie fasi di formazione della rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione e rendiconto dell esercizio finanziario dell anno precedente (relativo ad un Comune) 6.2- conto del bilancio la struttura del conto del bilancio il quadro generale riassuntivo risultati di gestione composizione dell avanzo di amministrazione gli indicatori

2 7 Il conto economico ed il conto del patrimonio Il prospetto di conciliazione Conto economico Conto del patrimonio 8 Le relazioni dell organo di revisione sul bilancio di previsione e sul rendiconto dell esercizio finanziario 8.1- il parere dei Revisori dei conti la relazione dell Organo di revisione sul bilancio di previsione la relazione dell Organo di revisione sul rendiconto dell esercizio finanziario

3 PREMESSA Il bilancio non è soltanto un insieme di numeri o uno strumento riservato agli esperti: esso influisce sul vivere quotidiano dei cittadini, dà l'impronta alla comunità e stabilisce le priorità in tanti settori diversi: dagli aiuti sociali, alla scuola, alle opere pubbliche, alle opportunità economiche e culturali ecc. È, pertanto, imprescindibile la necessità di renderlo comprensibile a tutti, assolvendo così a criteri di chiarezza, trasparenza e comunicazione di cui l'amministrazione deve occuparsi nella sua funzione di dialogo costante con i cittadini. Non sempre ciò viene fatto anche se occorre segnalare che esistono diversi Comuni medi e grandi che pubblicano, anche su internet, i loro bilanci in forma e linguaggio comprensibili. Il principio di pubblicità previsto dal legislatore in materia di bilanci non ha ancora trovato adeguata applicazione. Molto spesso occorre imbattersi negli albi pretori per scoprire il deposito del bilancio e gran parte dei Comuni, pur essendo informatizzati, non pubblicano i propri bilanci su internet. Nelle pagine che seguono sono state stese alcune Note sul Bilancio Comunale al fine di facilitare la conoscenza delle fonti legislative e normative a cui fare riferimento per la sua stesura, della documentazione relativa, i criteri da adottare per la sua formazione ed i calcoli. Per favorire ulteriormente la comprensione, in alcune parti sono stati riportati degli esempi numerici relativi ad un Comune di circa abitanti. Va da sé che la semplice lettura dei dati numerici contabili non è sufficiente a rendere esplicative le politiche sottostanti, ossia la politica dell entrata, della spesa, dell investimento, ecc. Il bilancio economico dovrebbe infatti essere accompagnato da dati ed informazioni extra contabili. In questi ultimi anni si sono intensificati gli sforzi per mettere a disposizione delle Amministrazioni, accanto agli strumenti previsti dalla legislazione e normativa nazionale, anche altri, quali: il bilancio di partecipazione, il bilancio sociale, i bilanci ambientali. Non sono inoltre mancati interessanti suggerimenti e sperimentazione dell utilizzo di alcuni indicatori per rendere maggiormente esplicite le scelte di sostenibilità socio economica ed ambientale e culturale praticate da alcune amministrazioni. In mancanza di queste elaborazioni, le fonti a cui fare riferimento sono: la relazione revisionale e programmatica che accompagna il bilancio di previsione e la relazione di accompagnamento al rendiconto che vengono predisposte dalla Giunta Comunale. Accanto a questi documenti occorre porre attenzione anche alle relazioni dell organo di revisione dei conti sia in sede di bilancio di previsione che di consuntivazione.

4 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI PRINCIPALI Gli anni 90 sono stati caratterizzati da profondi cambiamenti nella Pubblica Amministrazione, specie per quanto riguarda la finanza locale. Il principale cambiamento si è avuto nel sistema di finanziamento delle spese. In Italia, nel 1991, il 50% delle spese complessive dei comuni veniva coperto da trasferimenti erariali, mentre nel 1999 l incidenza scende al 18%. In particolare il processo di decentramento amministrativo avviato dalla Legge Bassanini nel 1990 (Legge 142), riguardo alle funzioni e alle spese, ha manifestato i suoi effetti negli anni 2000 e La recente legislazione in materia di ordinamento finanziario e contabile è del Essa ha abrogato, oltre a diverse norme, anche le precedenti disposizioni del 1995 contenute nel D. Lgs 25 febbraio n 77. Ulteriori variazioni procedurali sono intervenute con l abolizione dei Comitati regionali di Controllo per cui i bilanci delle Amministrazioni non sono più sottoposti ad ulteriori controlli e sono soggetti solo all approvazione del Consiglio Comunale. Questo fatto, non essendo stato integrato da modificazioni legislative, ha aperto problemi riguardanti alcune procedure connesse ad esempio alla mancata approvazione del bilancio di previsione e della mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio in sede di salvaguardia degli equilibri di bilancio. Il solo soggetto Istituzionale rimasto in causa è il Prefetto. La legislazione e normativa oggi vigente (anno 2005) è la seguente: Decreto legislativo n 267 /2000 parte seconda Decreto legislativo 77/1995 solo gli articoli non abrogati(dal 155 in poi) D.P.R. n 326 del 3 agosto 1998 Statuto comunale Regolamento comunale di contabilità (art.152 comma 1 del Dlgs 267/2000) Legge 109/94 D.P.R. n 554 del 21 dicembre 1999 Decreto Ministero Infrastrutture e trasporti del 22 giugno 2004 (GU 30 giugno 2004) Leggi finanziarie 2 - ELEMENTI DI BASE PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CONTABILITÁ ECONOMICA E FINAZIARIA Il bilancio delle amministrazioni segue i principi che hanno ispirato le varie riforme della pubblica Amministrazione a partire dalla legge Bassanini 8 giugno 1990 n 142. Essi consistono nella separazione dei compiti di direzione politica da quelli di direzione amministrativa. Gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico amministrativo, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare e verificano la rispondenza dei risultati dell attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti. Ai dirigenti sono stati attribuiti compiti di direzione, di gestione, di spesa, di organizzazione e di controllo, e sono riferite le responsabilità dell attività amministrativa, della gestione e dei risultati.

5 Tale netta separazione però è in parte venuta a mancare nei Comuni aventi una popolazione inferiore ai abitanti a seguito del D. Lgs 11 giugno 1996 n 336 che ha introdotto disposizioni correttive in materia di ordinamento finanziario e contabile degli enti locali prevedendo che l'organo esecutivo può, con delibera motivata che riscontri in concreto la mancanza assolutamente non rimediabile di figure professionali idonee nell'ambito dei dipendenti, affidare ai componenti dell'organo esecutivo medesimo la responsabilità dei servizi, o di parte di essi, unitamente al potere di assumere gli atti di gestione (art. 6 comma 2). In molti Comuni il potere politico dell esecutivo (Giunta) è stato quindi di nuovo associato a quello attribuito ai dirigenti. Se si considera che negli statuti comunali è spesso previsto che una parte dei membri della Giunta venga scelto dal Sindaco tra i cittadini non eletti, la decisione di affidare la responsabilità di servizi delicati, quali l urbanistica e l edilizia pubblica e privata, ad Assessori non facenti parte del Consiglio Comunale, scelti tra i professionisti locali, richiederebbe attente riflessioni. Contabilità economica e contabilità finanziaria Il sistema unico di contabilità economica pone in correlazione le risorse impiegate, i risultati conseguiti e le connesse responsabilità gestionali della dirigenza e fonda la propria funzionalità innanzitutto sull individuazione della competenza economica dei fenomeni amministrativi. La legislazione dispone che annualmente venga deliberato da parte degli enti locali, il bilancio finanziario di competenza. Il bilancio è finanziario perché iscrive entrate e uscite in via revisionale, quali movimenti e flussi esaminati dal punto di vista meramente finanziario, monetario o numerario o in fasi che temporaneamente sostituiscono i flussi monetari o finanziari e che appartengono alla categoria dei crediti e dei debiti. Viene redatto in termini di competenza in quanto è riferito alle entrate per le quali si prevede che maturi il diritto alla riscossione ed alle uscite per le quali si prevede che sorga l obbligo di pagare, prescindendo dalle realizzazione delle fasi di cassa (introito o pagamento) nel periodo annuale di riferimento. Nel bilancio di competenza le entrate previste rappresentano i flussi di mezzi finanziari che si ritiene di poter accertare e le uscite i flussi in termini di impiego che si prevede di poter impegnare nel periodo annuale di riferimento. Non si prevede che il bilancio venga redatto in termini di cassa e ciò comporta la soppressione del riferimento, nello stesso, ai residui attivi e passivi. Il bilancio di previsione è deliberato in pareggio finanziario complessivo. L unità elementare del bilancio per l entrata è la risorsa e per la spesa è l intervento per ciascun servizio in cui si articola la gestione amministrativa. Nei servizi per conto terzi, sia nell entrata che nella spesa, l unità elementare è il capitolo che indica l oggetto. (art. 164 D. Lgs 267/2000). La risorsa individua specificatamente l oggetto dell entrata e riguarda la dotazione di mezzi di cui l Ente può disporre al fine di impiegarli nell esercizio della propria attività intesa come contenuto delle funzioni attribuite dalla legge. Soltanto la legge può disciplinare la destinazione di risorse specifiche a particolari e precise attività e quindi funzioni. Si tratta di risorse che individuano entrate aventi vincolo di specifica destinazione stabilito per legge (es. entrate da proventi di oneri di urbanizzazione da destinare per gli edifici di culto, all abbattimento delle barriere architettoniche, all acquisizione di aree di standard, ecc.) Sull interpretazione da dare al termine intervento si sono confrontate diverse tesi. Quella più accreditata attribuisce alla locuzione intervento un significato strettamente strumentale, ossi di elemento o mezzo per il raggiungimento del fine del servizio.

6 Per consentire la valutazione economica della gestione - e quindi degli obiettivi perseguiti - il sistema contabile prende a riferimento la spesa, cioè l esborso monetario legato per acquisire le risorse umane e strumentali beni e servizi effettivamente utilizzati. La spesa sorge quando si costituisce un impegno. Il bilancio articola i propri capitoli di spese in funzioni e servizi che fanno riferimento: alle responsabilità, ovvero al soggetto che decide come e quando impiegare le risorse assegnate (cioè al titolare del centro di costo); alle finalità, cioè agli scopi che devono essere perseguiti (funzioni). Il ciclo di programmazione e controllo Il sistema contabile è caratterizzato, inoltre, dal confronto sistematico tra gli obiettivi prefissati ed i risultati raggiunti. Ciò consente di verificare periodicamente, nel corso dell esercizio, l aderenza fra quanto previsto e l effettivo andamento della gestione. Esso, pertanto, si pone in via strumentale all esercizio del controllo di gestione. Secondo questa logica il processo si sviluppa in tre fasi in progressiva successione: la fase di programmazione, nella quale vengono definiti gli obiettivi e si programmano le risorse, le azioni ed i tempi necessari per realizzarli (budget); la fase di gestione, nella quale vengono rilevati gli eventi verificatisi; la fase di controllo, nella quale, con cadenze periodiche infrannuali, si verifica che la gestione si svolga in modo tale da permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nella Pubblica Amministrazione, inoltre, è individuabile una fase ulteriore, la consuntivazione, in cui si dà conto delle risultanze definitive della gestione e si evidenziano, attraverso l operazione di riconciliazione, le differenze fra contabilità economica (costi sostenuti) e contabilità finanziaria (spese sostenute). La fase di PROGRAMMAZIONE, che trova espressione nella formulazione del bilancio di previsione, si svolge in tre momenti successivi: propositivo, che consiste nella prima stesura, a cura del Direttore Generale dell Ente se nominato o del Segretario Generale e del responsabile del servizio finanziario, delle proposte di bilancio di previsione per l anno successivo. É prevista la partecipazione attiva sia degli Assessori che dei funzionari responsabili dei servizi. Il bilancio proposto si fa carico degli obiettivi iniziali posti dalle singole Amministrazioni e le connesse esigenze in termini di risorse umane e strumentali; di presentazione, Il bilancio di previsione viene presentato da parte della Giunta al Consiglio Comunale, il bilancio presentato è il frutto della mediazione fra obiettivi delle Amministrazioni e le esigenze di rispetto dei limiti posti dalla politica economica e di bilancio; in alcuni statuti è altresì prevista la presentazione del bilancio ad Associazioni ed Organismi associativi locali ed alla cittadinanza; di approvazione, il bilancio di previsione viene preventivamente sottoposto al Consiglio comunale al fine di raccogliere eventuali emendamenti, quindi approvato in sede di Assemblea Consiliare ordinaria. La fase di GESTIONE, nel sistema unico di contabilità economica delle Pubbliche Amministrazioni, trova espressione in un adempimento: l approvazione da parte della Giunta Comunale del Piano Esecutivo di gestione (PEG). Entro tale documento le risorse e gli interventi individuati nel bilancio di previsione vengono ulteriormente dettagliate su varie voci. Con la stesura del PEG l Amministrazione affida a ciascun servizio gli obiettivi da conseguire, le risorse (non solo economiche) e le relative competenze.

7 Il D. Lgs. 267/2000 lascia comunque la facoltà, per gli enti locali con popolazione inferiore a abitanti e per le comunità, montane di utilizzare tale strumento (art. 169 comma 3). Nei Comuni che non utilizzano il PEG, si impiega un altro strumento, il Piano delle Risorse e degli Obiettivi (P.R.O) in cui viene assegnato ai vari servizi, unitamente agli obiettivi da conseguire, anche le risorse (finanziarie, umane, patrimoniali) La fase di CONSUNTIVAZIONE, che si svolge successivamente alla rilevazione dei entrate e delle spese del 2 semestre, trova espressione nella rappresentazione di tre documenti: il conto del bilancio il conto economico il conto patrimoniale LE SESSIONI DI BILANCIO A BILANCIO DI PREVISIONE entro 31 dicembre anno precedente l esercizio da deliberare o su indicazione delle legge finanziaria (titolo II del D.lgs 267/2000 art.151 comma1). B SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO almeno una volta all anno ed entro il 30 settembre dell anno dell esercizio in corso (art. 193 comma 2 del D.lgs 267/2000). C ASSESTAMENTO DEL BILANCIO entro 30 novembre dell anno dell esercizio in corso (art. 175 comma 8 del D.lgs 267/2000). D RENDICONTO DELLA GESTIONE entro il 30 giugno dell anno successivo a quello dell esercizio (titolo VI del D.lgs 267/2000). 2.3 ALCUNE DISPOSIZIONI NORMATIVE Articolo 152 D.Lgs 267/2000 Regolamento di contabilità 1. Con il regolamento di contabilità ciascun ente locale applica i principi contabili stabiliti dal presente testo unico, con modalità organizzative corrispondenti alle caratteristiche di ciascuna comunità, ferme restando le disposizioni previste dall'ordinamento per assicurare l'unitarietà ed uniformità del sistema finanziario e contabile. 2. Il regolamento di contabilità assicura, di norma, la conoscenza consolidata dei risultati globali delle gestioni relative ad enti od organismi costituiti per l'esercizio di funzioni e servizi. 3. Il regolamento di contabilità stabilisce le norme relative alle competenze specifiche dei soggetti dell'amministrazione preposti alla programmazione, adozione ed attuazione dei provvedimenti di gestione che hanno carattere finanziario e contabile, in armonia con le disposizioni del presente testo unico e delle altre leggi vigenti. 4. I regolamenti di contabilità sono approvati nel rispetto delle norme della parte seconda del presente testo unico, da considerarsi come principi generali con valore di limite inderogabile, con eccezione delle sottoelencate norme, le quali non si applicano qualora il regolamento di contabilità dell'ente rechi una differente disciplina: a) articoli 177 e 178; b) articoli 179, commi 2, lettere b) c) e d), e 3), 180, commi da 1 a 3 ), 181, commi 1 e 3, 182, 184, 185, commi da 2 a 4; c) articoli 186, 191, comma 5, 197, 198; d) articoli 199, 202, comma 2, 203, 205, 207; e) articoli da 213 a 215, 216, comma 3), da 217 a 219, 221, 224, 225; f) articoli 235, commi 2 e 3, 237, 238.

8 Articolo 153 D. Lgs 267/200 Servizio economico-finanziario 1. Con il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi sono disciplinati l'organizzazione del servizio finanziario, o di ragioneria o qualificazione corrispondente, secondo le dimensioni demografiche e l'importanza economico-finanziaria dell'ente. Al servizio è affidato il coordinamento e la gestione dell'attività finanziaria. 2. È consentito stipulare apposite convenzioni tra gli enti per assicurare il servizio a mezzo di strutture comuni. 3. Il responsabile del servizio finanziario di cui all'articolo 151, comma 4, si identifica con il responsabile del servizio o con i soggetti preposti alle eventuali articolazioni previste dal regolamento di contabilità. 4. Il responsabile del servizio finanziario, di ragioneria o qualificazione corrispondente, è preposto alla verifica di veridicità delle previsioni di entrata e di compatibilità delle previsioni di spesa, avanzate dai vari servizi, da iscriversi nel bilancio annuale o pluriennale ed alla verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese. 5. Il regolamento di contabilità disciplina le modalità con le quali vengono resi i pareri di regolarità contabile sulle, proposte di deliberazione ed apposto il visto di regolarità contabile sulle determinazioni dei soggetti abilitati. Il responsabile dei servizio finanziario effettua le attestazioni di copertura della spesa in relazione alle disponibilità effettive esistenti negli stanziamenti di spesa e, quando occorre, in relazione allo stato di realizzazione degli accertamenti di entrata vincolata secondo quanto previsto dal regolamento di contabilità. 6. Il regolamento di contabilità disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del responsabile finanziario al legale rappresentante dell'ente, al consiglio dell'ente nella persona del suo presidente, al segretario ed all'organo di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione è effettuata entro sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dell'articolo 193, entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della giunta. 7. Lo stesso regolamento prevede l'istituzione di un servizio di economato. cui viene preposto un responsabile, per la gestione di cassa delle spese di ufficio di non rilevante ammontare. Articolo 161 D.Lgs 267/2000 Certificazioni di bilancio 1. Gli enti locali sono tenuti a redigere apposite certificazioni sui principali dati del bilancio di previsione e del rendiconto. Le certificazioni sono firmate dal segretario e dal responsabile del servizio finanziario LA GESTIONE DEL BILANCIO ALCUNI CONCETTI Articolo 149 (D.Lgs 267/2000) Principi generali in materia di finanza propria e derivata Comma 4. La finanza dei comuni e delle province è costituita da: a) imposte proprie; b) addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali o regionali; c) tasse e diritti per servizi pubblici; d) trasferimenti erariali; e) trasferimenti regionali; f) altre entrate proprie, anche di natura patrimoniale; g) risorse per investimenti;

9 h) altre entrate Comma 7 - Le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità ed integrano la contribuzione erariale per l'erogazione dei servizi pubblici indispensabili. Comma 8 - A ciascun ente locale spettano le tasse, i diritti, le tariffe e i corrispettivi sui servizi di propria competenza. Gli enti locali determinano per i servizi pubblici tariffe o corrispettivi a carico degli utenti, anche in modo non generalizzato. Lo Stato e le regioni, qualora prevedano per legge casi di gratuità nei servizi di competenza dei comuni e delle province ovvero fissino prezzi e tariffe inferiori al costo effettivo della prestazione, debbono garantire agli enti locali risorse finanziarie compensative. I concetti contabili nei riferimenti legislativi del D. Lgs 267/2000 FASI dell ENTRATA FASI della SPESA Accertamento Art. 179 Impegno Art. 183 Riscossione Art. 180 Liquidazione Art. 184 Versamento Art. 181 Ordinazione e pagamento Art. 185 Avanzo di amministrazione Art. 187 Disavanzo di amministrazione Art. 188 Residui attivi Art. 189 Residui passivi Art. 190 Articolo 178 -Fasi dell'entrata 1. Le fasi di gestione delle entrate sono l'accertamento, la riscossione ed il versamento. Articolo 179 -Accertamento 1. L'accertamento costituisce la prima fase di gestione dell'entrata mediante la quale, sulla base di idonea documentazione, viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonchè fissata la relativa scadenza. 2. L'accertamento delle entrate avviene: a) per le entrate di carattere tributario, a seguito di emissione di ruoli o a seguito di altre forme stabilite per legge; b) per le entrate patrimoniali e per quelle provenienti dalla gestione di servizi a carattere produttivo e di quelli connessi a tariffe o contribuzioni dell'utenza, a seguito di acquisizione diretta o di emissione di liste di carico; c) per le entrate relative a partite compensative delle spese, in corrispondenza dell'assunzione del relativo impegno di spesa; d) per le altre entrate, anche di natura eventuale o variabile, mediante contratti, provvedimenti giudiziari o atti amministrativi specifici. 3. Il responsabile del procedimento con il quale viene accertata l'entrata trasmette al responsabile del servizio finanziario l'idonea documentazione di cui al comma 2, ai fini dell'annotazione nelle scritture contabili, secondo i tempi ed i modi previsti dal regolamento di contabilità dell'ente. Articolo Riscossione 1. La riscossione costituisce la successiva fase del procedimento dell'entrata, che consiste nel materiale introito da parte del tesoriere o di altri eventuali incaricati della riscossione delle somme dovute all'ente.

10 2. La riscossione è disposta a mezzo di ordinativo di incasso, fatto pervenire al tesoriere nelle forme e nei tempi previsti dalla convenzione di cui all'articolo L'ordinativo d'incasso è sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario o da altro dipendente individuato dal regolamento di contabilità e contiene almeno: a) l'indicazione del debitore; b) l'ammontare della somma da riscuotere c) la causale; d) gli eventuali vincoli di destinazione delle somme; e) l'indicazione della risorsa o del capitolo di bilancio cui è riferita l'entrata distintamente per residui o competenza f) la codifica; g) il numero progressivo; h) l'esercizio finanziario e la data di emissione. 4. Il tesoriere deve accettare, senza pregiudizio per i diritti dell'ente, la riscossione di ogni somma versata in favore dell'ente anche senza la preventiva emissione di ordinativo d'incasso. In tale ipotesi il tesoriere ne da' immediata comunicazione all'ente, richiedendo la regolarizzazione. Articolo Versamento 1. Il versamento costituisce l'ultima fase dell'entrata, consistente nel trasferimento delle somme riscosse nelle casse dell'ente. 2. Gli incaricati della riscossione, interni ed esterni, versano al tesoriere le somme riscosse nei termini e nei modi fissati dalle disposizioni vigenti e da eventuali accordi convenzionali, salvo quelli a cui si applicano gli articoli 22 e seguenti del decreto legislativo 13 aprile 1999, n Gli incaricati interni, designati con provvedimento formale dell'amministrazione, versano le somme riscosse presso la tesoreria dell'ente con cadenza stabilita dal regolamento di contabilità. CAPO II - Spese Articolo Fasi della spesa 1. Le fasi di gestione della spesa sono l'impegno, la liquidazione, l'ordinazione ed il pagamento. Articolo Impegno di spesa 1. L'impegno costituisce la prima fase del procedimento di spesa, con la quale, a seguito di obbligazione giuridicamente perfezionata è determinata la somma da pagare, determinato il soggetto creditore, indicata la ragione e viene costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio, nell'ambito della disponibilità finanziaria accertata ai sensi dell'articolo Con l'approvazione del bilancio e successive variazioni, e senza la necessità di ulteriori atti, è costituito impegno sui relativi stanziamenti per le spese dovute: a) per il trattamento economico tabellare già attribuito al personale dipendente e per i relativi oneri riflessi; b) per le rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti, interessi di pre ammortamento ed ulteriori oneri accessori; c) per le spese dovute nell'esercizio in base a contratti o disposizioni di legge. 3. Durante la gestione possono anche essere prenotati impegni relativi a procedure in via di espletamento. I provvedimenti relativi per i quali entro il termine dell'esercizio non è stata assunta dall'ente l'obbligazione di spesa verso i terzi decadono e costituiscono economia della previsione di bilancio alla quale erano riferiti, concorrendo alla determinazione del risultato contabile di amministrazione di cui all'articolo 186. Quando la prenotazione di impegno è riferita a procedure di gara

11 bandite prima della fine dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in impegno e conservano validità gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara già adottati. 4. Costituiscono inoltre economia le minori spese sostenute rispetto all'impegno assunto, verificate con la conclusione della fase della liquidazione. 5. Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi: a) con l'assunzione di mutui a specifica destinazione si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare del mutuo, contratto o già concesso, e del relativo pre finanziamento accertato in entrata; b) con quota dell'avanzo di amministrazione si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare dell'avanzo di amministratone accertato; c) con l'emissione di prestiti obbligazionari si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare del prestito sottoscritto; d) con entrate proprie si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare delle entrate accertate. Si considerano altresì, impegnati gli stanziamenti per spese correnti e per spese di investimento correlati ad accertamenti di entrate aventi destinazione vincolata per legge. 6. Possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi successivi, compresi nel bilancio pluriennale, nel limite delle previsioni nello stesso comprese. 7. Per le spese che per la loro particolare natura hanno durata superiore a quella del bilancio pluriennale e per quelle determinate che iniziano dopo il periodo considerato dal bilancio pluriennale si tiene conto nella formazione dei bilanci seguenti degli impegni relativi, rispettivamente, al periodo residuale ed al periodo successivo. 8. Gli atti di cui ai commi 3, 5 e 6 sono trasmessi in copia al servizio finanziario dell'ente nel termine e con le modalità previste dal regolamento di contabilità. 9. Il regolamento di contabilità disciplina le modalità con le quali i responsabili dei servizi assumono atti di impegno. A tali atti, da definire "determinazioni" e da classificarsi con sistemi di raccolta che individuano la cronologia degli atti e l'ufficio di provenienza, si applicano, in via preventiva, le procedure di cui all'articolo 151, comma 4. Articolo Liquidazione della spesa 1. La liquidazione costituisce la successiva fase del procedimento di spesa attraverso la quale in base ai documenti ed ai titoli atti a comprovare il diritto acquisito del creditore, si determina la somma certa e liquida da pagare nei limiti dell'ammontare dell'impegno definitivo assunto. 2. La liquidazione compete all'ufficio che ha dato esecuzione al provvedimento di spesa ed è disposta sulla base della documentazione necessaria a comprovare il diritto del creditore, a seguito del riscontro operato sulla regolarità della fornitura o della prestazione e sulla rispondenza della stessa ai requisiti quantitativi e qualitativi, al termini ed alle condizioni pattuite. 3. L'atto di liquidazione, sottoscritto dal responsabile del servizio proponente, con tutti i relativi documenti giustificativi ed i riferimenti contabili è trasmesso al servizio finanziario per i conseguenti adempimenti. 4. Il servizio finanziario effettua, secondo i principi e le procedure della contabilità pubblica, i controlli e riscontri amministrativi, contabili e fiscali sugli atti di liquidazione. Articolo 185- Ordinazione e pagamento 1. L'ordinazione consiste nella disposizione impartita, mediante il mandato di pagamento, al tesoriere dell'ente locale di provvedere al pagamento delle spese. 2. Il mandato di pagamento è sottoscritto dal dipendente dell'ente individuato dal regolamento di contabilità nel rispetto delle leggi vigenti e contiene almeno i seguenti elementi: a) il numero progressivo del mandato per esercizio finanziario; b) la data di emissione; c) l'intervento o il capitolo per i servizi per conto di terzi sul quale la spesa è allocata e la relativa disponibilità, distintamente per competenza o residui;

12 d) la codifica; e) l'indicazione del creditore e, se si tratta di persona diversa, del soggetto tenuto a rilasciare quietanza, nonchè, ove richiesto, il relativo codice fiscale o la partita IVA; f) l'ammontare della somma dovuta e la scadenza, qualora sia prevista dalla legge o sia stata concordata con il creditore; g) la causale e gli estremi dell'atto esecutivo, che legittima l'erogazione della spesa; h) le eventuali modalità agevolative di pagamento se richieste dal creditore; i) il rispetto degli eventuali vincoli di destinazione. 3. Il mandato di pagamento è controllato, per quanto attiene alla sussistenza dell'impegno e della liquidazione, dal servizio finanziario, che provvede altresì alle operazioni di contabilizzazione e di trasmissione al tesoriere. 4. Il tesoriere effettua i pagamenti derivanti da obblighi tributari, da somme iscritte a ruolo, da delegazioni di pagamento, e da altri obblighi di legge, anche in assenza della preventiva emissione del relativo mandato di pagamento. Entro quindici giorni e comunque entro il termine del mese in corso l'ente locale emette il relativo mandato ai fini della regolarizzazione. CAPO III Risultato di amministrazione e residui Articolo Risultato contabile di amministrazione 1 - Il risultato contabile di amministrazione è accertato con l'approvazione del rendiconto dell'ultimo esercizio chiuso ed è pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi. Articolo Avanzo di amministrazione 1. L'avanzo di amministrazione è distinto in fondi non vincolati, fondi vincolati, fondi per finanziamento spese in conto capitale e fondi di ammortamento. 2. L'eventuale avanzo di amministrazione, accertato ai sensi dell'articolo 186, può essere utilizzato: a) per il reinvestimento delle quote accantonate per ammortamento, provvedendo, ove l'avanzo non sia sufficiente, ad applicare nella parte passiva del bilancio un importo pari alla differenza; b) per la copertura dei debiti fuori bilancio riconoscibili a norma dell'articolo 194; c) per i provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui all'articolo 193 ove non possa provvedersi con mezzi ordinari, per il finanziamento delle spese di funzionamento non ripetitive in qualsiasi periodo dell'esercizio e per le altre spese correnti solo in sede di assestamento; d) per il finanziamento di spese di investimento. 3. Nel corso dell'esercizio al bilancio di previsione può essere applicato, con delibera di variazione, l'avanzo di amministrazione presunto derivante dall'esercizio immediatamente precedente con la finalizzazione di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2. Per tali fondi l'attivazione delle spese può avvenire solo dopo l'approvazione del conto consuntivo dell'esercizio precedente, con eccezione dei fondi, contenuti nell'avanzo, aventi specifica destinazione e derivanti da accantonamenti effettuati con l'ultimo consuntivo approvato, i quali possono essere immediatamente attivati. Articolo Disavanzo di amministrazione 1. L'eventuale disavanzo di amministrazione, accertato ai sensi dell'articolo 186, è applicato al bilancio di previsione nei modi e nei termini di cui all'articolo 193, in aggiunta alle quote di ammortamento accantonate e non disponibili nel risultato contabile di amministrazione. Articolo Residui attivi 1. Costituiscono residui attivi le somme accertate e non riscosse entro il termine dell'esercizio.

13 2. Sono mantenute tra i residui dell'esercizio esclusivamente le entrate accertate per le quali esiste un titolo giuridico che costituisca l'ente locale creditore della correlativa entrata. 3. Alla chiusura dell'esercizio costituiscono residui attivi le somme derivanti da mutui per i quali è intervenuta la concessione definitiva da parte della Cassa depositi e prestiti o degli Istituti di previdenza ovvero la stipulazione del contratto per i mutui concessi da altri Istituti di credito. 4. Le somme iscritte tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dell'esercizio costituiscono minori accertamenti rispetto alle previsioni ed tale titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione. Articolo Residui passivi 1. Costituiscono residui passivi le somme impegnate e non pagate entro il termine dell'esercizio. 2. È vietata la conservazione nel conto dei residui di somme non impegnate ai sensi dell'articolo Le somme non impegnate entro il termine dell'esercizio costituiscono economia di spesa e, a tale titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione.

14 3 - IL BILANCIO DI PREVISIONE 3.1 GENERALITÁ Il bilancio di previsione è redatto in conformità a: D.Lgs. 267/2000 D.P.R. n 326 del 3 agosto 1998 Regolamento comunale di contabilità. Il bilancio di previsione per la parte entrate e spese riguarda: l anno di competenza (bilancio annuale) i due anni successivi a quello di competenza (bilancio triennale) Il bilancio di previsione dell anno di competenza viene elaborato sulla base: degli indirizzi programmatici per la formazione del bilancio, deliberati dal Consiglio Comunale del quadro economico per la gestione dei servizi a domanda individuale del piano dettagliato degli obiettivi e delle direttive predisposti dal Direttore Generale ed approvati dalla Giunta del consuntivo (accertamenti e impegni) dell ultimo esercizio chiuso delle previsioni definitive dell esercizio ancora in corso Lo schema di bilancio, la relazione revisionale e programmatica e lo schema di bilancio pluriennale sono predisposti ed approvati dalla Giunta e devono essere approvati dal Consiglio Comunale entro il 31 dicembre, fatte salve particolari situazioni connesse all emanazione della normativa annuale sulla finanza locale. Si ricorda che in base all art. 164 del D.Lgs 267/2000, il bilancio di previsione annuale ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, fatta eccezione per i servizi per conto terzi. Ciò implica che ogni qualvolta si verificano necessità diverse da quelle deliberate dal Consiglio comunale, occorre approvare in Consiglio Comunale una variazione di bilancio. Al fine di elaborare un bilancio coerente con le esigenze dei vari servizi, il bilancio di previsione viene elaborato a partire dalla proposta di PEG presentata dal Direttore generale, anche se questo documento (che è di competenza della Giunta) viene approvato dopo il bilancio di previsione. 3.2 CALENDARIO DELLE VARIE FASI DI FORMAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE TENENDO CONTO DI QUANTO INDICATO NEL REGOLAMENTO COMUNALE DI CONTABILITA Vedere in particolare : Dlgs. 267/2000 titolo II Regolamento comunale di contabilità

15 Esempio di calendario Agosto Il Direttore generale avvia il lavoro con i responsabili di settore per predisporre il Piano dettagliato degli obiettivi ed emanare le direttive ai responsabili degli uffici e servizi (art. 197 comma 2 lett. A) del DLgs 267/2000) Settembre Entro il 15 (regolamento comunale di contabilità) i servizi e settori dell Ente realizzano analisi di gestione Entro il 30 devono essere redatti lo schema di programma delle opere pubbliche che deve essere adottato dalla Giunta, ovvero il suo aggiornamento Ottobre Entro il 20 (regolamento comunale di contabilità) viene predisposto il primo schema di piano esecutivo di gestione e di bilancio annuale che viene sottoposto al Direttore generale. La Commissione consiliare discute gli indirizzi programmatici connessi al bilancio di previsione (regolamento comunale di contabilità) Novembre Entro il 20 (regolamento comunale di contabilità) la Giunta approva lo schema di bilancio annuale, pluriennale e la relazione revisionale e programmatica Entro il 30 (regolamento comunale di contabilità) i revisori dei conti esprimono il loro parere Dicembre 20 giorni prima della data fissata per la seduta di approvazione del bilancio lo schema di bilancio ed i suoi allegati sono messi a disposizione dei consiglieri. Entro il 31 approvazione da parte del Consiglio Comunale del bilancio di previsione e degli atti di accompagnamento (art. 172 D. Lgs 267/2000), ossia: bilancio di previsione nuovo anno bilancio preventivo pluriennale (triennale per la Regione Lombardia) relazione revisionale e programmatica per il triennio a cura della Giunta parere dell organo di revisione piano triennale delle opere pubbliche (art. 14 L. 109/94 e art. 13 del DPR 554/1999) schema annuale delle opere pubbliche approvazione quadro economico per la gestione dei servizi a domanda individuale concessione di finanziamenti e benefici economici- determinazione dell entità dei fondi globali per ogni settore di intervento verifica della quantità e qualità delle aree e fabbricati e determinazione del prezzo di cessione 3.3 INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE ( solo se previsto dal regolamento di contabilità) Nell ambito delle funzioni proprie, il Consiglio Comunale, quale organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo (art. 42 comma 1 D.L.gs 267/2000), può deliberare gli indirizzi di massima per la formazione del bilancio annuale di previsione. Gli indirizzi riguardano sia le Entrate che le Spese.

16 Per le entrate gli indirizzi esplicitano la politica delle tasse, delle imposte e delle tariffe che si intende perseguire. Per le spese, gli indirizzi indicano: il range di ripartizione percentuale delle spese correnti totali per le varie funzioni le priorità da seguire per le spese di investimento Nulla vieta che gli indirizzi riguardino anche il quadro economico per la gestione dei servizi a domanda individuale 3.4 QUADRO ECONOMICO PER LA GESTIONE DEI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE Il D.L. n 55 del 28 febbraio 1983, convertito nella legge 26 aprile 1983 n 131 prevede che venga definita la misura percentuale dei costi complessivi dei servizi pubblici a domanda individuale che viene finanziata da Tariffe, Contribuzioni ed Entrate specificatamente destinate. Nell elenco dei servizi pubblici a domanda individuale indicati nel D.M. 31 dicembre 1983, il Comune gestisce i seguenti servizi: asilo nido impianti sportivi soggiorno per anziani mense scolastiche illuminazione votiva trasporti funebri centro ricreativo diurno estivo Per ogni servizio e per il loro insieme, il quadro indica le spese previste specificando i vari costi ed i proventi. Per le spese dell asilo nido, la L. n 498 del , l art. 5 prevede che essi siano valutati al 50%. 3.5 PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI E DIRETTIVE AI RESPONSABILI DEGLI UFFICI E SERVIZI Il piano dettagliato degli obiettivi costituisce la prima indispensabile fase per un corretto controllo di gestione teso alla verifica dell efficienza, efficacia, economicità dell azione amministrativa. Esso è previsto dall art. 197 comma 2 lettera a) del D.Lgs. 267/2000. Viene predisposto dal Direttore generale ed approvato dalla Giunta. Le direttive, gli obiettivi e il loro soddisfacimento sono tenuti in considerazione al fine della valutazione del risultato e della conseguente indennità da riconoscere ad ogni responsabile del servizio. Il livello di soddisfacimento degli obiettivi serve ai responsabili, unitamente agli altri fattori valutativi, per la redazione delle schede di valutazione dei propri collaboratori, così come è determinante per il riconoscimento della produttività (ex art. 17 comma 2 lett a) del CCNL 1998/2001) Il piano degli obiettivi è redatto per Servizi ed individua gli indicatori che servono per valutare il loro conseguimento.

17 Le direttive generali sono articolate in Direttive valide per tutti i responsabili Direttive per ogni singolo responsabile di servizio Esse riguardano l insieme dell Amministrazione e mirano a risolvere problemi, a migliorare l organizzazione, a ridurre i costi di gestione, ad accrescere l efficienza e l efficacia dell azione amministrativa. 3.6 LA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA La relazione revisionale e programmatica accompagna il bilancio di previsione ed illustra in modo schematico e sotto forma tabellare quanto è indicato all art. 170 del D.Lgs 267/2000 sotto riportato. Articolo 170 Relazione previsionale e programmatica 1. Gli enti locali allegano al bilancio annuale di previsione una relazione previsionale e programmatica che copra un periodo pari a quello del bilancio pluriennale. 2. La relazione previsionale e programmatica ha carattere generale. Illustra anzitutto le caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell'economia insediata e dei servizi dell'ente, precisandone risorse umane, strumentali e tecnologiche. Comprende, per la parte entrata, una valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando l'andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli. 3. Per la parte spesa la relazione è redatta per programmi e per eventuali progetti, con espresso riferimento ai programmi indicati nel bilancio annuale e nel bilancio pluriennale, rilevando l'entità e l'incidenza percentuale della previsione con riferimento alla spesa corrente consolidata, a quella di sviluppo ed a quella di investimento. 4. Per ciascun programma e' data specificazione della finalità che si intende conseguire e delle risorse umane e strumentali ad esso destinate, distintamente per ciascuno degli esercizi in cui si articola il programma stesso ed e' data specifica motivazione delle scelte adottate. 5. La relazione previsionale e programmatica fornisce la motivata dimostrazione delle variazioni intervenute rispetto all'esercizio precedente. 6. Per gli organismi gestionali dell'ente locale la relazione indica anche gli obiettivi che si intendono raggiungere, sia in termini di bilancio che in termini di efficacia, efficienza ed economicità del servizio. 7. La relazione fornisce adeguati elementi che dimostrino la coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici, con particolare riferimento alla delibera di cui all'articolo 172, comma 1, lettera c), e relativi piani di attuazione e con i piani economico-finanziari di cui all'articolo Con il regolamento di cui all'articolo 160 e' approvato lo schema di relazione, valido per tutti gli enti, che contiene le indicazioni minime necessarie a fini del consolidamento dei conti pubblici. 9. Nel regolamento di contabilità sono previsti i casi di inammissibilità e di improcedibilità per le deliberazioni di consiglio e di giunta che non sono coerenti con le previsioni della relazione previsionale e programmatica. Il termine allegati al bilancio di previsione non deve indurre a considerare che si tratti di documenti revisionali di valore inferiore rispetto al bilancio. É in questo documento che il programma approvato dal Consiglio all inizio della legislatura (la relazione revisionale e programmatica) deve trovare la manifestazione più alta della valenza programmatoria della previsione. É il documento politico rappresentante l anello di congiunzione tra il bilancio di previsione ed i principi amministrativi e politici che si intendono perseguire nell impegno delle risorse.

18 Ogni intervento successivo alla sua approvazione da parte del Consiglio Comunale deve essere oggetto di variazione che deve essere sottoposta nuovamente all approvazione del Consiglio. Il documento è elaborato in conformità al DPR n 326 del 3 agosto 1998 e copre l arco triennale del bilancio di previsione. Tale copertura consegue al fatto che in esso vengono inserite politiche e scelte di medio periodo e che pertanto necessitano di un quadro di riferimento che supera l arco annuale di attività. La relazione revisionale e programmatica è ripartita in sei sezioni I II III IV V VI Caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell economia insediata e dei servizi dell Ente Analisi delle risorse Programmi e progetti Stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti e considerazione sulla stato di attuazione Rilevazione per il consolidamento dei conti pubblici Considerazioni finali sulla coerenza dei programmi rispetto ai piani regionali di sviluppo, di settore, agli atti programmatici 3.7 IL BILANCIO DI PREVISIONE L organizzazione del bilancio è stabilita dal D.Lgs. 267/2000 art Il bilancio di previsione annuale è composto di due parti relativamente all entrata ed alla spesa. Col bilancio di previsione viene affidato a ciascun servizio un complesso di mezzi finanziari, specificati negli interventi assegnati, del quale risponde il responsabile del servizio. (art. 165 D.Lgs 267/200) Le ENTRATE sono ripartite su sei TITOLI I II III IV V VI Entrate tributarie Entrate derivanti da contributi e trasferimenti dello Stato, Regione ed altri Enti pubblici Entrate extra tributarie Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e da riscossione di crediti Entrate derivanti da accensione di prestito Entrate da servizi per conto terzi Ogni titolo è a sua volta ripartito in categorie ed ogni categoria è ripartita in risorse. Nella parte delle entrate viene iscritto anche la quota dell avanzo di amministrazione derivante dalla chiusura dell ultimo esercizio che è stata applicata. Le SPESE sono ripartite su quattro titoli I II III IV Spese correnti Spese in conto capitale Spese per rimborso di prestiti Spese per servizi per conto di terzi Ogni titolo e a sua volta ripartito per funzioni e servizi. Ogni funzione è sua volta ripartita in interventi. Gli interventi sono a loro volta ripartiti su 11 codici 01 - personale

19 02 - acquisto di beni di consumo e/o di materie prime 03 - prestazioni di servizi 04 - utilizzo di beni di terzi 05 - trasferimenti 06 - interessi passivi e oneri finanziari diversi 07 - imposte e tasse 08 oneri straordinari della gestione corrente 09 - ammortamenti di esercizio 10 fondo svalutazione crediti 11 - fondo di riserva

20 Esempio di bilancio di previsione di un Comune di circa abitanti ENTRATE anno 2004 titolo denominazione risorse categoria 1 categoria 2 categoria 3 categoria 4 categoria 5 categoria 6 categoria 7 totale 1 tributarie imposte tasse tributi speciali ICI , ,00 ICIAP - gettito arretrato , ,00 imposta comunale pubblicità 0 0 imposta consumo energia elettrica , ,92 altre imposte - arretrate una tantum , ,28 addizionale IRPEF ,00 0 TOSAP occupazione permanente , ,00 TOSAP occupazione temporanea , ,00 TARSU , ,89 addizionale. ex ECA su TARSU , ,38 tassa concessione su atti comunali 0 0 tassa ammissione concorsi 258,23 258,23 diritti pubbliche affissioni 0 0 sanzioni amministrative. in materia tributaria 0 0 compartecipazione gettito IRAP 0 0 totale , , ,70 Ripartizione % 68,70 31,30 100,0 2 contributi e trasferimenti da Stato, Regione, altri enti pubblici dallo stato dalla regione da regione per funzioni delegate organismi comunitari e internazionali da altri enti del settore pubblico trasferimenti correnti dello stato (quota perequativa) , ,00 fondo statale investimenti , ,29 trasferimenti dello stato finalizzati 0 0 rimborso spese regionali per consultazioni popolari 0 0 rimborso spese per elezioni amm. 0 0 contributi regionali perr diritto studio (libri) 5.000, ,00 contributi regionali per la sicurezza 0 0 contributi regionali per sett.soc.l1/ contributi regionali per asili nido , ,00 contributi regionali per progetto nido e dintorni 6.898, ,63 contributi regionali per progetto comunità e quartiere 0 0

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