Nuove tecnologie: la posizione Adiconsum sui contenuti digitali Anatocismo: no dell Abi alle soluzioni di tipo conciliativo

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1 Coordinato da Valeria Lai agenzia adiconsum anno XVI - n novembre 2004 Stampato in proprio in dicembre 2004 In questo numero: Nuove tecnologie: la posizione Adiconsum sui contenuti digitali Anatocismo: no dell Abi alle soluzioni di tipo conciliativo Nuove tecnologie - Contenuti digitali: la posizione Adiconsum Credito e risparmio - Anatocismo: l Abi dice no a soluzioni di tipo conciliativo - Parmalat: nessuna decisione in merito alla costituzione di parte civile delle associazioni Telecomunicazioni - Giusta la multa dell Antitrust a Telecom per abuso di posizione dominante Auto - Convegno AICIS-FIEA sulla certificazione delle riparazioni degli autoveicoli - Adiconsum contraria agli aumenti delle tariffe autostradali Assicurazioni - Sì all indennizzo diretto, ma a quando la riduzione delle tariffe? Energia - Tutela dei consumatori di gas: partono controlli di sicurezza in tutta Italia Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma

2 NUOVE TECNOLOGIE Contenuti digitali: la posizione Adiconsum Lo scorso 11 novembre Adiconsum ha partecipato, presso il ministero dell innovazione, alla commissione interministeriale sui contenuti digitali nell era di internet. Pubblichiamo il testo presentato in Commissione. Adiconsum ritiene che lo sviluppo in Italia della banda larga e dei contenuti digitali che grazie ad essa circolano, deve essere considerato un obbiettivo prioritario di politica economica, necessario per rendere possibile quella trasformazione del sistema culturale, economico-sociale e produttivo, senza il quale il Paese rischia di essere escluso dalla competizione internazionale. È evidente che la crescita della banda larga coinvolge direttamente i consumatori e quindi anche le associazioni, come l Adiconsum, che li rappresentano. Attraverso un attento esame della normativa e tenendo anche conto delle segnalazioni giunte alla nostra associazione da parte dagli utenti, intendiamo evidenziare alcune problematiche relative al non rispetto dei diritti del consumatore,. Un rapporto non trasparente impedisce un corretto sviluppo della banda larga. È impossibile pensare uno sviluppo del mercato se gli interventi normativi fin qui applicati non garantiscono i minimi diritti dei consumatori. Definizione commerciale di banda larga Per banda larga si intende l ambiente tecnologico che consente l utilizzo delle tecnologie digitali ai massimi livelli di interattività. Questa è la definizione adottata dalla commissione di studio voluta dai ministri delle comunicazioni e dell innovazione, dalla quale appare evidente che non tutti gli ambienti tecnologici si possono definire banda larga. Quindi se ne deduce che la diffusione dei contenuti digitali può avvenire solo utilizzando banda larga. Osservando il mercato si ha però la netta sensazione che non tutte le connessioni alla rete siano da ritenersi banda larga. Riteniamo che in questo modo i consumatori potrebbero essere ingannati. Da quanto emerge dal rapporto redatto dalla Task Force ministeriale si evince che trattasi di banda larga quando l utente si trova nella possibilità di effettuare con continuità e senza nessun impedimento una trasmissione multimediale ed interattiva, composta di fonia, dati ed immagini. Il rapporto spiega dettagliatamente tutte le potenzialità della banda larga che la rendono, appunto, priorità economica. È necessario definire qual è la velocità minima di una connessione, che permetta l utilizzo di banda larga ed il consequenziale utilizzo di contenuti digitali. Dai messaggi pubblicitari dei fornitori d accesso, i consumatori restano convinti che il collegamento veloce, la banda larga ed internet siano la medesima cosa, senza percepire che invece la banda larga, oltre ad una navigazione agevole di internet, offre anche altre possibilità di sviluppo, citate dalla relazione degli esperti del governo, come per esempio la televisione, il video on demand, la navigazione senza PC (set top box), la video conferenza ed altro. Test noi consumatori 2

3 Adiconsum chiede che si stabilisca con chiarezza, con analisi differenziate nel tempo, quale tipologia e caratteristiche deve avere una connessione per permettere l accesso ai contenuti digitali. Tale indicazione deve essere presente in ogni informazione fornita dal provider, per poter così distinguere le varie tipologie di connessione in base a al tipo di contenuto digitale si possa utilizzare. Molte aziende propongono agli utenti vari abbonamenti, con prezzi diversi, senza specificare il tipo di trasmissione, la velocità minima, la tipologia dei contenuti digitali accessibili. Unica indicazione è la velocità massima potenzialmente raggiungibile. Gli incentivi fiscali devono essere rogati solo per chi opera nella banda larga. Un ingannevole modalità di vendita e un contratto vessatorio Con la vendita di abbonamenti per connessioni con modalità ADSL o fibra ottica o via satellite, si è creato un nuovo modo di vendita. L utente paga una promessa ed un impegno da parte dell azienda erogatrice del servizio sena garanzie e certezze. Gli abbonamenti sul mercato non garantiscono la velocità di connessione, ma indicano solo la massima velocità possibile, promettendo, ultimamente, velocità vertiginose. Una affermazione, quindi, generica ed ingannevole. Unico caso presente nel mercato nel quale si paga per una quantità massima, ma decide chi vende, la quantità reale che deve essere offerta al compratore. Il problema si aggrava con i provider che applicano un listino con propri criteri, non legati alla velocità ma all eventualità di fornire particolari contenuti digitali. Il consumatore non ha la possibilità di fare confronti fra le varie proposte commerciali offerte dalle aziende. Infatti si potrebbe acquistare una connessione, molto costosa, fino a 12 Mb e ottenere in realtà una velocità di connessione simile ad un abbonamento analogico, oppure abbonarsi per vedere la televisione e poi accorgersi che non può usufruire del servizio. Il consumatore inoltre non è garantito neanche dal contratto d abbonamento, poiché non è reso possibile scioglierlo liberamente e cambiare operatore; Non è possibile neanche recedere per disservizio dato che l unico impegno preso dalle società erogatrice di connessione è legato esclusivamente alla possibilità di raggiungere una velocità massima, quindi l utente può disdire il contratto solo se il servizio non viene fornito affatto. Con tale modalità vengono violati due diritti principali del consumatore: la corretta informazione e la libertà di scelta. Il consumatore deve pagare per gli effettivi contenuti digitali utilizzati e non per un servizio promesso; deve essere libero, prima dell acquisto, di effettuare dei reali confronti fra varie aziende, sul rapporto qualità-servizio. Adiconsum chiede che immediatamente si applichino regolamentazioni idonee che, compatibilmente con le problematiche tecniche, garantiscano il consumatore circa le differenziazioni fra un abbonamento e l altro. È necessario inoltre, che ogni azienda sia vincolata a garantire la velocità minima di connessione definibile in banda larga e garantire un minimo accesso ai contenuti ed ai servizi usufruibili attraverso la rete, al di sotto del quale si intende disatteso il contratto. Test noi consumatori 3

4 Contratti La maggior parte dei contratti per la connessione ADSL, fibra o sat, prevede che l utente resti legato all azienda che offre la connessione, almeno per un anno, ed in molti casi è previsto, addirittura, il tacito rinnovo che obbliga il consumatore ad un preavviso di disdetta. Viene così impedita la libertà di scelta dell utente. Tutto ciò, legato alla problematica precedentemente indicata, aggrava la situazione. Non solo non è possibile fare un reale confronto fra le aziende prima dell acquisto, ma si impedisce o si ostacola anche la possibilità di cambiare operatore quando non soddisfatti delle prestazioni offerte, limitando una reale concorrenza. Adicosum chiede che i contratti per l accesso alla banda larga, come avviene per la telefonia, possano essere sciolti da parte del consumatore in qualsiasi momento, offrendo la possibilità di cambiare operatore a fronte di un servizio non soddisfacente. Solo in presenza di un servizio trasparente e di una libera scelta si crea vera concorrenza. La banda larga e l accesso ai contenuti digitale deve essere ritenuto servizio universale e sottoposta alle medesime garanzie. Accesso ai contenuti digitali per tutti Non è concepibile un mercato che privilegi solo alcuni a discapito di altri. Oggi non è garantito a tutti i cittadini, un minimo accesso ai contenuti digitali. Sarebbe impensabile il mercato delle automobili se non ci fosse un adeguata rete distributiva di carburante, ma per i contenuti digitali non esiste la stessa rete distributiva per quanto riguarda la connessione. Ci sono aree del territorio completamente prive di connessione a banda larga, mentre altre sono fornite addirittura di fibra ottica. Occorre intervenire sugli investimenti e permettere di distribuire contenuti digitali solo alle aziende che sono in grado di offrire a tutti, indistintamente, un minimo accesso al mercato dei contenuti digitali. Con lo sviluppo attuale l accesso alla banda larga è solo virtuale e il suo unico scopo è quello di far credere di essere un Paese all avanguardia, diffondendo dati dei picchi raggiunti ma dimenticando quanti ancora non sono in grado acquistare al mercato digitale. Non è edificante osservare che oggi è permesso alle aziende di farsi concorrenza, con pochi investimenti, offrendo la possibilità di far accedere ad enormi quantità di contenuti digitali, garantendo questa opportunità solo a piccole aree territoriali e quindi ad un numero limitato di consumatori, senza che a queste imprese sia richiesto di investire prima sulla possibilità di offrire i propri servizi a tutti indiscriminatamente. Per sviluppare il mercato dei contenuti digitali occorre necessariamente sviluppare leggi e regolamenti che facciano diminuire repentinamente il digital divide. Diffusione materiale protetto dal diritto d autore L associazione dei consumatori Adiconsum ribadisce la propria condanna contro ogni traffico illecito di materiale protetto dal diritto d autore. Ciò che è normale nella vita reale, lo scambio dei propri beni, viene però ritenuto reato se effettuato attraverso mezzi tecnologici ed in forma digitale. Riteniamo tutto ciò assurdo, perché un tale atteggiamento ci Test noi consumatori 4

5 porta indietro di molto tempo, risultando in contrasto con quanti si stanno impegnando, nel nostro Paese, per creare una veloce innovazione tecnologica e lo sviluppo della società dell informazione. Non stiamo trattando di beni di consumo generici, ma di prodotti dell ingegno umano, che per loro natura devono trovare sempre la massima diffusione, perché necessari allo sviluppo dell Uomo. Chi ha il compito di fare le leggi ha il dovere di facilitare la circolazione della cultura e delle idee, promuovendo gli strumenti più idonei (le tecnologie e la Rete sono i principali) affinché ciò avvenga. Ricordiamo che i prezzi per accedere alle opere artistiche (cd musicali, DVD musicali e cinematografici, cinema, teatro, Pay tv e concerti dal vivo) sono elevatissimi ed in Italia fra i più alti d Europa, penalizzando fortemente i giovani e le famiglie. Ciò non deve assolutamente giustificare il ricorrere alla pirateria, ma non possiamo negare che quella dei prezzi alti è la principale causa del suo diffondersi. Se non si emanano norme idonee a favorire la diffusione di materiale protetto dal diritto d autore a prezzi calmierati, riducendo per esempio l I.V.A., si ottiene esclusivamente di favorire gli interessi dei distributori che possono continuare a pretendere prezzi elevati a scapito della collettività. Attualmente si continua a colpire il singolo utente e non si inaspriscono le pene di chi immette nel mercato e di conseguenza nella rete, materiale protetto. La quasi totalità delle opere cinematografiche italiane, diffuse in modo illegale,sono frutto di riprese effettuate all interno delle sale cinematografiche con videocamere digitali. Le opere straniere invece, spesso sono copie di DVD commercializzate in altri continenti con l audio però registrato nei cinema e poi applicato in sincro. Chi duplica illegalmente materiale protetto a scopo commerciale deve essere colpito duramente, ma è necessaria anche un opera di prevenzione. Occorre evitare che all interno dei cinema si facciano riproduzioni illegali, ed occorre intervenire con maggiore determinazione impedendo la vendita diretta, soprattutto per la strada, di copie illegali di prodotti multimediali. Appare evidente che va pagato il diritto d autore per i prodotti legati all ingegno umano, ma è altrettanto evidente che la rete, maggior mezzo distributivo di prodotti multimediali, non deve diventare un luogo dove è impedito il libero scambio, altrimenti ne viene meno il suo sviluppo. Attualmente è già previsto un compenso su ogni supporto analogico e digitale e su ogni apparato di riproduzione, aggiungendo anche masterizzatori e memorie fisse. Tutti i consumatori pagano quindi più volte il diritto d autore per la copia personale, ed anche quando il supporto serve per materiale non protetto. Per i contenuti digitali prelevati dalla rete basterebbe prelevare una piccolissima quota-parte, dal costo della connessione, per destinarla al diritto d autore. In tal modo si incrementerebbe la circolazione delle opere d arte e non si penalizzerebbe il consumatore accusati di azioni penali. Mauro Vergari Test noi consumatori 5

6 CREDITO E RISPARMIO Anatocismo: l Abi dice no a soluzioni di tipo conciliativo La decisione assunta dall Abi di netta chiusura a qualsiasi negoziato per risolvere il problema dell anatocismo è incomprensibile: il sistema bancario preferisce regalare milioni di euro in onorari agli avvocati pur di negare poche centinaia o migliaia di euro ai propri clienti. All ABI abbiamo proposto, fermo restando l aspetto giuridicolegale, di procedere attraverso forme conciliative per le famiglie e le imprese familiari, il cui recupero di interessi anatocistici è limitato a qualche centinaia o migliaia di euro. La risposta negativa dell Abi alle proposte conciliative e il coinvolgimento della Corte di Giustizia europea porteranno un guadagno ai soli studi legali e commerciali, con costi, per le stesse banche, superiori a quelli preventivabili per i rimborsi ai clienti, e con un nuovo peggioramento dei rapporti banca/cliente che faticosamente si stavano ricostruendo. Paolo Landi Parmalat: nessuna decisione in merito alla costituzione di parte civile delle associazioni Il Tribunale di Milano non ha ancora assunto nessuna decisione in merito alla costituzione di parte civile dei risparmiatori e delle associazioni di consumatori nel processo che vede imputati Tanzi&company; la decisione del Giudice si avrà solo in una delle prime udienze del prossimo anno. Il PM non ha posto alcuna obiezione, mentre gli avvocati difensori di Tanzi, Tonna e degli altri imputati hanno obiettato sulla legittimità a costituirsi parte civile. Adiconsum, premesso che è legittimata statutariamente a costituirsi parte civile, respinge la provocatoria posizione della difesa degli imputati che cerca di dividere risparmiatori e loro rappresentanti. Adiconsum pertanto agirà per far valere la sua piena legittimità a rappresentare gli oltre 4000 obbligazionisti Parmalat che si sono rivolti presso le nostre sedi e per contestare fermamente la posizione degli imputati, responsabili del più grande crack finanziario della storia italiana. Fabio Picciolini TELECOMUNICAZIONI Giusta la multa dell Antitrust a Telecom per abuso di posizione dominante La sanzione dell Antitrust per mancanza di concorrenza nel settore della telefonia fissa alla Telecom deve portare ad una riflessione sulla mancata scelta di tenere nettamente separate la proprietà della rete dalle imprese che gestiscono il servizio. Il fatto che Telecom sia allo stesso tempo il principale gestore del servizio e proprietario è ancora un evidente conflitto di interessi. Test noi consumatori 6

7 La sanzione evidenzia il mancato ruolo dell Autorità delle Telecomunicazioni che avrebbe dovuto prevenire questa situazione denunciata in più occasione dall Adiconsum. Adiconsum chiede ora la garanzia che la sanzione di 152 milioni non venga scaricata sulle bollette dell utenza. AUTO Convegno AICIS-FIEA sulla certificazione delle riparazioni degli autoveicoli Si è tenuto a Jesolo, nei giorni Ottobre u.s., il Convegno internazionale di studi dell AICIS (Associazione italiana consulenti infortunistica stradale) e del suo organismo internazionale di riferimento FIEA. Come negli ultimi quattro anni, anche quest anno Adiconsum è stata invitata a partecipare alla Tavola rotonda sul tema delle riparazioni degli autoveicoli e la loro certificazione. L argomento interessa in particolar modo il settore assicurativo e quello della sicurezza stradale della nostra associazione: non possiamo infatti non rilevare le ricadute del metodo di riparazione sulla sicurezza della circolazione, sui costi, sugli accertamenti. Il Presidente AICIS, Mambretti, ha ben inquadrato i punti di interesse e su questi ha voluto articolare la Tavola rotonda. Nel corso della stessa è intervenuto il Sen. Salerno che, presentando una propria proposta di legge, ha ipotizzato una certificazione delle riparazioni a cura degli stessi carrozzieri, proposta che ci vede in ovvia e netta opposizione. Queste invece le nostre proposte, riassumibili in pochi, ma chiari punti: 1. rilascio delle certificazioni da parte di organismi terzi; 2. riconoscimento del ruolo tecnico terzo assolto dai periti assicurativi, che svincoli tale figura professionale dalla comune convinzione che lo identifica come il perito delle assicurazioni ; 3. definizione di una legislazione che, nei gravi incidenti con danni alle strutture portanti dei veicoli, obblighi alla certificazione delle riparazioni effettuate ai fini della sicurezza, anche per meglio garantire i futuri acquirenti rispetto alle condizioni effettive del veicolo; 4. proposte legislative caratterizzate da un maggior rispetto del consumatore e da una minore enfasi demagogica sulla tutela dei riparatori. Ci auguriamo che il confronto stretto e continuativo tra consumatori e periti assicurativi possa ulteriormente aumentare le occasioni di collaborazione (molte sono quelle già in atto), facendo progredire le tematiche affrontate a vantaggio di tutti. Fabrizio Premuti Adiconsum contraria agli aumenti delle tariffe autostradali Adiconsum dichiara fin d ora la propria netta contrarietà a qualsiasi aumento delle tariffe autostradali in quanto già gli automobilisti hanno pagato forti incrementi dal luglio scorso e non possono essere ancora tartassati da tasse e balzelli vari. Peraltro l aumento del traffico autostradale ha portato già un notevole incremento degli introiti per tutte le concessionarie Test noi consumatori 7

8 delle società autostradali, nonostante gli scarsi miglioramenti dei servizi offerti nel corso dell ultimo anno, in molti casi addirittura peggiorati. Infine l Adiconsum conferma la propria netta contrarietà a qualsiasi nuovo pedaggio autostradale anche virtuale (G.R.A., Autostrada Roma-Fiumicino), come previsto nella Finanziaria ASSICURAZIONI Sì all indennizzo diretto, ma a quando la riduzione delle tariffe? Nel settore RC Auto sono intervenuti ben 3 fattori di riduzione dei costi per le compagnie: diminuzione dei sinistri, modifica della tabella del danno biologico e attuazione delle procedure conciliative. Chiediamo quindi al Governo di aprire un tavolo dove, oltre all indennizzo diretto, venga anche affrontato il problema del plurimandato, per migliorare la concorrenza e il problema della mutualità rispetto alle polizze usurarie applicate ai giovani. Adiconsum ha proposto a suo tempo la polizza flessibile, che interviene su tutti gli elementi di rendita e che ripartisce in modo equo i relativi vantaggi. Al Governo quindi chiediamo un tavolo per affrontare e risolvere questi problemi. Paolo Landi ENERGIA Tutela dei consumatori di gas: partono controlli di sicurezza in tutta Italia L Autorità per l energia elettrica e il gas, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza, ha avviato la campagna di controlli sulla qualità del gas fornito ai cittadini attraverso le reti di distribuzione locali, prevista dal Codice di condotta commerciale deliberato lo scorso 22 luglio. I controlli, svolti in collaborazione anche con la Stazione Sperimentale Combustibili di San Donato Milanese, hanno lo scopo di verificare il grado di odorizzazione, il potere calorifico e la pressione del gas fornito ai clienti finali. Da questi parametri di qualità dipendono sia la correttezza degli importi pagati dai cittadini sia la sicurezza del servizio. Nel periodo novembre 2004 settembre 2005 saranno effettuati controlli a campione nei confronti delle imprese di distribuzione sparse su almeno 50 aree di tutto il territorio nazionale. I controlli in campo saranno effettuati da militari della Guardia di Finanza e tecnici, nonché eventuale personale dell Autorità. Saranno effettuate rilevazioni presso i gruppi di riduzione finale, cioè i punti in cui il gas immesso nella rete di distribuzione deve già avere le caratteristiche di pressione, coefficiente termico e odorizzazione che presenterà poi nel momento del concreto utilizzo da parte dei clienti finali. Saranno anche effettuati prelievi di campioni da esaminare in laboratorio. Test noi consumatori 8

9 Determinante nell operazione è il contributo delle Fiamme Gialle, che, attraverso gli uomini del Nucleo Speciale Tutela Mercati, garantisce la correttezza dei controlli e tutela cittadini e distributori. A seguito dell esito di tali controlli, l Autorità potrà disporre ulteriori ispezioni ed eventualmente attivare le procedure previste in caso di infrazioni. I controlli tecnici sulla qualità del gas disposti dal Codice di condotta commerciale sono aggiuntivi ai controlli già avviati in conformità al Regolamento delle attività di accertamento della sicurezza degli impianti di utenza gas, deliberato lo scorso 18 marzo, che prevedono nuovi accertamenti sulla sicurezza degli impianti domestici (tubazioni, canne fumarie, fori di aerazione, etc). Con questa ampia gamma di provvedimenti e di controlli, disposti dall Autorità, risulta fortemente rafforzata la tutela dei consumatori di gas. (Fonte Autorità per l energia e il gas) Test noi consumatori 9

10 un click e sei in adiconsum online per te tutte le notizie ed i servizi dell associazione news e attualità dei consumi comunicati stampa eventi (forum, seminari, convegni, corsi) dossier e studi specifici facsimile di reclami, ricorsi, richieste di risarcimento tutte le pubblicazioni (Test noi consumatori, Guide del consumatore, Adibank, CD Rom ecc.) iscrizione e consulenza online Partecipa anche tu alla nostra attività di difesa del consumatore: sei il benvenuto tra noi ADICONSUM, DALLA PARTE DEL CONSUMATORE. Direttore: Paolo Landi Direttore responsabile: Francesco Guzzardi Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma ADESIONI E ABBONAMENTI Adesione individuale: 31,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al settimanale Adiconsum News + mensili Adifinanza, a cura del settore credito e risparmio, Consumi & diritti, a cura del Centro giuridico Adiconsum e Attorno al piatto, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: 25,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al bimestrale La guida del consumatore : 25,00 ( 12,00 per gli iscritti Cisl) Adesione + Abbonamento a La guida del consumatore : 43,00 ( 27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 10

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