La formazione e l organizzazione del lavoro in rete e dei gruppi esperti: il Progetto Autismo Regione Liguria
|
|
- Bernadetta Catalano
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La formazione e l organizzazione del lavoro in rete e dei gruppi esperti: il Progetto Autismo Regione Liguria E. Veneselli U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Istituto G. Gaslini Università di Genova Istituto G.Gaslini Strutture Riabilitative Distretto sociale NPI Territoriale Pediatri Scuola Famiglia A) Sintesi attività svolta Il Gruppo di lavoro del Progetto Indirizzi in materia di Autismo, istituito il con Decreto Regionale n. 1555, composto dai Referenti Tecnici della Regione, delle ASL 1,2,3,4,5 liguri, dei Distretti Sociali e dell Istituto Gaslini - Università di Genova e dai Rappresentanti dell ANGSA, hanno operato con riunioni plenarie e per commissioni (Screening e Diagnosi, Scuola e Riabilitazione, Over 18; Lavoro in rete di servizi, Epidemiologia e rilievi sociali) sui seguenti obiettivi: Formazione degli operatori socio-sanitari liguri. Il Gruppo ha avviato un processo di aggiornamento con Corsi, sulle entità considerate nei sistemi di classificazione internazionali ICD10 e DSM IV TR, sulle basi neurobiologiche e sul trattamento integrato fondato su interventi psicoeducativi, con formazione teorico-pratica alle principali metodiche diagnostiche e alle metodologie terapeutiche accreditate, con confronto sulle modalità operative territoriali e sulle esperienze psicoeducative realizzate. Tale processo si è articolato con iniziative formative di altri Enti locali dedicate allo sviluppo di screening precoci e all apprendimento teorico-pratico di varie metodiche abilitative orientate secondo la Psicologia dello sviluppo e la Terapia cognitivocomportamentale, unitamente a una serie di Seminari su differenti tematiche inerenti, organizzati dall U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile.
2 Parallelamente, si è realizzato un programma continuativo di lavoro formativo con valutazioni, restituzioni, programmazioni e verifiche periodiche su specifici casi, secondo i principi dell on the job e con il coinvolgimento anche di genitori, insegnanti, educatori. Indagine epidemiologica. Il Gruppo ha rilevato i soggetti affetti da Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) in carico ai Servizi pubblici e convenzionati nel 2005 e un aggiornamento nel 2008, pervenendo al riconoscimento nel 2005 di 330 soggetti (282 minori e 48 giovani adulti) e nel 2008 di 479 soggetti (396 minori e 83 adulti); ha evidenziato difficoltà di ricognizione per le fasce di età maggiori e per le forme relativamente minori o borderline, in analogia alle esperienze nazionali. Elaborazione di Linee guida regionali. Sono stati prodotti specifici documenti da parte delle Commissioni, che sono stati organizzati in una proposta focalizzata alla traduzione dei principi delle Linee Guida sull Autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (2005) e della Relazione finale del Tavolo Nazionale sull Autismo del Ministero della Salute (2008) in modalità operative strutturate, uniformemente adottabili in ambito regionale. La proposta ha avuto un lavoro preliminare di disamina e confronto con quanto è stato già elaborato o in corso di elaborazione in altre regioni italiane ed è confluita in una Proposta di Linee Guida Regionali per l Autismo. Organizzazione del lavoro in rete e gruppi esperti. La formazione effettuata con Corsi e secondo l on the job, il lavoro per Commissioni finalizzato all elaborazione di Linee Guida regionali e riunioni periodiche e continuative del gruppo di lavoro, unitamente alla diffusione e condivisione delle Linee Guida SINPIA sull Autismo e della Relazione del Tavolo Regionale sull Autismo del Ministero della Salute, hanno condotto a modalità operative significativamente uniformi in ambito regionale da parte dei Referenti, alla configurazione di gruppi di operatori territoriali con maggiori competenze sull Autismo ed alla sensibilizzazione di altri operatori, meno coinvolti alla tematica. In ogni ASL si sono pertanto configurati gruppi multidisciplinari esperti, su cui si sta valutando la possibilità di un riconoscimento formale, di riferimento per i soggetti affetti e le loro famiglie. L impegno dei referenti mirato ad obiettivi specifici e per Commissioni ha promosso competenze differenziate e complementari, importanti per la crescita della progettualità globale. Il lavoro in rete è stato identificato come basilare per realizzare il comprehensive management di una disabilità di elevata complessità, come quella dei Disturbi dello Spettro Autistico. Con la strutturazione realizzata si è ben definita la rete Università-Ospedale/territorio concernente gli operatori sanitari addetti; è avanzata la rete con i Centri di riabilitazione ove essi sono esterni all ASL; è cresciuta la rete con la Scuola; si è aperta la rete con i Pediatri e con il Servizi per gli Adulti. Il processo è ancora in corso e prevede ulteriori interventi mirati nel prossimo futuro. Certamente il processo di cambiamento è sostanziale ed ha visto, come comune denominatore, l attenzione alla famiglia e al suo ruolo attivo e interattivo nella costruzione e nella realizzazione della progettualità individuale sul bambino. Attività psicoeducative personalizzate. Il Gruppo Regionale ha attivato e monitorato 6 progetti, uno per ogni ASL e due per l ASL 3 (minori e giovani adulti), finalizzati ad avviare esperienze direttamente gestite e opportunamente dislocate sul territorio, in risposta ai bisogni dei soggetti e delle famiglie, concernenti soprattutto autonomie e abilità sociali. Varie. Ha prodotto un modello di cartella clinica per le realtà che non dispongono di cartella di Servizio, modelli di schede di sintesi generale, dati biologici, dati clinici, valutazione cognitivo-
3 comportamentale, dati sociali, uniformi per tutti i Servizi;una scheda socio-sanitaria di rilevamento delle prestazioni erogate, di cui è in corso la possibilità di elaborazione computerizzata. Ha creato un sito web Autismo in Liguria Informa Salute, accessibile a tutti, ed articolato in varie sezioni di utilità per utenti e operatori, in continuo aggiornamento ed arricchimento. Ha distribuito i documenti e gli articoli di maggior interesse agli operatori liguri e ha informato sugli eventi culturali e formativi nazionali ed internazionali di maggior rilievo, per via mail, con continuità. B) Progettazione e Priorità Il Gruppo ha effettuato un rilevamento delle principali esigenze, che possono essere così sintetizzate: Identificazione precoce Negli ultimi anni si sono realizzate alcune iniziative di formazione ai Pediatri, con risultato di averne sensibilizzato un significativo numero. Si evidenzia l opportunità di un azione programmatica specifica e ben articolata con i Pediatri di Famiglia o con le istituzioni deputate alla loro formazione. Congiuntamente sono auspicabili un azione pragmatica con i Pediatri consultoriali e i Medici scolastici ed una sensibilizzazione degli operatori degli Asili Nido e delle Scuole Materne. A tale formazione è opportuno che si integrino un sistema informativo sui Servizi di zona a cui rivolgersi, con aggiornamento continuo e una modalità di avvio strutturata e con accesso prioritario. Centro di riferimento con Neuropsichiatra Infantile (NPI) ed équipe multidisciplinare dedicati (parzialmente o esclusivamente, a seconda delle realtà operative), in ogni ASL. Durante gli anni di attività del Gruppo, si sono create competenze maggiori sulla quasi totalità degli operatori socio-sanitari operanti nelle ASL e si sono creati nuclei di operatori con maggiore dedizione alla problematica. Occorre prevedere per i Neuropsichiatri Infantili ad un riconoscimento formale di referenti del Caso responsabile della redazione di Progetti individuali e della loro attuazione, e di referenti del Progetto Autismo e per l équipe multidisciplinare, un riconoscimento formale di psicologo, logopedista, psicomotricista, pedagogista, educatore, assistente sociale coinvolti nel gruppo di lavoro, affinché gli operatori siano responsabili del processo diagnostico, della restituzione, della formulazione del progetto abilitativo e della presa in carico globale della Scuola e con la Famiglia, del monitoraggio dell eventuale centro convenzionato a cui affidare la riabilitazione. Occorre quindi un programma di adeguamento qualitativo e quantitativo del personale addetto che garantisca le prestazioni necessarie, specificate nella proposta di Linee Guida Regionali, in una integrazione tra Servizi pubblici e convenzionati ben codificata per ruoli e funzioni e monitorato con indicatori specifici. Tale programma deve prevedere una flessibilità di articolazioni secondo le differenti realtà locali, ma deve rispondere a criteri univoci definiti dal Gruppo centrale dei Referenti di Progetto, e verificati dagli stessi attraverso il monitoraggio specificato; deve avvalersi di sistemi informativi facilitatori. Priorità di interventi precoci e di supporti intensivi a condizioni complesse Le evidenze della rilevanza dell intervento precoce rispetto ad una migliore prognosi indicano l urgenza di assicurare una presa in carico intensiva entro 1 mese dalla diagnosi o dal forte sospetto diagnostico, sostenuto da un sistema di rilevamento e di monitoraggio. Inoltre una realtà numericamente limitata ma drammatica, è rappresentata dall emergenza della condizione di due fratelli affetti: in questo caso occorre provvedere ad una intensificazione dei supporti educativi e di sostegno alla famiglia, urgenti e continuativi. Tale condizione è da
4 assicurare anche a quelle famiglie in cui sussistono problematiche multiple, quali ad es. rilevanti malattie nei fratelli o nei genitori. Lavoro con gli educatori E urgente assicurare la prosecuzione dei Progetti psicoeducativi ASL già in atto, ed un incremento progressivo del numero di intenti. Occorre stimolare la loro stabilizzazione nell organico del Centro di riferimento ASL, da parte delle amministrazioni locali. Inoltre, dato che la nostra Regione, prevalentemente grazie ai Servizi Sociali, fornisce un quantitativo importante di prestazione da parte di educatori, occorre promuovere una loro formazione specifica sia nelle strutture universitarie preposte, sia con Corsi ad hoc. Le esperienze effettuate attestano il ruolo fondamentale di queste figure e la necessità di promuoverne competenze specifiche, sicuramente produttive per i soggetti e le loro famiglie. Lavoro con gli adulti Occorre garantire la continuità assistenziale nel passaggio all età adulta e il miglioramento delle risposte alle persone già in carico attraverso l implementazione e l ottimizzazione delle risorse esistenti sul territorio e la realizzazione di percorsi terapeutico-riabilitativi basati sul progetto riabilitativo individualizzato (come da proposta di Linee Guida Regionali); i percorsi devono essere flessibili e diversificati, soprattutto per la fascia d'età più giovane (18-30). Spesso le persone adulte affette da autismo necessitano per tutta la vita di interventi a valenza riabilitativa per il mantenimento e lo sviluppo di ulteriori autonomie, tuttavia in considerazione delle grande varietà dei quadri clinici, oltre la residenzialità e la semiresidenzialità sono da prendere in considerazione interventi più leggeri e con significativa valenza di integrazione socio sanitaria, quali gli interventi volti a favorire l integrazione sociale (inserimento lavorativo e gli interventi psicoeducativi). E necessario prevedere la collaborazione e il coordinamento tra i Servizi per i Disabili, il Servizio di Salute Mentale e la Medicina di Base. Strutture di supporto La complessità delle problematiche rende necessario fornire ai soggetti l accesso a trattamenti specifici e/o psicoeducativi anche con modalità differenziate a seconda di specifiche esigenze: residenziali, semiresidenziali, pomeridiane post-scolastiche, per week-end, per soggiorni estivi e/o per urgenze familiari. Ciò ha un parallelo significato per supporto alle famiglie e per prevenzione alle problematiche nei fratelli, fortemente condizionati dalla pervasività del DSA. Supporta e garantisce la tenuta della famiglia rispetto allo stress; promuove una positiva relazionalità intrafamiliare. Occorre quindi completare il censimento dell esistente per programmare almeno un iniziativa nel settore in ogni ASL, da individuare secondo bisogni/risorse locali. Lavoro con le famiglie Nelle politiche sanitarie attuali, è fondamentale sviluppare un lavoro con le famiglie mirato all informazione, al counselling, al training e all auto-mutuo-aiuto. Come già realizzato in alcune realtà, occorre diffondere iniziative di questo tipo nelle ASL, iniziando da incontri a contenuto psicoeducativo per genitori e promuovendo iniziative per i fratelli. Lavoro con la Scuola Il programma abilitativo per i soggetti con DSA è riconosciuto essere prevalentemente a carattere psicoeducativo. Dopo una prima fase svolta essenzialmente in ambito sanitario, occorre promuovere la formazione degli operatori scolastici nelle figure degli insegnanti di classe e, soprattutto, di sostegno, affinché completino le loro elevate competenze sull integrazione dei
5 soggetti con difficoltà, con le competenze specifiche oggi ben configurate per l educazione dei soggetti con DSA. Le esperienze effettuate negli ultimi anni nella nostra Regione e in qualificati Centri esteri attestano l urgenza del lavoro con la Scuola in questa ottica, basata su: strutturazione ben codificata del lavoro dei NPI e dell équipe multidisciplinare, sul singolo soggetto con gli operatori scolastici, secondo le proposte delle Linee Guida Regionali; monitoraggio del lavoro da parte dei Referenti di Progetto; utilizzo del quaderno di comunicazione in rete, per la generalizzazione degli interventi; corsi di formazione ad hoc; referenti scolastici per i DSA e loro coordinamento. Qualora le competenze specifiche vengano sviluppate in ambito scolastico, il carico degli interventi sanitari può subire una significativa riduzione per i soggetti con minori problematicità, a favore di una mobilità a disposizione della presa in carico precoce intensiva e del mantenimento di maggiore possibilità di trattamenti per i soggetti con disturbi gravi e/o complessi, a supporto della Scuola stessa. Si attua altresì controllo dei fenomeni di bullismo. Formazione Il notevole sviluppo delle conoscenze che si è avuto e che prosegue nell ambito dei DSA richiede un processo continuativo di formazione, in particolare al saper fare a livelli sempre più elevati, per gli operatori socio-sanitari. In questa ottica, corsi teorico-pratici a cadenza annuale e, soprattutto, formazione on the job da parte di personale esperto assicurano il contenimento del burn-out (non raro per le patologie complesse, come questa) e garantiscono la crescita globale del Progetto. Tavolo Regionale sull Autismo A prosecuzione del Gruppo di lavoro, un Tavolo Regionale sull Autismo risulta fondamentale per seguire le realizzazioni e avanzare nella progettualità, ossia il cosiddetto governo della rete, comprensivo dell Osservatorio Regionale dei DSA, dell aggiornamento delle risorse e delle strutture, del monitoraggio dei trattamenti e della loro efficacia.
6 C) Sintesi delle azioni proposte Secondo le Linee Guida della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (2005) e la Relazione finale del Tavolo Nazionale sull Autismo del Ministero della Salute (2008) 1. Identificazione precoce Azione programmatica per Pediatri di Famiglia e Consultoriali e Medici scolastici. 2. Identificazione di Centri di riferimento per l Autismo in ogni ASL, con NPI ed équipe multidisciplinare dedicati. Riconoscimento di Referente del Caso responsabile dei Progetti individuali, Referente del Progetto Autismo ASL. Avvio di un programma di adeguamento quantitativo del Personale addetto alle prestazioni necessarie, in integrazione tra Servizi pubblici e convenzionati, supportato da sistemi informativi appositi. 3. Garanzia di presa in carico. intensiva e precoce per i nuovi casi. con supporti maggiori per due fratelli e/o problematiche multiple 4. Conferma dei progetti psicoeducativi in atto, e loro ampliamento ad altri utenti Sviluppo della loro stabilizzazione in ASL 5. Lavoro con gli Adulti Individuazione e implementazione di servizi per gli adulti differenziati e modulati in base alle esigenze che la varietà di quadri clinici richiede, con particolare attenzione alla fascia e agli interventi di inserimento al lavoro e psicoeducativi. Va garantita la continuità assistenziale tra i servizi minori e i servizi per gli adulti Necessità di protocolli tra i servizi che hanno in carico la persona e i servizi di Salute Mentale avendo cura di sensibilizzare i Medici di Medicina Generale 6. Strutture di supporto: residenziali, semiresidenziali, pomeridiane post-scolastiche; per week-end, soggiorni estivi, urgenze familiari Completamento del censimento dell esistente Programma di sviluppo, con integrazione pubblico/privato 7. Lavoro con le Famiglie Sviluppo di iniziative di informazione, counselling, training e auto-mutuo-aiuto in ogni ASL 8. Lavoro con la Scuola Progetto di lavoro integrato Scuola-Sanità, strutturato, coordinato con Referenti scolastici per i DSA. 9. Formazione. Operatori socio-sanitari Corsi annuali Condivisione della presa in carico diagnostico-terapeutica on the job. Operatori scolastici Corsi di formazione a insegnanti di sostegno, intensivi Corsi di sensibilizzazione a insegnanti di classe, brevi Supporto e formazione per i soggetti inseriti, da parte di servizi pubblici/convenzionati, in modo strutturato e monitorato. Educatori Corsi di formazione alle metodologie psicoeducative specifiche 10. Tavolo regionale permanente sull Autismo Governo della rete dei servizi Lavoro integrato e confronto dei Responsabili ASL dei Progetti per seguire le realizzazioni, monitorare con indicatori, avanzare nella progettualità Osservatorio Regionale con data base e indicatori di efficacia.
7
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliAREA AUTISMO Carta dei servizi
AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliConferenza Annuale Salute Mentale. Azioni innovative nell ambito sociosanitario con particolare riguardo ai disturbi dello spettro autistico
Conferenza Annuale Salute Mentale Azioni innovative nell ambito sociosanitario con particolare riguardo ai disturbi dello spettro autistico Dott.ssa Mariarosaria Venturini Responsabile U.O. Disabilità
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliL ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
DettagliData di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015
Data di pubblicazione ottobre 2011 Data di aggiornamento ottobre 2015 LINEA GUIDA Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Critiche infondate Critiche pertinenti
DettagliProgetto gestito in collaborazione con il Centro Polifunzionale Don Calabria
Progetto gestito in collaborazione con il Centro Polifunzionale Don Calabria PROCESSO PRODUTTIVO E PROFILI DI RISCHIO GESTIONE IMMOBILIARE Impiegati Tecnici di cantiere GESTIONE FUNERARIO-CIMITERIALE Impiegati
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO
ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)
DettagliPiazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna
Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo
DettagliFamiglie di soggetti autistici. Bisogni reali e azioni possibili
Famiglie di soggetti autistici Bisogni reali e azioni possibili Perché O Famiglia: primo (e più costante) ambiente sociale per il bambino con autismo O Genitore di un bimbo autistico: parte integrante
DettagliFunzionigramma Comunità Panta Rei
Funzionigramma Comunità Panta Rei Sanitario Psicoterapia/Psichiatra: In collaborazione con la Psicoterapeuta/Psicologa/NPI si occupa della valutazione clinica degli utenti nella fase del preingresso e
DettagliLe Linee Guida della Regione Toscana sui DSAp
Le Linee Guida della Regione Toscana sui DSAp V.Corridori Regione Toscana - Azienda Ospedaliera Universitaria Senese A.Monti Direttore UOC NPI Empoli-Membro gruppo di lavoro Riferimenti nazionali Legge
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliComune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.
Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
DettagliLA RETE DEI CENTRI AUTISMO DELL ASL DI MODENA
Dipartimento di Salute Mentale Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza Modena, 29 Novembre 2014 LA RETE DEI CENTRI AUTISMO DELL ASL DI MODENA Dott.ssa Milena Gibertoni LE ORIGINI 1996-1998: costituzione
DettagliLE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA
LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA Consegnate alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati il 26 aprile 2012 1. Il Forum per una legge nazionale Il Forum
DettagliIntegrazione Scuola-Famiglia-Centro per i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Esperienze di percorsi riabilitativi nei Disturbi dello Spettro Autistico
Integrazione Scuola-Famiglia-Centro per i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Esperienze di percorsi riabilitativi nei Disturbi dello Spettro Autistico Dott.ssa G. Pozio Centro per i Disturbi Pervasivi dello
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale
PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia
DettagliDisturbi dello Spettro Autistico: Sperimentazione di un progetto integrato nella Provincia di Piacenza 16-10-2012
Disturbi dello Spettro Autistico: Sperimentazione di un progetto integrato nella Provincia di Piacenza 16-10-2012 CENTRO SERVIZI AUTISMO C.T.S. Centro Territoriale di Servizi per le disabilità U.S.T. XIV
DettagliA. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS
A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS I SERVIZI A.G.S.A.T. - Anna Folgarait - 1 Associazione Genitori Un servizio che nasce dal bisogno di molte famiglie di trovare
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 143 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI BIONDELLI, ANTEZZA, BINI, BOCCIA, CARRA, COCCIA, COVA, D INCECCO, FEDI, FIANO, CINZIA MARIA
DettagliREGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI
REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado
Dettaglisiano inseriti nel fascicolo personale dell'alunno sia la diagnosi sia il PDP.
COME CONSEGNARE LA DIAGNOSI A SCUOLA E RICHIEDERE IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Di seguito, in sintesi i passaggi : 1. Emissione della certificazione diagnostica da parte della sanità e consegna della
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA
Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del
DettagliINTEGRAZIONE PROTOCOLLO INTESA alunni con disabilità nella provincia di Vicenza. DEFINIZIONE INTERVENTI a favore degli alunni con Autismo e DGS
INTEGRAZIONE PROTOCOLLO INTESA alunni con disabilità nella provincia di Vicenza DEFINIZIONE INTERVENTI a favore degli alunni con Autismo e DGS 4 Novembre 2013 1 DATI PROVINCIALI DISABILITÀ DISTURBI GENERALIZZATI
Dettagli1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane
RISORSE UMANE 1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane Gli obiettivi strategici della proposta L approccio del team coaching alla gestione delle risorse umane si fonda sugli stessi principi
DettagliASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA
ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA Disturbi Specifici dell apprendimento - Coinvolgono oltre 1,5 mln di persone in Italia. PARI A: - Oltre il 4,5% degli studenti. I DSA NON POSSONO DUNQUE ESSERE IGNORATI
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliLa Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze
La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze 1 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento
DettagliDIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE INDICE PREMESSA ANALISI DELLE CRITICITA' TERRITORIALI AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO NEL RISPETTO DEGLI INDIRIZZI
DettagliComune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio
Assessorato all Educazione Servizi all infanzia Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Giovanna Malavolti Coordinamento pedagogico Servizi
DettagliNell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:
ATTO DI ACCORDO TRA IL COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SICUREZZA SOCIALE E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno,
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso
11/11/12 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH dell'i.c.di Belgioioso 1 FINALITA Il presente documento contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche
DettagliASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA
ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliLINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO
LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità
DettagliPROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA
PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,
DettagliPIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER
CITTÀ DI POMEZIA COMUNE DI ARDEA PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE DISTRETTO SOCIO SANITARIO RM/H4 A.S.L. RM/H PROVINCIA DI ROMA SIGLATO IN DATA 13 OTTOBRE 2011 PIANO DISTRETTUALE
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE
REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con
DettagliREGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia
Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA
ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia
DettagliAllegato C REQUISITI ALTRI SERVIZI ALLA PERSONA. Requisiti Altri servizi alla persona
REQUISITI ALTRI SERVIZI ALLA PERSONA Requisiti Altri servizi alla persona Note per la compilazione delle schede dei requisiti Il legale rappresentante o l'operatore individuale compila una scheda dei requisiti
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliPROGETTO ALTO FRIULI
PROGETTO ALTO FRIULI RICERCA TRANSAZIONALE: SENSIBILIZZAZIONE, FORMAZIONE E INTERVENTO SUI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) - DURATA BIENNALE - Ente Promotore Comune di Tolmezzo ENTI E COLLABORAZIONI
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliCENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI
CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5. Macrotipologia LIVEAS Centri Residenziali
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE
ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni
DettagliPresidente. Past President. Senato della Repubblica Commissione Igiene e Sanità
Società Italiana Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza SINPIA Bernardo Dalla Bernardina Presidente Franco Nardocci Past President Senato della Repubblica Commissione Igiene e Sanità Roma, 13
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
DettagliFinanziamenti a sostegno delle persone con disabilita' e delle loro famiglie. Approvazione criteri di ripartizione e di assegnazione. Anno 2011.
REGIONE PIEMONTE BU41 13/10/2011 Deliberazione della Giunta Regionale 3 ottobre 2011, n. 1-2646 Finanziamenti a sostegno delle persone con disabilita' e delle loro famiglie. Approvazione criteri di ripartizione
DettagliSviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione
Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliDoveri della famiglia
MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.
DettagliLINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI
AREA WELFARE SETTORE SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA TERRITORIALE RIVOLTA A MINORI E AD ADULTI IN SITUAZIONE DI DISAGIO, NON AFFETTI DA HANDICAP CERTIFICATO
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA. Dott.ssa Alessandra Martini
ACCORDO DI PROGRAMMA Dott.ssa Alessandra Martini Alunni in quale situazione? Disturbo evolutivo funzione motoria Funzionamento cognitivo limite Handicap Svantaggio socio-culturale Svantaggio linguistico
DettagliFILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze
XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema
Dettaglib) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;
Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,
DettagliINTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)
INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliA.C. 2985 ed abb. (Nuovo testo unificato - Approvato dal Senato A.S. 344)
A.C. 2985 ed abb. Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie (Nuovo testo unificato - Approvato dal Senato
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliMINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO A. Malfatti Contigliano Via della Repubblica n.
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO A. Malfatti Contigliano Via della Repubblica n. 23 e fax 0746-706148 riic823002@istruzione.it aa. ss.
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE DI ALUNNI DISABILI
Istituto Comprensivo A. Gramsci di Campalto PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE DI ALUNNI DISABILI Si tenga conto che il Protocollo è un documento che propone delle linee guida generali per gli
DettagliALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE
ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito
DettagliUNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA
UNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA DEFINIZIONE E UTENZA: L Unità Operativa di Riabilitazione Generale in Regime Diurno Continuo, accreditata presso il
DettagliCERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI
CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI Requisiti necessari per l inserimento negli elenchi dei soggetti autorizzati a effettuare la prima certificazione diagnostica dei Disturbi Specifici dell
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliAnno scolastico 2013/2014
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Angera Via Dante, 2 - Angera(VA) tel. 0331.930169 / 932928 - fax 0331.960127 e-mail: VAIC880006@istruzione.it
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliMILANO 20 marzo 2010 MODELLI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI DEI SERVIZI DEDICATI ALL AUTISMO. Sindromi autistiche Intervento precoce, intensivo, integrato
MILANO 20 marzo 2010 MODELLI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI DEI SERVIZI DEDICATI ALL AUTISMO Educazione/Riabilitazione Sindromi autistiche Intervento precoce, intensivo, integrato Villa Dott.ssa Laura Centro
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliP.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE
PROGETTO P.I.P.P.I. P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE Cos è P.I.P.P.I.? P.I.P.P.I. è un programma di intervento multidimensionale che persegue la finalità di innovare
DettagliCORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te
CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:
DettagliLa definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A.
Individualizzare la formazione La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico I Protagonisti Formare in rete La famiglia
Dettagli