Tavoli Tematici: Disabili e Anziani
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- Arnoldo Bartoli
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1 DISTRETTO DI RICCIONE PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2013 Tavoli Tematici: Disabili e Anziani Riccione 11 Aprile 2013
2 SOGGETTI CHE POSSONO PRESENTARE PROGETTI NEL PIANO DI ZONA Legge Regionale n.2/2003 Art. 20 Soggetti del Terzo settore ed altri soggetti senza scopo di lucro 1. La Regione e gli Enti locali riconoscono il ruolo e la rilevanza sociale ed economica delle espressioni di autoorganizzazione della società civile in ambito sociale, con particolare riferimento alle organizzazioni di volontariato, alle cooperative sociali, alle associazioni di promozione sociale. 2. I soggetti di cui al comma 1 e gli altri soggetti senza scopo di lucro indicati all'articolo 1, comma 4 della legge n. 328 del 2000, partecipano alla programmazione, progettazione, realizzazione ed erogazione degli interventi del sistema locale dei servizi sociali a rete, nei modi previsti dalla presente legge e dalle leggi di settore. Art. 21 Altri soggetti privati 1. I soggetti privati a scopo di lucro operanti nel settore sociale, socio-sanitario e socio-educativo, provvedono alla gestione ed all'offerta dei servizi nei modi previsti dalla presente legge
3 PRIORITA TEMATICHE PER LA PROGETTAZIONE AREE ANZIANI E DISABILI - Sviluppo/mantenimento delle capacità per l autonomia personale e per la partecipazione alla vita sociale del territorio; - sviluppo/mantenimento delle capacità di lavoro e di attività; - azioni di sollievo e sostegno alle famiglie, con particolare attenzione alle disabilità gravi e alle demenze e ai care-givers in età avanzata; - interventi sulle situazioni di fragilità personale, familiare e sociale di persone disabili e anziane, contrasto alla solitudine. AREA INFANZIA E FAMIGLIA - azioni di sostegno alla funzione genitoriale; - azioni per una scuola inclusiva delle diversità (di capacità psico-fisiche, di condizione socio-economica, di capitale culturale); - potenziamento capacità di accoglienza e inserimento scolastico e territoriale dei minori di origine straniera e delle loro famiglie.
4 PRIORITA TEMATICHE PER LA PROGETTAZIONE AREA ADOLESCENTI E GIOVANI - sviluppo della cittadinanza attiva degli adolescenti e giovani, in particolare attraverso esperienze di servizio alla collettività di appartenenza; - sviluppo della capacità di orientamento e progettualità personale nel rapporto con il mondo della formazione e del lavoro; - azioni di prevenzione e contrasto al disagio e alle dipendenze, con particolare attenzione ai giovani in condizione NEET e alla generazione G2. AREA IMMIGRATI - interventi di sostegno all apprendimento della lingua italiana L2 per adulti; - informazione e orientamento dei cittadini immigrati ai servizi territoriali, mediazione linguistica e culturale; - sostegno alle problematiche specifiche della famiglia immigrata e rom/sinta AREA SALUTE MENTALE, POVERTA ED ESCLUSIONE SOCIALE - interventi e servizi a contrasto della povertà estrema; - interventi verso adulti in condizione di forte solitudine sociale ed esclusione dal mercato del lavoro con processi di impoverimento; - interventi ed esperienze di reinserimento sociale per soggetti fortemente svantaggiati per disagio mentale e/o socio-economico
5 FASI DI COSTRUZIONE DEL PIANO DI ZONA A B C D Il Comitato di Distretto definisce obiettivi, priorità tematiche, soggetti ammissibili e condizioni di partecipazione Con pubblicazione su sito e informazione a Enti pubblici e Terzo Settore del Distretto si avvia la fase di progettazione con evidenza pubblica Nei tavoli di lavoro di area si illustrano priorità e modalità e si avvia un primo confronto tra i soggetti presenti Entro il 23 aprile i soggetti pubblici e di terzo settore presentano all udp i progetti tramite apposite schede E Sulla base delle indicazioni regionali relative a priorità e risorse il Comitato eventualmente perfeziona i criteri già adottati F L Ufficio di Piano valuta i progetti ed elabora il piano di zona da sottoporre all approvazione del Comitato di Distretto. Termine presunto (salvo diverse indicazioni regionali) : 31 maggio
6 CRITERI FINANZIARI E PERIODO CONSIDERATO Per tutti i progetti presentati il proponente deve farsi carico di almeno il 25% della spesa totale (comprensiva delle spese amministrative e di personale) Ogni proponente dovrà rendicontare con autodichiarazione le spese sostenute cui il fondo sociale locale contribuirà per il 75% L Ufficio di Piano effettuerà controlli a campione sulle rendicontazioni presentate Il finanziamento del Piano di Zona 2013 è relativo alle attività di progetto realizzate da aprile 2013 a marzo 2014
7 CRITERI PRIORITARI DI VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE in una logica di crescita della comunità territoriale e del lavoro di rete, tenendo conto dei limiti delle risorse a disposizione Criteri proposti Interessare con la loro azione più ambiti territoriali comunali o comunque ambiti vasti; vedere il coinvolgimento attuativo di più attori sociali; caratterizzarsi per un approccio valorizzante la dignità e l attivazione del soggetto destinatario; realizzare una consapevole complementarietà con gli altri attori, pubblici e privati, e le altre azioni presenti nel territorio in merito al tema affrontato.
8 AREE ANZIANI E DISABILI - sviluppo/mantenimento delle capacità per l autonomia personale e per la partecipazione alla vita sociale del territorio; - sviluppo/mantenimento delle capacità di lavoro e di attività; - azioni di sollievo e sostegno alle famiglie, con particolare attenzione alle disabilità gravi e alle demenze e ai care-givers in età avanzata; - interventi sulle situazioni di fragilità personale, familiare e sociale di persone disabili e anziane, contrasto alla solitudine.
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