SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE: 1) Ente proponente il progetto: Avis Regionale Lombardia L Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), fondata nel 1927 a Milano e riconosciuta con legge n. 49 del 20/2/1950, è capillarmente diffusa in tutto il territorio nazionale. È una associazione di associazioni e di soci ed è costituita da coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. L AVIS è un associazione di volontariato apartitica, aconfessionale, non lucrativa che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica. Ha lo scopo di promuovere la cultura della solidarietà e della donazione del sangue e si propone di sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell autosufficienza di sangue e dei suoi derivati, dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale e della migliore qualità possibili. In Lombardia opera la sede Regionale, costituita nel 1972 che coordina 12 Sedi Provinciali, 652 Avis Comunali e 1 Sovracomunale. I soci, al 31/12/13, sono , tra Soci donatori attivi e soci non donatori. Le attività di Avis Regionale sono rese note ai propri Stakeholder attraverso gli usuali strumenti della comunicazione. In particolare il nostro sito web viene costantemente aggiornato con tutte le informazioni e gli indici di attività principali, allo scopo di perseguire missioni e obiettivi in una logica di trasparenza e condivisione interna ed esterna. La progettazione e la programmazione delle attività è operata in una stretta correlazione coi bisogni del territorio e in un ottica di sinergia di rete. Il sito rappresenta anche lo strumento principale con il quale comunichiamo al nostro pubblico le attività in tema di Servizio Civile Nazionale; come previsto dalla normativa contiene una sezione dedicata al Servizio Civile Nazionale ( ove sono accessibili i riferimenti normativi, i progetti, oltre alla documentazione e a tutte le informazioni utili: informazioni sui bandi e sulle procedure di selezione, modulistica. Il sito rimanda inoltre al web ufficiale di Unsc, per gli approfondimenti del caso. È presente anche un blog dei volontari, aperto ai volontari SVE e SCN, strumento autonomo di comunicazione e condivisione di esperienze. 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE DELLA LOMBARDIA, CLASSE III.

2 CARATTERISTICHE PROGETTO: 4) Titolo del progetto: Missione Donazione Il Progetto si prefigge di promuovere interventi sul territorio per un volontariato del dono sempre più organizzato e qualificato, attraverso l attivazione delle diverse risorse e competenze degli attori coinvolti nel progetto: i volontari di Servizio Civile e l associazione con la sua struttura. AVIS si impegna a creare le condizioni perché le azioni progettate si traducano in una reale occasione di crescita, partecipazione e cittadinanza attiva a favore dei volontari e della comunità. 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Area Principale: Codifica UNSC: ASSISTENZA SALUTE A15

3 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE: Il presente progetto si inserisce in un ambito progettuale di cittadinanza attiva, di volontariato, di dono e solidarietà. AVIS Associazione Volontari Italiani del sangue promuove il dono del sangue anonimo, volontario, gratuito, periodico, quale pratica attiva di solidarietà e cittadinanza. Avis Regionale Lombardia quale organismo di coordinamento regionale, rappresenta l impegno di oltre donatori di sangue volontari che aderiscono alle 652 sedi comunali, a loro volta coordinate dalle 12 sedi di livello provinciale. Di queste strutture - autonome sotto il profilo giuridico Avis Lombardia rappresenta la sintesi, il coordinamento e, in qualche misura, una cornice delle attività. La nostra organizzazione, che ci configura quale Associazione a rete, consente di mettere in atto la missione associativa con una grande attenzione rispetto alle specificità del territorio, cui ci adeguiamo attraverso i diversi modelli organizzativi, coerenti dal punto di vista normativo e statutario. Il coordinamento regionale ci vede attori e a servizio di un sistema, nella logica della sussidiarietà interna. In questa ottica rientra l attività di servizio in tema di progettazione e formazione di SCN, che ci vede direttamente coinvolti a supporto del territorio e supportati dallo stesso. Il principio di sussidiarietà e collaborazione di rete consente di assicurare alle azioni e attività un impatto su tutto il territorio, proprio in virtù del coinvolgimento diretto della Sede Regionale. L analisi dei dati e degli indici che segue è, per tale ragione, sviluppata in un ottica territoriale regionale al cui interno si andranno ad individuare correttamente il target di riferimento e le azioni di attivazione del mondo giovanile. Le azioni progettuali che verranno più avanti delineate hanno lo scopo di rispondere ad un bisogno vitale e irrinunciabile per la salute del cittadino: la disponibilità di sangue e di emocomponenti, in un ottica di autosufficienza locale, regionale e sovranazionale, cosi come previsto dalle normative vigenti. La nostra associazione opera in questo ambito storicamente, attraverso la promozione del dono del sangue volontario, anonimo, gratuito, periodico e sicuro, incentrato sulla figura del donatore, testimone di un impegno quotidiano di solidarietà e cittadinanza attiva. Dal punto di vista normativo, il riferimento legislativo principale è costituito dalla L. 219/05 che recita..l autosufficienza di sangue rappresenta un obiettivo nazionale sovraregionale e sovraziendale non frazionabile al cui raggiungimento concorrono le Regioni, le Province autonome e le aziende sanitarie dotandosi di strumenti di governo caratterizzati da capacità di programmazione, monitoraggio e controllo e partecipazione attiva alle funzioni di rete di interesse interregionale e nazionale. L autosufficienza è finalizzata a garantire a tutti cittadini l adeguata terapia trasfusionale con uniformi livelli di qualità e sicurezza 1 1

4 DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE Il progetto è incentrato su 3 sedi AVIS della regione e sulla sede regionale di coordinamento; queste sedi rappresentano un campione rappresentativo di uno dei due modelli organizzativi realizzati dall associazione per rispondere alle peculiarità socio-sanitarie del territorio. I due modelli sono complementari e coinvolgono entrambi la missione fondamentale di promozione e fidelizzazione del donatore allo scopo di garantire alle strutture e ai pazienti del territorio la presenza di donatori periodici, responsabili e affiliati, che rispondano al fabbisogno di sangue e di emocomponenti. Oltre a ciò, una rete di venti sedi associative mette a disposizione del territorio un organizzazione che, su delega degli organismi competenti, assume la responsabilità di gestire la raccolta del sangue, per rispondere alle esigenze specifiche del territorio e del mondo produttivo. Particolarmente nell attuale momento storico, è importante mettere a disposizione della comunità un organizzazione flessibile che consenta al donatore di portare avanti la sua azione periodica senza impattare su problematiche di tipo lavorativo (donazione festiva, serale, sul territorio), garantendo comunque elevati standard di sicurezza e qualità a favore del malato e del sistema nel suo complesso. Il progetto che andiamo a presentare è riferito a tre di queste Unità di raccolta rappresentanti del modello di raccolta associativa, queste strutture coprono il 20% della raccolta territoriale, mettendo a disposizione del sistema trasfusionale e del donatore un organizzazione efficiente e di qualità che contribuisce al perseguimento dell obiettivo autosufficienza. E sulla base di questa esportabilità del modello organizzativo e delle azioni previste, che il progetto, pur strutturato sulle singole sedi, grazie al coordinamento di Avis Lombardia avrà una ricaduta ed un impatto decisivo sul territorio regionale nel suo complesso. Le statistiche ISTAT sulla popolazione residente nella nostra regione nel fotografano la presenza di n persone. Per delineare correttamente il contesto di questo progetto, è importante focalizzare l attenzione sull indice relativo al rapporto tra numero degli abitanti potenzialmente donatori 3 suddivisi per fasce di età e il dato speculare dei donatori periodici iscritti all associazione 4. Dati al 31/12/2013 Popolazione Regione Lombardia Donatori attivi Età Uomini Donne Totale Età Uomini Donne Totale Età : compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico tratto da chi può donare 4 Dati scheda notizie Avis Lombardia 2013

5 Dal confronto fra i due dati emergono due informazioni fondamentali: 1) L indice di penetrazione 5 tra i giovani donatori e i residenti della stessa fascia di età è pari a 3,8 il secondo più basso rispetto alle altre fasce. Ai fini di questa analisi è interessante anche l indice relativo alla fascia di età anni Raffronto popolazione/donatori per fasce d'età 2013 Fasce d'età % uomini % donne % per fasce d'età ,9% 3,7% 3,8% ,7% 3,5% 4,6% ,7% 3,1% 4,9% ,4% 2,6% 4,5% ,8% 1,4% 2,6% 2) L andamento del turn over: nuovi donatori iscritti, donatori cancellati definitivamente, aspiranti donatori non idonei (+) Donatori attivi (-) Sospesi definitivamente (+)Nuovi iscritti: Totale donatori Il raffronto sugli ultimi 5 anni ci mostra che i tre dati sono in crescita con diverse velocità, in una prospettiva dinamica che registra un minor numero di nuovi inserimenti 5 Rapporto fra il numero dei donatori attivi e la popolazione dello stesso segmento di età 6 Da chi può donare; www. Avis.it Peso: Più di 50 Kg Pulsazioni: comprese tra battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive) Pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA) / tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o minima) Stato di salute: Buono Stile di vita: Nessun comportamento a rischio

6 La chiave di lettura che mette in correlazione i tre dati ci consente di intravvedere l accensione di una spia rossa sul prossimo futuro, da cui emerge la necessità di attuare azioni finalizzate a garantire il turn over e aumentare l impegno nella donazione, in collaborazione con il governo del sistema trasfusionale. La capacità di incidere da parte dell Associazione è analizzabile secondo tre diverse prospettive: a) L indice di penetrazione dei Donatori attivi rispetto alla popolazione potenzialmente donatrice, che evidenzia una buona capacità di incidere tra la popolazione adulta b) Il numero dei nuovi donatori iscritti, che al contrario evidenza un andamento incostante rispetto alla fascia più giovane della nostra società. c) L indice di donazione, ovvero il numero medio di donazione pro-capite del donatore che, nel 2013, si è attestato sul 1,96%. Da questa analisi si evince che il target di questo progetto è rappresentato dalla popolazione giovane lombarda, che rappresenta il futuro della società nel suo complesso. Inoltre sono importanti tutte quelle azioni finalizzate a rafforzare la fidelizzazione di coloro che hanno già attuato la scelta della donazione, così da mantenere e rafforzare l impegno donazionale nel tempo. Dati al 31/12/ Età Popolazione Stranieri Rapporto % , Totale ,3 Una componente numerosa della popolazione giovanile è costituta dai giovani cittadini stranieri di seconda generazione, che rappresentano il 15.4% dei giovani tra i 18 e 25 anni residenti in Lombardia. Attualmente non sono disponibili dati sui Donatori non italiani suddivisi per fasce di età, che verranno raccolti dal Le informazioni attuali ci evidenziano che complessivamente rappresentano il 2% dei donatori periodici Avis, diversamente distribuiti sul territorio regionale e scheda notizie 2013 Avis Lombardia 8 Scheda notizie 2013

7 La donazione di sangue è un atto volontario di impegno gratuito a favore della comunità. Presuppone attenzione e rispetto per la salute degli altri e per la propria, impegno a favore dell altro: sconosciuto ma uguale. La donazione di sangue, gratuita e volontaria, inserita in un contesto associativo di partecipazione, per AVIS significa: INCLUSIONE SOCIALE, ESSERE PARTE ATTIVA DELLA COMUNITÀ, AGIRE CITTADINANZA ATTIVA. Compito della Società Civile è operare per fare in modo che si attui un concreto e completo coinvolgimento dei cittadini stranieri, affinché siano e si sentano realmente cittadini attivi del paese nel quale hanno deciso di vivere e lavorare. In questa ottica AVIS ritiene fondamentale portare il proprio contributo, proponendo l adesione all associazione quale azione di inclusione e partecipazione alla vita sociale della comunità. Intendiamo contribuire all opera di costruzione di una società più attenta e solidale anche attraverso i progetti di SCN, che possono e devono rappresentare per i volontari occasione di crescita personale e di valorizzazione di competenze e risorse. IL NOSTRO TARGET OVVERO IL 30,3.% DELLA POPOLAZIONE LOMBARDA, DI CUI IL 18% COSTITUITO DA GIOVANI NON ITALIANI, È IL NATURALE INTERLOCUTORE DEI GIOVANI VOLONTARI CHE, GRAZIE AI RAPPORTI TRA PARI E ALL USO DEI MEDESIMI STILI COMUNICATIVI, POSSONO PIÙ FACILMENTE METTERSI IN SINTONIA E OFFRIRSI RECIPROCHE OCCASIONI DI COMUNICAZIONE, CONDIVISIONE E CRESCITA. Oltre che atto solidale la donazione di sangue è atto medico inserito in un contesto tecnico scientifico di rilievo, quale è il settore trasfusionale. Il servizio trasfusionale garantisce alla collettività la disponibilità di un farmaco salvavita, fattore indispensabile nella cura di numerose patologie, oltre che nella pratica chirurgica, in particolare nei trapianto di organi. Per tale ragione la disponibilità di sangue e di emocomponenti è inserita nei L.E.A. 9 In carenza di sangue donato, ovvero senza il contributo dei donatori volontari, il sistema dovrebbe assicurarsene la disponibilità attraverso altre fonti, con minori garanzie. Il modello italiano garantisce al Servizio Sanitario Nazionale sangue ed emocomponenti sicuri, provenienti da donatori volontari periodici, non remunerati, associati e responsabili, consci del ruolo e delle responsabilità insite nel proprio dono. Il Donatore di sangue nel nostro modello è Testimone di salute e solidarietà. Questo ruolo è riconosciuto dall istituzione che, ai diversi livelli di competenza, legifera e coordina il Sistema trasfusionale nel quale l Associazionismo del sangue ha un ruolo di grande rilievo e centralità: nelle attività di promozione e fidelizzazione del donatore, nella gestione della raccolta di sangue convenzionata, nelle attività di sensibilizzazione per la cittadinanza attiva e solidale come indicato da: Legge sul Sistema trasfusionale 10, i Piani Sangue regionali, per la Regione Lombardia 11 il V, i testi di convenzione. In particolare il V Piano Sangue, tra gli altri provvedimenti, indica che L obiettivo fissato a livello nazionale del perseguimento dell autosufficienza di sangue e plasma umani in condizioni di qualità e sicurezza è perseguito attraverso l insostituibile ruolo dei donatori di sangue e delle loro associazioni che, con la loro opera assicurano un flusso di donazioni periodiche e gratuite, coerente con le esigenze del Sistema Trasfusionale 9 Livelli essenziali di assistenza (lea) dpcm 23 aprile 2008 art L. 219/05, Determinazioni Consulta Stato regioni 11 V Piano sangue e Plasma della Regione Lombardia

8 L obiettivo autosufficienza è pertanto obiettivo comune del Sistema sangue e riguarda i donatori e le Associazioni che li organizzano e rappresentano, il Servizio trasfusionale e tutti gli attori istituzionali coinvolti. In qualità di partner del Servizio trasfusionale regionale e nazionale, AVIS opera per favorire il raggiungimento dell autosufficienza di sangue e dei suoi derivati, dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale e della migliore qualità possibili. IL RICHIAMO AL TESTO DEL PIANO SANGUE REGIONALE EVIDENZIA COME IL RUOLO DEI DONATORI NEL PERSEGUIMENTO DELL OBIETTIVO SIA DI RISORSA IMPRESCINDIBILE, IN QUANTO CON LA LORO OPERA ASSICURANO UN FLUSSO DI DONAZIONI PERIODICHE E GRATUITE, COERENTE CON LE ESIGENZE DEL SISTEMA TRASFUSIONALE PREVI CONTROLLI SANITARI COSTANTI E PUNTUALI. Il Sistema sangue della nostra regione può contare sull azione volontaria, responsabile e periodica di donatori di sangue 12, di cui oltre il 90% risultano associati ad AVIS. Sono queste persone che costituiscono le fondamenta del modello italiano della Donazione di Sangue 13 che assicurano al sistema un totale di donazioni di sangue ed emocomponenti (da donatori Avis l 89%) Sono i testimoni di salute e solidarietà che ogni giorno concorrono a garantire al territorio lombardo le unità di emocomponenti di cui hanno necessità i pazienti, attraverso il proprio dono anonimo, gratuito e responsabile. In loro assenza o carenza, non sarebbe possibile raggiungere i livelli attuali di disponibilità di sangue ed emocomponenti sicuri, né sarebbe ipotizzabile potenziare la presenza dei donatori, al fine di rispondere al bisogno dell autosufficienza. Stiamo parlando di un imperativo sancito per legge, di un bisogno effettivo del Sistema Trasfusionale, di un momento di partecipazione e di solidarietà di grande valore etico e sociale. L ORGANIZZAZIONE MONDIALE DI SANITÀ, DETERMINA IN UNITÀ DI EMAZIE IL VALORE DELL AUTOSUFFICIENZA PER OGNI ABITANTI. APPLICANDO IL PARAMETRO ALLA REALTÀ LOMBARDA, POSSIAMO STIMARE IL FABBISOGNO IN CIRCA UNITÀ. LA CIRCOLARE DI REGIONE LOMBARDIA SUI DATI DEL REGISTRO SANGUE ANNO 2013 INDICA IL SOSTANZIALE RAGGIUNGIMENTO DEL FABBISOGNO IN LOMBARDIA, CON LA CESSIONE DI EMAZIE FUORI DAL TERRITORIO REGIONALE, PER CONTRIBUIRE ALL AUTOSUFFICIENZA NAZIONALE 14. In questo contesto l attività della raccolta associative, contribuisce alla raccolta del 40% delle donazioni annue. Il sistema si è via via strutturato per rispondere alle specifiche esigenze del territorio e del sistema sangue, mettendo a disposizione della collettività un organizzazione efficace, efficiente e flessibile che opera in stretta correlazione con il sistema di raccolta ospedaliero. GRAZIE ALL IMPEGNO VOLONTARIO, LA RACCOLTA ASSOCIATIVA È IN GRADO DI RISPONDERE CON MAGGIORE FACILITÀ AI BISOGNI DEI DONATORI E DEL CONTESTO SOCIALE DI RIFERIMENTO. 12 Areu 6/5/ Dati registro sangue anno 2013 e di emovigilanza 13 Avis nel sistema trasfusionale italiano. Il Libro Bianco dell Associazione: analisi e prospettive 14 Areu 6/5/ Dati registro sangue anno 2013 e di emovigilanza -

9 QUALI SONO LE PREVISIONI PER IL 2014? Ogni anno in sede di Conferenza Stato Regioni viene stipulato un accordo che, sulla base delle indicazioni dei diversi Centri Regionali di Coordinamento e Compensazione, stabilisce le cessioni programmate tra le diverse realtà regionali. Per il 2014, il CNS ha indicato il seguente fabbisogno per la Regione Lombardia 15 : Previsione Consumi 2014 Globuli Rossi KG di PFC L autosufficienza rappresenta oggi un obiettivo raggiunto, ma questo non significa che si possa abbassare la guardia: l obiettivo da perseguire è il raggiungimento dell autosufficienza di plasmaderivati, all interno di una programmazione concordata, che tenga conto degli sviluppi normativi e scientifici, oltre che dei mutamenti demografici. La funzione di attore nel sistema sangue regionale ci impone di avere una visione prospettica della situazione e dell evoluzione nel prossimo futuro; a tal fine dobbiamo necessariamente tenere presenti fattori di cambiamento quali: - Prospettive in termini di natalità e mutate aspettative di vita (tasso di natalità in caduta libera e aumento dell età media della popolazione residente) Centro Nazionale Sangue 3/6/ Wikipedia: demografia di Italia Nel 2011 Le persone con oltre 65 anni d'età risultano in aumento di unità e ormai rappresentano 1/5 della popolazione. Anche i cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono, al 1º gennaio 2013, il 7,4% del totale[. Sotto il profilo demografico l'italia si conferma uno dei paesi con il più basso tasso di natalità al mondo; nel 2012 il numero medio di nascite per donna è stimato a 1,42, in calo rispetto all'1, , che rappresentava il valore più alto dal 1984.

10 - Flussi migratori 17 che determinano necessità di garantire la disponibilità di gruppi rari legati a particolari fattori di compatibilità Stranieri Lombardia Italia Lombardia/ Italia ,4% ,8% ,4% (+171,8%) (+183,2%) E peraltro molto recente l allarme lanciato dall Istat 18 che denuncia: L Italia uno dei paesi più vecchi al mondo: con persone over 65 ogni 100 giovani con meno di 15 anni, presenta uno degli indici di vecchiaia più alti al mondo; speranza di vita pari a 79.6 anni per gli uomini e 84.4 per le donne. In più si registra il minimo storico di nascite nel 2014 si stima che saranno iscritti in anagrafe per nascita poco meno di 515 mila bambini, circa 64 mila in meno in 5 anni e 12 mila in meno rispetto al minimo storico delle nascite registrato nel 1995 Pur non volendo addentrarsi in analisi di tipo sociologico, ci pare importante sottolineare che queste dinamiche demografiche avranno un impatto importante anche sul fronte della disponibilità di emocomponenti. Questa specifica viene ulteriormente evidenziata attraverso l analisi dal trend di crescita della popolazione lombarda nella fascia di età anni, che dal raffronto sui dati dell ultimo decenni mostra un balzo in avanti della percentuale di riferimento tra la popolazione straniera 19. LE STRATEGIE INDIVIDUATE DALL ASSOCIAZIONE PER RISPONDERE A QUESTI FATTORI AL FINE DI GARANTIRE L AUTOSUFFICIENZA DI SANGUE E DI EMOCOMPOENENTI IN QUALITÀ E SICUREZZA SONO FINALIZZATE A: A) AUMENTARE IL NUMERO DEI DONATORI PERIODICI, ASSOCIATI E RAFFORZARNE LA FIDELIZZAZIONE. B) OTTIMIZZARE L INDICE DI DONAZIONE C) MIGLIORARE E OTTIMIZZARE IL SISTEMA DI CHIAMATA. F) COLLABORARE ALLA COMPENSAZIONE INTRA ED EXTRAREGIONALE ATTRAVERSO UNA PROGRAMMAZIONE CONCORDATA. 17 Istat: dati stranieri in Lombardia Rapporto Istat /5/ Istat: dati stranieri in Lombardia

11 Da tutto quanto esposto deriva il presente impianto progettuale nel quale sono delineate le azioni finalizzate a rispondere ai bisogni che emergono dal contesto: INSUFFICIENZA DELLE MODALITÀ ATTUATE NELLA PIANIFICAZIONE DELLE DONAZIONI SULLA BASE DELLA PROGRAMMAZIONE. SCARSA REDDITTIVITÀ DELLE ATTUALI AZIONI PROMOZIONALI FINALIZZATE A PERSEGUIRE UNA PIÙ AMPIA DIFFUSIONE DEI VALORI DELLA SOLIDARIETÀ DEL DONO, DI VITA E COMPORTAMENTI PRO-SOCIALI PER COINVOLGERE NELL ATTO PERIODICO DELLA DONAZIONE DI SANGUE. INSUFFICIENZA NELLA CAPACITÀ DI LEGGERE I BISOGNI DEL DONATORE E DEL TERRITORIO IN ORDINE ALLE NUOVE ESIGENZE E DIFFICOLTÀ CHE EMERGONO DAL CONTESTO SOCIALE DI RIFERIMENTO

12 ATTIVITÀ DELL ENTE NEL CONTESTO TERRITORIALE La mission associativa della promozione e sensibilizzazione della popolazione al dono del sangue, all interno del quadro valoriale e normativo di riferimento evidenziato, viene perseguita dall Avis Lombardia nel suo complesso attraverso numerose attività e iniziative. La capillarità della nostra struttura ci consente di rappresentare per la cittadinanza un importante punto di riferimento quale fonte di informazione e promozione rispetto naturalmente al dono del sangue, ma anche ai temi direttamente connessi quali, la salute, i sani stili di vita, la promozione di comportamenti pro sociali e di cittadinanza attiva. Di seguito riportiamo alcune tabelle e grafici che evidenziano la nostra attività: Presenza sul territorio: Avis Lombardia è presente in tutte le 12 provincie lombarde con 652 Sedi Comunali, cui aderiscono un totale di Donatori periodici che, insieme ai Soci collaboratori, costituiscono un totale di Soci iscritti pari a Avis Comunali Avis Lombardia Soci Donatori Soci Donazioni Raccolta associativa Il contributo che AVIS assicura al sistema sangue della nostra regione comprende anche la funzione della raccolta delegata; la nostra associazione gestisce storicamente la raccolta in 8 provincie su 12 potendo attuare il proprio servizio con una flessibilità ed economicità che può essere garantita solo da un organizzazione incentrata sul costante apporto del volontario. Particolarmente nell attuale congiuntura economica i donatori che non possono/vogliono accedere alla donazione in un giorno lavorativo, hanno la possibilità di recarsi in un unità di raccolta associativa nel fine settimana, o in alcuni casi in orario serale. Questo si traduce anche in un risparmio previdenziale, considerato che numerosi donatori rinunciano al riposo post trasfusionale retribuito. La realtà associativa lombarda, attraverso le sue strutture, copre circa il 40% della raccolta totale di sangue ed emocomponenti 21. Per quanto riguarda la realtà specifica interessata dal Progetto di Servizio Civile, le tre Unità di raccolta sedi di attuazione, nel loro insieme contribuiscono alla raccolta complessiva delle donazioni da donatori iscritti alle Avis della Lombardia per un 20% sul totale. SEDE DI PROGETTO/UR N. DONAZIONI Unità di raccolta Avis Provinciale Bergamo Unità di raccolta Avis Comunale Milano Unità di raccolta Avis Provinciale Mantova Totale N. delle Donazioni Avis Apporto % alla raccolta regionale Registro Soci 2013 Avis Lombardia 21 scheda notizie Avis Lombardia 2013

13 La donazione in una struttura gestita dall Associazione ha un grande valore, in quanto sviluppa e rafforza il sentimento di appartenenza e di accoglienza, componenti importante della fidelizzazione del donatore. Su questa considerazione si basa la gestione della raccolta quale elemento strategico dell attività istituzionale dell associazione che, in questo modo, accompagna il donatore ed il candidato donatore nella fase conclusiva del processo di coinvolgimento. L atto della donazione periodica è il naturale completamento di tutte le azioni svolte dall associazione nelle diverse fasi di contatto col donatore: la promozione; l appuntamento per la visita e gli esami pre donazionali; la chiamata in occasione della fase di programmazione della donazione; l arrivo in sede del donatore e la sua accoglienza; la fidelizzazione. Rispetto al tema della raccolta associativa, è importante evidenziare una situazione di particolare rilievo ai fini del perseguimento dell obiettivo generale del progetto, che ha interessato l intera rete di raccolta associativa della nostra regione. Le normative vigenti impongono al sistema trasfusionale di concludere entro il 31/12/2014 un importante processo di riorganizzazione del sistema, adeguando tutte le strutture ad alcuni requisiti di qualità e di sistema dettati dalla necessità di garantire un processo donazione trasfusione sicuro e di qualità in risposta alle necessità del malato. 22 L adeguamento riguarda anche la rete di raccolta associativa che opera a fianco e di supporto all organizzazione ospedaliera e che necessariamente si struttura secondo i requisiti comuni. Il processo, iniziato negli ultimi anni, ha avuto un accelerazione nel 2014, in vista del traguardo finale costituito dall ottenimento dell accreditamento delle strutture da parte delle Asl. Se questo adempimento rappresenta un implicito riconoscimento del ruolo che la raccolta associativa esercita sul territorio, d altro lato ha comportato per l Associazione uno sforzo organizzativo di grande rilievo. Le nostre strutture associative rispetteranno senza dubbio la scadenza di legge, ma a prezzo di una vera e propria rivoluzione organizzativa territoriale. Uno degli effetti più rilevanti del processo ha riguardato la necessità di procedere all accorpamento delle strutture periferiche di raccolta, che in alcune provincie ha toccato punte del 48% 23 Articolazioni territoriali Situazione al 1/1/14 Istanze di accreditamento presentate 31/3/14 Differenza Totali A seguito di questa riorganizzazione l attività di raccolta a partire dal 2014 subirà una radicale trasformazione, comportando uno sforzo organizzativo volto a ridurre il più possibile le ripercussioni sulla risposta dei donatori alla chiamata periodica. La Sede regionale ha messo in campo la sua struttura per accompagnare le Udr associative in questo percorso, istituendo un servizio specifico di coordinamento e informazione. L impegno, iniziato nel 2013, proseguirà per i prossimi anni e dovrà essere rafforzato e supportato con nuove risorse. E in questo ambito di azione che in larga misura sarà coinvolto il volontario di Scn che opererà presso la sede regionale. 22 Decreto 14/1/97 Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private. 23 Atti associativi Avis Lombardia al 31/3/2014

14 Programmazione della donazione Inoltre, un capitolo di impegno importante è rappresentato dalle diverse modalità di chiamata del donatore 24 che si stanno sempre più indirizzando verso le forme di comunicazione più interattive e social. Questa è un attività che coinvolge in misura maggiore collaboratori e personale dipendente. L attività di chiamata di chiamata del donatore è un punto nevralgico della programmazione e presenta difficoltà e criticità importanti: 1) fattore risposta : per fissare un appuntamento per la donazione è necessario contattare in media 2 donatori; in estate il rapporto è di 3 a 1. 2) Fattore presenza : in media si registrano un 20% di disdette o mancate prenotazioni per seduta; in estate il picco è del 30%. Le motivazioni riguardano principalmente impedimenti per motivi di salute o viaggi in aree a rischio, ma soprattutto difficoltà ad assentarsi dal luogo di lavoro. Telefono SMS Lettera Altro Manifesto Facebook 46,1% 10,6% 27,1% 11,6% 1,3% 2,3% 0,9% L attività di chiamata del donatore è un punto nevralgico della programmazione e presenta difficoltà e criticità importanti: 1) Fattore risposta : per fissare un appuntamento per la donazione è necessario contattare in media 2 donatori; in estate il rapporto è di 3 a 1. 2) Fattore presenza : in media si registrano un 20% di disdette o mancate prenotazioni per seduta; in estate il picco è del 30%. LE MOTIVAZIONI RIGUARDANO PRINCIPALMENTE IMPEDIMENTI PER MOTIVI DI SALUTE O VIAGGI IN AREE A RISCHIO, MA SOPRATTUTTO DIFFICOLTÀ AD ASSENTARSI DAL LUOGO DI LAVORO. Attività promozionale e di sensibilizzazione La promozione e la sensibilizzazione del dono del sangue viene attuata attraverso numerose iniziative distribuite capillarmente sul territorio lombardo, attraverso attività di vario genere con target differenziati di popolazione. Come evidenziano i dati sottostanti, nel corso del 2013 sono state organizzate complessivamente iniziative, grazie all impegno di quasi volontari e dei collaboratori delle diverse sedi Un numero rilevante delle attività attuate sul territorio ha una matrice più associativa ed è finalizzata al rafforzamento della fidelizzazione del donatore e alle iniziative informative messe in campo per promuovere una donazione più mirata e consapevole rispetto alle necessità del territorio (donazione in aferesi). Collaborazioni sul territorio La nostra associazione instaura importanti collaborazioni con le altre associazioni del territorio con la consapevolezza che, attivando sinergie sul territorio, sia più semplice promuovere i valori di solidarietà e pro-socialità che rappresentano il patrimonio comune dell associazionismo e del volontariato. 24 Trattasi di un compito fondamentale dell associazione che avvia alla donazione il donatore sulla base di una programmazione concordata con i referenti trasfusionali, al fine di meglio soddisfare i fabbisogni,

15 E molto frequente che le iniziative promozionali vedano il coinvolgimento delle associazioni del dono con cui vi è una grande comunità di intenti 25 : MANIFESTAZIONI IN COLLABORAZIONE Croce Rossa 7 Aido/Admo 50 Altre associazioni del dono 36 Totale 93 Come evidenziato, la nostra associazione opera sul territorio in varie direzioni: promozione e sensibilizzazione al dono del sangue; iniziative di promozione della cittadinanza attiva; attività di coinvolgimento di nuovi donatori in particolare tra le giovani generazioni attività di raccolta associativa iniziative di sensibilizzazione a sani stili di vita Interventi di sensibilizzazione alla solidarietà e al dono nelle scuole Promozione delle attività di volontariato giovanile (Scn, Sve) In queste iniziative è preziosa, anche se purtroppo non sufficientemente documentata, la collaborazione con le associazioni e gli enti territoriali. Con alcune di queste realtà è stato naturale ipotizzare nuove relazioni e collaborazioni mirate alla promozione e alle attività legate al Servizio Civile, così da poter mettere in campo anche in questo settore le capacità della nostra associazione di fare rete e coinvolgere le istanze più sensibili del territorio in quella che riteniamo sia una delle attività più importanti nei confronti della popolazione giovanile. Il Servizio Civile rappresenta una grande possibilità di crescita e di creazione di nuove competenze e prospettive per i giovani, in particolare in un momento di forte transizione quale quello che stiamo vivendo. Tra i diversi partner coi quali collaboriamo su tutto il territorio, abbiamo individuato quelli che, a nostro avviso, possono contribuire alle attività di progetto con maggiore incisività, garantendo una più ampia diffusione dei risultati e delle possibilità. Ente Partner Data accordo Legale Rappresentante Tipologia DMS 07/07/2014 Daniele Malaspina Profit Admo Lombardia 26/6/2014 Raffaella Calvetti Non profit Emoservizi 12/7/2014 Gianfranco Marabini Profit Aido Mantova 22/07/2014 Daniela Rebecchi Non profit 25 Tutti i dati riportati sono tratti da scheda notizie Avis Lombardia 2013

16 INDICAZIONI DELLA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO: Attraverso una più precisa contestualizzazione della realtà dell associazionismo del sangue nella nostra regione, possiamo ottenere un quadro complessivo della domanda e della relativa presenza di servizi analoghi sul territorio. Peraltro il territorio su cui operano le tre sedi territoriali rappresenta uno spaccato molto particolare della realtà regionale. Sul territorio lombardo operano infatti oltre ad AVIS le Associazioni dei donatori della Croce Rossa Italiana, della Fidas e della Fratres. Tra queste la più diffusa è la Fidas, federazione di associazioni che operano principalmente sul territorio di Milano, Bergamo e altre realtà locali. Non è a nostra conoscenza la singola consistenza numerica delle altre associazione, ma dall analisi dei dati del Registro Sangue regionale del giugno , confrontati coi dati AVIS 27, emerge il seguente quadro, in termini di rapporto percentuale sul dato dei donatori e delle donazioni del 2013: AVIS Altre Associazioni Totale Lombardia Donatori Donazioni RICAPITOLANDO, ALL AVIS LOMBARDIA FA RIFERIMENTO IL 96,3% DEI DONATORI DEL 2013, LE CUI DONAZIONI CONTRIBUISCONO PER L 88,8% AL NUMERO TOTALE DELL ANNO. 26 Areu 6/5/ Dati registro sangue anno 2013 e di emovigilanza 27 Scheda notizie 2013

17 Infine, ancora sul fronte donazionale, evidenziamo un ulteriore dato di riferimento rappresentato dalla gestione diretta della raccolta del sangue, che in questo progetto assume particolare centralità. Nella nostra regione sono attive 20 Unità di raccolta cui si aggiungono una cinquantina di strutture territoriali, che offrono una maggiore flessibilità organizzativa in grado di rispondere alle esigenze del territorio e dei donatori e su cui convergono donatori provenienti dalle zone circostanti. Donazioni anno 2013 Avis Lombardia Sangue Plasma Cito Multicomp Totale In Unità di raccolta In Ospedale Totale anno In queste strutture si raccoglie circa il 40% delle donazioni effettuate in Regione Lombardia, in larga misura da donatori Avis, contribuendo anche con questa azione al perseguimento dell obiettivo autosufficienza. La torta ci evidenzia graficamente l entità del contributo complessivo che la rete Avis fornisce al sistema. Dal Registro Sangue emergono alcune realtà peculiari rispetto al resto del territorio regionale: in provincia di Cremona è attiva una struttura di raccolta gestita dalla CRI, che nel corso del 2013 ha raccolto donazioni; Al Centro Avis Monterosso di Bergamo affluiscono per la donazione di sangue intero e aferesi alcuni donatori iscritti alla Fidas, che hanno donato complessivamente 804 unità di emocomponenti. La realtà più rappresentativa, rispetto al panorama lombardo, è costituita da quella milanese: sul territorio del Comune di Milano sono presenti 6 Associazioni di donatori di sangue, che fanno riferimento ad uno specifico presidio ospedaliero. 28 Areu 6/5/ Dati registro sangue anno 2013 e di emovigilanza

18 Il dato è così rappresentato 29 : Donazioni complessive sul territorio di Milano di cui da donatori Avis % Avis sul totale 27,20% E doveroso evidenziare che, nonostante l impegno congiunto di queste realtà associative l autosufficienza sul territorio milanese non è ancora raggiunta, causa le specificità del contesto, economiche, sociali e culturali, oltre che per la presenza di alcune delle più importanti strutture ospedaliere cui afferiscono pazienti da tutto il paese. 30 Nel corso degli ultimi anni, peraltro, si è molto rafforzato il coordinamento tra tutte le associazioni dei donatori del sangue che hanno dato vita ad un tavolo congiunto, all interno del quale si attuano iniziative e collaborazioni in tema di promozione sul difficile territorio metropolitano. La tabella sottostante evidenzia come, nel corso del 2013, si sia verificato nelle strutture di raccolta ospedaliere un calo del numero delle donazioni, solo in parte compensato dalle attività delle Ur. Confronto Donazioni Regione Lombardia 2012/2013 Donazioni UR Donazioni Osp Totale ANNO ANNO DIFFERENZA DIFFERENZA IN % 0,22% 3,27% 2,07% E doveroso evidenziare gli obiettivi fissati dalle autorità regionali in termini di programmazione per la disponibilità di sangue e di emocomponenti tali da soddisfare il fabbisogno regionale e contribuire al perseguimento dell autosufficienza nazionale per l anno Previsione Consumi 2014 Globuli Rossi KG di PFC IL PROGRAMMA DI PRODUZIONE IN LOMBARDIA DI UNITÀ DI GLOBULI ROSSI, ALL INTERNO DEL PROGRAMMA DI AUTOSUFFICIENZA NAZIONALE 2014 CNS ROMA, DOVREBBE PREVEDERE IL SOSTANZIALE MANTENIMENTO DEI CONSUMI RISPETTO ALL ANNO SARÀ PERTANTO IMPORTANTE INTENSIFICARE LE AZIONI DI PROGRAMMAZIONE, CHIAMATA E FIDELIZZAZIONE NEI CONFRONTI DEI DONATORI E DEL TARGET DI RIFERIMENTO, AL FINE DI GARANTIRE AL SISTEMA TRASFUSIONALE IL NUMERO DI DONAZIONI NECESSARIO A GARANTIRE, ANCHE IN PROSPETTIVA, L AUTOSUFFICIENZA REGIONALE E SOVRAREGIONALE. 29 Areu e scheda notizie Avis Verifica Programmazione /6/2014 Direttore Cns G. Grazzini

19 I DESTINATARI DIRETTI E I BENEFICIARI INDIRETTI: Destinatari diretti: I destinatari diretti e i beneficiari del progetto, emergono dall analisi del contesto territoriale e settoriale, quale risposta strettamente correlata ai bisogni e alle criticità rilevate. In particolare distinguiamo: Donatori periodici iscritti alle Avis del territorio verso cui indirizzare azioni di fidelizzazione e informazione relativamente ai bisogni di programmazione della donazione e specifiche necessità in termini di donazioni di emocomponenti: n Popolazione potenzialmente donatrice pari complessivamente a persone, di cui cittadini non italiani. 34 Destinatario Popolazione dei Donatori Periodici Giovani tra i 18 e i 35 anni Attività connessa Attività di gestione del donatore Organizzazione di incontri di sensibilizzazione rispetto alle nuove modalità di accesso alla donazione periferica Attività di fidelizzazione Attività di comunicazione e informazione promozione e sensibilizzazione Ci preme evidenziare inoltre che il progetto individua un destinatario indiretto verso il quale AVIS opera azioni promozionali di sani stili di vita, comportamenti pro-sociali e solidali, pari alla popolazione complessiva della nostra regione. I beneficiari indiretti: Singolo Cittadino ovvero l intera comunità lombarda Tutti coloro che necessitano di trasfusioni di sangue o di emocomponenti: le persone che sono sottoposte a terapie croniche o palliative, le persone che vengono sottoposte ad operazioni chirurgiche, coloro che solo dal trapianto d organo possono avere speranze di una vita sana e serena. Le pratiche mediche che richiedono disponibilità di sangue e di emoderivati sicuri e di qualità sono numerosissime e non facilmente schematizzabili. Garantire il mantenimento nel tempo e nello spazio dell autosufficienza, che per Regione Lombardia è un traguardo consolidato, richiede un quotidiano e costante impegno di tutti coloro che, a diverso titolo, sono coinvolti nel Sistema Sangue; impegno finalizzato a garantire un costante turn over tra coloro che si approcciano alla donazione per le prime volte e coloro che si avviano alla fine della loro carriera donazionale. Donatori periodici, responsabili, associati, sono un fattore imprescindibile nel garantire alla popolazione il farmaco salvavita rappresentato dal sangue umano. Conseguentemente beneficiari sono tutti coloro che a qualunque titolo sono membri della comunità lombarda pari a persone Registro soci 2014 Avis regionale Lombardia 34 Elaborazione dati

20 IN CONCLUSIONE: ANALISI DEL BISOGNO Il bisogno che emerge dall analisi dei dati e che ora andiamo a meglio focalizzare, emerge in realtà dal contesto settoriale nel quale la nostra associazione e il Sistema sangue operano: l attuale raggiungimento dell autosufficienza di emocomponenti e la conseguente capacità di contribuire all autosufficienza regionale e sovraregionale. Questo obiettivo vede il contributo di Avis perseguito sia con le azioni di promozione e sensibilizzazione al dono del sangue, sia attraverso la gestione diretta della raccolta di sangue territoriale. Nel 2013 si è registrata una riduzione del numero delle donazioni effettuate nelle strutture ospedaliere (- ) solo parzialmente compensate dalla raccolta associativa. Al fine di adeguare l organizzazione territoriale della raccolta alle nuove normative che entrano in vigore al 31/12/14, l Avis ha dovuto ridurre le articolazioni territoriali delle Unità di raccolta attraverso l accorpamento delle strutture, riducendole di xx unità. Questo in un momento storico e sociale che rende molto problematico assentarsi dal lavoro per la donazione per un numero crescente di donatori, che per tale ragione optano per la donazione domenicale o festiva nelle strutture associative. Questi fattori combinati rappresentano un rischio più che concreto di veder diminuire il numero delle donazioni effettuate nella nostra regione e, conseguentemente di mettere in pericolo l obiettivo autosufficienza. Attraverso le azioni previste da questo progetto l Associazione intende rispondere a questa criticità attraverso una riorganizzazione della raccolta territoriale, potenziando e rafforzando il contributo associativo, all interno di una programmazione regionale che risponda efficacemente ai bisogni del territorio. Il punto di equilibrio costituito dall autosufficienza è un delicato incontro tra: i bisogni programmati e le emergenze; gli indici di crescita demografica e disponibilità; il poter contare sul donatore a fronte di stili di vita e condizioni sociali che influiscono sulla disponibilità. Da queste premesse possiamo partire per inquadrare le criticità emerse dall analisi del contesto di riferimento: Criticità 1: ridotte strutture territoriali in cui recarsi a donare nella misura del 48%, come evidenziato nelle domande di istanza di nuovo accreditamento presentate a Regione Lombardia, a seguito dell applicaozione dei Requisiti Minimi strutturali di cui al Decreto 14/1/97 e successivi. Criticità 2: ridotta capacità di risposta alle esigenze di programmazione delle donazioni espresse dal sistema trasfusionale regionale. Sulla risposta del donatore alla chiamata incidono le problematiche di tipo professionale che la crisi economica ha causato nel mondo produttivo, rendendo complicato ottenere i permessi per donazione. Per risolvere questo problema sono necessari interventi di potenziamento della chiamata mirata. Criticità 3: Scarsa capacità di risposta alle esigenze organizzative che il contesto socio-culturale richiede all organizzazione e al donatore. L ENTE PROPONENTE RITIENE DI POTER DARE UNA RISPOSTA EFFICACE ALLE CRITICITÀ EVIDENZIATE, PROPONENDO AZIONI PROGETTUALI CHE, IN UN OTTICA DI AZIONE SINERGICA E DI RETE, POSSANO FORNIRE RISPOSTE PUNTUALI. NUMEROSI PROGETTI ED ESPERIENZE IN TEMA DI SERVIZIO CIVILE COSTITUISCONO UN BACKGROUND IMPORTANTE E CI RENDONO CONSAPEVOLI DI POTER OFFRIRE AI GIOVANI VOLONTARI LA POSSIBILITÀ DI METTERSI IN GIOCO, COLLABORARE E CRESCERE INSIEME A TUTTA L ASSOCIAZIONE.

21 7) Obiettivi del progetto: CRITICITÀ GENERALE Ridotto numero di strutture in cui recarsi a donatore sul territorio regionale e conseguente riduzione del numero delle donazioni OBIETTIVO GENERALE Garantire al Sistema il numero di Donazioni da donatore periodico necessario a far fronte alle esigenze del Servizio regionale e sovranazionale L obiettivo generale viene declinato in obiettivi specifici che mirano al suo perseguimento, anche attraverso il contributo rappresentato dalle risorse dei Volontari in servizio civile. CRITICITÀ 1 OBIETTIVO SPECIFICO 1 Riduzione del numero di donazioni e accessi alle sedute di donazione Aumentare le giornate e gli orari di apertura delle Unità di Raccolta e delle articolazioni territoriali CRITICITÀ 2 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Ridotta capacità di risposta alle esigenze di programmazione delle donazioni espresse dal sistema trasfusionale regionale Potenziamento dei sistemi di gestione del donatore al fine di programmare correttamente la donazione secondo i programmi concordati con gli organismi di governo del sistema regionale CRITICITÀ 3 OBIETTIVO SPECIFICO 3 Scarsa capacità di recepire le nuove esigenze organizzative imposte dal contesto sociale all organizzazione e al donatore Individuazione di nuovi servizi e modalità di fidelizzazione dei donatori periodici OBIETTIVO SPECIFICO 1 Aumentare le giornate e gli orari di apertura delle Unità di Raccolta e delle articolazioni territoriali OBIETTIVO SPECIFICO 2 Potenziamento dei sistemi di gestione del donatore al fine di programmare correttamente la donazione secondo i programmi concordati con gli organismi di governo del sistema regionale OBIETTIVO GENERALE Garantire al Sistema il numero di Donazioni da donatore periodico necessario a far fronte alle esigenze del Servizio regionale e sovranazionale OBIETTIVO SPECIFICO 3 Individuazione di nuovi servizi e modalità di fidelizzazione dei donatori periodici

22 Nel dettaglio, gli obiettivi specifici che il progetto in presentazione si prefigge, per rispondere ai bisogni del contesto locale, sono: BISOGNO N.1) Riorganizzare il sistema di raccolta territoriale a seguito della riduzione del numero delle strutture del territorio in cui recarsi a donare OBIETTIVO N.1) INCREMENTO DELLE GIORNATE E DEGLI ORARI DI APERTURA DELLE UNITÀ DI RACCOLTA E DELLE ARTICOLAZIONI TERRITORIALI Ipotizziamo che, attraverso un coordinamento delle attività di programmazione e l apporto organizzativo dei volontari, si possa programmare un numero di sedute di donazione sufficiente ad accogliere tutti i donatori nei nuovi bacini territoriali di riferimento, attraverso un numero di giornate disponibili per la donazione (+ 12 per struttura) o ipotizzando orari di donazione pomeridiani a livello sperimentale nelle Unità di Raccolta. BISOGNO N.2) Ridotta capacità di risposta alle esigenze di programmazione delle donazioni espresse dal sistema trasfusionale regionale OBIETTIVO N.2) POTENZIAMENTO DEI SISTEMI DI GESTIONE DEL DONATORE AL FINE DI PROGRAMMARE CORRETTAMENTE LA DONAZIONE SECONDO I PROGRAMMI CONCORDATI CON GLI ORGANISMI DI GOVERNO DEL SISTEMA REGIONALE Si prevede che con l apporto dei volontari nelle strutture di riferimento, all interno di un coordinamento progettuale regionale, possano essere individuati migliori sistemi di gestione del donatore che consentano di contattare un maggior numero di donatori per struttura mediante la chiamata personalizzata, incrementando gli indici di riposta alla chiamata dall attuale da 0,5% a 1%. Si prevede inoltre di potenziare gli strumenti informativi ai donatori rispetto alle criticità del sistema, attraverso newsletter personalizzate e momenti informativi dedicati. Tutte le azioni potranno determinare un incremento dell indice di donazione regionale da 1,96% a 2,1% BISOGNO N.3) Scarsa capacità di recepire le nuove esigenze che il contesto sociale impone all organizzazione e al donatore OBIETTIVO N.3) INDIVIDUAZIONE DI NUOVI SERVIZI E MODALITÀ DI FIDELIZZAZIONE DEI DONATORI PERIODICI Grazie al contributo dei volontari riteniamo possibile introdurre nuovi servizi a supporto del donatore, in particolare potenziando l accoglienza durante le sedute di prelievo, fornendo un accurata assistenza associativa. Mediante la rinnovata capacità di offrire nuovi servizi si potranno incrementare anche le nuove iscrizioni, in una misura del 0.2%, grazie all intercettazione delle specifiche esigenze di chi intende adererire alla donazione di sangue. Si prevede inoltre di poter organizzare iniziative informative specifiche, INCREMENTANDO DI ALMENO IL 2% quelle attualmente in essere e DI INCREMENTARE LE DONAZIONI DI EMOCOMPONENTI IN UNA MISURA PARI AD ALMENO + 0.5% con il conseguente aumento complessivo delle donazioni totali.

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