Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 0
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1 Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 0
2 B.L.S.-D Basic Life Support & Defibrillation (Supporto Vitale di Base e Defibrillazione precoce) ARRESTO CARDIACO È una situazione clinica caratterizzata dall'inefficacia dell'attività cardiaca. Può originare da alterazioni di varia natura dell'impulso elettrico, o da ostacoli di natura meccanica. Sia nel caso che la genesi sia primitivamente elettrica o meccanica, si determina l'inefficacia di entrambe le componenti. La conseguenza immediata è l'assenza di perfusione sistemica. L'arresto cardiaco è una condizione di morte clinica reversibile che, se non adeguatamente trattata, è destinata ad evolvere a morte biologica irreversibile a causa della ipoossigenazione cerebrale. Le cause di arresto cardiaco possono essere: cardiache (tra le quali la più frequente è la cardiopatia ischemica); non cardiache, meno frequenti, a loro volta suddivisibili in meccaniche (tamponamento cardiaco, embolia polmonare, e altre) e anossiche (ad esempio ostruzione delle vie aeree ed eventi neurologici). L'insorgenza dell'arresto cardiaco è spesso istantanea, senza segni o sintomi premonitori. In alcuni casi il paziente può avvertire una sintomatologia riferibile alla condizione clinica che è causa dell'arresto: palpitazioni, vertigini, dispnea, dolore toracico. I decessi causati da malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte della popolazione e, in buona parte, sono da attribuire a morte improvvisa per arresto cardiaco (1 persona ogni 1000 abitanti all anno). E possibile intervenire con successo per impedire la morte della vittima, ma per ottenere un esito positivo è necessario attuare prima possibile (e comunque entro i primi 5 minuti dall insorgenza dell evento) le manovre rianimatorie definite come BLSD. LA MORTE IMPROVVISA Si definisce morte improvvisa la cessazione brusca ed inaspettata dell'attività circolatoria e respiratoria. Può verificarsi senza segni premonitori ed essere la prima manifestazione della malattia cardiaca. Può anche colpire pazienti con malattia cardiaca nota, specialmente nel corso delle prime due ore dall'inizio di un attacco cardiaco. Rappresenta il 10% delle morti dovute a malattia cardiovascolare e circa 2/3 delle persone colpite non raggiungono l ospedale in tempo LA MORTE CLINICA: molti sono gli sforzi per definirla; volendo coglierne l aspetto che più ci interessa, è da considerarsi l assenza, in un individuo, delle funzioni vitali principali (coscienza, respiro e circolo sanguigno). È un processo che nei suoi primi minuti si può far regredire, intervenendo dall esterno con la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce. Quando questo processo non viene interrotto, interviene la morte biologica (la degenerazione irreversibile delle cellule). Le prime cellule a morire, dopo pochi minuti, sono quelle cerebrali. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 1
3 TACHICARDIA VENTRICOLARE (TV): Immaginate i ventricoli che si contraggono. Immaginate ora che per qualche motivo inizino a contrarsi sempre più velocemente. Ad un certo punto la frequenza si fa così elevata che le camere inferiori non hanno più il tempo di riempirsi. Ecco che si realizza la tachicardia ventricolare senza polso (TV), poiché il cuore, pur battendo, non riesce a svolgere la sua funzione di pompa, per cui il sangue non circola, non si avvertono i polsi centrali, la persona perde conoscenza e si realizza lo stato di Arresto Cardio Circolatorio (ACC). La Tachicardia Ventricolare rappresenta di solito una condizione patologica grave per 2 motivi: 1 Si manifesta frequentemente quando c'è un danno ventricolare grave 2 Spesso dà l'avvio alla fibrillazione ventricolare. FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE (FV): La fibrillazione ventricolare (FV o VF) è una condizione nella quale avviene una contrazione non coordinata del muscolo cardiaco dei ventricoli nel cuore. Il risultato è che il cuore non riesce a pompare adeguatamente il sangue. La fibrillazione del ventricolo è una condizione cardiaca che è descritta come contrazioni caotiche, senza coordinazione dei muscoli del ventricolo, che dà luogo ad arresto di cuore. Se i muscoli si contraggono disegualmente, la circolazione di sangue si ferma ed ha luogo la morte. Il caos elettrico alla base della Fibrillazione Ventricolare (FV) La fibrillazione ventricolare non trattata evolve in asistolia (mancanza di attività elettrica cardiaca che determina la contrazione ventricolare e quindi l eiezione ematica a livello dell arteria polmonare e dell aorta con conseguente blocco della circolazione sanguigna. A livello elettrocardiografico viene rilevata un onda isoelettrica onda piatta). Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 2
4 DEFIBRILLATORE semi-automatico ESTERNO (DAE): è un defibrillatore che collegato ad una vittima di arresto cardio-circolatorio (ACC) mediante elettrodi adesivi, è in grado di riconoscere automaticamente se c è presenza di ritmo defibrillabile con elevata sensibilità e specificità. L apparecchio guida (con messaggi verbali) l operatore nelle varie fasi della rianimazione di base e se il ritmo cardiaco è defibrillabile si carica da solo a livelli di energia preimpostati, lasciando che la fase di erogazione dello shock sia in mano all operatore stesso. Questi può impartire mediante un pulsante la scarica elettrica, ma solo se il DAE lo consente (l operatore non può forzare lo shock). IL DANNO ANOSSICO CEREBRALE La mancanza di apporto d ossigeno alle cellule cerebrali (anossia cerebrale) produce lesioni che diventano irreversibili dopo circa 4-5 minuti di assenza di circolo. In assenza di RCP la probabilità di ripresa dell attività cardiaca diminuisce del 10% per ogni minuto trascorso. L'attuazione di procedure atte a mantenere una ossigenazione d'emergenza può interrompere la progressione verso una condizione di irreversibilità dei danni tessutali. Qualora il circolo venga ripristinato ma il soccorso sia stato ritardato o inadeguato, l anossia cerebrale prolungata si manifesterà con esiti di entità variabile: stato di coma persistente, deficit motori o sensoriali, alterazioni delle capacità cognitive o della sfera affettiva, ecc. Le possibilità di prevenire il danno anossico dipendono dalla rapidità e dalla efficacia delle procedure di soccorso, ed in particolare dalla corretta applicazione della "Catena della sopravvivenza". OBIETTIVO DEL BLS-D Prevenire il DANNO ANOSSICO CEREBRALE e mantenere la perfusione dei tessuti Nobili (cuore e cervello) nel soggetto in cui risultano compromesse una o più funzioni vitali: COSCIENZA RESPIRO CIRCOLO MEDIANTE PRONTO RICONOSCIMENTO ATTIVAZIONE PRECOCE DEL 118 SUPPORTO DEL RESPIRO E DEL CIRCOLO DANNI DA CARENZA DI OSSIGENO DEFIBRILLAZIONE Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 3
5 PERCHE IL BLS??? Perché una persona che ha perso coscienza, non respira e non ha circolo non dà ossigeno al cervello provocandogli dei danni che dopo qualche minuto diventano permanenti BLS (Basic Life Support) significa supporto di base delle funzioni vitali secondo procedure standard previste da linee guida internazionali. Il BLS si rende necessario per il soccorso di persone colpite da grave compromissione di una o più delle tre funzioni vitali (coscienza, respiro, circolo). L obiettivo principale del BLS è quello di prevenire danni al cervello dovuti a mancanza d ossigeno. La cessazione dell attività respiratoria e di quella cardiaca, indipendentemente dalle cause che la determinano, comportano la mancanza d apporto d ossigeno al cervello, con la comparsa di danni irreversibili in pochissimi minuti (5-10 minuti). I danni irreversibili al cervello possono essere evitati se rapidamente si realizza un soccorso efficace. Il numero di persone che sopravvive ad un arresto cardiorespiratorio, senza danni permanenti, dipende dalla rapidità con cui si realizza la cosiddetta catena della sopravvivenza, costituita da 4 anelli concatenati: OGNI MINUTO CHE PASSA PERDIAMO IL 10% DI POSSIBILITA DI RECUPERO la RCP immediata praticata dagli astanti può raddoppiare o triplicare la sopravvivenza L evento che causa la Morte Cardiaca improvvisa è nell 65% dei casi un ritmo di Fibrillazione Ventricolare (FV) o di ritmi definiti Defibrillabili Tachicardia Ventricolare (TV) senza polso (complicanze aritmiche dell infarto miocardico): % DI SOPRAVVIVENZA DOPO A.C.R. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 4
6 LA TEMPESTIVITA OGNI MINUTO CHE PASSA PERDIAMO IL 10% DI POSSIBILITA DI RECUPERO la RCP immediata praticata dagli astanti può raddoppiare o triplicare la sopravvivenza SEGNI E SINTOMI DELL INFARTO Dolore costrittivo, opprimente o bruciante nella regione dello sterno o del cuore Dolore che può irradiarsi al collo, alla mandibola, alle braccia e alle spalle oppure alla parte alta del ventre Nausea, vertigini, senso di debolezza, eccessi di sudorazione, difficoltà di respirazione, polso irregolare Stato d'angoscia, pallore del viso Dolori che durano almeno 15 minuti durante sforzo o anche a riposo LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA -Allarme precoce al sistema d emergenza sanitaria (118) -Inizio precoce del BLS da parte di persone addestrate -Defibrillazione precoce -ACLS (Advanced Cardiac Life Support = soccorso cardiaco avanzato). I primi tre anelli della catena prevedono manovre e procedure che possono essere efficacemente eseguite in tempi rapidissimi da persone addestrate, non necessariamente Medici o Infermieri. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 5
7 SICUREZZA NEL SOCCORSO PER PRIMA COSA..Accertarsi che non esistano rischi Ambientali!! MAI INTERVENIRE MAI AVVICINARSI SE non è Garantita la propria incolumità CHIAMA SEMPRE IL 118!!! Prima di precipitarsi sulla vittima ed iniziare la sequenza BLS è necessario accertarsi che non esistano rischi ambientali, sia per i soccorritori, sia per la vittima. Dobbiamo quindi osservare attentamente se l ambiente presenta pericoli, es. ambiente saturo di gas, rischio d incendio, rischi derivanti da corrente elettrica, pericoli di crollo, rischi derivanti da traffico, etc. Durante la fasi d avvicinamento alla vittima, va osservata e rilevata qualsiasi situazione che possa mettere a rischio i soccorritori, i quali devono per prima cosa garantire la propria incolumità. In caso di rischio rilevato, i soccorritori non devono avvicinarsi alla vittima, ma chiamare immediatamente la Centrale Operativa 118 che attiverà il soccorso tecnico adeguato. Anche successivamente, durante tutte le fasi del soccorso, va prestata attenzione a potenziali rischi ambientali. Se il medico o i soccorritori abilitati al BLSD devono defibrillare, bisogna smettere di ventilare e allontanarsi dal paziente. Autoprotezione: la cosa principale prima di fare qualsiasi manovra è accertarsi di agire in sicurezza. Cosa guardare? che non ci siano carichi pendenti pericolanti; che non ci sia acqua sul pavimento; che non ci siano cavi elettrici; che non ci siano siringhe o materiale appuntito; che non ci siano materiali infiammabili o esplosivi; che non ci siano fughe di gas o di ossido di carbonio; fermare o far fermare il traffico se si è sulla strada; chiamare i pompieri in caso di incendio, non entrare in una stanza piena di fumo; fare uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (guanti, occhiali, mascherina ). Assicurarsi della sicurezza della scena per i soccorritori, l'infortunato e altre persone eventualmente presenti. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 6
8 Se possibile rimuovere le cause del pericolo o spostare l'infortunato dal pericolo immediato, oppure avvisare il soccorso tecnico (VVFF). Se lo scenario è in sicurezza, la vittima non viene spostata: si agisce sul posto! VALUTAZIONE AZIONE Ogni azione deve essere preceduta da una valutazione!!! Stato di coscienza Attività respiratoria e segni di circolo azione A azione B e C SEQUENZA DEL BLS (ABCD) Le procedure del BLS-D prevedono 4 passi fondamentali: -A (dall inglese Airway) = aperture delle vie aeree -B (dall inglese Breathing) = respiro -C (dall inglese Circulation) = circolo -D (dall inglese Defibrilletion) = defibrillazione ATTENZIONE: le manovre del BLS-D sono invasive e non prive di rischi, per cui, prima di iniziare tali manovre si deve procedere ad un attenta valutazione. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 7
9 TECNICHE BLS-D EFFICACIA corretta iperestensione del capo controllo cavo orale Osservare il torace! pallone + O 2 + reservoir: O % pallone + O 2 : O 2 50% pallone: O 2 21% bocca-bocca o bocca-maschera: O 2 16% posizione (vittima e soccorritore) mani al centro del torace profondità almeno 5 cm frequenza almeno 100/min rapporto compressione/rilasciamento 1:1 FASE A Valutazione dello stato di coscienza Si scuote la vittima per le spalle con forza sufficiente a svegliare una persona che dorme e si chiama a voce alta; la mancata risposta da parte della vittima dà inizio all attivazione della sequenza del BLS. Se la vittima non risponde occorre: -Far attivare o attivare immediatamente il sistema d emergenza (118) -Porre la vittima su un piano rigido (es. per terra), in posizione supina (pancia in su), con capo, tronco ed arti allineati, scoprire il torace. Ispezione della bocca ben fissate Successivamente dobbiamo accertarci che la bocca sia libera da qualunque corpo estraneo. Si apre la bocca utilizzando il pollice e l indice di una mano con movimento incrociato e si procede, solo se si sospetta un ostruzione delle vie aeree (corpo estraneo), allo svuotamento della bocca (compresa la rimozione di protesi dentarie, solo se mobili). NON TOGLIERE le protesi dentarie se Apertura delle vie aeree Dato che lo stato d incoscienza determina il completo rilasciamento dei muscoli, compresa la lingua, per evitare la chiusura delle prime vie aeree, conseguente alla caduta della lingua all indietro, si procede ad iperestendere la testa: ponendo una mano sulla fronte e due dita (indice e medio) dell altra mano sotto il mento, in corrispondenza della parte ossea, si determina lo spostamento all indietro della testa ed il sollevamento del mento, con ripristino della pervietà delle prime vie aeree. IPER ESTENSIONE Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 8
10 IPERESTENSIONE DELLA TESTA Una mano sulla fronte e due dita sotto il mento Iperestensione del capo Sollevamento del mento NO IN CASO DI TRAUMA!!! E consigliato il posizionamento della cannula di Guedel. MANTENERE COMUNQUE LA TESTA IPERESTESA NON FERMARE LA SEQUENZA PER L INSERIMENTO!!! Utilizzo della cannula orofaringea: la cannula oro-faringea o di Guedel va inserita solo dopo aver ispezionato e pulito da eventuali corpi estranei il cavo orale. Facilita il passaggio dell aria e permette l aspirazione, ma da sola non e sufficiente, e sempre comunque necessario mantenere l iperestensione del capo. La misura viene stimata prendendo la distanza fra il lobo dell orecchio e l angolo della bocca. Va inserita con la concavità rivolta verso l alto e poi ruotata di 180 in modo che assuma la posizione secondo la linea anatomica della lingua. Se sono presenti riflessi oro-faringei, evitarne l introduzione: il paziente potrebbe vomitare. FASE B e C Valutazione dell attività respiratoria e segni di circolo Si avvicina la guancia alla bocca della vittima, mantenendo la pervietà delle vie aeree con la manovra d iperestensione e si procede alla valutazione della presenza o assenza dell attività respiratoria e dei segni di circolo (movimenti, respirazione, tosse). La dizione GAS è utilizzata per ricordare i tre elementi essenziali per la valutazione dell attività respiratoria: Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 9
11 -Guardo l espansione del torace; -Ascolto la presenza di rumori respiratori; -Sento se fuoriesce aria dalle vie aeree. La fase di valutazione deve durare 10 secondi. Se l attività respiratoria è presente occorre continuare a mantenere la testa iperestesia, per evitare che la lingua vada a chiudere le vie aeree e porre la vittima in posizione laterale di sicurezza; LA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA è una posizione che: Impedisce alle lingua di occludere le vie aeree Favorisce la fuoriuscita di eventuali secrezioni dalla bocca Consente di respirare NON USARE IN CASO DI TRAUMA!!! Se, invece, l attività respiratoria ed i segni di circolo sono assenti si deve immediatamente iniziare il massaggio cardiaco. MCE: Massaggio Cardiaco Esterno Per effettuare un massaggio cardiaco corretto occorre ricercare il punto giusto dove eseguirlo: Si posiziona la parte prossimale del palmo della mano (parte più vicina al polso) al centro del torace sullo sterno, si sovrappone la seconda mano sulla prima e s inizia il massaggio cardiaco. Ad ogni compressione il torace si deve abbassare almeno 5 cm. Ogni compressione deve essere seguita dal completo rilassamento. Il rapporto fra compressioni e insufflazioni deve essere di 30:2, cioè si devono alternare sempre 30 compressioni a 2 insufflazioni efficaci. Il numero di compressioni toraciche da eseguire deve essere almeno 100 ogni minuto. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 10
12 Il soccorritore che effettua le compressioni toraciche viene sostituito ogni 2 minuti ovvero ogni volta che il DAE va in analisi. N.B.: La frequenza di compressione si riferisce alla velocita a cui le compressioni vengono eseguite, e non al numero totale erogato in ogni minuto. Il numero erogato è determinato dalla frequenza, ma anche dal numero di interruzioni per aprire le vie respiratorie, ventilare e permettere l'eventuale analisi col monitor ECG/defibrillatore. In uno studio ospedaliero i soccorritori hanno registrato una frequenza di compressione fra 100 e 120/min., ma il numero medio di compressioni efficaci risultava ridotto a solo 64/min. a causa delle frequenti interruzioni... Dovrete quindi porre particolare attenzione a non interrompere le compressioni per più del tempo necessario, ed in generale a ridurre al minimo le interruzioni nelle compressioni toraciche. Per eseguire un massaggio correttamente il soccorritore si deve posizionare al fianco della vittima con le braccia rigide e perpendicolari al piano sternale e palmo delle mani poggiato al centro del torace. Il fulcro del movimento del soccorritore è rappresentato dal bacino. Le compressioni toraciche determinano lo svuotamento del cuore spremuto, perché compreso tra due piani rigidi, cioè tra lo sterno e la colonna vertebrale. Insuffla 2 volte (1 ventilazione = 1 secondo) Tenendo la testa ipertesa Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 11
13 Le insufflazioni possono essere ottenute con varie tecniche. Fra queste: Respirazione pallone-maschera (consigliata): si pratica utilizzando il pallone autoespansibile (ambu) dotato di una maschera facciale sagomata ed adattabile al viso della vittima. La perfetta aderenza della maschera richiede la scelta di una misura di maschera adeguata al paziente stesso. Si consiglia inoltre l utilizzo di un pallone autoespansibile con reservoir e collegato ad una fonte di ossigeno. Il soccorritore si pone alla testa della vittima e tiene la maschera premuta utilizzando il pollice e l indice della mano sinistra. Le altre dita della stessa mano agganciano e sollevano la mandibola del paziente. La mano destra comprime il pallone in modo da insufflare aria in quantità tale da ottenere il sollevamento del torace. 1) Pallone da solo: 21% 2) Pallone + O2: 40/50% 3) Pallone + O2 + Reservoir: 80/90% Respirazione bocca-maschera: si pratica utilizzando la maschera tascabile (pocket-mask) che è composta da materiale trasparente, con un bordo pneumatico, che facilita l aderenza al viso della vittima. Posizionandosi lateralmente (un soccorritore) o alla testa del paziente (due soccorritori), si appoggia la maschera cercando di farla aderire perfettamente al viso della vittima. Quindi l insufflazione si realizza senza contatto diretto fra la bocca del soccorritore (che viene posta sull apposito boccaglio) e la bocca del paziente. Respirazione bocca-bocca: mantenendo la testa in iperestensione, l indice ed il pollice della mano posizionata sulla fronte provvedono a chiudere le narici della persona incosciente che non respira. Il soccorritore, posto di lato alla vittima dopo aver eseguito una profonda inspirazione, appoggiata la propria bocca su quella della vittima, espira lentamente, controllando che il torace della persona soccorsa si sollevi. L insufflazione deve essere eseguita per due volte consecutive con la stessa modalità, avendo cura fra la prima e la seconda insufflazione di staccare ed allontanare la propria bocca da quella della vittima e di controllare che il torace torni nella posizione di riposo (N.B: non vi è indicazione all utilizzo di questa tecnica, se il Soccorritore non se la sente. Si deve, allora, comunque procedere al Massaggio Cardiaco). Controlla che il torace della vittima si espanda! CONTINUA 30:2 SENZA FERMARSI PER CONTROLLI INTERROMPI SOLO QUANDO IL DAE E PRONTO!!! Nel caso in cui la vittima non respiri, ma sono presenti segni di circolo (si muove, deglutisce, tossisce) effettuare insufflazioni al minuto (1 ogni 5-6 secondi) e rivalutare i segni di circolo ogni minuto. Il timore delle complicanze non deve dissuadere i soccorritori dal mettere in atto le manovre di RCP in quanto l unica alternativa è la MORTE! Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 12
14 Qualunque sia la tecnica utilizzata: ogni insufflazione deve durare 1 secondo; ogni insufflazione è efficace se determina il sollevamento del torace; insufflazioni brusche o eseguite senza mantenere una corretta iperestensione possono provocare distensione gastrica con conseguente rischio che la vittima possa vomitare. DEFIBRILLAZIONE PRECOCE Il Defibrillatore semiautomatico Esterno: esonera l operatore dall onere della diagnosi consente una formazione più breve permette una larga diffusione della defibrillazione favorisce un maggior numero di interventi efficaci di defibrillazione PRECOCITA DEL TRATTAMENTO SALVAVITA Durante le fasi di analisi, carica ed erogazione degli shock, NESSUNO deve essere a contatto con il paziente FILASTROCCA DI SICUREZZA Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 13
15 EFFICACIA corretta posizione delle piastre (massa critica): - sottoclaveare dx - ascellare media sn - antero-posteriore - biascellare media (dx e sn) torace asciutto e depilato no elettrodi su tessuto mammario femminile elettrodo apicale in senso longitudinale (cranio-caudale) conoscenza e manutenzione dell apparecchio SICUREZZA no bagnato no ossigeno (1 metro) no farmaci trans-dermici (ridotto contatto degli elettrodi con possibili archi voltaici e ustioni) piastre lontane da PM e ICD o in posizione alternativa (antero-posteriore) non toccare il paziente: in analisi ARTEFATTI in shock FOLGORAZIONE Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 14
16 SICUREZZA OPERATIVA Se non ci sono segni di vita l operatore DAE deve: eseguire RCP (fino all arrivo del DAE) accendere il dispositivo collegarlo al paziente attivare l analisi del ritmo enunciare la filastrocca di sicurezza erogare la scarica se indicato alternare: - 1 shock (se necessario) - 2 minuti di RCP - analisi FUNZIONI INTERATTIVE DEL DAE possibilità di registrazione vocale registrazione elettrocardiografica possibilità di Code Summary possibilità di interfaccia con PC per gestione dati, archivio e VRQ memoria dell apparecchio non modificabile dall operatore CAUSE IN INSUCCESSO mancata familiarità dell operatore con l apparecchio errori nell applicazione delle procedure mancata manutenzione del DAE o delle batterie FV refrattaria LIMITI DI UTILIZZO indicato oltre gli otto anni di età fra 1 e 8 anni consigliabili piastre pediatriche; se non disponibili utilizzare ugualmente il DAE senza sovrapporre le piastre non utilizzare su bambini al di sotto di un anno di età CAMBIO TRA SOCCORRITORI Seguire indicazioni del DAE Il soccorritore che effettua le compressioni toraciche deve essere sostituito ogni 2 minuti ovvero quando il DAE va in analisi. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 15
17 OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO Un corpo estraneo può procurare una ostruzione parziale o completa delle vie aeree. Se l'ostruzione è PARZIALE il paziente è in grado di tossire vigorosamente, di piangere e di parlare; è questa una situazione in cui dobbiamo astenerci dall'eseguire delle manovre di disostruzione, ma bisogna: - incoraggiare il paziente a tossire - tranquillizzare il paziente - possibilmente somministrare ossigeno - trasportare comunque il paziente in Pronto Soccorso. NESSUNA MANOVRA DI DISOSTRUZIONE!!! Se l'ostruzione è COMPLETA, il paziente non tossisce, non riesce a parlare a respirare, presenta cianosi rapidamente ingravescente. E' questa una situazione drammatica che richiede un rapido intervento del soccorritore. E' importante, appena si valuta l'insufficienza respiratoria, contattare o far contattare il 118. ADULTO La tecnica necessaria per disostruire le vie aeree di un adulto cosciente prevede la sequenza di pacche interscapolari, alternate alla manovra di Heimlich Pacche interscapolari: porre il paziente in piedi ed applicare 5 vigorosi colpi in sede interscapolare con via di fuga laterale Manovra di Heimlich: Si può eseguire con paziente in piedi o seduto: - porsi alle spalle del paziente e abbracciarlo dal dietro intorno alla vita - porre una mano a pugno tra ombelico e sterno (bocca dello stomaco) - sovrapporre l altra mano al pugno - eseguire delle compressioni vigorose con direzione antero-posteriore e dal basso verso l alto (movimento a cucchiaio). Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 16
18 Se l adulto diventa incosciente: 1. posizionare il paziente su un piano rigido 2. ispezionare il cavo orale e rimuovere, se possibile, l'eventuale corpo estraneo 3. se non è possibile evidenziare e rimuovere il corpo estraneo, iniziare la sequenza BLS 4. dopo ogni minuto di BLS ispezionare il cavo orale, rimuovere se possibile il corpo estraneo, altrimenti proseguire le manovre BLS, fino all arrivo del soccorso avanzato ASPETTI MEDICO LEGALI NEL BLS-D NON INIZIARE SE: macchie ipostatiche decomposizione tissutale o carbonizzazione rigor mortis protratta sommersione accertata decapitazione o altre lesioni palesemente incompatibili con la vita NON CONSIDERARE: età apparente aspetto cadaverico temperatura corporea midriasi CONTINUARE FINO: alla ripresa di una respirazione efficace, all arrivo del soccorso avanzato, all utilizzo del defibrillatore automatico esterno, alla sopraggiunta insicurezza ambientale; all esaurimento fisico dei soccorritori. CASI PARTICOLARI ICTUS FOLGORAZIONE ANNEGAMENTO NESSUNA VARIAZIONE NELLA SEQUENZA (ma possibile paziente traumatizzato) Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 17
19 BLS su traumatizzato: nel caso si debba eseguire il BLS su un traumatizzato, o comunque garantire la pervietà delle vie aeree ad un paziente con possibile lesione alla colonna vertebrale, la manovra di iperestensione del capo è da evitare: è preferibile eseguire un sollevamento della mandibola. Allineate la testa, mantenendo l'allineamento col collo e il tronco (posizione neutra). Con le mani ai due lati della testa tenete immobilizzato il capo. Con le dita (indice e medio) spingete verso l'alto la mandibola del paziente, premendo sugli angoli laterali della mandibola, sotto le orecchie. Potrebbe essere utile far ritrarre il labbro inferiore coi pollici, per mantenere aperta la bocca. NO NO SI SI SI IPERESTENSIONE DELLA TESTA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA POSIZIONAMENTO DEL COLLARE CERVICALE SOLLEVAMENTO DELLA MANDIBOLA POSIZIONAMENTO CANNULA ORO FARINGEA DONNA IN GRAVIDANZA UTILIZZARE LA NORMALE SEQUENZA BLS-D unico accorgimento CUNEO SOTTO IL FIANCO DESTRO in modo da ruotare la donna sul fianco sinistro. Il motivo è che l utero gravido, se la donna è in posizione supina, tende a comprimere la Vena Cava inferiore bloccando il ritorno venoso verso il cuore destro SHOCK IPOVOLEMICO SPOSTAMENTO DELLA VITTIMA SI NO IN PRESENZA DI UN RISCHIO EVOLUTO IN TUTTI GLI ALTRI CASI Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 18
20 Il Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE) Dal momento che l operatore non deve porre l indicazione allo shock ed in considerazione della legge 120/2001, che consente l utilizzo del DAE anche a personale non sanitario addestrato, l uso di tali dispositivi sta divenendo sempre più diffuso. Nell utilizzo del DAE è fondamentale il rispetto delle norme di sicurezza che devono essere sempre osservate: durante le fasi di analisi ed erogazione dello shock nessuno, operatore compreso, deve essere a contatto con il corpo della vittima. Infatti, mentre in corso di analisi eventuali movimenti potrebbero interferire e ritardare l analisi stessa, durante la fase di shock il contatto con il paziente comporterebbe il passaggio di corrente all operatore e/o agli osservatori, con elevato rischio per la loro incolumità. Il DAE è un dispositivo semiautomatico che guida l operatore nella eventuale erogazione dello shock elettrico. L innovazione principale del DAE rispetto al defibrillatore manuale è costituita dal fatto che il dispositivo solleva completamente il soccorritore dall onere del riconoscimento del ritmo cardiaco. Una volta collegato al torace della vittima mediante una coppia di elettrodi adesivi, il DAE analizza il ritmo e solo nel caso riconosca un ritmo defibrillabile indica shock consigliato, carica il condensato reale valore di energia già preimpostato e ordina all operatore di premere il pulsante di shock. BLS-D: SEQUENZA ACCENDERE IL DAE : premendo l apposito pulsante, accendiamo il dispositivo e ci lasciamo guidare dalle istruzioni vocali. COLLEGARE GLI ELETTRODI: Il DAE è fornito di due elettrodi adesivi che si connettono all apparecchio con uno spinotto. Un elettrodo va posto sotto la clavicola destra del paziente, mentre l altro al di sotto dell area mammaria sinistra lungo la linea ascellare anteriore, facendoli aderire perfettamente alla cute. Il flusso di corrente dovrà attraversare la quantità maggiore possibile di muscolo cardiaco. Posizione elettrodi : errata Posizione elettrodi : corretta In presenza di cute bagnata, occorre asciugarla per evitare che il liquido conduca la corrente in superficie, riducendo la quantità di energia che arriva al cuore e provocando lesioni cutanee, sino all ustione. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 19
21 RISPETTARE LE NORME DI SICUREZZA Una volta collegati gli elettrodi, il DAE va automaticamente in analisi. Già in questa fase, per evitare interferenze o pericoli, si invitano energicamente tutti gli astanti ad allontanarsi. Il rispetto delle norme di sicurezza è fondamentale ed è responsabilità diretta del soccorritore garantirne la corretta attuazione. EROGARE LO SHOCK SE INDICATO Se il DAE riconosce un ritmo defibrillabile annuncia shock consigliato, si carica in pochi secondi ed,emettendo un suono di allarme, invita con comando vocale ad erogare lo shock. A questo punto, garantitala sicurezza, si eroga lo shock premendo il pulsante di scarica. SEGUIRE LA SEQUENZA In caso di RITMO DEFIBRILLABILE il DAE è programmato per erogare UN SINGOLO SHOCK ; immediatamente dopo la scarica NON FARE LE RIVALUTAZIONI ma riprendere la RCP 30:2 per 2 MINUTI; il DAE possiede un temporizzatore interno e dopo due minuti riprende automaticamente l analisi. Se il ritmo NON è defibrillabile, il DAE annuncia shock non consigliato : in tal caso si continua la RCP. DEFIBRILLAZIONE IN SITUAZIONI PARTICOLARI Ipotermia grave. Se il paziente è in ipotermia grave la sequenza degli shock è limitata ai primi tre. Se questi sono inefficaci si deve trasportare la vittima in ospedale (dove potrà essere ripristinata la temperatura corporea) praticando la RCP durante il trasferimento. Si ricorda che in ipotermia i danni anossici cerebrali sono ritardati. Cute bagnata. Se il paziente si trova in prossimità di acqua (piscina, riva del mare) va allontanato ed asciugato prima dell applicazione degli elettrodi per evitare un arco voltaico superficiale tra le due polarità che potrebbe provocare un ustione senza efficacia di shock. CONCLUSIONI rilevanza del problema (59-65% TV/FV) defibrillazione: il trattamento più efficace nei primi minuti di arresto di circolo TEMPESTIVITÀ = SUCCESSO Ricorda: sempre in sicurezza!!! Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 20
22 ARRESTO CARDIACO (evento con DAE disponibile) Fase A Primo soccorritore : valuta lo stato di coscienza SE ASSENTE: Chiede il DAE e fa allertare la C.O 118 Allinea la vittima Scopre il torace Ispeziona il cavo orale Iperestende la testa Fasi B e C Valuta GAS e segni di circolo per 10 secondi SE ASSENTI: Si conferma l arresto cardiaco alla C.O. Si posizionano le piastre sul torace e si attiva l analisi seguendo poi le indicazioni del D.A.E ARRESTO CARDIACO (evento con DAE non immediatamente disponibile) Fase A Il primo soccorritore: Valuta lo stato di coscienza SE ASSENTE: Chiede il DAE e fa allertare la C.O. 118 Allinea la vittima Scopre il torace Ispeziona il cavo orale Iperestende la testa Fasi B e C Valuta GAS e segni di circolo per 10 secondi SE ASSENTI: Inizia RCP (cicli con rapporto 30:2) Il secondo soccorritore dopo aver confermato l arresto cardiaco al la C.O. 118, va a prendere i l DAE (se disponibile nelle vicinanze) e torna sullo scenario. Posiziona le piastre sul torace e attiva l analisi seguendo le indicazioni dei comandi vocali del D.A.E. Una volta posizionati gli elettrodi sul torace del paziente, OCCORRE FARE SICUREZZA EVITANDO DI TOCCARE O FAR TOCCARE LA VITTIMA PER GARANTIRE UN ANALISI CORRETTA DEL RITMO E LA SICUREZZA DEI SOCCORRITORI E DEI PRESENTI. Il DAE, quando ha riconosciuto un ritmo defibrillabile, segnala, con allarme acustico e/o visivo, la necessità di erogare lo shock. E a questo punto che il soccorritore, dopo aver controllato nuovamente e verificato che c è sicurezza, preme il pulsante erogando così la scarica elettrica. Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 21
23 Formazione Versilia ANPAS, MISERICORDIE e 118 Pag. 22
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