La «Nuova» Cassa depositi e prestiti. di Stefano Battilossi
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1 Appendice
2 La «Nuova» Cassa depositi e prestiti di Stefano Battilossi
3 Appendice 1. Evoluzione delle partecipazioni azionarie, (in milioni di euro) Società controllate e partecipate Caratteristiche Settore/attività Altri azionisti/sottoscrittori detenute anteriormente alla privatizzazione del 2003 STMicroelectronics Holding NV Infrastrutture SpA Sinloc (Sistema iniziative locali) Europrogetti e Finanza Istituto per il Credito Sportivo Holding di partecipazioni Intermediario finanziario non bancario Società finanziaria Società di consulenza finanziaria Intermediario finanziario bancario (banca pubblica residua) Semiconduttori e alta tecnologia (controlla società italo-francese STMicroelectronics, sorta dalla fusione tra SGS Microelettronica e Thomson Semiconducteurs) Finanziamento opere infrastrutturali TAV Investimenti in equity in società veicolo e società miste e consulenza tecnicofinanziaria a enti locali per iniziative PPP, consulenza a Fondazioni per investimenti e valorizzazione del patrimonio Consulenza tecnicofinanziaria a imprese per sviluppo di attività imprenditoriali e progetti ammissibili ai cofinanziamenti europei Finanziamento a medio lungo termine a enti pubblici e privati per la realizzazione di impianti sportivi Finmeccanica, FT1CI (holding del gruppo multinazionale francese AREVA) Fondazioni bancarie Unicredit, Intesa Sanpaolo, Monte Paschi di Siena, Banco Popolare Dexia Crediop, Sanpaolo IMI, Monte dei Paschi di Siena, BNL, Banco di Sicilia, Banco di Sardegna, Assicurazioni Generali, Coni Servizi SpA 1.442, , ,0 949,2 446,8 626,0 retrocesse a MEF quota 30,4 30,0 30,0 30,0 30,0 50,0 10,0 5,9 fusa in CDP quota 100,0 100,0 9,3 9,3 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,9 5,9 quota 20,0 20,0 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 3,1 2,1 2,1 2,1 0,0 fusa con QiREF quota 31,8 31,8 31,8 31,8 31,8 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 quota 21,6 21,6 21,6 21,6 21,6 21,6 21,6 21,6 21,6 acquisite posteriormente alla privatizzazione del 2003 ENI Gruppo integrato Energia (esplorazione, produzione, trasporto e vendita petrolio e gas naturale, generazione e vendita energia elettrica), petrolchimica, ingegneria e costruzioni ENEL Public utility elettrica Energia (generazione e vendita energia elettrica, vendita gas naturale) MEF, investitori istituzionali e individuali MEF, investitori istituzionali e individuali 5.315, , , , , , , , ,6 quota 10,0 10,0 10,0 10,0 10,0 10,0 26,4 26,4 25,8 Poste Italiane Servizi Postali, Bancoposta MEF Terna - Rete Elettrica Nazionale Galaxy SICAR F2i SGR F2i-Fondi Italiani per le Infrastrutture (quote A e C) Public utility elettrica Fondo comune di investimento Società di Gestione del Risparmio Fondo comune di investimento Energia (principale proprietario della rete di trasmissione nazionale e gestore trasmissione ad alta e altissima tensione) Investimenti private equity in progetti riguardanti infrastrutture di trasporto in Italia e in Europa Promozione e organizzazione di fondi di investimento specializzati nel settore delle infrastrutture Investitori istituzionali e individuali Caisse des Dépôts et Consignations, KfW Intesa Sanpaolo, Unicredit, Fondazioni bancarie, Merrill Lynch Infrastructure Holding 3.156, , , , , ,0 retrocesse a MEF quota 10,3 10,3 10,2 10,2 10,1 17, , , , , , ,7 retrocesse a MEF quota 35,0 35,0 35,0 35,0 35,0 35, , , , , , , , ,2 quota 30,0 30,0 30,0 30,0 30,0 29,9 29,9 29,9 13,1 21,2 24,5 25,6 25,6 11,7 2,3 quota 40,0 40,0 40,0 40,0 40,0 40,0 40,0 2,1 2,1 2,1 1,7 2,0 2,1 quota 14,3 14,3 14,3 16,0 16,0 16,5 Infrastrutture 37,3 86,4 100,7 quota 8,1 8,1 8,1 3 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
4 Società controllate e partecipate Caratteristiche Settore/attività Altri azionisti/sottoscrittori F2i-Secondo Fondo Italiano per le Infrastrutture Fondo PPP Italia CDP investimenti SGR Fondo Federale Immobiliare di Lombardia (già Abitare Sociale 1) Fondo Investimenti per l Abitare Fondo Investimenti per la Valorizzazione Plus (FIV Plus) Fondo Marguerite (2010 European Fund for Energy Climate Change and Infrastructure- SICAV) Fondo Inframed (Inframed Infrastructure) Fondo Italiano di Investimento SGR Fondo Italiano di Investimento Fond EEF (European Energy Efficiency Fund SICAV) Fondo Strategico Italiano CDP Gas CDP Reti Fondo comune di investimento Fondo comune di investimento Società di Gestione del Risparmio Fondo comune di investimento Fondo comune di investimento Fondo comune di investimento Fondo comune di investimento Fondo comune di investimento Società di Gestione del Risparmio Fondo comune di investimento Fondo comune di investimento Holding di partecipazioni Veicolo di investimento Veicolo di investimento Infrastrutture quota 17,4 Infrastrutture e PPP 0,6 1,4 6,0 7,2 6,8 quota 14,6 14,6 14,6 14,6 14,6 Promozione e organizzazione Fondazioni bancarie, ABI 1,4 1,4 1,4 1,4 di fondi di investimento specializzati nel settore dell edilizia residenziale locativa a canone calmierato (edilizia privata sociale) quota 70,0 70,0 70,0 70,0 Edilizia privata sociale 5,1 9,6 7,8 quota 23,5 17,4 9,4 Edilizia privata sociale 3,9 8,6 35,0 quota 59,9 51,9 49,3 Valorizzazione e dismissioni 0,03 di immobili degli enti locali Investimenti private equity in imprese proprietarie o gestrici di infrastrutture nei settori dei trasporti e dell energia tradizionale e rinnovabile Infrastrutture portuali nell area mediterranea Promozione e organizzazione di fondi di investimento per sviluppo, ricapitalizzazione e aggregazione di PMI Caisse des Dépôts et Consignations, KfW Caisse des Dépôts et Consignations, BEI, Caisse des Dépôts del Marocco, società egiziana EFG- Hermes Holding MEF, ABI, Confindustria, Monte dei Paschi, Intesa Sanpaolo, Unicredit quota 100,0 0,5 1,2 5,1 18,6 quota 16,7 14,1 14,1 14,8 4,8 29,0 51,6 quota 40,6 38,9 38,9 0,5 0,6 0,8 quota 14,3 12,5 12,5 PMI ed export finance 1,3 27,4 52,2 quota 20,8 20,8 20,8 Progetti di efficienza BEI, Commissione Europea 0,3 0,3 energetica e lotta al cambiamento climatico Investimenti in imprese strategiche Energia (reti di distribuzione di gas naturale: controlla 89% di TAG-Trans Austria Gasleitung, gestore del tratto austriaco del gasdotto Russia-Italia) Energia (reti di distribuzione di gas naturale: controlla 30% di SNAM) Fintecna, Banca d Italia quota A-6,0; C-4,5 17,9 A-6,0; C-4,5 540,0 900,0 quota 90,0 90,0 532,8 467,4 quota 100,0 100, ,4 quota 100,0 4 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
5 Società controllate e partecipate Caratteristiche Settore/attività Altri azionisti/sottoscrittori Fintecna Holding di partecipazioni Cantieristica navale (Fincantieri), investimenti immobiliari (Fintecna Immobiliare, Patrimonio dello Stato), liquidazione società ex EFIM e SIR 2.500,0 quota 100,0 SACE Intermediario assicurativo e finanziario Credito all esportazione, assicurazione del credito, garanzie finanziarie, cauzioni, factoring 6.050,0 quota 100,0 Simest Società finanziaria Sviluppo e promozione di imprese italiane all estero attraverso finanziamento e partecipazione al capitale 232,5 quota 76,0 5 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
6 Appendice 2. I governi italiani e i responsabili dei ministeri economici dal 1983 al 2013 Elezioni Legislatura Coalizione di governo Durata Presidenti Ministri economici del Consiglio dal al Tesoro Bilancio e Programmazione Economica Finanze Lavori Pubblici Industria e Commercio 26 giugno 1983 IX DC PSI PSDI PRI PLI 4 agosto agosto 1986 B. Craxi (I) G. Goria P. Longo P. Romita B. Visentini F. Nicolazzi R. Altissimo DC PSI PSDI PRI PLI 1 agosto aprile 1987 B. Craxi (II) G. Goria P. Romita B. Visentini F. Nicolazzi V. Zanone DC-Indipendenti 17 aprile luglio 1987 A. Fanfani (VI) G. Goria G. Goria S. Guarino G. Zamberletti F. Piga 14 giugno 1987 X DC PSI PSDI PRI PLI 28 luglio aprile 1988 G. Goria G. Amato E. Colombo A. Gava E. De Rose A. Battaglia DC PSI PSDI PRI PLI 13 aprile luglio 1989 C. De Mita G. Amato A. Fanfani E. Colombo E. Ferri A. Battaglia DC PSI PSDI PRI PLI 22 luglio aprile 1991 G. Andreotti (VI) G. Carli P. Cirino-Pomicino R. Formica G. Prandini A. Battaglia DC PSI PSDI PLI 12 aprile aprile 1992 G. Andreotti (VII) G. Carli P. Cirino-Pomicino R. Formica G. Prandini G. Bodrato 4 aprile 1992 XI DC PSI PSDI PLI 28 giugno aprile 1993 G. Amato (I) P. Barucci F. Reviglio B. Andreatta G. Goria F. Reviglio G. Amato F. Merloni G. Guarino DC PSI PSDI PLI 28 aprile maggio 1994 C.A. Ciampi P. Barucci L. Spaventa F. Gallo F. Merloni P. Savona 27 marzo 1994 XII FI LN AN CCD UDC 10 maggio gennaio 1995 S. Berlusconi (I) L. Dini G. Pagliarini G. Tremonti Governo tecnico (appoggio esterno PDS PPI PSI FdV LN e altri) 17 gennaio maggio 1996 L. Dini L. Dini R. Masera M. Arcelli 21 aprile 1996 XIII Ulivo Indipendenti 17 maggio ottobre 1998 R. Prodi (I) C.A. Ciampi Ulivo PDCI UDR Indipendenti Ulivo PDCI UDR Indipendenti Ulivo PDCI UDEUR Indipendenti 13 maggio 2001 XIV Casa delle Libertà (FI AN LN CCD CCU NPSI) Casa delle Libertà (FI AN LN CCD CCU NPSI) 9 aprile 2006 XV Unione (DS Margherita UDEUR PRC PDCI Verdi e altri) 21 ottobre dicembre 1999 M. D Alema (I) C.A. Ciampi R.M. Radice V. Gnutti A. Fantozzi P. Baratta A. Clò C.A. Ciampi V. Visco A. Di Pietro P. Costa C.A. Ciampi G. Amato P. Bersani V. Visco E. Micheli P. Bersani 22 dicembre aprile 2000 M. D Alema (II) G. Amato V. Visco W. Bordon E. Letta 25 aprile giugno 2001 G. Amato (II) V. Visco O. Del Turco N. Nesi E. Letta Economia e Finanze 11 giugno aprile 2005 S. Berlusconi (II) G. Tremonti D. Siniscalco Infrastrutture e Trasporti Attività Produttive (poi Sviluppo Economico) P. Lunardi A. Marzano 23 aprile maggio 2006 S. Berlusconi (III) G. Tremonti C. Scajola P. Lunardi 17 maggio maggio 2008 R. Prodi (II) T. Padoa Schioppa Inf: A. Di Pietro Tra: A. Bianchi 13 aprile 2008 XVI Popolo delle Libertà LN 8 maggio novembre 2011 S. Berlusconi (IV) G. Tremonti A. Matteoli P. Romani C. Scajola Governo tecnico (appoggio esterno PDL PD UdC e altri) 24 febbraio 2013 XVII Larghe intese (PD, PDL successivamente scissosi in Nuovo Centro-Destra al governo e Forza Italia all opposizione, SC e altri) 16 novembre aprile 2013 M. Monti M. Monti V. Grilli C. Passera P. Bersani 28 aprile 2013 E. Letta F. Saccomanni M. Lupi F. Zanonato 6 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
7 Appendice 3. Partecipazioni MEF-CDP 7 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
8 L intermediazione della CDP tra ente pubblico e Società per azioni: una valutazione quantitativa di Giuseppe Della Torre
9 Tab. 1. Attività finanziarie della CDP, (valori in milioni di euro) Anni PIL CDP: CDP: CDP: Anni PIL CDP: CDP: CDP: ,6 133, , , ,3 219, , , ,4 370, , , ,8 480, , , , ,1 576, , , , ,8 722, , , , ,8 915, , , , ,8 985, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Fonti: dati CDP: , Della Torre c; , nostre elaborazioni su Rendiconti CDP; dati PIL, Baffigi Nella tabella 1 è riportato lo stock delle attività finanziarie totali della CDP. I dati per gli anni sono tratti dalle elaborazioni condotte per la Storia della Cassa depositi e prestiti, pubblicata nel 2000 (Della Torre c, tab. A.1, pp. 2-8). Per il periodo sono state aggiunte una prima serie e una seconda Di questi due «pezzi» di serie tratteremo dettagliatamente nel saggio Verso e dopo la privatizzazione: alcune note dai rendiconti annuali. 9 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
10 Tab. 2. Risparmio postale e depositi bancari, (valori in milioni di euro) Anni Risparmio postale Depositi bancari Anni Risparmio postale Depositi bancari Fonti: risparmio postale: , Della Torre c; , Rendiconti CDP; depositi bancari: , De Bonis et al. 2012; , Bollettino Statistico di Banca d Italia. Nella tabella 2 abbiamo messo a raffronto il risparmio postale (libretti di deposito e buoni postali fruttiferi, esclusi i c/c postali) con i depositi raccolti dal sistema bancario. I dati del risparmio postale per gli anni sono tratti da Della Torre c, tav. D.1; per il periodo , invece, dai Rendiconti della CDP. I dati dei depositi bancari per gli anni provengono dal lavoro di De Bonis et al. 2012, tav. 1, col. depositi; l aggiornamento al 2012 deriva dal Bollettino Statistico di Banca d Italia. 10 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
11 Raffronto tra i contenuti della tabella 2 e le informazioni corrispondenti dell Appendice (2000) Dal momento della costituzione delle casse postali (1875) esisteva un certo grado di concorrenza tra casse postali e casse di risparmio ordinarie. Si pensi all acceso dibattito che accompagnò il lungo iter parlamentare che portò nel 1875 alla fondazione delle casse postali di risparmio (Della Torre a, pp ; Conte , pp ; Della Torre e Schisani 2013) e al provvedimento del ministro del Tesoro del 1953 di riduzione dei tassi di remunerazione del risparmio postale, che favorì la raccolta presso le casse di risparmio ordinarie (De Cecco 1968). Ciò spiega lo spazio dedicato nell Appendice dell edizione 2000 al confronto tra la raccolta delle casse postali e delle casse di risparmio ordinarie (Della Torre c, tab. D.4, pp ), e, in tale ambito, la particolare attenzione per il confronto con la raccolta della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, per le province della Lombardia con aree più o meno «montane» e quindi gradi diversi di bancarizzazione (ivi, tab. D.5, p. 111; Della Torre a, pp ). Le differenze più evidenti tra i dati esposti nell Appendice dell edizione 2000 e quelli della tabella 2, qui presentata, sono connesse al fatto che negli anni più recenti è meno significativa la concorrenza tra la raccolta postale e i depositi a risparmio delle casse di risparmio ordinarie. Nella tabella 2 è stato esteso, pertanto, per gli anni , il confronto del risparmio postale ai depositi raccolti dall intero sistema bancario. Nel lavoro condotto per la Storia della Cassa depositi e prestiti, pubblicato nel 2000, non avevamo a disposizione le stime complete del debito locale, in particolare della componente in obbligazioni. L analisi effettuata in quella sede fu pertanto parziale perché trascurava un segmento importante del debito, addirittura decisivo nel corso dell 800 (Della Torre 2004, 2007). Nella storia italiana della finanza pubblica ci furono momenti di spostamenti ingenti di erogazioni dalla finanza centrale a quella locale. Pertanto, nello studio del debito, l inclusione del debito locale è necessaria perché non solo rilevante ma anche instabile rispetto alla dinamica del debito del Tesoro. In altri termini, il livello e la dinamica del debito del Tesoro dello Stato non sono un approssimazione soddisfacente del debito delle amministrazioni pubbliche, né come entità, né come dinamica. Il debito degli enti locali è una «Cenerentola» nella storia del debito pubblico italiano: pochi sono i lavori disponibili e i dati lacunosi sul finire dell 800 e tra le due guerre mondiali (Della Torre 2004, 2007). Nel 2008, la Banca d Italia ha ricostruito, in linea con le definizioni del Sistema Europeo dei Conti Economici Nazionali (SEC), la serie storica del debito delle amministrazioni pubbliche tra l Unificazione e i giorni nostri (si vedano Francese e Pace 2008, le note metodologiche in Banca d Italia 2008, e i successivi aggiornamenti). Accanto all omogeneità, a livello temporale, delle definizioni utilizzate, uno degli aspetti rilevanti di quella ricostruzione è l estensione della definizione di «operatore pubblico» al settore delle amministrazioni pubbliche (AP), inclusiva di: amministrazioni centrali (il Tesoro dello Stato, la Cassa depositi e prestiti e le aziende autonome con produzione «non di mercato»: ANAS e Foreste demaniali), amministrazioni locali (AL) ed enti di previdenza e assistenza. L illustrazione dei contenuti della tabella 3, relativa al debito delle AL, presuppone un minimo di notazioni tecniche. Il debito totale delle AP è definito come somma dei debiti «consolidati» di amministrazioni centrali (al cui interno è inclusa la CDP, sino alla privatizzazione del 2003), amministrazioni locali ed enti di previdenza e assistenza. Il riferimento al debito consolidato consente di valutare il debito dei tre sottosettori al netto del debito detenuto da altre unità delle AP, evitando con ciò duplicazioni. Il riferimento al concetto di debito consolidato non è corretto quando si cerca di quantificare le forme d indebitamento delle AL. In effetti, il riferimento al debito consolidato pone in evidenza soltanto i debiti verso gli intermediari finanziari monetari e le emissioni obbligazionarie, escludendo dal computo le forme di indebitamento (in mutui e in titoli) verso la CDP. È facile osservare che questa omissione è rilevante nelle sue dimensioni, peraltro temporalmente instabili. Per questa finalità è corretto utilizzare il concetto di debito «non consolidato». La serie in parola fornisce indicazioni sul debito non consolidato e consolidato delle AL (coll. 1 e 2). Il primo è il debito totale emesso dalle AL, mentre il secondo è «nettato» della quota detenuta da altre istituzioni facenti capo alle AP. La differenza tra le due voci è pari alle «poste di consolidamento» (col. 3), che esprimono la parte del debito collocato presso la CDP e, per ammontari inferiori, presso gli Istituti di previdenza: INPS, INAIL e gli Istituti di previdenza amministrati dal Tesoro (Banca d Italia 2004, p. 64; 2008, pp ). Il debito consolidato, cioè quello collocato all esterno delle AP, è poi ripartito tra titoli obbligazionari e finanziamenti delle istituzioni finanziarie monetarie (coll. 4 e 5), a esclusione di una parte residuale (col. 6). La disponibilità di questi dati consente di osservare il debito totale (pari al debito non consolidato) e di qualificare, con alcune approssimazioni, le forme di copertura, attribuendo le poste di consolidamento integralmente alla CDP (sino al 2002) e distribuendo il debito consolidato tra i titoli obbligazionari e i finanziamenti degli intermediari finanziari monetari, più una voce residuale. Dalla privatizzazione della CDP e dalla sua uscita dal perimetro delle AP (2003), le poste di consolidamento sono notevolmente diminuite (col. 3). In aggiunta, sempre nel 2003, parte dei mutui pregressi erogati dalla CDP agli enti locali sono stati trasferiti al Ministero dell Economia e delle Finanze (col. 7). 11 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
12 Nel periodo , le poste di consolidamento delle AL (Francese e Pace 2008) si pongono sistematicamente al di sopra dei finanziamenti della CDP agli enti locali (col. 7), ricostruzioni a partire dai Rendiconti. In armonia con quanto esposto in precedenza, questa piccola differenza positiva (valori colonna 3 meno valori colonna 7) indica prevalentemente i titoli obbligazionari emessi dagli enti locali e detenuti dagli Istituti di previdenza (col. 8). Dal 1982, la nostra serie dei finanziamenti della CDP agli enti locali si pone nettamente al di sopra delle poste di consolidamento indicate da Francese e Pace 1. Tale scostamento è legato all esistenza di una profonda differenza nella distribuzione dei mutui tra enti «mutuatari» (per lo più enti locali) ed enti «debitori» (per una parte significativa lo Stato) (Banca d Italia 2008, p. 12). La nostra serie attribuisce il totale dei crediti della CDP agli enti locali, mentre i dati di Francese e Pace ne attribuiscono una parte allo Stato. Ne deriva che il debito totale degli enti locali nella nostra serie (col. 9) è definito sulla base della seguente relazione: debito locale non consolidato (col. 1) meno poste di consolidamento (col. 3) più impieghi CDP (col. 7) più detenzione da parte di altre unità delle AP (Istituti di previdenza e Tesoro) (col. 8). Tale relazione ha valore sino al Tra la privatizzazione della CDP e il suo inserimento nel comparto delle istituzioni finanziarie monetarie ( ), abbiamo definito il debito totale degli enti locali come somma dei titoli obbligazionari (col. 4), dei finanziamenti delle IFM (col. 5) e della CDP (col. 7), e degli strumenti detenuti da altre unità delle AP (col. 8). Dal 2006, il debito totale è stato definito come somma dei titoli obbligazionari (col. 4), dei finanziamenti delle IFM (inclusivi dal 2006 delle erogazioni della CDP) (col. 5), di altre voci detenute da operatori esterni alle AP (col. 6) e degli strumenti detenuti da altre unità delle AP (col. 8). La distribuzione del debito per categorie di strumenti-operatori di contropartita è tra titoli obbligazionari (col. 4), finanziamenti degli intermediari finanziari monetari (col. 5), CDP (col. 7) e detenzione da parte di altre unità delle AP (col. 8). Raffronto tra i contenuti della tabella 3 e le informazioni corrispondenti dell Appendice (2000) Per le ragioni esposte nella presentazione della tabella 3, soltanto con la pubblicazione dei dati sul debito delle amministrazioni locali (Francese e Pace 2008) disponiamo di un set informativo completo sul debito locale e della sua composizione per categoria di strumenti finanziari-settori di contropartita (in particolare titoli obbligazionari, finanziamenti degli istituti finanziari monetari e CDP). Nella tabella 3 è stato pertanto riportato per gli anni il debito totale degli enti locali e la sua distribuzione per strumenti finanziari-settori di contropartita. Nell Appendice dell edizione 2000 avevamo riportato le consistenze dei prestiti agli enti territoriali, in numerario e in cartelle, della Gestione principale, degli Istituti di previdenza amministrati dalla CDP, e della Sezione del credito comunale e provinciale, (Della Torre c, tab. C.1, pp. 45, 49-55). Erano state esposte indicazioni di larga massima sull importanza relativa dei prestiti della CDP e dei mutui delle banche agli enti territoriali per gli anni (G. Della Torre, «Fatti stilizzati» per una storia quantitativa della Cassa depositi e prestiti, in De Cecco e Toniolo , fig. C.2, pp ). Non era stata inserita, viceversa, alcuna indicazione sulle dimensioni delle obbligazioni emesse dagli enti territoriali. A fronte delle diverse configurazioni di operatore pubblico, la definizione di Tesoro dello Stato è quella più confacente per l analisi del ruolo della CDP. Le categorie di recente utilizzate di Settore statale (per esempio Salvemini e Zamagni 1993, Zamagni 1998) e amministrazioni pubbliche (Francese e Pace 2008) non consentono, infatti, di evidenziare il ruolo del finanziamento della CDP al Tesoro, poiché i rapporti tra Tesoro e CDP sono consolidati come istituzioni interne, rispettivamente, al Settore statale e alle amministrazioni pubbliche. 1 De Bonis et al. (2012) hanno costruito una serie molto prossima alla nostra, sino al 2000 (Tav. 4, col. Prestiti alle altre AP e altri residenti, pp. 38 sgg.). 12 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
13 Come già ricordato a proposito del debito delle amministrazioni locali (vedi tab. 3), di recente è stata costruita da alcuni studiosi di Banca d Italia la serie storica del debito delle amministrazioni pubbliche e, all interno di queste, delle amministrazioni centrali, dall Unificazione nazionale ai giorni nostri (Francese e Pace 2008). Tab. 3. Debito delle amministrazioni locali, : CDP, finanziamenti bancari e obbligazioni (valori in milioni di euro) Anni 1 debito locale non consolidato 2 debito locale consolidato 3 = 1-2 poste di consolidamento 4 di cui titoli obbligazionari 5 di cui finanziamenti IFM 6 = di cui altri 7 CDP nostra serie 8 detenzione di altre AP (Ist. previd. + Tesoro) 9 debito locale nostra serie ,3 12,2 10,2 1,2 10,3 0,7 9,3 0,9 22, ,0 14,4 18,5 1,7 11,8 0,9 16,3 2,2 33, ,9 14,9 41,9 1,7 12,1 1,1 39,9 2,0 56, ,8 15,1 71,7 1,3 12,5 1,2 69,1 2,6 86, ,0 17,0 121,0 1,3 14,2 1,5 117,4 3,6 138, ,7 25,1 180,7 2,8 18,8 3,4 174,7 6,0 205, ,6 28,9 244,7 4,3 19,8 4,8 237,4 7,3 273, ,8 39,1 307,6 4,3 28,1 6,8 298,2 9,5 346, ,4 58,7 367,7 4,3 45,0 9,5 352,7 15,0 426, ,6 70,4 452,2 4,2 55,1 11,0 433,1 19,2 522, ,2 92,5 537,7 4,1 70,7 17,6 511,8 25,9 630, ,3 99,2 685,1 4,0 74,7 20,5 651,1 33,9 784, ,4 114,2 787,2 6,6 89,9 17,8 742,6 44,6 901, ,7 135,8 920,9 6,4 110,1 19,3 859,1 61, , ,6 142, ,7 12,3 109,8 20, ,3 75, , ,3 140, ,4 12,1 109,6 19, ,8 91, , ,6 138, ,1 11,8 109,3 17, ,2 102, , ,1 143, ,5 11,6 108,9 23, ,6 123, , ,9 156, ,7 11,4 108,6 36, ,7 140, , , , ,1 22,7 994,7 38, ,7 154, , , , ,1 27, ,0 48, ,2 167, , , , ,0 52, ,7 61, ,8 180, , , , ,1 53, ,7 101, ,4 191, , , , ,5 51, ,2 116, ,2 205, , , , ,4 66, ,9 132, ,6 208, , Fonte: nostre elaborazioni su dati Francese e Pace Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
14 Come si è detto nell Appendice della Storia della Cassa depositi e prestiti (Della Torre c, pp. 9 sgg.), anche qui si tratta di ricondurre il debito delle amministrazioni centrali a quello del Tesoro. Per la stima del ruolo della CDP nel finanziamento del Tesoro per gli anni si è utilizzata la serie storica del debito non consolidato acceso alle AC, che «comprendono le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti centrali, diversi dagli istituti di previdenza, che estendono la loro competenza su tutto il territorio del Paese: Stato, organi costituzionali, Agenzia per il mezzogiorno, Cassa Depositi e Prestiti (fino alla privatizzazione del 2003), ex aziende autonome con servizi resi gratuitamente all utenza (es. ANAS e Foreste Demaniali)» (Francese e Pace 2008, p. 11). All interno delle AC sono rilevanti il Tesoro dello Stato e la CDP. Pertanto, sottraendo dal debito attribuito alle AC (tab. 4, col. 1) la nostra stima della raccolta della CDP (coll. 2 e 3) perveniamo a una ricostruzione, che riteniamo soddisfacente, del debito del Tesoro (coll. 4 e 5), con una sovrastima pari ai debiti delle ex Aziende autonome e degli enti minori delle AC. Per stimare il ruolo della CDP nel finanziamento del Tesoro, per gli anni abbiamo utilizzato la serie del finanziamento totale al Tesoro della CDP che era stata calcolata per la Storia della Cassa depositi e prestiti (Della Torre c, tab. B.7, pp. 11, 42-44), inclusiva dei c/c di Tesoreria, dei titoli di Stato di proprietà della CDP e di terzi in deposito presso la Cassa, e delle anticipazioni al Tesoro (col. 6). A questa serie abbiamo aggiunto le disponibilità liquide della CDP presso il Tesoro per gli anni (col. 7) e, per l ultimo quinquennio, i titoli di Stato in portafoglio (col. 8) (dati tratti dal Rendiconto della CDP). Raffronto tra i contenuti della tabella 4 e le informazioni corrispondenti dell Appendice (2000) Nel momento della redazione del lavoro dell edizione 2000 non esisteva una serie omogenea del debito pubblico come quella di Francese e Pace Si dovette procedere legando tra di loro serie diverse riferite al Settore statale: anni (Salvemini e Zamagni 1993, Zamagni 1998) e anni (Fratianni e Spinelli 1991) (Della Torre c, tabb. B.1-3 e B.6, pp , 36-44). I dati del debito di Salvemini e Zamagni consentivano la partizione tra debito patrimoniale e debito fluttuante (essendo calcolati come somma delle diverse componenti); viceversa, la serie di Fratianni e Spinelli (calcolata come cumulata dei disavanzi finanziari) non permetteva questa partizione (Della Torre c, p. 10). I dati del debito , riportati in questa Appendice, sono tratti dalla serie di Francese e Pace 2008, ricondotta da debito delle amministrazioni centrali a debito del Tesoro, secondo le modalità sopra richiamate. Questi dati non sono pertanto coerenti con il debito del Tesoro tratto da Fratianni e Spinelli La serie di Francese e Pace 2008 non consente la partizione del debito del Tesoro per categorie di strumenti finanziari, in quanto è disponibile solo l individuazione di due voci del debito consolidato delle amministrazioni centrali: i «finanziamenti degli intermediari finanziari monetari» e i «titoli». Gli impieghi della CDP verso il Tesoro comprendono sino al 1990 i c/c col Tesoro, i titoli di Stato di proprietà e di terzi in deposito, le anticipazioni, ecc.; dopo il 1990, i c/c di Tesoreria e i titoli di Stato. I crediti verso la clientela sono composti dai mutui e dagli altri finanziamenti agli enti locali e alle imprese, e dalle obbligazioni detenute. 14 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
15 Tab. 4. Debito delle amministrazioni centrali e del Tesoro: il ruolo dei finanziamenti di CDP, (valori in milioni di euro) Anni 1 Francese e Pace 2008 debito Amministrazioni centrali - non consolidato 2 nostre stime raccolta totale CDP serie 1 3 stima raccolta totale CDP serie 2 4 = 1-2 stima debito totale del Tesoro 1 5 = 1-3 nostre stime debito totale del Tesoro 2 6 finanziamenti CDP al Tesoro serie 1 7 c/c con Tesoro della CDP 8 titoli di Stato detenuti da CDP Fonte: nostre elaborazioni su dati Francese e Pace I dati sono tratti dall Appendice di Storia della Cassa depositi e prestiti (Della Torre c, tab. B.4, voci CDP1 e CDP2, pp ). I dati sono nostre elaborazioni su dati del Rendiconto della CDP (vedi note alla tab. 4). Da notare che le nostre stime degli impieghi verso il Tesoro e dei crediti verso la clientela sono coerenti con quelle predisposte di recente dal gruppo di lavoro presso Banca d Italia (De Bonis et al. 2012). 15 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
16 Raffronto tra i contenuti della tabella 5 e le informazioni corrispondenti dell Appendice (2000) Per quanto riguarda la voce «crediti verso la clientela», per gli anni vi è perfetta coerenza con la serie dei prestiti in numerario della Gestione principale e degli Istituti di previdenza e in cartelle della Sezione del credito comunale e provinciale (Della Torre c, tab. C.1, pp. 45, 49-55). Tab. 5. CDP: impieghi verso il Tesoro e crediti verso la clientela, (valori in milioni di euro) Anni Finanziamenti CDP al Tesoro serie 1 C/c col Tesoro + titoli di Stato della CDP Crediti verso la clientela serie 1 Crediti verso la clientela serie 2 Crediti verso la clientela serie ,0 9, ,0 16, ,5 39, ,0 69, ,6 117, ,6 174, ,8 237, ,4 298, ,8 352, ,7 433, ,1 511, ,5 651, ,6 742, ,9 859, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Fonti: , Della Torre c; , nostre elaborazioni su Rendiconti CDP. 16 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
17 Per le ragioni esposte nelle note che accompagnano la tabella 4, viceversa, la serie del debito del Tesoro tratta da Francese e Pace 2008 non è perfettamente coerente con quella , derivata da Fratianni e Spinelli 1991 (Della Torre c, tab. B.6, pp. 10, 36-41). Dal 2005 è pienamente operativa la partizione formale e contabile delle due Gestioni e da quell anno la «nuova» Gestione ordinaria inizia a svolgere la sua attività. La Gestione separata comprende le seguenti direzioni: 1. enti pubblici (enti locali, Regioni e Province autonome, altri enti pubblici); 2. credito agevolato e supporto all economia (prestiti PMI, prestiti FRI, ricostruzione terremoto Abruzzo e moratoria sisma Emilia); 3. impieghi di interesse pubblico (progetti infrastrutturali e finanziamenti con oneri a carico dello Stato). La Gestione ordinaria comprende le seguenti direzioni: 1. project finance; 2. finanziamenti corporate. I dati degli impieghi delle due gestioni sono tratti dai Rendiconti della CDP (vedi tab. 6). Tab. 6. Impieghi verso la clientela della Gestione separata e della Gestione ordinaria, (valori in milioni di euro) Anni Crediti Gestione separata e Gestione ordinaria - totale Gestione separata - totale enti pubblici enti locali Regioni e Province autonome altri enti pubblici credito agevolato e supporto all economia prestiti PMI (piccole e medie imprese) prestiti FRI (fondo rotativo investimenti di ricerca) ricostruzione terremoto Abruzzo moratoria sisma Emilia 545 impieghi di interesse pubblico progetti infrastrutturali 100 finanziamenti con oneri a carico dello Stato Gestione ordinaria totale project finance finanziamenti corporate Fonti: Rendiconti CDP. 17 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
18 Dopo il 1947, le voci di provvista della CDP sono costituite dai depositi in numerario (sino al 2002), dai buoni fruttiferi della CDP, dalle cartelle della Sezione del credito comunale e provinciale, dal risparmio postale (libretti e buoni fruttiferi) e dai c/c postali (sino al 2002) (vedi tab. 7). Tab. 7. Principali voci della raccolta della CDP, (valori in milioni di euro) Anni Depositi in numerario Buoni fruttiferi CDP Cartelle Sezione credito comunale e provinciale Risparmio postale C/c e assegni postali Nuove forme Debiti verso banche Di cui verso finanziamenti BEI Di cui depositi vincolati Credit Support Annex Rifinanziamento BCE Gest. separata - covered bond Gest. ordinaria - EMTN ,577 0,094 0,226 98,924 22, , ,655 0,099 0, ,367 28, , ,604 0,098 0, ,608 68, , ,325 0,118 0, ,988 77, , ,454 0,122 0, ,119 90, , ,287 0,136 0, , , , ,025 0,140 0, , , , ,066 0,002 0, , , , ,606 0, , , , ,556 0, , , , ,824 0, , , , ,152 0, , , , ,111 0, , , , ,268 0, , , , Fonte: Rendiconti CDP. Totale generale 18 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
19 Le «nuove» voci di raccolta dopo la privatizzazione sono i debiti verso le banche (tra cui i finanziamenti della Banca Europea degli Investimenti e i depositi vincolati Credit Support Annex), il rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, la raccolta in obbligazioni del programma Euro Medium Term Notes della Gestione ordinaria e del programma covered bond della Gestione separata. I dati delle voci di provvista sono tratti dai Rendiconti della CDP. I dati della presente tabella sono perfettamente coerenti con le corrispondenti informazioni per gli anni dell Appendice dell edizione del 2000 (Della Torre c, tab. D.1, pp. 78, 82-88). 19 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
20 Verso e dopo la privatizzazione: Alcune note dai rendiconti annuali di Giuseppe Della Torre
21 Tab. 1a. Sintesi delle voci dello stato patrimoniale della CDP, (milioni di euro) Cassa e disponibilità liquide di CDP SpA (presso Tesoro, Banca d Italia e banche) Disponibilità presso Tesoro C/c fruttiferi col Tesoro C/c n : risparmio postale C/c n : Gestione propria C/c n : servizio c/c postali C/c n : aumenti cap. soc. infrastrutture C/c n : CDP - Gestione separata C/c infruttiferi col Tesoro C/c n : Gestione principale C/c col Ministero delle Poste C/c n : Gestione pagamenti CDP C/c n : CDP - pagamenti Altri impieghi liquidi Altri impieghi di tesoreria di Gestione separata Depositi attivi Gestione ordinaria Depositi attivi su operazioni di Credit Support Annex Disponibilità presso Banche Centrali, di cui Riserva obbligatoria Titoli di debito Titoli di proprietà e dei fondi riserva della Gestione propria Titoli di debito, di cui Attività disponibili per la vendita Attività detenute sino alla scadenza Titoli inclusi tra i crediti verso le banche e la clientela Partizione attività disp. vendita e detenute sino a scadenza Obbligazioni emesse dagli ICS Titoli di Stato 1,015 1,021 0,991 0,999 1,028 1,025 1,002 1,015 0,998 1,006 1,017 0,950 1,015 1,020 Enti finanziari Altri enti pubblici Altri emittenti Cartelle credito comunale e provinciale detenute da CDP Titoli di debito: partizione tra Gestione separata e Gestione ordinaria Gestione separata Gestione ordinaria Partecipazioni (incl. Partecipazioni in imprese del gruppo) 0,1 0,2 0,3 0,4 0,4 0,4 0,5 0,7 0, Prestiti (stato patrimoniale consolidato) Crediti verso la clientela - vecchia serie (somme erogate, al netto somme da erogare, escl. crediti in sofferenza) Prestiti della Gestione propria - mutui Anticipazioni Altri crediti (incl. fondo progettualità, L. 1995) Fondo svalutazione crediti Crediti verso la clientela - nuova serie incl. somme da erogare) Crediti verso le banche, di cui Verso banca centrale - riserva obbligatoria (2% della raccolta; 1% dalla fine 2011) Verso banche - pronti contro termine attivi Verso banche - conti correnti e finanziamenti Verso banche - depositi (cash collateral) copertura rischio di credito su strumenti derivati Crediti verso la clientela e le banche (esclusa riserva obbligatoria) - nuova serie Totale generale crediti Gestione separata e Gestione ordinaria Gestione separata - totale Enti pubblici Enti locali Regioni e province autonome Altri enti pubblici Rettifiche 21 Storia della Cassa depositi e prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni
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