Analisi dei mercati dei beni durevoli in Italia e in Europa
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- Marta Bosco
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1 Analisi dei mercati dei beni durevoli in Italia e in Europa Il secondo volume esplora le dimensioni quantitative dei principali mercati dei beni durevoli, spaziando dall auto al mobile, dagli elettrodomestici al bricolage e così via. Anche nel caso di questo volume, così come nella passata edizione, il documento allarga i suoi orizzonti al di là dei confini nazionali, andando ad indagare, oltre che la realtà italiana, anche le valenze dei mercati di dieci paesi europei. Analisi quantitativa sezione italiana: L analisi dei mercati dei beni durevoli mira a fornire sinteticamente una fotografia di quelli che sono stati gli andamenti nel nostro paese nel corso del 2004, operando dei confronti anche con gli anni precedenti. L analisi, che è frutto di una stretta collaborazione tra Prometeia e Findomestic Banca, analizza i settori di Auto, Motoveicoli, Mobili, Elettrodomestici bianchi, bruni e piccoli, Office Equipment, Telefonia, Fotografia, Bricolage e Materiale Sportivo. Maggior spazio viene dato ai mercati di auto e motoveicoli, per i quali l analisi scende nel dettaglio sia per zona geografica sia per componenti del mercato, vale a dire vendite in quantità, a valore e parco circolante, sia, infine, per classi di cilindrata di autoveicoli e motoveicoli. Per i rimanenti mercati viene fornita un analisi su quelle che sono state le tendenze del 2004, focalizzando sulle singole categorie di prodotto e fornendo delle valorizzazioni in termini di spesa complessiva. Analisi quantitativa sezione europea: La seconda parte del volume contiene un confronto tra i principali mercati dei beni durevoli in 11 paesi europei; tra questi non è presente la Russia in quanto non è stato possibile reperire informazioni sufficientemente attendibili. Per ciascuno dei mercati presi in esame vengono forniti sia dati di carattere assoluto sia di carattere relativo, costruendo degli indici medi familiari in grado di permettere il confronto tra i consumatori dei vari paesi. L Osservatorio Findomestic comprende al suo interno anche le consuete schede mobili che analizzano i mercati dei principali beni durevoli per area geografica e per provincia. Per i mercati di Auto, Motoveicoli, Elettrodomestici e Mobili vengono fornite delle stime di valorizzazione provinciali e, unitamente a queste, è presente anche un censimento, sempre a livello provinciale, delle realtà della grande distribuzione presenti nel nostro paese. Auspicando di aver ben interpretato le aspettative degli utilizzatori finali di questo documento, auguriamo a tutti buona lettura.
2 Sommario Periodico annuale Edizione 2004/ Introduzione e nota metodologica 3 Lo scenario economico Direttore Responsabile Alessio Lapucci Progetto Grafico e Realizzazione Made in Armand - Firenze Fotolito Nailograf - Firenze Stampa Artigraf - Firenze Foto: Granata Press - Roma Marka - Roma 6 Auto 6 La struttura del mercato: immatricolazioni e parco 7 La qualità del parco e la composizione delle immatricolazioni 9 I segmenti di cilindrata per grandi ripartizioni geografiche 10 Il potenziale di vendita del mercato consumer 12 Motoveicoli 12 La struttura del mercato: immatricolazioni e parco 14 Normativa relativa al mercato dei motoveicoli 15 Un focus sugli scooter 17 I segmenti di cilindrata per grandi ripartizioni geografiche 20 Mobili Proprietario ed Editore Findomestic Banca S.p.A via Jacopo da Diacceto, Firenze Registrazione Tribunale di Firenze n 4823 del 19/08/1998
3 22 Elettrodomestici bianchi 24 Elettrodomestici bruni 38 I consumi delle famiglie europee 39 Auto 40 Motoveicoli 41 Mobili 42 Elettrodomestici bianchi e piccoli 27 Elettrodomestici piccoli 28 Telefonia 43 Elettrodomestici bruni 44 Office equipment 45 Bricolage 46 Sport 30 Office equipment Fotografia 34 Bricolage 36 Materiale sportivo 1
4 Introduzione e nota metodologica In questa prima sezione del volume, relativa ai mercati dei beni durevoli si analizzano categorie di particolare rilievo in termini di allocazione della spesa delle famiglie italiane. In quest'ottica, nella sezione relativa al mercato dell'auto, in cui una importante componente della domanda è generata dalle aziende, si è scelto di fornire anche una valorizzazione della sola quota che rappresenta l'effettivo potenziale di mercato generato dalle famiglie. Per ciascun mercato si è tenuto conto delle informazioni fornite dalle fonti informative disponibili ed accreditate (data provider, associazioni di categoria, stampa specializzata). Le diverse informazioni sono armonizzate e verificate in un quadro complessivo coerente con i dati sui consumi delle famiglie di fonte ufficiale (ISTAT). Le stime di chiusura del 2004 si basano sulle informazioni congiunturali disponibili nel momento in cui si scrive (fine ottobre 2004) e su quanto previsto per l'ultima parte dell'anno. Le previsioni fanno riferimento allo scenario macroeconomico internazionale e nazionale, brevemente illustrato nel capitolo introduttivo, da cui discendono le attese relative a variabili più specifiche come il reddito disponibile, la propensione al consumo e i consumi totali. Valutazioni specifiche in termini di politiche di offerta, di innovazione tecnologica e di ogni altro riferimento specifico settoriale permettono di fornire stime affidabili sull'evoluzione dei consumi per singolo mercato. Come per l'edizione precedente, questo capitolo dell'osservatorio Findomestic scaturisce da una stretta collaborazione tra Findomestic Banca e Prometeia. 2
5 Lo scenario economico L'interpretazione dei recenti segnali di ripresa dell'economia americana richiede una certa cautela, soprattutto per la condizione strutturalmente più precaria rispetto alle precedenti fasi di recupero degli USA. Inoltre il consistente rialzo del prezzo del petrolio, motivato da diverse ragioni, tra cui l'elevata incertezza geopolitica a livello internazionale, pesando sul potere d'acquisto delle famiglie dei paesi importatori potrebbe contenere la domanda interna degli stessi. In aggiunta, il suo effetto sull'inflazione potrebbe provocare un anticipo da parte delle banche centrali del rialzo dei tassi di mercato monetario, con ciò indebolendo la ripresa. L'impostazione della Federal Reserve ha tuttavia, almeno per ora, tranquillizzato i mercati finanziari in quanto sembra diffusa la sensazione di una ripresa graduale e prevedibile dei tassi, diluita sull'arco di un anno. Ulteriori ragioni di cautela nel valutare la ripresa vengono dalla possibilità che l'economia cinese sia costretta a un rallentamento forzato. Nel corso degli ultimi cinque anni la crescita delle esportazioni verso la Cina è stata molto elevata, indipendentemente dai livelli del costo del lavoro relativo. L'Uem tra il 1998 e il 2003 ha moltiplicato le proprie esportazioni verso la Cina, a dollari costanti, di quasi due volte e mezzo. Sulla base delle informazioni congiunturali confermiamo la prospettiva di disallineamento del ritmo di crescita europeo rispetto a quello degli Usa nel corso del La componente Prodotto interno lordo (var. %) Uem 0,5 1,8 1,9 2,1 Stati Uniti 3,0 4,2 2,9 2,7 Giappone 2,5 3,8 1,8 1,7 Mondo 3,5 4,6 3,8 3,4 Le componenti del PIL Italia Valori 2003 Var. % in termini reali (mln. di Euro) PIL ,4 1,1 1,7 2,0 Spesa delle famiglie ,0 1,4 1,6 2,1 Spesa delle A.P. e I.S.P ,2 1,0 1,1 1,6 Investimenti ,1 3,4 2,9 3,2 Esportazioni ,9 3,9 3,6 3,9 Importazioni ,6 4,2 5,1 5,6 dominante dell'accelerazione della crescita europea e della sua tenuta su livelli corrispondenti alla crescita potenziale dovrebbe essere la domanda interna. Quest'ultima sarà favorita dal posizionamento più espansivo delle politiche di bilancio in prossimità del ciclo elettorale nei maggiori paesi europei e dalla pressione per la riduzione delle imposte sui redditi d'impresa indotta dai paesi dell'allargamento. Nella stessa direzione agisce la cautela della internazionale, l'economia italiana dovrebbe seguire un profilo di crescita analogo a quello europeo, ma con tassi più contenuti. Nonostante i segnali positivi del secondo trimestre del 2004, in cui la crescita dell'economia italiana è stata guidata prevalentemente dagli investimenti e dalle esportazioni, rimane molta cautela relativamente ai ritmi di ripresa successivi. Dopo lo 0,4% del 2003, si stima che nel 2004 crescita del Pil italiano sia stata dell'1,1%. Bce nell'incremento dei tassi di interesse. Infine il probabile rientro dei prezzi del petrolio e la forte capacità di tenuta delle esportazioni tedesche verso l'asia rappresenterebbero, nella nostra previsione, fattori in grado di diffondere anche agli altri paesi dell'uem una I consumi delle famiglie La valutazione della dinamica dei consumi a chiusura del 2004 non può prescindere dalla situazione determinatasi nel primo semestre quando l'unico grande aggregato di domanda derivata per le loro spesa cresciuto a ritmi elevati - esportazioni verso la Germania. e inconsueti nello scorcio storico degli All'interno di questo scenario anni risultava proprio quello 3
6 dei durevoli (per il primo semestre l'istat segnalava un'espansione della domanda di durevoli del 7,6% rispetto al periodo corrispondente). Gli alimentari, gli altri non durevoli e i servizi palesavano sviluppi del tutto trascurabili (determinando nello stesso semestre una crescita dei consumi interni totali dell'1,7% reale). Questo riscontro statistico suggerisce almeno due riflessioni. Innanzitutto i beni durevoli rimangono il primo - e si potrebbe dire l'unico - pilastro di crescita della spesa delle famiglie nel Il livello ridotto dei tassi d'interesse reali (cioè al netto della variazione di potere d'acquisto) ha senz'altro un ruolo propulsivo verso queste tipologie di beni, peraltro soggette a un'importante domanda di innovazione tecnologica da parte delle famiglie. L'altra riflessione riguarda gli aspetti di debolezza di questo quadro: se il pilastro di sostegno è unico, l'eventuale decelerazione nella spesa degli italiani per beni durevoli, magari indirettamente determinata dal mutamento delle condizioni economiche internazionali, facilmente potrebbe tradursi in un risultato meno positivo, o addirittura negativo, in termini di tasso di variazione dei consumi, soprattutto nel Poiché abbiamo sottolineato che il tasso d'interesse reale determina o meno la convenienza negli acquisti di beni a utilità ripetuta, un eventuale rallentamento o stazionarietà del tasso d'inflazione assieme a un incremento dei valori nominali dei rendimenti dei titoli obbligazionari sui mercati internazionali senz'altro creerebbe condizioni di turbativa sui piani di consumo delle famiglie, con particolare riguardo appunto ai beni durevoli. E se a ciò si Consumi Valori 2003 Var. % quantità Var. % prezzi Totale Procapite (mln. di Euro) (Euro) Consumi totali ,0 1,4 2,7 2,4 Durevoli ,8 4,9 0,2-1,1 I consumi nei principali mercati dei beni durevoli 4
7 aggiunge che l'area di servizi appare vincolata da prezzi elevati e crescenti, talvolta fuori da quell'intervallo di inflazione che dovrebbe caratterizzare servizi di mercato venduti in un contesto economico debole, allora si comprende come il rischio attuale e prospettico, almeno per il 2005, ma con naturale estensione al 2006, proviene proprio dal versante dei tassi d'interesse. I quali rimangono, quindi, una delle variabili da seguire con la massima attenzione per decifrare eventuali modifiche delle direzioni di sviluppo dello scenario del Pil e dei consumi italiani, qui delineato. Si deve aggiungere, in ogni caso, che l'anno 2004 ha completato un periodo di lancio e consolidamento di diversi comparti di beni durevoli. Oltre al tema della capacità innovativa delle aziende di produzione, che ha rappresentato un elemento favorevole alla rapida diffusione di tanti prodotti, si deve anche evidenziare l'operare profondo e diffuso di alcuni fattori macroeconomici, i quali hanno enfatizzato il ruolo del gradimento delle famiglie nei confronti dei prodotti altamente innovativi. L'accenno è ovviamente all'euro, che ha ridotto i costi di importazione di beni provenienti da aree mondiali la cui moneta è collegata al dollaro. Almeno per questo aspetto, si deve convenire che l'apprezzamento della nostra moneta ha favorito una dinamica disinflazionistica dei prezzi di tanti beni dell'elettronica di consumo e dell'office equipment, sviluppandone il volume di acquisti dei consumatori italiani. Come per il tasso d'interesse, anche il cambio euro-dollaro è una grandezza da monitorare con assiduità e precisione, atteso che il suo ruolo è determinante nell'allocazione di medio termine della spesa delle famiglie, attraverso appunto la modulazione dei prezzi finali e della convenienza relativa a concentrare i piani di spesa su alcune piuttosto che altre grandi categorie di consumo. 5
8 Auto Questa sezione è dedicata al settore dell'automobile il mercato viene analizzato sia in termini di stock in dotazione sia in termini di nuovi acquisti. Si metteranno in evidenza le dinamiche del comparto lungo la dimensione territoriale, con approfondimenti riguardanti la segmentazione del mercato per cilindrata e tipo di alimentazione. La struttura del mercato: immatricolazioni e parco Dall'andamento delle immatricolazioni di auto nuove e della rottamazione di veicoli da sostituire emerge una Immatricolazioni (000 di unità) Parco circolante (000 di unità) Tasso di motorizzazione Tasso di motorizzazione qualificato Tasso di sostituzione (%) 3 7,5 7,3 7,2 1 Parco auto (per 1000) su popolazione complessiva. 2 Parco auto (per 1000) su popolazione in età compresa tra i 18 e i 70 anni. 3 È definito come [( ROTTt / PARCOt-1 )] *100.; ROTT = numero di auto rottamate. Addio rottame. Il ricambio fisiologico della vecchia auto di famiglia tiene stabile il mercato dell auto. Il mercato dell'auto in Italia Dinamica della domanda di auto in Italia Immatricolazioni (var. %) -5,5-1,2 0,7 Parco circolante (var. %) 0,3 0,4 0,5 sostanziale invarianza del parco di autoveicoli, che nel 2004 stimiamo sia rimasto prossimo ai 30 milioni di unità. Anche dalla stabilità del tasso di motorizzazione emerge come la domanda di nuove auto sia sostanzialmente destinata alla sostituzione di veicoli obsoleti, non andando a modificare la dotazione pro capite di veicoli. La domanda di auto nuove ha mostrato nel 2003 un trend che, seppure negativo, è risultato meno penalizzante di quanto stimato nella precedente edizione dell'osservatorio, sulla base delle informazioni ancora parziali disponibili al momento dell'analisi: dal confronto con il 2002 è emersa in definitiva una flessione degli acquisti dell'1,2%. I dati finora disponibili non permettono di parlare di una ripresa del mercato. La tenuta mostrata dalla domanda delle famiglie è riuscita a preservare il settore da un'ulteriore flessione ma stimiamo che le immatricolazioni Immatricolazioni auto: livelli e % Parco circolante auto: livelli e % 6
9 siano rimaste quasi ferme sui livelli del 2003 (con una crescita inferiore all'1%). La maggiore dinamicità osservata nel 2003 per la domanda generata dalle aziende rispetto a quella delle famiglie aveva portato a una crescita di quasi un punto percentuale della quota di immatricolazioni intestate alle persone giuridiche, in linea con quanto riscontrato tra il 1997 e il Soltanto nel 2002, grazie al maggiore impatto degli incentivi statali sulla domanda dei privati, avevamo assistito a un'inversione di tendenza nella composizione della domanda. Sia la performance del mercato già osservata sia uno scenario di rallentamento dell'economia rispetto agli incoraggianti risultati del primo semestre, ci portano a stimare per il 2004 uno scarso contributo della domanda aziendale alla crescita del settore e una stabilità della quota di acquisti da parte delle famiglie (prossima al 72%). del processo di ricomposizione del parco, rispetto a quanto osservato fino al 2003, la percentuale di motorizzazioni diesel abbia raggiunto il 25% circa del totale. Ancora più significativo risulta lo spostamento delle preferenze degli acquirenti verso il diesel, se si guarda alle immatricolazioni: i dati acquisiti per il 2004 hanno portato a stimare per il gasolio una quota intorno al 60% sul totale venduto, guadagnando 10 punti percentuali rispetto al Se il forte incremento di motorizzazioni diesel in passato era riconducibile in parte al miglior andamento degli acquisti di auto aziendali, prevalentemente alimentate a gasolio, non va trascurata anche la tendenza dei privati verso questo tipo di alimentazione. Lo spostamento della domanda è favorito sia dalla indubbia convenienza del gasolio rispetto alla benzina (la motorizzazione diesel consente, a parità di consumo, di coprire un maggior numero di chilometri con l'utilizzo di un carburante che in Italia costa meno della benzina) sia dall'ampliamento dell'offerta di auto diesel, anche nelle cilindrate inferiori ai 1600 cc. Tra gennaio e settembre del 2004 il maggiore guadagno del diesel sulle altre alimentazioni ha interessato in misura più significativa proprio le auto di piccola cilindrata. Se nei segmenti superiori ai 1600 cc la quota ha guadagnato, rispetto La qualità del parco e la composizione delle immatricolazioni Sia i dati relativi al 2003 sia le stime del 2004 mettono in evidenza, seppure in un contesto di limitata evoluzione dell'entità del parco, una progressiva ricomposizione della dotazione di auto in termini di alimentazione e di cilindrata. Continua a crescere di almeno due punti percentuali ogni anno la quota di auto diesel sul totale degli autoveicoli in circolazione: stimiamo che nel 2004, con un'accelerazione Quota auto diesel sul totale * Immatricolazioni 29,4 33,7 36,8 43,9 48,8 59,1 Parco 12,6 14,7 17,0 19,3 21,7 24,7 *Stima basata sui dati rilevati fino a settembre 2004 Composizione del parco per classi di cilindrata Fino a 1600 cc 63,5 61,7 60,1 59,0 58,1 Oltre 1600 cc 36,5 38,3 39,9 41,0 41,9 Totale
10 al 2003, solo tre punti percentuali (portandosi all'82% del totale immatricolato), nei segmenti inferiori ai 1600 cc la stessa quota è passata dal 23% del 2003 al 38% dei primi nove mesi del I dati sui consumi di carburanti forniti dal Ministero delle Attività Produttive confermano la propensione alla scelta del gasolio: per il periodo gennaiosettembre, a fronte di una flessione del 5,6% dei consumi di benzina distribuita in rete (la variazione è calcolata sul corrispondente periodo del 2003), si registrava un incremento della domanda di gasolio del 7,6%, consolidando tendenze già acquisite per il Per il 2004 stimiamo che sia proseguita la ricomposizione dello stock di autovetture a favore delle auto di cilindrata superiore ai 1600 cc: la tendenza, in atto già da diversi anni, ha portato la quota di tale segmento intorno al 42%, con un guadagno di circa 10 punti percentuali negli ultimi sei anni. Indice di qualità dell immatricolato (immatricolato>1600 cc/immatricolato<1600 cc) Composizione delle immatricolazioni per cilindrata In termini di nuovi acquisti, invece, è confermata per il 2004 l'interruzione del processo di spostamento verso i segmenti di cilindrata superiore ai 1600 cc già osservato nel Dopo il picco raggiunto nel 2002, anno in cui la quota sul totale immatricolato aveva raggiunto il 50%, stimiamo che nel 2004 la stessa si sia mantenuta intorno al 46%, anche per il sostegno derivato alle vendite di auto di più piccola cilindrata dall'introduzione delle motorizzazioni diesel. A livello di singoli segmenti, restano in crescita le vendite di modelli di cilindrata compresa tra i 1301 e i 1550 cc; dai dati relativi ai primi nove mesi la quota sul mercato totale risultava pari al 19%, con un guadagno di tre punti percentuali rispetto al Lo spostamento avviene quasi esclusivamente a scapito del primo segmento, ovvero delle auto con cilindrata inferiore ai 1050 cc, mentre risultano praticamente stabili le percentuali di vendita delle restanti fasce. Benzina non ti voglio più. Cresce la voglia delle utilitarie a gasolio: più diesel, più piccole... più economiche. 8
11 I segmenti di cilindrata per grandi ripartizioni geografiche Passiamo a questo punto ad esaminare la struttura del parco e le tendenze di mercato a livello di aree geografiche. Per quanto riguarda lo stock di autovetture, emerge una sostanziale omogeneità in termini di composizione per cilindrata tra le regioni settentrionali e quelle del centro Italia, con una predominanza del segmento di cilindrata compresa tra i 1551 e i 2000 cc, il cui peso è stimato per il 2004 intorno al 35%. Il Sud si distingue nettamente dalle restantiaree geografiche per la minore incidenza di tale segmento (la quota è di circa 7 punti percentuali più bassa), essendo in tali regioni ancora particolarmente rilevante la dotazione di auto di piccola cilindrata. La tendenza alla riduzione della dotazione di tali autovetture è estesa a tutte le regioni, anche se al Sud è meno accentuata rispetto alla media nazionale (-6,8% la variazione nelle regioni meridionali, a fronte del -8,2% medio). La differente composizione del parco stimata per il 2004 rispecchia un divario preesistente, cui ha contribuito il persistente differenziale di reddito pro capite tra il Sud e le altre macro aree. Inoltre nel Mezzogiorno la quota di immatricolazioni di auto del primo segmento è ancora di un punto percentuale al di sopra della media, pur risultando anche in queste regioni il trend marcatamente negativo (-25,3% la variazione rispetto alle vendite del 2003, Segmenti di cilindrata per aree geografiche Parco auto Parco circolante 2004 (000) fino a 1050 cc da 1051 a 1300 cc da 1301 a 1550 cc da 1551 a 2000 cc Oltre 2000 cc Totale Composizione percentuale 2004 fino a 1050 cc 13,5 14,7 16,2 28,3 18,4 da 1051 a 1300 cc 23,5 22,9 24,3 24,6 23,9 da 1301 a 1550 cc 15,8 16,0 15,5 14,5 15,4 da 1551 a 2000 cc 39,6 38,3 37,2 27,5 35,5 Oltre 2000 cc 7,6 8,0 6,7 5,1 6,8 Totale Parco circolante - variazioni percentuali 2004 su 2003 fino a 1050 cc -9,5-8,0-10,0-6,8-8,2 da 1051 a 1300 cc 0,5 0,7 0,7 2,0 1,0 da 1301 a 1550 cc 2,6 3,6 4,1 4,8 3,7 da 1551 a 2000 cc 2,3 2,5 2,9 2,9 2,6 Oltre 2000 cc 7,8 8,8 8,3 6,1 7,8 Totale 0,5 1,0 0,6 0,1 0,5 rispetto al -26,2% della media nazionale). In base alle informazioni già disponibili sul 2004, abbiamo stimato per le regioni del Nord-ovest una maggiore sofferenza del mercato dell'automobile. La debolezza della domanda si è tradotta per questa macro area in un trend negativo, ma il confronto avviene, soltanto per queste regioni, con un anno in crescita. Nel 2003, infatti, si era registrata una flessione delle immatricolazioni su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per il Nordovest (trainato dal +11% degli acquisti di auto aziendali, il mercato aveva chiuso il 2003 con una crescita del 2,1% sul 2002). Nelle regioni del Nord-est e del Centro- Sud la domanda, pur non segnando un 9
12 Segmenti di cilindrata per aree geografiche Immatricolazioni auto Parco circolante 2004 (000) fino a 1050 cc da 1051 a 1300 cc da 1301 a 1550 cc da 1551 a 2000 cc Oltre 2000 cc Totale Composizione percentuale 2004 fino a 1050 cc 3,9 3,9 4,8 5,4 4,5 da 1051 a 1300 cc 30,4 28,2 31,0 37,2 31,6 da 1301 a 1550 cc 16,9 18,4 18,2 21,4 18,5 da 1551 a 2000 cc 37,5 37,0 36,7 28,7 35,3 Oltre 2000 cc 11,2 12,5 9,4 7,3 10,1 Totale Parco circolante - variazioni percentuali 2004 su 2003 fino a 1050 cc -24,4-20,4-31,5-25,3-26,2 da 1051 a 1300 cc -3,5 3,6 0,9 6,0 1,2 da 1301 a 1550 cc 14,0 13,0 18,2 14,3 15,0 da 1551 a 2000 cc -5,1 1,4 0,7-4,9-2,2 Oltre 2000 cc 2,0 1,6 6,0 0,8 2,7 Totale -2,0 2,9 1,7 1,6 0,7 degli incentivi le famiglie hanno acquistato il 4,2% in meno delle auto del 2002), stimiamo che il mercato consumer sia cresciuto nel 2004 del 3%. I dati acquisiti per il 2004 mostrano una migliore tenuta della domanda delle famiglie rispetto a quella delle aziende: nei primi nove mesi del 2004 le immatricolazioni intestate a persone fisiche erano in crescita dell'1,4% sul periodo corrispondente. Al modesto recupero della domanda si è sommato il contributo positivo della componente inflazionistica (l'aumento dei listini è stimato intorno all'1,7% rispetto al 2003). Si è pertanto determinato un valore del mercato consumer in crescita, pari nel 2004 a 24,2 miliardi di euro, prossimo al livello raggiunto nell'ultimo anno degli incentivi. A livello territoriale, il potenziale espresso dalle regioni del Nord-ovest continua a rappresentare nel 2004 oltre il 30% del mercato complessivo, anche se il rallentamento dei volumi domandati (-1% per quanto riguarda le auto intestate alle persone fisiche) si traduce in un incremento ulteriore calo, nel 2004 non ha realizzato più che un parziale recupero della flessione del Evidenziamo per le regioni meridionali uno scostamento dal trend nazionale prevalentemente negli acquisti di auto di cilindrata compresa tra i 1051 e i 1300 cc, con un incremento delle vendite del 6% (a fronte di una variazione media di poco superiore all'1%); il mercato è sostenuto dalla domanda delle famiglie, in crescita nei primi nove mesi del 2004 del 13% rispetto al periodo corrispondente. Il potenziale di vendita del mercato consumer Passiamo a questo punto ad una valorizzazione del mercato generato dalla sola domanda delle famiglie. Diminuito nel 2003 per la marcata contrazione delle immatricolazioni (con il venire meno Il mercato dell'auto a valore (mln. di Euro) Potenziale di vendita (livelli) Quota % su consumi durevoli 30,6 29,2 28,7 Quota % su consumi totali 3,2 3,0 2,9 10
13 contenuto del valore del mercato (+1% a fronte di una media del 3% nelle restanti macro aree). Incrementi di potenziale più significativi si hanno per il Nord-est (+5%) e per le regioni del Centro-Sud (intorno al 3%), aree in cui la domanda delle famiglie ha mostrato una maggiore dinamicità anche in termini di pezzi acquistati. Se tra le regioni del Centro-Nord la spesa Potenziali di vendita per aree geografiche Livelli (mln. di Euro) Nord-ovest Nord-est Centro Sud e isole Totale Italia Spesa per famiglia (Euro) Nord-ovest Nord-est Centro Sud e isole Totale Italia mediamente destinata da ogni famiglia è piuttosto omogenea (intorno ai euro nel 2004), al Sud il livello medio è nettamente più basso (ciascuna famiglia destina all'acquisto di auto nuove circa 775 euro, avendo a disposizione un reddito che è mediamente pari all'80% delle altre tre aree). Guardando alle singole regioni, la Lombardia esprime il maggiore potenziale in termini di spesa delle famiglie, pari a 4,8 miliardi di euro nel Al netto della struttura demografica, il primato spetta invece alla Toscana, con una spesa per nucleo familiare di circa euro a fronte di una media nazionale di euro. Nel biennio le regioni in cui la spesa delle famiglie risulta più dinamica sono la Campania e il Molise, con una variazione media annua intorno al +3,7%, ma in entrambi i casi il livello di spesa per famiglia rimane ancora al di sotto della media della macro area di appartenenza. Potenziale di vendita auto e spesa per famiglia
14 Motoveicoli Nella sezione dedicata ai motoveicoli si analizzano la struttura del parco e i trend di mercato relativi ai due principali comparti delle moto targate e dei ciclomotori. Per il particolare interesse acquisito dagli scooter viene dedicato un paragrafo di approfondimento a tale segmento e, infine, come per il mercato delle auto, viene condotta una più dettagliata analisi del comparto lungo la dimensione territoriale e per segmenti di cilindrata. il 42% delle immatricolazioni si è concentrato nel trimestre maggioluglio), ci ha portato a stimare una crescita intorno al 3%. Il 2003 si era chiuso con un aumento degli acquisti del 2,7%, primo segnale di ripresa dopo due anni di crollo (nel biennio il mercato del targato si era complessivamente contratto del 22%). L'espansione della domanda del biennio riporta il mercato intorno ai 410 mila pezzi, recuperando quasi il livello del Dopo anni di forti incrementi delle immatricolazioni che hanno contribuito all'ampliamento del parco (dal 1997 al 2002 la crescita è avvenuta a un tasso medio annuo prossimo al 7%), il 2003 è La struttura del mercato: immatricolazioni e parco Per il mercato delle moto targate, le nostre stime indicano per il 2004 un andamento positivo della domanda, proseguimento del recupero avviatosi nel I dati relativi ai primi quattro mesi del 2004 avrebbero fatto prospettare performance migliori (da gennaio ad aprile il mercato aveva segnato un +9% in termini di pezzi venduti rispetto al periodo corrispondente), ma il rallentamento dei mesi successivi, i più importanti in termini di livello di domanda (nel 2003 Il mercato delle moto in Italia Immatricolazioni (unità) Parco circolante (unità) Tasso di motorizzazione qualificato Tasso di sostituzione (%) 2 3,2 2,3 3,3 1 Parco moto (per 1000) su popolazione in età compresa tra i 20 e i 64 anni. 2 È definito come ( ROTTt / PARCOt-1)*100; ROTT = numero di moto rottamate. Dinamica della domanda di moto in Italia Immatricolazioni (var. %) -6,1 2,7 3,4 Parco circolante (var. %) 7,8 8,1 6,7 Immatricolazioni moto: livelli e % Parco circolante moto: livelli e % 12
15 stato caratterizzato da una più rapida espansione, con una minore tendenza alla sostituzione, essendosi formato negli anni precedenti uno stock di motoveicoli piuttosto giovane. Per il 2004 stimiamo un ulteriore aumento del parco ma il rallentamento delle immatricolazioni, insieme ad una ripresa della domanda di sostituzione, non consente una variazione superiore al 7%. Per quanto riguarda il mercato dei ciclomotori, il 2003 si è chiuso con una flessione delle vendite del 2,4%. I risultati positivi del primo semestre erano stati ribaltati dall'andamento negativo del secondo (-13% la variazione sul periodo corrispondente). Le informazioni acquisite relative al 2004 mostrano un mercato ancora in difficoltà (con una contrazione della domanda reale del 16% nei primi nove mesi, circa veicoli in meno rispetto allo stesso periodo del 2003), portandoci a stimare per l'intero anno una marcata contrazione del mercato dei ciclomotori (-10,9% la variazione in volume). Al crollo della domanda sta contribuendo l'entrata in vigore, a partire dal 1 luglio 2004, dell'obbligo Il mercato dei ciclomotori in Italia Vendite (unità) Parco circolante (unità) Tasso di motorizzazione qualificato Tasso di sostituzione (%) 2 3,7 3,3 3,1 1 Parco ciclomotori (per 1.000) su popolazione in età compresa tra i 15 e i 64 anni. 2 È definito come ( ROTTt / PARCOt-1)*100; ROTT = numero di ciclomotori rottamati. Dinamica della domanda di ciclomotori in Italia del patentino per i minorenni alla guida dei ciclomotori. Il mancato finanziamento di corsi pubblici per il conseguimento del patentino, rendendo necessaria l'iscrizione ai corsi a pagamento presso le autoscuole, ha verosimilmente avuto un effetto inibitore sull'acquisto del ciclomotore Immatricolazioni (var. %) -4,3-2,4-10,9 Parco circolante (var. %) -1,1-0,8-0,8 Con i cinquantini allo stop si mette in moto la moto e cresce il targato. Stimiamo che i ciclomotori circolanti nel 2004 siano stati circa 6,9 milioni, lo 0,8% in meno rispetto al Il parco dei cinquantini ha iniziato da qualche anno a ridursi (la flessione nell'ultimo triennio è stata del 2,6%). Il trend marcatamente negativo delle vendite, proseguito ininterrottamente negli ultimi sette anni (i circa pezzi del 2004 rappresentano meno del 25% del mercato del 1997, ultimo anno di Vendite ciclomotori: livelli e % Parco circolante ciclomotori: livelli e % 13
16 espansione), e un tasso di rottamazione mediamente prossimo al 4% non hanno consentito al parco di crescere oltre i 7 milioni di veicoli. Dopo due anni di stabilità della quota di ciclomotori sul totale dei motoveicoli acquistati, nel 2003 è ricominciato il processo di spostamento verso il targato e le stime per il 2004 sono all'insegna di un'ulteriore riduzione del pesodei cinquantini sul mercato complessivo (con una perdita di tre punti percentuali). Per il 2004 stimiamo una prosecuzione del guadagno di quota di mercato del segmento centrale del targato. Nei primi nove mesi dell'anno le vendite di moto di cilindrata compresa tra i 250 e i 750 cc erano aumentate del 17%, anche se con un rallentamento nel trimestre maggioluglio, imputabile prevalentemente alla domanda dei veicoli fino a 500 cc. Costantemente in espansione sono risultate invece le vendite dei modelli appartenenti alla fascia alta del segmento, sostenute soprattutto dal forte interesse dei consumatori per i modelli naked di cilindrata compresa tra i 600 e i 750 cc. Composizione delle immatricolazioni Come già evidenziato nella precedente edizione dell'osservatorio, a partire da luglio 2004 è diventato obbligatorio il conseguimento del patentino per i minorenni alla guida del ciclomotore. Rimangono ancora incompiuti alcuni punti della riforma del Codice della Strada previsti dal D.L. 151/03 e relativi alla circolazione dei ciclomotori. La normativa prevedeva, a partire dal 1 luglio 2004, la sostituzione della targa personale del conducente con una targa fissa e un certificato di circolazione con il nome del proprietario del mezzo. All'entrata in vigore della normativa, la mancanza del decreto attuativo della stessa l'ha resa inapplicabile. Pertanto nel momento in cui si scrive non è ancora possibile richiedere la nuova targa e la nuova documentazione; allo stesso tempo gli uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri non possono rilasciare le vecchie targhe. La stessa mancata emanazione del decreto attuativo lascia ancora dubbi sul trasporto del secondo passeggero: il nuovo codice prevede che il trasporto sia consentito solo se il conducente è maggiorenne e se tale possibilità è espressamente indicata nel certificato di circolazione. La mancata distribuzione di tale documento lascia pertanto incertezza in merito all'applicazione della normativa. Le nuove disposizioni e la scarsa chiarezza relativa alle modalità di Normativa relativa al mercato dei motoveicoli In base al decreto-legge del 30 Giugno 2003, coordinato con la legge di conversione n. 214 del 1 agosto 2003 contenente alcune modifiche al Codice della Strada, pubblicato nella G.U. n. 186 del 12 agosto 2003, viene fissata al 1 luglio 2004 la data di entrata in vigore dell'obbligo di conseguimento per i minorenni alla guida di ciclomotori di un certificato di idoneità. 14
17 attuazione delle stesse stanno contribuendo a frenare la domanda rivolta a tale comparto. Un focus sugli scooter Dedichiamo un approfondimento al segmento degli scooter che oltre a rappresentare la quasi totalità del mercato dei ciclomotori da diversi anni ha acquisito, e continua a mantenere, un'importante quota anche in termini di vendite di targato. Nel 2003 si è assistito a un incremento di quota di scooter sul targato: per quanto riguarda il primo segmento, avendo gli scooter raggiunto un'elevata penetrazione sul mercato, l'incremento è stato di un punto percentuale. Nel caso Le quote degli scooter sulle immatricolazioni I sem cc 97,6 98,5 94, cc 36,6 47,6 46,7 Totale targati 68,2 69,4 62,0 Totale motoveicoli 75,0 75,7 70,2 del targato di cilindrata compresa tra i 251 e i 750 cc, con una quota di circa 10 punti superiore a quella del 2002, le vendite di scooter hanno rappresentato quasi la metà del mercato del I dati relativi al primo semestre del 2004 mettono in luce la prosecuzione di un buon andamento degli scooter della fascia cc (che mostrano rispetto al 2003 un aumento della penetrazione sul mercato, raggiungendo una quota superiore all'88%), prevalentemente a scapito delle cilindrate inferiori. È stimata invece in diminuzione la percentuale di vendite di scooter tra i 501 e i 700 cc, soprattutto per il maggiore 15
18 interesse che in questo segmento i consumatori stanno mostrando per i modelli naked. Tenendo in considerazione la stagionalità della domanda di motoveicoli - vale a dire del fatto che nella prima metà dell'anno si ha una concentrazione maggiore della domanda di moto di grossa cilindrata rispetto a quanto non accada per i ciclomotori e le moto più piccole (segmenti in cui la penetrazione degli scooter è più forte) - stimiamo che il segmento degli scooter abbia chiuso il 2004 con una quota intorno al 72% del mercato totale dei motocicli. Nonostante il recupero prospettato rispetto al primo semestre, il 2004, è risultato comunque caratterizzato da una domanda in diminuzione rispetto al 2003 con circa 410 mila pezzi (-6%). Valorizzando i vari segmenti del mercato del 2003, con un prezzo medio variabile tra i euro di un ciclomotore e gli oltre euro di uno scooterone, il Penetrazione degli scooter sul totale motocicli 16
19 Quantità, prezzi e potenziale degli scooter nel 2003 mercato ha reso circa 1,6 miliardi di euro, pari al 58% del mercato complessivo. n. Pezzi Prezzo* Valore (mln. Euro) < 50 cc cc cc Totale targati Totale motoveicoli *Stima effettuata come media ponderata di prezzi di listino dei principali modelli di scooter venduti settentrionali, soprattutto per l'andamento del primo segmento, che nell'area centro-meridionale è anche Nella media nazionale, due ruote in discesa nelle regioni del Sud. meno sofferente in termini di vendite di nuovi pezzi. Per quanto riguarda l'andamento del mercato, nei primi nove mesi del 2004 I segmenti di cilindrata per grandi ripartizioni geografiche Andando ad analizzare la struttura del parco dei motoveicoli nelle diverse aree geografiche, emerge una certa omogeneità in termini di importanza di ciclomotori e targato tra le regioni del Nord-est e il Centro-Sud. Il Nord-ovest si distingue invece per una maggiore penetrazione del targato, che in quest'area costituisce il 43% del circolante a fronte di una media nazionale del 39%. In termini di dinamica, stimiamo che il 2004 si sia rivelato un anno di più intensa crescita della dotazione di moto per le regioni del Centro-Sud rispetto alle regioni Segmenti di cilindrata per aree geografiche Parco motoveicoli Parco circolante cc cc oltre 750 cc Moto Ciclomotori Totale Composizione percentuale cc 25,5 19,6 25,8 27,0 24, cc 13,6 10,7 10,3 9,7 11,1 oltre 750 cc 4,4 3,9 2,8 2,4 3,3 Moto 43,5 34,2 38,9 39,1 39,2 Ciclomotori 56,5 65,8 61,1 60,9 60,8 Totale Parco circolante - variazioni percentuali 2004 su cc 3,2 3,1 5,0 6,9 4, cc 8,8 8,8 11,1 9,3 9,4 oltre 750 cc 12,7 12,7 13,8 12,3 12,9 Moto 5,8 5,8 7,2 7,8 6,7 Ciclomotori -1,2-0,9-0,8-0,5-0,8 Totale 1,7 1,3 2,2 2,6 2,0 17
20 Segmenti di cilindrata per aree geografiche Immatricolazioni motoveicoli Immatricolazioni cc cc oltre 750 cc Moto Ciclomotori Totale Composizione percentuale cc 31,4 26,2 39,6 42,2 35, cc 32,7 28,1 28,5 22,3 27,6 oltre 750 cc 11,7 12,8 7,9 6,0 9,2 Moto 75,9 67,1 76,0 70,5 72,6 Ciclomotori 24,1 32,9 24,0 29,5 27,4 Totale Immatricolazioni - variazioni percentuali 2004 su cc -8,3-11,7-5,6-2,1-5, cc 23,0 22,3 21,1 3,8 16,9 oltre 750 cc 10,5 3,6 9,3 2,9 6,9 Moto 6,1 3,2 4,5 0,1 3,4 Ciclomotori -11,2-11,0-11,4-10,3-10,9 Totale 1,4-1,9 0,2-3,2-1,0 si è registrata una generalizzata flessione delle immatricolazioni di targato fino a 250 cc, mentre per il segmento centrale, a fronte di un andamento particolarmente positivo nelle regioni centrosettentrionali (con tassi di incremento delle vendite intorno al 20%), si è rilevato un andamento decisamente più contenuto nelle regioni meridionali. Il trend meno marcato delle moto di media cilindrata, non permettendo un recupero in termini di volumi della flessione dei ciclomotori, ha determinato per il Sud una chiusura negativa per il Comunque in tutte le regioni il mercato è penalizzato dalla forte battuta d'arresto dei ciclomotori, la cui domanda copre circa il 30% del mercato. Il Nord-ovest e il Sud si stima abbiano espresso nel 2004 lo stesso potenziale di vendita. Pur con una domanda di pezzi inferiore rispetto alle regioni meridionali, nel Nord-ovest il maggior peso delle immatricolazioni di moto di fascia alta e dal prezzo unitario più elevato ha portato il valore del mercato sugli stessi livelli realizzati al Sud. Stimiamo che nel 2004 la regione dal più alto potenziale di vendita sia stata la Lombardia, con un mercato 18
21 Potenziale di vendita motoveicoli e spesa per famiglia di circa 500 milioni di euro. Al netto della struttura demografica la Liguria si conferma ancora come la regione con il più elevato livello di spesa media (155 euro per famiglia contro una media nazionale di 134 euro). Il potenziale di vendita per segmento e macro area Potenziale di vendita 2004 (mln. Euro) cc cc Oltre 750 cc Moto Ciclomotori Totale Variazioni percentuali 2004 su cc -10,3-13,6-7,7-4,2-7, cc 26,2 25,5 24,2 6,5 20,0 Oltre 750 cc 10,3 3,4 9,1 2,7 6,7 Moto 11,4 7,9 9,2 1,4 7,3 Ciclomotori -10,1-10,0-10,4-9,2-9,9 Totale 9,5 5,7 7,3 0,1 5,5 19
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