deposito museale a francoforte, 1994

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Alessia Raimondi
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1 Afferma Mäckler: Nel mattone abbiamo ritrovato una prima chance per riportare l architettura alle origini, e cioè a più solidità, materialità e artigianalità. Questa rimaterializzazione delle nostre costruzioni rafforza il naturale nell architettura e ci libera dall obbligo dell originale. Concilia il moderno con la storia architettonica dei secoli passati, senza mettersi però al suo servizio. Il mattone a cui il progettista fa riferimento, proprio per lo specifico progetto di Francoforte sul Meno, è quello del rivestimento in clinker degli affacci principali. Pare molto suscettibile d essere toccato sul vivo, lo stesso Mäckler, circa i temi disciplinari fondamentali della scelta materica in relazione al luogo ed alla riconoscibilità del progettista. In una breve intervista rilasciata durante le occasioni accademiche, egli ritorna e puntualizza su quanto già per altro specificato in precedenti pubblicazioni. I suoi edifici sembrano totalmente differenti gli uni dagli altri: Lindencorso (complesso culturale e commerciale nel centro storico di Berlino, ) è in pietra e storicizzante; il suo deposito museale a Francoforte al contrario è rigorosamente moderno. Devono forse le persone non riconoscere mai un vero Mäckler? Chiarisce l architetto in risposta: Mäckler non è così importante, il luogo invece è fondamentale. Questo è il problema più deposito museale a francoforte, 1994 Da terra a cielo: l affaccio principale. Localizzazione dell intervento nel tessuto d immediato intorno. Nella pagina a fianco: ingresso e fronte principale: è forte il rimando all abitazione parigina di Loos per Tristan Tzara. difficile oggi: l architetto si crea un immagine distintiva, facilmente riconoscibile, nel momento in cui crea i suoi edifici sempre con lo stesso involucro di vetro, pietra o alluminio. Per lui è indifferente se l edificio si trova a Barcellona, Parigi o Berlino. Io di contro credo che, proprio in un mondo globalizzato, debbano esistere tradizioni per ogni specifico luogo. A Monaco ad esempio ricoprirei gli edifici con l intonaco; ad Amburgo invece li realizzerei in mattoni; a Berlino ancora con facciate di pietra viva. Qualche tempo fa un quotidiano olandese ha fotografato uno scorcio del mio Lindencorso e lo ha riprodotto accanto ad una porzione del Ministero della Propaganda del Reich. In questo modo si voleva asserire che la mia opera è fascista. Chi ha scritto l articolo non ha argomentato in altro modo se non come avrebbero fatto i nazionalsocialisti: montarono infatti in un manifesto il quartiere Weissenhof di Stoccarda con gli edifici di Mies van der Rohe e Le Corbusier assieme a beduini e cammelli, per dimostrare il non essere-tedesco di questo complesso. Al contrario, quest opera a Francoforte pare fortemente rappresentativa della formazione mitteleuropea del suo autore: nel senso della reinterpretazione rigorosa delle esperienze moderne più nette e del Bauhaus; nel senso della cultura ed impostazione tecnologica volta con attenzione ai materiali del genius loci ed alla contemporanea integrazione con il portato contempora- neo; nel senso, infine, dell approccio di metodo austeramente logico facente delle parti funzionalmente distinte l unità. Nondimeno il deposito museale si dimostra rappresentativo dello specifico lavoro personale di ricerca professionale di Mäckler. Efficacemente si trova risolto il tema architettonico del riconoscimento e della conseguente accentuazione degli ingressi, tema caro al progettista. Qui, infatti, l accesso principale assume forza in senso tellurico coinvolgendo le volumetrie del fabbricato su un impaginato simmetrico, cui sfugge la sola sagoma dei balconi centrali in getto armato. È questa l eccezione formalmente richiamante altri segni dello stesso autore in altri progetti che conferma la regola del controllo ortogonale dei tratti. Particolarmente interessante, a ripartire dal tema dell'accentuazione degli accessi, la sezione trasversale attraversante la campata centrale del fabbricato: è notevole come la mano del progettista abbia scavato a gradoni sospesi il volume regolare di partenza, ad aprire il tunnel di collegamento fronte-retro. La scelta cromatica è austera e figlia dell interpretazione della natura dei singoli materiali: solo i controcampi intonacati alterano nella tinta il portato cromatico dei vari supporti proposti in finitura. Si tratta cioè dell uso del materiale al naturale con finalità espressive e, contestualmente, della materializzazione della dichiarazione di poetica riportata in proposito ad introduzione. 14 CIL 112

Concilia il moderno con la storia architettonica dei secoli passati, senza mettersi però al suo servizio.

3 Ingresso e fronte posteriore. FOTOGRAFIE Dieter Leistner Scheda tecnica Progettista: Tecnici specialisti: Committente: Realizzazione: Cronologia: Christoph Mäckler Ufficio Ing. Büsing & Gerhardt Stadtwerke Frankfurt am Main GmbH Ufficio Ing. BGS 1994, consegna 16 CIL 112

specialisti: Committente: Realizzazione: Cronologia: Christoph

4 Poiché Se penso a Francoforte continua Mäckler incalzato dalla giornalista vedo strade con palazzi di uffici, nei quali si specchia tutto il piano terreno. Dietro ai riflessi si trovano la mensa, l ufficio del portiere e altre insensatezze. L edificio risulta isolato rispetto all ambiente circostante. (...) Francoforte, con ogni nuovo grande edificio che nasceva, otteneva classe e prestigio, ma il suo centro è stato molto più devastato di quello di Berlino e solo attraverso i grandi palazzi ha raggiunto un carattere nuovo. Introdotto dalle parole dell architetto, il tema tipologico affrontato si può dire in questo caso inedito. La sua eccezionalità risiede non solo nella convivenza della doppia funzione interna, ma pure e soprattutto nella specificità di ciascuna delle due stesse funzioni: all inizio degli ultimi anni 90, per erogare la corrente ad una nuova linea della metropolitana a Francoforte, si è reso necessario un volume dedicato per il trattamento dell energia elettrica, da costruirsi insieme al magazzino per il museo Etnografico. Il progetto lo prevede all ingresso di un area in cui è già stato realizzato un magazzino al margine di un viale, entro un quartiere industriale, ed è il primo fabbricato di un grande deposito museale costruito per il nuovo museo della città. Come già per le torri di controllo ferroviario di Herzog & De Meuron, o per le precedenti italiane centrali elettriche di Gio Ponti presso Sondrio, il volume tecnico di Francoforte diviene anello di congiunzione tra l ambiente ed il complesso sistema di interventi ingegneristici indispensabili per la componente tecnica - in questo caso la diramazione della risorsa elettrica - assumendo ruolo, nella sperimentale convivenza con il deposito museale, di segno distintivo nell intorno. Rispetto ai primi progettisti citati risulta però minore il radicalismo materico; rispetto al secondo risulta invece minore ed in definitiva non stretta l affinità con gli stilemi moderni, alla volta dell esito assolutamente personale. Sicco- La galleria passante centrale. Piano superiore tipo e piano terra. 17 PROGETTI

..) Francoforte, con ogni nuovo grande edificio che nasceva, otteneva classe e prestigio, ma il suo centro è stato molto più devastato di quello di Berlino e solo attraverso i grandi palazzi ha

5 me, né il volume tecnico, né il deposito presentano specifici vincoli di aperture finestrate, entrambe le scale di emergenza, così come i tre ambienti destinati al restauro per le esposizioni, sono stati compositivamente posti sul versante di strada, per poter articolare su quel lato il fronte dell edificio. Sulla pelle di questo affaccio ci si propone con trasparenza mostrando il ritorno corrispondente della doppia funzione anche nella doppia filosofia materica: l immagine tradizionale è solo di rivestimento e muove assieme all uso dei cementi per la realizzazione dei setti anziché di triliti entro la logica muraria; ma il tutto si compone con le intromissioni dell acciaio e del vetro integrati ed in parte aggettanti. Chiosa infine Mäckler: Costruire è costoso. Ma sono più costose le costruzioni mal pensate, che dopo pochi anni cominciano a sgretolarsi. Oggi demoliamo già edifici degli anni 70, mentre continuiamo ad adattare ai nuovi biso- gni strutture dell antichità. Dovremmo pertanto anche oggi, come allora, costruire con materiali resistenti come pietra ed intonaco. Alberto Ferraresi Sezione longitudinale principale. Nella pagina a fianco: bow-window angolari realizzati su fronte principale. Dettagli del volume aggettante su fronte principale. Si ringrazia la Dott.ssa Daniela Aguzzoni per la sua preziosa collaborazione. 18 CIL 112

Sulla pelle di questo affaccio ci si propone con trasparenza mostrando il ritorno corrispondente della doppia funzione anche nella doppia filosofia materica: l immagine tradizionale è solo di

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