Eutanasia. dott. Massimo Minerva

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1 Eutanasia dott. Massimo Minerva

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3 GIOVANNI PAOLO II nell Enciclica Evangelium vitae precisa : Si dà certamente l obbligo di curarsi e di farsi curare, ma tale obbligo deve misurarsi con le situazioni concrete; occorre cioè valutare se i mezzi terapeutici a disposizione siano oggettivamente proporzionati rispetto alle aspettative di miglioramento; La rinuncia a mezzi straordinari o sproporzionati (= accanimento terapeutico) non equivale al suicidio od all eutanasia; esprime piuttosto l accettazione della condizione umana di fronte alla morte.

4 Accanimento terapeutico E un trattamento di documentata INEFFICACIA (= inutilità della terapia), a cui si aggiunga la presenza di un RISCHIO elevato e/o una particolare GRAVOSITA (= violenza terapeutica) per il paziente con un ulteriore sofferenza, in cui l ECCEZIONALITA dei mezzi adoperati risulta chiaramente sproporzionata agli obiettivi della condizione specifica.

5 Articolo 36 del Codice di Deontologia Medica in caso di malattie a prognosi sicuramente infausta e pervenuta alla fase terminale, il medico può limitare la sua opera, se tale è la volontà del paziente, all assistenza morale ed alla terapia atta a risparmiare inutili sofferenze, fornendogli i trattamenti appropriati e conservando, per quanto possibile, la qualità della vita.

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7 Malato terminale 1 Pazienti che si trovano in una condizione di grave, irreversibile e contemporanea insufficienza delle funzioni vitali (neurologica, cardiocircolatoria ed respiratoria) e per i quali possiamo attendere solo la morte (solo terapia del dolore, nutrizione e idratazione, assistenza umana e/o religiosa)

8 Malato terminale 2 Pazienti inguaribili, con prognosi infausta a breve termine, bisognosi di assistenza, per i quali non è possibile attuare terapie eziologiche, ma sono necessari trattamenti sintomatologici e palliativi (pazienti non autosufficienti)

9 Stato vegetativo persistente E uno stato di incoscienza permanente (anche ad occhi aperti) nel quale il paziente ha periodi di veglia e cicli di sonno/veglia fisiologici, ma non è mai consapevole di sé, né dell ambiente circostante. E dovuto ad un tronco cerebrale funzionante in presenza di perdita totale delle altre funzioni cerebrali. Non sempre è irreversibile.

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11 RISVEGLI Gary Dockery, Jimi Fritze, Amy Pickard, Crista Lily Smith, Patricia White Bull, Donald Herbert, Jan Grzebsky, Jesse Ramirez, Sara Scantlin, Terry Wallis, Rom Houben, Martin Pistorius, e fra gli italiani Ivana Grasso, Max Tresoldi, Salvatore Crisafulli,

12 Morte cerebrale La perdita irreversibile e completa della funzionalità cerebrale equivale alla morte dell organismo intero. La distruzione dell encefalo è incompatibile con la funzione degli organi extracranici e tale funzione può essere artificialmente mantenuta solo per poco tempo (ore, giorni), dopodichè, nonostante la terapia intensiva,ogni attività cessa.

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14 eutanasia EU = bene, buono TANATHOS = morte

15 eutanasia Azione od omissione che procura la morte, cioè quando si ha l intenzione di porre fine alla vita o di accelerare la morte di una persona la cui qualità di vita sia inequivocabilmente compromessa da una malattia, una menomazione o una condizione psicologica.

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17 Non è Eutanasia Non c è eutanasia quando si ha l intenzione di alleviare le sofferenze di una persona malata in fase terminale, anche se la somministrazione di farmaci (es. morfina) può accelerare la morte come effetto secondario.

18 È Eutanasia C è eutanasia quando si ottiene la morte con la somministrazione di sostanze narcotiche o tossiche in dosi mortali o con la sospensione di terapie ordinarie e utili.

19 Non è Eutanasia Non c è eutanasia quando si omettono trattamenti che non sono utili al malato o, addirittura, possono essere dannosi.

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21 Tipi di eutanasia Passiva propriamente detta Passiva Lenitiva o indiretta Eugenetica Precoce Attiva (su persona non consenziente) Volontaria (o attiva su persona consenziente)

22 Eut. Passiva propriamente detta È quella in cui si lascia morire un paziente sospendendogli intenzionalmente le cure ordinarie necessarie alla sopravvivenza. (il dovere di mantenere in vita il paziente non sussiste più nel caso in cui la morte sia obiettivamente accertata secondo i parametri della morte cerebrale)

23 Eutanasia passiva È intesa come sospensione dell accanimento terapeutico Questo fuoriesce dalla prassi medica ordinaria e diviene manipolazione del corpo del malato, che viene sottoposto a trattamenti che non hanno finalità né lenitive né curative.

24 Eutanasia lenitiva o indiretta È causata dall uso di farmaci per lenire il dolore. Essa è lecita se non addirittura doverosa, poiché non è finalizzata alla morte del paziente, ma all esaudimento della legittima richiesta di essere messo nella condizione di poter sopportare i dolori anche se ciò abbrevia la malattia.

25 Eutanasia eugenetica Secondo Euthanasie Program del 1939 (Hitler) è legittima la morte per quelle che erano definite lebensunwerte leben, cioè vite prive di valore vitale. Legalizzando la eu. Eugenetica si tutelerebbe la vita sana e non quella malata e sarebbe annullato il diritto alla salute, il diritto non solo ad essere guarita, ma anche curata.

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27 Eutanasia precoce È quella a carico di neonati gravemente deformi o con ridottissime speranze di vita. (può accadere che neonati afflitti da gravi patologie vengano tenuti in vita solo per accanimento terapeutico, a volte anche senza il coinvolgimento dei genitori, a fini strettamente sperimentali)

28 Eutanasia attiva su persona non consenziente Non è consenziente anche colui che è impossibilitato a farlo fisicamente; infatti non è presumibile il consenso all eutanasia perché la volontà ordinaria (anche di un malato terminale) è quella di essere curato, non di essere soppresso; emerge una dimensione di violenza decisa dal più forte sul più debole, aggravata dalla pretesa di fare il bene della vittima.

29 Eutanasia attiva su paziente consenziente Atto che mette intenzionalmente fine alla vita di una persona dietro sua richiesta. Necessita di 3 elementi : La pretesa di una persona, pienamente responsabile, di essere soppresso all arrivo di circostanze da lui stesso precedentemente definite; L impiego di un operatore per soddisfare la richiesta; La tutela della legge a controllare la validità della richiesta e la correttezza dell adempimento.

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31 In Italia INIZIATIVA POPOLARE II Giustizia e XII Affari sociali C.2218 Norme in materia di eutanasia Titti DI SALVO 24.o II Giustizia e XII Affari sociali PRIMA LETTURA CAMERA Proposta di legge C Presentata il 24 marzo 2014 Fase Iter: Assegnato alle Commissioni riunite II Giustizia e XII Affari Sociali Iter 19 maggio 2014: assegnato (non ancora iniziato l'esame) Successione delle letture parlamentari C.2218 assegnato (non ancora iniziato l'esame) 19 maggio 2014

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34 Brittany Maynard si è tolta la vita sabato 1 novembre, la 29enne americana che ha commosso il mondo svelando di avere un cancro terminale al cervello. "Arrivederci a tutti i miei cari amici e alla mia famiglia che amo. Oggi è il giorno che ho scelto per morire con dignità, tenuto conto della malattia in fase terminale, questo terribile cancro al cervello che mi ha imprigionato...ma mi avrebbe imprigionato tanto di più" ha scritto la ragazza in un messaggio largamente diffuso sui social network. Brittany si è fatta operare, ha provato le cure, ma quando ha capito che tutto sarebbe stato inutile, che il suo destino era scritto e che l'evolversi della malattia l'avrebbe portata a un calvario di sofferenze prima di morire, ha deciso che avrebbe giocato d'anticipo con la Nera Signora. Avrebbe scelto lei quando darle appuntamento e non viceversa.

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38 Il dolore è un padrone più terribile della morte stessa Albert Schweitzer

39 Cure palliative Il termine deriva dal termine latino pallium, cioè mantello. Coprire con il pallium dà esattamente la sensazione di proteggere e di prendersi cura di una persona, rivestendola sia in senso fisico (per difenderle, ad esempio, dal freddo) che affettivo (farsi carico delle altrui pene, scaldare moralmente.

40 Cure palliative Quando il decorso della malattia diventa irreversibile e porta in breve tempo alla morte, si evidenzia sovente un complesso quadro di problemi definito come "dolore totale": oltre ai problemi fisici si possono manifestare sofferenza psicologica e spirituale, difficoltà nei rapporti interpersonali e sociali, ma anche problemi di natura economica. Prendersi cura del malato inguaribile significa quindi affrontare tutti questi diversi aspetti della sofferenza umana. Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come "la cura totale prestata alla persona affetta da una malattia che non risponde più alle terapie utilizzate per raggiungere la guarigione.

41 Cure palliative Legge n.38/2010 Lo Stato italiano ha sancito il diritto di accesso alle Cure palliative attraverso la Legge del 15 marzo 2010 n. 38 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore". La legge n. 38/2010 definisce le Cure palliative come "l insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici."

42 Cure palliative affermano il valore della vita, considerando la morte come un evento naturale; non prolungano nè abbreviano l'esistenza del malato; provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi; considerano anche gli aspetti psicologici e spirituali; offrono un sistema di supporto per aiutare il paziente a vivere il più attivamente possibile sino al decesso; aiutano la famiglia dell'ammalato a convivere con la malattia e poi con il lutto". (cfr. "Cancer Pain Relief and Palliative Care", World Health Organization Technical Report Series,1990).

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44 Sedazione terminale e/o palliativa e eutanasia E una procedura terapeutica che appartiene alle cure palliative da praticare alla fine della vita e che è legalmente ed eticamente lecita, e si distingue dall eutanasia per 3 elementi : Obiettivo (intenzione) tipi di farmaci, dosaggi e via di somministrazione impiegati risultato finale

45 Sedazione t/p e eutanasia l obiettivo, nella ST/SP, è rappresentato dal controllo dei sintomi refrattari e non dalla induzione della morte del malato, come invece è nell eutanasia. farmaci, dosaggi e via di somministrazione utilizzati nella ST/SP, sono finalizzati al miglior controllo dei sintomi attuabile con una riduzione della coscienza (variabile e possibilmente condivisa dal malato e dalla famiglia), e non alla rapida induzione della morte come invece accade nell eutanasia il risultato della procedura, nella ST/SP esso coincide con l abolizione della percezione, mentre nell eutanasia coincide con la morte del malato

46 sedazione terminale e/o palliativa È una sedazione profonda, indotta somministrando sedativi e tranquillanti, con lo scopo di sollevare il malato terminale dal dolore e da altri sintomi, quali la difficoltà respiratoria, non diversamente controllabili e quindi refrattari.

47 sedazione terminale e/o palliativa La scelta dei farmaci : Ad oggi la letteratura consiglia di attuare la sedazione con il midazolam(1 scelta) e, come alternative, levomepromazina, clorpromazina, o barbiturici. La letteratura riporta anche l uso, lorazepam, diazepam, clonazepam, flunitrazepam Gli oppioidi devono essere somministrati come farmaci utili per il controllo del dolore e della dispnea e non come farmaci sedativi;l oppioide di 1 scelta è la morfina. Gli antistaminici soprattuto la prometazina (50 mg ev ogni 6-8 ore) sono fortemente sedativi e il loro impiego in combinazione con oppioidi e benzodiazepine o neurolettici puo essere utile per potenziare l effetto sedativo e completarlo secondo il principio del cocktail litico di Laborit.

48 La legge, il buon senso La legge italiana, che peraltro assomiglia a quella di moltissimi altri Paesi, assimila l eutanasia all omicidio, sia pur con le attenuanti del caso. Poiché ogni legge ha un margine d interpretazione, anche piccolo, sono molti a pensare che sia meglio utilizzare questo spazio con buon senso piuttosto che fare una nuova legge che difficilmente può contemplare tutte le sfumature di casi così complessi. Insomma, arrangiare un po le cose all italiana, magari aiutati da uno strumento che bisogna cominciare a diffondere, il testamento biologico.

49 18 marzo 2015 Nel tardo pomeriggio del 17 marzo l Assemblea nazionale francese ha adottato con 436 voti a favore, 34 contrari e 87 astenuti la proposta di legge sulla fine della vita che ha preso il nome dei due senatori che l hanno presentata, Jean Leonetti e Alain Claeys. Anche l articolo 3 sulla sedazione profonda e continua rimanda alla normale pratica che già oggi si utilizza in medicina palliativa, quella cioè di sedare profondamente un paziente che presenti un sintomo refrattario e che si trovi in fin di vita o un malato che, sempre «affetto da una malattia grave e incurabile», decida di rinunciare a un trattamento che lo manterrebbe in vita. Siamo ben lontani quindi da un ottica eutanasica e la sedazione profonda e continua resta uno strumento che mai abbrevia la vita del paziente ma ne lenisce le sofferenze quando intollerabili.

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