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- Ladislao Moretti
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1 qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq PROTOCOLLO D INTESA wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg VERSO UNA COMUNITA hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc DELL APPRENDIMENTO vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq Sabato 8 Giugno 2013 Direzione Didattica Guglielmo Marconi di Collegno wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmrtyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas dfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklz xcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnm qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty
2 Se dovessi condensare in un unico principio l intera psicologia dell educazione direi che il singolo fattore più importante che influenza l apprendimento sono le conoscenze che lo studente già possiede. Accertatele e comportatevi in conformità nel vostro insegnamento. D.P. Ausubel, 1968 Per una pedagogia territoriale: scuola, famiglia e agenzie educative 2
3 PROTOCOLLO D'INTESA PER LA REALIZZAZIONE E LA RICERCA DI PROGETTI SPERIMENTALI TRA Direzione Didattica Guglielmo Marconi di Collegno, rappresentato dal Dirigente Scolastico Bruna Marocco, sede Collegno via Bendini, 40 e Il Dipartimento di Filosofia e Scienze della Formazione dell'università degli Studi di Torino, rappresentato da Massimo Ferrari e Renato Grimaldi e Il Dipartimento di Studi Storici dell'università degli Studi di Torino rappresentato da Silvia Giorcelli e L Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte rappresentato da e il Comune di Collegno, rappresentato dal Sindaco Silvana Accossato 3
4 in esecuzione della Deliberazione del Collegio Docenti del 24 ottobre 2013 PREMESSO CHE La Direzione Didattica Guglielmo Marconi, e l Amministrazione comunale di Collegno, definiscono i luoghi e gli spazi, dove promuovere il pensiero scientifico, l innovazione tecnologica e l azione educativo-formativa ritenuti elementi strategici del progresso e del futuro. Il Consiglio di Lisbona stabilisce entro il 2020, per l Europa, l obiettivo di diventare l economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo e individua per i sistemi formativi un ruolo da protagonista. Il Comune di Collegno e la Direzione Didattica Guglielmo Marconi sono impegnati, a realizzare una strategia territoriale, volta al raggiungimento di questo macro-obiettivo. Il Comune di Collegno è l'ente democratico espressione della Comunità locale, ne cura i suoi interessi e ne promuove lo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico (art. 1 dello Statuto) ed ha impostato negli anni relazioni istituzionali con le Scuole Autonome all insegna della collaborazione e della partecipazione, stipulando con i diversi attori del sistema un Piano dell Offerta Formativa Territoriale condiviso attraverso la stipula del Patto Per la Scuola 4
5 La Direzione Didattica Guglielmo Marconi, ha consolidato una tradizione rafforzando negli obiettivi per il futuro progetti volti alla formazione permanente: per offrire a tutti i cittadini nuove opportunità e per migliorare il loro livello di conoscenza; per offrire più capacità e competenza, adattandoli ai nuovi requisiti, combinando gli strumenti già esistenti a livello europeo e nazionale; per prevedere in anticipo il fabbisogno di competenze e le carenze di competenze, migliorando l'adeguamento delle conoscenze, delle capacità e delle competenze alle nuove esigenze. 5
6 LA SCELTA COME DIREZIONE DIDATTICA NELLO SPERIMENTARE NUOVE PRASSI Rimane una priorità l inclusione sociale dei soggetti più deboli mediante interventi che sappiano integrare politiche nella nuova didattica, arricchendola nell espressione e nel rinnovamento in modo da rispondere alla natura plurale dei bisogni delle diverse popolazioni di riferimento. Questi soggetti richiedono di organizzare adeguate azioni di accoglienza e politiche sociali mirate. In considerazione dell attuale contesto economico si dovrà inoltre ampliare l orizzonte anche verso le aree di marginalità economica (nuove fasce di povertà) e di emarginazione culturale. La possibilità di forme Didattiche Polivalenti sta proprio nell esigenza di rimotivare chi nelle aule tipicamente tradizionali ha impostato una didattica poco alternativa e lontano dai bisogni 1 attuali. Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso. Sono così diventati più faticosi i processi di identificazione e differenziazione da parte di chi cresce e anche i compiti della scuola in quanto luogo delle regole condivise. Secondo le nuove indicazioni del nuovo curriculo 2,sono anche mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere tra bambini e ragazzi. La scuola è perciò investita da una domanda che comprende l apprendimento e il saper stare al mondo. 1 Ken Robinson, dal video Il cambiamento del paradigma dell educazione 2 Indicazioni Nazionali del nuovo curriculo per la scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione. 6
7 Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso. Le funzioni educative sono meno definite di quando è sorta la scuola pubblica. In particolare vi è un attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e del senso del limite e sono così diventati più faticosi i processi di identificazione e differenziazione da parte di chi cresce. Sono anche mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere tra bambini e ragazzi. La scuola è perciò investita da una domanda che comprende, insieme, l apprendimento corretto e il saper stare al mondo. In tale scenario alla scuola spettano alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base, far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni, imparare ad imparare; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali attraverso l utilizzo del problem solving, delle mappe mentali e delle concettuali e investigazioni. La scuola deve favorire l autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi: l apprendimento come attività costruttiva. 7
8 PER CRESCERE INSIEME E NON DISPERDERCI L utilità dell esperienza extradidattica è quella di prevenire la dispersione delle potenzialità individuali e scongiurare la perdita di tali potenzialità per la società stessa, è importante promuovere il successo formativo di ognuno all interno di un quadro di sviluppo sostenibile dell intero sistema sociale. Molti sono i fattori che agiscono come potenziali cause della dispersione e demotivazione: la mancanza di pertinenza e significatività nelle offerte formative previste (dispersione della motivazione), la mancanza di unitarietà e integrazione nel sistema formativo la dispersione delle potenzialità inesplorate o troncate; ed è per questo che l extra scuola può avere un ruolo fondamentale nell inclusione formativomotivazionale. Riteniamo quindi che l apprendimento per tutta la vita sia una modalità di crescita continua e rende capaci di intercettare e partecipare al cambiamento, invece di esserne sorpresi o addirittura travolti. L abitudine ad essere formati, determina un orientamento a rivolgersi a nuove offerte formative anche in momenti diversi della vita, per arrivare a un sapere flessibile e polivalente. L espansione e l arricchimento lungo l intero arco della vita, è un sapere che si adatta al cambiamento, alla necessità di costruire una nuova conoscenza, a nuovi problemi che richiedono nuove soluzioni, a nuove esigenze a sfide che si pongono in 8
9 continuazione e nuove modalità di svolgimento del tempo lavorativo e ricreativo. Deve essere un sapere che è l insieme di una gamma di competenze chiave per ogni individuo e cittadino. Le risorse strategiche per l individuo nel territorio Hanno lo scopo di muoversi verso tre fondamentali obiettivi: la diffusione di capacità di gestione delle tecnologie; l orientamento verso l imprenditorialità; la promozione del plurilinguismo. Il Circolo Didattico Guglielmo Marconi, valorizzerà un attenta ricerca attraverso la sperimentazione di laboratori, coinvolgendo il territorio con l extrascuola. L importanza di poter sperimentare, osservare e raccontare una realtà alla portata di tutti, rende ancora più importante coinvolgere e coordinare insieme le più grandi caratteristiche dei vari soggetti coinvolti. La DD G..Marconi, vedrà la collaborazione e la sinergia di più azioni svolte da più attori 3. 3 La Scuola, intesa come Centro della Didattica Territoriale, come un alternativa al nuovo Sistema Formativo Integrato, nasce con la volontà di fondere insieme diverse espressioni dei saperi, il nuovo habitat che intendiamo realizzare, vuole esprimere il cuore dell allievo, dove la sua mente può riscoprire la voglia di curiosare, imparare ad imparare; infine può trovare uno spazio formativo per stare con gli altri e far scuola, attraverso nuovi stili cognitivi (OPEN CLASSROOM), con la possibilità di condividere le nuove esperienze con la famiglia e il territorio. 9
10 FAMIGLIE ASSOCIAZIONI SCUOLA ENTI AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI ZO FORMAZIONE RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO DOCUMENTAZIONE BUONE PRASSI DIDATTICHE DIDATTICA INFORMALE SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE OGGETTO Il presente protocollo d intesa riguarda la realizzazione del progetto di sperimentazione delle nuove prassi didattiche in collaborazione con l Università di Torino. SEDE E DURATA Il progetto sarà effettuato negli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015, presso tutte le scuole della Direzione Didattica Guglielmo Marconi di Collegno. 10
11 PRINCIPI, FINALITÀ, DOCUMENTAZIONE DELL ESPERIENZA La finalità del progetto è, da un lato, avviare azioni di ricerca e, dall'altro, promuovere e sperimentare nuove azioni didattiche, coinvolgendo direttamente la divulgazione e l analisi dei dati. Obiettivi specifici: promuovere e sperimentare nuove azioni tramite la robotica nella scuola primaria; favorire la divulgazione scientifica attraverso la restituzione nella scuola dell infanzie e primaria, promuovendo nuove azioni di ricerca e nuovi sistemi di valutazione; progettare percorsi di aggiornamento e laboratoriali per l ambito antropologico monitorandone la ricaduta; sostenere la partecipazione con le realtà attive del territorio quali: Istituzioni scolastiche, Dipartimento di Filosofia e Scienze della Formazione, Dipartimento di Studi storici, genitori e alunni e Amministrazione comunale. ATTIVITÀ Formare il personale docente delle classi prime sui disturbi dell apprendimento. Monitoraggio attraverso la raccolta dati e le osservazioni svolte con gli insegnanti; realizzare un laboratorio di robotica educativa rivolto alle classi prime e quinte, per il potenziamento dell area non verbale (spaziomotoria); 11
12 realizzare un laboratorio di nuovi linguaggi multimediali come un sistema innovativo per la formazione del metodo di studio; attivare consapevolezza e attenzione sui DSA tra i genitori di tutti gli alunni; attivare la sperimentazione nei laboratori di scienze per progettare nuovi metodi sulla ricerca scientifica, per programmare una valutazione partendo da una programmazione del curriculo; analizzare la documentazione storica per arrivare ad un nuovo e sperimentale approccio alla storia nella programmazione per il curriculo. VERIFICA E ANALISI DEI DATI. PROGETTAZIONE DI AZIONI PER UNA DIDATTICA SPERIMENTALE Documentazione Raccogliere e diffondere le esperienze realizzate, al fine di renderle trasferibili e trasmissibili nei diversi contesti educativi, quali buone prassi per una didattica sperimentale. La sede di raccolta dei documenti sarà la Biblioteca della Scuola Primaria G. Marconi, già sede di archivio di materiale didattico per Insegnanti, alunni e genitori. 12
13 1. ONERI A CARICO DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO Gestione dei laboratori, con risorse intellettuali interne al dipartimento e senza oneri economici a carico della struttura, rivolti agli studenti ma con finalità ed obiettivi pratici e concreti finalizzati a strutturare percorsi didattici e ottenere riscontri scientifici; 2. ONERI A CARICO DEL COMUNE La collaborazione e partecipazione al progetto in oggetto; la riproduzione, nei mezzi di comunicazione di massa adottati per diffondere le proposte didatticoformative, al fine di divulgare le buone prassi operative sinergiche fra Enti, così come previsto dalla normativa sull Autonomia Scolastica e dagli obiettivi dell'unione Europea. 3. ONERI A CARICO DELLA DIREZIONE DIDATTICA GUGLIELMO MARCONI Le spese relative alla gestione dei laboratori attraverso finanziamenti con risorse interne o attraverso fondi per progetti; le spese relative ai costi dei consulenti; le spese relative alla comunicazione e alla divulgazione dei dati. 13
14 4. RINNOVO DEL PROTOCOLLO Il presente protocollo potrà essere espressamente rinnovato al termine della scadenza prevista, previo accordo tra le parti e dopo congrua valutazione dell'efficacia dell'intervento da parte di un tavolo congiunto rappresentativo delle Istituzioni interessate. 14
15 15
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