Tecnica Bancaria (Cagliari )

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1 Tecnica Bancaria (Cagliari ) prof. Fabrizio Crespi fabrizio.crespi@unicatt.it fabrizio.crespi@unicatt.it 1

2 Seconda Parte Aspetti gestionali: scelte organizzative e distributive, la gestione dei rischi, il bilancio della banca fabrizio.crespi@unicatt.it 2

3 Argomenti La gestione della raccolta e la trasformazione delle scadenze Il rischio di liquidità La gestione del rischio di interesse 3

4 La gestione della raccolta In termini generali l espressione politica della raccolta è sinonimo dell espressione gestione del passivo. In un accezione più ristretta, la politica o gestione della raccolta fa riferimento all attività di acquisizione da parte della banca di risorse dalla clientela esclusivamente a titolo di debito. Obiettivi della politica di raccolta Crescita della raccolta Composizione della raccolta Stabilizzazione della raccolta 4

5 L attività di raccolta diretta persegue obiettivi di dimensione (volume) e di composizione che devono essere inquadrati: Nel contesto delle opportunità e condizioni di mercato I bisogni e le preferenze della clientela in ordine alla destinazione dei propri flussi di cassa e alla composizione delle proprie attività finanziarie concorrono a determinare la domande delle passività prodotte dalla banca. Sono presenti altri soggetti che competono per l acquisizione di risorse finanziarie a scopo di finanziamento, cioè altre banche, altri intermediari finanziari, i vari soggetti componenti il settore pubblico, le imprese emittenti titoli di partecipazione e di debito (azioni e obbligazioni 5

6 Nell equilibrio dinamico e statico complessivo dell intermediazione creditizia poiché esistono relazioni di interdipendenza evidenti tra: Dimensione degli impieghi e dimensione della raccolta Composizione degli impieghi e composizione della raccolta, cioè fra struttura dell attivo e struttura del passivo della banca 6

7 Crescita della raccolta La gestione della raccolta si propone innanzitutto un obiettivo di crescita quantitativa che si accompagna anche ad un obiettivo in termini di costi che si vogliono e si possono sostenere per acquisire le risorse finanziarie. La capacità di acquisire risorse ad un costo ragionevole è diventata negli anni più recenti una delle variabili chiave della gestione di una banca. E ciò non solo perché la raccolta è diventata una risorsa scarsa e pertanto costosa, ma anche in quanto le maggiori pressioni concorrenziali che caratterizzano l industria bancaria negli ultimi anni impongono un controllo più rigoroso dei costi, e tra questi anche di quelli finanziari. 7

8 Composizione della raccolta Le forme tecniche in cui può essere effettuata la raccolta diretta si differenziano da diversi punti di vista, e in particolare per la natura dei contratti su cui si basano Tale natura è spesso connessa agli obiettivi ricercati dal cliente, per la scadenza degli impegni che le parti (banca e cliente) assumono, il modo in cui sono espressi quelli che sono per il cliente i rendimenti e per la banca i costi dell attività finanziaria posta in essere con i contratti suddetti, la valuta (euro o valute estere) in cui tale attività è stilata e in cui sono quindi assunti gli impegni contrattuali, la dimensione finanziaria di questi ultimi, e le caratteristiche socio economiche del cliente. La varietà di forme tecniche e la diversificazione dei fenomeni testè descritti sono dovute essenzialmente al desiderio delle banche di disporre di una gamma la più ampia diversificata possibile di forme tecniche di raccolta, in modo tale da poter soddisfare la gamma più varia e numerosa possibile di bisogni della clientela. Esse hanno tuttavia sulla banca conseguenze molto specifiche, nel senso che le varie forme di raccolta di cui si parla possono essere variamente utilizzate dalla banca e impongono vari tipi di approccio sia in fase di raccolta, sia in fase di impiego. Esse incidono anche diversamente sulla liquidità della banca e la loro diversa combinazione influisce sulla stabilità della massa raccolta e sulla sua elasticità rispetto, per esempio, all andamento dei tassi di interesse, a quello dell inflazione, all andamento del tasso di cambio dell euro nei riguardi delle altre valute e via dicendo 8

9 Composizione della raccolta Composizione coerente con il costo medio programmato della raccolta, con il grado di trasformazione delle scadenze e con il rischio di tasso che la banca è disposta ad assumere nel periodo di riferimento. L obiettivo in termini di volumi comporta quindi anche la ricerca del mix di raccolta che minimizza pro tempore i costi. Una variabile chiave della gestione bancaria odierna è il controllo del rischio di tasso. La banca deve costruire una struttura del passivo flessibile, ovvero modificabile nel breve periodo al fine di sfruttare a suo vantaggio le variazioni attese nella curva dei rendimenti o al fine di correggere le conseguenze negative di previsioni errate sull andamento dei tassi. Stabilizzazione della raccolta ovvero minimizzazione degli scostamenti del suo andamento rispetto all obiettivo programmato. 9

10 Le oscillazioni della raccolta - specie se non desiderate dalla banca - si ripercuotono sulla liquidità e sulla tesoreria della banca stessa. Tali oscillazioni comportano sempre dei costi e impongono un lavoro di manutenzione della clientela particolarmente gravoso. La stabilità della raccolta va combinata con l elasticità della raccolta!!! = capacità della raccolta di adattarsi alle mutevoli condizioni interne (alla banca) ed esterne (cioè riguardanti l ambiente in cui la banca opera) che possono esigere o comunque rendere convenienti e opportuni cambiamenti anche importanti e rapidi del mix di operazioni di cui la raccolta si compone. L elasticità è una componente necessaria della raccolta affinché essa possa essere stabile 10

11 La trattazione della politica e della gestione della raccolta impone due ulteriori considerazioni: in quanto impresa, la banca deve rispettare stringenti condizioni di equilibrio reddituale, cioè deve produrre reddito mediante l esercizio della propria attività di intermediazione; inoltre, deve rispettare egualmente stringenti condizioni di equilibrio finanziario, cioè deve essere in grado di fare fronte tempestivamente ed economicamente alle obbligazioni (di pagamento o di rimborso) rappresentate nelle passività o nei debiti assunti 11

12 In astratto, la soluzione del problema della dimensione conveniente e opportuna della raccolta rispetto a quella degli impieghi è facile. Se si assume l ipotesi che lo sviluppo dell attività di impiego (concessione di credito) comporti ricavi marginali (ponderati per il rischio di insolvenza) decrescenti, e che viceversa lo sviluppo della raccolta implichi costi marginali crescenti, appare chiaro che nell aspetto reddituale la dimensione massima conveniente della raccolta è determinata dalla situazione di equilibrio fra ricavo marginale (ponderato per il rischio) degli impieghi e costo marginale della raccolta 12

13 Nella realtà operativa l identificazione di questo punto di equilibrio è tutt altro che agevole, perché la banca opera su mercati di impiego e di raccolta variamente frazionati e segmentati a causa della diversa mobilità della domanda delle varie categorie di clientela e caratterizzati da diversa intensità di concorrenza (si consideri per esempio la possibile diversità tra aeree urbane e aree rurali) Comunque, in linea generale, il riferimento alla menzionata situazione di equilibrio può essere considerato sufficiente per inquadrare il problema 13

14 Più articolato e complesso si presenta invece il discorso sull equilibrio statico-dinamico fra la composizione degli impieghi e quella della raccolta Al riguardo conviene concentrare l attenzione sul concetto di struttura per scadenze. Appare in prima approssimazione corretto affermare che debba sussistere una condizione di corrispondenza (di equilibrio o di matching) fra le scadenze dei contratti di finanziamento (prestiti) e scadenze dei contratti di indebitamento (depositi, obbligazioni, pronti contro termine) 14

15 Questo equilibrio di scadenza generalizzabile nella condizione di eguaglianza fra la scadenza media ponderata dell attivo e quella del passivo (che, si noti, non impone necessariamente una di eguaglianza per importo e scadenza fra singoli contratti di indebitamento e singoli contratti di impiego) apparirebbe opportuno dal punto di vista del corretto governo dell equilibrio finanziario, poiché occorrerebbe evitare che la banca si veda impegnata a far fronte al rimborso di passività prima che la naturale estinzione (scadenza) degli impieghi effettuati renda disponibili i flussi monetari (liquidità) allo scopo necessari 15

16 L osservazione della realtà delle strutture patrimoniali delle banche (attivo-passivo) pone in evidenza una situazione ben diversa Nella generalità si rileva infatti che la struttura per scadenze del passivo si configura con orizzonti temporali assai più ravvicinati di quelle dell attivo In altre parole, la scadenza media ponderata dell attivo è notevolmente superiore a quella del passivo 16

17 Infatti, fondandosi sull osservazione della realtà, si è soliti dire che la banca svolge sistematicamente una funzione di trasformazione delle scadenze ed è in grado, ciononostante, di mantenere dinamicamente una condizione di equilibrio finanziario (sostenibile) Rappresentando la situazione con parole ancora diverse: l operatività corrente della gestione bancaria nell ambito dell intermediazione creditizia dimostra nei fatti che la politica della composizione per scadenze della raccolta dispone di notevoli gradi di libertà rispetto alla composizione per scadenze degli impieghi 17

18 Occorre perciò esaminare le condizioni di sostenibilità della menzionata trasformazione delle scadenze esaminando con attenzione: a) Le cause che la determinano e i motivi che la rendono conveniente b) I rischi che ne derivano c) I modi con cui la banca riesce a governare questi rischi, minimizzando il loro impatto sul proprio equilibrio reddituale e finanziario 18

19 Cause della trasformazione delle scadenze Vanno ricercate primariamente nelle preferenze della clientela. Da un lato le imprese finanziate esprimono mediamente fabbisogni finanziari durevoli nel tempo e proiettati su orizzonti temporali non ravvicinati (investimenti in capitale fisso e in parte capitale circolante) Dall altro lato la clientela depositante esprime una marcata preferenza per la liquidità, che deriva anzitutto dalla decisione di mantenere e di disporre di adeguati fondi di cassa in forme tecniche di deposito (i depositi in conto corrente) che hanno una specifica funzione monetaria (moneta scritturale) 19

20 Tutto ciò si riflette nella composizione del passivo Ne deriva che la stessa configurazione delle domande della clientela attiva e passiva impone alla banca condizioni di raccolta che determinano una scadenza media ponderata del passivo notevolmente più breve di quella dell attivo Se la banca attuasse politiche di raccolta finalizzate a ridurre la trasformazione delle scadenze preferite dagli agenti dell economia reale, essa dovrebbe rinunciare a una quota rilevante delle opportunità di raccolta e di impiego 20

21 Occorre aggiungere che il bilanciamento delle scadenze non sarebbe neppure conveniente dal punto di vista dell equilibrio reddituale della gestione bancaria. Se si considera che la struttura per scadenze dei tassi d interesse esprime solitamente una funzione crescente, in incorporando remunerazioni maggiori per più lunghe durate, risulta evidente che la trasformazione delle scadenze genera margini d interesse unitari differenza tra ricavi per interessi attivi e costi per interessi passivi, rapportata al totale dell attivo finanziario maggiori di quelli che alternativamente si otterrebbero con strutture attivopassivo bilanciate 21

22 Rischi della trasformazione delle scadenze La trasformazione delle scadenze comporta rischi specifici la cui natura e dimensione devono essere comprese per spiegare il contesto in cui la politica della raccolta diretta sviluppa le proprie decisioni e azioni. In particolare si evidenziano: 1) Rischio di liquidità: la minore durata media del passivo rispetto all attivo può determinare situazioni di squilibrio finanziario, se i flussi di cassa in uscita determinati dall estinzione delle passività superano o precedono nel tempo flussi di cassa in entrata derivanti dal rimborso dei finanziamenti concessi 2) Rischio reddituale: diminuzione del margine di interesse unitario in caso di variazioni sfavorevoli del livello di mercato dei tassi di interesse. 22

23 Possibili soluzioni del problema del rischio di liquidità (vedi anche oltre): a) selezione della clientela potenziale in funzione delle scadenze preferite. La banca potrebbe limitare l attività di raccolta alla clientela le cui preferenze di scadenza coincidono con quelle preferite dalla banca stessa. Si tratta di un criterio fortemente restrittivo in termini di sviluppo dei volumi di raccolta, poiché importanti segmenti di clientela risulterebbero esclusi, e il criterio stesso contrasterebbe con l opportunità di attuare una trasformazione delle scadenze 23

24 b) Frazionamento della clientela effettiva. L esperienza operativa delle banche commerciali conferma ampiamente che mediante il frazionamento della clientela si ottiene una stabilizzazione del volume complessivo della raccolta indipendentemente dalla sua struttura per scadenze. Sulla base di una intuitiva legge dei grandi numeri, il frazionamento della clientela, associato all aumento della sua numerosità, riduce notevolmente la volatilità della massa dei depositi a vista o a scadenza indeterminata, poiché aumenta la probabilità che le variazioni negative dei singoli depositi siano compensate dalle variazioni positive di altri depositi 24

25 c) Diversificazione della clientela effettiva e potenziale. La politica della raccolta può mirare a comporre la clientela allo scopo di aumentare la probabilità che i suoi comportamenti finanziari (prelevamenti e versamenti, estinzioni e accensioni di passività) presentino valori di correlazione più bassi. In termini pratici ciò significa che la banca deve attivare una appropriata segmentazione della clientela, in modo da identificare gruppi, classi o cluster segmenti - caratterizzati da comportamenti finanziari omogenei, e successivamente combinarli secondo il criterio della correlazione più favorevole (negativa) ai fini della stabilità dell intera massa della raccolta 25

26 Scelte sulla composizione della raccolta Raccolta all ingrosso Raccolta al dettaglio La raccolta all ingrosso può contribuire a Migliorare gestione riserve di liquidità; Soddisfare aumento inatteso di prestiti e/o crescita desiderata dei prestiti Ma non tutte le banche possono operare all ingrosso! I fondi all ingrosso sono più volatili, sensibili alle modifiche di reputation e dei tassi di interesse I costi di raccolta sono più elevati 26

27 Scelte sulla composizione della raccolta Raccolta all ingrosso Raccolta al dettaglio Dal mass marketing al customized marketing La politica di prodotto: innovazione di prodotto (introduzione di nuovi prodotti ma soprattutto restyling dell esistente); logica di pacchetto; differenziazione Politiche di price e non price competition Uso di politiche di prezzo differenziate: esplicita; a forfait; mista Il ruolo della promozione e pubblicità per strategia non price competition La politica distribuiva: affiancamento di nuovi canali a quelli tradizionali 27

28 Politiche di prezzo Costi diretti rappresentati da interessi espliciti e interessi impliciti (effetto valuta, differenziale fra prezzo di vendita e costo produzione servizi monetari) Costi indiretti: costi operativi e di personale (non attribuiti a servizi monetari), differenziati per tipologia di passività Rilevanza dell efficienza tecnico-operativa delle banche 28

29 Il rischio di liquidità 29

30 La diversa struttura per scadenza dell attivo e del passivo di una banca non origina soltanto un rischio di tasso di interesse Infatti, dall esistenza di un mismatch temporale tra passività (prevalentemente a breve termine) e attività (maggiormente orientate al lungo termine) potrebbe derivare per la banca anche un rischio di liquidità Il rischio di liquidità è il rischio che un intermediario non possa onorare tempestivamente il rimborso delle proprie passività a causa di un volume di richieste inaspettatamente elevato; o che, più realisticamente, per fare fronte a tali richieste egli sia costretto a vendere rapidamente (fire sale) un elevato volume di attività realizzando un prezzo inferiore al loro valore corrente di mercato, dunque una perdita 30

31 Il rischio di liquidità si articola in diverse forme, note come funding risk e market liquidity risk. Per funding risk si intende il rischio che l intermediario non sia in grado di far fronte in modo efficiente, senza mettere a repentaglio la propria ordinaria operatività e il proprio equilibrio finanziario, a deflussi di cassa attesi e inattesi (legati al rimborso di passività, al rispetto di impegni a erogare fondi o alla richiesta, da parte dei suoi creditori, di accrescere le garanzie reali fornite a fronte di finanziamenti ricevuti) In un regime di riserva frazionaria, la capacità della banca di essere liquida e di garantire la liquidità dei singoli operatori economici è legata a sua volta al grado di fiducia di questi ultimi nei confronti della singola banca e dell intero sistema 31

32 Il market liquidity risk è invece il rischio che l intermediario, al fine di monetizzare una consistente posizione in attività finanziarie, finisca per influenzarne in misura significativa (e sfavorevole) il prezzo, a causa dell insufficiente profondità del mercato finanziario in cui tali attività sono scambiate o di un suo temporaneo malfunzionamento, Il market liquidity risk è noto anche come asset risk o product risk, mentre il funding risk viene talvolta definito cash flow risk 32

33 Ancorché distinte sul piano logico, queste due forme di rischio di liquidità sono intrinsecamente collegate E evidente infatti che, per fare fronte a deflussi di cassa inattesi, un intermediario potrebbe dover cedere sul mercato una consistente posizione in attività finanziarie; se per farlo deve accettare una significativa riduzione del prezzo a cui dismette il proprio investimento, il danno causato dal rischio di liquidità sarà più pronunciato 33

34 Equilibrio finanziario In prima approssimazione la definizione dell equilibrio finanziario della banca non differisce da quella riferibile a qualsiasi unità economica L equilibrio finanziario consiste nella capacità dell impresa di mantenere nel tempo un bilanciamento adeguato fra i flussi di cassa, o monetari, in entrata e in uscita. Per ragioni di continuità operativa, è necessario che la banca sia sempre e in ogni momento in grado di far fronte alle proprie obbligazioni di pagamento e di rimborso di passività in condizioni di soddisfacente economicità 34

35 In altre parole, essa deve disporre della liquidità necessaria per sostenere tutte le uscite di cassa. A sua volta la liquidità è formata sia dalle entrate di cassa sia dalla disponibilità immediata di riserve monetarie (moneta legale in cassa, depositi a vista presso altre banche, depositi liberi presso la banca centrale ecc ) Il concetto di riserva di liquidità, componente caratteristica dell attivo patrimoniale della banca, è fondamentale se si considera che l equilibrio finanziario è strutturalmente riferito ad accadimenti futuri, appunto le entrate e le uscite monetarie, in relazione alle quali qualsiasi previsione implica un grado più o meno elevato di incertezza Si pone quindi un problema di adeguatezza della riserva di liquidità rispetto alla quale emerge con evidenza il problema del dimensionamento della riserva stessa. Nell ipotesi che questa dovesse in qualsiasi momento divenire insufficiente, la banca non avrebbe la liquidità necessaria per assicurare la continuità delle proprie operazioni; per questa eventualità la banca è sempre esposta a un rischio di liquidità o di funding risk 35

36 La possibilità che l operatività corrente determini saldi di cassi periodali negativi (per esempio nel singolo giorno lavorativo), in conseguenza di una eccedenza dei flussi di cassa in uscita rispetto a quelli in entrata, evidenzia il concetto dell adeguatezza della riserva, o scora, di liquidità disponibile D altra parte, nell ipotesi contraria di eccedenza delle entrate rispetto alle uscite, la riserva di liquidità aumenterebbe. In questo ultimo caso il rischio di liquidità nell immediato diminuisce, ma assume crescente rilevanza un problema di economicità. Il mantenimento di riserve di liquidità crescenti e tendenzialmente sovrabbondanti implica infatti un costo di opportunità significativo, poiché le attività liquide hanno un rendimento nullo o assai basso 36

37 In astratto è perciò corretto affermare che in relazione alle previsioni delle entrate e delle uscite, e perciò alla formazione di saldi di cassa riferiti a predeterminati periodi o orizzonti temporali, e anche in relazione al grado di incertezza di tali previsioni è utile concepire una soglia minima della riserva di liquidità al di sotto della quale l equilibrio finanziario presenta crescenti profili di criticità (rischio di liquidità) e una soglia massima della riserva di liquidità il cui superamento influisce negativamente sulla redditività aziendale Come si vede, nella concettualizzazione dell equilibrio finanziario assume un ruolo determinante l orizzonte temporale di riferimento (giorno, settimana, mese ) la capacità di previsione dei flussi di cassa e dei conseguenti saldi di cassa, il grado di incertezza-affidabilità di tali previsioni, i costi alternativamente riferibili al mantenimento di una riserva di liquidità eccessiva (costo-opportunità) o al reperimento di fonti di liquidità aggiuntive (monetizzazione di attività e/o indebitamento) 37

38 Nel quadro generale appena illustrato occorre collocare la situazione specifica della banca in quanto intermediario creditizio, caratterizzato da una grande varietà e dimensione di attività finanziarie e di passività Nell ottica della gestione, le entrate e le uscite monetarie devono perciò essere identificate, previste e misurate. Si tratta di un compito articolato e complesso, dal cui corretto svolgimento dipende l efficienza e l efficacia della gestione L identificazione dei fattori o delle fonti di generazione delle entrate e delle uscite può fare riferimento alle categorie contabili fondamentali che compongono il bilancio della banca (attività, passività, capitale proprio, ricavi e costi), avendo cura di rilevare esclusivamente i fenomeni o gli accadimenti che hanno manifestazione o contropartita monetaria e di evitare duplicazioni. 38

39 La classificazione e le esemplificazioni seguenti aiutano a comporre il campo di analisi: Le entrate monetarie derivano da: Variazioni positive di passività: per esempio versamenti sui depositi, emissione o collocamento di obbligazioni, accensione di debiti ecc.. Variazioni negative di attività finanziarie: per esempio, rimborso di prestiti, estinzione o vendita di titoli di proprietà, vendita di partecipazioni ecc Cessioni di attività reali: per esempio vendita di immobili Aumenti di capitale a pagamento Ricavi finanziari: per esempio, interessi attivi su prestiti, cedole da titoli obbligazionari, dividendi azionari, commissioni e provvigioni da servizi, premi incassati su opzioni vendute, margini su contratti future ec 39

40 Le uscite monetarie derivano, quasi specularmente, da: Variazioni negative di passività: per esempio, prelievi su depositi, rimborso di obbligazioni, estinzione e rimborso di debiti ecc.. Variazioni positive di attività finanziarie: erogazione di prestiti, acquisto di titoli ecc.. Acquisto di attività reali: per esempio, immobili, attrezzature tecniche ecc.. Costi finanziari: per esempio, interessi passivi su depositi, cedole su titoli obbligazionari, commissioni e provvigioni passive, premi pagati per opzioni acquistate, margini su contratti future ec Costi non finanziari: per esempio, salari e stipendi, premi di produzione, canoni di locazione, altre spese riferite ai costi amministrativi Imposte e tasse Dividendi pagati 40

41 Come si è detto, in relazione alla rilevazione contabile delle entrate e uscite monetarie è importante escludere tutti gli accadimenti che non hanno se isolatamente considerati manifestazione monetaria, cioè contropartita in una variazione di cassa Per esemplificare: tutte le valutazioni di bilancio sia positive (plusvalenze su titoli, partecipazioni e cambi, rivalutazioni per conguaglio monetario ecc..) sia negative (minusvalenze su titoli, partecipazioni e cambi, rettifiche sui crediti ec..) non hanno nessuna manifestazione monetaria, cioè non comportano una necessaria variazione della cassa Al riguardo occorre tenere presente che gran parte delle variazioni di attività e di passività, dei ricavi e dei costi e così via, non ha manifestazione monetaria poiché trova contropartita in una variazione compensativa che produrrebbe un flusso di cassa di segno opposto 41

42 Bastano pochi esempi per illustrare l importanza e l estensione del fenomeno Gli interessi passivi sui depositi non vengono in genere pagati, bensì accreditati sui relativi conti, e hanno quindi contropartita in un aumento delle passività senza che sia avvenuto alcun utilizzo di cassa Gli interessi attivi sui prestiti vengono solitamente addebitati sui conti correnti e trovano perciò contropartita in una variazione positiva di attività o negativa di passività, a seconda che il conto corrente presenti rispettivamente un saldo a credito o a debito della banca I salari e gli stipendi del personale dipendente vengono in genere accreditati sui depositi a questo intestati Le imposte e le tasse non determinano una variazione di cassa immediata, ma vengono accantonate in un apposito fondo spese future 42

43 Le esemplificazioni potrebbero continuare, senza aggiungere molto all apprendimento del concetto: è tuttavia importante rilevare richiamando fra l altro nozioni già introdotte trattando delle politiche della raccolta diretta che la frequenza delle compensazioni interne entrate e uscite monetarie tende a prevalere perché la banca favorisce con ogni mezzo la probabilità che tutte le transazioni, operazioni, contratti con soggetti terzi vengano regolati con moneta bancaria Ciò implica da un lato che questi soggetti siano intestatari di depositi in conto corrente e dall altro che essi accettino e mantengano il possesso di moneta bancaria Infatti, la generalizzazione dell impiego della moneta bancaria nel regolamento degli scambi cioè la sua totale sostituzione alla moneta legale in concreto ridurrebbe il fenomeno del rischio di liquidità all ambito più ristretto dei rapporti interbancari di credito-debito, il cui regolamento non potrebbe essere effettuato se non con moneta legale, che perciò diventerebbe esclusivamente attività di riserva 43

44 In questo aspetto è possibile cogliere l assoluta particolarità dell equilibrio monetario, o di cassa o di tesoreria, o della liquidità della banca Da un lato la banca si avvantaggia della circostanza che le sue passività a vista sono accettare come strumento di pagamento e vengono tenute come riserva di cassa Dall altro essa stessa si espone al rischio che i portatori della moneta scritturale (bancaria) cioè i titolari dei depositi in conto corrente, ne esercitino il diritto di conversione in moneta legale, con diretto e immediato impatto sulla riserva liquida (cassa) 44

45 E inoltre ora essenziale comprendere che la sostenibilità della trasformazione delle scadenze dipende dall equilibrio della trasformazione dei rischi Se la banca non fosse in grado di immunizzare le proprie passività dai rischi di credito (prestiti), i depositanti deciderebbero di riscuotere i propri crediti, così determinando l insostenibilità della trasformazione delle scadenze e una crisi di liquidità della gestione Il punto di arrivo è assai importante: l equilibrio finanziario dipende dall equilibrio reddituale-patrimoniale, il rischio di liquidità è condizionato dal rischio di insolvenza, la condizione di liquidità della banca presuppone quella di solvibilità. 45

46 Il grado di liquidità di una banca non dipende solo dall ammontare delle sue scorte di base monetaria, ma da un ampio insieme di fattori tra cui: la contrapposizione dinamica delle entrate e delle uscite di base monetaria generate dalla gestione corrente (il bilanciamento delle entrate e uscite monetarie deve essere assicurato dalla gestione corrente, senza alterare l equilibrio economico e patrimoniale: corrispondenza tendenziale) la possibilità di conseguire l ammontare di risorse monetarie necessarie con operazioni di vendita di attività in bilancio (funzioni del portafoglio titoli) la possibilità di accrescere ulteriormente l indebitamento sul mercato (grado di inserimento e di intensità di presenza nel mercato monetario) il ricorso al finanziamento dalla banca centrale. Una prima misurazione del grado di liquidità di una banca e quindi del rischio ad esso connesso è quella ottenuta dalla semplice contrapposizione delle caratteristiche finanziarie delle attività e delle passività. 46

47 Nella prassi operativa della banca vengono impiegati tre metodi per misurare l equilibrio finanziario prospettico: 1) Il metodo della riclassificazione delle quantità dello stato patrimoniale per liquidità 2) Il metodo delle rilevazioni dei flussi di cassa generati dal normale svolgimento dell attività della banca secondo una scalettatura temporale predefinita (maturity ladder) e crescente dal presente immediato agli orizzonti temporali futuri considerati utili per l analisi 3) I metodi ibridi che combinano variamente i metodi precedenti 47

48 In particolare, le poste di bilancio sono classificate in funzione del loro grado di liquidità effettiva: Le attività vengono distinte in: Attività liquide (o monetizzabili) Attività illiquide Le fonti dei fondi vengono distinte in: stabili Variabili (o volatili) moneta legale Crediti verso banche Prestiti in scadenza Prestiti a scadenza indet. (parte revocabile) Titoli non impegnati (margini di garanzia e previste minusvalenze) Debiti verso banche Depositi in scadenza Obbligazioni in scadenza Depositi a vista di clientela (parte volatile) 48

49 La differenza tra le attività liquide e le fonti variabili è definita come gap di liquidità (CCP = cash capital position) Se le attività liquide superano le fonti variabili, il gap di liquidità assume valori positivi, mentre al contrario assume valori negativi quando le fonti variabili superano le attività liquide. 49

50 La gestione della liquidità, in quanto governo e prevenzione del rischio di liquidità, si fonda sul dimensionamento di riserve di prima e di seconda linea e sulla disponibilità di linee di credito e di fonti supplementari di liquidità È perciò possibile distinguere tra una liquidità posseduta, cioè quella effettivamente e potenzialmente contenuta nell attivo patrimoniale e una liquidità imprestata o attingibile mediante indebitamento 50

51 È inoltre evidente che la gestione non può prescindere dalla considerazione dei costi impliciti di questa impostazione. Le riserve di prima linea hanno in genere rendimento nullo o assai basso, quelle di seconda linea hanno un costo-opportunità significativo poiché comportano il mantenimento di attività il cui rendimento è in genere inferiore a quello di investimenti alternativi meno liquidi e più rischiosi (prestiti) ed l utilizzo delle linee di credito o di altre fonti di wholesale funding espone al sostenimento di oneri finanziari rilevanti 51

52 Le considerazioni dell economicità spingono a minimizzare, per quanto possibile, le riserve di prima linea e anche quelle di seconda linea Ne consegue che la banca confida, in misura più o meno rilevante in funzione del livello di rischio considerato accettabile, in una liquidità potenziale il cui reperimento e ottenimento presuppone operazioni di scambio, cioè di mercato, e l esistenza di controparti disponibili Ciò comporta che il rischio di liquidità o funding risk è strettamente correlato al rischio che l aspettativa-previsione di ottenere liquidità dal mercato si riveli non realistica o infondata 52

53 In altre parole, sussiste il rischio che il mercato non sia, all occorenza, liquido (market liquidity risk) Questo rischio si configura in modo articolato. Al riguardo occorre innanzitutto distinguere fra le condizioni soggettive della banca rispetto al mercato e le controparti di scambio, le modalità tecnico-contrattuali di acquisizione della liquidità dal mercato e le condizioni oggettive di liquidità del mercato 53

54 Il rischio di interesse 54

55 Il rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse può essere definito come il rischio che variazioni nei tassi di interesse di mercato producano una riduzione della redditività e del valore economico di una banca. Tale rischio è dovuto principalmente al fatto che attività e passività bancarie hanno differenti scadenze e/o istanti di revisione del tasso (per le poste a tasso variabile); tipicamente, infatti, una banca raccoglie fondi con depositi a vista o a breve termine per finanziarie prestiti a lunga scadenza, anche a tasso fisso Ciò fa sì che una variazione nei tassi di mercato possa influenzarne la redditività: ad esempio, se i tassi salgono i depositi dovranno essere rinnovati a costi più alti, mentre il rendimento degli impieghi a tasso fisso resterà invariato. 55

56 Ne conseguirà una riduzione del margine di interesse della banca e, inoltre, la riduzione della forbice tra tassi attivi e tassi passivi influenzerà negativamente il valore della banca per i suoi azionisti, che è dato dal valore attuale di tutti i profitti futuri attesi Se attività e passività della banca sono negoziate su un mercato secondario, allora il rischio di tasso di interesse può essere considerato un caso particolare del rischio di mercato. Si consideri, ad esempio, una obbligazione del Tesoro a 10 anni a tasso fisso; se i tassi di mercato salgono il prezzo dell obbligazione scenderà, dando origine a una perdita quando la banca vende il titolo sul mercato (o semplicemente ne aggiorna il prezzo di carico in bilancio) 56

57 Tuttavia, esistono molte attività e passività nel bilancio di una banca per cui non esiste un mercato secondario, e dunque non è possibile osservare un prezzo di mercato Ciò è vero anche per poste caratteristiche dell intermediazione bancaria, come i prestiti e i depositi compresi nel cosiddetto banking book. Poiché il rischio di tasso sul banking book non può essere misurato avvalendosi di prezzi di mercato, le metodologie sviluppate per il rischio di mercato risultano inadatte, ed è necessario sviluppare e utilizzare approcci ad hoc 57

58 Il rischio di interesse può essere scomposto in due parti: Rischio di prezzo Rischio di reinvestimento riguarda la possibilità che alla fine del periodo il tasso sia maggiore (minore) rispetto al periodo iniziale, determinando una diminuzione (aumento) di prezzo del titolo si collega al fatto che i tassi a cui saranno investiti i flussi di cassa percepiti nel corso della vita dell attività finanziaria possono essere maggiori (minori) di quelli impliciti nel tasso di rendimento a scadenza, causando un rendimento di periodo maggiore (minore) di quello calcolato ex ante. 58

59 Il rischio di prezzo fa si che il valore di mercato di un attività finanziaria muti nel corso del tempo in relazione alla dinamica dei tassi di interesse: ciò comporta una differenza tra valore di mercato e valore al quale quell attività è entrata nel bilancio dell intermediario finanziario. Ciò genera potenziali plus o minusvalenze che devono essere contabilizzate ogni volta che le norme di bilancio o settoriali richiedono il cosiddetto mark-to-market, cioè la valutazione delle attività possedute ai valori di mercato. Il rischio di reinvestimento si manifesta invece sotto forma di maggiori (o minori) utili collegati al reinvestimento dei flussi di cassa. Se i tassi di interesse aumentano, ad esempio, le cedole di un titolo potranno essere reinvestite ad un tasso di interesse superiore a quello previsto (e implicito nel calcolo del rendimento ex ante). 59

60 Il rischio di prezzo e il rischio di reinvestimento hanno effetti opposti sul valore del portafoglio. Dal punto di vista di un intermediario, la sensibilità al rischio di interesse delle singole attività finanziarie serve per capire la dimensione elementare del problema. Quello che più interessa, naturalmente, è il rischio relativo al portafoglio nel suo complesso ed in particolare ad un portafoglio composto da attività e passività finanziarie. Indubbiamente l assunzione del rischio di interesse rappresenta una condizione normale dell attività bancaria e una importante fonte di redditività e di creazione di valore. 60

61 Tuttavia, qualora l esposizione risulti eccessiva, variazioni nei tassi di interesse di mercato possono avere effetti negativi sia sul livello corrente dei profitti, sia nel valore di capitale della banca. Variazioni nei tassi di interesse influenzano il livello corrente dei profitti attraverso variazioni nel flusso netto degli interessi (margine di interesse) e nelle altre componenti di ricavo e costo sensibili al livello dei tassi di mercato. Cambiamenti nei tassi di interesse influenzano anche il valore delle attività, passività, in quanto il valore attuale dei cash flow (ed in alcuni casi anche i cash flow stessi) cambia al variare dei tassi di interesse. Posto che variazioni nei tassi di interesse possono dar luogo a effetti negativi sia sul livello corrente dei profitti della banca sia sul suo valore economico la gestione del rischio di interesse può seguire criteri diversi. 61

62 I due approcci più noti sono il repricing gap (o maturity gap) e il duration gap. Il primo approccio è di tipo reddituale, perché analizza le conseguenze di una variazione inattesa dei tassi per la redditività futura della banca (ad esempio per l anno successivo). Il repricing gap, infatti, utilizzando come input lo scadenzario delle poste attive e passive misura il grado di disallineamento tra la data di riprezzamento medio delle attività e delle passività Se tale disallineamento è positivo (il repricing dell attivo è più lontano nel tempo di quello del passivo), allora il margine di interesse futuro della banca è vulnerabile a un eventuale aumento dei tassi ; viceversa se il disallineamento è negativo 62

63 L approccio del duration gap è invece di tipo patrimoniale, perché studia l impatto sul valore del patrimonio netto della banca di una variazione inattesa dei tassi di mercato Tale approccio, prendendo come input il valore di mercato e la duration modificata delle singole poste attive e passive, calcola il differenziale tra duration media ponderata degli assets e delle liabilities e utilizza tale indicatore per quantificare gli effetti, sul valore della banca, di variazioni dei tassi, mediante una approssimazione lineare 63

64 La prospettiva degli utili correnti La prospettiva del valore economico Nella prospettiva degli utili correnti l attenzione è rivolta all impatto che le variazioni nei tassi di interesse generano sugli utili contabili correnti. All interno di questa prospettiva di valutazione, l attenzione è stata in gran parte rivolta al margine di interesse, identificato come l indicatore principale attraverso cui le variazioni dei tassi di interesse di mercato manifestano i propri effetti sul conto economico della banca. Tuttavia con il processo di diversificazione dell attività di intermediazione verso l erogazione di servizi è cresciuta anche la quota di ricavi netti generata da commissioni riducendo la dipendenza dei profitti correnti dal solo margine di interesse. 64

65 La prospettiva del valore economico Una variazione nei tassi di mercato può manifestare i propri effetti negativi non solo sul livello atteso di profitto nel breve periodo, ma anche sul valore economico delle attività, passività e degli strumenti fuori bilancio. La prospettiva del valore economico considera l impatto dei tassi di interesse sul valore attuale di tutti i flussi futuri di cassa: ciò comporta una valutazione degli effetti di mediolungo periodo indotti dalla variazione nei tassi, rispetto ad una valutazione di breve periodo fornita dalla prospettiva degli utili correnti. 65

66 Due sono le principali tecniche di misurazione di gestione del rischio di interesse che hanno trovato applicazione nella prassi operativa delle banche. La prima, definita come maturity gap analysis, affronta il problema dell esposizione al rischio di interesse analizzando le differenze nei tempi di revisione dei tassi di interesse delle poste attive e passive di bilancio e ne valuta gli effetti sulla variabilità dei profitti nel breve periodo (prospettiva degli utili correnti). 66

67 L attenzione è concentrata sulla variabilità del margine di interesse in un orizzonte temporale di breve periodo, generalmente l esercizio corrente e quello successivo. La seconda, definita duration gap analysis, analizza invece le differenze nella distribuzione temporale dei flussi di cassa generati dalle attività e passività in bilancio con l obiettivo di quantificare gli effetti di variazione nei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio netto (prospettiva del valore economico). 67

68 Maturity gap In base alle caratteristiche di revisione dei tassi di interesse di ciascuna attività e passività è possibile riaggregare tutte le poste di bilancio in quattro gruppi: Attività sensibili alle variazioni dei tassi di interesse Attività non sensibili alle variazioni dei tassi di interesse Passività sensibili alle variazioni dei tassi di interesse Passività non sensibili alle variazioni dei tassi di interesse La classificazione tra poste sensibili e insensibili alle variazioni dei tassi richiede in primo luogo di individuare l orizzonte temporale, o anche periodo di gap (gapping period) a cui riferire la misurazione dell esposizione al rischio. Ne consegue che la definizione di rate sensitive può cambiare in funzione dei diversi orizzonti decisionali. 68

69 Il modello di base del gap management generalmente classifica le attività e le passività con riferimento ad un orizzonte temporale di un anno Tutte le poste attive o passive che scadono o subiscono una revisione contrattuale del tasso di interesse entro l anno sono classificate come sensibili, mentre tutte le poste che scadono o subiscono un riprezzamento nei periodi successivi sono classificate come insensibili. La riaggregazione delle poste secondo il criterio della sensibilità alle variazioni dei tassi consente di individuare alcuni indicatori sintetici di esposizione al rischio della banca. 69

70 Un primo indicatore (funds gap), il più semplice, è ottenuto dalla differenza tra il valore nominale delle attività sensibili e quello delle passività sensibili, rispettivamente As e Ps: G = As Ps Dal valore della posizione del gap si individuano tre possibili situazioni per l intermediario Posizione di gap positivo Il valore delle attività sensibili è superiore a quello delle passività sensibili In questo caso l intermediario è esposto alle variazioni dei tassi di interesse dal lato dell attivo (asset sensitive), in quanto una parte delle attività sensibili, pari al valore del gap, è finanziata da passività non sensibili, e quindi, nel caso di una variazione dei tassi di interesse, solamente le attività subiranno un riprezzamento alle nuove condizioni dei tassi di mercato 70

71 Il flusso netto di interessi aumenterà a fronte di una variazione positiva nei tassi di mercato, mentre si ridurrà nel caso di una variazione negativa. Una banca con una posizione di gap positiva potrà attendersi un miglioramento del margine di interesse nel caso di una variazione attesa positiva del tasso di mercato, mentre subirà un peggioramento nel margine di interesse a fronte di una riduzione attesa dei tassi. Posizione di gap negativo Il valore delle attività sensibili è inferiore a quello delle passività sensibili In questo caso l intermediario è esposto alle variazioni dei tassi di interesse dal lato del passivo (liabilities sensitive), in quanto una parte delle passività sensibili, pari al valore del gap, finanzia attività non sensibili. Il flusso netto di interessi aumenterà a fronte di una variazione negativa nei tassi di mercato, mentre si ridurrà nel caso di una variazione positiva 71

72 E superfluo osservare che in caso di gap nullo (caso più scolastico che reale) il valore delle attività sensibili è esattamente uguale a quello delle passività sensibili. Variazioni positive o negative dei tassi di mercato non provocano variazioni nel flusso netto di interessi Una banca potrebbe gestire in modo attivo la propria posizione di gap mediante strategie di mismatching volte ad anticipare l evoluzione dei tassi di interesse nelle varie fasi del ciclo economico. Durante la fase di ripresa potrebbe attuare strategie volte ad anticipare l aumento dei tassi di interesse mediante un aumento della quota di attività sensibili, rinunciando ad impieghi a tasso fisso ed allo stesso tempo accrescendo la raccolta di fondi a tasso fisso. 72

73 Tuttavia, le strategie di gap management prescelte non dipendono solo dalla variazione della direzione attesa dei tassi di interesse, ma anche dal grado di incertezza nell evoluzione futura dei tassi di interesse. La banca, quando non è in grado di intervenire in tempi rapidi sulla composizione delle attività e passività in bilancio per poter conseguire la copertura desiderata al rischio di interesse, può ricorrere a strategia di copertura con strumenti derivati. 73

74 Un primo insieme di strategie di copertura è rappresentato dall assunzione di specifiche posizioni negli strumenti derivati a rischio simmetrico, come i futures, i FRA e gli swap, mediante i quali è possibile compensare le variazioni nel margine di interesse che originano dalle fluttuazioni nei tassi di mercato. Ad esempio, un banca asset sensitive, che presenta cioè un volume di attività sensibili alle variazioni dei tassi di interesse superiore a quello delle passività sensibili (gap > 0), potrà proteggere il margine di interesse dalle eventuali diminuzioni dei tassi di mercato acquisendo posizioni sul mercato future, su quello dei forward rate agreements o dei contratti swap in modo tale da conseguire un flusso di reddito positivo sufficiente a compensare quello negativo generato dalle posizioni in bilancio, nel caso in cui si realizzi la variazione negativa nei tassi di interesse di mercato. 74

75 In questo modo la banca neutralizza le perdite derivanti dalla sua posizione asset sensitive rinunciando ai benefici che tale posizione avrebbe generato a fronte di un aumento dei tassi di interesse. Nel caso, invece, le banche intendano proteggersi dalle variazioni avverse dei tassi di interesse, negative per quelle asset sensitive e positive per quelle liability sensitive, ma allo stesso tempo mantenere i benefici delle variazioni favorevoli, dovranno allora perseguire strategie di copertura con strumenti di natura asimmetrica acquisendo posizioni in opzioni su titoli o in specifici contratti come quelli di cap e di floor. Obiettivo di questa strategia di copertura è quello di difendere la variazione del margine di interesse contro le sole fluttuazioni negative. 75

76 Duration gap Se da un lato la gestione delle posizioni di gap tra le scadenze e i periodi di revisione dei tassi di interesse può consentire di minimizzare l impatto delle fluttuazioni nei tassi di mercato sul margine di interesse nel breve periodo, dall altro ciò non impedisce che la banca possa subire perdite, anche consistenti, derivanti da riduzioni dei flussi netti di interesse che percepirà in futuro e che si riflettono in una diminuzione immediata del valore economico del proprio patrimonio. L attenzione a questo ulteriore aspetto del rischio di interesse ha richiesto l applicazione, nelle valutazioni e nelle scelte di composizione delle attività e delle passività delle banche, di criteri e indicatori più propriamente finanziari, già sviluppati nell ambito della gestione dei portafogli di titoli a reddito fisso. 76

77 Il riferimento è all insieme dei criteri di valutazione delle attività finanziarie, alla valorizzazione corrente dei flussi futuri di cassa generati da ciascuna attività e passività finanziaria nel portafoglio e agli indicatori di rischio sviluppati nell ambito dell analisi della durata finanziaria (duration). L applicazione degli indicatori di duration all insieme delle attività e delle passività nel bilancio delle banche ha permesso di quantificare anche gli effetti che le variazioni inattese nei tassi di mercato generano sul valore economico del proprio patrimonio netto. La variabile oggetto di controllo della gap analysis è stata sinora il margine di interesse, grandezza che risulta economicamente di indubbia rilevanza ma che, al tempo stesso, è rappresentativa delle condizioni di equilibrio economico esclusivamente delle attività fruttifere di interesse e delle passività onerose. 77

78 In altri termini, la gap analysis se da un lato aiuta a misurare e in seconda battuta a gestire l impatto degli shock dei tassi di mercato sul margine di interesse nel periodo preso a riferimento, dall altro ignora completamente l impatto patrimoniale derivante dalla stessa variazione delle condizioni di mercato Posto che la duration modificata è un indicatore di sensibilità del prezzo di una attività (o di una passività) finanziaria al variare dei tassi di interesse, di conseguenza, tenendo sotto controllo il duration gap ossia la differenza tra la duration modificata dell attivo e la duration modificata del passivo si ha modo di quantificare l impatto di istantanee variazioni dei tassi di mercato sul valore del patrimonio netto di una banca 78

79 Tanto più ampio è il duration gap, tanto più sensibile risulterà il valore del patrimonio netto della banca alle variazioni esogene delle condizioni di mercato. Più precisamente, se il duration gap è positivo, ciò comporta che la duration modificata dell attivo risulta maggiore di quella del passivo per cui lo stato patrimoniale della banca viene definito asset sensitive; all aumentare dei tassi, quindi, il valore dell attivo scende di più del valore del passivo per cui il valore del patrimonio netto si riduce. Il fenomeno contrario si registra in uno scenario opposto di tassi al ribasso 79

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