L UMBRIA ECONOMICA IN SINTESI (dati al 30 giugno 2017) Unione Regionale delle Camere di Commercio dell'umbria

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1 L UMBRIA ECONOMICA IN SINTESI (dati al 30 giugno 2017) Unione Regionale delle Camere di Commercio dell'umbria II TRIMESTRE 2015

2 Premessa L Umbria è una regione del Centro Italia che si estende su una superficie di 8.464,00 Kmq. Le due provincie sono Perugia (capoluogo) e Terni. Al 31 dicembre del 2016 la popolazione umbra ammonta a : il 74,3% localizzata nella provincia di Perugia ( abitanti), mentre il restante 25,7% ( ) in quella ternana. La popolazione in Umbria è per il 52% composta da donne (in Italia ammontano al 51,4%) che perdono rispetto all anno precedente lo 0,34%, una percentuale più ampia dello 0,26% del totale popolazione, e del 0,16% della popolazione maschile, mentre in Italia la popolazione femminile cala dello 0,21% e quella maschile dello 0,04%. Il numero di abitanti per kmq con circa 105 ab./kmq è notevolmente inferiore alla media nazionale che si aggira e/o supera i 200 ab./kmq. La popolazione straniera ammonta a abitanti (di cui il 56,3% femminile) e rappresenta il 10,8% della popolazione umbra totale, una percentuale di due punti più alta di quello che accade a livello nazionale con l 8,3%. Popolazione Esaminando più in dettaglio la popolazione, nel 2016 il positivo tasso di variazione migratorio del +1,8% non risulta sufficiente a compensare la variazione naturale del 4,4% e così il risultato è un calo di presenze. Situazione comunque analoga a quella che accade anche a livello centrale che nazionale, anche se i tassi di variazione naturale sono inferiori e quello migratorio risulta notevolmente più alto nell Italia centrale (2,8%). Tabella 1 Dinamica demografica anno 2016 popolazione al 1/1/2016 saldo movimenti tassi di variazione popolazione al 31/12/2016 naturale migratorio naturale migratorio Terni ,3 2,6 Perugia ,7 1,6 Umbria ,4 1,8 Italia centrale ,9 2,8 Italia ,3 1,1 Fonte: Istat La media della popolazione è leggermente più alta di quella nazionale e del centro Italia (46,5%), ma quello che salta più agli occhi è l indice di vecchiaia 1 195,9 (con un dato centrale di 175,2 e un dato nazionale che i ferma a 165,3, comunque tutti dati aumentati di anno in anno) e l indice di dipendenza 2 anziani che arriva a 40,3 laddove in Italia si ferma a 34,8. 1 L'indice di vecchiaia è un indicatore statistico dinamico usato nella statistica demografica per descrivere il peso della popolazione anziana in una determinata popolazione. Sostanzialmente stima il grado di invecchiamento di una popolazione. Esso si definisce come il rapporto di composizione tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0 14 anni); valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. È un indicatore abbastanza grossolano ma efficace, poiché nell'invecchiamento di una popolazione si ha generalmente un aumento del numero di anziani e contemporaneamente una diminuzione del numero dei soggetti più giovani, ed in questo modo numeratore e denominatore variano in senso opposto esaltando l'effetto dell'invecchiamento della popolazione 2 L'indice di dipendenza o tasso di dipendenza è un indicatore statistico dinamico usato nella statistica demografica che serve a misurare il rapporto tra individui dipendenti e indipendenti in una popolazione. Esso si calcola facendo il rapporto tra le persone considerate in età "non attiva" e quelle considerate in "età attiva". Nello specifico, si tratta del rapporto tra persone con meno di 14 e più di 65 anni, e le persone tra i 14 e i 64 anni.

3 Figura 1 Popolazione residente: indici caratteristici al 1 gennaio 2017 Fonte: Istat Tessuto imprenditoriale In Umbria, in base ai dati del registro imprese aggiornati al 30 giugno 2017, le imprese registrate sono di cui attive sono Tabella 2 ITALIA imprese attive per regione, variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente e composizione % per regione II trimestre 2017 Regione attive var. II comp. % per regione ABRUZZO ,38 2,5 BASILICATA ,03 1,0 CALABRIA ,96 3,1 CAMPANIA ,21 9,3 EMILIA ROMAGNA ,89 7,9 FRIULI-VENEZIA GIULIA ,01 1,8 LAZIO ,96 9,4 LIGURIA ,26 2,7 LOMBARDIA ,06 15,9 MARCHE ,83 2,9 MOLISE ,04 0,6 PIEMONTE ,92 7,6 PUGLIA ,21 6,4 SARDEGNA ,47 2,8 SICILIA ,05 7,1 TOSCANA ,49 6,9 TRENTINO - ALTO ADIGE ,26 2,0 UMBRIA ,35 1,6 VALLE D'AOSTA ,11 0,2 VENETO ,41 8,4 ITA C ,05 20,8 ITALIA ,05 100,0

4 Rispetto allo stesso periodo dell anno precedente calano dell 1,35%, una riduzione maggiore di quello che accade sia a livello nazionale 0,05, sia a livello di Italia centrale con un valore in controtendenza del +0,5% (dovuto esclusivamente ad un +0,96% del Lazio). L Umbria rappresenta l 1,6% del totale imprese attive in Italia ( ) e la tabella 2 mostra un quadro della composizione percentuale delle varie regioni e le variazioni dell ultimo anno. La figura 3 evidenzia l andamento delle imprese negli ultimi cinque anni (i periodi di riferimento sono il secondo trimestre di ogni anno) rispetto ai territori di Italia, Italia centrale e Umbria. Si può notare come le variazioni negative si siano attenute negli anni fino ad assumere valori positivi nello scorso trimestre 2016, a giugno 2017 però si registra l inversione di tendenza già accennata poco prima Figura 2 ITALIA, ITALIA CENTRALE e UMBRIA variazioni % negli ultimi 5 anni (II trimestre 2013/II trimestre 2017) Il commercio, con il 25,1%, e l agricoltura, con il 20,8%, sono i settori percentualmente più consistenti sul totale delle imprese umbre. Sono gli stessi settori a prevalere anche a livello nazionale anche se la percentuale dell agricoltura si ferma al 14,5% e quella del commercio è più alta ed arriva al 27,3%. A seguire le costruzioni e le attività manifatturiere, settori questi che, insieme ai primi due, risultano anche i più movimentati come si evince dalle numero di iscrizioni e di cessazioni. Nonostante la variazione negativa del totale imprese, alcuni settori hanno il segno più anche se poco incidenti nei risultati in quanto settori minori: continua il trend positivo della sanità e assistenza sociale (+5,4%), servizi di informazione e comunicazione (+1,4%), valori intorno o inferiori all 1 % ma sempre positivi per noleggio e agenzie di viaggio, altre attività di servizi, attività artistiche.

5 Tabella 3 ITALIA e UMBRIA sedi di imprese per settore: movimentazione, composizione % per settori e variazione % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente II trimestre 2017 ITALIA Attive Comp. % per sett. Var. % II 17/II16 UMBRIA Attive Comp. % Var. % II 17/II per sett. 16 A Agricoltura, silvicoltura pesca ,5-0, ,8-0,7 B Estrazione di minerali da cave e miniere ,1-2,6 50 0,1-10,7 C Attività manifatturiere ,6-1, ,6-2,2 D Fornitura di energia elettrica, gas ,2 3, ,3 5,0 E Fornitura di acqua; reti fognarie ,2 0, ,2-2,3 F Costruzioni ,5-1, ,7-2,9 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,3-0, ,1-2,1 H Trasporto e magazzinaggio ,9-0, ,5-1,8 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione ,5 1, ,9-0,4 J Servizi di informazione e comunicazione ,3 1, ,0 1,4 K Attività finanziarie e assicurative ,3 0, ,3-4,5 L Attività immobiliari ,8-0, ,0 0,0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche ,5 2, ,0 1,0 N Noleggio, agenzie di viaggio ,4 3, ,7 0,4 O Amministrazione pubblica e difesa 85 0,0 2,4 0 0,0 0,0 P Istruzione ,5 2, ,5-1,1 Q Sanità e assistenza sociale ,7 4, ,6 5,4 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento ,3 2, ,0 0,1 S Altre attività di servizi ,5 1, ,7 0,5 T Attività di famiglie e convivenze 29 0,0 26,1 1 0,0 0,0 U Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 X Imprese non classificate ,1-6, ,1 12,4 TOTALE ,0-0, ,0-1,4 Le localizzazioni Per avere una idea completa della struttura imprenditoriale di un territorio è necessario osservare anche quello che accade a livello di unità locali e non solo di sedi. In Umbria le localizzazioni ammontano a e rappresentano l 1,6% delle localizzazioni nazionali (identico valore percentuale che si registra per le sole sedi, così come accade per il resto delle regioni italiane). Anche il valore delle unità locali per imprese in Umbria è in linea con il valore nazionale ma inferiore a molte altre regioni (1,22). Anche per le localizzazione si registra una variazione negativa, seppur inferiore a quella che abbiamo visto per le sedi, ( 0,9% contro un 1,4%), anche se esaminando le variazioni per tipologia si nota che il valore negativo totale è attribuibile esclusivamente a quello delle sedi, e resta comunque nel complesso il peggiore di tutte le restanti regioni italiane, laddove molte hanno il segno positivo e anche a livello nazionale la variazione è col segno più.

6 Tabella 4 Unità locali attive al II trimestre 2017 Regione Attive Unità locali per impresa % sul totale nazionale Var. % II 17/II 16 ABRUZZO ,21 2,4 0,0 BASILICATA ,21 1,0 1,5 CALABRIA ,18 3,0 1,3 CAMPANIA ,20 9,2 1,7 EMILIA ROMAGNA ,23 7,9-0,4 FRIULI-VENEZIA GIULIA ,26 1,8-0,5 LAZIO ,20 9,2 1,4 LIGURIA ,29 2,8 0,1 LOMBARDIA ,26 16,4 0,5 MARCHE ,22 2,9-0,4 MOLISE ,20 0,6 0,3 PIEMONTE ,23 7,6-0,5 PUGLIA ,17 6,1 0,3 SARDEGNA ,21 2,8 0,7 SICILIA ,17 6,8 0,2 TOSCANA ,25 7,1-0,1 TRENTINO - ALTO ADIGE ,22 2,0 0,0 UMBRIA ,22 1,6-0,9 VALLE D'AOSTA ,33 0,2-0,4 VENETO ,23 8,5 0,0 ITALIA CENTRALE ,22 20,8 0,4 ITALIA ,22 100,0 0,4 Figura 3 Italia e Umbria localizzazioni al II trimestre 2017 (variazione percentuale rispetto al II trimestre 2016) Ancora più interessante è evidenziare che, a parte il valore delle sedi, l Umbria cresce rispetto al II trimestre 2016 dello 0,6% come UL con sedi nella stessa provincia, e addirittura del 3,2% come UL con sedi fuori provincia, un dato che supera la media nazionale e quella dell Italia centrale e rafforza la convinzione che il nostro territorio è, per svariate ragioni, attrattivo di investimenti.

7 Doveroso a questo punto un accenno alle provincie (tabella 5) dove, se Perugia ha variazioni positive sia per quanto concerne le UL con sede in provincia e con sede fuori (positivo solo il dato della 1 UL fuori provincia mentre le altre calano del 0,6), si evince che Terni ha un attrattività maggiore del capoluogo di regione per quanto concerne le UL con sedi fuori provincia. Non ultima per importanza è la considerazione secondo cui le localizzazioni in crescita compensano la perdita delle sedi frenando la perdita di occupazione che ne conseguirebbe. Tabella 5 Localizzazioni per provincia in Umbria valori assoluti e var. % II trimestre 2017 val. ass. Sede U.L. con sede in PV 1a U.L. con sede F.PV Altre U.L. con sede F.PV var. % II val. ass. var. % II val. ass. var. % II val. ass. var. % II PERUGIA , , , ,6 TERNI , , , ,3 UMBRIA , , , ,6 Tabella 6 Umbria localizzazioni al II trimestre 2017 composizione % Sede U.L. con sede in PV 1.a U.L. con sede F.PV Altre U.L. con sede F.PV A Agricoltura, silvicoltura pesca 93,8 3,3 2,6 0,3 B Estrazione di minerali da cave e miniere 38,8 38,8 14,0 8,5 C Attività manifatturiere 80,6 13,4 5,5 0,6 D Fornitura di energia elettrica, gas 35,5 31,7 21,7 11,1 E Fornitura di acqua; reti fognarie 43,0 46,3 7,4 3,4 F Costruzioni 92,6 4,3 3,1 0,1 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio 77,1 15,4 5,6 1,9 H Trasporto e magazzinaggio 71,4 9,1 7,4 12,1 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 72,2 22,1 4,8 0,9 J Servizi di informazione e comunicazione 75,1 11,9 11,1 1,9 K Attività finanziarie e assicurative 68,3 12,5 6,6 12,6 L Attività immobiliari 93,4 3,6 2,9 0,1 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 77,0 12,1 10,1 0,8 N Noleggio, agenzie di viaggio 78,5 11,7 8,0 1,8 O Amministrazione pubblica e difesa 0,0 0,0 100,0 0,0 P Istruzione 65,2 19,5 11,5 3,7 Q Sanità e assistenza sociale 64,1 27,6 7,1 1,1 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 74,6 16,8 7,4 1,2 S Altre attività di servizi 90,4 8,1 1,5 0,0 X Imprese non classificate 56,7 12,0 28,4 2,9 TOTALE 82,0 11,3 5,1 1,7 Esaminando la tipologia di localizzazione, tolti i settori dove è più giustificata (estrazione metalli, fornitura energia elettrica e acqua) gli altri con, proporzionalmente, il numero maggiore di UL fuori provincia sono i servizi di alloggio e ristorazione (22,1%), sanità (27,6%), istruzione (19,5%), attività artistica (16,8%); degno di nota il commercio che con il 15,4% arriva a unità locali (superano il migliaio anche alloggio e ristorazione e manifatturiero). Per quanto concerne le UL con sede fuori regione, numericamente la fa da padrone il commercio, seguito da attività manifatturiere, agricoltura e costruzioni.

8 Le imprese artigiane Delle imprese attive in Umbria sono artigiane il 26,3% ed esattamente al 30 giugno 2017 (fig. 5). La percentuale di composizione rispetto al totale imprese è di quasi un punto più alta di quella a livello nazionale, e supera di due punti quella dell Italia centrale. Figura 4 Italia imprese artigiane su totale imprese per regioni valori percentuali (II trimestre 2015) Tabella 7 Umbria imprese artigiane per settore, composizione percentuale e variazione rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (II trimestre 2017) attive comp. % su tot. art. var.% II A Agricoltura, silvicoltura pesca 334 1,6-5,4 B Estrazione di minerali da cave e miniere 16 0,1-5,9 C Attività manifatturiere ,0-2,8 E Fornitura di acqua; reti fognarie 27 0,1-6,9 F Costruzioni ,8-3,6 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,4-0,1 H Trasporto e magazzinaggio ,1-4,6 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 509 2,4-6,3 J Servizi di informazione e comunicazione 125 0,6-3,1 K Attività finanziarie e assicurative 2 0,0 0,0 L Attività immobiliari 4 0,0 0,0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 273 1,3-1,8 N Noleggio, agenzie di viaggi 641 3,0 1,4 P Istruzione 43 0,2 0,0 Q Sanità e assistenza sociale 7 0,0 40,0 R Attività artistiche, sportive 89 0,4-9,2 S Altre attività di servizi ,8-0,5 T Attività di famiglie e convivenze 0,0-100,0 X Imprese non classificate 21 0,1 75,0 TOTALE ,0-2,7

9 Le imprese artigiane umbre rappresentano solo l 1,6% del totale artigiane italiane (la stessa percentuale del totale imprese umbre sul totale imprese nazionali), percentuale più alta solo di Basilicata (0,8%), Molise (0,5%) e Valle d Aosta (0,3%). Nel complesso le imprese artigiane umbre diminuiscono rispetto allo stesso periodo dell anno precedente del 2,7%, con una perdita più pesante rispetto al totale nazionale ( 1,2%) e dell Italia centrale( 1,5%). Settorialmente i comparti a maggior vocazione artigiana sono le costruzioni (37,8%) e le attività manifatturiere (25%), seguono altre attività di servizi (14,8%), commercio (6,4%) e alloggio e ristorazione (6,1%). Nel confronto con il II trimestre del 2016 perdono tutti i settori, eccettuato noleggio (+1,4%) e sanità (2 imprese in più e un +40%). Le imprese per natura giuridica Per quanto attiene al profilo societario, ovvero alla forma giuridica delle imprese, queste ultime in Umbria sono costituite per il 59,9% di imprese individuali, seguono con il 19,6% le società di persone e con il 18,4% le società di capitale. Sono 4 i punti percentuali in più rispetto alle società di persone del totale imprese italiane (15,6%) e 2 punti in meno quelli relativi alle società di capitale (21,5%). Il confronto con l Italia centrale vede la disparità maggiore proprio nelle società di capitale che arrivano al 26,1%, con un fattore Lazio e il suo 33,2% sicuramente rilevante. Rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente l unica forma giuridica che registra un aumento in Umbria è quella delle società di capitale che con 514 imprese in più, segnano un +3,6% la stessa percentuale di aumento registrata a livello nazionale (mentre in Italia centrale aumentano del 3,9%). La perdita maggiore è del 2,5% e relativa alle imprese individuali, seguono le società di persone con 2,3% e le altre forme con 0,8%. Figura 5 Italia e Umbria imprese per forma giuridica II trimestre 2017 ( composizione % )

10 Tabella 8 Umbria imprese per forma giuridica valori assoluti e variazioni sullo stesso trimestre dell anno precedente II trimestre 2017 SOCIETA' DI CAPITALE SOCIETA' DI PERSONE IMPRESE INDIVIDUALI val. ass. var. % II val. ass. var. % II val. ass. var. % II ALTRE FORME A Agricoltura, silvicoltura pesca , , , , ,7 B Estrazione di minerali da cave e miniere 24-14, ,5 5 0,0 4 0, ,7 C Attività manifatturiere , , , , ,2 D Fornitura di energia elettrica, gas 154 0, , ,1 10 0, ,0 E Fornitura di acqua; reti fognaries 75-2,6 21 0,0 24 9,1 8-27, ,3 F Costruzioni , , , , ,9 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio , , , , ,1 H Trasporto e magazzinaggio 361 4, , ,7 86-3, ,8 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione , , ,7 96-2, ,4 J Servizi di informazione e comunicazione 660 7, , ,9 95-1, ,4 K Attività finanziarie e assicurative 191-1, , ,9 15-6, ,5 L Attività immobiliari , , ,8 8 14, ,0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche , , , , ,0 N Noleggio, agenzie di viaggio 568 5, , , , ,4 O Amministrazione pubblica e difesa 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 P Istruzione 116 9,4 68-5,6 91-9,0 92-1, ,1 Q Sanità e assistenza sociale , ,9 54 8, , ,4 R Attività artistiche, sportive, di intratt , , , , ,1 S Altre attività di servizi , , , , ,5 T Attività di famiglie e convivenze 0 0,0 0 0, ,0 0 0, ,0 X Imprese non classificate 48 0, , ,0 25 4, ,4 TOTALE , , , , ,4 val. ass. var. % II val. ass. TOTALE var. % II A livello settoriale ricorrono alla forma delle imprese individuali l 81,9% delle imprese agricole, il 76,1% delle imprese di altri servizi, il 64,8% di quelle del commercio e il 62,8% delle costruzioni. Ascrivibili alle società di persone sono il 43,6% delle imprese immobiliari e il 36,9% delle attività di alloggio e ristorazione (le percentuali più ampie insieme al 34% delle imprese di estrazioni minerali). Se si eccettuano le attività di fornitura (energia elettrica con il 61,9% e di acqua con il 58,6%) e di estrazione, le percentuali più alte di società di persone si riscontrano nelle attività professionali (43,6%), nelle attività immobiliari (43,8%), nei servizi di informazione (41,8%). Interessanti rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente la crescita delle società di capitali in tutti i settori (eccetto estrazione minerali, e attività finanziarie); le società di persone hanno quasi sempre segno negativo (eccetto agricoltura, estrazione minerali e imprese non classificate); le imprese individuali crescono dell 8% per quanto concerne le imprese attinenti a sanità e assistenza sociale, imprese non classificate e forniture energia e acqua. Le imprese per addetti Per quanto concerne la dimensione aziendale l Umbria ricalca perfettamente ciò che avviene nella maggior parte delle regioni italiane, dove più del 90% è rappresentato dalle microimprese. In Umbria sono 95,7% le imprese piccolissime, quelle che vanno da 0 a 9 addetti (in Italia la percentuale è leggermente inferiore con il 95,4%). In linea anche le altre fasce di piccole imprese con un 3,9% (4,0% italiano), 0,4% delle medie (0,5% valore italiano) e un restante 0,1% delle grandi sia per l Umbria che per l Italia. Le percentuali migliori per le micro imprese, sono quasi esclusivamente a favore delle piccole imprese e le imprese oltre i 250 addetti non superano mai lo 0,1 % (un più preciso 0,07 che equivale per l Umbria a 55 imprese).

11 Figura 6 Imprese per classi di addetti valori percentuali su totale (II trimestre 2017) In Umbria il numero di addetti ammonta in totale a , l 1,3% del totale addetti nazionali, una delle percentuali più basse dopo lo 0,3% del Molise e lo 0,2% della Valle d Aosta. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno calano dello 0,4% ed esattamente sono gli addetti in meno. Tabella 9 Umbria addetti per settore valori assoluti, variazioni e composizioni % II trimestre 2017 Settore addetti tot. var.% II 17/II 16 var.ass II comp.% su tot. add. A Agricoltura, silvicoltura pesca , ,7 B Estrazione di minerali da cave e miniere 274-5,8-17 0,1 C Attività manifatturiere , ,8 D Fornitura di energia elettrica, gas , ,3 E Fornitura di acqua; reti fognarie ,2-68 1,1 F Costruzioni , ,7 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio , ,4 H Trasporto e magazzinaggio , ,1 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione , ,2 J Servizi di informazione e comunicazione , ,7 K Attività finanziarie e assicurative , ,9 L Attività immobiliari , ,0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche , ,1 N Noleggio, agenzie di viaggio , ,9 O Amministrazione pubblica e difesa 6 0,0 0 0,0 P Istruzione ,6-10 0,6 Q Sanità e assistenza sociale , ,8 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento , ,4 S Altre attività di servizi , ,3 T Attività di famiglie 0-100,0-1 0,0 X Imprese non classificate , ,9 TOTALE , ,0

12 A livello settoriale il 24,8% si concentra nelle imprese manifatturiere, il 20,4% nel commercio e il 10,7% nelle costruzioni. Rispetto al calo sull anno precedente molti sono i settori con il segno meno: trasporto e magazzinaggio ( 9,3% e addetti in meno), costruzioni ( 895 addetti e 2,9%) attività manifatturiere (828 addetti in meno per una variazione negativa del 1,2%), per citare solo quelli che registrano le perdite più significative. Non mancano settori in attivo con un aumento degli addetti per: attività artistiche (+16,8%), servizi di informazione e comunicazione (+4,4%), sanità ed assistenza (+3,2%) e alloggio e ristorazione (+2,9%). Le imprese per genere, nazionalità e età degli imprenditori Le imprese femminili In Umbria il 25,7% delle imprese sono femminili, una percentuale più alta di quella che si verifica a livello nazionale che è del 22,%. Le imprese attive guidate da donne sono per l esattezza Figura 7 Le imprese femminili per regione valori percentuali sul totale (II trimestre 2017) Percentuali più alte di quella della nostra regione le hanno solo Molise con 29,4%, Basilicata ci 27,9% e Abruzzo con un 26,8%, mentre chiudono la fila Veneto (20,2%), Lombardia (19,1%) e Trentino Alto Adige (con il 18%). Ma se l Umbria è tra le quattro regioni con maggior composizione femminile, è anche tra quelle che segnano una peggior variazione percentuale rispetto al secondo trimestre 2016 con una perdita dell 1,5% (più alta del 1,3% del totale imprese) laddove l Italia vede una crescita del +0,3% e sono solo 9 le regioni con il segno meno, anche se solo Marche e Piemonte arrivano all 1% circa, che è comunque il valore della variazione positiva più alta.

13 Tabella 10 Umbria imprese femminili: valori assoluti, composizioni percentuali e variazioni II trimestre 2017 Val. ass. Comp. % su tot. imprese Comp. % su tot. femm. Var. % II A Agricoltura, silvicoltura pesca ,9 27,3-0,6 B Estrazione di minerali da cave e miniere 5 10,0 0,0-16,7 C Attività manifatturiere ,1 8,6-2,4 D Fornitura di energia elettrica, gas 25 10,0 0,1 0,0 E Fornitura di acqua; reti fognarie 14 10,9 0,1-26,3 F Costruzioni 528 4,8 2,6-0,2 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,7 26,1-3,2 H Trasporto e magazzinaggio 182 9,1 0,9 1,7 I Attività dei servizi di alloggio e di ristor ,8 9,1-2,0 J Servizi di informazione e comunicazione ,7 1,6 2,5 K Attività finanziarie e assicurative ,3 2,3-7,3 L Attività immobiliari ,8 3,6-0,1 M Attività professionali, scientifiche ,9 2,1 0,7 N Noleggio, agenzie di viaggio ,1 3,2-1,3 O Amministrazione pubblica e difesa 0 0,0 0,0 0,0 P Istruzione ,2 0,5 4,2 Q Sanità e assistenza sociale ,6 1,1 4,1 R Attività artistiche, sportive, di intratt ,1 1,0 0,5 S Altre attività di servizi ,5 10,0-0,2 T Attività di famiglie e convivenze ,0 0,0 X Imprese non classificate 8 6,8 0,0 14,3 TOTALE ,7 100,0-1,5 Il 27,3% delle imprese femminili è nel settore dell agricoltura, e il 26,1% nel commercio, mentre le percentuali scendono a 10% per altri servizi, a 9,1% per alloggio e ristorazione e a 8,6% per le attività manifatturiere. Rispetto al totale delle imprese umbre il 55,5% delle imprese delle altre attività di servizio è femminile, così come guidate da donne sono il 48,6% delle imprese della sanità, il 33,9% dell agricoltura, e il 33,8% delle attività di alloggio e ristorazione. Il settore meno femminile in assoluto risulta essere quello delle costruzioni con solo il 4,8% di imprese femminili. Le imprese straniere In Umbria il 9,0% delle imprese attive sono straniere, per l esattezza, una percentuale di un punto percentuale più bassa di quello che si verifica a livello nazionale, dove il valore arriva a 10,1%. Tra le altre regioni il valore più alto si riscontra in Toscana, laddove gli stranieri arrivano a guidare il 14% delle imprese, mentre il più basso è quello della Basilicata che si ferma al 3,6%. Rispetto al secondo trimestre del 2016 sono quasi un centinaio le imprese umbre straniere in meno, un 1,2% nettamente in controtendenza con il +2,7% a livello nazionale, ma che si avvicina molto al 1,3% del totale imprese umbre. Non solo, risultano essere solo tre le regioni con il segno meno, anche se l Umbria è quella col valore più basso (le altre due sono Sicilia con 2,9% e Sardegna con il 1,5%), mentre le variazioni positive più alte si registrano in Campania con +6,8% e in Lazio e Lombardia (rispettivamente +3,8% e + 3,7%). A livello settoriale il 34,6% delle imprese straniere umbre appartiene al commercio e il 28,3% alle costruzioni. Altre percentuali degne di nota, e intorno al 7%, sono quelle di agricoltura, attività manifatturiere e alloggio e ristorazione. Rispetto al totale delle imprese della nostra regione sono straniere il 18,6% del settore costruzioni, il 12,4% del commercio, il 12% delle agenzie di viaggio e il 10% alloggio e ristorazione.

14 Rispetto allo stesso trimestre del 2016 molti sono i settori in negativo anche se si registra, tra quelli positivi, un +8,7% per trasporto e magazzinaggio e un +17,6% per sanità e assistenza sociale (tabella 11). Figura 8 Le imprese straniere per regione valori percentuali sul totale (II trimestre 2017) Tabella 11 Umbria imprese straniere: valori assoluti, composizioni percentuali e variazioni II trimestre 2017 val. ass. % stran. su tot.imprese comp. % su tot. stran. var.% II A Agricoltura, silvicoltura pesca 549 3,3 7,6-1,3 B Estrazione di minerali da cave e miniere 0 0,0 0,0 0,0 C Attività manifatturiere 560 7,3 7,7 1,3 D Fornitura di energia elettrica, gas 5 2,0 0,1-16,7 E Fornitura di acqua; reti fognarie 7 5,5 0,1 0,0 F Costruzioni ,6 28,3-4,8 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,4 34,6-1,2 H Trasporto e magazzinaggio 112 5,6 1,5 8,7 I Attività dei servizi di alloggio e di ristor ,0 7,7 1,1 J Servizi di informazione e comunicazione 88 5,6 1,2 2,3 K Attività finanziarie e assicurative 45 2,4 0,6-11,8 L Attività immobiliari 69 2,1 1,0 3,0 M Attività professionali, scientifiche 86 3,6 1,2-1,1 N Noleggio, agenzie di viaggio ,0 3,6 2,3 O Amministrazione pubblica e difesa 0 0,0 0,0 0,0 P Istruzione 23 6,3 0,3 0,0 Q Sanità e assistenza sociale 20 4,3 0,3 17,6 R Attività artistiche, sportive, di intratt. 37 4,5 0,5-9,8 S Altre attività di servizi 268 7,2 3,7 12,1 T Attività di famiglie e convivenze.. 0 0,0 0,0-100,0 X Imprese non classificate 4 3,4 0,1-20,0 TOTALE ,0 100,0-1,2

15 Le imprese giovanili Le imprese giovanili in Umbria sono esattamente l 8,7% del totale imprese attive umbre, una percentuale leggermente più bassa di quello che accade a livello di media nazionale con un 9,6%. Nel confronto con le altre regioni, l Umbria è tra le regioni con la percentuale più bassa se è vero che la regione meno giovanile è l Emilia Romagna con 7,3% e la più giovanile è la Calabria con il 13,8% (fig. 8). Rispetto al secondo trimestre 2016 le imprese giovanili umbre calano del 4,1%: le variazioni negative accumunano la quasi totalità delle regioni italiane (eccezion fatta per la Basilicata con 7,3%, la Sardegna con 5,4% e il Trentino con un +0,3%), con un valore medio nazionale che del 2,8%. Figura 9 Le imprese giovanili per regione valori percentuali sul totale (II trimestre 2017) In Umbria il 30,6% delle imprese giovanili è nel commercio, segue l agricoltura con un 17,3% e le costruzioni con il 13,3%, mentre hanno valori percentuali poco sopra lo zero istruzione, sanità e attività artistiche. Il settore più giovanile, rispetto al totale delle imprese umbre, è quello dell alloggio e ristorazione (12,5% sul totale imprese giovanili umbre) seguono le attività finanziarie (12%), le agenzie di noleggio (10,9%) e il commercio (10,6%), mentre tra i settori meno giovanili ci sono trasporto (4,8%), attività immobiliari (4%), istruzione (3%). Rispetto allo stesso trimestre del 2016 sono molti i settori con variazione negativa (la perdita maggiore è nelle costruzioni con il 14,7% in meno) anche se le attività artistiche segnano un +10,8%, l agricoltura un +4,9%, le imprese non classificate un +40 (tabella 12).

16 Tabella 12 Umbria imprese giovanili: valori assoluti, composizioni percentuali e variazioni II trimestre 2017 val. ass. % giov su tot. comp.% su tot. giov. var.% II 17/II 16 A Agricoltura, silvicoltura pesca ,3 17,3 4,9 B Estrazione di minerali da cave e miniere 1 2,0 0,0 0,0 C Attività manifatturiere 470 6,1 6,7-2,1 D Fornitura di energia elettrica, gas 5 2,0 0,1-16,7 E Fornitura di acqua; reti fognarie 5 3,9 0,1 25,0 F Costruzioni 931 8,4 13,3-14,7 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,6 30,6-4,6 H Trasporto e magazzinaggio 95 4,8 1,4-5,0 I Attività dei servizi di alloggio e di ristor ,5 9,9-3,3 J Servizi di informazione e comunicazione 121 7,7 1,7-4,7 K Attività finanziarie e assicurative ,0 3,2-9,3 L Attività immobiliari 130 4,0 1,9-6,5 M Attività professionali, scientifiche 167 7,0 2,4-6,7 N Noleggio, agenzie di viaggio ,9 3,4-4,4 O Amministrazione pubblica e difesa 0 0,0 0,0 0,0 P Istruzione 11 3,0 0,2 0,0 Q Sanità e assistenza sociale 47 10,1 0,7-2,1 R Attività artistiche, sportive, di intratt ,0 1,2 10,8 S Altre attività di servizi ,9 5,8 0,0 T Attività di famiglie e convivenze.. 0 0,0 0,0 0,0 X Imprese non classificate 7 5,9 0,1 40,0 TOTALE ,7 100,0-4,1 Mercato del lavoro I dati più recenti e relativi ai tassi di occupazione e disoccupazione sono aggiornati al I trimestre 2017 Il tasso di occupazione in questo inizio anno risulta in calo rispetto a come si era chiuso il 2016; un calo più consistente di quello che si registra in Italia e in Italia centrale forse perché nella nostra regione si sconta l aumento notevole tra il III 2016 e il IV 2016 dove si era passati da un 61,31 ad un 64,18 (il valore aggiornato al I 2017 è di 63,55). Figura 10 Tasso di occupazione negli ultimi trimestri Fonte: Unioncamere Umbria su dati istat

17 Per quanto attiene al tasso di disoccupazione il grafico della figura 10 mostra quanto esso possa essere altalenante e benché i valori della nostra regione siano leggermente migliori di quelli registrati a livello nazionale e di Italia centrale non si può non evidenziare un aumento del tasso nell ultimo trimestre esaminato. Dall 8,9% di fine 2016 si sale ad un 10,4% con un aumento di un punto e mezzo percentuale, un aumento che non si riscontra negli altri due territori di riferimento che anzi segnano un seppur debolissimo calo (Italia dal 12,2% del IV 2016 al 12,1% e Italia centrale dal 10,8% al 10,6%). Figura 11 Tasso di disoccupazione negli ultimi trimestri Fonte: Unioncamere Umbria su dati istat Mercato estero I dati dell import export al 30 giugno 2017 e relativi al primo semestre dell anno in corso indicano un aumento sia delle importazioni che delle esportazioni. A livello nazionale le importazioni nei primi 6 mesi del 2017 crescono rispetto all analogo periodo del 2016 dell 11,3%; in crescita anche le esportazioni ma di un più modesto +0,8%. A livello regionale l Umbria in questo primo semestre aumenta rispetto a semestre del 2016 le sue importazioni del 17,8%; in aumento anche le esportazioni che segnano un +5%. A livello settoriale il 94,9 % dei prodotti esportati dall Umbria è rappresentato dai prodotti delle attività manifatturiere seguono i prodotti dell agricoltura per il 4,8%, stessi settori anche per le importazioni con percentuale leggermente diverse ed esattamente 91,1 per i primi e 5,4% per i secondi. A livello territoriale il 74,6% delle esportazioni è verso l Europa, segue l America con l 11,7% e l Asia con l 11,2%. Ultime Africa con il 2,1% e l Oceania con 0,5%. Le importazioni invece se confermano l Europa al primo posto con il 72,4% vedono seguire l Asia con il 10,2%, l Africa con il 9,6% e l America con il 7,1%

18 Figura 12 Umbria import export per mercati di riferimento dati al I semestre 2017 export 74,6 2,1 11,7 11,2 import 72,4 9,6 7,1 10,2 0% 50% 100% Europa Africa America Asia Oceania e altri territori Fonte: Unioncamere Umbria su dati Coeweb Istat Figura 13 Umbria, Perugia e Terni variazioni percentuali di import e export rispetto allo stesso periodo dell anno precedente dati al I semestre ,0 18,3 17,0 17,8 15,9 12,5 5,0 0,0 import 0,6 export Perugia Terni Umbria Fonte: Unioncamere Umbria su dati Coeweb Istat

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