VALUTAZIONE DI RATING NON SOLLECITATO. Rating Summary: Telecom Italia S.p.A. 09 Settembre 2013

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1 VALUTAZIONE DI RATING NON SOLLECITATO Il rating non è stato sollecitato dalla controparte, o da suoi intermediari, e pertanto CRIF Rating Agency non ha percepito alcun compenso a fronte dell esercizio analitico effettuato. Rating Summary: Telecom Italia S.p.A. 09 Settembre 2013 BB ELEMENTI CHIAVE DEL RATING Punti di forza Analista principale: Pietro Ragghianti, Rating Analyst Tel.: p.ragghianti@crif.com Analista secondario: Stella Gentile, Rating Analyst Tel.: s.gentile@crif.com Approvazione: Armando Guermandi, Presidente Comitato di Rating Data di prima pubblicazione del Rating: 09/09/2013 Data di pubblicazione dell ultima revisione del rating: Incumbent sul mercato italiano. Con un fatturato annuo nel 2012 di 29,5 miliardi, il Gruppo Telecom Italia (TI) è il maggior operatore italiano di telecomunicazioni, con un consolidato posizionamento nel mercato domestico (consumer, business, Pubblica Amministrazione e aziende municipalizzate, Istituzioni Finanziarie, etc.) e con offerta di servizi/prodotti differenziata, grazie a significative attività d investimento in nuovi servizi su rete fissa e mobile, oltre che nel miglioramento dell infrastruttura di rete e nelle reti di nuova generazione (rete LTE e fibra ottica). A fronte di tale posizionamento, TI ha in essere svariati procedimenti avviati dall Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) per abuso di posizione dominante. 2. Diversificazione internazionale. Sebbene le marginalità dai mercati sudamericani (Brasile e Argentina) siano inferiori rispetto al mercato domestico, tale presenza geografica consente di diversificare i flussi di cassa in Paesi con buone potenzialità di crescita. Essa, al tempo stesso, permette di bilanciare la flessione del mercato domestico (nell ultimo triennio i ricavi nei mercati sudamericani sono passati dal 25% al 40% del giro d affari complessivo). 3. Generazione di flussi di cassa. Il posizionamento acquisito e la diversificazione nei mercati esteri consentono al Gruppo di generare flussi di cassa a copertura degli investimenti e del rimborso del debito, anche grazie alle azioni di efficientamento operativo. Le perdite d esercizio del periodo 2011-H113 sono, infatti, riconducibili alle svalutazioni effettuate sull avviamento. Metodologia utilizzata: CRIF Rating Methodology: Emittenti Corporate; Validazione del rating CRIF; ( Criticità 1. Contrazione del mercato domestico. I ricavi in Italia hanno registrato una costante contrazione (-5,4% nel 2011, -5,8% nel 2012 e -10,4% nel H113), pur continuando a rappresentare la principale area d attività e a maggior Ebitda margin. L elevata pressione competitiva e l impatto negativo dell attuale quadro normativo dovrebbero comportare, secondo CRIF Rating Agency, un ulteriore contrazione dell Ebitda margin, riducendo negli esercizi futuri la capacità della gestione operativa di generare flussi di cassa a copertura degli investimenti e al servizio del debito. I risultati del H113 hanno spinto il Gruppo a rivedere al ribasso i target 2013 sull Ebitda. È vietata la riproduzione. 1 di 8 Rating Non Sollecitato

2 2. Posizione finanziaria netta (PFN) e onerosità del debito. TI mostra una significativa dipendenza dalle fonti di finanziamento di terzi (prestiti obbligazionari in particolare). L entità dell indebitamento netto risulta elevata (circa pari al fatturato annuale) determinando una significativa erosione sui risultati economici. Il deleverage procede in misura più contenuta rispetto ai livelli obiettivo dei piani industriali (la PFN rettificata nel 2012 si è attestata a 28,3 miliardi, + 0,8 miliardi rispetto al valore obiettivo). Il primo semestre 2013 ha evidenziato una lieve inversione di tendenza del deleverage, portando la PFN rettificata a 28,8 miliardi. La contrazione del Patrimonio Netto, per le perdite conseguite e la distribuzione di dividendi, ha comportato un progressivo peggioramento del rapporto PFN/PN che, seppur mantenendosi su livelli ancora non critici, accentua la dipendenza dalle risorse finanziarie di terzi. Le prospettive di ulteriori riduzioni di marginalità e di generazione di flussi di cassa meno consistenti potrebbero creare, secondo CRIF Rating Agency, potenziali nuovi fabbisogni di finanza per garantire i rimborsi in scadenza. 3. Rigida struttura dell attivo ed elevato valore degli intangibili. L attivo presenta una struttura rigida, con un elevata quota di intangibili (in particolare avviamento). Il cospicuo valore dell avviamento della business unit Domestic espone il Gruppo al rischio di svalutazioni legate alle prospettive del mercato nazionale. Gli impairment test effettuati negli ultimi due esercizi e nel H113 hanno, infatti, determinato svalutazioni che hanno fortemente inciso sui risultati economici di Gruppo. 4. Assetto del Gruppo in evoluzione. La struttura del Gruppo, che ha già subito numerose variazioni a seguito di operazioni di natura straordinaria (dismissione business unit Media e fusione/incorporazione in altre società del Gruppo), potrebbe essere soggetta a ulteriori evoluzioni legate alla possibile disdetta del patto Telco S.p.A. (a settembre si apre la finestra per comunicare la disdetta) e al progetto di separazione della rete di accesso. La volontà a procedere in tale progetto è stata recentemente confermata dal CdA a seguito del parere positivo da parte dell AGCom. Non avendo ancora trovato una definizione, ad oggi non è possibile per CRIF Rating Agency stimare l impatto patrimoniale ed economico-finanziario di tali eventuali cambiamenti. PROFILO DELL EMITTENTE Telecom Italia S.p.A. (o solo TI ), società quotata alla Borsa di Milano e al New York Stock Exchange (NYSE) tramite ADR, è la principale azienda italiana di telecomunicazioni, operante sia in Italia come incumbent sia all'estero (in particolare in Argentina e Brasile), con servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, telefonia pubblica, telefonia IP, Internet e televisione via cavo. Il capitale sociale (pari a circa 10,7 miliardi) è composto da azioni ordinarie e da azioni di risparmio. La società ha come azionista di riferimento Telco S.p.A. che detiene circa il 22% delle azioni con diritto di voto. Findim Group S.A. detiene una partecipazione rilevante pari a circa il 5%, mentre la restante parte delle azioni ordinarie è frazionata sul mercato. TI, insieme alle società dalla stessa controllate, costituisce il Gruppo Telecom Italia di cui, in qualità di capogruppo, redige il bilancio consolidato. Il perimetro di consolidamento al 30/06/2013 individua 115 società (54 Italiane e 61 estere), di cui 101 consolidate integralmente e 14 con il metodo del patrimonio netto. La struttura del Gruppo Telecom Italia è articolata in sub-holding, di cui le principali sono: Telecom Italia International N.V., con sede ad Amsterdam, è la holding di partecipazioni del gruppo, e detiene quote in società estere operanti nel business delle telecomunicazioni, in particolare in Brasile (gruppo TIM Brasil) e Argentina (gruppo Sofora Telecom Argentina); Telecom Italia Sparkle, con sede a Roma, opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet, destinati agli operatori di telecomunicazioni fissi e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali, attraverso reti proprietarie presenti in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America; È vietata la riproduzione. 2 di 8 Rating Non Sollecitato

3 Telecom Italia Media S.p.A, quotata alla Borsa di Milano (segmento di contrattazione Standard classe 1), opera nel settore televisivo, attraverso MTV Italia (in corso di cessione che dovrebbe finalizzarsi entro la fine di settembre 2013, a seguito dell ottenimento dell autorizzazione antitrust), e come operatore di rete attraverso Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l.; TLC Commercial Services S.r.l., con sede a Roma, preposta all acquisizione e la gestione delle partecipazioni in società operanti nella commercializzazione di prodotti e servizi nel settore delle telecomunicazioni e dell ICT; Olivetti S.p.A., a capo di un gruppo di imprese del settore dei prodotti e servizi per l Information Technology. La struttura del Gruppo ha subito, nel 2012 e sinora nel 2013, numerose variazioni a seguito di operazioni di natura straordinaria (dismissioni o fusione/incorporazione in altre società del Gruppo). Tale configurazione potrebbe essere soggetta ad ulteriori evoluzioni legate al progetto di separazione della rete di accesso, la cui volontà a procedere è stata confermata di recente dal CdA a seguito del parere positivo da parte dell AGCom, e a eventuali cambiamenti nella compagine societaria dell azionista di maggioranza Telco S.p.A. per la possibile disdetta del patto parasociale (a settembre si apre la finestra per comunicare la disdetta). BUSINESS RISK Fatturato annuo * ( mln) ** Domestic Brasile Telecom Italia S.p.A. è la principale azienda italiana di telecomunicazioni, e fornisce servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, telefonia pubblica, telefonia IP, Internet e televisione via cavo. Il Gruppo Telecom Italia, attivo sia in Italia sia all'estero, è organizzato in cinque business unit: Argentina Media Olivetti Altre Totale (*) al lordo delle elisioni (**)Bilancio consolidato 2012, esercizio 2011 Restated Fonte: Bilanci consolidati % 24% Fatturato per business unit al 31/12/ % 2% 60% Domestic Brasile Argentina Media, Olivetti e altre attività Fatturato per business unit al 31/12/ % 2% 63% Domestic Brasile Argentina Media, Olivetti e altre attività Domestic: è attiva nell ambito dei servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) ed altri operatori (wholesale), sia in Italia sia all estero (in campo internazionale opera nello sviluppo di reti in fibre ottiche) e si divide a sua volta in Core Domestic (principale area di attività del Gruppo) e International Wholesale. In Core Domestic vengono ricomprese tutte le attività di telecomunicazioni per il mercato italiano (suddivise in Consumer, Business, National Wholesale e Other), in cui il Gruppo opera con i marchi Telecom Italia (offerte di servizi e prodotti di telecomunicazioni fisse a privati e pubblici), e TIM (offerte prevalentemente mobile e internet). Il Gruppo ha effettuato nel 2011 un importante investimento nell acquisto di frequenze LTE (Long Term Evolution) da destinare ai servizi mobili di banda larga, seguito da investimenti per l avvio dei piani realizzativi delle reti di nuova generazione (ad oggi le città italiane coperte da tali servizi TI sono 29). International Wholesale ricomprende le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle, operante nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni (sia nel fisso che nel mobile), agli ISP/ASP1 e alle aziende multinazionali, attraverso reti proprietarie nei mercati europei, nel Mediterraneo e in Sud America. Brasile: afferente al gruppo TIM Brasil, offre servizi UMTS e GSM, di trasmissione dati su fibra ottica e banda larga residenziale. Argentina: afferente al gruppo Sofora Telecom Argentina acquisito nel 2010, opera nel settore delle telecomunicazioni fisse, tramite Telecom Argentina, e mobili, tramite Telecom Personal, e nel mobile paraguaiano con Núcleo. Media: attraverso il gruppo Telecom Italia Media S.p.A., opera nei business delle emittenti televisive e nella gestione di reti di trasmissione analogiche e digitali. Nel corso del 2012 è stato avviato 1 Gli Internet Service Provider (ISP) sono compagnie che forniscono, a privati o ad altre compagnie, servizi legati a Internet (accesso alla rete, hosting, e altri). Spesso vengono chiamati anche IAP (Internet Access Provider). Gli Application Service Provider (ASP) sono società che forniscono server e software applicativo alle aziende, a fronte di pagamenti periodici o a consumo. Il servizio può essere svolto tramite rete dedicata o tramite Internet. È vietata la riproduzione. 3 di 8 Rating Non Sollecitato

4 Fatturato semestrale * ( mln) H113 H112 Domestic Brasile Argentina Media Olivetti Altre - 41 il processo di dismissione di parte del segmento Media, che ha visto la cessione della società La7 S.r.l. (aprile 2013) e successivamente l accordo per la cessione di MTV S.r.l, il cui perfezionamento è atteso entro settembre 2013, e che porterà Telecom Italia Media a focalizzarsi sulle attività di broadcasting. Olivetti: svolge l attività di Solution Provider per l automatizzazione di processi e attività aziendali per small business, PMI, grandi aziende, Istituzioni Finanziarie e Pubblica Amministrazione. Il mercato di riferimento è rappresentato, in prevalenza, da Europa, Asia e Sud America. Totale (*) al lordo delle elisioni Fonte: Bilanci consolidati semestrali % Fatturato per business unit al 30/06/ % 1% 59% Domestic Brasile Argentina Media, Olivetti e altre attività Il Piano industriale prevede le seguenti strategie di sviluppo: mercato italiano: gli sforzi saranno diretti verso l'efficientamento dei costi operativi e di gestione, il mantenimento del fatturato esistente, la difesa delle quote di mercato negli ambiti di operatività tradizionale, da attuarsi col continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti e lo sviluppo e l implementazione di servizi ad alto valore aggiunto (cloud computing); mercato brasiliano: ampliamento della rete in fibra ottica e sviluppo del mercato mobile; mercato argentino: vedrà una graduale ma costante espansione delle infrastrutture e dei servizi di rete, andando a migliorare, quindi, la capacità e la qualità delle reti. Per l ambito mobile, gli sforzi saranno indirizzati alla diffusione dei servizi di connettività in modalità 3G, e al consolidamento della leadership di mercato nel segmento Young. Telecom Italia S.p.A. ha in essere numerosi contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali, tra cui svariati procedimenti avviati dall AGCom per abuso di posizione dominante nel mercato delle Telecomunicazioni, di cui uno concluso a maggio 2013 con l imposizione a TI di due sanzioni amministrative per un importo complessivo di 104 milioni. FINANCIAL RISK Principali dati finanziari ( mln) * 2010 VdP Ricavi Ebitda adj Ebit adj (683) Utile/Perdita (1.277) (4.366) CIN PN PFN Nell ultimo biennio il giro d affari di Gruppo è stato caratterizzato da una contrazione dei ricavi nel mercato domestico, che ha continuato comunque a rappresentare la principale area di attività e a maggior Ebitda margin, non controbilanciata dallo sviluppo del business sui mercati esteri (Brasile e Argentina). Nel 2012, il Fatturato consolidato ha registrato una lieve riduzione (-1,5% rispetto all anno precedente), principalmente a seguito della riduzione dei ricavi nel mercato italiano (-5,8%), che rappresenta circa il 60% del giro d affari del Gruppo, in parte compensata da una crescita del fatturato del Sud America, che peraltro ha subito un rallentamento nel corso del La flessione dei ricavi è stata influenzata dalle differenze di cambio (che hanno inciso negativamente specialmente sugli introiti dalla B.U. Brasile), dalle variazione dell area di consolidamento e dalla chiusura di controversie commerciali con altri operatori. Depurando i risultati da tali elementi, la variazione dei ricavi stimata dal Gruppo Telecom Italia avrebbe mostrato una crescita pari allo 0,5% rispetto al * 2010 Ebitda margin 42% 43% 43% Ebit margin 6% -2% 21% PFN/Ebitda 2,3 2,4 2,7 PFN/PN 1,3 1,2 1,0 Fonte: Bilanci consolidati (*) Bilanci consolidati 2012, esercizio 2011 Restated Escludendo i business minori (Media, Olivetti e altre attività), la flessione dei ricavi nel mercato italiano ha riguardato tutti i segmenti (-3,6% Consumer, -9,4% Business, -12,1% Top Clients e -2.5% National Wholesale), interessando prevalentemente i servizi tradizionali di telefonia sia Fisso sia Mobile, a causa della forte competizione sui prezzi, dell entrata in vigore di un nuovo listino di terminazione su rete mobile (MTR) nonché dall introduzione a livello europeo di un tetto massimo sul prezzo del traffico roaming, solo in parte compensati dallo sviluppo di servizi innovativi su Broadband Fisso e Mobile Internet. È vietata la riproduzione. 4 di 8 Rating Non Sollecitato

5 Redditività 25% 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% ROI ROS ROE Posizione Finanziaria Netta - ' Obbl. Banche m/l Banche a breve Altri deb fin Cred. Fin Cassa Risorse e Indici Finanziari 100% 1,4 1,2 80% 1 60% 0,8 40% 0,6 0,4 20% 0,2 0% PN (sx) PFN (sx) PFN/PN (dx) ( mln) H113 H112 VdP Ricavi Ebitda adj Ebit adj Utile/Perdita (1.224) Ebitda margin 40% 42% Ebit margin 3% 22% ( mln) H CIN PN PFN PFN/PN 1,5 1,3 Nel 2012, è invece proseguito il trend di crescita dei ricavi riferiti alle B.U. Brasile e Argentina, grazie principalmente alle strategie di penetrazione, che hanno premesso un ampliamento della base clienti, soprattutto nel mobile e nei servizi di banda larga, nonostante il proseguimento della contrazione dei ricavi medi unitari nel mercato brasiliano. La lieve riduzione del fatturato complessivo di Gruppo registrata nel 2012, non è stata accompagnata da una riduzione dei costi per acquisti di materie e servizi, (principale voce di costo pari a circa la metà dei costi operativi monetari) che hanno mostrato una crescita in valore assoluto nell ultimo biennio dovuta principalmente allo sviluppo dei costi commerciali e tecnici delle B.U. sudamericane, in parte controbilanciati da una politica di contenimento dei costi nel Domestic. È emersa una riduzione dell Ebitda margin (100 punti base) che, nonostante il contenimento dei costi del personale (per effetto delle politiche di efficientamento attuate e della riduzione delle risorse di 970 unità), ha risentito del maggior peso delle Business Unit sudamericane, caratterizzate da un minor valore aggiunto rispetto al Domestic, e della perdita di efficienza operativa in particolare della B.U. Argentina. L Ebit negli ultimi due esercizi ( ) ha fortemente risentito della svalutazione dell avviamento attribuito alla Core Domestic Unit, per un importo complessivo pari a milioni ( milioni nel 2012 ed nel 2011), a seguito delle impairment losses. L Ebit nel 2012, pur tornando ad essere positivo, non è stato sufficiente alla copertura dei costi generati dalle altre aree, comportando la chiusura in perdita per il secondo anno consecutivo ( milioni contro milioni del 2011). La gestione finanziaria ha assorbito interamente l Ebit conseguito, a causa dell elevata esposizione debitoria finanziaria e all intenso ricorso all emissione di prestiti obbligazionari, che rappresentano la forma principale di finanziamento e scontano tassi onerosi. Escludendo l effetto delle svalutazioni e delle altre partite non ricorrenti, il Gruppo Telecom Italia stima che avrebbe conseguito un risultato positivo per oltre 2 miliardi. La struttura patrimoniale di Gruppo risulta, secondo CRIF Rating Agency, rigida (l attivo immobilizzato rappresenta circa l 80% degli impieghi totali) e risente dell elevato indebitamento. L equilibrio di medio/lungo termine è, infatti, raggiunto solo grazie alle risorse di terzi (obbligazioni in particolare), a fronte di un patrimonio netto che nel corso degli ultimi anni si è progressivamente ridotto per le perdite conseguite e la distribuzione di dividendi. Peraltro l attivo immobilizzato è costituito in prevalenza da attività immateriali intangibili, avviamento in particolare, che potrebbe subire ulteriori svalutazioni legate alle prospettive del mercato nazionale. La gestione operativa nel 2012, nonostante la perdita d esercizio, ha generato un flusso di cassa positivo per il secondo anno consecutivo che ha permesso la copertura del fabbisogno finanziario legato alle attività di investimento, la remunerazione dei finanziatori (oneri finanziari e dividendi) e la riduzione della Posizione Finanziaria Netta, seppur in misura inferiore rispetto agli obiettivi prefissati nei piani industriali, tramite il rimborso di parte dei prestiti obbligazionari in essere nonché un minor utilizzo delle Revolving Credit Facility. La Posizione Finanziaria Netta (PFN) al 31/12/2012, nonostante il miglioramento rispetto all anno 2011, mostra valori elevati pari a milioni. Il rapporto PFN/Ebitda (nel 2012 pari a 2,3) indica una sufficiente capacità della gestione caratteristica di generare risorse per il rimborso delle posizioni debitorie in essere, mentre il rapporto PFN/PN di Gruppo (pari a 1,3) ha messo in luce una crescente dipendenza dalle risorse finanziarie di terzi. La principale fonte di finanziamento del Gruppo è rappresentata dai prestiti obbligazionari ( 27,5 miliardi per un valore nominale pari a 26,3 miliardi). Nel triennio sono attesi rimborsi di prestiti obbligazionari e di altre passività finanziarie per circa 8 miliardi e 6 miliardi rispettivamente (in valore nominale). Fonte: Bilanci consolidati semestrali Nel primo semestre 2013 la performance economica del Gruppo ha È vietata la riproduzione. 5 di 8 Rating Non Sollecitato

6 continuato ad essere influenzata negativamente dalla contrazione del mercato domestico e dal rallentamento dell economia nei paesi latinoamericani, che hanno determinato la flessione del fatturato (-7% rispetto al semestre precedente) nonché la riduzione della marginalità operativa. Sui risultati del Gruppo del primo semestre hanno, inoltre, inciso negativamente le sanzioni per abuso di posizione dominante comminate dall AGCom, l ulteriore svalutazione dell avviamento della Core Domestic Unit, il peggioramento della gestione finanziaria, nonché la minusvalenza per la cessione di La7 S.r.l., determinando un risultato netto al 30/06/2013 negativo per 1,2 miliardi. La generazione di cassa nel H113 ha risentito negativamente delle dinamiche del CCN (debiti commerciali in particolare). Il flusso di cassa generato dalla gestione operativa non è stato sufficiente alla copertura del fabbisogno della gestione finanziaria (pagamento dei dividendi e rimborso dei prestiti obbligazionari in scadenza), avvenuta mediante l utilizzo di disponibilità liquide e l emissione di un nuovo prestito obbligazionario ibrido, con un conseguente peggioramento della Posizione Finanziaria Netta (al 30/06/2013 pari a 29,8 milioni). Il Piano Industriale prevede in termini organici (al netto degli effetti derivanti dalle operazioni straordinarie, dalle svalutazioni/tassi di cambio e partite straordinarie) la stabilità del fatturato nel 2013, la contrazione dell Ebitda mid-single digit (rivista al ribasso a seguito dei risultati del primo semestre) e la riduzione della Posizione Finanziaria Netta a circa 27 miliardi. Per il 2015, invece, gli obiettivi principali da raggiungere riguarderanno la crescita dei ricavi, dell Ebitda e la riduzione del rapporto PFN/Ebitda (su valori inferiori a 2). Il Piano prevede inoltre un rafforzamento patrimoniale volto a supportare il piano d investimenti industriali (stimati a circa 16 miliardi in tre anni) mediante emissioni di titoli di debito subordinati ibridi fino a 3 miliardi nell arco di un periodo di mesi. È vietata la riproduzione. 6 di 8 Rating Non Sollecitato

7 DETTAGLIO RATING Denominazione: Telecom Italia S.p.A. Codice fiscale: Tipologia di Rating: Rating Unsolicited sottoposto a monitoraggio Classe di Rating: BB Outlook/Credit Watch: --- Impresa caratterizzata da elementi di rischio di business e/o Descrizione Rating: finanziari che la espongono a condizioni economiche o di mercato maggiormente avverse rispetto alla categoria Investment Grade. Il rischio di default rimane comunque accettabile. Data di prima pubblicazione del Rating 09/09/2013 Data di pubblicazione dell ultima revisione del Rating --- Metodologia utilizzata: CRIF Rating Methodology: Emittenti Corporate ( Modificato a seguito della comunicazione: No FONTI INFORMATIVE CONSULTATE al 02/09/2013 Visura Camerale ordinaria Procedure concorsuali Archivio protesti Informazioni da Tribunali e da Uffici di Pubblicità immobiliare Bilanci Consolidato al 31/12/2012 Relazione finanziaria semestrale al 30/06/2013 Altre informazioni pubbliche e proprietarie (sito CLASSE DI RATING RISK ASSESSMENT AAA AAA Impresa stabile caratterizzata da un'eccellente situazione di equilibrio finanziario. Il rischio di default è estremamente basso AA A BBB BB B CCC D AA + AA AA - A + A A - BBB + BBB BBB - BB + BB BB - B + B B - CCC D1 D2 Impresa caratterizzata da una solida capacità di rimborso. Il rischio di default è molto basso Impresa caratterizzata da un'elevata capacità di rimborso del debito, ma influenzabile da avverse situazioni economiche e finanziarie. Il rischio di default è basso Impresa caratterizzata da un'adeguata capacità di rimborsare il debito. Il rischio di default è contenuto benché legato agli andamenti di mercato Impresa caratterizzata da elementi di rischio di business e/o finanziari che la espongono a condizioni economiche o di mercato maggiormente avverse rispetto all'investment grade. Il rischio di default rimane comunque accettabile Impresa che rileva una struttura finanziaria vulnerabile. Il rischio di default è significativamente influenzato da avverse condizioni economiche e finanziarie Impresa caratterizzata da carenze rilevanti sotto il profilo finanziario, molto vulnerabile e dipendente prevalentemente dalle condizioni del contesto economico finanziario. Il rischio di default è significativo Presenza di informazioni pubbliche che evidenziano insolvenze e/o crediti allo stato inadempiuti Presenza di proceduta concorsuale o pregiudizievole per uno stato di insolvenza conclamato o temporaneo del soggetto Il default D1 può essere di natura selettiva qualora l inadempimento riguardi solo specifiche obbligazioni e CRIF non ritenga che tale situazione si estenda alla maggioranza/totalità delle obbligazioni. In questo caso il rating è indicato con D1S. È vietata la riproduzione. 7 di 8 Rating Non Sollecitato

8 DISCLAIMER Il rating attribuito da CRIF rappresenta l esito di un giudizio indipendente sull entità valutata. In accordo con la politica in materia di conflitto d interesse di CRIF, le persone intervenute nell attribuzione del rating risultano non avere conflitti d interesse con l entità valutata. Il rating è stato attribuito sulla base di informazioni derivanti da fonti pubbliche ed è basato su un quadro informativo giudicato completo ed affidabile dagli analisti di rating; in assenza dei requisiti di completezza e affidabilità, CRIF si astiene dall emettere il rating. CRIF non è tuttavia responsabile della veridicità delle informazioni utilizzate per l attribuzione del rating, sulle quali non svolge alcuna attività di audit né assume obbligazioni di verifiche indipendenti/due diligence. I rating di CRIF sono attribuiti sulla base delle linee guida metodologiche definite all interno di CRIF Rating Agency e sono il risultato di un lavoro collegiale, non potendo dunque essere ascritto alla responsabilità dei singoli analisti. Il rating è un opinione fornita dal Comitato Rating e dunque da CRIF, sul merito di credito dell entità valutata e non costituisce in alcun modo raccomandazione a comprare, vendere o detenere titoli o altri strumenti finanziari emessi dalla stessa. CRIF si riserva il diritto di aggiornare o ritirare in qualsiasi momento i rating emessi, in accordo con le linee guida metodologiche e di processo definite all interno di CRIF Rating Agency. I rating di CRIF sono richiesti e remunerati dalle entità valutate, da soggetti terzi a questa riferiti o da investitori, ovvero assegnati dall agenzia di propria iniziativa laddove si ravvisi un interesse, ancorché indiretto, dal mercato. È vietata la riproduzione. 8 di 8 Rating Non Sollecitato

VALUTAZIONE DI RATING SOLLECITATO

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