Considerazioni per lo sviluppo di azioni mirate di prevenzione degli incidenti domestici nell età pediatrica

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1 Doc. SINIACA /apft Considerazioni per lo sviluppo di azioni mirate di prevenzione degli incidenti domestici nell età pediatrica A cura di Alessio PITIDIS e Franco TAGGI Sistema Informativo Nazionale Incidenti in Ambiente di Civile Abitazione (SINIACA) Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma (29 luglio 2006) Rif. alessio@iss.it taggi@iss.it Introduzione Gli incidenti domestici, ovvero quegli infortuni che avvengono nell abitazione e nelle sue pertinenze, rappresentano un problema di sanità pubblica rilevante in tutti i paesi industrializzati. In Italia l ISS stima che siano almeno i morti all anno derivanti da questo fenomeno. Di questi, il 2 per cento circa sono relativi al età pediatrica (0-14 anni). Escludendo la mortalità perinatale, gli incidenti domestici sono responsabili dell 11 per cento del totale dei decessi in età pediatrica (nella classe 0-4 anni, classe maggiormente vulnerabile agli incidenti domestici, tale quota sale al 32% della mortalità registrata). In termini di incidenza complessiva (eventi mortali e non), i bambini sono, insieme agli anziani, il gruppo di età maggiormente a rischio di trauma da incidente domestico: nel 2003, i soggetti in età pre-scolare del nostro paese risultavano circa 4 volte più a rischio di ricovero ospedaliero secondario ad incidente domestico rispetto agli adulti. Il quadro che abbiamo brevemente tracciato è indubbiamente grave; d altra parte, il momento attuale è particolarmente favorevole per cercare di contrastare questa tipologia di incidenti: in questo senso, la sollecitazione dell Organizzazione Mondiale della Sanità è massima; l impegno dei nostri politici si è già in parte concretizzato con l istituzione di un sistema nazionale di sorveglianza (L.493/99); l attenzione delle Regioni è a livelli mai prima raggiunti; gli operatori sanitari e sociali percepiscono più di un tempo l importanza del problema. A fronte di questo stato di cose, abbiamo perciò ritenuto utile affidare a questo documento alcune nostre considerazioni per lo sviluppo di azioni mirate di prevenzione degli incidenti domestici nell età pediatrica, ripartendole per le fasce di età canoniche (sotto l anno, 1-4, 5-9, anni). Queste considerazioni sono basate sull esperienza che l ISS ha maturato in questo settore sin dai primi anni 80, in stretto collegamento con l Organizzazione Mondiale della Sanità. Esse nascono sia dall esame di aspetti quantitativi del fenomeno, sia dall analisi di quanto contenuto nelle descrizioni aperte dell incidente domestico, rilevate dai medici di Pronto Soccorso Ospedaliero (PS) nei maggiori studi da noi condotti (Studio Italiano sugli Incidenti (progetto SISI, 1989/95) e sorveglianza dei PS del SINIACA (L.493/99, Sistema Informativo Nazionale Incidenti in Ambiente di Civile Abitazione dati anno 2004). Quanto riportato va considerato in termini di quadro generale, da approfondire in particolare con i pediatri, e da migliorare in corso d opera, in quanto: 1

2 - le scelte operate sono basate su una nostra congettura, non ancora definitivamente verificata (concentrare l attenzione dei genitori su poche situazioni, le più frequenti e pericolose per la salute, ma suscettibili di controllo, favorisce l instaurarsi di uno stato di vigilanza complessivo); - per alcune delle azioni suggerite non si conosce l efficacia o l efficienza; tuttavia, le abbiamo inserite in termini di principio di precauzione; - per altre ancora, non è nota se non a livello indicativo la praticabilità. Inoltre, la strategia che qui portiamo alla Vostra attenzione è basata su un impegno attivo e deciso dei pediatri e di altre figure che con essi collaborano nell informare e sensibilizzare i genitori in merito alla prevenzione degli incidenti in casa del bambino. Ed è quindi proprio dai pediatri, e dalle loro Associazioni, che ci aspettiamo osservazioni, critiche, contributi e, soprattutto, una loro valutazione in termini di praticabilità di quanto qui proposto. La nostra speranza è che questo nostro lavoro possa in qualche modo contribuire a far sì che in Italia, come già avvenuto nel Regno Unito, gli incidenti domestici dei bambini (e non solo quelli) possano ridursi il più possibile. E prima possibile. 2

3 ETA : meno di un anno Sotto l anno d età il bambino essenzialmente cade : dal tavolo d infascio, dal letto, dal girello, dal seggiolone, da tutto praticamente. E cade perché qualcuno lo mette in condizione di cadere. L evento in questione costituisce la gran parte del quadro accidentologico: nel per cento dei casi che pervengono al pronto soccorso l incidente è infatti configurabile in una caduta e determina, prevalentemente, un trauma cranico. Sarà quindi necessario che il pediatra trasmetta con decisione ai genitori l idea che il bambino è ad alto rischio di caduta, evento da cui possono talora conseguire danni neurologici permanenti o addirittura la morte. Anche se questa azione di sensibilizzazione mirata (come altre appresso) vede nel pediatra l attore principale, i momenti in cui proporla possono essere diversi: a) i corsi di preparazione al parto ed i contatti col ginecologo; b) il periodo immediatamente successivo al parto; c) le occasioni successive in cui la madre, o entrambi i genitori, vengono a contatto col pediatra. In tutte queste circostanze è importante che la madre del bambino consolidi una corretta percezione del rischio di caduta del bambino. Appare importante far notare alla madre che, prima o poi, il bambino imparerà a rotolarsi, a spingere i propri piedini contro qualcosa, a muoversi comunque; e lo farà in genere senza preavvisi e molto velocemente. La madre deve rendersi ben conto che il bambino va adeguatamente sorvegliato (da lei o da chi per lei) e che va evitato di lasciarlo incustodito, specie in situazioni critiche (ad es. quando è sul tavolo d infascio), anche per brevi momenti. Una volta enfatizzato a dovere il rischio di caduta (che è quello su cui, secondo la congettura dell ISS, va concentrata essenzialmente l attenzione), dovrebbero essere segnalati altri rischi minori, quali: - lo strattonamento (il bambino è delicato, non va tirato su di peso per il braccio, come un pacco postale); - l urto della testa del bambino contro strutture o mobili (pensili in particolare) quando il bambino è in braccio a qualcuno; - l ingestione di corpi estranei (il bambino è nella fase orale, mette tutto in bocca: va evitato, perciò, di lasciare alla sua portata piccoli oggetti, come pure ovviamente medicinali o prodotti per la casa). Sin dal momento del parto (anche prima, se possibile) dovrebbe poi essere attentamente raccomandato di fissare la temperatura dello scaldabagno intorno ai 55 C. Assicurarsi di questo (ad esempio nelle visite pediatriche successive o in eventuali visite domiciliari) appare molto importante per evitare possibili ustioni (anche gravi) del bambino. Sarà, inoltre, opportuno approfittare di queste occasioni per fornire anche indicazioni sulla necessità del trasporto sicuro in auto del bambino (e qui il bersaglio di elezione dovrebbe essere soprattutto il padre). 3

4 Per riassumere, gli aspetti-chiave su cui focalizzare l attenzione della madre nel caso del bambino sotto l anno appaiono: Aspetto principale : la caduta. Aspetti accessori : - la necessità di fissare intorno a 55 C la temperatura dell acqua calda; - lo strattonamento; - l urto contro mobili o strutture, quando il bambino è in braccio a qualcuno; - l ingestione di corpi estranei. Aspetti esterni : - uso del seggiolino nel trasporto in auto del bambino. 4

5 ETA : 1-4 anni L approccio strategico in questa fascia di età deve tener conto che i genitori sono già stati sensibilizzati in precedenza. Tra 1-4 anni la tipologia della caduta tende a cambiare col tempo. Il bambino, infatti, passa dal rischio di cadute passive (prevalenti diciamo, più o meno, fino ai mesi), a quello di cadute attive, determinate dalla sua maggiore autonomia. Ne sono un esempio le cadute che accompagnano il gioco o la naturale esplorazione dell ambiente (la maggioranza). In merito alle cadute vale forse la pena fare un operazione di richiamo, sottolineando che ora è il bambino l attore, e che quindi il controllo va un poco affinato. La maggiore mobilità del bambino e la sua necessità di esplorare l ambiente fa nascere adesso nuovi rischi: tra 1 e 4 anni compiuti, in un crescendo di frequenza all aumentare dell età, troviamo numerose ustioni ed ingestioni su cui è opportuno ora che l attenzione dei genitori sia richiamata. Nei fatti, in questa classe di età, le ingestioni e le ustioni rappresentano insieme l aspetto principale su cui insistere. Per quanto riguarda le ingestioni, prodotti per la casa tossici o irritanti (ad es. detersivi, acidi) riposti in genere sotto il lavello di cucina, farmaci lasciati su mobili bassi, pesticidi granulari depositati ai bordi del pavimento, pastiglie di canfora o di deodorante messe in cassetti o armadi semiaperti, sono alcuni esempi di prodotti che il bambino potrebbe facilmente ingerire (e che, purtroppo, spesso ingerisce). Ma anche senza considerare prodotti di questo tipo, cui sono associati eventi talora molto gravi, anche in termini invalidanti, esempi di altro materiale che può essere ingerito dal bambino non mancano: piccole tessere o pezzi di giochi, monete, spille da balia, posacenere pieni di cicche, piccoli prodotti di cancelleria, ferramenta o cucito (fermagli, puntine da disegno, bulloni, pile da orologio, bottoni, aghi, etc.), molto spesso lasciati per casa a portata del bambino che esplora l ambiente, sono tutte occasioni per il realizzarsi di ingestione indesiderata. Per quanto riguarda la prevenzione di ingestioni di prodotti per la casa, bisogna tenere tali prodotti fuori dalla portata del bambino e non, come universalmente purtroppo avviene, sotto il lavello di cucina. Un modo, che appare risolutivo, è che tali prodotti siano posti una volta per tutte in alto. E nostra opinione (anche se non ancora rigorosamente dimostrata) che consigliare di mettere lucchetti di sorta alla lunga non funzioni molto: ci si stanca, ci si dimentica. Il suggerimento da dare, soprattutto in temini di praticabilità, è a nostro parere quello di liberare uno sportello del pensile di cucina e ivi riporre con un unico atto, si noti bene - tali prodotti. Anche per quanto riguarda altri prodotti pericolosi (ad esempio, farmaci), la parola d ordine deve essere in alto. Altri materiali, di uso non continuo, si prestano meglio ad essere riposti sotto chiave. La prevenzione delle ingestioni investe sia il comportamento dei genitori, sia le norme di confezionamento ed etichettatura dei prodotti. I prodotti tossici ed i medicinali vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini e conservati negli appositi contenitori. A tal proposito non sarà inutile sottolineare l importanza di utilizzare solo prodotti che siano conformi alle norme vigenti in materia di confezionamento, etichettatura e dispositivi di chiusura ed erogazione del prodotto. Un punto-chiave è far sì che i genitori tengano a portata di mano il numero telefonico del locale Centro Antiveleni per un eventuale emergenza, insegnando loro che la prima cosa da fare nel caso di ingestione di prodotti per la casa (o farmaci, o altro) è cercare di capire rapidamente cosa il bambino abbia ingerito; quindi, telefonare al Centro Antiveleni per avere istruzioni, avendo sottomano quando possibile il contenitore originale del prodotto con la sua etichettatura. Non sarà male spiegare ai genitori che un primo soccorso casalingo può far precipitare la situazione (es. somministrare latte dopo ingestione di tossico liposolubile). Per quanto riguarda le ustioni, certamente queste si verificano per lo più in cucina, e le più gravi e frequenti avvengono con rovescio di cibo o acqua bollente; ma vanno segnalate anche quelle da oggetto rovente, come forno, pentole o ferro da stiro. La pericolosità della cucina deve essere ben 5

6 sottolineata sia per le ustioni che per le ingestioni: se il bambino sta in cucina, deve essere tenuto perennemente sotto controllo, mantenuto a debita distanza da fonti di calore e da altri pericoli presenti nella cucina stessa. Particolare attenzione va posta durante la preparazione dei pasti, dove accanto a forni accesi, padelle che friggono, acqua che bolle per la pasta, ecc., possono trovarsi a portata di mano del bambino apparecchi diversi, strumenti da taglio, elettrodomestici vari (primo tra tutti il frullatore: meglio allontanare il bambino, quando lo si usa!). Sempre in tema di ustioni, si è già raccomandato nel corso del primo anno di vita di fissare la temperatura dello scaldabagno a 55 C. Questa necessità va riaffermata, evidenziando l importanza del mantenimento nel tempo di tale misura di sicurezza. Tra gli eventi già segnalati ai genitori, ma su cui vale la pena di insistere, figura ancora l evitare di prendere di peso o strattonare il bambino per un braccio. Dalla lettura delle descrizioni aperte del SISI e del SINIACA vengono alla luce nuovi incidenti, di cui alcuni talora molto gravi: - lo schiacciare la mano del bambino chiudendo un cancello, una porta, una finestra o la portiera dell automobile; - la caduta addosso al bambino di elettrodomestici od oggetti pesanti, collegati a fili pendenti o elementi sporgenti. Si tratta di un evento relativamente raro (in genere l oggetto è un televisore), ma quasi sempre con conseguenze gravi, talora mortali. E bene quindi che sia verificata la stabilità di questi oggetti, cercando di evitare peraltro che i fili di collegamento a rete possano essere utilizzati dal bambino per dondolarsi o tirarli a sé. In generale, tra 1 e 4 anni, bisognerebbe sottolineare che i bambini sono in una fase di crescita, nel pieno di una naturale pulsione che li spinge ad esplorare il mondo circostante, camminando e toccando gli oggetti. Può essere utile esercizio per i genitori quello di mettersi dal punto di vista del bambino per valutare i potenziali rischi presenti nell ambiente domestico, come ad esempio: a) cavi elettrici collegati a lumi da tavolo o piantane o elettrodomestici (quale il televisore); b) tovaglie che ricoprano tavoli apparecchiati (cui il bambino può aggrapparsi, rovesciandosi addosso quello che sta sul tavolo); c) spigoli sporgenti; d) cassetti semiaperti; e) vasi, oggetti d arredo in vetro o materiale tagliente; Peraltro, sarebbe assai opportuno un deciso richiamo ai pericoli dell acqua, in particolare tenendo conto che nel nostro Paese stanno diffondendosi a macchia d olio piscine condominiali e famigliari, e che sono disponibili (anche nei supermercati) mini-piscine gonfiabili dove un bambino piccolo, in mancanza di opportuna copertura, può rapidamente annegare se sfugge alla sorveglianza. E l annegamento del bambino piccolo ha terribili caratteristiche: è rapido e silenzioso (il bambino non chiama aiuto). Riassumendo, dunque, gli aspetti-chiave su cui puntare in questa fascia di età sembrano: Aspetto principale (ora sono due): ingestioni ed ustioni. - pericolosità delle ingestioni e la conseguente necessità (l obbligo) di porre in alto, fuori della portata del bambino, i prodotti per la casa tossici ed i farmaci, nonché di non lasciare a portata di mano del bimbo oggetti di piccolo taglio che possano essere portati alla bocca; - utilizzo dei soli prodotti conformi alle normative vigenti e conservazione dei prodotti tossici negli appositi contenitori originali dotati di chiusura di sicurezza ed appropriata etichettatura; - pericolosità della cucina e di quanto in essa presente, principalmente per le ustioni, ma anche per ferite da taglio/punta. 6

7 Aspetti accessori : - fare attenzione nel chiudere porte, cancelli, finestre, sportello dell auto, per non incastrarvi la mano del bambino; - controllare che gli elettrodomestici o gli oggetti mobili pesanti presenti nella casa siano ben stabili; - rischio annegamento. Aspetti di richiamo : - necessità di fissare intorno a 55 C la temperatura dell acqua calda; - rischio caduta; - evitare lo strattonamento; Aspetti esterni : - uso del seggiolino nel trasporto in auto del bambino; - insegnare a nuotare al bambino; - iniziare ad educare il bambino alla sicurezza stradale (tenerlo sempre per mano se si è in strada!). Le indicazioni riportate dovrebbero essere utilizzate dal pediatra ogni volta che visiti a domicilio il bambino o abbia occasione di incontrare i genitori, quando accedono ai servizi o, comunque, lo contattino. Ove possibile, nelle visite a domicilio, sarebbe opportuno che il pediatra verificasse l effettiva applicazione delle precauzioni suggerite (es. boiler a 55 C). Andrebbe anche verificata l effettiva pronta disponibilità del numero telefonico del locale Centro Antiveleni. 7

8 ETA : 5-9 anni In questa fascia di età gli incidenti in casa suscettibili di prevenzione sembrano ridursi considerevolmente. Prevalentemente gli incidenti avvengono in situazioni di gioco, in cortile o giardino (indice di una maggiore autonomia del bambino). Questa tipologia di eventi, per sua intrinseca natura, presenta una limitata possibilità di prevenzione. Interessante, tuttavia, è l andamento del fenomeno delle cadute in strutture della casa quali scale, docce e vasche da bagno, per la possibilità di prevenzione mediante opportuno attrezzamento di tali strutture con dispositivi preventivi. Tra questi figurano corrimano, maniglie ed elementi antiscivolo. Le cadute in tali ambienti aumentano progressivamente di numero con l età, data la maggiore autonomia del bambino nelle attività di vita quotidiana. Anche il numero di incidenti dovuti ad urti o ferite aumenta progressivamente con l età: acquistano maggiore importanza le ferite da taglio/punta, l urto contro strutture della casa, lo schiacciamento della mano in porte, finestre, etc. In questi casi vi sono margini di prevenzione a volte semplici e di basso costo, mediante, ad esempio, la messa in sicurezza degli oggetti da taglio, l eliminazione degli spigoli vivi e la protezione delle strutture sporgenti della casa, l adozione di dispositivi di rilascio controllato (ove opportuno e necessario) nella chiusura di cancelli e porte. Un evento relativamente infrequente, ma con conseguenze spesso gravi (o mortali) è quello dello sfondamento da parte del bambino di porte a vetri interne all abitazione. Nei fatti, in questa classe d età il bambino spesso corre in casa, e corre molto velocemente. L impatto contro una porta a vetri interna è in genere disastroso. Può essere ragionevole mettere dei vetri di sicurezza o porre sul vetro stesso una speciale plastica che evita in caso di sfondamento la creazione di frammenti taglienti e la caduta (sul bambino) della parte superiore del vetro eventualmente rimasto. In linea generale oltre ai quattro anni d età diminuisce la frequenza (relativa) delle cadute, pur rimanendo la causa principale d incidente, ed aumenta quella delle ferite e degli urti, fenomeno cui si associa una diminuzione con l età della frequenza (relativa) di traumi cranici e, tra questi, di quelli intracranici, accompagnata di converso da un aumento della frequenza di lesioni agli arti (che diventano la tipologia prevalente) e, tra queste, di quelle agli arti superiori. Tale quadro traumatologico testimonia la maggior capacità di controllo ed auto-protezione dei bambini più grandi che dovrebbero essere in grado di cadere di meno e di proteggersi meglio con le mani e le braccia dall impatto di una caduta o di un urto con conseguente minor rischio di subire un trauma cranico e subire una lesione cerebrale. Dagli arrivi in PS osservati nel SISI risulta che gran parte dei casi di ustione ed ingestione/avvelenamento si concentra nella classe d età 1-4 anni (rispettivamente 63 e 71 per cento dei casi), pertanto tali tipologie di incidente sono meno frequenti nelle età successive. Analizzando più in dettaglio le ustioni, al loro interno si evidenziano due fenomeni opposti: da un lato la proporzione delle ustioni da cibo bollente e di quelle da oggetto rovente sul totale delle ustioni tende a diminuire con l età, dall altro la corrispondente proporzione delle ustioni da acqua bollente ha un andamento opposto, fino a diventare la tipologia più comune di ustione. Per la classe d età qui considerata, riguardo alle ustioni, sarà opportuno sorvegliare il bambino mentre utilizza acqua calda, far utilizzare solo contenitori di liquidi bollenti dotati di manici in materiale isolante, fissare al temperatura massima del termostato dello scaldabagno a 55 gradi. Il pediatra potrà, inoltre, rimarcare le problematiche precedentemente messe in luce, allertare i genitori sui rischi connessi all uso degli elettrodomestici e segnalare specificamente l opportunità di controllare che librerie, scaffalature, ecc., siano ben ancorate alla parete, onde evitare che cadano addosso al bambino, schiacciandolo, se questi tenta di arrampicarsi. Sarà, peraltro, utile richiamare ancora l attenzione sui pericoli dell acqua e sull opportunità di addestramento al nuoto del bambino. Se la famiglia possiede una piscina si potrà consigliare la 8

9 messa in opera di un opportuna recinzione o di un telo di protezione (piscine fuori terra). A questo proposito è bene fare tesoro dell esperienza maturata negli Stati Uniti d America, dove l annegamento del bimbo in piscine o mini-piscine famigliari è evento frequente. In sintesi il pediatra potrà consigliare ai genitori l adozione delle seguenti principali misure preventive: Aspetto principale : - sorveglianza del bambino nelle attività di gioco, nonché nell utilizzo del cortile e delle altre pertinenze esterne dell abitazione; - eliminazione degli spigoli vivi, protezione degli elementi sporgenti delle strutture fisse della casa, installazione di vetrate infrangibili; - Protezione con elementi anti-scivolo delle superfici potenzialmente bagnate o scivolose della casa ed installazione di corrimano e maniglie lungo le scale, nelle docce e vasche da bagno; - messa in sicurezza degli oggetti acuminati o taglienti; - sorveglianza dei bambini nell uso di elettrodomestici ed utensili; - fissazione temperatura massima termostato scaldabagno a 55 C e sorveglianza dei bambini nell utilizzo di acqua calda; Aspetti accessori : - fare ancora più attenzione nel chiudere porte, cancelli, finestre, sportello dell auto, per non incastrarvi la mano del bambino; - controllare che mobili pesanti presenti nella casa siano ben stabili; - rischio annegamento. Aspetti di richiamo : - necessità di fissare intorno a 55 C la temperatura dell acqua calda; - evitare lo strattonamento; Aspetti esterni (attuali e di richiamo): - uso del seggiolino nel trasporto in auto del bambino; - uso del caschetto, se il bambino va in bicicletta; - proseguire nell educare il bambino alla sicurezza stradale, sia come pedone, sia come ciclista (se va in bici) (tenerlo sempre per mano se si è in strada!) - insegnare a nuotare al bambino e allertarlo sui pericoli dell acqua; 9

10 ETA : anni In questa fascia di età gli incidenti in casa suscettibili di prevenzione sembrano ridursi ancor più. Riguardo alle tipologie d incidente e alle indicazioni di intervento il discorso è analogo a quello della classe d età precedente. Aumenta l autonomia del bambino e la sua capacità di manipolazione degli oggetti conseguentemente si accentuano le tendenze relative alle tipologie di evento accidentale e trauma evidenziate per la fascia d età precedente. In particolare aumenta il numero di incidenti occorsi nelle pertinenze esterne dell abitazione. In una visione generale della sicurezza il pediatra potrà richiamare l attenzione sui pericoli esterni all abitazione ed in particolare gli incidenti stradali. Potrà raccomandare ai genitori ed al bambino stesso che: - il bimbo sia correttamente trasportato in auto con cintura di sicurezza; - il bambino usi sempre il caschetto se va in bici; - il bambino sia addestrato dai genitori ad attraversare in sicurezza la strada. Il pediatra potrà, comunque, sottolineare ulteriormente i pericoli dell acqua e l opportunità che il bambino impari a nuotare (se già non addestrato), oltre a rimarcare nuovamente i pericoli generali derivati dalle varie attività svolte in casa. 10

11 Bibliografia essenziale delle ricerche dell ISS sugli incidenti domestici in età pediatrica F. Taggi (a cura di) Atti del I Corso Nazionale sulla epidemiologia degli incidenti, ISS, Roma novembre 1983, Rapporto ISTISAN 1986/22. F. Taggi (a cura di) Atti del I Congresso Nazionale sull'epidemiologia e la Prevenzione degli Incidenti nell'infanzia e nell'adolescenza, Roma, dicembre 1984, Rapp. ISTISAN 87/19 F.Taggi Prevenzione degli incidenti in ambiente di vita: la politica dell'oms in Europa per il periodo , I Congresso Nazionale sull'epidemiologia e la Prevenzione degli Incidenti nell'infanzia e nell'adolescenza, Roma, dicembre 1984, Rapp. ISTISAN 87/19, pp F. Taggi, F. Chiarotti (a cura di), Sorveglianza degli incidenti domestici: metodologia di base e messa a punto della scheda di rilevazione, Rapporto ISTISAN 1984/9 F.Taggi Aspetti di interesse epidemiologico degli incidenti nell'età infantile, Ped.Prev.Soc. 34, 83-8 (1984) F.Taggi, F.Chiarotti, F.Menniti Ippolito, V.Menichella, F.Frazzini, V.Valentini, S.Becelli, E.Margaritondo, L.Aragona, P.Menichella, T.Longhi, L.Aglietti, A.Guglielmi, S.I.Magalini, D.Piccioni,.T.Ravanetti Messa a punto di una metodologia per studi epidemiologici e di sorveglianza sugli incidenti domestici Ped. Prev. Soc., 34: (1984) F. Taggi Epidemiologia e prevenzione degli incidenti stradali e domestici in Italia, Atti della Conferenza Nazionale sullo Stato Sanitario del Paese, pp , Consiglio Sanitario Nazionale, Roma, 12 aprile WHO Meeting of national counterparts on accidents prevention to consider preparation of model programmes, Vienna November 1984, Doc.OMS ICP/APR 101 m E, December 1985 F. Taggi Epidemiologia e prevenzione degli incidenti nell'infanzia e nell'adolescenza, Atti del XIV Congresso ANMIRS sulla Patologia Ambientale e Sociale, Venezia, 1 ottobre 1986, pp F. Taggi Una strategia globale per la prevenzione degli incidenti, Salute e Territorio 50, 7-10 (1986) F. Taggi Alcune considerazioni relative all'influenza svolta da azioni di prevenzione degli incidenti in ambienti di vita sulla prevalenza dell'handicap, Consiglio d'europa, Atti del Comitato sulla revisione del cap.ii della risoluzione AP(84)3, Osimo ottobre F.Taggi La sorveglianza e la prevenzione degli infortuni in ambienti di civile abitazione: alcune riflessioni per l attuazione della legge 493/1999, Rapp. ISTISAN 01/11 (2001) (in questo lavoro sono riportate numerose trascrizioni di descrizioni aperte di incidente domestico). F. Taggi, A. Pitidis e M. Giustini: I bambini e gli incidenti domestici in Ambiente e Infanzia in Italia. Verduci Editore. Roma

12 A.Pitidis, F.Taggi La sicurezza domestica: dalla conoscenza alla prevenzione (Rapporto del Sistema Informativo Nazionale sugli Infortuni in Ambienti di Civile Abitazione (SINIACA), in via di pubblicazione presso l editore Franco Angeli. Un analisi dettagliata delle descrizioni aperte delle modalità di incidente domestico, relativa a circa accessi al PS per tutte le età, può trovarsi in un lavoro contenuto nel libro citato: F.Taggi L analisi qualitativa delle descrizioni aperte della causa esterna di accesso al Pronto Soccorso per infortunio in ambiente di civile abitazione: i dati del progetto SISI ( ) e dei Centri di Pronto Soccorso del SINIACA (2003). Ulteriori considerazioni sul ruolo del pediatra nella prevenzione degli incidenti domestici del bambino si trovano, sempre nel libro citato, in: F.Taggi Considerazioni per lo sviluppo di azioni mirate alla prevenzione degli infortuni in ambienti di civile abitazione: l età pediatrica. A.Pitidis, M. Giustini e F. Taggi: La sorveglianza degli incidenti domestici in Italia. Relazione alla Commissione Parlamentare di Inchiesta del Senato sugli Infortuni sul Lavoro sullo stato di attuazione del Sistema Informativo Nazionale sugli Infortuni in Ambiente di Civile Abitazione (SINIACA). A.Pitidis, M. Giustini e F. Taggi: Data Collection on Home Accidents at National Level in Italy. Technical Report to the Italian Parliamentary Commission of inquiry on occupational accidents: the implementation of the National Information System on Home Accidents SINIACA. Italian National Institute of Health, November 22th A.Pitidis: The Italian National Information System on Home Accidents. Action on Accident and Injuries. WP-AI Newsletter; Vol. I Issue 1, February

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