MODELLI DI AGGREGAZIONE DELLA MEDICINA GENERALE il decreto Regionale 18/2015 Luigi Sparano. Segretario FIMMG NAPOLI
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1 MODELLI DI AGGREGAZIONE DELLA MEDICINA GENERALE il decreto Regionale 18/2015 Luigi Sparano Segretario FIMMG NAPOLI
2 Lo scenario AUMENTO DELLA DOMANDA DI SALUTE AUMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA DELLA POPOLAZIONE AUMENTO DELLA COMPLESSITA e della CRONICITA RISORSE DEFINITE RISORSE LIMITATE RISORSE PROGRAMMATE MODELLO DI SANITA DI TIPO PRESTAZIONALE ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SECONDO UN CRITERIO ECONOMICO
3 OBIETTIVI DA PERSEGUIRE INTERCETTO DELLA DOMANDA DI SALUTE FILTRO CONTROLLO DELLA DOMANDA in un SISTEMA DI TIPO FIDUCIARIO RISPOSTA APPROPRIATA ADOZIONE DI PDTA RESPONSABILITA MODELLO ASSISTENZIALE (adozione della diagnostica di primo livello nella Medicina Generale) PRESA IN CARICO
4 Presupposto normativo ACN 30/07/2010 ART 26 bis/ter AIR decreto 87 e successivo decreto commissariale l art. 1 del D.L. n. 158 del coordinato con la Legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189
5 Come sviluppare la continuità della assistenza H12 Verificare la tipologia del territorio dove viene svolta l assistenza (alta media bassa densità di popolazione) Ogni MMG continua a svolgere la propria attività nel proprio studio o nell attuale modello (gruppo, rete, associazione semplice) Elegge una sede o più sedi strategiche e funzionali all assistenza H 12
6 IL MODELLO H12 HA LA FUNZIONE DI FAVORIRE (RIDUZIONE) GOVERNO DEGLI INTERVENTI INAPPROPRIATI (PRONTO SOCCORSO /OSPEDALI/ACCREDITATI/RICORSO AI PRIVATI) ADESIONE DEI MMG AI PDTA (PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI) RIDUZIONE DEL MODELLO «PRESTAZIONALE» INAPPROPRIATO ADOZIONE DEL MODELLO FIDUCIARIO DI «PRESA IN CARICO» ACCRESCERE LA SENSIBILITA DEI SINGOLI MMG AI TEMI DELLA APPROPRIATEZZA E SOSTENIBILITA DEL SSN COSTRUIRE L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO DI RETE DI INTERCETTO CON LA VERIFICA DEGLI ESITI INTERCETTARE LE RISORSE PER COSTRUIRE LE UCCP DELLA MG
7 ESTRATTO DEL DECRETO la centralità della persona e la personalizzazione degli interventi; 2. il perseguimento di percorsi di appropriatezza nell ambito del governo clinico della domanda assistenziale; 3. il rafforzamento e l estensione del rapporto fiduciario del MMG e della medicina di famiglia; 4. l integrazione del MMG con il territorio ed il lavoro in associazione; 5. la presa in carico e il lavoro in rete quale garanzia della continuità di assistenza; 6. la garanzia del diritto all accesso attraverso la rete territoriale degli ambulatori di MMG sia in forma singola che associata; 7. la tutela delle fragilità e l umanizzazione delle cure; 8. la corresponsabilità nel governo della domanda e nel governo clinico dell assistenza distrettuale.
8 COSTRUIRE LA AGGREGAZIONE SI PARTE DALLA DEFINIZIONE DI UN DISTRETTO SCOMPONENDO IL TERRITORIO DI PERTINENZA IN ALMENO 4 GRUPPI DI AGGREGAZIONI (INIZIALMENTE NON EROGATIVE come da riferimento all art 26 Bis dell ACN) AFT AFT AFT AFT
9 PRENDIAMO LA NOSTRA AFT EROGATIVA AFT EROGATIVA composta da almeno 20 MMG Compito di sviluppare l assistenza nelle H 12
10 MODELLI DI H12 REGIONALI CONTENUTI NEL DECRETO REGIONALE
11 Le attuali forme associative vengono trasformate in MODELLI H 12 MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA A SEDE UNICA ALTA DENSITA ABITATIVA MODELLO METROPOLITANO ABITANTI MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA A SEDE DI RIFERIMENTO HUB AND SPOKE A MAGGIORE DENSITA ABITATIVA ED AMAGGIORE RICHIESTA ASSISTENZIALE MODELLO SUB URBANO MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA CON UNA O PIU SEDI DI RIFERIMENTO A BASSA DENSITA ABITATIVA,MODELLO MONTANO RURALE
12 DISPOSIZIONE DEGLI STUDI
13 SPESE FATTORI DI PRODUZIONE 18 STUDI INDENNITA RETI GRUPPI/COLL NUOVI FATTORI PR. 18 MMG IN AGGREGAZIONE
14 MODELLO H 12 A GRUPPO INTEGRATA alta densità abitativa ABITANTI Sede della H12
15 MODELLO H 12 A GRUPPO INTEGRATA alta densità abitativa FASE 1 COSTITUZIONE metropolitano Sede della H12
16 MODELLO H 12 A GRUPPO INTEGRATA alta densità abitativa FASE 2 ATTIVAZIONE Sede della H12
17 MODELLO H 12 A GRUPPO INTEGRATA alta densità abitativa FASE 3 EVOLUTIVA Sede della H12
18 MODELLO H 12 A GRUPPO INTEGRATA alta densità abitativa FASE 4 EVOLUZIONE ED INTEGRAZIONE AZIENDALE Sede PDTA DIABETE DIAGNOSTICA INFERMIERE PROFESSIONALE COLLABORATORE DI STUDIO OPERATORE SOCIOSANITARIO della H12 PDTA IPERTENSIONE PDTA MALATTIE RESPIRATORIE ECG TELEMEDICINA SPIROMETRIA ECOGRAFIA MEDICI SPECIALISTI AMB.
19 UN MODELLO DI AGGREGAZIONE
20 MODELLO H 12 A SEDE UNICA alta densità abitativa STUDIO 1 STUDIO 2 STUDIO 3 COLLABORATORE DI STUDIO INFERMIERE STUDIO 7 STUDIO 8 STUDIO 9 STUDIO 13 STUDIO 14 STUDIO 15 Sede della H12 STUDIO 4 STUDIO 5 STUDIO 6 OSS STUDIO 10 STUDIO 11 STUDIO 12 STUDIO 16 M QUOTA ORARIA M QUOTA ORARIA
21 MODELLO H 12 A SEDE DI RIFERIMENTO sub urbano maggiore densità abitativa ABITANTI Sede di riferimento della H12 Individuata nel luogo a maggiore richiesta assistenziale
22 MODELLO H 12 A SEDE DI RIFERIMENTO sub urbano fase EVOLUTIVA maggiore densità abitativa ABITANTI Sede di riferimento della H12 Individuata nel luogo a maggiore richiesta assistenziale
23 MODELLO H 12 A SEDE DI RIFERIMENTO sub urbano fase EVOLUTIVA maggiore densità abitativa ABITANTI Sede di riferimento della H12 Individuata nel luogo a maggiore richiesta assistenziale
24 MODELLO H 12 a sede di riferimento in rete bassa densità abitativa ABITANTI Sede della H12 Sede H12 Sede H12 Sede H12
25 ESEMPIO DI H 12 A MAGGIORE DENSITA ABITATIVA MEDICI IN GRUPPO (8) MEDICI IN RETE (7) MMG (3) MEDICI IN GRUPPO MEDICI IN RETE MMG SINGOLI SEDE PRINCIPALE MEDICINA GRUPPO M M RETE M RETE
26 ESEMPIO DI H 12 A MAGGIORE DENSITA ABITATIVA CON 25 MMG 13 IN GRUPPO 8 IN RETE 4 SINGOLI MEDICI IN GRUPPO (13) MEDICI IN RETE (8) MMG (4) MEDICI IN GRUPPO MEDICI IN RETE MMG SINGOLI SEDE PRINCIPALE MEDICINA GRUPPO M M RETE M RETE M
27 ESEMPIO DI H 12 IN AREA A BASSA DENSITA ABITATIVA MEDICI IN GRUPPO (10) MEDICI IN RETE (5) MMG (3) MEDICI IN GRUPPO MEDICI IN RETE MMG SINGOLI SEDE DI RIFERIMENTO MEDICINA GRUPPO M M M RETE SEDE DI RIFERIMENTO MEDICINA GRUPPO
28 ESEMPIO DI H 12 A MAGGIORE DENSITA ABITATIVA A SEDE UNICA 20 MMG MEDICI IN GRUPPO (8) MEDICI IN RETE (10) MMG (2) MEDICI IN GRUPPO MEDICI IN RETE MMG SINGOLI SEDE PRINCIPALE MEDICINA GRUPPO M M RETE
29 OBBLIGHI DEI MMG aderenti alla H 12 UTILIZZO DI UN GESTIONALE IN GRADO DI COLLEGARSI AD UNA PIATTAFORMA (CLOUD) UTILIZZO DELLA STESSA PIATTAFORMA CHE DETERMINA LA RETE TERRITORIALE OBBLIGO DI APERTURA DI UNO STUDIO O DELLA APPARTENENZA ALLA SEDE CON I REQUISITI DELL ART 36 DELL ACN IN CUI VIENE CONTINUATA L ASSISTENZA OBBLIGO PER OGNI MMG DI SVOLGERE UNA ATTIVITA ORARIA IN TURNAZIONE PRESSO LA SEDE CENTRALE DI CONTINUITA DELLA ASSISTENZA H 12
30 STRUTTURE DI RIFERIMENTO I SINGOLI STUDI PROFESSIONALI DEI MMG e forme di aggregazioni già esistenti con le caratteristiche INDIVIDUATE ALL ART 36 DELL ACN SEDE INDIVIDUATA NEL TERRITORIO DEL DISTRETTO (AZIENDALE OSPEDALI DISMESSI STRUTTURE RELIGIOSE ETC) LA STRUTTURA SATELLITE O SEDE DELLA RETE DI INTERCETTO VIENE INDIVIDUATA STRATEGICAMENTE NEL LUOGO DI MAGGIORE ESIGENZA ASSISTENZIALE NEL TERRITORIO DEL DISTRETTO I
31 PIANO AZIENDALE DI RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE Ogni Azienda definisce il proprio Piano per la riorganizzazione delle Cure Primarie secondo le seguenti linee di indirizzo. Il Piano di riorganizzazione è adottato dal Direttore Generale con proprio provvedimento. La Regione effettua, per il tramite degli uffici regionali all uopo preposti, la verifica della conformità del Piano al presente atto d indirizzo e alle linee di programmazione regionali. Qualora la Regione rilevi la mancanza di conformità del Piano alle presenti linee di indirizzo e alle linee di programmazione regionali, rinvia il Piano al Direttore Generale per i necessari adeguamenti. Sulla scorta degli eventuali rilievi effettuati, l Azienda provvede, entro i successivi 15 giorni, alla regolarizzazione dei contenuti e al recepimento delle indicazioni regionali. A seguito della approvazione del Piano da parte della Regione lo stesso sarà pubblicato sul BURC. L Azienda provvederà quindi alla pubblicazione sul proprio sito web.
32 UCCP= Unità Complesse di Cure Primarie Definizione dei modelli organizzativi delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) Accanto allo sviluppo delle AFT si prevede l istituzione di forme organizzative più complesse denominate Unità Complesse di Cure Primarie. Le UCCP non sono forme organizzative alternative alle AFT, esse sono collegate alle AFT e comprendono i medici o parte dei medici che ne fanno parte. L UCCP si avvale di risorse messe a disposizione dal Distretto (es. personale infermieristico ed amministrativo, etc.) e dalle Municipalità (es. assistente sociale e personale amministrativo) ed estende l offerta rispetto ai seguenti ambiti: PREVENZIONE PROCESSI ASSISTENZIALI GESTIONE DELLA CRONICITA
33 Sostenibilità la Regione ha assegnato alle Aziende Sanitarie della Regione, con il DCA 94 del 30/09/2013, una quota di finanziamento statale vincolato a valere sul 2012, pari a , di cui una quota destinata allo sviluppo di nuove modalità organizzative per garantire l assistenza sanitaria in H24 (UCCP) ed una quota destinata ai nuovi modelli di integrazione del servizio di Continuità Assistenziale con il sistema 118
34 Continuità nella sostenibilità A tali risorse si aggiunge la quota di finanziamento statale vincolato a valere sull anno 2013, pari a , che la Regione ha assegnato alle Aziende con il DCA 105 del 01/10/2014, destinata alla realizzazione di interventi per il riassetto organizzativo e strutturale della rete dei servizi di assistenza ospedaliera e territoriale.
35 Finanziamento anno 2014 il modello di riorganizzazione delle Cure Primarie sarà finanziato sia dalla riorganizzazione dei fattori produttivi relativi a strutture riconvertite o oggetto di riconversione (es. personale, macchinari, attrezzature, etc.) sia dalla graduale riallocazione delle indennità e degli incentivi destinati ai medici riferiti all associazionismo, all impiego di collaboratori di studio, agli infermieri professionali ed agli strumenti informatici.
36 In ultimo, vista l intesa della Conferenza Stato-Regioni sulla proposta di deliberazione CIPE concernente il riparto tra le Regioni delle disponibilità finanziarie per il SSN di dicembre 2014, che prevede una quota di finanziamento per l anno 2014 pari a /000 superiore del 3,92 % alla quota di finanziamento per l anno 2013 e considerato il risultato di esercizio positivo per l anno 2013 e la proiezione positiva per l anno 2014, la Regione Campania si trova nella condizioni per poter dare avvio al processo di riorganizzazione della rete territoriale ed in particolare del modello di riorganizzazione delle Cure Primarie definito nell ambito del presente documento.
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