INSIEME PASSO DOPO PASSO Sierra Leone SCHEDA SIERRA LEONE PIA SOCIETÀ TORINESE DI SAN GIUSEPPE - ENGIM. Volontari richiesti: 2

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1 INSIEME PASSO DOPO PASSO Sierra Leone SCHEDA SIERRA LEONE PIA SOCIETÀ TORINESE DI SAN GIUSEPPE - ENGIM Volontari richiesti: 2 SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: KISSY-FREETOWN INTRODUZIONE La Casa Generalizie della Pia Società Torinese di S. Giuseppe dei GIUSEPPINI del MURIALDO è una congregazione religiosa che si basa su tre punti fondamentali: il Carisma: Una spiritualità contrassegnata da san Giuseppe, da cui i Giuseppini prendono il nome e il modello di vita, in un tipico stile di famiglia, di umiltà e carità. Con la loro vocazione desiderano dare una risposta concreta, di fede e di amore, all Amore personale e infinito di Dio. la Missione: Una missione educativa a favore dei giovani, ai quali si rivolgono come amici, fratelli e padri. Offrono con le loro opere ed attività una casa e una famiglia a chi ne ha bisogno, una possibilità di studio e di formazione al lavoro, un centro di evangelizzazione e di vita cristiana. la Presenza: centinaia di religiosi in varie parti del mondo e con loro una più estesa Famiglia di laici e altri consacrati, giovani e adulti, collaboratori e amici. E il medesimo ideale spirituale e apostolico che unisce e che, nel nome del Patrono e del Fondatore, continua nel tempo e nello spazio Sede partner: ENGIM (Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo) L'ENGIM è una associazione senza scopo di lucro costituita il 6 dicembre 1977 come diretta emanazione della Congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo) di cui condivide principi e finalità. L'ENGIM, attraverso attività formative e di orientamento, sia in Italia che all estero, si pone al servizio dei giovani e dei lavoratori - mediante una precisa proposta formativa - per lo sviluppo della loro professionalità e per la loro promozione personale e sociale. All estero, come organizzazione non governativa, l ENGIM è impegnata, in una serie di progetti di cooperazione e sviluppo, in particolare nel campo educativo e sociale, in 13 paesi. L ENGIM: Istituisce centri e scuole di Formazione Professionale con corsi di qualificazione e riqualificazione a vari livelli, per giovani lavoratori, artigiani e quadri intermedi dei settori produttivi: industriale, agricolo, artigianale e dei servizi. Sostiene centri di studio sui problemi del lavoro, dell'orientamento, della formazione professionale e sociale. Promuove il collegamento e il coordinamento interregionale di iniziative di volontariato a favore della formazione e della cooperazione sia in ambito nazionale che in quello internazionale. Promuove la formazione dei formatori nei PVS in cui opera. Promuove e sostiene cooperative di lavoro nei PVS. ATTIVITA : L attività dell ENGIM può essere suddivisa tra attività svolta a livello nazionale e attività in favore dei Paesi in Via di Sviluppo e dell Europa Balcanica. In Italia, l ENGIM gestisce 15 centri di formazione professionale e un centro studi: Nichelino (TO), Pinerolo (TO), Torino, Bergamo, Vicenza, Thiene (VI), Tonezza (VI), Treviso, Mirano (VE), Padova, Ravenna, Cesena (FO), Roma, Cefalù (PA), S. Agata (ME). Ha inoltre attività formative a ValBrembo (BG), Oderzo (TV), Albano Laziale (RM), Trapani. All estero, come organizzazione non governativa, l ENGIM è impegnata, in una serie di progetti di cooperazione e sviluppo, in particolare nel campo educativo e sociale, in 13 paesi: Albania - Romania - Guinea Bissau - Sierra Leone - Ghana Mali - Sud Africa - Messico - Colombia - Ecuador - Argentina - Brasile - India. L ENGIM fa parte: - dell Associazione delle ONG Italiane di Cooperazione allo Sviluppo; - della piattaforma italiana delle ONG europee, ed ha sottoscritto la Carta europea delle ONG di Sviluppo; 1

2 - della CONFAP Confederazione Nazionale Formazione e Aggiornamento Professionale; - di COP il Consorzio delle Ong Piemontesi; - dell Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale AGICES; - del Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata della città di Roma; - del REeS (Roma Equa e Solidale), coordinamento delle Botteghe per il commercio Equo e solidale; - della FOCSIV. DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO: SIERRA LEONE Aspetti geografici La Repubblica della Sierra Leone si trova sulla costa occidentale dell Africa, coprendo un area di km².confina a nord e ad est con la Guinea, a sud-est con la Liberia e a sud-ovest e ad ovest con l Oceano Atlantico. Lo stato è diviso in quattro regioni chiamate Southern, Eastern, Northern e Western. In quest ultima, detta anche Peninsula Area, si trova la capitale Freetown. Il clima è tropicale, con stagioni secche e piovose ben distinte. La temperatura varia mediamente tra i 35 C diurni ed i 22 C notturni, mentre la media annua si aggira attorno ai 27 C, con valori minimi registrati nei mesi di dicembre e gennaio, quando spira l Harmattan, vento proveniente dal deserto del Sahara. Aspetti politici La Repubblica della Sierra Leone è oggi una democrazia costituzionale basata sul diritto inglese e su leggi consuetudinarie indigene per le tribù locali. Dal 1992 al 2002, una crudele guerra civile decennale distrusse la Sierra Leone, causando sofferenze terribili alla popolazione civile, migliaia di feriti e mutilati, morti e rifugiati in tutto il mondo. Anche se è stata classificata come guerra civile, è stata spesso chiamata la guerra dei diamanti perché tutti coloro che erano coinvolti in quel conflitto erano interessati, in un modo o nell altro, al controllo del commercio dei diamanti. Attualmente la regione sta vivendo un costante miglioramento della sicurezza e della situazione politica. Il presidente Ernest Bai Koroma, leader del partito All People s Congress (APC), è Capo di Stato e Capo di Governo dal 17 Settembre Con il supporto della comunità internazionale, sono stati fatti buoni progressi per la ricostruzione delle istituzioni statali, per la ristrutturazione del Paese, per il re-insediamento della popolazione, per il miglioramento dei tassi d iscrizione scolastica e per la crescita economica. Tuttavia, la corruzione è diffusa ad ogni livello. Parlamento e magistratura sono deboli e il governo è spesso incapace di fornire anche i servizi di base ai suoi cittadini. Una delle maggiori sfide politiche del governo della Sierra Leone è l instaurazione di un processo di decentralizzazione, trasferendo responsabilità e risorse dal livello centrale a quello distrettuale. Situazione economica Dalla fine del conflitto, l economia della Sierra Leone è notevolmente migliorata con una crescita reale annua del PIL di più del 6% (CIA, 2006). Tuttavia, con un PNL pro capite stimato a 240$ US, lo stato rimane uno dei più poveri del mondo (IFAD, 2006). Lo stato manca di strutture ed infrastrutture di base, che garantiscano uno standard di vita decente, tra cui un sistema elettrico, idrico, fognario e una rete di strade e trasporti efficiente. La popolazione totale attiva economicamente è stimata al 40%: tre quarti lavorano nell agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca mentre un 13% è impiegato in attività commerciali (CSP ). L economia della Sierra Leone è largamente basata su due settori: l agricoltura e l estrazione mineraria. I salariati sono una minoranza e i più sono impiegati nel settore informale; non c è uguaglianza di sesso e gli stipendi delle donne sono circa metà di quelli degli uomini. Anche se non ci sono statistiche ufficiali accurate riguardo ai tassi di disoccupazione, la mancanza di opportunità lavorative rappresenta uno dei rischi maggiori per la stabilità del Paese perché una larga porzione della popolazione, specialmente i giovani, non è in grado di trovare lavoro, e questo causa insoddisfazione e minaccia la coesione sociale e la sicurezza dello stato. I maggiori cambiamenti del governo della Sierra Leone per il settore economico sono stati la promozione della crescita per la sicurezza alimentare e la creazione di posti di lavoro all interno di un ambiente macroeconomico stabile. Questo include la realizzazione di infrastrutture socio-economiche, con particolare riguardo al settore energetico, all acqua, alla sanità e alla rete stradale ma anche all agricoltura e alla pesca, investendo nelle infrastrutture di supporto e creando un miglioramento delle condizioni per lo sviluppo del settore privato, soprattutto per la promozione delle esportazioni e degli investimenti. 2

3 Aspetti sociali La Sierra Leone è classificata come una nazione a basso reddito e con deficit alimentare elevato. Si colloca in fondo agli Indici di Sviluppo Umano (HDI) dell UNDP. Nel 2010 l aspettativa di vita alla nascita era di 48,2 anni (una delle più basse del mondo), ed il tasso di alfabetizzazione adulta era del 41,4% (2010 HDI, UNDP). Il 70% della popolazione, localizzata prevalentemente in aree rurali, non ha accesso a fonti di acqua potabile, solo il 13% può usufruire di servizi igienico-sanitari mentre il 30% dei bambini risulta essere sottopeso (2010 HPI-1, UNDP). Nel 2007, circa il 70% della sua popolazione era sotto la soglia di povertà nazionale, con il 52% che viveva con meno di 1$ US al giorno, mentre il 26% non poteva permettersi il fabbisogno calorico giornaliero. Anche la disuguaglianza economica e sociale sta crescendo, il governo è percepito come distante dai bisogni delle persone e l'impellente problema della mancanza di lavoro causa frustrazione e senso di emarginazione, specialmente tra i giovani. Secondo il Documento Strategico Nazionale (CSP) della Sierra Leone, donne e giovani sono i due principali gruppi discriminati ed emarginati, insieme a feriti di guerra, amputati e disabili. La guerra ha causato danni sociali irreparabili alla popolazione, specialmente ai gruppi vulnerabili. I bambini sono stati spesso drogati, picchiati e usati come soldati, e queste atrocità hanno causato loro traumi fisici e psicologici indelebili. Migliaia di donne e giovani ragazze sono state usate come oggetti sessuali subendo violenze e mutilazioni. DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG: Missionaries' Friends Association La Missionaries' Friends Association è una ONG locale nata dalla presenza missionaria dei Giuseppini del Murialdo. La presenza dei Giuseppini a Kissy inizia nel Dal 1992 sono iniziati i primi corsi di formazione professionale e avviamento al lavoro nel settore edile, mentre dal 1994 è attivo un vero e proprio Centro di formazione professionale Nel 96 la scuola venne riconosciuta dal Ministero dell educazione come autonoma e quindi non più come estensione dell altra di Lunsar. Il progetto educativo e formativo continuò ad ampliarsi nonostante le difficoltà che il paese stava attraversando (il colpo di stato del 95, il successivo del 97, la liberazione della capitale del 98). Nel 97 si aprirono i cortili e gli ambienti scolastici ad attività di oratorio e gioco durante tutti i pomeriggi della settimana con una frequenza intorno alle 500 persone al giorno. Nel 98 si apre anche l associazione "amici dei missionari" con più di 150 ragazzi orfani, abbandonati o mutilati, affidandoli a famiglie locali e seguendoli nella loro crescita umana e sociale con l aiuto di benefattori italiani e con la presenza diretta dei Padri Giuseppini del Murialdo. Nel settembre del 98 anche la tipografia, che ritardò di 1 anno l apertura, causa la guerra, iniziò l attività. Essa è finalizzata principalmente alla stampa di materiale per la scuola (quaderni libri di testo, rivista per l Università) e risponde ad una urgente necessità riscontrata in Sierra Leone. Manca infatti in tutta la nazione chi produca materiale stampato finalizzato alla scuola dalle elementari all università. In questo momento quindi la presenza dei Padri Giuseppini a Kissy comprende: - Scuola professionale con servizio informagiovani e corsi in muratura, falegnameria, serramentista in metallo,elettricista, sartoria, parrucchiera frequentato da 220 alunni l anno; - Case famiglia con 40 ragazzi divisi in 4 centri residenziali; - Assistenza ai mutilati di guerra; - Tipografia. L Associazione inizialmente nata per sostenere le case famiglia per minori orfani, abbandonati e mutilati è stata legalmente registrata in Sierra Leone presso il Ministry of Social Welfare, Gender and Children Affairs dal A partire da quell'anno ha sviluppato progetti di assistenza per persone e giovani in difficoltà, di istruzione e formazione, di sviluppo di attività generatrici di reddito (agricoltura, pesca, ecc.) e progetti sanitari. Tra i progetti sviluppati i principali sono la costruzione di 4 case famiglia per bambini amputati durante la guerra civile, orfani, abbandonati, vittime di violenza e vittime di guerra; il programma di sostegno a distanza strutturato in sostegno scolastico e sanitario e le pensioni di sostentamento per i doppi amputati; villaggi per amputati, costruiti in collaborazione con la ONG Norvegian Refugees Council, composti di case in muratura di proprietà, attualmente ne sono state costruite e consegnate 484; costruzione di pozzi in tutti i villaggi degli amputati, nonché nelle zone urbane dove manca acqua potabile e nei villaggi distanti da fonti 3

4 d'acqua; classi gratuite giornaliere di alfabetizzazione per gli adulti in cui si apprende a leggere e scrivere, basi di matematica e inglese; in collaborazione con UNICEF sono stati organizzati seminari di informazione e sensibilizzazione sulle tematiche dell'hiv e dell'aids; la creazione di "Hope of Kent Association" cooperativa di pescatori composta da 24 giovani; il sostegno di una comunità agricola a Newton per lo sviluppo di attività produttive di coltura e allevamento; un ospedale pediatrico nella zona di Kissy; e il Progetto glaucoma 1 e 2 con la finalità di prevenire la cecità attraverso la cura di malattie dell'occhio in giovani e bambini. Le principali collaborazioni sono state con: ENGIM. la costruzione di pozzi, magazzini e aie nel distretto rurale di Port Loko ( ); il potenziamento dell'istituto di formazione professionale Murialdo e l'avvio di un'azienda agricola nel villaggio di Newton ( ), potenziamento della pescicultura nel villaggio di Kent ( ) e sostegno al Progetto Glaucoma ( ) Norvegian Refugees Council partner nella costruzione di 484 case per gli amputati vittime della Guerra civile. UNICEF Supporto case famiglia e seminari su HIV e AIDS. Maniverso ONLUS Supporto alle adozioni a distanza e coofinanziatore del Progetto Glaucoma. SoleTerre ONLUS Supporto alimentare ed economico ai doppi amputati. NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5 MESI DI PERMANENZA ALL ESTERO: 10 EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO: Durante il periodo di servizio è richiesto ai volontari: - Flessibilità oraria in Italia ed all estero: dovuta alla particolarità delle persone a cui si presta il servizio; - Elevato spirito di adattabilità - Disponibilità a trasferimenti anche in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione, attività / servizio; - Disponibilità ad un eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana; - Disponibilità a pernottare presso le strutture dell associazione in Italia come all estero, con la possibilità di condividere gli spazi con altri volontari, membri dell organizzazione, persone coinvolte nel progetto; - Disponibilità a trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell ambito dello stesso Paese di assegnazione; - Atteggiamento collaborativo e/o rispettoso delle linee educative e comportamentali all interno delle strutture del progetto e nei confronti degli utenti; - Atteggiamento rispettoso delle indicazioni in materia di sicurezza, salute personale, alimentazione, delle normative, dei costumi sociali; - Evitare di assumere iniziative personali che possano mettere in pericolo la propria incolumità e la sicurezza dei progetti all estero come pure del personale in esse coinvolto; - Non violare qualsiasi norma, incluse quelle valutarie e/o doganali, dei Paesi ospiti come pure le norme ed indicazioni sociali prevalenti; - Assumere in generale iniziative non concordate con i responsabili della Associazione in loco e del progetto; - Comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto; - Partecipazione ad incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all estero; - Partecipazione ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l estero, ed al rientro in Italia prima della conclusione dell anno di servizio. - Scrivere almeno due (2) articoli sull esperienza di servizio e/o sull analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito portale della ONG. 4

5 PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: In Sierra Leone attualmente non sembrano esistere particolari condizioni di rischio e anche il livello di microcriminalità rimane basso. Rimane comunque un paese con un scarsa stabilità politica. In linea generale l associazione proponente garantisce la totale assenza di specifiche condizioni di rischio connesse alla realizzazione del progetto. Tali considerazioni si basano su una conoscenza approfondita del territorio derivante da molti anni di presenza sul territorio con l attivazione di numerose iniziative e grazie alla collaborazione con partner stabili ed affidabili. ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A FRONTE: Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza, nell ambito di tutte le sedi di attuazione progettuale, si adottano i seguenti protocolli: comunicazione alle Rappresentanze Diplomatiche d Italia nel Paese d invio dei volontari/e, la loro residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati; l inserimento dei giovani in servizio civile nel Paese d invio è affidato agli operatori in loco e ai responsabili paese delle ONG coinvolte nel progetto ed avviene in modo graduale. l inserimento prevede l accompagnamento dei giovani volontari alla scoperta e alla conoscenza del contesto territoriale e ambientale, del partner locale, e del tipo di progetto nel quale saranno inseriti. Questa metodologia di inserimento ha anche lo scopo di prevenire eventuali rischi/shock dovuti all impatto culturale con conseguenti disagi dal punto di vista relazionale, di ordine pubblico, sanitario, interculturale, politico; In fase di formazione sia in Italia che all arrivo nel paese d invio ai giovani vengono fornite le informazioni necessarie per capire gli usi e i costumi locali, i modi di relazionarsi e comportarsi nei diversi contesti quotidiani in cui i giovani si ritroveranno a vivere dal contesto lavorativo a quello amicale/relazionale, religioso, politico e sociale; i pericoli legati alla microcriminalità; gli orari e le zone del paese dove i rischi sono più elevati. condivisione con i giovani volontari/e in SCV un vademecum in cui, paese per paese, vengono identificate le azioni da compiere, le persone da contattare in caso di necessità e/o pericoli. In particolar modo, si richiede ai volontari il rispetto delle seguenti indicazioni: ordine pubblico al fine di evitare fenomeni di microcriminalità diffusa sul territorio locale ogni spostamento locale del volontario/a è pianificato con gli operatori responsabili. Saranno evitati spostamenti durante ore serali e notturne; sanitario prima della partenza vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o consigliate dall OMS (febbre gialla, colera, tifo e antitetanica). All arrivo in Sierra Leone vengono fornite informazioni necessarie sulle norme igienico/sanitarie da seguire In caso di necessità Presso Kissy Freetown a poche centinaia di metri dal luogo di svolgimento delle attività si trova un presidio sanitario. Per emergenze più importanti è facilmente raggiungibile l ospedale della città e il centro chirurgico di Goderich aperto dalla Ong italiana Emergency nel Si fa presente inoltre che Engim è in stretto rapporto con il responsabile sanitario dell area di Freetown del Ministero della Salute Sierra Leonese con il quale sono al momento in corso due importanti iniziative. politico ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione politiche espresse nel paese d invio. PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all estero sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio: il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali; il disagio di ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di microcriminalità; il disagio di ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali malaria, aids e/o tubercolosi; 5

6 il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali. Inoltre i volontari alloggeranno presso strutture messe a disposizione dalle controparti locali o in case dei volontari, dove dovranno adattarsi ad uno stile di vita modesto e adoperarsi con spirito di collaborazione. A Kissy.-Freetown la sede del progetto dove i volontari operano e l'alloggio sono posti all interno di Missioni di religiosi. Sono quindi disponibili tutti i servizi di base anche se non in maniera continua. Si devono considerare i disagi negli spostamenti, in particolare nei villaggi accessibili solo attraverso strade sterrate e dissestate, tutte comunque percorribili in automobile. DESCRIZIONE SEDE DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE: Kissy è un sobborgo periferico di Freetown che si trova all interno della cosiddetta Western Area. La Western Area è un distretto situato nella parte occidentale della Sierra Leone ed accoglie la capitale Freetown, la più grande città del paese ed il cuore amministrativo, finanziario, economico e culturale della nazione. Solo in Western Area si concentrano abitanti, circa un quarto dell'intera popolazione sierraleonese, su una superficie di 557 Km 2. Il distretto si suddivide in Urban Western Area e Rural Western Area: nella parte urbana ( abitanti) si trova Freetown e qui si concentrano la maggior parte delle infrastrutture, dei servizi e delle strutture sanitarie; la parte rurale ( abitati), invece, si compone di villaggi di dimensioni variabili, a ridosso della costa o della montagna. L'altissimo tasso di urbanizzazione, concentrata nella capitale, ha aggravato la miseria delle aree suburbane. Le principali attività di sostentamento dei villaggi situati in Western Area sono l agricoltura su piccola scala, la pesca e la vendita dei prodotti ricavati. Difficilmente, però, queste attività sono sufficienti per mantenere il livello di autosostentamento della popolazione; ancora più difficile risulta quindi il sostentamento delle spese legate all istruzione e alla sanità, a scapito dei più piccoli. Pertanto, le possibilità di uscire dalla condizione di sottosviluppo, attivando un circolo virtuoso di crescita, sono molto ridotte. Nell'area considerata, a differenza dei distretto dell'entroterra, le arterie stradali non mancano, ma ad eccezione delle vie principali di collegamento al centro cittadino e ad alcuni quartieri di Freetown, molte strade non sono asfaltate e anzi versano in pessime condizioni, tanto da rendere difficoltoso lo spostamento tramite mezzi pubblici (taxi e mototaxi). Durante la stagione delle piogge (da metà maggio a metà novembre), inoltre, dalla montagna scendono piccoli fiumi di fango che si abbattono sulle abitazioni della valle, lasciando puntualmente centinaia di persone senza tetto; in tal modo, inoltre, lo stato delle strade si deteriora ulteriormente, rendendo sempre più complicato l'accesso alle strutture e ai servizi sanitari, mentre si aggravano le condizioni igieniche e di salute della popolazione più povera dei quartieri suburbani e dei villaggi della zona. Kissy ha una popolazione di abitanti. Il sobborgo è costruito da edifici risalenti la maggior parte alla fine del XIX e ce ne sono alcune ancora più antiche. E una bidonville con la B maiuscola. Città tipicamente africana. La situazione sociale è particolarmente grave, per le grandi distruzioni di case, di strade e raccolti e per la difficoltà di riunire le famiglie disperse e di far funzionare la vita sociale ( scuole, uffici, assistenza, piccola economia, i collegamenti via terra e via aerea). DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE: Le agenzie delle Nazioni Unite, nel valutare la crisi di Sierra Leone, pongono l'educazione fra i bisogni prioritari del paese. Gli ultimi rapporti OCHA (Ufficio delle nazioni unite per il coordinamento degli affari umanitari) per esempio considerano il ripristino delle strutture educative come uno degli interventi più urgenti e necessari. Per quanto riguarda l istruzione, il 68% dei bambini e il 63% delle bambine è iscritto alla scuola primaria, il 31% dei maschi e il 22% delle femmine a quella secondaria. Il 64% della popolazione adulta risulta analfabeta. 6

7 Fino ad oggi tuttavia gli sforzi sono stati indirizzati verso aiuti a carattere d'emergenza e quando vi era inclusa l'educazione, le attività si sono limitate a semplici interventi infrastrutturali, alla fornitura di piccole attrezzature o di materiale didattico. Dopo la firma dell accordo di pace di Lomè (1999) i numerosi sfollati IDP (Internal Displaced People) delle province settentrionali e orientali hanno iniziato il ritorno nei propri villaggi per riprendere la loro vita di contadini, incontrando però notevoli difficoltà: campi devastati e minati, case distrutte, strutture scolastiche inagibili e senza insegnanti. Nelle aree occidentali si sono verificati massicci spostamenti di popolazioni verso le città, ritenute relativamente sicure, hanno provocato disoccupazione e sovraffollamento nelle scuole. W.F.P., l'unicef, l'unhcr, il MYES (Ministero della Gioventù, dell'educazione e degli Sport) e diverse ONG europee si sono mobilitate per assistere questi rifugiati migliorando la sicurezza alimentare delle famiglie e, al tempo stesso cercando di risistemare le strutture scolastiche esistenti. Il MYES ha promosso un programma di rapida risposta didattica (RRP) basato su un sistema di istruzione a distanza col proposito di reintegrare i bambini che per anni non hanno potuto frequentare la scuola e formare insegnanti non qualificati. Il programma alimentare scolastico di WFP ha contribuito a dare efficacia a questo difficile intervento. Le agenzie delle NU e le ONG hanno promosso progetti per decongestionare le scuole urbane e offrire un asilo temporaneo ai più piccoli. Inoltre il MYES ha espresso la propria convinzione circa l'importanza del ripristino di un sistema efficiente di formazione professionale e scolastica (VET). Un altro aspetto drammatico della Sierra Leone riguarda il recupero e l integrazione degli ex bambini soldato. Il fenomeno dei bambini soldato è forse l aspetto che più ha portato alla ribalta la drammatica guerra civile della Sierra Leone. I bambini della Sierra Leone sono stati vittime di violenze sistematiche e inaudite: basti pensare che il 90% delle bambine rapite e arruolate durante il conflitto sono state stuprate o che l iniziazione del bambino soldato di solito consisteva nell assassinio di persone appartenenti al suo stesso villaggio, quando non alla sua stessa famiglia. L UNICEF stima che nel 2000 oltre il 30% dei combattenti della Sierra Leone avesse un età inferiore ai 15 anni; al momento della fine ufficiale della guerra,nel gennaio del 2002, i bambini soldato smobilitati risultavano Il reinserimento sociale degli ex-bambini soldato richiede un impegno lungo e complesso, di terapia del trauma subito, di rieducazione alla pace, di istruzione primaria. Inoltre, anche quando si riesce a rintracciarne le famiglie, gli ex bambini soldato vengono spesso rifiutati dalle proprie comunità di villaggio. Ciò vale tanto per i bambini costretti a macchiarsi di violenze che per le bambine violentate e rimaste incinte: per molte di loro la fine della guerra non ha segnato che il passaggio alla vita di strada e alla prostituzione. In questo contesto si è inserito anche Engim, collaborando non solo con la Missione dei Padri Giuseppini ma anche con le diverse organizzazioni internazionali (WFP, UNDP, UE) e le ONG CRS (Catholic Relief Service) e COOPI, a cui ha fornito consulenti e collaboratori. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO: Miglioramento delle condizioni di vita a più di 50 bambini e giovani, fornendo assistenza psicologica, sanitaria, formativa e materiale. I minori sono ospitati in Case Famiglia (ex bambini soldato, giovani orfani di guerra, mutilati ed abbandonati) e sostegno a più di 300 bambini delle scuole primarie della periferia della capitale, attraverso il programma di collaborazione con i responsabili dell istituto educativo. Miglioramento delle condizioni di vita a più di 150 bambini e giovani, fornendo assistenza psicologica, sanitaria, formativa e materiale. I minori vivono presso le loro famiglie ma in condizioni di disagio. Favorire l inserimento lavorativo dei minori beneficiari del progetto DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Azione 1: Sostenere le attività educative e professionali del locale centro di formazione professionale e le iniziative di inserimento lavorativo. 7

8 Supporto alla formazione del personale impegnato nel sostegno psicologico e nelle attività educative a favore dei minori accolti in Casa Famiglia Attività di accoglienza e sostegno a bambini orfani di guerra, ex combattenti e abbandonati (ai minori è offerta una sistemazione protetta in cui oltre ad essere ospitati ricevono una corretta alimentazione, accompagnamento psicologico, periodiche visite mediche, e posso svolgere attività ludiche tipiche per bambini) Svolgimento regolare delle lezioni di sostegno scolastico Incontri di formazione e attività di animazione con gli studenti delle scuole coinvolte nel programma Reinserimento dei giovani presso le famiglie o accompagnamento all indipendenza Monitoraggio e valutazione delle attività attraverso incontri tra il personale coinvolto Azione 2: sostegno ai minori seguiti presso le proprie famiglie garantendo un supporto economico, al fine di dare loro la possibilità di uscire dallo stato di indigenza estrema, tramite lo sviluppo dell'istruzione, l'assistenza sanitaria ed un contributo per far fronte all'insicurezza alimentare contro cui devono combattere. Supporto alla formazione del personale impegnato nel sostegno psicologico e nelle attività di accompagnamento a favore dei minori seguiti presso le scuole e presso le proprie famiglie Accompagnamento presso le famiglie attraverso incontri mensili per la verifica delle condizioni di vita del minore e delle famiglie e la definizione e attuazione dei programmi di sostegno Monitoraggio del percorso formativo dei minori tramite colloqui periodici con i professori delle varie scuole frequentate dai bambini. Svolgimento regolare delle lezioni di sostegno scolastico (doposcuola) Monitoraggio e valutazione delle attività attraverso incontri tra il personale coinvolto Azione 3: Inserimento dei giovani nel percorso di formazione professionale. Svolgimento di attività di orientamento professionale Sostegno alla costituzione di cooperative di lavoro accompagnamento degli allievi al termine della formazione per l inserimento lavorativo Creazione di un fondo rotativo di microcredito Monitoraggio e valutazione delle attività attraverso incontri con il personale coinvolto Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività. 1 coordinatore delle Case Famiglia (dipendente partner locale) 1 pedagoga (dipendente partner locale) 1 assistente sociale (dipendente partner locale) 1 psicologo (dipendente partner locale) 2 consulenti ed esperti (personale ENGIM settore orientamento e formazione) 2 persone per monitoraggio e ufficio per il microcredito 5 educatori (dipendente partner locale) 4 insegnanti dei corsi di formazione professionale L assistenza sanitaria è realizzata attraverso convenzioni con le strutture pubbliche e private del territorio tra le quali il St. Joseph Medical Centre di Kissy e il Western Area Medical District Officer. Queste due strutture sono partner stabili dell Engim e di Missionaries Friends Association nella realizzazione di progetti sociosanitari a favore delle donne e dei minori. (Vedi allegati) Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto: I volontari, non svolgeranno compiti destinati ad impiegati professionali, ma durante il servizio il volontario, vista la varietà dei settori interessati dalle attività dell Engim, avrà modo di affiancare diverse figure professionali (formatori, educatori, psicologi, assistenti sociali, cooperanti, ecc ) e collaborare con consulenti ed esperti previsti per ogni attività. Ogni attività svolta dal volontario sarà di supporto a quelle già esistenti, ma il volontario verrà coinvolto nelle periodiche valutazioni delle attività e potrà partecipare in maniera attiva alla definizione di nuovi interventi arricchendo le sue opportunità formative. 2 volontari in Servizio Civile con competenze nell ambito formativo sarà coinvolto nelle seguenti attività: 8

9 Appoggio al personale del progetto nell accompagnamento dei giovani, attraverso incontri e visite specifiche Collaborazione nella preparazione dei piani di formazione integrativa specifica Partecipazione agli incontri esterni di relazione del progetto con le altre istituzioni locali Collaborazione alle attività di accompagnamento dei giovani che risiedono nelle Case Famiglia, negli aspetti logistici e sociali. Aiuto ai minori nelle attività di sostegno scolastico. collaborazione nelle attività di mappatura delle opportunità lavorative per inserire i giovani nel lavoro una volta terminati gli studi o come tirocinio durante il loro percorso formativo partecipazione alle visite presso le famiglie dei minori seguite attraverso il progetto Partecipazione alle attività di informazione e sensibilizzazione a favore dei bambini e dei giovani nelle scuole coinvolte partecipazione ai colloqui periodici con i professori delle varie scuole frequentate dai bambini. Collaborazione alla revisione, archiviazione ed aggiornamento dell archivio storico, documentale ed amministrativo Elaborazione di relazioni mensili delle attività realizzate. Mensilmente il volontario fornirà all organizzazione una relazione mensile in cui evidenzierà le attività realizzate e l esperienza personale vissuta. Elaborazione di relazioni mensili delle attività realizzate. Mensilmente il volontario fornirà all organizzazione una relazione mensile in cui evidenzierà le attività realizzate e l esperienza personale vissuta. REQUISITI Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti: Generici: Esperienza nel mondo del volontariato; Esperienze pregresse nel settore educativo/formativo (per il tipo di attività che i volontari si troveranno ad affrontare) Competenze informatiche di base e di Internet. Specifici: Preferibile formazione in assistenza sociale, educazione o psicologia; Preferibile pratica sportiva di una delle seguenti discipline: calcio, basket, ciclismo, atletica, arti marziali, pattinaggio, tennis o nuoto. Preferibile possesso di patente auto Conoscenza di base della lingua inglese DOVE INVIARE LA CANDIDATURA ENTE CITTÀ INDIRIZZO TELEFONO SITO ENGIM ROMA Via Belvedere Montello,

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