La formazione per Preposti, Dirigenti e Datori di Lavoro
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1 La formazione per Preposti, Dirigenti e Datori di Lavoro Contenuti degli accordi della Conferenza Stato Regioni del 21 dicembre 2012 Dott. Federico Mistruzzi
2 Il decreto legislativo 81/2008 sancisce l obbligatorietà della formazione per i Preposti e Dirigenti indicando i contenuti minimi ma senza dare indicazioni delle modalità della formazione e definirne una durata. l obbligo è stabilito all art. 37, comma 7: I Preposti e Dirigenti ricevono a cura del Datore di Lavoro un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. I contenuti della formazione comprendono: principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; definizione e individuazione dei fattori di rischio; valutazione dei rischi; individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione. Pagina 2
3 Pur non esplicitamente previste dal d.lgs. n. 81/2008, l Accordo Stato- Regioni pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 8 del 11 gennaio 2012 ha definito e disciplinato i contenuti minimi, la durata e le modalità di formazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro anche per i Preposti e Dirigenti. Indicando però in premessa che: «La applicazione dei contenuti del presente accordo nei riguardi dei Dirigenti e dei Preposti, per quanto facoltativa, costituisce corretta applicazione dell articolo 37, comma 7, del D.Lgs. n. 81/08. Nel caso venga posto in essere un percorso formativo di contenuto differente, il Datore di Lavoro dovrà dimostrare che tale percorso ha fornito a Dirigenti e/o Preposti una formazione adeguata e specifica» Pagina 3
4 Formazione particolare e aggiuntiva per Preposti Durata La formazione dei Preposti deve comprendere quella per lavoratori e una formazione particolare aggiuntiva con una durata minima di 8 ore. Pagina 4
5 Contenuti principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi, responsabilità; (art. 37 comma 7) relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione; definizione e individuazione dei fattori di rischio; (art. 37 comma 7) incidenti e infortuni mancati tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori, in particolare neoassunti, somministrati e stranieri; valutazione dei rischi dell azienda, con particolare riferimento al contesto in cui il preposto opera; (art. 37 comma 7) individuazione misure tecniche, organizzative, procedurali di prevenzione e protezione; (art. 37 comma 7) modalità di esercizio della funzione di controllo dell osservanza da parte dei lavoratori delle disposizioni di legge e aziendali in materia di sicurezza e salute sul lavoro, e di uso dei mezzi di protezione collettivi e individuali messi loro a disposizione Pagina 5
6 Durata totale della formazione base per Preposti Formazione Preposti Livello di rischio Formazione generale Formazione specifica Formazione particolare aggiuntiva Totale ore Rischio basso Rischio medio Rischio alto
7 Aggiornamento della formazione per Preposti Per i Preposti l obbligo di aggiornamento ha cadenza quinquennale, di durata minima di 6 ore. I contenuti del modulo di aggiornamento devono essere riferiti agli specifici compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. NB: All aggiornamento come preposto (6 ore) deve essere aggiunto l aggiornamento come lavoratore (6 ore) Pagina 7
8 Formazione pregressa Fermo restando l obbligo di aggiornamento, non sono tenuti a frequentare i corsi di cui al punto 4 (formazione per lavoratori) dell accordo i lavoratori e i Preposti per i quali il Datore di Lavoro comprovi di aver svolto, alla data di pubblicazione dell accordo ( ) una formazione che rispetti le previsioni normative, vigenti prima della pubblicazione dell accordo stesso e le indicazioni previste nei contratti collettivi di lavoro, per quanto riguarda contenuti e modalità di svolgimento dei corsi, e durata, dove disciplinata. In ogni caso la formazione particolare ed aggiuntiva per il Preposto dovrà concludersi entro e non oltre il termine di 18 mesi dalla pubblicazione dell accordo Pur non essendo previsto dall accordo, si ritiene che una formazione erogata in conformità all art 37 comma 7 possa essere riconosciuta come pregressa. Pagina 8
9 Come dimostrare la formazione pregressa Ricercare le evidenze della formazione erogata ai lavoratori alla data di entrata in vigore dell accordo: come Lavoratore ai sensi dell art. 37 comma 1, lett. a) e b) o al D.M. 16/01/1997 come Preposto sia ai sensi dell art. 37 comma 7 Pagina 9
10 Cosa significa dare evidenza L evidenza oggettiva di una attività formativa realizzata è comprovabile attraverso: Attestati di frequenza a corsi di formazione che indichino contenuti e riferimenti normativi (es.: art. 37 comma 7) trattati dal corso Oppure Registri/verbali con firma dei partecipanti contenenti sempre quanto previsto per gli attestati Se l azienda è in possesso di tali evidenze il preposto sarà soggetto al solo obbligo di aggiornamento (6 ore quinquennali) altrimenti al percorso completo (vedi tabella) Pagina 10
11 Disposizioni transitorie I corsi di formazione formalmente e documentalmente approvati (ad es. da una struttura dell azienda, da enti di formazione, da soggetti terzi, ecc) alla data dell 11 gennaio 2012, rispettosi delle previsioni normative, vigenti prima della pubblicazione dell accordo e delle eventuali indicazioni previste nei contratti collettivi di lavoro per quanto riguarda contenuti e modalità di svolgimento dei corsi, e durata dove disciplinata, sono ritenuti conformi se sono svolti entro e non oltre 12 mesi dalla data di pubblicazione dell accordo stesso (entro l ). Pagina 11
12 Disposizioni transitorie Il Datore di Lavoro invia i Preposti a corsi di formazione coerenti con l accordo in modo che essi concludano il percorso formativo entro 18 mesi dalla pubblicazione dell accordo (cioè entro l ) Il personale di nuova assunzione deve essere avviato ai rispettivi corsi anteriormente o, se ciò non è possibile, contestualmente all assunzione in modo da completare il percorso formativo entro 60 giorni dall assunzione. Pagina 12
13 Attestati per Dirigenti e Preposti Alla conclusione del corso, previa frequenza ad almeno il 90% delle ore, è prevista una verifica dell apprendimento da effettuarsi mediante test o colloquio. All atto del superamento della prova finale, gli attestati devono contenere i seguenti elementi: Indicazione del soggetto organizzatore del corso; Normativa di riferimento; Dati anagrafici e profilo professionale del corsista; Specifica della tipologia di corso seguito con indicazione del settore di riferimento e relativo monte ore frequentato (l'indicazione del settore di appartenenza e' indispensabile ai fini del riconoscimento dei crediti); Periodo di svolgimento del corso; Firma del soggetto organizzatore del corso Pagina 13
14 *I soggetti della prevenzione: obblighi e responsabilità
15 1 * Quali sono i soggetti chiamati ad applicare le norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Quali sono gli obblighi che la Legge pone a carico di tali soggetti.
16 * In base a quale meccanismo si distribuiscono le responsabilità tra i vari soggetti? 2 La domanda è volutamente posta male, in quanto non si distribuiscono le responsabilità, ma si distribuiscono i poteri, i compiti: le responsabilità sono conseguenti. Parimenti, non vi è spazio nel nostro ordinamento per la delega di responsabilità.
17 3 L individuazione dei soggetti chiamati ad occuparsi di sicurezza in un luogo di lavoro pubblico e privato viene condotta sulla base di tre principi fondamentali.
18 I) Personalità della responsabilità penale 4 Il Legislatore italiano ha stabilito di sanzionare penalmente le violazioni in materia antinfortunistica. Nel sistema giuridico italiano la responsabilità penale è personale, quindi risponde davanti alla legge la persona fisica che ha adottato una condotta violatrice di una o più disposizioni sanzionabili penalmente
19 I) Personalità della responsabilità penale 4 E bene sottolineare che le condotte possono essere attive/commissive oppure omissive e la maggioranza dei fatti aventi rilevanza penale in questo settore è riferibile a condotte omissive, cioè i destinatari dei doveri contenuti nelle disposizioni normative non adottano le condotte che devono preventivamente conoscere e successivamente applicare.
20 La responsabilità civile, può essere assicurata: nelle società sono operanti una o più polizze assicurative. In particolare, tutto il personale dell Impresa, gode di copertura assicurativa per eventuali danni cagionati a terzi, o a sottoposti, nell espletamento della propria attività lavorativa. 6
21 7 II) Responsabilizzazione dei detentori del potere La responsabilità deve essere localizzata laddove si trovano le competenze e i poteri. RESPONSABILITÀ POTERE La responsabilità, cioè, sta esattamente lí dove stanno i poteri. Se non ci sono poteri non ci sono responsabilità. Se invece ci sono i poteri (nei limiti dei poteri che ogni soggetto ha) ci sono le connesse responsabilità, al di là del nomen juris che viene attribuito ad ogni singolo soggetto.
22 ... segue... II) Responsabilizzazione dei detentori del potere 8 Le responsabilità sono modellate con i poteri (R.Guariniello)
23 9 III) Principio di effettività (o prevalenza della situazione reale su quella apparente) L individuazione dei soggetti penalmente responsabili deve essere condotta, non attraverso la qualificazione astratta dei rapporti tra i diversi soggetti, bensì essenzialmente in concreto, tenendo conto delle mansioni in realtà svolte da ciascun soggetto, anche di propria iniziativa.
24 Con il d.lgs 81/08 un luogo di lavoro sicuro si raggiunge -con due linee- ugualmente importanti: la prima (operativa) si impernia sui soggetti chiamati a funzioni operative, cioè il datore, il dirigente e il preposto. 10
25 La seconda linea (consultiva) è imperniata sul Servizio Prevenzione e Protezione, che ha compiti di consulenza e pertanto non sono previsti a suo carico obblighi penalmente sanzionati; tali compiti sono svolti a beneficio del datore di lavoro: compiti di studio, proposta, elaborazione, valutazione, formulare programmi, ma mai obblighi di fare, non c è nessun coinvolgimento operativo in prima persona del RSPP. il quale, pertanto non è il soggetto che per legge deve assicurare l adozione delle misure di sicurezza. 10
26 Pertanto, il SPP, si tratta di un servizio consultivo del datore di lavoro che se ne serve per meglio adempiere ai suoi obblighi di legge, per sapere quali sono le soluzioni giuste, ma dalle attività che svolge il RSPP non deriva una diminuzione di responsabilità a carico di datore, dirigente e preposto in relazione agli obblighi a loro carico penalmente sanzionati. 10
27 12 Quali sono le linee portanti ai fini della individuazione degli obblighi giuridici (e delle conseguenti responsabilità) per i soggetti chiamati ad occuparsi di sicurezza
28 13 *In materia di responsabilità, la prima linea portante introdotta con i decreti legislativi di origine comunitaria è la centralità della figura del datore di lavoro;
29 La centralità del datore di lavoro nel D.Lgs 81/08 è un concetto giuridico più articolato, nel senso che il datore di lavoro non è più chiamato ad attuare a pioggia i singoli precetti della prevenzione, ma è obbligato a dotarsi di una rete organizzativa e gestionale che adesso diventa obbligatoria e la cui mancanza è penalmente sanzionata; 13
30 La seconda linea portante del nuovo sistema di 14 sicurezza è un obbligo di carattere gestionale: la valutazione di tutti i rischi connessi all attività e di tradurre questa valutazione in un documento che non solo specifica i criteri con cui si è valutato i rischi, ma contiene poi il programma [e i tempi] e i soggetti degli interventi con i quali il datore ritiene di dover fronteggiare i rischi che ha valutato; immediatamente dopo aver valutato i rischi il datore di lavoro deve adottare le misure necessarie, altrimenti deriva a suo carico una ben precisa responsabilità penale (adempimento non delegabile).
31 * La Valutazione del rischio non è un atto burocratico-documentale, e quindi va criticata la tendenza alla standardizzazione di tale valutazione. 15 Costituisce la CARTA D IDENTITA del luogo di lavoro. Ogni luogo di lavoro è diverso da un altro; le Strutture si possono assomigliare come categoria generale ma poi ognuna ha delle specificità (ad. esempio i macchinari oppure le scale, le vie di fuga, la collocazione rispetto agli altri edifici...)
32 *La terza linea portante è costituita dagli obblighi di Formazione e Informazione: gli art. 36e 37 sono due momenti chiave del funzionamento dell intero sistema di prevenzione nei luoghi di lavoro. 16
33 16 * Il Legislatore, avvertendo una carenza diffusa nelle aziende private e pubbliche per la scarsissima preparazione soggettiva dei lavoratori in materia di sicurezza e igiene, ha inteso rimarcare tali obblighi trasformandoli in obblighi espliciti e specifici: Il datore di lavoro deve assicurare che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente in materia di sicurezza e salute e un adeguata informazione sui rischi specifici e pericoli esistenti all interno del luogo di lavoro.
34 * [Quarta Linea Portante] 17 Responsabilizzazione dei lavoratori: con il d.lgs. 81/2008 si passa da un sistema che considerava il lavoratore soltanto come il soggetto da proteggere, cioè un mero creditore di sicurezza, ad una normativa che individua nel lavoratore un soggetto obbligato a farsi carico anche lui del dovere di sicurezza, quindi un soggetto responsabile, naturalmente con riferimento agli obblighi che la legge pone a suo carico (non è lui che deve comprare le macchine, nè renderle sicure...)
35 Ma perché il Legislatore ha previsto una responsabilitá penale anche per i lavoratori che sono (o dovrebbero essere) i primi beneficiari delle norme in materia di sicurezza? 18
36 * In ogni caso i lavoratori devono comunque conoscere e rispettare le regole della sicurezza, che sono di tale importanza e rilievo pubblico che il Legislatore ha voluto responsabilizzare il lavoratore stesso. Il sistema sicurezza vede nel lavoratore oltre che il beneficiario principale anche il protagonista operativo e quindi, nell interesse suo e di quanti altri possano riportare lesioni da condotte colpose irresponsabili e sprovvedute, viene riproposta l importanza fondamentale del ruolo del lavoratore stesso che va, in quest ottica, formato informato e motivato per il perseguimento dell obiettivo della massima sicurezza e del rispetto delle norme antinfortunistiche. 18
37 DATORE DI LAVORO 19 DIRIGENTE PREPOSTO LAVORATORI
38 20 Chi è il datore di lavoro nelle imprese? Riferimenti legislativi: art. 2 (definizioni) art. 16 (delega di funzioni) art. 17 (obblighi del datore di lavoro non delegabili) art. 18 (obblighi del datore di lavoro e del dirigente) art. 34 (svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi) e anche... art. 28 (valutazione dei rischi)
39 Individuazione del datore di lavoro nell adempimento della principale obbligazione di sicurezza sul lavoro Le figure del dirigente e del preposto - l esercizio di fatto dei poteri direttivi Poteri e funzioni delegabili e non delegabili, prima e dopo il D.lgs. 81/2008 Requisiti di validità di una delega di funzioni: le novità introdotte dal D.lgs. 81/2008 Requisiti soggettivi del delegato Doveri e responsabilità del delegante e del delegato 26
40 *E il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o comunque il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione dell impresa, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto vi esercita i poteri decisionali e di spesa. Proprio in virtù dei poteri che detiene, egli ha la principale responsabilità della tutela e promozione della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. E anche opportuno riferire la definizione di datore di lavoro (Dl) alle diverse forme societarie. *
41 *SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (Sas): i soci accomandatari sono illimitatamente responsabili; l amministrazione/rappresentanza spetta a ciascuno di essi a meno che nella ragione sociale ne vengano indicati specificamente solo uno o alcuni come amministratori/rappresentanti. *SOCIETÀ SEMPLICE (Ss): sono titolari della società tutti i soci che hanno poteri di amministrazione e di rappresentanza disgiunta o congiunta; i soci possono nominare, nel contratto sociale o con patto separato, uno o più soci come amministratori/rappresentanti. SOCIETÀ DI FATTO (SdF): trattandosi di una società fondata tacitamente, ne sono amministratori/responsabili i fondatori. SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (Snc): gli amministratori/rappresentanti sono tutti i soci salvo che nell atto costitutivo siano espressamente indicati uno o più soci con poteri di amministrazione e rappresentanza.
42 *SOCIETÀ PER AZIONI (Spa): la rappresentanza e l amministrazione spettano al consiglio di amministrazione, che generalmente delega questi poteri a uno o più amministratori delegati o direttori generali. SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (Sapa): la rappresentanza e l amministrazione sono attribuite analogamente alle Spa; i soci accomandatari sono illimitatamente responsabili. SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (Srl): gli amministratori vengono nominati tra i soci nell atto costitutivo (salvo che lo stesso atto non preveda diversamente); agli amministratori spettano anche i relativi poteri di rappresentanza.
43 *A seconda della forma societaria è quindi possibile che più persone possano essere considerate datori di lavoro: in questi casi è utile che le competenze e le relative responsabilità proprie del Dl in materia di sicurezza vengano indicate a capo di un solo soggetto. Questa figura ha un ruolo principalmente gestionale: a lui infatti compete l organizzazione del processo di lavoro nelle sue componenti umane, logistiche e tecnologiche e quindi anche lo sviluppo efficace della salute e della sicurezza in tale processo. Dovrà quindi organizzare un attività di gestione della sicurezza di cui è responsabile, come lo è per qualsiasi attività che si svolge all interno dell azienda.
44 * Il datore di lavoro è colui che esercita l attività sulla quale incombe il dovere di sicurezza. E (a) il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, (b) il soggetto che, secondo il tipo e l organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa ovvero dell unità produttiva, in quanto esercita i POTERI DECISIONALI e DI SPESA (art. 2, comma 1 lett. b) del D.Lgs. 81/08)
45 * La norma rende possibile la coesistenza, all interno della medesima impresa, di più figure aventi la qualifica di datore di lavoro: 1. il datore di lavoro inteso nel senso civilistico tradizionale quale titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore ; 2. il responsabile dell impresa nella sua totalità in quanto provvisto dei poteri operativi, gestionali e di spesa; 3. il responsabile dell unità produttiva (e cioè di quello stabilimento o struttura che pur restando un emanazione della stessa impresa, abbia una fisionomia distinta, presenti un proprio bilancio e possa deliberare, in condizioni di relativa indipendenza, il riparto delle risorse disponibili, operando così le scelte organizzative ritenute più confacenti alle proprie caratteristiche funzionali e produttive, cfr. Cass. Pen., sez. IV, 22 novembre 2004, n ) in quanto provvisto dei poteri operativi, gestionali e di spesa
46 * Il responsabile dell unità produttiva e la definizione di questa secondo la legge: Art. 2 comma 1, lettera t) del D.Lgs. 81/2008 Unità Produttiva : stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale
47 * Le norme in materia di sicurezza sul lavoro individuano nel datore di lavoro il soggetto responsabile in via principale della salute e della sicurezza dei lavoratori. Oltre ad essere destinatario degli specifici obblighi che la legislazione in materia impone (es. valutazione del rischio ed elaborazione del relativo documento, organizzazione del Servizio di prevenzione e protezione dai rischi,...), il datore di lavoro è titolare di un obbligo generale di sicurezza ex art c.c. Ciò significa che egli deve adottare tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale del lavoratore, anche se non previste da una specifica norma. In difetto di ciò, infatti, il rispetto delle particolari disposizioni della normativa sulla sicurezza può non essere sufficiente ad esimerlo da responsabilità in caso di infortunio del lavoratore.
48 Il dirigente (nell ambito della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro) è colui che organizza e dirige l attività sulla quale incombe il dovere di sicurezza, secondo le attribuzioni e competenze ad esso conferito. * Finalmente il D.Lgs. 81/08 viene a dare una esplicita definizione della figura propria del dirigente qualificandolo come la persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa (art. 2, comma 1 lett. d) del D.Lgs. 81/08)
49 * Il dirigente è una sorta di alter ego dell imprenditore datore di lavoro, tanto che le funzioni dell uno e dell altro si sovrappongono nettamente formando un obbligo paritetico, onde la colpa per omissione di uno di detti soggetti non esclude la colpa degli altri. Il dirigente, quindi, condivide con il datore di lavoro - nell ambito, chiaramente, delle attribuzioni e competenze ad essi conferite - oneri e responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. Il dirigente, al pari del datore di lavoro, è investito di numerosissimi obblighi inerenti alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, esplicitamente richiamati nell art. 18 del D.Lgs. 81/08 (rubricato obblighi del datore di lavoro e del dirigente ), la cui violazione prevede le specifiche sanzioni penali indicate nell art. 55 del D.Lgs. 81/08.
50 * Ai sensi dell art. 2, comma 1, lett. e) del Testo Unico in materia di sicurezza (D.Lgs. 81/08): «preposto» è la persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa
51 * Per la prima volta, il nuovo T.U. viene ad esplicitare in maniera puntuale ed in un apposito articolo di legge (art. 19) quelli che sono gli obblighi che per legge gravano sul preposto. Ai sensi, quindi, di quanto prevede l art. 19 del cosiddetto Testo Unico in materia di sicurezza, il preposto - nell ambito della propria attribuzione e competenza - deve: a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
52 * b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) richiedere l osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta; g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall articolo 37.
53 * Ai sensi dell art. 299 del D.lgs. 81/2008 le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all art. 2, comma 1, lettere b) d) e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi riferiti 40
54 * *Si parla di delega di funzioni per designare i casi in cui, mediante un atto di incarico o delega, viene costituita in capo al delegato una nuova posizione di garanzia (destinatario dei precetti e delle correlative sanzioni), con correlativo ritrarsi della sfera di competenza del delegante *La delega è un atto di attribuzioni di funzioni, e solo mediatamente incide sulla responsabilità. L incarico determina il settore, del quale il delegato è reso responsabile, ed i poteri a costui attribuiti, che ne definiscono il ruolo. I doveri che da ciò conseguono sono di carattere eminentemente pubblico finalizzati a tutela di interessi di terzi, il cui contenuto è determinato dalla legge
55 * Gli adempimenti che il datore di lavoro non può delegare consistono (art. 17 del D.Lgs. 81/2008): a) nella valutazione dei rischi e nell elaborazione del documento. Si ribadisce, quindi, che il problema della sicurezza deve essere preso in carico nella sua globalità, al massimo livello di responsabilità e che i contenuti del documento debbono attestare e apprestare le linee di una adeguata soluzione b) nella designazione dell RSPP
56 * *Forma della delega: deve risultare da un atto scritto recante data certa. Oltre ai requisiti formali e probatori si intravede anche l esigenza sostanziale della sufficienza e chiarezza delle indicazioni date al delegato. Quindi un problema di idoneità strutturale del sistema organizzativo *L idoneità del delegato: il delegato deve possedere tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate. Il possesso, da parte del delegato, di titoli professionali e curriculum coerenti con l incarico, dovrebbe, in assenza di elementi in contrario, essere sufficiente a giustificare la scelta
57 * *I poteri conferiti al delegato: tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate. E quindi necessario che vi sia un conferimento di poteri idoneo ad individuare una autonoma posizione funzionale entro l impresa *.. potere di spesa: deve essere attribuita al delegato l autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate *Accettazione, per iscritto, della delega alla quale deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità
58 * Il delegante conserva il dovere di vigilanza: persiste in capo al delegante un dovere di vigilanza che si applica anche attraverso i sistemi di verifica e controllo previsti dai modelli di organizzazione aziendale La vigilanza si sostanzia nella verifica del corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite (verifica della diligenza del delegato; verifica della permanenza dell idoneità del delegato alla funzione) La scelta del delegante deve essere oculata, valutando i necessari profili di professionalità ed esperienza che il delegato deve possedere Il delegante deve evitare ingerenze nelle scelte del delegato ove queste siano conformi alla legge e corrette ed assicurare le condizioni per l esercizio della delega Il delegante deve intervenire quando il delegato lo richieda e quando egli non espleti correttamente le sue funzioni Il delegato deve espletare correttamente le funzioni affidategli (per esempio: adempimento obblighi di legge, agire esperto e professionale, implementazione e aggiornamento SGSL, applicazione continua sui temi della sicurezza)
59 * Obblighi indelegabili del datore di lavoro (Art. 17 d.lgs. n 81/2008) Valutazione di tutti I rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori 2. Elaborazione di un documento contenente una relazione sulla valutazione dei rischi, l individuazione delle misure di prevenzione, il programma delle misure per garantire il miglioramento nel tempo della sicurezza. 3. Designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
60 29 Che cosa significa obblighi indelegabili? Che ne risponde personalmente il datore di lavoro.
61 38 Il 90 % degli atti di citazione per infortuni sul lavoro si riferiscono alla violazione di tre articoli del d. lgs. 81/08: Art. 36: Informazioni dei lavoratori Art. 37: Formazione dei lavoratori Art. 71: Uso delle attrezzature di lavoro: obblighi del datore di lavoro
62 41 GLI OBBLIGHI DI DATORE DI LAVORO, DIRIGENTI, PREPOSTI Il Datore di lavoro I Dirigenti (capigruppo) I preposti (responsabili dei servizi) esercita dirigono sovrintendono l attività dell Impresa hanno il dovere di attuazione degli obblighi e degli adempimenti di sicurezza hanno il dovere di vigilanza sull attuazione degli obblighi e degli adempimenti di sicurezza (c.d. vigilanza oggettiva) sull osservanza da parte dei singoli lavoratori (c.d. vigilanza soggettiva)
63 Dirigente in materia di sicurezza 42 Il termine "dirigente" in materia di sicurezza non sta ad indicare una qualifica formale, ma una FUNZIONE: sostituire il datore di lavoro in settori di attività nei limiti in cui il datore non può provvedere direttamente, e sempre che sia messo in condizione di agire in piena autonomia, cioè con il trasferimento dei poteri necessari per operare.
64 43 L organizzazione di un gruppo misto sotto la direzione funzionale di un capo-gruppo, comporta (per la Corte di Cassazione) la creazione di una funzione di Dirigente Di Fatto che a sua volta determina una sorta di Responsabilità di fatto
65 * 44 Il Principio di effettivitá delle funzioni ha portato la Cassazione a considerare dirigente anche il soggetto che, pur non ricoprendo nell organigramma tale posizione, aveva di fatto impartito l ordine di effettuare un lavoro. Chi dà in concreto l ordine di effettuare un lavoro assume di fatto la mansione di dirigente sicché ha il dovere di accertarsi che il lavoro venga fatto nel rispetto delle norme antinfortunistiche, senza lasciare ai lavoratori non soliti ad eseguirlo- la scelta dello strumento da utilizzare.
66 * 45.effettuata (da parte del datore di lavoro) la Valutazione del rischio, inerente l esposizione a fumo passivo, compete ai dirigenti e ai preposti dare attuazione in modo concreto e rigoroso agli obblighi di protezione nei confronti dei lavoratori interessati (nella fattispecie è stata riconosciuta la responsabilità penale per omicidio colposo e di conseguenza quella risarcitoria civile, in capo ai dirigenti e preposti che non avevano impedito il decesso di una lavoratrice -già affetta da asma- dovuto a crisi respiratoria causata, sia pure solo in parte, dall inalazione di fumo passivo - Tribunale Milano ).
67 * 46 Al preposto compete - in via autonoma - la direzione e la sorveglianza dei lavoratori per evitare che questi possano eseguire operazioni e manovre avventate. Ne consegue che, in caso di infortunio, la responsabilità del preposto non sarà mai oggettiva o di posizione, bensí fondata sull inosservanza di precisi obblighi correlati alla sua funzione di vigilanza.
68 * La legislazione dà una definizione di preposto, e affianca ripetutamente a tale figura il verbo sovraintendere come riepilogativo della totalità dei suoi obblighi istituzionali. Figure classiche di preposto sono: caporeparto, capo-officina, capo servizio, capufficio. FUNZIONI DEL PREPOSTO COLLABORA ai fini dell attuazione delle misure di sicurezza decise ed organizzate dal datore di lavoro (o dal dirigente che lo rappresenta) per il concreto svolgimento dell attività lavorativa CONTROLLA che i lavoratori usino i dispositivi di sicurezza individuali e gli altri mezzi di protezione e si comportino in modo da non creare pericoli per sé e per gli altri. VERIFICA se, nello svolgimento delle lavorazioni, si presentino rischi imprevisti e prende le opportune cautele. ATTUA il piano di manutenzione delle macchine e predispone verifiche e controlli sulle stesse per garantirne la perfetta efficienza. SEGNALA prontamente al datore di lavoro pericoli e carenze dei sistemi di protezione. (Cassazione , , ) 47
69 48 * E irrilevante l occasionalità dell incarico dato di preposto a un certo soggetto. Anche se l incarico è occasionale, ciò non toglie che in rapporto a questo incarico egli svolga ed abbia tutti gli obblighi tipici del preposto. Cassazione Sono altresì irrilevanti anche i poteri di spesa: I dirigenti ed i preposti possono anche non avere grandi poteri decisionali e di spesa, ma hanno comunque il grande compito di rilevare e di segnalare, a chi possiede i poteri decisionali e di spesa, le situazioni di carenza nelle misure di sicurezza. Cassazione Esiste un preposto anche se non c è una formale nomina da parte del datore di lavoro: l importante è accertare l esistenza di un modello organizzativo che preveda una divisione di compiti con il datore di lavoro e la preminenza organizzativa di un certo soggetto, da considerarsi quindi preposto a tutti gli effetti, sugli altri lavoratori. Da ciò si ritiene provato che il soggetto svolge il ruolo di preposto. Cassazione
70 Il Preposto (e il Dirigente) ha obblighi di Legge soltanto se ha ricevuto una delega? 49 I preposti e i dirigenti rispondono in quanto preposti e dirigenti: non c è bisogno che il datore di lavoro abbia fatto un atto in cui affermi che tale soggetto assume gli obblighi in materia di sicurezza. Ad esempio il responsabile di un Servizio di Officina Meccanica, per il fatto stesso di essere responsabile di questo Servizio () ha degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro: non può non preoccuparsi di tutelare la sicurezza delle persone che operano nel Servizio. Questo vale per chiunque: il capoofficina, il caposquadra, il capo dell ufficio personale Quest ultimo, molto spesso, ritiene di esserne esente in quanto non s intende di sicurezza: no, invece, perché se capita un infortunio nell ufficio del personale è un problema suo, perché dovrà dimostrare di essersi occupato di garantire la sicurezza del personale da lui coordinato.
71 51..obblighi del preposto. Quando le misure di sicurezza non sono rispettate dai lavoratori, il preposto non deve limitarsi a benevoli richiami, ma deve prontamente informare il datore di lavoro o il dirigente legittimato a infliggere richiami formali e sanzioni a carico dei lavoratori riottosi. Il richiamo può concretizzarsi nello strumento giuridico previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro
72 * Si tenga conto, a questo proposito che, talvolta, datore di lavoro, dirigente e preposto sono stati assolti in sede penale perché avevano effettuato dei richiami al lavoratore, quindi non avevano tollerato quella situazione di insicurezza; ciononostante il lavoratore aveva persistito nella condotta imprudente 53
73 * Preposto alla vigilanza antinfortunistica Corte di Cassazione La presenza di un preposto alla regolarita del lavoro puo esimere il datore di lavoro dall obbligo della sorveglianza sulle operazioni al fine di evitare che si verifichino imprudenze da parte dei lavoratori.
74 55 Cassazione 10 giugno 2015 Il Datore di Lavoro risponde per culpa in eligendo del comportamento del preposto inesperto alla direzione dei lavori, che lo stesso datore abbia mantenuto in servizio, malgrado la sua manifesta incompetenza e l altrettanto inadeguatezza del suo metodo di lavoro
75 56 Il dirigente e il preposto in materia di sicurezza prescindono dalla qualifica formale. Puoi organizzare strutturalmente un servizio? Puoi dare istruzioni? Puoi dirigere il lavoro altrui? In tal caso sei un dirigente. Sei incaricato di sovraintendere una certa procedura di sicurezza emanata da altri? Sei incaricato di vigilare sui lavoratori? Allora sei un preposto.
76 Soci, associati in partecipazione 57 Lavoratori Lavoratori atipici Lavoratrici madri Lavoratori minori Lavoratori a progetto Lavoratori stagionali Lavoratori somministrati ex interinali Tirocinanti Specializzandi Lavoratori a chiamata Co.co.pro. Visitatori volontari Co.co.co.
77 IL PREPOSTO NEL TESTO UNICO Mat 01 La formazione del preposto 1
78 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA (soggetti destinatari di obblighi) LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA (soggetti esperti che consigliano o vengono consultati) Datore di lavoro RSPP e ASPP Dirigente RLS Medico competente Preposto Addetti emergenze (PS e Antincendio) Lavoratore 2
79 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Datore di lavoro DLgs 81/ art. 2 Settore privato Persona fisica titolare del rapporto di lavoro ovvero il soggetto che ha responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita poteri decisionali e di spesa Settore pubblico Dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dal vertice della PA tenendo conto dell ubicazione e dell ambito funzionale e degli uffici nei quali viene svolta l attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. 3
80 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Datore di lavoro DLgs 81/ art. 2 Il datore di lavoro è il responsabile della sicurezza e della salute, non solo dei suoi subordinati, ma anche di tutte le persone che collaborano a qualsiasi titolo all attività lavorativa.
81 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Dirigente DLgs 81/ art. 2 Persona che in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa
82 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Preposto DLgs 81/ art. 2 Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa 6
83 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Preposto DLgs 81/ art. 299 esercizio di fatto dei poteri direttivi Le posizioni di garanzia relative a datore di lavoro, dirigente e preposto gravano anche su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i rispettivi poteri giuridici Non è necessario alcun atto formale di nomina da parte del Datore di Lavoro, essendo tale figura individuabile già sulla base dei compiti concretamente svolti dal lavoratore. È opportuno redarre una lista delle persone individuate come preposti, indicando, per ognuno di questi e in modo preciso, i soggetti nei confronti dei quali si intende esercitato tale ruolo. 7
84 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Lavoratore DLgs 81/ art. 2 Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione 8
85 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Datore di lavoro e dirigente Obblighi (sintesi) Nominare le figure preposte alla sicurezza e gli addetti all emergenza Assicurare la formazione di RSPP e ASPP, RLS, figure sensibili, preposti Elaborare il DVR Individuare, programmare, attuare e aggiornare le misure di prevenzione e protezione Assicurare l informazione, formazione e addestramento dei lavoratori Richiedere l osservanza delle norme e delle disposizioni aziendali e l uso dei dispositivi di protezione collettivi e individuale Organizzare l emergenza Nominare il medico competente e assicurare la sorveglianza sanitaria DLgs 81/ art. 2 Assicurare la gestione della sicurezza per garantire un miglioramento continuo 9
86 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Dirigente - Compiti Predisporre le misure di sicurezza specifiche (stabilite da norme, indicate dalla conoscenza e dalla tecnica) Impartire istruzioni ed ordini precisi per la migliore esecuzione del lavoro Vigilare affinché le istruzioni vengano eseguite, recandosi sul posto con la frequenza richiesta per un efficiente controllo dell incolumità delle persone Ove non possa assistere materialmente a tutti i lavori, incaricare sorveglianti o preposti, affinché svolgano mansioni di controllo e vigilanza, impartendo le stesse istruzioni precise sulle operazioni da svolgere Controllare preventivamente l efficienza e l idoneità delle attrezzature e impianti affidati ai dipendenti Rendersi conto di persona, impartendo all occorrenza ordini e istruzioni di ogni attività che assuma aspetti di particolare gravità 10
87 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Preposto - Obblighi DLgs 81/ art. 19 a) Sovrintendere e vigilare sull osservanza da parte dei lavoratori dei loro obblighi, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e uso dei dispositivi di protezione collettivi e individuali e in caso di persistenza delle inosservanze informare i loro diretti superiori Arresto da 1 a 3 mesi Ammenda da 500 a euro b) Verificare affinché solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico Arresto sino a 1 mese Ammenda da 300 a 900 euro c) Richiedere l osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa Arresto sino a 1 mese Ammenda da 300 a 900 euro 11 1
88 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Preposto Obblighi d) Informare il più presto possibile i lavoratori esposti a rischio grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione Arresto sino a 1 mese Ammenda da 300 a 900 euro e) Astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione in cui persiste un pericolo grave ed immediato Arresto da 1 a 3 mesi Ammenda da 500 a euro f) Segnalare tempestivamente al DdL o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature e di DPI, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta Arresto da 1 a 3 mesi Ammenda da 500 a euro g) Frequentare appositi corsi di formazione Ammenda da 300 a 900 euro 12 2
89 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Preposto - Formazione Contenuti Principali soggetti coinvolti e relativi obblighi Definizione ed individuazione dei principali fattori di rischio Valutazione dei rischi In azienda (durante l orario di lavoro) A cura del datore di lavoro: il DdL deve preoccuparsi di erogarla, eventualmente ma non necessariamente di persona L obbligo è già vigente DLgs 81/ art. 37 c. 7 Individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione 13
90 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA Lavoratore: obblighi DLgs 81/ art. 20 Prendersi cura della propria sicurezza e salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi ricevuti dal DdL Contribuire all adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza Osservare le disposizioni e le istruzioni impartite da DdL Utilizzare correttamente macchine, utensili, sostanze, mezzi di trasporto e dispositivi di sicurezza e protezione Segnalare immediatamente a DdL o superiore le deficienze di macchine, impianti o dispositivi, nonché qualsiasi condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza adoperandosi direttamente in caso di urgenza per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al RLS Non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, di segnalazione, etc. Non compiere di propria iniziativa operazioni non di competenza Partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal DdL Sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal decreto o comunque disposti dal MC I lavoratori di imprese che lavorano in regime di appalto o subappalto devono esporre apposita tessera di riconoscimento 14 1
91 LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA Servizio di prevenzione e protezione (SPP) Insieme di persone, sistemi e mezzi esterni o interni all azienda, finalizzati all attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. Composto DLgs 81/ art. 2 - dal Responsabile SPP - più eventuali Addetti SPP RSPP - Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all art. 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il SPP ASPP - Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all art. 32, facente parte del SPP 15
92 LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA SPP - Compiti Azione di supporto e assistenza al Datore di lavoro Individuazione dei fattori di rischio, valutazione dei rischi e individuazione delle misure per la salute e la salubrità degli ambienti di lavoro Elaborazione del documento di valutazione dei rischi Elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività aziendali Proposta dei programmi di informazione e formazione dei lavoratori Erogazione ai lavoratori dell informazione di cui all art. 36 Partecipazione alla riunione periodica DLgs 81/ art
93 LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Persona eletta o designata [dai lavoratori] per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sito produttivo. È un diritto dei lavoratori, pertanto non è obbligatoriamente presente Incompatibile con il ruolo di RSPP e ASPP DLgs 81/ art. 2 17
94 LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA RLS - Attribuzioni Accede ai luoghi di lavoro DLgs 81/ art. 50 È consultato relativamente a: - valutazione dei rischi e alle misure di prevenzione aziendale - designazione del RSPP, degli addetti emergenza e del MC - organizzazione formazione Riceve informazioni su: - Valutazione dei rischi e misure di prevenzione relative - Sostanze pericolose, Macchine e Impianti, Organizzazione e Ambienti di lavoro - Infortuni e malattie professionali - Informazioni provenienti dai servizi di vigilanza Riceve documentazione: - Copia del DVR e del DUVRI su richiesta Promuove l elaborazione, l individuazione e l attuazione delle misure Può fare ricorso alla autorità e formula osservazioni in occasione delle visite ispettive degli organi di vigilanza Riceve formazione adeguata di base e aggiornamenti annuali Partecipa alla riunione periodica 18
95 LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA Addetti antincendio e primo soccorso Lavoratori designati dal datore di lavoro incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro, in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza DLgs 81/ art. 43 Devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell azienda o dell unità produttiva 19
96 LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA Medico competente DLgs 81/ art. 2 Medico in possesso dei titoli e requisiti previsti dalla normativa, che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti che la normativa gli attribuisce Presente solo nelle situazioni lavorative in cui il Documento di valutazione dei rischi prevede la sorveglianza sanitaria È l unica figura della linea collaborativa sanzionabile 20
97 LINEA GERARCHICA DELLA SICUREZZA LINEA COLLABORATIVA DELLA SICUREZZA Datore di lavoro RSPP e ASPP Dirigente Medico competente Addetti emergenze (PS e Antincendio) PREPOSTO RLS Lavoratore 21
98 Indicazioni per individuare il preposto in azienda Figura Ruolo nel sistema sicurezza Compiti e responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto / dirigente Resp produzione Preposto addestrare gli allievi all'uso di attrezzature, macchine e tecniche di lavorazione sviluppare negli allievi comportamenti di autotutela della salute promuovere la conoscenza dei rischi e delle norme di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, ai quali i laboratori sono assimilabili informare gli studenti sugli obblighi che la legge prescrive per la sicurezza nei laboratori segnalare (al SPP) eventuali anomalie all'interno dei laboratori Limitatamente alle condizioni nelle quali i propri studenti sono equiparati a lavoratori (quando frequentano i laboratori) 22
99 Criteri per individuare il preposto in azienda CRITERI Deve essere individuato un insegnante come preposto in tutte le situazioni in cui gli allievi sono equiparati a lavoratori Addetti impiegati effettivamente in produzione o in situazioni in cui utilizzano attrezzature di lavoro o sono esposti a rischio chimico, fisico o usano VDT In caso di co-presenza di 2 responsabili ambedue sono preposti Riguarda le scuole di ogni ordine grado Aula (non laboratorio, es. Ed. Artistica) in cui si usano sostanze o attrezzature valutate rischi e presenti nel DVR Aula informatica solo se attività curriculare Palestra SI NO Situazioni in cui il docente esegue personalmente solo esercitazioni dimostrative 23
100 Indicazioni per individuare il preposto in azienda Figura Ruolo nel sistema sicurezza Compiti e responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto / dirigente Coordinatore o caposquadra Degli operai Preposto Persona che si trova in una posizione di supremazia gerarchica in seno alla scuola, tale cioè da porla in condizioni di sovrintendere alle attività lavorative di altri lavoratori, soggetti ai suoi ordini Personale ausiliario Capo Ufficio Tecnico Preposto Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale dell ufficio tecnico e del personale ad esso assegnato (es. manutentori) Personale tecnico assegnato all Ufficio Tecnico in relazione all organizzazione della scuola 24
101 Indicazioni per individuare il preposto e il dirigente nella scuola Figura aziendale Ruolo nel sistema sicurezza Compiti e responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto / dirigente Dirigente Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale degli uffici amministrativi e di altro personale ausiliario Personale amministrativo e ausiliario Preposto Sovrintendere il lavoro del personale amministrativo Personale di segreteria e amministrativo in genere Sorvegliare che il lavoro d ufficio venga svolto secondo le procedure di sicurezza definite dal RSPP Assicurarsi che le postazioni di VDT siano rispondenti a quanto indicato dal RSPP e che non vengano modificate Responsabile di ufficio, Capoufficio Preposto Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione dell ufficio Personale del proprio ufficio 25
102 Indicazioni per individuare il preposto in azienda Figura Ruolo nel sistema sicurezza Compiti e responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto / dirigente Responsabile del magazzino Preposto Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale del magazzino Personale addetto al magazzino Coordinatore della logistica Preposto Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale della biblioteca Personale addetto alla logistica Titolare Dirigente Persona particolarmente qualificata, con autonomia gestionale e decisionale, con margini discrezionalità e influenza sull organizzazione del lavoro Tutto il personale dipendente 26
103 ESERCITAZIONE / VERIFICA APPRENDIMENTO Obblighi del preposto Controllare preventivamente l efficienza e l idoneità delle attrezzature e impianti affidati ai dipendenti Addestrare i neo assunti in riferimento alla sicurezza Sovrintendere e vigilare sull osservanza da parte dei lavoratori dell obbligo di usare i dispositivi di protezione collettivi e individuali Predisporre le misure di sicurezza specifiche (stabilite da norme, indicate dalla conoscenza e dalla tecnica) Partecipare alla formulazione dei programmi di informazione e formazione dei lavoratori Impartire istruzioni ed ordini precisi per la migliore esecuzione del lavoro Sovrintendere e vigilare sull osservanza da parte dei lavoratori dei loro obblighi, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza Elaborare le procedure di sicurezza 27
104 RUOLO DEL PREPOSTO NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Mat 02 La formazione del preposto 1
105 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Concetti e definizioni VALUTAZIONE DEI RISCHI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza (DLgs 81/08) 2
106 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (DVR) OGGETTO DELLA VALUTAZIONE (DLgs 81/08 art. 28) Relazione su tutti i rischi, inclusi quelli correlati a stress, differenze di genere, età, provenienza da altri paesi, precisando i criteri di valutazione Indicazioni delle misure di prevenzione e protezione, compresi DPI Programma delle misure per garantire il miglioramento nel tempo della sicurezza Individuazione delle procedure e dei ruoli aziendali per l attuazione delle misure Indicazione dell organigramma aziendale della sicurezza Individuazione delle mansioni che espongono a rischi specifici, che richiedono competenze ed esperienza specifiche 3
107 VALUTAZIONE DEL RISCHIO SOGGETTI COINVOLTI Datore di lavoro SPP Preposto MC RLS LAVORATORE è responsabile realizza segnala collabora è consultato, propone è informato 4
108 DVR CRITERI E STRUMENTI TECNICHE E STRUMENTI INFORMATIVI misure strumentali (rumore, polveri, solventi) registri acquisto o scarico osservazione delle lavorazioni (tempo di esposizione e numero di esposti, disponibilità e utilizzo di misure di protezione, comportamenti lavorativi) PREPOSTO interviste ai lavoratori (percezione dei rischi) registro infortuni e relazione sanitaria (probabilità e gravità del danno) schede tecniche di sicurezza dei prodotti manuale d istruzione e d uso di macchine ed impianti 5
109 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUOLO DEL PREPOSTO Segnala i problemi PREPOSTO Fornisce indicazioni, procedure, strumenti di monitoraggio SPP Riferisce risultati monitoraggio 6
110 UFFICI Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno 1/8 della superficie del pavimento? Il numero di prese di corrente è sufficiente ad alimentare il numero di utenze presenti? E presente un impianto di illuminazione di sicurezza? Occorre evitare la necessità d uso continuato di adattatori multipli (prese triple) aumentando il numero di prese al momento della revisione dell impianto elettrico e in attesa di tali modifiche utilizzando prese multiple in linea (ciabatte). D P R (DxP) Sono rispettati i principi ergonomici relativi alle postazioni di lavoro? Le posture sono corrette? I cavi mobili di alimentazione attraversano pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio? Vengono usate prolunghe in modo stabile? Le utenze devono essere alimentate in modo che i cavi non costituiscano intralcio al lavoro o al passaggio. Chiedere all ente proprietario di sostituire le prolunghe con alimentazione costituita da cavi fissi. 7
111 PERSONALE AMMINISTRATIVO Traccia per interviste individuali (a campione) o di gruppo / Questionari da somministrare a tutti Descriva le operazioni che effettua abitualmente, indicando la ripartizione temporale nell arco di un giorno/settimana: Lavoro al VDT. Sportello... Compiti di tipo amministrativo.. Alla fine della giornata ha disturbi agli occhi SI NO Alla fine della giornata ha senso di affaticamento alla schiena? SI NO Conosce le prescrizioni previste dalla norma per il lavoro al VDT? SI NO Ritiene idoneo il suo sedile? SI NO Se NO perché?. Ritiene idoneo la sua postazione di lavoro al VDT? SI NO Se NO perché?. Sa a chi rivolgersi in caso di problemi connessi alla sicurezza? SI NO Descriva i rischi connessi alle diverse operazioni che svolge. 8
112 ADDETTO ALLA MANUTENZIONE Traccia per interviste individuali (a campione) o di gruppo / Questionari da somministrare a tutti Descriva le operazioni che effettua abitualmente, indicando la ripartizione temporale nell arco di un giorno/settimana Pulizia pavimenti e arredi Pulizia Impianti.. Pulizia finestre.. Conosce il significato dei simboli di pericolo dei prodotti per la pulizia? SI NO Ha l abitudine di mescolare prodotti per la pulizia? SI NO Ha mai avuto dermatiti? SI NO Utilizza regolarmente i guanti nei lavori di pulizia? SI NO I dispositivi (scale, guanti ) messi a disposizione le sembrano idonei ai fini della sicurezza? SI NO Mediamente quante ore sta seduto in un turno? Ha mai assistito a incidenti o ha subito infortuni sul lavoro? SI NO Sa a chi rivolgersi in caso di problemi connessi alla sicurezza? SI NO Descriva i rischi connessi alle diverse operazioni che svolge 9
113 Comprende la valutazione delle attività Tiene conto degli infortuni DVR DINAMICO Risultati della sorveglianza sanitaria Aggiornato in tempo reale 10
114 DVR CRITERI PROCEDURALI INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE ELENCO dei fattori di rischio CONFRONTO con entità (concentrazione, intensità) tempo esposizione misure di sicurezza attuate RISULTATO rischio residuo = reale rischio cui è soggetto il lavoratore 11
115 DVR CRITERI E STRUMENTI VALORE DEL RISCHIO R = P X G P = PROBABILITÀ G = GRAVITÀ 12
116 DVR CRITERI E STRUMENTI PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO Valore di P. Livello delle probabilità Criterio di valutazione IMPROBABILE POCO PROBABILE PROBABILE La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili ed indipendenti Non sono noti episodi già verificatisi Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in Azienda 4 ALTAMENTE PROBABILE Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Azienda o in Aziende simili o in situazioni operative simili Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in Azienda 13
117 DVR CRITERI E STRUMENTI SCALA DI GRAVITÀ DEL DANNO Valore di G. Livello delle probabilità Criterio di valutazione LIEVE MEDIO GRAVE Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile Esposizione cronica con effetti reversibili Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti 4 GRAVISSIMO Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o lesivi di invalidità totale Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti 14
118 DVR CRITERI E STRUMENTI GRIGLIA DI LETTURA NON SIGNIFICATIVO MODERATO NON MODERATO GRAVE danno 15
119 DVR CRITERI E STRUMENTI INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Correlazione tra valore del rischio ed azioni da intraprendere R > 8 Azioni correttive indilazionabili (immediato) R 4-8 Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza (un mese) R 2-3 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine (tre mesi) R = 1 Azioni migliorative da programmare nel medio-lungo termine (sei mesi) 16
120 MISURE GENERALI DI TUTELA (art. 15 DLgs 81/08) Valutazione dei rischi Programmazione della prevenzione Eliminazione dei rischi ovvero riduzione dei rischi al minimo Rispetto ergonomia Riduzione dei rischi alla fonte Sostituzione di ciò che è pericoloso con meno pericoloso Limitazione del numero dei lavoratori esposti Limitare l uso di agenti Priorità misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali Controllo sanitario Allontanamento dei lavoratori ovvero cambio mansione Informazione e formazione lavoratori, dirigenti, preposti, RLS Partecipazione e consultazione lavoratori e RLS Misure gestionali Misure di emergenza Segnali di sicurezza e avvertimento Manutenzione regolare 17
121 MISURE DI PREVENZIONE Integrare TECNICHE ORGANIZZATIVE PROCEDURALI IN-FORMATIVE 18
122 MISURE DI PREVENZIONE INTERVENTI DI PREVENZIONE Esempio relativo ad inquinanti aerodispersi Eliminazione sostanza nociva INTERVENTI ALLA SORGENTE Modifica processo produttivo Modifica impianto Modifica organizz. del lavoro Manutenzione Pulizia Controllo ritmi produttivi 19
123 MISURE DI PREVENZIONE INTERVENTI DI PREVENZIONE Esempio relativo ad inquinanti aerodispersi Aspirazione localizzata INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE Ventilazione generale Modifica organizz. lavoro Spazio Lay-out 20
124 MISURE DI PREVENZIONE INTERVENTI DI PREVENZIONE Esempio relativo ad inquinanti aerodispersi Dispositivi di protezione individuale INTERVENTI SULL UOMO Chiusura in cabina Modifica organizz. lavoro Riduzione tempo di esposizione Informazione 21
125 MISURE DI PREVENZIONE SOGGETTI COINVOLTI Datore di lavoro SPP Preposto MC RLS LAVORATORI è responsabile individua propone collabora è consultato informati 22
126 MISURE DI PREVENZIONE Programma delle misure per migliorare la sicurezza DESCRIZIONE DELLA MISURA DA ATTUARE ENTRO IL MISURA TEMPORANEA SOSTITUTIVA RESPONSABILE DATA VERIFICHE 23
127 ESERCITAZIONE / VERIFICA APPRENDIMENTO Come il preposto può contribuire all aggiornamento del Documento di valutazione dei rischi in fase di: 1. Ricognizione dei pericoli 2. Valutazione dei rischi 3. Individuazione delle misure di prevenzione 4. Applicazione delle misure di prevenzione 5. Valutazione dell efficacia delle misure di prevenzione applicate 24
128 IL RUOLO DEL PREPOSTO NELLA GESTIONE DEGLI INFORTUNI E DEGLI INCIDENTI Mat 03 La formazione del preposto 1
129 INFORTUNIO Evento lesivo accaduto per causa violenta in occasione di lavoro DEFINIZIONI dal quale possono derivare: la morte, un inabilità permanente, parziale o assoluta, un inabilità assoluta temporanea che comporta l astensione dal lavoro (definizione assicurativa). INCIDENTE Evento non voluto potenzialmente in grado di provocare danni a cose o persone ovvero infortunio mancato 2
130 FONTI INFORMATIVE ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO Denunce INAIL > 3 giorni di assenza dal lavoro tutti i lavoratori assicurati Registro infortuni > 1 giorno di assenza dal lavoro tutti i lavoratori Comunicazione INAIL > 1 giorno di assenza dal lavoro tutti i lavoratori 3
131 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO L attuale sistema di registrazione esclude gli incidenti, gli infortuni lievi e quelli a carico degli allievi non equiparati a lavoratori, per cui, in un ottica di prevenzione, diventa necessario attivare un sistema integrativo che preveda la segnalazione, la registrazione e l analisi anche di questi eventi 4
132 SISTEMA DI GESTIONE DEGLI INCIDENTI E DEGLI INFORTUNI SISTEMA DI GESTIONE DEGLI INCIDENTI E DEGLI INFORTUNI PERCHÉ La segnalazione consente la conoscenza di tutti gli infortuni, anche lievi, e degli incidenti, e promuove il coinvolgimento dei lavoratori La registrazione permette di raccogliere i dati secondo un metodo standardizzato che prevede tutte le voci significative per l analisi dell evento L analisi del singolo evento permette di riconoscere i fattori di rischio che hanno concorso al verificarsi dell infortunio o incidente e consente di individuare le misure di prevenzione correttive per evitare il ripetersi dell evento 5
133 PROCEDURE GESTIONE DEGLI INCIDENTI E INFORTUNI PREPOSTO Segnalazione infortunio/incidente LAVORATORI Registrazione infortunio/incidente (scheda) SPP SEGRETERIA Compilazione registro infortuni Comunicazione ed eventuale denuncia INAIL Analisi cause e individuazione delle soluzioni Elaborazione dati infortuni Presentazione dati alla riunione annuale Verifica/ aggiornamento DVR Presentazione dati in Collegio docenti Trasmissione dati riferiti a natura e sede della lesione ad addetti PS Responsabile di linea se l evento accade in produzione 6
134 REGISTRAZIONE L infortunio è avvenuto il giorno... alle ore... Giorno della settimana: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Luogo di accadimento... INFORTUNATO Nome. Età.. Classe.... Mansione..... DESCRIZIONE DELL INFORTUNIO Descrizione della dinamica Condizioni di rischio che hanno determinato o favorito l evento Comportamento che ha determinato o favorito l evento Natura e sede della lesione
135 SEGNALAZIONE: DURANTE L ORA DI LAVORO Momento dell infortunio durante la manutenzione (zona linea) in fase di riparazione durante l attività: (possibili nessuna, una o più risposte) sostituzione pezzi ingrassaggio urto tra colleghi utilizzo di attrezzo non idoneo nella fase di prova/avviamento attività autogestita Abbigliamento adeguato SI NO Calzature adeguate (DPI) SI NO 8
136 ANALISI, PREVENZIONE Parte riservata al SPP INCIDENTE Data... Luogo di accadimento. Descrizione.... CAUSE DELL INFORTUNIO/INCIDENTE Condizioni di rischio che hanno determinato o favorito l evento.. Comportamento che ha determinato o favorito l evento.. SOLUZIONI PER PREVENIRE UN INFORTUNIO/INCIDENTE ANALOGO - di tipo tecnico - procedurale/organizzativo - informativo 9
137 PROCEDURE GESTIONE DEGLI INCIDENTI E DEGLI INFORTUNI Preposto + SPP Informazione sulle procedure di gestione Lavoratori Segnalazione infortunio/incidente 10
138 ESERCITAZIONE / VERIFICA APPRENDIMENTO Gestione incidenti infortuni Come può il preposto informare e coinvolgere i lavoratori nella segnalazione di infortuni e incidenti?
139 In - formazione TESTO UNICO: DEFINIZIONI INFORMAZIONE complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro FORMAZIONE processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori e agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili all acquisizione di competenze utili allo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi ADDESTRAMENTO complesso delle attività dirette a far apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro 2
140 In - formazione IN-FORMAZIONE DEI LAVORATORI SOGGETTI COINVOLTI Datore di lavoro SPP Preposto MC RLS è responsabile pianifica, progetta, effettua collabora, propone collabora è consultato, propone 3
141 In - formazione IN-FORMAZIONE DEI LAVORATORI RUOLO DEL PREPOSTO Interventi formalizzati all assunzione e periodici + Sollecitazioni e comunicazioni di rinforzo PREPOSTO 4
142 In - formazione IN-FORMAZIONE DEI LAVORATORI RUOLO DEL PREPOSTO PREPOSTO Segnala i problemi connessi a comportamenti Dà indicazioni per il monitoraggio e verifica 1 3 RSPP 2 Traduce le segnalazioni in obiettivi e realizza interventi in-formativi Riferisce i risultati 4 Lavoratori 5
143 In - formazione QUATTRO REGOLE DI UN INTERVENTO IN-FORMATIVO 1 2 Avere un obiettivo L obiettivo sia concreto, realizzabile (es. maggior ordine in produzione, uso corretto attrezzature, uso di calzature adeguate ) 3 4 Quello che comunico e come lo comunico siano funzionali e coerenti con l obiettivo e adeguati al destinatario Valuto l efficacia (raggiungimento obiettivo) 6
144 In - formazione PROBLEMA OBIETTIVO CONSEGNA ESEMPIO il preposto segnala al SPP che gli addetti al magazzino in genere non usano le scarpe antinfortunistiche SPP inserisce nella in-formazione periodica i rischi da scivolamento/urti/schiacciamento, integrato da eventuali segnalazioni di infortuni connessi a questo rischio, oltre ai doveri dei lavoratori propone al Datore di lavoro una circolare/disposizione commissiona al preposto di sollecitare i collaboratori che continuano a usare DPI ADEGUATI richiede al preposto una rendicontazione finale al termine della consegna e monitoraggio uso DPI 7
145 In - formazione Perché alcuni lavoratori continuano a non usare i DPI nonostante siano state informate sui rischi? - perché sono più comode le scarpe normali - perché l hanno sempre fatto - perché non hanno mai avuto infortuni - perché lo fanno tutti - perché non tollerano imposizioni - perché la ditta non passa calzature da lavoro - perché il rischio è solo di scivolare -.. 8
146 In - formazione PERCEZIONE DEL RISCHIO dipende da Esperienze personali delle conseguenze del rischio Possibilità di partecipare alla regolazione del rischio Rischio volontario/imposto Accettazione collettiva del rischio Aspettative riferite agli effetti del rischio 9
147 In - formazione CHE COSA FA IL PREPOSTO? È di esempio (lavora in sicurezza) Valorizza gli esempi positivi (fa parlare chi usa già calzature adeguate) Adotta una comunicazione rispettosa (ascolta le ragioni, non fa prediche, attiva processi di convincimento quanto più possibile personalizzati, evidenzia i vantaggi, l utilità del cambiamento) 10
148 In - formazione FORMAZIONE DEGLI ADULTI L adulto Ha esperienza e un sistema di convinzioni costruito negli anni Si aspetta che quanto apprende gli sia utile immediatamente Reagisce meglio in ambiente collaborativo Può costituire una fonte di conoscenze Ha bisogno di convalidare le informazioni basandosi sulle sue opinioni ed esperienze Decide da solo cosa è importante apprendere 11
149 In - formazione SECONDO MEHRABIAN La comunicazione si realizza attraverso 12
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