Foglio di approfondimento Il fumo e i giovani

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1 Foglio di approfondimento Il fumo e i giovani Epidemiologia In Italia i fumatori fra i 15 e i 24 anni per il 25,3% sono maschi e per il 18,4% sono femmine. I fumatori iniziano a fumare molto presto, circa 16 anni per gli uomini e 18 per le donne. Nella fascia d età anni l 85% ha iniziato fra i 15 e i 17 anni (1). E stata messa in evidenza una forte associazione tra il titolo di studio basso dei genitori e l abitudine al fumo di sigaretta per i maschi. Il 31,6% dei ragazzi che fumano ha entrambi i genitori fumatori rispetto a meno della metà di quelli con genitori che non fumano. Per le ragazze è stata riscontrata una maggiore propensione a fumare quando in famiglia fuma la madre (2). Fattori che influenzano l abitudine al fumo nei giovani I principali motivi per cui i giovani iniziano a fumare sono riferiti come dovuti all influenza degli amici, del gruppo e al fatto di provare e avere piacere. (1) Di seguito sono riportate le percentuali riscontrate: Influenzato dagli amici (73,4%) Perché ho provato e mi piaceva / mi dava soddisfazione (15,8 %) Per "sentirmi più grande / senso di emancipazione (6,9%) Per curiosità / per provare (0,4) Influenzato dai familiari / in famiglia fumavano (2,5%) Influenzato dal partner (0,9%) Tuttavia, la valutazione del comportamento giovanile riguardo al fumo dipende da un processo multifattoriale complesso che uno studio del Cochrane Tobacco Addiction Group identifica come fattori ambientali, socio demografici e comportamentali individuali. (3) Tra i fattori ambientali importante è l esempio della famiglia, in particolare i genitori i fratelli, l atteggiamento dei genitori riguardo al fumo, l attaccamento ai genitori e l ambiente familiare, i coetanei fumatori, gli atteggiamenti e le norme osservati dai coetanei. Tra i fattori socio demografici importante è l età, la provenienza etnica, il livello socioeconomico dei genitori e l indipendenza economica. I comportamenti individuali che influenzano l abitudine al fumo sono il rendimento scolastico, lo stile di vita, il livello di autostima, l atteggiamento verso il fumo e i fumatori, il livello di stress, la preoccupazione per la salute (ultimo posto). (Tab.1) (4) Tab. 1. Fattori che influenzano l abitudine al fumo tra i giovani. (da: Verso una scuola libera dal fumo. Guida per il controllo del fumo di tabacco negli ambienti scolastici. Dipartimento di Prevenzione Azienda ULSS 12 Veneziana 2005)

2 In un recente studio condotto da McVea, e coll. è stato dimostrato che i motivi che spingono un adolescente a smettere di fumare sono diversi da quelli degli adulti. La ricerca evidenzia che la motivazione personale per smettere di fumare va sviluppata utilizzando anche il contesto sociale in cui è inserito l'adolescente e che può rappresentare un freno o un incentivo. Il gruppo dei pari, se composto da fumatori, sembra giocare per lo più un ruolo negativo. I genitori possono essere efficaci se costanti e restrittivi, ma solo se hanno una buona relazione con i loro figli e se inviano messaggi coerenti con il loro comportamento. Lo studio sottolinea l'importanza di fornire interventi di supporto specifici e strutturati appositamente per gli adolescenti poiché i ragazzi devono essere aiutati ad elaborare nuove strategie, anche di tipo concreto, e a costruire nuove abitudini. Soprattutto va loro mostrato che smettere di fumare consiste in una profonda modificazione del proprio stile di vita. (5). Secondo un altra analisi, l attrazione verso il fumo e le altre sostanze psicoattive potrebbe derivare, almeno in parte, dalla possibilità di offrire una risposta ad alcuni bisogni che si manifestano in particolare in questa fase della vita. (Tab.2) (6) Bisogno di avere un immagine di sé positiva: vi è la probabilità che il ragazzo possa identificare il fumare, l assumere alcolici o droghe illecite come un modo per migliorare l'immagine di sé. Bisogno di autonomia, emancipazione, sfida : l uso di una sostanza può essere vissuto come un modo per dimostrare di essere più adulti ed emancipati, di gestire la propria vita. Bisogno di appartenenza e di prestigio rispetto al gruppo dei pari : essere accettati e apprezzati dalla propria compagnia diventa essenziale, e per questo il ragazzo adotta gli stessi atteggiamenti e comportamenti dei coetanei (il fumo di tabacco può entrare a far parte degli elementi che fungono da facilitatori all integrazione nel gruppo); l approvazione degli amici è infatti molto importante quando si inizia a fumare e, successivamente, nella strutturazione dell abitudine contano quanti e quali amici fumano. Bisogno di alleviare gli stati di disagio e di regolare le emozioni : l uso di sostanze psicoattive può essere utilizzato come un mezzo per regolare le emozioni, soprattutto in un adolescente che si trova ad affrontare grandi trasformazioni psicofisiche. Anche il fumo di tabacco può essere uno strumento per contrastare ansia, tensione, depressione e bassa autostima. Bisogno di modificare gli stati di coscienza e il ricercare sensazioni piacevoli : l uso di sostanze psicoattive può essere utilizzato come un mezzo per abbassare le difese e le inibizioni, facilitando così la comunicazione con gli altri. Imitazione di modelli e pubblicità: star della musica, del cinema, della televisione, di leaders in generale. Tab 2 Bisogni dei giovani che influenzano l abitudine al fumo Anche la pubblicità diretta e indiretta dei prodotti del tabacco, insieme ad altre strategie di marketing usate dalle industrie produttrici dei prodotti del tabacco, porta ad un aumento delle sperimentazioni da parte dei giovani e, di conseguenza, al vero rischio di diventare consumatori abituali. L OMS, per celebrare la Giornata Mondiale senza Tabacco del 2008 dedicata ai giovani ha scelto questo messaggio: L OMS ritiene che uno dei modi più efficaci con cui i governi possono proteggere i giovani dall iniziazione al fumo e dal diventare consumatori abituali sia la proibizione diretta e indiretta della promozione dei prodotti del tabacco e della sponsorizzazione di qualsiasi evento da parte dell industria del tabacco

3 Il ruolo della scuola Dato che la Scuola, insieme alla famiglia, è il luogo privilegiato dove avviene l educazione e la formazione dei giovani per l adozione di stili di vita sani e di comportamenti sicuri, è auspicabile che essa diventi un ambiente di vita salutare in cui vivere e che promuova e realizzi interventi educativo-formativi periodici per evitare l iniziazione al fumo. Tali interventi vanno attuati attraverso la sensibilizzazione e la partecipazione attiva, in tutti i cicli scolastici, degli studenti, degli insegnanti, del personale scolastico non docente, dei dirigenti scolastici, dei genitori, degli operatori sanitari e delle personalità di spicco della comunità. (4) Secondo il Cochrane Tobacco Addiction Group (7) per inibire efficacemente l iniziazione e l acquisizione dell abitudine al fumo tra i giovani, i programmi scolastici devono contemplare necessariamente alcuni interventi: la creazione di ambienti sociali favorevoli allo sviluppo di risorse e capacità critiche e decisionali individuali; lo sviluppo della capacità di riconoscere la pressione sociale che spinge a fumare e incrementare la capacità di resistere (programmi di rinforzo sociale); lo sviluppo delle capacità idonee ad individuare e mettere in atto comportamenti alternativi (programmi sulle norme sociali); lo sviluppo della personalità attraverso un training per l acquisizione dell autonomia; lo sviluppo contemporaneamente di diverse competenze attraverso l informazione e l addestramento per il rinforzo della capacità di resistere alla pressione sociale (programmi compositi). L Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso una meta-analisi realizzata negli Stati Uniti da cui emergono delle specifiche indicazioni per l attuazione di interventi preventivi in ambito scolastico e che sono riassunte nelle seguenti otto strategie (8) la prevenzione del tabagismo va inserita nel regolare piano di studi e deve prevedere un minimo di dieci lezioni ripartite nell arco di due anni con una lezione di richiamo nell anno successivo; la preparazione degli studenti va orientata al saper rifiutare il tabacco, anche grazie ad una conoscenza delle influenze sociali che inducono all uso e degli effetti a breve termine del fumo sull organismo; la pianificazione degli interventi va attuata in forma integrata all'interno dei programmi scolastici, in modo che possano essere applicati in classi diverse, secondo un piano di studi flessibile e generalizzabile; la prevenzione del tabagismo va collocata alla fine della scuola elementare o nelle prime classi della scuola media inferiore (tra i 10 e gli 11 anni); la partecipazione diretta degli alunni è fondamentale per lo svolgimento dei programmi, pur restando affidata agli insegnanti la responsabilità della direzione degli interventi; il sostegno dei genitori ai programmi di prevenzione va ricercato ed incoraggiato; la formazione specifica degli insegnanti va proposta da personale esperto, come operatori sociosanitari delle ASL; l'approccio adottato deve essere accettato ed integrato, socialmente e culturalmente, con l intera comunità territoriale

4 Aiutiamoli a dire di no al fumo Particolare attenzione va posta agli interventi per scongiurare l iniziazione al fumare tabacco in quanto i programmi di prevenzione incentrati sulla descrizione dei danni da fumo sono risultati inefficaci (la paura non scoraggia la scelta di fumare). I giovani che si avvicinano al fumo non sono molto interessati alle cose che succederanno in un lontano futuro e imparano più facilmente dall esperienza (attraverso la partecipazione attiva, la riflessione e la discussione), dalle persone che prendono a modello e non da ciò che gli adulti ritengono giusto per loro. I valori importanti per loro e su cui fare leva sono l amicizia, i modelli, il mettere alla prova se stessi, la realizzazione di sé, l essere sportivi, l essere alla moda. A scuola è necessario INSEGNARE A SCEGLIERE, ossia insegnare a mettere in atto strategie che rendano i ragazzi consapevoli delle conseguenze che può comportare una scelta sbagliata, quindi insegnare a: Conoscere Interpretare Valutare - Scegliere favorendo i processi di crescita che inducono e promuovono le capacità di prendere decisioni; fornendo conoscenze circa gli effetti a breve termine dell uso di tabacco, le pressioni sociali e dei coetanei e facendo acquisire capacità specifiche per rifiutare la sigaretta. E possibile utilizzare alcuni programmi antifumo specifici per studenti pubblicati in internet per: A) Scuola secondaria di primo grado (classe seconda): 1- LIBERI DI SCEGLIERE Programma di prevenzione dell abitudine al fumo per ragazzi della scuola secondaria di primo grado (preferibilmente classe seconda) Il programma mira ad aiutare i ragazzi a comprendere il complesso di fattori che inducono le persone a fumare sviluppando le conoscenze e le capacità necessarie ad identificare questi fattori insistendo sulle pressioni sociali che spingono a iniziare a fumare (gruppo di coetanei, modelli familiari, offerta sociale informazione, pubblicità) Obiettivi Formare gli insegnanti alla conduzione di un programma antifumo nelle classi. Promuovere nei ragazzi comportamenti adeguati per resistere alle pressioni psicologiche che spingono ad iniziare a fumare. Saper elaborare messaggi che promuovano la salute e che spingono le persone a non fumare Tempo previsto per la realizzazione a scuola n. 10 ore Il programma è reperibile sul seguente indirizzo della Regione Veneto: 2- IO NON FUMO E TU Programma di prevenzione del tabagismo per ragazzi della scuola secondaria di primo grado (preferibilmente classe seconda) Il programma mira a insegnare ai ragazzi la capacità di far fronte alle pressioni sociali e di comportarsi da non fumatore Obiettivo: far sì che i ragazzi s impadroniscano di alcune competenze sociali che li aiutino a saper essere non fumatore orientando le proprie scelte verso stili di vita sani Tempo previsto per la realizzazione a scuola: 10 ore più 5 interdisciplinari Il programma è reperibile sul seguente indirizzo della Regione Lombardia: &packedargs=menu-to-render%3D &pagename=DG_SANWrapper#

5 B) Scuola secondaria di primo grado (classe terza) e biennio della scuola secondaria di secondo grado: 1- MEDIA SHARP LIBERI DAL FUMO Programma volto alla prevenzione dell abitudine al fumo e del consumo di alcolici da parte dei ragazzi della scuola secondaria (Regione Lombardia) Il programma cerca di rendere i giovani protagonisti del percorso educativo (evitando la solita lezione didattica) fornendo gli strumenti per smontare e rimontare i prodotti mediatici che effettuano una pressione non indifferente su tutti: giovani ed adulti. Obiettivo Sviluppare il senso critico degli studenti adolescenti verso i processi sociali, economici e psicologici che, tramite i Media, inducono a fumare Tempo previsto per la realizzazione a scuola: circa 15 ore Il programma è reperibile sul seguente indirizzo della Regione Lombardia: &packedargs=menu-to-render%3D &pagename=DG_SANWrapper# Sempre nel sito citato della Regione Lombardia è possibile reperire moduli didattici per la scuola dell infanzia e le elementari. BIBLIOGRAFIA E SITIGRAFIA 1. R.Pacifici Rapporto sul fumo in Italia Laura Iannucci, Gabriella Sebastiani, Lidia Gargiulo La prevalenza dei fumatori in Italia. Disuguaglianze sociali e differenze di genere. Verso una società libera dal fumo ISTAT Roma, 24 gennaio Cochrane Tobacco Addiction Group, Centro Cochrane Italiano, Prevenzione dell abitudine al fumo nei giovani, Effective Health Care, edizione italiana, Zadig editore, vol.4 n.3 maggio-giugno Dipartimento di Prevenzione Azienda ULSS 12 Veneziana Verso una scuola libera dal fumo. Guida per il controllo del fumo di tabacco negli ambienti scolastici, B4CD013BD959/0/libroscuolapersito.pdf 5. McVea K.L.S.P., Miller D.L., Creswell J.W., McEntarrfer R. e Coleman M.J. (2009). How Adolescents Experience Smoking Cessation, Qualitative Health Research, 19(5), J.D.Sargent et al Exposure to Movie Smoking Among US Adolescents Aged 10 to 14 Years: A Population Estimate, Pediatrics, 2007; 7. Cochrane Tobacco Addiction Group, Schoolbased programmes for preventing smoking-2002, Reducing Tobacco use among youth: communitybased approaches, 1997, 8. Chollat-Traquet C., Evaluating Tobacco Control Activities: Experiences and Guiding Principles. WHO, Geneva, ISBN: A cura di: Dott. ssa Tiziana Baccolo, Dott.ssa Maria Rosaria Marchetti Dipartimento Medicina del Lavoro ISPESL.

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