SIERRA LEONE: PREVENZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO DONNE E BAMBINI Codice progetto: EIDHR/2009/

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1 SIERRA LEONE: PREVENZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO DONNE E BAMBINI Codice progetto: EIDHR/2009/ QUADRO PAESE Dopo la dominazione coloniale inglese ( ) e un periodo di relativa prosperità negli anni '50 legato alle attività minerarie, la Sierra Leone ha conosciuto un progressivo declino economico, per il fiorire di un mercato cladestino dei diamanti, ma anche per le politiche d'aggiustamento strutturale imposte negli anni '80 dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), quando il taglio della spesa pubblica gravò inevitabilmente sui ceti più poveri della popolazione, ossia la gran parte. La già grave situazione socioeconomica del paese si è ulteriormente aggravata con la guerra civile che ha avuto luogo dal 1991 al 2002, quando la guerra in corso in Liberia sconfinò nel paese innescando tensioni interne latenti e gli interessi economici legati alle compagnie di diamanti Infatti la Sierra Leone dispone d'enormi risorse naturali, ha un territorio che permetterebbe colture diversificate e un mare molto pescoso, oltre ai vantaggi del porto naturale di Freetown, protetto dalla penisola su cui sorge la capitale. Eppure la maggior parte della popolazione è estremamente povera. Il conflitto ha intaccato gravemente la capacità delle famiglie di soddisfare i bisogni primari, quali un'alimentazione adeguata, l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. Le donne e i bambini sono le vittime principali della povertà in cui versa il paese, come tragicamente dimostrano i tassi di mortalità, tra i più alti al mondo nonostante la riduzione della mortalità infantile negli ultimi anni che, dal 2001 è HEADQUARTERS: VIA F. DE LEMENE MILANO - ITALIA TEL r.a. - FAX COOPI@COOPI.ORG - - C.F. e P.IVA

2 passata da 316 bambini morti ogni nati vivi al dato attuale di 283 decessi prima del 5 anno di vita. COOPI IN SIERRA LEONE Si tratta di un paese storico in quanto a presenza di COOPI. Per tutta la durata del conflitto COOPI è stata ONG di riferimento per il recupero dei bambini soldato (nel 2000 il 30% dei combattenti della Sierra Leone aveva meno di 15 anni mentre il 90% delle bambine rapite è stata violentata, molte sono state uccise e ridotte in schiavitù) presso il fronte ribelle e il loro reinserimento in famiglia, il sostegno fisico e psicologico, il reinserimento in società. Oggi i progetti presenti in Sierra Leone sono la continuazione logica di tali interventi. Continuiamo a lavorare con i giovani e le donne principalmente, con progetti di sicurezza alimentare e di difesa dei diritti umani, coinvolgendo gli ex bambini soldato, le donne vittime di violenza, le loro famiglie, molto povere. L obiettivo generale è lavorare sull infanzia e sui giovani come mezzo per attenuare l impatto della guerra per costruire il futuro. IL PROGETTO Prevenzione e protezione delle violenze contro donne e bambini a Kono, distretto occidentale

3 Obiettivi Il progetto ha come obiettivo la prevenzione e la protezione dalle violenze contro donne e bambini, gravi violazioni del loro diritto di uguaglianza e dignità. In particolare si rivolge l'attenzione alle violenze domestiche, allo sfruttamento sessuale e agli abusi legati alle pratiche tradizionali quali la mutilazione genitale femminile ed il matrimonio in giovane età. L'obiettivo dell'azione è di accrescere la capacità delle organizzazioni della società civile di partecipare alla costruzione di una cultura del rispetto dei diritti umani in Sierra Leone, in particolare nelle 40 comunità dell'area dell'azione, rinforzando inoltre i collegamenti tra le istituzioni e migliorando la possibilità di accesso alla tutela legale per le vittime di abuso. Il contesto La Sierra Leone è tra i paesi classificati più in basso nell indice si sviluppo umano, e alla 153esima posizione su 156 in quanto all indice di sviluppo di genere (UNDP 2008, Human Development Report). La pratica della violenza contro donne e bambini è ampliamente diffusa ed accettata nel paese, facilitata da una struttura sociale dove donne e bambini sono considerati in posizione di inferiorità e dove la violenza perpetua la loro subordinazione mettendo in moto un circolo vizioso di difficile rottura. Secondo una ricerca di UNIFEM (2008, United Nations Development Fund for Women), il 67% delle donne ha subito violenza in famiglia in Sierra Leone. Il fenomeno prevalente è l uso della forza (83.5%), seguito dalle violenze sessuali (79.9%), matrimoni in giovane età (72.5%) ed iniziazione con la forza delle ragazze (68.7%). Una indagine partecipativa di vulnerabilità compiuta da COOPI sulle diverse comunità target del progetto conferma la crescita di violazioni di diritti umani di tale genere. La consapevolezza di donne e bambini in merito ai loro diritti è limitata, specialmente nelle zone agricole come il distretto di Kono e la zona rurale della Sierra Leone Occidentale e uno dei bisogni ritenuti più importanti proprio dalle donne e dai ragazzi delle comunità intervistate è stato identificato nella necessità di maggiore formazione e sensibilizzazione su tali questioni. Alle vittime di violenza mancano servizi di supporto ai quali rivolgersi, dei quali spesso si ignora l esistenza o che sono molto distanti o ai quali non ci si rivolge per paura di essere esposti a pettegolezzi e/o ulteriori ritorsioni in famiglia e nella comunità. La mutilazione genitale femminile è ampiamente praticata, specialmente nel distretto di Kono e accettata sia dagli uomini che dalle donne. La tutela legale delle vittime è praticamente inesistente, considerando la mancanza di fiducia e confidenza nel sistema di giustizia. Le leggi di costume, discriminatorie nei confronti delle donne

4 sono generalmente applicate con poche opzioni per le donne di invocare la parità di trattamento nei loro confronti, a causa dello scarso potere in campo decisionale ed una limitata rappresentanza politica, nonché per una struttura sociale ancora profondamente patriarcale e maschilista. Anche le unità di supporto alle famiglie (una sorta di consultori familiari) hanno scarse capacità di far fronte ai casi di violenza che vengono loro riportati, mancando figure specifiche di riferimento competenti sul tema dei diritti umani ed essendo scarse le risorse a disposizione. Inoltre, anche la commissione per i diritti umani della Sierra Leone (HRCSL, Human Rights Commission of Sierra Leone) ha una limitata capacità di monitoraggio delle violazioni dei diritti umani a livello comunitario, nonostante si auspichi il decentramento delle strutture nazionali a livello locale. La situazione è ancora più delicata per donne e bambini disabili e che, per la loro vulnerabilità e discriminazione sono ancora più a rischio di violenza. Beneficiari del progetto 4,000 uomini e donne delle 40 comunità identificate dal progetto (100 per villaggio) beneficeranno del progetto; 160 duty-bearers (autorità tradizionali religiose che hanno un ruolo fondamentale in queste comunità rurali) verranno sensibilizzati in merito al ruolo che devono avere nella prevenzione e protezione della violenza su donne e bambini; 30 media rappresentativi saranno sensibilizzati e coinvolti in campagne radio specifiche ed eventi di sensibilizzazione per raggiungere le comunità target; 200 donne delle 40 comunità coinvolte nel progetto (5 per comunità) saranno chiamate a costituire 40 gruppi attivi di riferimento (WAT, Women Action Teams), organizzati in 2 network distrettuali, e saranno adeguatamente formate e finanziate al fine di provvedere ad attività di sostegno e per le vittime di violenza; 800 donne e bambini vittime di violenza saranno assistiti con un supporto di natura psicologica ma anche legale; a livello istituzionale 4 Unità di supporto alla famiglia saranno formate e sostenute per intervenire su donne e bambini vittime di violenza e sulle loro famiglie. Complessivamente i beneficiari finali del progetto saranno donne e bambini che vivono nelle 40 comunità coinvolte, che potranno avere accesso ad una struttura di protezione e di prevenzione della violenza forte e radicata sul territorio. Le organizzazioni comunitarie saranno poi punto di riferimento per le istituzioni nazionali come la Commissione per i diritti umani, il Ministero del Social Welfare, Gender and Children s Affair, le agenzie governative (almeno 100) attive nel campo della prevenzione della violenza e del rispetto dei diritti delle donne, che indirettamente beneficeranno del network con le associazioni della società civile create per monitorare e seguire i casi di violenza nel paese.

5 Risultati attesi dal progetto e principali attività RISULTATO 1: aumentare la consapevolezza dei diritti di donne e bambini su un target di circa 4000 persone, abitanti delle 40 comunità coinvolte nel progetto. Lo staff del progetto provvederà alla formazione e sensibilizzazione di almeno 100 persone designate all interno delle 40 comunità prescelte nel distretto di Kono e Western Area. Considerando la presenza di COOPI nell area per precedenti progetti, si identificheranno figure femminili di riferimento ritenute idonee al progetto, ma fondamentale sarà anche il coinvolgimento di uomini per generare un effetto più sostenibile a livello comunitario. Altra attività fondamentale di advocacy andrà effettuata con i 160 duty bearers della comunità, affinchè a loro volta siano in grado di sensibilizzare la comunità in merito alla protezione dei diritti delle donne e dei bambini. L attività di advocacy sui media è ritenuta altrettanto importante (radio e giornali) come strumento di influenza sulle attitudini culturali riguardo ai diritti dei bambini e delle donne. RISULTATO 2: creare all interno delle comunità, 40 gruppi attivi di riferimento (Women Action Teams) per la prevenzione e la protezione dei diritti delle donne e dei bambini Il progetto prevede la creazione di un network di donne sul territorio che si attivi per sostenere I propri diritti e quelli dei bambini, attraverso la loro presenza attiva all interno delle comunità ed eventi specifici organizzati per sensibilizzare e promuovere il tema. Le attività previste per il raggiungimento di tale obiettivo sono: coinvolgimento di attori già in precedenza attivi sui progetti di COOPI, in prevalenza donne e giovani, identificando 200 donne che per carattere e volontà risultino idonee al progetto. La partecipazione maschile sarà ovviamente incoraggiata e promossa. Una volte identificate, attraverso una indagine partecipativa, verranno quindi adeguatamente formate circa i loro diritti e gli strumenti di protezione legali

6 disponibili, affinchè possano quindi costituire i 40 WAT (Women Action Teams). Lo staff del progetto provvederà quindi a supportare i WAT nella strategia di sensibilizzazione della comunità e delle autorità tradizionali sui diritti di donne e bambini e i necessari cambiamenti a livello comunitario per la prevenzione e la protezione dalle violenze. Talk shows attraverso radio comunitarie, rappresentazioni teatrali, fiere e dibattiti potranno risultare utili all obiettivo RISULTATO 3: fornire supporto psicologico e legale ad 800 vittime di violenza, donne e bambini attraverso i WAT e 2 strutture distrettuali, adeguatamente formati per fornire supporto e consulenza alle vittime di violenza. Questo risultato risponde all esigenza di fornire dei sistemi di riferimento e protezione legale per donne e bambini vittime di violazione di diritti umani all interno delle comunità, che attualmente sono riluttanti a trasmettere il problema fuori dal nucleo familiare, per la mancanza di strutture di riferimento di facile accesso. I WAT pertanto provvederanno a fornire il legame mancante con la struttura di protezione dei diritti umani già esistente a livello nazionale. I WAT infatti faciliteranno la mediazione nei casi non gravi, mentre faranno da tramite verso le strutture distrettuali a Koidu Town e Freetown per i casi più gravi, dove saranno fisicamente create delle infrastrutture capaci di fornire supporto medico, psicologico e legale. Le attività previste per raggiungere questo risultato sono: formazione ai 200 membri dei WAT affinchè acquisiscano competenze circa l identificazione di violenze contro donne e bambini presso le comunità interessate e quindi sappiano monitorare e supportare ciascun caso concreto con consulenza, supporto psicosociale, mediazione nella comunità e supporto legale nei casi più gravi e medico (attraverso le strutture distrettuali). I casi più gravi che si stimano intorno al 30% del totale, saranno passati alle strutture distrettuali (con adeguate strutture di collegamento). Tali strutture, dotate di uffici di supporto e logistica di base (trasporti) necessari per esplicare la loro funzione, andranno ad integrare gli organi istituzionali già esistenti (HRCSL/ Comitati distrettuali per i diritti umani). RISULTATO 4: mettere in collegamento le strutture comunitarie e le istituzioni rilevanti nazionali per il monitoraggio dei diritti delle donne e dei bambini al fine di favorirne la protezione. Le attività previste sono: promozione di workshops di lavoro con il HRCSL (Human Rights Commission of Sierra Leone), i partners e gli attori di riferimento del progetto. COOPI svilupperà moduli user-friendly per i WAT e Centri distrettuali per il monitoraggio dei diritti umani.

7 La formazione dei supporti comunitari includerà quindi anche la compilazione di reports, che saranno prodotti e condivisi con il HRCSL su base mensile. Anche i FSU (Family Support Unit) della polizia della Sierra Leone, che sono le strutture istituzionali di base incaricate di occuparsi dei casi di violenza più gravi, che operano insieme allo staff del Ministry of Sociale Welfare Gender and Children s Affaire (MSWGCA), saranno coinvolti in workshop insieme ai WATs, alle strutture distrettuali e al HRCSL, nonché agli stakeholder rilevanti, al fine di chiarire, coordinare e rafforzare i link necessari a garantire protezione alle vittime di violenza dal livello comunitario al livello nazionale. Attualmente infatti tali strutture nazionali sono spesso locate in aree non facilmente accessibili alle zone rurali e lo staff impiegato del MSWGCA è decisamente insufficiente a coprire i bisogni. La diffusione di strutture più vicine alle comunità può facilitare il loro lavoro, creando network sul territorio molto più efficaci. Saranno inoltre promosse pubblicazioni e ricerche che monitorino i dati e l implementazione del progetto, con i risultati raggiunti, le lezioni apprese, raccomandazioni e miglioramenti possibili, che possono essere usati dal HRCSL per il suo lavoro di advocacy con altre istituzioni rilevanti compresi i District Councils e i Ministeri a ciò preposti Efficacia del progetto: Le attività proposte all interno del progetto sono il frutto di una consolidata esperienza in tema di diritti umani e coinvolgimento delle comunità sul territorio, per contribuire in modo significativo a rendere più comprensivo ed integrato il sistema di promozione e protezione dei diritti delle donne e dei bambini a livello nazionale. L efficacia quindi degli strumenti istituzionali già esistenti (esempi: Gender Acts, Child Rights Act 2007, FSU, HRCSL) viene resa più incisiva a livello locale. L azione inoltre prevede l integrazione degli aspetti di prevenzione e protezione dalla violenza ad aspetti più culturali riguardo ai diritti umani. Quello che viene identificato come community based approch è stato già in precedenza sperimentato da COOPI come il più efficace per introdurre cambiamenti culturali, di attitudine e di comportamento e per il coinvolgimento dei meccanismi istituzionali di riferimento. Sostenibilità del progetto COOPI faciliterà la ricerca di finanziamenti locali, inclusa la possibilità di studiare entrate autosostenibili. I networks distrettuali saranno invitati a scrivere proposte di management operative, con il coordinamento di COOPI ed il coinvolgimento delle istituzioni nazionali. Il coinvolgimento infatti del HRCSL e dei FSU nonché la

8 capillarità dell intervento a livello locale garantisce la continuità dell impatto sui gruppi rilevanti nel tempo, istituzionalizzando il sistema e le esperienze e contribuendo alla diffusione di un framework sulla protezione dei diritti umani, garantendo la sostenibilità del progetto a livello politico. Durata del progetto 48 mesi a partire dal 11/01/2010 Donatori istituzionali Il budget totale del progetto è pari a euro. Finanziatore istituzionale: Unione Europea. Quota COOPI da coprire ,00.

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