Donne immigrate e posto di lavoro: Come viene percepito il percorso di integrazione dalle colleghe italiane. STUDIO PILOTA

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1 Donne immigrate e posto di lavoro: Come viene percepito il percorso di integrazione dalle colleghe italiane. STUDIO PILOTA

2 Indice INTRODUZIONE...3 LE DONNE INTERVISTATE: CHI SONO, DA DOVE VENGONO E QUALI MESTIERI SVOLGONO... 4 QUALE ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLE DONNE IMMIGRATE... 8 IL DISAGIO SOCIALE DELLE DONNE IMMIGRATE PERCEPITO DALLE LAVORATRICI ITALIANE CONCLUSIONI

3 Introduzione Conformemente a quanto accaduto nei paesi dell'unione Europea anche in Italia negli ultimi anni il mercato del lavoro al femminile è cambiato notevolmente. L'Istat rileva che nel decennio il numero delle donne occupate nel settore dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi è aumentato di circa 1,5 milioni. Tale incremento non risulta omogeneo su tutto il territorio nazionale: su quasi un milione e mezzo di nuove lavoratrici registrate oltre 1,2 milioni sono al Centro-rd e solamente 182. al Sud. Nel 25 si registrano 9 milioni di donne occupate nel nostro paese; il tasso di occupazione femminile si attesta al 45,3%. 1 Le regioni che registrano i tassi più elevati sono l'emilia Romagna (6%), la Valle D'Aosta (57,9%) e il Trentino A.A. (56,8%); al contrario la Puglia, la Campania e la cilia registrano i tassi più bassi (rispettivamente 26,8%, 27,9% e 28,2%). A livello provinciale i tassi di occupazione femminile più alti si osservano a Bologna (63,2%), Modena-Ravenna (62%) e Ferrara (6%) mentre Foggia (21,2%), Crotone (23,8%) e Napoli (24,4%) registrano i tassi più bassi. L'inserimento lavorativo delle donne immigrate nel nostro paese sta vivendo analoghi significativi cambiamenti. Secondo dati Inail nel triennio si registra una sensibile crescita delle donne straniere assicurate. 2 Da quasi 442. donne assicurate nel 22 si è passati a quasi 66.: un incremento pari a circa il 5%. Nel 24 le donne immigrate assunte erano circa 45. con contratti a tempo determinato e poco più di 26. con contratti a tempo indeterminato. L'inserimento continua ad avvenire soprattutto nel settore dei servizi domestici e dell'assistenza agli anziani oltre che nell'industria di ogni genere e nell'agricoltura. Sulla base di questi numeri si è pensato di porre l attenzione sui rapporti che si instaurano sul posto di lavoro tra le donne italiane e quelle immigrate considerando che il mondo del lavoro costituisce un punto focale nel processo di integrazione delle persone. Qual è l atteggiamento delle donne italiane nei confronti delle colleghe immigrate? Come vedono il loro ingresso nel mondo del lavoro? Come 1 ISTAT (25 ), Rilevazione sulle forze di lavoro, 2 INAIL ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO, 25, Rapporto annuale 24, Roma 3

4 affronta la sua quotidianità la donna immigrata che, già costretta a vivere il più delle volte situazioni di disagio a causa delle molte difficoltà che incontra durante il suo processo di integrazione nel nostro paese si ritrova a lavorare a contatto con cittadini italiani in un ambiente del tutto nuovo e sconosciuto? Quali sono le cause più frequenti di tale disagio? E a cosa possiamo ricondurle? Lo studio è stato realizzato nel corso del 26 attraverso la somministrazione di 6 questionari a donne italiane che lavorano a stretto contatto con colleghe straniere. Il questionario è stato costruito al fine di rilevare gli eventuali problemi di relazione con le donne immigrate all interno dell ambiente di lavoro, le condizioni stesse di lavoro e le opinioni sull ambiente e le eventuali cause di disagio. è cercato di rilevare anche l atteggiamento assunto dalle donne italiane in merito alla presenza delle lavoratrici straniere; è stato pertanto chiesto di esprimere opinioni su eventuali problemi causati dalla presenza di donne straniere in determinati ambienti lavorativi. Le donne intervistate: chi sono, da dove vengono e quali mestieri svolgono La maggior parte delle donne intervistate è impiegata in aziende ed enti presenti nel rd Italia (58%); il restante 42% lavora nel Centro (22%) e nel Sud (2%). 2% 22% 58% rd Centro Sud Figura 1 - Lavoratrici italiane intervistate per area geografica di provenienza Il 14% delle intervistate è impiegato nella provincia di Ravenna, il 13% nella provincia di L'Aquila, il 12% in quella di Roma, l'11% e il 1,5% nelle province di 4

5 Forlì-Cesena e di Milano. Seguono le province di Pordenone (6,5%), Bari (5,5%), Alessandria e Piacenza (4%), ena (3%), Parma, Perugia e Terni (2,5%), Firenze (2%), Treviso (1,5%), Reggio Emilia, Modena e Catania (1%) ed infine Bologna e Brindisi (,5%) , ,5 5, ,5 2,5 2,5 1,5 1, ,5,5 AL BO FC LC MI MO PR PC PN RA RE TV FI PG RM SI TR BA BR CT AQ rd Centro Sud Figura 2 Lavoratrici italiane intervistate per provincia di appartenenza. Valori percentuali Il 47% è impiegato nel settore dei servizi (il 17,7% nella ristorazione e nell'alberghiero, il 14% nella sanità, il 1% nel commercio, il 3,5% nelle imprese di pulizie, l'1,8% nella pubblica amministrazione); il 27,5% nel settore industriale (il 9,5% nel metalmeccanico, il 7,5% nell'industria del legno, il 5% nel chimico, il 3,5% nel calzaturiero e il 2% nel tessile); infine il 25,5 nel settore agricolo. Figura 3 Lavoratrici italiane intervistate per settore di impiego. Valori percentuali 47, 25,5 Agricoltura Industria Servizi La maggior parte delle intervistate sono operaie (43%); seguono le operatrici socio-sanitarie (15%), le 27,5 braccianti agricole (12,7%), le cameriere (9,2%) e le commesse (6,2%). Il 5% svolge la mansione di addette 5

6 alle pulizie, il 2,5% sono cuoche, il 2% manager, l'1,8% insegnanti, l'1,7% impiegate ed infine l'1% segretarie Commessa 6,2 Cameriera 9,2 Cuoca 2,5 1,7 Impiegata Operaia 43 Segretaria 1 1,8 Insegnante Addetta pulizie 5 Oss 15 12,7 Bracciante Manager 2 Figura 4 Lavoratici italiane intervistate per mansione svolta. Valori percentuali Oltre la metà delle intervistate dichiara di svolgere quella specifica mansione da non oltre 1 anni (52,5%); il 25,5% dichiara di svolgere quel lavoro da 1 a 2 anni circa e il 18,2% da 2 a 3 anni circa. Percentuali minori si registrano per coloro che dichiarano di essere impiegate per quella mansione da oltre 3 anni. 18,2 4,1 Figura 5 Lavoratrici italiane intervistate per durata di impiego. Valori percentuali 25,5 Da non oltre 1 anni Da 1 a 2 anni Da 2 a 3 anni Oltre 3 anni Il 39,7% delle intervistate ha età compresa tra i 37 e i 46 anni, il 34,6% tra i 27 e i 52,2 36 anni, il 19,7% tra i 47 e i 56 anni. 6

7 Figura 6- Lavoratrici italiane intervistate per classi di età. Valori percentuali 19,7 3,2 2,8 34, anni anni anni Il 41,4% dichiara di vivere in coppia con figli, il 19,8% afferma invece di 39, anni anni vivere con la famiglia di origine o in coppia senza figli. Il 14,2% vive da sola con figli, mentre il 4,9% vive completamente sola. Figura 7 Lavoratrici italiane intervistate per condizione abitativa. Valori percentuali Quasi la metà del 19,8 19,8 campione utilizzato ha un diploma di scuola media 4,9 Famiglia di origine Coppia senza figli inferiore (46,6%), il Coppia con figli 25,5% è in possesso di un diploma di scuola media 14,2 Sola con figli Sola con figli 41,4 superiore, l'11,6% possiede un diploma di specializzazione, il 1,1% ha la licenza elementare ed infine il 6,4% ha conseguito una laurea. 7

8 11,6 6,4 1,1 25,5 46,6 Scuola elementare Scuola media inferiore Scuola media superiore Dipl. specializzazione Laurea Figura 8 Lavoratrici italiane intervistate per titolo di studio. Valori percentuali Quale atteggiamento nei confronti delle donne immigrate La prima parte del questionario è stata formulata al fine di rilevare l'atteggiamento assunto dalle intervistate nei riguardi delle colleghe immigrate in ambito lavorativo. E' stato chiesto loro di esprimere la propria opinione in merito a eventuali problematiche determinate dalla presenza di donne immigrate: la difficoltà di comunicazione tra le donne italiane e le donne immigrate, l'aumento del carico lavorativo e l'emergere di relazioni conflittuali, le incertezze sugli scopi da perseguire e sui mezzi da utilizzare. La maggior parte delle intervistate mostra di avere atteggiamenti positivi nei confronti delle donne immigrate. Alte percentuali si registrano infatti tra coloro che dichiarano di non aver riscontrato, conseguentemente all'impiego di donne immigrate, né problemi inerenti l'aumento del carico lavorativo (82,2%) e delle relazioni conflittuali (79,3%) né le incertezze riguardo i mezzi (94,8%) da utilizzare e gli scopi da perseguire (85,8%). 8

9 ,2 79,3 17,8 2,7 Carico lavorativo Relazioni conflittuali 45,2 54,8 Difficoltà di comunicazione 85,8 14,2 Incertezza sugli scopi 94,8 5,2 Incertezza sui mezzi Figura 9 Lavoratrici italiane intervistate per opinioni espresse sul sopraggiungere o meno del carico lavorativo, relazioni conflittuali, difficoltà di comunicazione, incertezza sugli scopi e sui mezzi conseguentemente all assunzione di donne immigrate. Valori percentuali Opinioni diverse si registrano invece per ciò che concerne la comunicazione tra colleghe. Poco più delle metà delle intervistate in tutta Italia afferma di aver riscontrato delle difficoltà di comunicazione sul lavoro in seguito all'assunzione di donne immigrate (54,8%). Il settore industriale si presenta come il più favorevole all'impiego di donne immigrate: quasi la totalità delle intervistate (per la maggior parte operaie del settore metalmeccanico) non ritiene che l'impiego di donne immigrate abbia determinato conflittualità, maggior carico lavorativo e incertezza su scopi e mezzi in ambito lavorativo. Diversamente si osserva nel settore agricolo e in quello dei servizi: modeste percentuali di lavoratrici (soprattutto operatrici socio-sanitarie e braccianti agricole) ritengono che nei loro contesti lavorativi l'inserimento delle straniere abbia comportato un notevole incremento delle suddette problematiche. 9

10 ,7 9,5 25,2 84,3 9,5 74,8 Carico lavorativo Agricoltura Industria Servizi Figura 1 Lavoratrici italiane intervistate per settori di impiego e per opinioni espresse sull aumento del carico lavorativo sopraggiunto conseguentemente all assunzione di donne immigrate. Valori percentuali ,7 84,1 74, ,3 15,9 25,6 Relazioni conflittuali Agricoltura Industria Servizi Figura 11 Lavoratrici italiane intervistate per settore di impiego e per opinioni espresse sull aumento di relazioni conflittuali sopraggiunte conseguentemente l assunzione di donne immigrate. Valori percentuali 1

11 ,5 98,4 93, ,5 1,6 7, Incertezza sui mezzi Agricoltura Industria Servizi Figura 12 Lavoratrici italiane intervistate per settore di impiego e per opinioni espresse sull'aumento dell incertezza sui mezzi da utilizzare sopraggiunta conseguentemente l assunzione di donne immigrate. Valori percentuali ,4 11,1 17,4 87,6 88,9 82,6 Incertezza sugli scopi Agricoltura Industria Servizi Figura 13 Lavoratrici italiane intervistate per settori di impiego e per opinioni espresse sull'aumento di incertezza sugli scopi da raggiungere sopraggiunti conseguentemente l assunzione di donne immigrate. Valori percentuali La maggior parte delle intervistate del settore industriale non ritiene che le straniere abbiano comportato un incremento delle difficoltà di comunicazione tra colleghe; diversamente si osserva per il settore dei servizi e dell'agricoltura. 11

12 7 6 6,8 58,1 54, ,5 39,2 41, Difficoltà di comunicazione Agricoltura Industria Servizi Figura 14 Lavoratrici italiane intervistate per settore di impiego e per opinioni espresse sull aumento delle difficoltà di comunicazione sopraggiunte conseguentemente all assunzione di donne immigrate. Valori percentuali Tale atteggiamento viene confermato dall analisi effettuata focalizzando l attenzione sulle opinioni espresse dalle operaie, dalle operatrici socio-sanitarie e dalle braccianti agricole ,9 53,3 49,6 5,4 46,7 42, Operaie Operatrici socio-sanitarie Braccianti Figura 15 Lavoratrici italiane intervistate per categoria professionale e per opinioni espresse sull aumento delle difficoltà di comunicazione sopraggiunte conseguentemente all assunzione di donne immigrate. Valori percentuali 12

13 Dal grafico si evidenzia come le operatrici socio-sanitarie (53,3%) e le braccianti agricole (57,9%) ritengano in misura maggiore rispetto alle operaie (49,6%) che l assunzione di donne straniere abbia comportato un incremento della difficoltà di comunicazione nell ambiente lavorativo. Il disagio sociale delle donne immigrate percepito dalle lavoratrici italiane. La seconda parte del questionario è finalizzata all'acquisizione di informazioni concernenti il disagio sociale delle immigrate percepito dalle colleghe italiane. Il rapporto quotidiano con le colleghe immigrate permette loro di percepire eventuali segnali di malessere sociale, oltre ad ipotizzarne le cause che lo generano. E' stato chiesto se le donne immigrate vivono situazioni di disagio all'interno dell'ambiente di lavoro e quali sono i motivi alla base di tale disagio. Al fine di rilevare ulteriori informazioni circa il rapporto instaurato tra colleghe è stato chiesto alle italiane se le affermazioni fatte si basano sull'osservazione o su confidenze e opinioni di immigrate e/o italiane. La maggior parte delle donne intervistate (64%) ritiene che le colleghe immigrate vivano delle situazioni di disagio all'interno dell'ambiente di lavoro. 36% 64% Figura 16. Lavoratrici italiane intervistate per opinioni espresse in merito alle situazioni di disagio vissute dalle immigrate in ambito lavorativo. Valori percentuali Tale opinione risulta essere maggiormente diffusa nel Centro e nel Sud Italia (rispettivamente 7,5% e 9%) e nel settore dell'agricoltura (76,5%). 13

14 Il 77,3% delle intervistate afferma che i motivi di tale disagio derivano da difficoltà e problematiche vissute sia all'interno del contesto lavorativo sia al di fuori di esso. 17,2 5,5 77,3 Difficoltà all'interno del contesto lavorativo Problematiche vissute nalla vita privata Difficoltà e problematiche al''interno e fuori il lavoro Figura 17 Lavoratrici italiane intervistate per opinioni espresse sui motivi del disagio vissuto dalle donne immigrate. Valori percentuali Tale atteggiamento si registra senza differenze sia nei tre settori produttivi (agricoltura, industria e servizi) sia nelle tre aree geografiche considerate (rd, Centro e Sud). In merito alle professioni si registra un' unica eccezione per le commesse: secondo la loro opinione il disagio delle colleghe immigrate deriverebbe solamente dalle difficoltà incontrate all'interno del contesto lavorativo. Molto basse sono le percentuali di coloro che affermano che il disagio delle immigrate deriva esclusivamente da problematiche vissute all'esterno del contesto lavorativo e dunque nella loro vita privata. Il 61,4% delle intervistate afferma che la principale difficoltà incontrata dalle immigrate sul lavoro riguarda la comunicazione. Spesso le donne immigrate che lavorano in Italia conoscono poco o non conoscono affatto la nostra lingua; si manifestano pertanto difficoltà sia nell'esprimere che nel comprendere idee, pareri, consigli. In tal modo viene ostacolata la possibilità di instaurare relazioni interpersonali all'interno del contesto lavorativo. Unitamente a tale problematica riscontrata il 46% delle intervistate afferma che le immigrate manifestano difficoltà nell'instaurare relazioni interpersonali con colleghi 14

15 e colleghe di lavoro. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % 38,6 61,4 Difficoltà di comunicazione 53,9 46,1 Difficoltà a realzionarsi con colleghi 81,7 85,6 18,3 14,4 Difficoltà a relazionarsi con il datore Diffocltà dovute ai tempi 97,5 2,5 Difficoltà dovute ai turni Figura 18 Percentuali di lavoratrici italiane intervistate per opinioni espresse sulle principali difficoltà incontrate dalle donne immigrate sul lavoro. Valori percentuali Tale opinione è più diffusa tra le braccianti agricole (95,7%) e le operatrici sociosanitarie (71,6%), differentemente dalle operaie che affermano nel 55,8% dei casi di non aver riscontrato un aumento della difficoltà da parte delle donne straniere di relazionarsi con colleghi/e , ,2 71,6 55,8 28,4 2 4,3 Operaie Operatrici socio-sanitarie Braccianti Figura 19 Lavoratrici italiane intervistate per categorie professionali e opinioni espresse sulla difficoltà da parte delle immigrate di relazionarsi con colleghi/e sul lavoro. Paradossalmente si osserva il dato per cui l'81,7% delle intervistate (fig. 18) non pensa che le immigrate incontrino difficoltà nel relazionarsi con il datore di lavoro. 15

16 Tale incongruenza potrebbe derivare dal diverso tipo di rapporto che un lavoratore instaura con i colleghi di lavoro e con il datore: più intimo e solidale con i primi e meno confidenziale con il secondo. Quasi la totalità delle intervistate non ritiene che i tempi e i turni di lavoro siano per le immigrate fonte di disagio all'interno del contesto lavorativo. Per ciò che concerne la problematiche vissute dalle donne immigrate al di fuori del contesto lavorativo si registrano dati rilevanti al fine di poter avanzare ipotesi inerenti il disagio sociale delle straniere. La maggior parte delle intervistate (52,9%) ritiene che le colleghe immigrate nella loro vita privata trovano difficoltà a instaurare relazioni sociali. 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % 93,6 6,4 47,1 52,9 84,1 15,9 58,1 41,9 89, 11, Abbandono Mancanza di relazioni sociali Maltrattamento Disorientamento Condizione abitativa Figura 2 Percentuali di lavoratrici italiane intervistate per opinioni espresse sulle difficoltà incontrate dalle donne immigrati nella vita privata. Tale opinione risulta diffusa tra le operatrici socio-sanitarie (7,5%) e le braccianti agricole (65,2%) del Centro e Sud Italia. 16

17 8 7 7,5 65, ,4 52, ,5 34,8 Operaie Operatrici socio-sanitarie Braccianti Figura 21 Lavoratrici italiane intervistate per categorie professionale e per opinioni espresse sulla difficoltà da parte delle immigrate di instaurare relazioni sociali nella loro vita privata. Valori percentuali Alte percentuali di intervistate non ritengono che l'abbandono, il maltrattamento e la condizione abitativa delle immigrate costituiscano fattori di disagio; non si registrano differenze tra il rd, il Centro e il Sud del paese. Oltre alla mancanza di relazioni sociali quasi la metà delle intervistate afferma che anche il disorientamento, inteso come difficoltà nell'accesso ai servizi, costituisce per le immigrate fattore di disagio (fig. 2). Tale opinione risulta maggiormente diffusa tra le operatrici socio-sanitarie (59,%) e le braccianti agricole (73,9%) al contrario delle operaie. Il 33,3% di queste infatti non ritiene che il disorientamento costituisca per le immigrate fattore di disagio. 17

18 8% 73,9% 7% 66,7% 6% 59,% 5% 4% 33,3% 41,% 3% 26,1% 2% 1% % Operaie Operatrici socio-sanitarie Braccianti Figura 22 Percentuali di lavoratrici italiane intervistate per categorie professionale e per opinioni espresse sul disorientamento delle immigrate nella vita privata. La maggior parte delle intervistate del rd e del Centro Italia dichiara di basare le proprie affermazioni sull'osservazione personale; nessuna differenza si registra nei tre settori produttivi. Le intervistate del Centro però dimostrano come i rapporti tra loro e le colleghe immigrate siano confidenziali: oltre a basare le proprie opinioni sull'osservazione personale esse si basano anche sulle confidenze fatte dalle stesse colleghe immigrate. Pochissime sono le intervistate, in tutte le province considerate e nei tre settori produttivi, che riportano le opinioni di colleghe italiane in merito a quanto affermato. Conclusioni L'elaborazione dei dati effettuata permette di trarre delle conclusioni significative. Dallo studio realizzato emergono atteggiamenti principalmente favorevoli nei confronti delle donne straniere. Le italiane affermano per la maggior parte di non aver riscontrato, conseguentemente all'assunzione di donne immigrate, un aumento del carico lavorativo, delle relazioni conflittuali e delle incertezze sugli scopi da perseguire e sui mezzi da utilizzare. 18

19 La principale difficoltà riscontrata riguarda la comunicazione. La difficoltà di comunicazione sul luogo di lavoro determina problematiche relative alla capacità per le immigrate di instaurare relazioni con colleghi e ciò si riflette anche al di fuori del contesto lavorativo, comportando difficoltà nell'accesso alle informazioni e ai servizi. Tutto questo relega la donna immigrata in uno stato di isolamento all'interno del mondo del lavoro. I dati elaborati consentono di focalizzare l'attenzione sugli atteggiamenti e sulle opinioni delle prime tre categorie professionali che costituiscono l'insieme delle donne intervistate: le operaie del settore metalmeccanico, le operatrici sociosanitarie e le braccianti agricole. Le operaie, rispetto alle altre categorie prese in analisi, riscontrano meno il problema della comunicazione in ambito lavorativo, lasciando ipotizzare atteggiamenti completamente favorevoli nei confronti delle colleghe immigrate, tale fenomeno si registra in misura maggiore nel nord Italia e nel settore industriale. Le operatrici socio-sanitarie e le braccianti agricole, invece, considerano la comunicazione e la difficoltà delle immigrate di relazionarsi con i colleghi come causa di disagio interno al lavoro, oltre ad essere vista come una difficoltà nelle relazioni sociali esterne e per l'accesso ai servizi. Gli stessi atteggiamenti si osservano per le donne italiane intervistate nel centro e nel sud Italia nel settore dei servizi e dell'agricoltura. 19

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