Le disuguaglianze di genere: un problema di equità, ma anche di vincoli allo sviluppo Chiara Saraceno

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le disuguaglianze di genere: un problema di equità, ma anche di vincoli allo sviluppo Chiara Saraceno"

Transcript

1 Le disuguaglianze di genere: un problema di equità, ma anche di vincoli allo sviluppo Chiara Saraceno Nel corso degli anni 1980 e 1990 la questione della uguaglianza tra i sessi è stata largamente occultata, a causa dell aumento delle disuguaglianze sociali e della disoccupazione ma anche delle rapide trasformazioni nella collocazione delle donne nella società e della soppressione degli arcaismi giuridici che in precedenza consacravano un trattamento disuguale degli uomini e delle donne. Tuttavia, malgrado miglioramenti incontestabili, l uguaglianza di fatto tra donne e uomini è ben lontano dall essere acquisita, tanto più che i mutamenti non sono lineari e che i miglioramenti si accompagnano ad effetti perversi che rafforzano l oppressione femminile. Il posto delle donne nella società.. appare per questo del tutto contraddittorio e aperto a possibilità multiple, perché gli contestabili progressi raggiunti nei decenni scorsi restano incompleti e fragili. Queste osservazioni riguardano la Francia. 1 Ma si attagliano perfettamente anche alla situazione italiana, dove la presenza delle donne nelle sedi di presa di decisione economica e politica è a livelli minimi e stabili nel tempo, nonostante da almeno ventanni il gap nell istruzione sia stato colmato e tra le generazioni più giovani le donne riescano meglio degli uomini in tutti i campi di studio. A differenza che in Francia, inoltre, la questione delle pari opportunità e della uguaglianza continua a rimanere fuori dalla agenda politica e raccoglie poco più che una attenzione distratta. Ed anche nel campo della organizzazione della vita quotidiana le donne italiane ricevono meno sostegni di quelle francesi sotto forma di servizi (e in generale i genitori meno riconoscimento economico del costo dei figli). Di conseguenza, hanno sia un tasso di occupazione che di fecondità più basso non solo di quello francese, ma tra i più bassi al mondo. Mentre, infatti, fino a tutti gli anni settanta nei paesi sviluppati c era un nesso inverso tra tasso di occupazione femminile e tasso di fecondità, perciò il tasso di fecondità era più basso nei paesi a più alto tasso di occupazione femminile, questo non era già più vero alla fine degli anni Novanta. Oggi sono i paesi a più alto tasso di occupazione femminile in Europa i paesi scandinavi, ma anche la Francia a mostrare anche i più alti tassi di fecondità, benché sempre sotto il livello di sostituzione. Viceversa i paesi a più basso tasso di occupazione femminile sono anche quelli a più bassa fecondità. La spiegazione di questo apparente paradosso sta nel basso livello di eguaglianza in un contesto sociale e culturale in cui le donne invece se la aspettano in misura crescente, ed anche nella scarsità degli strumenti di conciliazione tra responsabilità familiari e impegni professionali e di altro genere in società che ancora affidano largamente alla famiglia e alla sua divisione del lavoro in base al genere il soddisfacimento di tutti i bisogni di cura degli individui, dalla prima infanzia alla vecchiaia. In questo contesto, le scelte tra occupazione e riproduzione appaiono troppo spesso come alternative secche; o meglio, si ritiene di non potersi permettere di avere più di un figlio. Non voglio sostenere con questo che le scelte di fecondità dipendano esclusivamente dalla situazione delle donne. Accanto al mancato sostegno al costo dei figli vi è anche la lunga permanenza, e spesso dipendenza economica, dei figli, maschi e femmine, in famiglia e i mutamenti nella modalità di ingresso nel mercato del lavoro, divenute più precarie anche per gli uomini giovani. E neppure intendo sostenere che le scelte individuali in favore di una fecondità ridottissima non siano legittime o siano meno eticamente valide di quelle di una fecondità più numerosa. Piuttosto sostengo che le questioni connesse alla disuguaglianza di genere hanno un ruolo cruciale in queste decisioni e comportamenti. E ciò che succede nel mercato del lavoro, se non esaurisce certo l insieme dei fenomeni cui si riferiscono i ricercatori francesi, rappresenta un buon osservatorio. L Italia è uno dei paesi europei a più basso tasso di occupazione femminile, nonostante tutto l aumento nel numero di occupati degli ultimi anni sia dovuto all incremento della occupazione femminile.gli ultimi dati disponibili segnalano infatti che nel periodo il tasso di attività femminile è cresciuto di più di 5 punti percentuali, passando dal 41,9 al 47,3% (mentre quella 1 Cr. A. Bihr e R.Pfeefferkorn, Homme, Femmes, quelle égalité?.les Editions de l Atelier, Paris,

2 maschile è rimasta pressoché stabile e con qualche segnale di diminuzione, dal 73,8% al 73,6%). Rimane tuttavia ampiamente al di sotto della media europea ed anche dell obiettivo del 60% che tutti i paesi membri dovrebbero raggiungere nel 2006.Ciò dovuto in larga misura alla bassissima partecipazione al mercato del lavoro delle donne adulte in età matura (untracinquantenni) non già a causa del fenomeno del pensionamento precoce, quanto al fatto che esse appartengono alle coorti per le quali il modello di casalinga a pieno tempo e di dedizione univoca alle responsabilità familiari ha fortemente segnato le strategie di vita adulta. 2 E altamente irrealistico sia persuadere queste donne a presentarsi in massa sul mercato del lavoro, che trovare datori di lavoro disponibili ad assumerle, tanto più che spesso sommano alla mancanza di esperienza professionale anche una bassa istruzione di partenza. E quindi assolutamente impossibile che l Italia possa presentarsi all appuntamento del 2006 avendo realizzato l impegno incautamente preso in sede europea di portare il tasso di occupazione femminile appunto al 60%. Ciò chiarito, non va sottovalutato il fatto che anche tra le coorti più giovani non solo esistono forti differenze nei tassi di partecipazione e di occupazione a livello territoriale e per grado di istruzione, ma che molte donne continuano ad abbandonare il lavoro alla nascita del primo figlio e talvolta anche solo per matrimonio. Più che in altri paesi, infatti, la conciliazione tra responsabilità familiari e partecipazione al mercato del lavoro continua ad essere considerata non solo un affare di donne, ma un affare privato. I dati più recenti sulle Forze di Lavoro 3 segnalano che la quota di donne che abbandona temporaneamente o provvisoriamente il lavoro per motivi familiari è costante da una coorte all altra e se diminuisce, tra le coorti più giovani, la motivazione matrimonio, rimane forte quella relativa alla nascita di figli. Ad esempio, nella coorte che ha attualmente anni tra le nubili il tasso di attività è di poco inferiore a quello dei loro coetanei: 89,7%. Esso diminuisce di quasi 11 punti nel caso delle coniugate senza figli e di altri 23 tra le coniugate con figli, il cui tasso di attività scende al 56%. Con tassi di attività più bassi, le donne coniugate con figli hanno viceversa tassi di disoccupazione più alti non solo degli uomini, ma delle donne senza figli. Anche la forte femminilizzazione dell aumento della occupazione part time negli ultimi anni, non è priva di problemi. Indica infatti che da parte non solo dei policy makers, ma anche dei datori di lavoro e dei lavoratori la conciliazione continua ad essere un problema che riguarda esclusivamente le donne. Benché il part time non sia in linea di principio riservato alle donne, sono queste ad occupare in stragrande maggioranza le posizioni che lo prevedono e tutto l aumento intervenuto in questi cinque anni è dovuto solo a loro. Non può quindi sorprendere che il genere (l essere donne), lo status familiare (l essere sposata, l essere madre) riducano le chances occupazionali future delle lavoratrici part time rispetto ai lavoratori e alle lavoratrici full time. 4 Non è il part time per sé che riduce queste chances, ma le specifiche ragioni per cui lo si fa: conciliare responsabilità lavorative e familiari. L effetto negativo della presenza di responsabilità familiari è più alto per le donne a bassa qualificazione e che vivono nel Mezzogiorno rispetto a quelle con titolo di studio medio-alto e che vivono nel Centro-Nord. Come segnalato anche da altre ricerche, l istruzione per le donne appare ancora più importante che per gli uomini a fini occupazionali e come fattore di differenziazione sociale: incide infatti non solo sul tipo di lavoro cui si può aspirare ma anche sulla possibilità stessa di rimanere nel mercato del lavoro, a parità di ogni altra condizione. Le donne con istruzione più alta che vivono nel Centro-Nord sono più in grado delle altre di rimanere nel mercato del lavoro lungo il ciclo di vita familiare; anche se, come segnalano i dati sui differenziali salariali, pagano questa maggiore capacità di durata con differenziali salariali rispetto agli uomini con pari qualifiche più elevati di quelli che si riscontrano nelle qualifiche più basse. 2 Cfr. anche E. Reyneri, Pensioni, fasce di età, genere e livello di istruzione, in La voce.info, ( 3 Cfr. ISTAT, Rapporto annuale 2001, Istat, Roma, Ministero del lavoro e della previdenza sociale, Rapporto di monitoraggio sulle politiche occupazionali e del lavoro, 2, Roma, 2000, pp

3 Conciliare responsabilità familiari e lavorative per le donne è reso difficile non solo da orari di lavoro poco amichevoli e dalla mancanza di servizi adeguati, ma anche, se non soprattutto, dalle aspettative e dai comportamenti dei familiari, innanzitutto dei mariti/padri dei loro figli. Tutte le ricerche sull uso del tempo segnalano che se si somma il tempo dedicato al lavoro familiare a quello dedicato al lavoro remunerato le donne occupate e con responsabilità familiari lavorano dalle 9 alle 15 ore alla settimana in più rispetto ai loro compagni. E ciò è rimasto costante negli ultimi 10 anni. Il maggior carico di lavoro familiare per le donne da un lato riduce il tempo che esse possono dedicare al lavoro remunerato, ed anche il raggio di occupazioni che possono prendere in considerazione in termini di distanza, orari di lavoro, ecc. Dall altro lato le espone al rischio di essere viste dai datori di lavoro come lavoratrici inaffidabili e/o più costose. Modificare questa situazione, aumentando i gradi di libertà per le donne e favorendo modelli di genere, maschile e femminile, meno rigidi, richiede interventi a più livelli, altrettanto sistemici dei meccanismi che continuano a riprodurre, aggiornandola, la disuguaglianza di genere: nelle forme di regolazione del mercato del lavoro, nella offerta di servizi, nei modelli culturali e di socializzazione. In particolare vi è uno spazio per le politiche sociali per quanto riguarda sia il riconoscimento del valore del lavoro di cura svolto gratuitamente nella famiglia, sia una diversa distribuzione di questo lavoro tra famiglia e collettività che rispetti non solo la domanda di tempo, ma anche quelle di qualità e sicurezza, oltre che di accessibilità economica, che spesso frenano l utilizzo di questi servizi. Due sono i settori cruciali di domanda di cura rilevanti da questo punto di vista: la prima infanzia e la fragilità e non autosufficienza in età anziana. Per quanto riguarda i servizi per la primissima infanzia i dati più recenti indicano un tasso di copertura (includendo sia i nidi pubblici che quelli privati) del 7,4% nel Si tratta di una percentuale molto inferiore a quella relativa al tasso di partecipazione al mercato del lavoro delle madri con figli di questa fascia di età: circa il 48% a livello nazionale nella seconda metà degli anni novanta secondo i dati della Indagine Multiscopo ISTAT del E vero che molti genitori, molte madri, possono preferire soluzioni alternative al nido per i bambini molto piccoli, e in particolare possano preferire il ricorso alla rete parentale, alle nonne, che nel nostro paese continuano a rimanere ampiamente disponibili, anche a motivo della già ricordata alta incidenza di casalinghe anche tra le nonne più giovani. Tuttavia nel futuro prossimo le coorti di nonne più giovani saranno sempre meno disponibili per la cura a pieno tempo dei loro nipoti, dato che esse stesse rimarranno sul mercato del lavoro in percentuali crescenti e per un tempo più lungo. In questa prospettiva si può accogliere positivamente l incentivo dato alle aziende nella Finanziaria per il 2003 perché organizzino nidi o micro-nidi aziendali. Tuttavia non va trascurato il fatto che le giovani generazioni, quelle che in linea di principio sono nell età di essere genitori di bambini piccoli, sono presenti in modo sproporzionato nei contratti di lavoro atipico, e che le donne tendono a rimanervi più a lungo degli uomini. Perciò è l offerta pubblica o di mercato sociale che va innanzitutto sostenuta. Per altro, i problemi di cura non cessano con l entrata del bambino nella scuola dell obbligo. Da questo punto di vista, tra le cose discutibili del progetto di riforma della scuola proposto dal governo, segnalo la complessiva riduzione del tempo scuola e lo spostamento di tutte le attività al di sopra del tempo standard in attività che la scuola può offrire su base opzionale e a pagamento aggravando sia i costi finanziari che organizzativi delle famiglie, che ricadranno sproporzionatamente, i secondi almeno, sulle spalle delle madri. Se passiamo ai bisogni che riguardano l estremo opposto del ciclo di vita, quelli degli anziani fragili e non autosufficienti, le cose non vanno meglio. Anche se ad occuparsene al momento non sono tanto le donne in età riproduttiva quanto le donne sessantenni: - le nonne, che sono ancora figlie e le più vecchie ancora, come mogli. La maggioranza degli anziani fragili è infatti accudita vuoi da un coniuge, pure anziano e talvolta anch essa fragile, o da un parente, di solito donna: una figlia, una 5 cfr. Centro nazionale di documentazione e analisi per l infanzia e l adolescenza, I Nidi d infanzia e gli altri servizi educativi per i bambini e le famiglie, Istituto degli Innocenti di Firenze, Firenze, Quaderno n. 21, Aprile

4 nuora, a casa propria o a casa di questa. 6 Date le trasformazioni demografiche e lo squilibrio numerico nei rapporti tra le generazioni entro la parentela, questa soluzione sarà sempre meno agevolmente disponibile e neppure si può pensare di sostituirla puramente e semplicemente ricorrendo più o meno malvolentieri alle badanti immigrate, in una riedizione aggiornata della tradizionale divisione del lavoro tra donne di classe diversa. Non perché la cosa sia in sé disdicevole, ma perché non è una risposta adeguata all entità del bisogno. Per evitare sia l esplosione dei bilanci pubblici e familiari, che l esplosione delle reti familiari, occorre affrontare la questione della domiciliarietà e dei servizi in rete in modo molto più sistematico e di massa di quanto non avvenga ora. E la critica alla forte connotazione di genere di questo tipo di responsabilità è un buon punto di partenza per scompigliare le carte e sviluppare approcci più adeguati. Il riequilibrio delle responsabilità del lavoro di cura non riguarda tuttavia solo l offerta di servizi, ma anche la divisione di genere del lavoro e delle responsabilità familiari. Questa non può, ovviamente, essere oggetto di prescrizioni normative. Ma le norme, in particolare le forme di regolazione della prestazione lavorativa e dei congedi, non sono neutrali. Esse possono cristallizzare la divisione tradizionale del lavoro, o viceversa incentivarne la modifica, se le persone lo desiderano. Alcune importanti innovazioni legislative della seconda metà degli anni novanta, sollecitate da direttive europee, in particolare la legge 53/2000 sui congedi genitoriali, sono andate appunto in questa seconda direzione. La legge 53, infatti, favorisce una visione della combinazione tra responsabilità familiari e responsabilità lavorative come aspetto normale della vita di chi lavora, e non come specificità negativa femminile. Naturalmente, perché questa legge dispieghi tutti i suoi effetti occorrerà tempo e allo stesso tempo dovranno mutare stereotipi di genere maschile, che possono indurre a valorizzare un lavoratore che prende decisioni (andare in congedo) ritenute da donne. E questo un campo di azioni positive (di promozione di cambiamenti nei comportamenti e scelte maschili) del tutto inesplorato e che viceversa andrebbe pensato e sviluppato. Il campo di applicazione della legge 53/2000 è pressoché solo quello del lavoro dipendente. Benché i mariti lavoratori dipendenti di lavoratrici autonome ecc. a differenza che in precedenza possano ora prendere il congedo genitoriale, le questioni della conciliazione e della flessibilizzazione degli orari di lavoro si pongono in modo diverso nel caso del lavoro autonomo e libero-professionale. Ciò vale, a maggior ragione verrebbe da dire, per i vari tipi di contratto di lavoro non standard che vedono una forte presenza di giovani uomini e donne in età riproduttiva. Questi rapporti di lavoro, infatti, o non includono alcuna misura di protezione della maternità e di sostegno alla conciliazione (nel caso ad esempio di chi ha partita IVA). O ne hanno, ancorché in misura ridotta; ma operano in un contesto in cui è difficile utilizzarli. Una giovane lavoratrice coordinata e continuativa, ad esempio, difficilmente potrà permettersi di prendere anche solo il periodo di congedo obbligatorio (e infatti non è obbligata), perché l assegno di maternità è troppo basso. Ancora meno potrà permettersi di stare fuori dal mercato del lavoro per un periodo più lungo, non solo per motivi economici ma di propria collocazione professionale. Nelle discussioni sulla flessibilità nel mercato del lavoro questi effetti sulle questioni della conciliazione, in particolare per le donne, sui gradi di vulnerabilità aggiuntiva che potrebbero introdurre proprio nei loro confronti, meriterebbero di essere meglio messi a fuoco da tutte le parti in causa. Credo che si possa dire che in Italia, nonostante una crescente attenzione e qualche importante innovazione legislativa, le questioni delle pari opportunità, della uguaglianza di genere e della conciliazione tra lavoro familiare e lavoro remunerato sono ancora ben lontane dall essere una priorità nell agenda del policy making italiano. Oggi come ieri, nel migliore dei casi si tratta di 6 Cfr. ISTAT, Anziani in Italia, Bologna, il Mulino, 1997, Castiglioni M., Crisi dell autosufficienza e forme familiari nella popolazione anziana, in Osservatorio nazionale sulle famiglie e le politiche locali di sostegno alle responsabilità familiari, Famiglie, mutamenti e politiche sociali, il Mulino, Bologna, 2002 vol. II, pp Buratta V. e Crialesi R., Famiglie con problemi di assistenza e sistema di sostegno, ivi, pp

5 dimensioni aggiuntive, che non informano realmente il nucleo centrale delle politiche. C è ancora molta ambivalenza, anche a sinistra, su questi temi uguaglianza di genere e conciliazione sia per quanto riguarda le donne che, forse ancora di più, per quanto riguarda gli uomini: rispetto al considerare anche gli uomini come lavoratori che hanno responsabilità di cura familiare. A ciò si aggiunga che il ruolo sempre più importante affidato al ricorso alla prova dei mezzi familiari per erogare benefici o definire i livelli di compartecipazione alla spesa a livello nazionale e soprattutto locale cara anche se non soprattutto alla sinistra - può essere in contraddizione con l obiettivo di aumentare il tasso di partecipazione femminile. L assenza di una attenzione specifica e continuativa sostenuta da produzione di dati e statistiche adeguati - per l impatto di genere di queste ed analoghe misure potrebbe impedire la messa a punto di correzioni che portino ad un migliore equilibrio tra l obiettivo della equità e redistribuzione verticale e quello della equità di genere. Parte di questa ambivalenza è culturale, e deriva da modelli radicati relativi sia alla divisione di genere del lavoro sia alle aspettative circa la solidarietà intergenerazionale. Ma quella ambivalenza è rafforzata dai vincoli imposti dalla necessità di risanare il debito pubblico. Gli investimenti in servizi innanzitutto non fatti quando non vi era questo tipo di preoccupazione, divengono più difficili ora. Anche se oramai da molte parti è stato argomentato che un incremento della occupazione femminile sosterrebbe un incremento della domanda di lavoro complessiva: nel settore dei servizi alla persona, del tempo libero, dei servizi tecnici alle famiglie (tintorie/lavanderie, imprese di pulizie ecc.) Come scrivevo all inizio, la questione delle pari opportunità nell occupazione non esaurisce né le questioni di pari opportunità, né quelle di uguaglianza. Tuttavia aiuta a metterne a fuoco nodi cruciali. Anche solo limitandoci a guardare ciò che succede rispetto al mercato del lavoro, emerge chiaro che per promuovere le pari opportunità occorre trasformare modelli e pratiche maschili, così come si sono consolidate a partire dalla divisione del lavoro e dei poteri, tanto, se non più, ormai, di quelle femminili: nella vita privata come nella organizzazione del lavoro, nei comportamenti come nei sistemi di attribuzione di significato e di rilevanza. Finché continueremo a pensare che le pari opportunità e l uguaglianza di genere debbano dipendere esclusivamente da mutamenti nei comportamenti femminili l uguaglianza rimarrà lontana, se non impossibile. E la nostra continuerà ad essere una società che comprime, anziché sviluppare, le proprie risorse. 5

6.1 L occupazione femminile

6.1 L occupazione femminile 6.1 L occupazione femminile E oramai noto come la presenza femminile sul mercato del lavoro sia notevolmente cresciuta nell ultimo decennio. La società in trasformazione ha registrato così un importante

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6

Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6 Dopo la separazione: affidamento dei figli e madri sole Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6 1 L affidamento dei figli: a

Dettagli

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati L informazione statistica Deve essere considerata Dalla Pubblica Amministrazione Come una risorsa essenziale per operare meglio E con trasparenza, in modo tale da essere Strumento di controllo sociale

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015 La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna Dicembre 2015 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro dell Area Programmazione, Controlli e Statistica coordinato

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO Il Servizio Statistica della Provincia di Mantova coltiva il progetto di costituire una banca dati provinciale di provenienza anagrafica che non vuole divenire una duplicazione

Dettagli

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Sociologia Corso di Laurea Specialistica in Scienze per le Politiche Sociali e del Terzo Settore IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI

Dettagli

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it *Perché parliamo di genere e salute augusta.angelucci@alice.it La conferenza di PechIno 1995 ha a introdotto i principi di : EMPOWERMENT E GENDER MAINSTREAMING 28/10/15 La Conferenza ha adottato la Piattaforma

Dettagli

4 I LAUREATI E IL LAVORO

4 I LAUREATI E IL LAVORO 4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.

Dettagli

Le relazioni scuola-famiglia nella crisi famigliare LE NUOVE FAMIGLIE. Dott.ssa Federica Scarian Pedagogista giuridica. Predazzo, 9-13 marzo 2015

Le relazioni scuola-famiglia nella crisi famigliare LE NUOVE FAMIGLIE. Dott.ssa Federica Scarian Pedagogista giuridica. Predazzo, 9-13 marzo 2015 Le relazioni scuola-famiglia nella crisi famigliare LE NUOVE FAMIGLIE Dott.ssa Federica Scarian Pedagogista giuridica Predazzo, 9-13 marzo 2015 Contesto: Le nuove famiglie Calo e posticipazione dei matrimoni

Dettagli

Analisi dei dati dell Osservatorio sul disagio emotivo di Telefono Amico Italia. Rapporto annuale 2011

Analisi dei dati dell Osservatorio sul disagio emotivo di Telefono Amico Italia. Rapporto annuale 2011 Analisi dei dati dell Osservatorio sul disagio emotivo di Telefono Amico Italia. Rapporto annuale 2011 A cura del Laboratorio di statistica applicata alle decisioni economico-aziendali Università Cattolica

Dettagli

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

TRENDS Q U A N T I F I G L I...

TRENDS Q U A N T I F I G L I... PULSE MAMME D'ITALIA FATTI E NUMERI SULLA MATERNITA' IN ITALIA. UN INVITO DEL CIRCOLO LE MAMME DI AZIONE NAZIONALE AD APRIRE UNA RIFLESSIONE, PER DAR VOCE E RAPPRESENTANZA POLITICA ALLA MATERNITÀ IN ITALIA

Dettagli

Sistemi di welfare 9. L ECONOMIA DELLA FAMIGLIA. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione

Sistemi di welfare 9. L ECONOMIA DELLA FAMIGLIA. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione Sistemi di welfare 9. L ECONOMIA DELLA FAMIGLIA Maria Letizia Pruna SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro mlpruna@unica.it

Dettagli

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo.

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Sonia Di Naccio Coordinatrice Impresa Donna Roma, 8 ottobre 2014 Garanzia Giovani in Abruzzo La Regione Abruzzo dispone di

Dettagli

Lʼuso del computer in Italia da parte delle persone che hanno 45-59 anni

Lʼuso del computer in Italia da parte delle persone che hanno 45-59 anni Lʼuso del computer in Italia da parte delle persone che hanno 45-59 anni Rita Bencivenga Coordinamento gruppo di lavoro su Over50 e ICT Network ENLL 2 Ottobre 2012 In vista del seminario conclusivo del

Dettagli

Caratteristiche dell indagine

Caratteristiche dell indagine L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

Le politiche di cura per gli anziani

Le politiche di cura per gli anziani Le politiche di cura per gli anziani Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n.9 Definizione di lavoro di cura La cura, come attività

Dettagli

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori 18 settembre 2014 A Bologna nel 2012 quasi 296.000 contribuenti

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1479 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI SBROLLINI, SCUVERA Disposizioni per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili di

Dettagli

I GIOVANI NON DEMORDONO E CERCANO DI RESISTERE E ADATTARSI

I GIOVANI NON DEMORDONO E CERCANO DI RESISTERE E ADATTARSI Rapporto GIOVANI E LAVORO La crisi economica ha aggravato la condizione dei giovani italiani peggiorando le opportunità di trovare un occupazione, di stabilizzare il percorso lavorativo, di realizzare

Dettagli

UNO STRUMENTO CHE PER FUNZIONARE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI E DEL GOVERNO DELLA DINAMICA DEI CANONI.

UNO STRUMENTO CHE PER FUNZIONARE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI E DEL GOVERNO DELLA DINAMICA DEI CANONI. UNO STRUMENTO CHE PER FUNZIONARE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI E DEL GOVERNO DELLA DINAMICA DEI CANONI. Il Fondo Sociale è un aiuto economico per pagare l affitto, indirizzato alle famiglie con

Dettagli

Education at a glance 2011 (Uno sguardo sull Istruzione) Nota paese Italia

Education at a glance 2011 (Uno sguardo sull Istruzione) Nota paese Italia Education at a Glance 2011 OECD Indicators DOI: http://dx.doi.org/10.1787/eag-2011-en OECD 2011 Sotto embargo fino al 13 settembre alle 11:00, orario di Parigi Education at a glance 2011 (Uno sguardo sull

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 3338 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori BISCARDINI, CASILLO, CREMA, LABELLARTE e MARINI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 MARZO 2005 Modifiche alla legge

Dettagli

SOCIOLOGIA. Il lavoro delle donne. Caratteristiche della partecipazione. Conciliazione tra lavoro e famiglia

SOCIOLOGIA. Il lavoro delle donne. Caratteristiche della partecipazione. Conciliazione tra lavoro e famiglia SOCIOLOGIA Il lavoro delle donne I nodi della partecipazione Il lavoro delle donne Caratteristiche della partecipazione Conciliazione tra lavoro e famiglia Caratteristiche dell occupazione femminile I

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano La forza lavoro femminile Il mercato del lavoro in provincia di Bolzano è caratterizzato da un alto tasso di partecipazione, sia rispetto

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 2-1 Applicazioni dell offerta di lavoro - Introduzione - 1 Introduzione I modelli statici d offerta di lavoro spiegano: 1.come gli individui distribuiscano il tempo tra

Dettagli

Primi passi verso il servizio civile europeo. Al via progetto italo-francese Saranno 100 i giovani italiani e francesi coinvolti a partire dal 2016. L'accordo è stato raggiunto ieri a Parigi tra ministri

Dettagli

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Indice Obiettivi della ricerca Caratteristiche socio demografiche del campione I risultati della ricerca Percezione della discriminazione di Esperienze

Dettagli

Le famiglie di Udine raccontate dai numeri. 1. Premessa. 2. Cambiamenti

Le famiglie di Udine raccontate dai numeri. 1. Premessa. 2. Cambiamenti Le famiglie di Udine raccontate dai numeri 1. Premessa Nel linguaggio comune il concetto di Famiglia è da sempre legato all esistenza di un nucleo di persone unite da legami di natura specifica, quali

Dettagli

COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI

COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI REPORT DI RILEVAZIONE DEL GRADIMENTO DEL SERVIZIO EDUCATIVO 0-3 anni Anno Scolastico 2011/12 A cura della Direzione Servizi Educativi - Affari

Dettagli

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2014

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2014 La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna Dicembre 2014 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro del Dipartimento Programmazione coordinato dal Capo Dipartimento

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

Bisogni e responsabilità di cura. Non solo una questione di genere Chiara Saraceno

Bisogni e responsabilità di cura. Non solo una questione di genere Chiara Saraceno Bisogni e responsabilità di cura. Non solo una questione di genere Chiara Saraceno Essere dipendenti dalla cura di altri è una esperienza normale nella vita di ciascuno, non uno sfortunato accidente che

Dettagli

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente Preambolo Si intende per familiare assistente un membro della famiglia che si prende cura in via principale,

Dettagli

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA Presentazione dei dati del 4 Studio sullo stato dell occupazione nella provincia di Messina a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA 1 Nell ormai consueto

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico

BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico La diffusione delle forme di occupazione atipica e le loro caratteristiche sono piuttosto diversificate a livello territoriale, riflettendo il divario

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

I tempi della vita quotidiana

I tempi della vita quotidiana I tempi della vita quotidiana Relazione Dott.ssa Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale Istat Roma, 20 dicembre 2005 Aula Magna - Istituto nazionale di statistica L uso del tempo in Italia e in Europa:

Dettagli

La nuova Previdenza: riforma e offerta. Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni

La nuova Previdenza: riforma e offerta. Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni La nuova Previdenza: riforma e offerta Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni Previdenza: situazione attuale 140 Alcuni fattori rilevanti: 120 100 80 22 2015 pensionamento persone nate

Dettagli

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti.

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. 1 ANGRISANI: Grazie, Presidente. Innanzi tutto vorrei rivolgere un saluto all Assemblea dei Delegati,

Dettagli

Che cosa è l Affidamento?

Che cosa è l Affidamento? Che cosa è l Affidamento? L affidamento,, diversamente dall adozione adozione, è l accoglienza temporanea nella propria casa di un bambino o di un ragazzo. A Torino esiste sin dal 1976,, a livello nazionale

Dettagli

Il disagio economico delle famiglie

Il disagio economico delle famiglie delle famiglie Cristina Freguja Dirigente Servizio Condizioni economiche delle famiglie Cagliari, 17 settembre 2010 Gli indicatori di deprivazione materiale L indagine reddito e condizioni di vita EU-SILC

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO

NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO NOTIZIARIO UNIVERSITÀ LAVORO Ottobre 2012 Indice Notiziario Corriere della Sera Quando il lavoro aiuta gli studi La Repubblica Precari under 35 raddoppiati in 8 anni e la laurea vale come un diploma tecnico

Dettagli

Statistiche Flash. La celebrazione dei MATRIMONI a Schio. Aggiornamento ANNO 2008

Statistiche Flash. La celebrazione dei MATRIMONI a Schio. Aggiornamento ANNO 2008 Statistiche Flash COMUNE DI SCHIO Direzione Generale Risorse e Innovazione Ufficio Metodologie Statistiche La celebrazione dei MATRIMONI a Schio Aggiornamento ANNO 2008 Elaborazioni e Stampa GIUGNO 2009

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE

SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE Porre al centro i bisogni della persona e della famiglia Disegnare e coordinare in una prospettiva sussidiaria Politiche integrate che promuovano opportunità, risposte e soluzioni

Dettagli

CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care

CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care di Francesco Longo Milano, 25 settembre 2013 Agenda : I DATI DI SISTEMA LE PRINCIPALI CRITICITÀ DI POLICY LE POSSIBILI VISIONI PER UNO

Dettagli

La previdenza in Europa

La previdenza in Europa La previdenza in Europa Dati tratti da: «LEGISLAZIONE STRANIERA. MATERIALI DI LEGISLAZIONE COMPARATA» Camera dei Deputati, giugno 2013 Una premessa Le pensioni, in Italia come negli altri paesi europei,

Dettagli

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro

Dettagli

Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani

Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani Codice identificativo VA/Varese n 31/2005 - Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 405 del 22/06/05 e Delibera di Giunta Comunale n. 45 del 31/10/07

Dettagli

Donne e welfare. Novembre 2010

Donne e welfare. Novembre 2010 Donne e welfare Novembre 2010 1 Metodologia Universo di riferimento Donne residenti residenti in Italia Numerosità campionaria 800 donne disaggregate per età(giovani adulte anziane), condizione professionale

Dettagli

La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna. Giugno 2015

La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna. Giugno 2015 La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna Giugno 2015 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro dell Area Programmazione, Controlli e Statistica coordinato dal

Dettagli

Auser Regione Sardegna www.auser.sardegna.it. Telefonia Sociale

Auser Regione Sardegna www.auser.sardegna.it. Telefonia Sociale 1 Auser Regione Sardegna www.auser.sardegna.it Alla Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Igiene e Sanità Direzione Generale Politiche Sociali Via Roma 253 09123 CAGLIARI OGGETTO: Relazione N 3 sul

Dettagli

Sistemi di welfare 10. UN NUOVO WELFARE. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione

Sistemi di welfare 10. UN NUOVO WELFARE. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione Sistemi di welfare 10. UN NUOVO WELFARE Maria Letizia Pruna SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro mlpruna@unica.it

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

La vita quotidiana di separati e divorziati in Italia

La vita quotidiana di separati e divorziati in Italia 10 maggio 2004 La vita quotidiana di separati e in Italia Media 2001-2002 Ogni anno le indagini Multiscopo condotte dall Istat rilevano i comportamenti e gli aspetti più importanti della vita quotidiana

Dettagli

Dati e numeri: il welfare nelle aziende in Italia

Dati e numeri: il welfare nelle aziende in Italia Dati e numeri: il welfare nelle aziende in Italia di Daniele Grandi Diffusione e natura degli interventi di welfare Per ovviare alla mancanza di dati concreti a supporto del dibattito in corso ormai da

Dettagli

«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a:

«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a: «FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a: Rispondere ai bisogni di conciliazione dei tempi di vita e lavoro proponendo forme di autorganizzazione; Favorire la richiesta di flessibilità

Dettagli

Disoccupazione e salario reale

Disoccupazione e salario reale Disoccupazione e salario reale Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 28 La disoccupazione Come si misura la disoccupazione? Come si interpretano i

Dettagli

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne Tratto da il Corriere della Sera -66 ottobre 2008 Che compresero, attraverso la sofferenza di molte di loro, che il benessere delle donne poteva venire solo dalla

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni

Dettagli

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E DELL IMPIEGO Analisi comparata Dicembre 2014 SINTETICA LETTURA INTERPRETATIVA Nel 2013 l Italia ha un sistema di tutela e di protezione dei licenziamenti collettivi e

Dettagli

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia 1 luglio 2015 #lavoro Rassegna Stampa Messaggero Veneto2lug2015 Il Piccolo 2lug2015 TG3 RAI FVG 1lug2015 I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia Anche in Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

C E N S I S OUTLOOK ITALIA. Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013

C E N S I S OUTLOOK ITALIA. Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013 C E N S I S OUTLOOK ITALIA Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013 Roma, 16 ottobre 2013 - Sono sempre più numerose le famiglie che non riescono a far fronte alle spese

Dettagli

Interventi a favore della famiglia

Interventi a favore della famiglia QUESITI FORUM LAVORO 2015 * * * L INPS RISPONDE Interventi a favore della famiglia 1. In caso di parto gemellare il bonus bebè viene riconosciuto per entrambi i figli? Manca ancora il decreto attuativo

Dettagli

Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS)

Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS) Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS) L'AUTORITÀ GARANTE PER L'INFANZIA E L ADOLESCENZA E IL CONSIGLIO

Dettagli

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo.

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Workshop di formazione per insegnanti Progetto LIFE TIB PERCHE VALORIZZARE LA

Dettagli

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL. - Monitoraggio epidemiologico 2004-2012 -

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL. - Monitoraggio epidemiologico 2004-2012 - OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO TERRITORIALE AREA DIPENDENZA DA ALCOL - Monitoraggio epidemiologico 2004-2012 - A cura dell Osservatorio Epidemiologico Territoriale delle Dipendenze, ASL di Brescia OSSERVATORIO

Dettagli

Intervento Bambini e bambine nelle famiglie che cambiano

Intervento Bambini e bambine nelle famiglie che cambiano Intervento Bambini e bambine nelle famiglie che cambiano Separazioni, divorzi e servizi di mediazione familiare Enrico Moretti Statistico, Istituto degli Innocenti di Firenze ATTI DEL CICLO DI INCONTRI

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS TU SEI MIO FIGLIO

ASSOCIAZIONE ONLUS TU SEI MIO FIGLIO PROFILO DELL UTENZA E opportuno premettere che sono stati raccolti i dati relativi a 63 persone/famiglie, che si sono rivolte all associazione da fine 2009 ad oggi. Per alcune di queste, ai fini di fornire

Dettagli

Le pari opportunità e le politiche. di genere in ambito UE

Le pari opportunità e le politiche. di genere in ambito UE Le pari opportunità e le politiche di genere in ambito UE Parità di opportunità tra le donne e gli uomini L'uguaglianza tra le donne e gli uomini rappresenta uno dei principi fondamentali sanciti dal diritto

Dettagli

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI 5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI 5.1 Considerazioni generali Il livello di informatizzazione delle famiglie toscane è stato esaminato, oltre che sulla base del territorio, anche tenendo

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE 6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità

Dettagli

Introduzione alla macroeconomia

Introduzione alla macroeconomia Corso di Economia italiana AA 2013-2014 Prima parte Introduzione alla macroeconomia Prof. Silvia Nenci silvia.nenci@uniroma3.it Cosa cerca di spiegare la macroeconomia Mentre la microeconomia ci mostra

Dettagli

Analisi dei risultati della consultazione on line sul Vertice G8

Analisi dei risultati della consultazione on line sul Vertice G8 Analisi dei risultati della consultazione on line sul Vertice G8 Sono circa mille i cittadini che hanno partecipato a Dite la vostra sul G8, la prima consultazione pubblica on line sul Vertice G8. La consultazione

Dettagli

Padri e madri dedicano più tempo ai figli

Padri e madri dedicano più tempo ai figli Seminario. Analisi e riflessioni a partire da una ricerca Istat sui padri in Italia Padri e madri: tempi e ruoli Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale Istat Università Cattolica del Sacro Cuore Milano,

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

Progetti di azione positiva

Progetti di azione positiva Programma obiettivo 2012 del Comitato Nazionale di Parità per l incremento e la qualificazione dell occupazione femminile, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la

Dettagli

Giovani, stranieri e strutture familiari

Giovani, stranieri e strutture familiari Giovani, stranieri e strutture familiari Come cambia la popolazione lombarda Alessandro Rosina Dipartimento di Scienze Statistiche Università Cattolica - Milano (alessandro.rosina@unicatt.it) Longevità

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna siamo non bambole Cercasi donne appassionate che vogliono cambiare la politica e migliorare il Paese Vorrei che la conferenza delle donne dell

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 Roma, 18 settembre 2013 Dott. Dario Focarelli DG ANIA L ASSICURAZIONE IN CIFRE (ANNO 2011) Oltre 230 le imprese che operano in Italia

Dettagli

I giovani non demordono e cercano di resistere e di adattarsi

I giovani non demordono e cercano di resistere e di adattarsi Giovani e lavoro Data: 31 luglio 2012 La crisi economica ha aggravato la condizione dei giovani italiani peggiorando le opportunità di trovare un occupazione, di stabilizzare il percorso lavorativo, di

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti

Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti Sono circa 10.000 in provincia di Bologna Sondaggio tra gli iscritti Cna: sono laureati e soddisfatti della loro autonomia Rivendicano

Dettagli