Stabilimento di San Lazzaro di Savena (BO) Via Tomba Forella, n SAN LAZZARO DI SAVENA (BO)

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1 Stabilimento di San Lazzaro di Savena (BO) Via Tomba Forella, n SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI ESTRATTO (Estratto sintetico dalla Scheda di cui all art. 6, comma 5 e all allegato V del D. Lgs. 334/99, debitamente trasmessa alle Autorità competenti) Pag. 1 di 8

2 PREMESSA Le informazioni che seguono costituiscono un estratto sintetico delle più complete e dettagliate notizie contenute nella Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori che la scrivente Società MONTENEGRO S.r.l. con sede legale in Zola Predosa (BO), Via E. Fermi n. 4, ha predisposto ed inviato a tempo debito a tutte le Autorità Competenti interessate in relazione al proprio stabilimento produttivo sito in Via Tomba Forella n. 3 - San Lazzaro di Savena (BO). Inoltre nel mese di Febbraio 2014 la Provincia di Bologna con atto PG n /2014 del 26/02/2014 ha dichiarato di concludere positivamente il procedimento di valutazione del Rinnovo periodico della Scheda Tecnica per lo stabilimento in questione soggetto agli art. 6 e 7 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i.. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA SVOLTA NELLO STABILIMENTO DI SAN LAZZARO DI SAVENA L attività svolta dalla Ditta Montenegro S.r.l. nello stabilimento di San Lazzaro di Savena, consiste nella produzione e nello stoccaggio di brandy e di vari tipi di liquori con differente contenuto di alcool etilico. Nello stabilimento è inoltre svolta, dall inizio dell anno 2005, anche l attività di produzione (formulazione e confezionamento) dell olio di semi di mais dietetico (vitaminizzato) a marchio OLIO CUORE. Ai fini di individuare le attività dell azienda che implicano la presenza di sostanze e preparati pericolosi, lo stabilimento si può suddividere nelle seguenti unità: a) magazzini di invecchiamento del distillato di vino; b) reparti di lavorazione del brandy e dei vari tipi di bevande alcoliche; c) deposito dell alcool etilico all aperto. a) Magazzini di invecchiamento del distillato di vino Il complesso dei capannoni di invecchiamento presenti nello stabilimento si articola nei corpi di fabbrica contraddistinti dai numeri 4a, 4b, 4c, 4d, 4e e 4f come risulta dalla planimetria allegata (Allegato n. 1 alla Sezione 3), che riporta anche la destinazione d uso di tutti gli altri edifici dello stabilimento. All interno dei capannoni suddetti si trovano le botti di invecchiamento (in rovere) nelle quali viene effettuata l operazione di invecchiamento del distillato di vino, che viene utilizzato successivamente per la formulazione del brandy. Il periodo di invecchiamento può variare da uno a quindici anni circa. Il distillato di vino stoccato all interno delle botti ha un contenuto di alcool etilico inferiore al 60%. b) Reparto lavorazione brandy Il brandy viene prodotto a partire dal distillato di vino, dopo che questo è stato fatto opportunamente invecchiare nei magazzini di invecchiamento. Il processo di formulazione del brandy prevede che il distillato di vino, con gradazione alcolica media inferiore al 60%, venga immesso in serbatoi che già contengono l acqua necessaria per la diluizione fino alla concentrazione richiesta, che è del 40% circa. Il processo di miscelazione prosegue con l immissione nei serbatoi dei vari ingredienti, degli aromi previsti ed il liquido così ottenuto, dopo aver subito operazioni di refrigerazione, filtrazione, e Pag. 2 di 8

3 stabilizzazione termica, è trasferito al reparto confezionamento, dove viene imbottigliato, inscatolato, palettizzato ed infine trasferito al magazzino prodotti finiti. c) Reparto lavorazione bevande alcoliche I vari tipi di bevande alcoliche (liquori, amari, ecc ) sono prodotti a partire da alcool etilico puro, che viene trasferito dal deposito alcool esterno ai serbatoi di miscelazione. All interno di tali serbatoi viene effettuata la sequenza di formulazione, basata sulla semplice miscelazione dell alcool etilico con l acqua ed i vari ingredienti ed aromi. Ottenuto quindi il prodotto semilavorato, lo si filtra e lo si invia al reparto confezionamento, dove viene imbottigliato, inscatolato, palettizzato ed infine trasferito al magazzino prodotti finiti. d) Deposito alcool etilico all aperto Il deposito alcool etilico esterno è costituito da n. 5 serbatoi, tutti dotati di bacino di contenimento, nei quali viene stoccato l alcool che giunge nello stabilimento tramite le autocisterne. I serbatoi sono tutti dotati di un impianto a pioggia per mantenere bassa la temperatura del mantello durante i periodi di maggiore irraggiamento solare. Le attività lavorative suddette comportano pertanto nello stabilimento la presenza e l utilizzo di materie e/o prodotti contenenti alcool etilico, sostanza caratterizzata dal pericolo della infiammabilità, in quantitativi superiori al limite di 5000 t, previsto dall art. 6 del D. Lgs. 334/99 (con insorgenza quindi dell obbligo di notifica e di attuazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti) NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE SOSTANZE COINVOLTE Le sostanze utilizzate nello stabilimento che potrebbero dare luogo ad un incidente (incendio) di vaste proporzioni sono costituite unicamente dall alcool etilico puro o dalle soluzioni idroalcoliche presenti, tutte caratterizzate dal pericolo della infiammabilità (etichette dei contenitori recanti il simbolo di pericolo F e le possibili frasi di rischio R10 (infiammabile) o R11 (facilmente infiammabile) ovvero, in base alle nuove norme di classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose previste dal sistema mondiale GHS (Globally Harmonised System of Classification and Labelling of Chemicals) e dal Regolamento Europeo CLP (Classification, Labelling and Packaging), sostanze pericolose che sui contenitori sono dotate del pittogramma di pericolo GHS02 e recano le possibili indicazioni di pericolo : - H225 (Liquido e vapori facilmente infiammabili), oppure - H226 (Liquido e vapori infiammabili) POSSIBILI TIPI DI INCIDENTI I possibili incidenti che potrebbero derivare dalla presenza e dalla movimentazione delle miscele idroalcoliche nelle attività di produzione svolte nello stabilimento sono sostanzialmente riconducibili tutti alla dispersione di tali sostanze per perdite accidentali che potrebbero verificarsi durante le movimentazioni stesse. Pag. 3 di 8

4 Gli scenari incidentali ipotizzati e sottoposti quindi a studio ed analisi, sono i seguenti: 1. Rottura di una manichetta in fase di scarico di un autocisterna di alcool etilico puro o di distillato da invecchiare. Una simile evenienza può verificarsi solo a seguito di componente difettoso o per errore di manovra dell autocisterna. Lo spandimento di alcool etilico puro può assumere valori consistenti solo nel caso di non tempestivo intervento degli operatori (autista, addetto aziendale, funzionari Agenzia delle Dogane, ecc ) che costantemente presiedono queste operazioni. 2. Eccessivo riempimento di un serbatoio. Un simile evento può verificarsi solo per il contemporaneo errore in tutti i controlli sulle giacenze (compreso quello fiscale), prima dell inizio dell operazione di scarico di un autocisterna. 3. Rottura o perdita da una tubazione mobile flessibile. Un evento di tal tipo, che potrebbe verificarsi all interno dei magazzini di invecchiamento o nel reparto produzione liquori, amaro o brandy, può avere origine come l evento del punto 1) o per difetto del componente o per errore di manovra. 4. Rottura o perdita da un serbatoio. L evento può avere origine solo da un collasso strutturale del recipiente ed è minimizzato dalla adeguata progettazione del componente. 5. Urti accidentali con mezzi in movimento. L errata manovra dei conduttori di carrelli elevatori potrebbe essere la causa del danneggiamento di recipienti o tubazioni con conseguente dispersione di prodotto. 6. Perdita da valvola o accessorio di linea. L evento può avere origine da difettosità delle guarnizioni, da loro usura o da allentamento del serraggio delle flange. TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L AMBIENTE Le peggiori conseguenze degli eventi incidentali ipotizzati nella Sezione 5 possono essere individuate nelle evoluzioni degli spandimenti di sostanza infiammabile verso la contemporanea dispersione di vapori in aria e la formazione di una pozza di liquido. Al verificarsi di concentrazioni di vapori di alcool etilico in aria tali da rientrare all interno dei limiti di infiammabilità o esplosività, ed in presenza di adeguati inneschi tali eventi potrebbero evolvere in un incendio della pozza o, in estrema ipotesi ma molto più difficilmente, verso un esplosione della miscela di vapori di alcool nell aria. Un incidente di dispersione di liquidi potrebbe aver luogo in uno qualsiasi dei depositi di alcool etilico e di distillati ad alta gradazione alcolica presenti all interno dello stabilimento In considerazione della probabilità di accadimento degli eventi incidentali iniziatori e del quantitativo di sostanze infiammabili che potrebbero essere coinvolte, gli studi effettuati e le analisi di rischio condotte nell ambito della procedura di aggiornamento quinquennale della Scheda Tecnica Regionale (conclusasi con l approvazione in data 26/02/2014, P.G. n /2014, da parte della Provincia di Bologna) hanno portato a valutare come credibili i seguenti tre possibili eventi incidentali: 1. rottura della manichetta flessibile in fase di scarico dell autocisterna contenente alcol Pag. 4 di 8

5 etilico puro; 2. rottura manichetta in fase di scarico distillato destinato all invecchiamento; 3. rottura o perdita da una tubazione mobile flessibile in fase di movimentazione dei prodotti alcolici tra i reparti dello stabilimento (reparto produzione brandy o liquori o all interno dei magazzini deputati all invecchiamento). Gli effetti per i lavoratori, per la popolazione e per l ambiente dei suddetti possibili eventi incidentali, identificati come top events (ossia come incidenti più gravi possibili) sono riportati nella tabella che segue, tratta dal provvedimento della Provincia di Bologna (P.G. n /2014 del 26/02/2014), di approvazione della Scheda Tecnica Regionale e riportante le possibili conseguenze degli eventi incidentali che le analisi di rischio effettuate hanno definito come credibili. N.B.: Nella planimetria della pagina che segue (elaborata da ARPA Emilia Romagna ed allegata, come Allegato A, all atto della Provincia di Bologna PG n /2014) sono rappresentate le estensioni delle zone di possibile impatto che risultano tutte confinate all interno del perimetro dello stabilimento e, di conseguenza si ha anche, in applicazione di quanto previsto dal DM 09/05/2001 ( Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante ) la completa compatibilità dello stabilimento stesso con il territorio circostante, sia sotto l aspetto territoriale ed urbanistico, sia sotto quello ambientale. Pag. 5 di 8

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7 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ADOTTATE Le precauzioni assunte nello stabilimento per prevenire gli eventi incidentali risiedono principalmente nell applicazione delle regole di buona tecnica oltre che nella completa attuazione della normativa nazionale vigente nel campo dello stoccaggio e della manipolazione delle sostanze infiammabili o facilmente infiammabili. A questo si deve anche aggiungere il rispetto delle normative fiscali sul controllo dell uso degli spiriti alle quali è soggetta l attività e che mostrano a loro volta una valenza anche nel campo della sicurezza contro gli incidenti. Le misure per la prevenzione degli incidenti rilevanti e, più in generale per la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori e per la protezione dell ambiente, previste ed adottate nello stabilimento riguardano, principalmente: la progettazione e la realizzazione degli impianti produttivi secondo i migliori standard di sicurezza applicabili (i bacini di contenimento, i collegamenti a terra di tutte le strutture metalliche, l intercettazione del sistema fognario, il sistema di raffreddamento dei serbatoi dell alcool puro posti all esterno, l esecuzione a sicurezza degli impianti elettrici (ATEX), l adozione dei necessari dispositivi di sicurezza nei reparti e sulle apparecchiature di produzione (rivelatori ambientali di vapori infiammabili, valvole di sicurezza, pressostati, la presa in considerazione dei pericoli che possono derivare di fenomeni atmosferici quali forti piogge, vento, neve, ecc ); le norme operative che devono essere osservate da tutto il personale, interno ed esterno (il divieto di fumare e usare fiamme libere, le movimentazioni di alcool puro e di distillati effettuate sempre in presenza di operatori aziendali o di personale addetto ai controlli fiscali, l esecuzione di operazioni di manutenzione a rischio solo in presenza di espressa autorizzazione per lavori a fuoco, ecc ); l adozione di tutte le misure di prevenzione e protezione antincendio, sotto il controllo del Comando Provinciale dei VVF (Certificato di Prevenzione Incendi posseduto dallo stabilimento); la puntuale esecuzione delle verifiche periodiche previste dalla legge (impianti di terra, impianti elettrici in zone ATEX, protezione contro i fulmini, ecc ); le istruzioni operative che descrivono le varie fasi di conduzione dello stabilimento, disponibile a tutto il personale per la consultazione; la duplicazione nella portineria dello stabilimento (costantemente presidiata) dei segnali di allarme che possono determinarsi nei reparti di lavorazione delle varie bevande alcoliche; lo svolgimento, con regolarità, così come previsto dalla legge, delle opportune attività di informazione, formazione, equipaggiamento ed addestramento dei lavoratori in situ ; l approntamento del Piano di Emergenza Interno, convenientemente illustrato a tutto il personale dello stabilimento. È stato regolarmente attuato ed implementato, secondo quanto prescritto dalla legge, un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti, il cui obiettivo è quello di promuovere, con il coinvolgimento di tutto il personale dello stabilimento, un graduale e costante miglioramento degli standard qualitativi della sicurezza e garantire un elevato livello di protezione dell uomo e dell ambiente. Inoltre nel mese di settembre 2014 la Società MONTENEGRO ha ottenuto per lo stabilimento di San Lazzaro di Savena la Certificazione OHSAS per il proprio Sistema di Gestione per la Sicurezza e Salute dei Lavoratori (SGSSL) conforme appunto allo standard BS OHSAS 18001:2007, le cui procedure ed istruzioni operative tengono in adeguato conto anche le procedure ed istruzioni del Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) per la prevenzione degli incidenti rilevanti. cittadini e lavoratori_gennaio 2015.doc : MONTENEGRO_Informazione Breve per Pag. 7 di 8

8 MODALITA DI SEGNALAZIONE DELLE EMERGENZE A seguito del verificarsi di un incidente e della conseguente segnalazione di una emergenza nello stabilimento, viene attivata la squadra di emergenza aziendale la quale interviene al fine di ricondurre la situazione alla normalità sulla base delle procedure previste dal Piano di Emergenza Interno (PEI). In relazione alla gravità dell evento e in caso di incidente che non può essere risolto autonomamente, il Gestore dello stabilimento e il Responsabile Emergenze potranno provvedere a: - ordinare l evacuazione di tutto il personale dagli edifici dell insediamento produttivo; - far richiedere agli addetti della portineria i soccorsi esterni con chiamate telefoniche al 115 (Vigili del Fuoco), al 118 (Pronto Soccorso sanitario) se in presenza di feriti, ed alle altre autorità interessate (Sindaco, Prefetto, Polizia Municipale, ARPA, ecc ). In caso di richiesta di soccorso esterno, i componenti della squadra di emergenza interna si tengono a disposizione per collaborare secondo le istruzioni impartite dal Comandante dei VV.F. o dalle altre Autorità intervenute. COMPORTAMENTO DA OSSERVARE IN CASO DI EMERGENZA Le persone che si trovano all interno dello stabilimento devono osservare le disposizioni contenute nel Piano di Emergenza Interno. Le persone esterne e gli eventuali curiosi non devono ingombrare l area per agevolare l accesso e la circolazione dei mezzi di soccorso. Tutti (personale aziendale, persone esterne, cittadini presenti nelle aree circostanti il deposito, ecc ) devono prestare attenzione alle comunicazioni ed alle disposizioni che vengono date dalle Autorità competenti intervenute. NUMERI TELEFONICI VIGILI DEL FUOCO 115 SOCCORSO SANITARIO 118 POLIZIA DI STATO 113 CARABINIERI 112 COMUNE SAN LAZZARO DI SAVENA COMUNE OZZANO DELL EMILIA POLIZIA MUNICIPALE (SAN LAZZARO) POLIZIA MUNICIPALE (OZZANO) PREFETTURA (Protezione Civile) ARPA (Distretto Urbano) MONTENEGRO Stabilimento San Lazzaro Pag. 8 di 8

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