Il ruolo della Guardia di Finanza nel sistema di prevenzione e contrasto al riciclaggio
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- Fabio Morini
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1 Il ruolo della Guardia di Finanza nel sistema di prevenzione e contrasto al riciclaggio Intervento del Cap. Emilio Palermo Roma, 20 giugno 2009
2 Agenda Cenni sul fenomeno del riciclaggio Caratteristiche ed evoluzione della normativa di prevenzione Le segnalazioni di operazioni sospette Il ruolo della Guardia di Finanza: l approfondimento delle segnalazioni sospette Cenni sulle ispezioni antiriciclaggio 2
3 il riciclaggio dei proventi di attività illecite è un fenomeno sempre più internazionale i cui responsabili sono pronti a sfruttare tutte le opportunità e lacune esistenti nei dispositivi degli Stati in qualsiasi parte del mondo. Pertanto la lotta contro il riciclaggio di capitali deve essere concepita in termini globali Seconda relazione della Commissione sull applicazione della Direttiva 91/308/CE relativa al riciclaggio dei proventi di attività illecite 3
4 Da un punto di vista economico, il riciclaggio costituisce una attività criminale avente la funzione essenziale di trasformare liquidità di provenienza illecita (c.d. potere di acquisto potenziale) in liquidità apparentemente lecita (c.d. potere d acquisto effettivo) da reimpiegare in attività economiche e finanziarie. Il denaro sporco immesso nei circuiti finanziari legali tramite operazioni di riciclaggio provoca effetti distorsivi al tessuto economico e finanziario, condizionando il corretto funzionamento dei mercati basato sul sistema della libera concorrenza. 4
5 A livello macroeconomico, il riciclaggio di denaro di provenienza illecita è in grado di: alterare i meccanismi di regolamentazione dei mercati rallentare la crescita economica accrescere la volatilità dei tassi di cambio e di interesse distorcere l allocazione delle risorse generare effetti negativi sul gettito fiscale creare danni reputazionali a Paesi e ad intermediari finanziari 5
6 La crescente integrazione delle economie reali e finanziarie impone l esigenza di esaminare il fenomeno da una prospettiva internazionale. La globalizzazione delle attività finanziarie e lo sviluppo della new economy costituiscono fattori di crescita, ma contemporaneamente comportano il rischio di agevolare il riciclaggio dei capitali illeciti. La facilità e la velocità con le quali possono essere trasferite ingenti somme di denaro in qualsiasi parte del mondo qualificano il riciclaggio come reato con marcate connotazioni transnazionali. 6
7 Il riciclaggio costituisce una necessità per le organizzazioni criminali Il fenomeno è sempre più strettamente collegato con la realtà d impresa e con il mondo dell economia e della finanza ATTIVITA PASSIVITA Traffico droga, Estorsioni, Attività imprenditoriale, Ecomafie, Racket, Usura, Prostituzione, etc 130,95 58,71. Riciclaggio 19,50 UTILE NETTO 72,24 Dati in mld di euro Fonte: Undicesimo Rapporto S.o.S. Impresa di CONFESERCENTI (11 nov.2008) 7
8 Tipologia Denaro movimentato Commercianti colpiti Usura 35 mld Racket 9 mld Furti e rapine 7 mld Truffe 4,6 mld Contrabbando 1,5 mld Contraffazione e Pirateria 7,9 mld Abusivismo 10 mld Agromafia Appalti e forniture Giochi e scommesse TOTALE 7,5 mld 1,2 (PUBB) 5,3 (PRIV) 3 mld 92 mld Fonte: Undicesimo Rapporto S.o.S. Impresa di CONFESERCENTI (11 nov.2008) 8
9 Secondo l analisi operata dal GAFI, il riciclaggio si articola in tre fasi: COLLOCAMENTO (Placement) immissione dei fondi provenienti da attività illecite nel circuito finanziario legale STRATIFICAZIONE (Layering) esecuzione di una pluralità di operazioni e trasferimenti al fine di far perdere le tracce della provenienza illecita dei fondi INTEGRAZIONE (Integration) reinvestimento e reimpiego in attività economiche e/o finanziarie dei capitali così ripuliti 9
10 La presa di coscienza della presenza d ingenti flussi finanziari illeciti e dei connessi effetti distorsivi arrecati al sistema economico nel suo complesso ha accresciuto la consapevolezza dell importanza strategica dell azione di contrasto al riciclaggio. La dimensione transnazionale che caratterizza l operatività delle organizzazioni criminali, anche sotto il profilo economico e finanziario, postula l assoluta necessità di contrastare il riciclaggio a livello internazionale. 10
11 DISPOSITIVO DI CONTRASTO AL RICICLAGGIO Approccio di carattere REPRESSIVO Approccio di carattere PREVENTIVO Si basa sulla criminalizzazione della condotta di riciclaggio Volto ad introdurre nell ordinamento obblighi di collaborazione attiva in capo agli intermediari finanziari e ad altre tipologie di operatori Elaborazione di strumenti cooperazione internazionale tra Autorità giudiziarie e di polizia 11 Previsione di illeciti di pericolo
12 ARMONIZZAZIONE DELLA NORMATIVA DI PREVENZIONE 40 Raccomandazioni antiriciclaggio e 9 Raccomandazioni per il contrasto al finanziamento del terrorismo, emanate dal GAFI Gruppo Egmont, organismo internazionale che riunisce le Financial Intelligence Unit Direttive antiriciclaggio dell Unione Europea: n. 91/308/CEE del n. 97/2001/CE del n. 2005/60/CE del
13 La comunità internazionale ha individuato le seguenti linee guida per la prevenzione ed il contrasto al riciclaggio: formulazione omogenea della condotta di riciclaggio istituzione di Autorità di law enforcement antiriciclaggio, con compiti di intelligence finanziaria e analisi delle segnalazioni sospette sviluppo dei canali di collaborazione internazionale tra FIU, tra Autorità giudiziarie e tra organismi di polizia previsione di obblighi di collaborazione attiva per finalità antiriciclaggio in capo agli intermediari finanziari, professionisti ed operatori non finanziari limitazioni all utilizzo del denaro contante 13
14 Evoluzione normativa nazionale del reato di riciclaggio Introduzione del reato di riciclaggio nel Codice Penale. Fattispecie che puniva la sola sostituzione di denaro o valori provenienti da rapina aggravata, estorsione aggravata, sequestro di persona a scopo di estorsione Allargamento dei reati presupposto anche ai delitti concernenti la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti (Legge n. 55/1990) (denaro, beni o altre utilità) (aggravato se commesso nell esercizio di un attività professionale) Allargamento dei reati presupposto a tutti i delitti non colposi per il reato di riciclaggio (art. 648 bis C.P.) ed a tutti i delitti per il reimpiego di capitali (art. 648 ter C.P.) (Legge n. 328/93) Allargamento della responsabilità amministrativa degli enti anche per i reati di cui agli art. 648-bis e 648-ter C.P. (Legge n. 146/2006) 14
15 Evoluzione della normativa nazionale di prevenzione Legge n. 197/1991: Canalizzazione delle transazioni finanziarie al di sopra di una determinata soglia attraverso gli intermediari abilitati Identificazione clientela e registrazione operazioni nell A.U.I. Segnalazione delle operazioni sospette D.Lgs. n. 153/1997: Invio ss.oo.ss. all U.I.C. per analisi finanziaria, e successivo interessamento del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e della D.I.A. Riservatezza dell identità del segnalante 1999 D.Lgs. n. 374/1999: Estensione degli obblighi antiriciclaggio ad alcune categorie non finanziarie considerate più a rischio, nonché ad altre attività attinenti il settore finanziario 15
16 Evoluzione della normativa nazionale di prevenzione 2004 D. Lgs. n. 56/2004, in attuazione della Direttiva n. 2001/97/CE: Estensione degli obblighi antiriciclaggio ad alcune categorie professionali, tra le quali anche gli avvocati D. Lgs. n. 109/2007 e 231/2007, in attuazione della Direttiva n. 2005/60/CE: Misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale Introduzione del concetto di adeguata verifica della clientela Riduzione della soglia da a Euro (dal 30 aprile 2008) per la limitazione all uso del contante D.L. n. 112/2008 ( manovra d estate 2008 ) convertito nella legge 6 agosto 2008 n. 133: Reintroduzione della soglia di Euro (dal 25 giugno 2008) per l uso del contante 16
17 Decreto Legislativo 21 novembre 2007 n. 231 Il D.Lgs. 231/2007 ha completato il recepimento della direttiva 2005/60/CE, innovando sensibilmente i principi generali della disciplina di prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, con particolare riguardo a: gli obblighi di collaborazione attiva dei destinatari, estendendone i presidi anche al contrasto del finanziamento del terrorismo la proporzione delle misure al rischio di riciclaggio in base a cliente, rapporto, prestazione o prodotto, nonché alle professioni e alle dimensioni (c.d. approccio basato sul rischio) la rimodulazione della limitazione dell uso del contante la ridefinizione dell apparato sanzionatorio penale ed amministrativo 17
18 La segnalazione delle operazioni sospette I destinatari degli obblighi antiriciclaggio inviano alla UIF, una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, entità, natura dell operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell'attività svolta dal soggetto. L inoltro di una segnalazione sospetta non costituisce violazione del segreto professionale. 18
19 La segnalazione delle operazioni sospette Aspetto Oggettivo Art. 3 L. 197/91 operazione che per caratteristiche entità natura o qualsivoglia altra circostanza conosciuta a ragione delle funzioni esercitate tenuto conto anche della capacità economica del soggetto induca a ritenere che il denaro i beni o le utilità oggetto dell operazione possano provenire dai delitti previsti dagli articoli 648bis e 648ter del codice penale Art. 41 D.Lgs. 231/07 obbligo di inoltro quando i soggetti obbligati sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il sospetto e' desunto dalle caratteristiche, entità, natura dell'operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell'attività svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei segnalanti, acquisiti nell'ambito dell'attività svolta 19
20 La tutela della riservatezza Nei confronti della persona o dell ente oggetto della segnalazione Nei confronti del soggetto segnalante Art. 46 D.Lgs.231/07 Art. 45 D.Lgs.231/07 Finalità: impedire che fughe di notizie pregiudichino le indagini Rilevanza penale della violazione di tale obbligo (art co.): arresto da 6 mesi ad 1 anno o ammenda da a euro 20 Finalità: tutela dell identità della persona fisica che ha effettuato la segnalazione garanzia di sicurezza L identità può essere conosciuta solo in casi in cui sia indispensabile, mediante l emissione di un decreto motivato dell A.G.
21 Il ruolo della Guardia di Finanza L elemento che caratterizza l azione della Guardia di Finanza a contrasto del riciclaggio è costituito dalla capacità di esaminare, in modo globale, i contesti sottoposti ad approfondimento tenendo in considerazione tutti gli aspetti che possono emergere nel corso delle indagini, attraverso una duplice linea d intervento, che si esprime sia nell esecuzione di controlli di tipo amministrativo che di indagini di polizia giudiziaria. Nell ambito dei controlli amministrativi assumono precipuo rilievo gli approfondimenti delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette pervenute dall U.I.F. e le ispezioni agli intermediari finalizzate alla verifica del rispetto delle disposizioni antiriciclaggio. 21
22 MODALITA DI CONTRASTO Individuazione disponibilità patrimoniali e/o finanziarie facenti capo a soggetti riconducibili alla C.O. Prevenzione e repressione dell immissione di denaro sporco nei circuiti legali dell economia Nuclei PT (GG.I.C.O.) N.S.P.V. Nuclei PT e altri Reparti delegati tutti i Reparti accertamenti patrimoniali finalizzati al sequestro e confisca dei beni di illecita provenienza Approfondimento di ss.oo.ss. ed ispezioni antiriciclaggio Campo Amm.vo (ex art. 2 bis L. 575/65) Campo Penale (ex art. 12 sexies L. 356/92) 22 Attività di polizia giudiziaria ordinaria, controlli in materia di circolazione Transfrontaliera di capitali
23 D.Lgs. 231/2007: principali novità per la G. di F. possibilità di delegare l approfondimento di ss.oo.ss. e le ispezioni antiriciclaggio a tutti i reparti del Corpo possibilità di avvalersi per l attività di approfondimento delle ss.oo.ss. e per l esecuzione di ispezioni antiriciclaggio anche dei dati contenuti nella Anagrafe dei rapporti bancari di cui alla Legge 248/2006 trasmissione per via telematica delle segnalazioni di operazioni sospette, delle eventuali richieste di approfondimenti nonché degli scambi di informazioni, attinenti alle operazioni sospette segnalate (art comma) ampliamento della platea dei soggetti sottoposti all esclusivo controllo del Corpo (art comma) possibilità di procedere ad attività di controllo anche nei confronti di soggetti sottoposti alla vigilanza di altre autorità, previe intese con quest ultime (art comma) 23
24 Il trend delle segnalazioni di operazioni sospette dato aggiornato al
25 Distribuzione geografica delle segnalazioni sospette AREA TERRITORIALE NORD 54,93% CENTRO 24,37% SUD 15,85% ISOLE 4,85% Totale complessivo 100,00%
26 L iter delle segnalazioni di operazioni sospette SOGGETTI OBBLIGATI ORDINI PROFESSIONALI Analisi finanziaria UNITA DI INFORMAZIONE FINANZIARIA Analisi criminale DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA NUCLEO SPECIALE POLIZIA VALUTARIA Reparti Guardia di Finanza P.N.A. PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA 26
27 Il percorso della segnalazione L UIF riceve la segnalazione di operazioni sospette e ne effettua l analisi finanziaria (Art. 6, comma 6, lett. b). In fase di analisi finanziaria può acquisire ulteriori dati ed informazioni presso il soggetto segnalante. Usufruisce dei dati presenti nell Anagrafe dei conti e dei depositi e nell Anagrafe Tributaria (Art. 6, comma 6, lett. c) ed e). L UIF può decidere di archiviare le segnalazioni che ritiene infondate, mantenendole in evidenza per dieci anni e consentendone la consultazione alla D.I.A. ed al N.S.P.V. o trasmettere senza indugio le segnalazioni corredate da una relazione tecnica sugli esiti dell analisi finanziaria; nel caso in cui dagli elementi acquisiti emergano già notizie di reato perseguibili d ufficio procede, altresì, senza ritardo a farne denuncia al P.M. o ad un Ufficiale di p.g. (art. 331 c.p.p.); Ai sensi dell art 8, commi 3 e 4 gli organi competenti a sviluppare gli approfondimenti investigativi delle segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dall UIF sono il N.S.P.V. e la D.I.A. La D.I.A. in ottemperanza alle competenze attribuite dalla legge istitutiva, procede agli approfondimenti delle segnalazioni attinenti ai fenomeni associativi di tipo mafioso di cui all art. 416 bis c.p.; negli altri casi agisce il N.S.P.V. (protocollo d intesa D.I.A.-GDF) 27
28 Il percorso della segnalazione: il raccordo G.diF. DIA D.I.A. Nucleo Speciale Polizia Valutaria INFORMANO IL P.N.A. NEL CASO IN CUI LE SEGNALAZIONI SIANO ATTINENTI ALLA CRIMINALITA ORGANIZZATA (Art. 47, D.Lgs. n. 231/2007) SE NEL CORSO DELL ANALISI EFFETTUATA DAL NSPV O DELLE INDAGINI CONDOTTE DALLO STESSO NUCLEO SPECIALE O DAI REPARTI DA QUESTO DELEGATI DOVESSERO EMERGERE COLLEGAMENTI CON L ATTIVITA DI ASSOCIAZIONI DI STAMPO MAFIOSO O, NELL AMBITO DEGLI ACCERTAMENTI D.I.A. DOVESSERO EMERGERE FATTISPECIE PENALI DIVERSE I DUE ORGANI DARANNO VITA AD UN INTERSCAMBIO INFORMATIVO (protocollo d intesa del 1998) 28
29 Il percorso della segnalazione Analisi pre-investigativa Assegnazione N.S.P.V. Delega poteri valutari Invio altri fini Investigazioni contestuali (assegnazione priorità) Approfondimento operativo Conclusione del procedimento Sospensione delle operazioni sospette 29
30 Si estrinsecano nella: Esercizio dei poteri di polizia valutaria -effettuazione di controlli successivi per campione sui dati e sulle attestazioni fornite dagli operatori delle banche abilitate -verifica dei dati concernenti la gestione valutaria delle medesime banche e di quelli relativi ad operazioni delle altre imprese autorizzate -esecuzione di ispezioni delle aziende di credito ed istituti di credito speciale, nonché di altri soggetti, presso i quali si abbia ragione di ritenere che esista documentazione rilevante, in luoghi diversi dalle dimore private -richiesta dell esibizione di libri contabili, documenti e corrispondenza e della loro estrazione in copia - contestazione delle violazioni di carattere amministrativo riscontrate - assunzione in atti dei soggetti sottoposti ad accertamento 30
31 Esercizio dei poteri di polizia valutaria D.Lgs. n. 231 del 2007 art. 8, comma 4; art. 9, comma 4; art. 45, commi 3 e 4. D.P.R. n. 148 del 1988 artt. 25 e 26; art. 28; art. 29. Accesso Anagrafe Tributaria e dei Conti; Scambio informazioni con organismi esteri; Richiesta di ulteriori informazioni al segnalante. Ispezioni presso aziende e istituti di credito o altri soggetti presso i quali si abbia ragione di ritenere che esiste documentazione rilevante, in luoghi diversi dalle private dimore; Richiesta di esibizione di libri contabili, documenti e corrispondenza ed estrazione di copie; Assunzione in atti dei soggetti sottoposti ad accertamenti. D.Lgs. n. 68 del 2001 art. 2. Le investigazioni sulle s.o.s. rientrano nella tutela mercato dei capitali, pertanto, è legittimo l esercizio degli ampi poteri di accesso, ispezione e verifica. 31
32 Esercizio dei poteri di polizia valutaria Gli accertamenti bancari e finanziari promossi con i poteri di polizia valutaria si fondano sul combinato disposto degli artt. 25, 26 e 28 del D.P.R. n. 148/1988, essendo in essi ricompresa la possibilità di richiedere l esibizione di libri, documenti e corrispondenza detenuti da banche o altri soggetti, oppure di effettuare direttamente ispezioni tese ad acquisire detta documentazione DIFFERENZE rispetto alle indagini finanziarie in materia di IVA e II.DD. 32
33 Al termine degli approfondimenti Violazioni amministrative antiriciclaggio Violazioni penali Violazioni tributarie Nessun rilievo Contestazione ex Legge 689/1981 e trasmissione del verbale al Ministero dell Economia e delle Finanze ed all U.I.F. Interessamento della competente Autorità Giudiziaria 33 Interessamento del Reparto del Corpo territorialmente competente mediante appunto informativo Archiviazione della posizione segnalata
34 Le ispezioni antiriciclaggio L ispezione antiriciclaggio è un attività di polizia amministrativa che si sviluppa attraverso l esecuzione di una serie ordinata di riscontri, con la precipua finalità di: verificare la corretta e puntuale osservanza degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio contrastare il riciclaggio dei proventi illeciti nella sua fase prodromica evitando l utilizzo illecito del sistema finanziario per la commissione dei reati di cui all art. 648 bis e ter del codice penale prevenire, ricercare e reprimere le violazioni amministrative e penali previste dalla normativa di settore, compreso il contrasto ai fenomeni dell abusivismo finanziario e dell usura 34
35 Le ispezioni antiriciclaggio Nel corso delle ispezioni antiriciclaggio sono altresì svolti controlli: sulla sussistenza dei requisiti per lo svolgimento dell attività finanziaria, al fine di prevenire fenomeni di abusivismo, ivi compresi quelli sulla sussistenza dei requisiti di onorabilità e professionalità in materia di usura, confrontando i tassi effettivamente applicati nei confronti della clientela, con quelli fissati trimestralmente dal Ministero dell Economia e delle Finanze e dalla Banca d Italia concernenti il rispetto delle disposizioni in materia di pubblicità e trasparenza delle condizioni contrattuali 35
36 Le ispezioni antiriciclaggio L attività ispettiva antiriciclaggio è svolta mediante il funzionale utilizzo dei poteri di polizia valutaria previsti dal D.P.R. 31 marzo 1988 n. 148 (Testo Unico delle norme in materia valutaria): poteri previsti dalla normativa fiscale (decreto IVA e Accertamento); possibilità di utilizzare l Anagrafe dei rapporti finanziari ; attribuzioni previste per l Ufficio Italiano dei Cambi dall art. 25 D.P.R. 148/1988; richiesta dell esibizione di libri contabili, documenti e corrispondenza e della loro estrazione in copia ed assunzione in atti dei soggetti sottoposti ad accertamento; contestazione delle violazioni di carattere amministrativo riscontrate. 36
37 Competenze della Guardia di Finanza Attività commercio in oro Attività di fabbricazione mediazione e commercio di preziosi Attività commercio cose antiche Case d asta Gallerie d arte Uffici della P.A. Professionisti (**) Revisori contabili Altri soggetti (recupero crediti, custodia e trasporto contante titoli e valori, case da gioco, offerta attraverso internet di giochi e scommesse, mediazione immobiliare) Artt. 12, 13 e 14 Art. 10 Art. 11 Art. 11 previe intese con la Banca d Italia Fiduciarie statiche (*) Confidi (Sogg. Iscritti elenco art co. T.U.B.) Cambiavalute (*) (Sogg. Iscritti elenco art co. T.U.B.) Mediatori creditizi Agenti in attività finanziaria Intermediari finanziari iscritti nell elenco di cui all art. 106 TUB (*) Comprese le succursali italiane di soggetti aventi sede legale all estero (**) In concorso con gli ordini professionali di appartenenza del soggetto (per le categorie di 37 cui all art. 12, 1 co. lett. a) e c))
38 Controlli preliminari riscontri finalizzati a verificare la legittimazione all esercizio dell attività da parte del soggetto ispezionato (iscrizione in elenchi, albi, registri, ordini ovvero il possesso di licenze, autorizzazioni, comunicazioni, dichiarazioni preventive) identificazione del personale incaricato all assolvimento degli obblighi d identificazione della clientela e di registrazione delle operazioni, attraverso l analisi dei livelli di responsabilità e del sistema delle deleghe interne e di eventuali direttive in base alle quali vengono individuate le figure professionali tenute all osservanza di detti obblighi 38
39 Controlli sostanziali Sono finalizzati alla verifica dell osservanza dei seguenti obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio ed applicabili in relazione alle operazioni inerenti lo svolgimento delle proprie attività: istituzione dell archivio unico o registri equipollenti obbligo di adeguata verifica della clientela obbligo di registrazione e conservazione dei dati obbligo di segnalazione delle operazioni sospette 39
40 Grazie per l attenzione 40
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