Il Servizio Geologico d Italia ed il primo Museo geologico di Stato dell Italia unita
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- Benedetto Volpi
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1 All. 1 1 Le origini del patrimonio Il Servizio Geologico d Italia ed il primo Museo geologico di Stato dell Italia unita Fin dai primi anni dello Stato unitario illustri studiosi ed uomini politici, quali Quintino Sella e Felice Giordano invitano il Governo a predisporre uno strumento di base come quello della Carta Geologica d Italia, con la consapevolezza che la conoscenza del suolo e del sottosuolo costituisca l indispensabile supporto delle attività industriali, agricole ed infrastrutturali. Nel 1861 viene quindi istituita con Regio Decreto una Giunta Consultiva per stabilire norme e metodi per la formazione della Carta Geologica del Regno d Italia. Il R.D , n. 4113, istituirà il Regio Comitato Geologico (Sezione geologica del Consiglio delle miniere) presso il Ministero d Agricoltura, Industria e Commercio (MAIC), con sede a Firenze. Il Comitato è incaricato della compilazione e pubblicazione della grande Carta Geologica del Regno d Italia e di dirigere i lavori, raccogliere e conservare i materiali e i documenti relativi. Il con Decreto Ministeriale viene emanato il Regolamento del Comitato Geologico che stabilisce che in un locale presso il MAIC, dovranno essere collocati l Archivio geologico del Comitato, la Biblioteca, gli strumenti scientifici per le operazioni di campagna e le raccolte mineralogiche e geologiche provenienti dal progredire dei lavori. Le Collezioni si arricchiscono mediante la raccolta di materiali ad uso edilizio e decorativo, nel 1872, quando viene istituita un apposita Commissione (con R.D ), con il compito di inventariare, documentare e valorizzare i prodotti naturali del territorio nazionale prospettandone i pregi e le potenziali suscettività economiche. Con il R.D , n. 1421, si riorganizza il Comitato Geologico e viene istituito a Roma l Ufficio Geologico (il futuro Servizio Geologico), Sezione del Corpo Reale delle Miniere, che si occuperà della realizzazione e pubblicazione della Carta Geologica d Italia, sotto la direzione scientifica del Comitato Geologico. L Art. 7 del Decreto recita che all ufficio geologico sarà annesso uno speciale gabinetto nel quale verranno disposti e classificati i minerali, i fossili e le rocce raccolte nei lavori di campagna. Dovranno essere riuniti al gabinetto, i libri, le carte e gli strumenti esistenti già in Firenze presso il Comitato Geologico. Nel 1875 il Comitato, l Ufficio Geologico e tutto il materiale scientifico raccolto, incluse le Collezioni, vengono trasferiti nella R. Scuola di Applicazione per gli Ingegneri (nell'ex convento di San Pietro in Vincoli) a Roma, nuova capitale del Regno d Italia. Tra il 1883 ed il 1885 il patrimonio viene trasferito presso il Palazzo in Largo S. Susanna 13, costruito appositamente su progetto dell ing. R. Canevari. Il prestigioso edificio e l imponente Museo Agrario Geologico vengono inaugurati dal Re Umberto I alla presenza di personalità del panorama scientifico e politico dell epoca. Rimarranno quindi sede storica dell Ufficio Geologico e delle sue Collezioni per oltre 100 anni. 1
2 Va ricordato che nel 1869 si era avviata la pubblicazione delle Memorie per servire alla descrizione della Carta Geologica d Italia e nel 1870 del Bollettino del Regio Comitato Geologico d Italia, prestigiose collane editoriali che seguiranno negli anni i lavori della Carta Geologica. Iniziano al contempo i primi scambi con organismi nazionali ed internazionali che si occupano di geologia e si individua il primo embrione di quella che diverrà poi la Biblioteca del Servizio Geologico d Italia. Le collezioni del Servizio Geologico rappresentano le prime ed uniche collezioni museali del nuovo Stato unitario relative alle Scienze della Terra. La loro importanza per la comunità scientifica mondiale dell epoca è attestata dalla partecipazione dell Ufficio Geologico ad importanti manifestazioni nazionali ed internazionali durante le quali le collezioni venivano esposte ed ammirate. Ricordiamo tra le tante l Esposizione universale di Vienna del 1873, l Esposizione universale di Parigi nel 1878, l Esposizione universale di Anversa del 1885, l Esposizione regionale toscana del 1887 e l Esposizione universale di Saint Louis del Le Collezioni, che vantano campioni - per lo più legati alla Carta Geologica d Italia e alle campagne di rilevamento nelle ex-colonie italiane.- anche di rilevanza scientifica internazionale, erano esposte in tre ampi saloni (dei marmi, dei minerali e dei fossili) per una superficie complessiva di m 2. Oggi, all ingente patrimonio (oltre reperti) ancora in attesa di una sede definitiva, è dedicata nell attuale sede ISPRA di Via Curtatone una superficie espositiva di 460 m 2, dove viene necessariamente esposta solo una selezione delle Collezioni, peraltro non aperte al pubblico. 2 - Vicende amministrative del Servizio Geologico Nel corso degli ultimi decenni il Servizio Geologico è stato trasferito dal Ministero dell Industria, Commercio e Artigianato al Ministero dell Ambiente e, a seguito della Legge 18 maggio 1989, n. 183, al Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con compiti tecnico/scientifico/culturali finalizzati alla difesa del suolo. Nel 1995, dopo ben 100 anni, il personale, la Biblioteca e le Collezioni del Servizio Geologico, a causa dell avvio dei lavori di ristrutturazione dell edificio, vengono trasferiti nel Palazzo ex Federconsorzi a Via Curtatone, una delle attuali sedi dell ISPRA. Con il D. Lgs.vo 300/99, il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali è quindi confluito con l'agenzia Nazionale per la Protezione dell'ambiente (ANPA) nell'agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT). A seguito di questo nuovo assetto e alla luce della nuova normativa, il Servizio Geologico perde di fatto la propria denominazione storica e rientra con i suoi compiti all'interno della nuova struttura. Infine, il 21 agosto 2008 viene emanata la Legge 133 che sancisce l istituzione dell'ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) dalla fusione dell'apat con l ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare) e l INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica). 2
3 Nonostante le vicissitudini politico/amministrative, la struttura ha sempre continuato a curare accanto all aspetto scientifico anche quello culturale rendendo disponibile il patrimonio delle sue raccolte a scienziati e cittadini. L APAT prima e l ISPRA poi, persa la sede storica, si sono impegnate a sensibilizzare l Agenzia del Demanio affinché assegnasse una sede idonea, ma ad oggi senza risultato. Tuttora l ISPRA è attiva nella ricerca di una sede museale che finalmente consenta l esposizione e la fruizione delle Collezioni Geologiche e storiche conservate. 3 - La sede storica in largo S. Susanna 13 e le sue sorti Il Palazzo di largo S. Susanna 13 fu appositamente edificato, fra il 1873 e il 1885, per ospitare l Ufficio Geologico, afferente all allora Ministero per l Agricoltura, Industria e Commercio, ed il Museo Agrario-Geologico. Fu realizzato, nel luogo ove sorgeva il Convento di S. Maria della Vittoria del XVII sec., su progetto dell Ing. Raffaele CANEVARI. Questi,, riutilizzando le strutture murarie seicentesche, sperimentò tecnologie innovative, progettò ampi saloni espositivi (sorretti da pilastri in ghisa) dedicati ad accogliere le collezioni da esporre in urne, vetrine e scaffalature appositamente costruite e uno splendido ballatoio sormontante un vasto ambiente. L inaugurazione del palazzo, considerato tra i primi esempi di stile liberty nell edilizia pubblica, avvenne il 3 maggio 1885 e costituì un evento di grande risonanza nazionale, inaugurato dallo stesso Re Umberto I, alla presenza dei maggiori esponenti della cultura e della politica del tempo. Ampio spazio fu riservato all avvenimento su quotidiani e periodici nazionali per questo nuovo Museo: il quarto del genere in Europa, dopo quelli di San Pietroburgo, Berlino e Londra. L edificio ospitò e conservò le prestigiose collezioni per oltre 100 anni! Nel 1995 il palazzo fu sgombrato per permetterne la ristrutturazione, nell intento di riportarlo all originaria funzione. L opera di restauro, che intendeva ripristinare il complesso museale secondo l idea progettuale del Canevari, prevedeva da un lato il recupero degli ambienti originari, dall altro l innovativa progettazione di aree destinate alla formazione ed alla divulgazione. In particolare: il piano terra avrebbe dovuto ospitare sale multimediali per manifestazioni, convegni, attività didattica; i primi due piani sarebbero stati dedicati alle collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche e gli ultimi due piani sarebbero stati destinati alla Biblioteca del Servizio Geologico. La ristrutturazione non fu mai completata e la sede, non essendo più di pertinenza di un istituto della Presidenza del Consiglio, a seguito della costituzione dell APAT, fu restituita all Agenzia del Demanio. E, nonostante un infinita serie di battaglie, portate avanti dalla stessa APAT, dal Ministero dell Ambiente, da diverse associazioni tra cui Italia Nostra, supportate dagli organi di stampa, l edificio nel 2003 venne alienato. Pertanto le Collezioni non ritorneranno nella loro sede originaria. 3
4 Ad oggi, a 16 anni di distanza, l edificio non è ristrutturato, nonostante le rilevanti risorse appositamente stanziate dalla L.59/87 (art. 5) e L.67/88 (art. 18) Quanto alla possibile destinazione d uso, nel tempo gli organi di stampa hanno riportato ipotesi di trasformazione dell edificio tra le più diverse: Casa delle tecnologie, polo espositivo e museale, grand hotel o spazio per negozi di lusso e uffici con al centro un parcheggio ed un area archeologica protetta (La Repubblica, 25 gennaio 2011). Il palazzo vanta un vincolo architettonico apposto nel 1991 ed un vincolo archeologico del 2004, posto in seguito al ritrovamento di un tratto delle mura serviane e di un antico tempio. L edificio è stato anche in tempi recentissimi oggetto di scavi archeologici da parte della Soprintendenza. Il Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali che nel 1991 appose il vincolo architettonico, dichiarò: si rende necessaria un azione di tutela estesa all'immobile nella sua interezza e che ne preservi i caratteri e le concezioni originali (Dichiarazione del ). 4 Le Collezioni Le Collezioni sono costituite da oltre reperti, distribuiti in numerose raccolte, molte delle quali rivestono notevole importanza sia per il contenuto scientifico sia sotto il profilo storico e museale. Vantano reperti di rilevanza scientifica internazionale, oltre ai numerosissimi campioni legati alla Carta Geologica d Italia (dall avvio fino agli anni 70 del 900) ed alle campagne di rilevamento nelle ex-colonie italiane. Sono state arricchite nel tempo da acquisti, scambi e donazioni. L'intero patrimonio museale è stato sottoposto negli anni ad un importante progetto di catalogazione ed inventariazione informatizzata secondo standard e metodologie internazionali (DOCUGEO-MUSEO), che ha portato alla realizzazione di un articolato data base che consente la gestione dei dati relativi alle collezioni. Le Collezioni sono oggi solo parzialmente esposte nella sede ISPRA di Via Curtatone; una selezione è pubblicata on line sul Museo virtuale, realizzato nel 2008 appositamente per la divulgazione del patrimonio ( Le Collezioni sono suddivise in: - Collezioni lito-mineralogiche (rocce, marmi, minerali) - Collezioni paleontologiche (fossili, tracce, calchi) - Collezioni storiche (rilievi geologici, strumentazione tecnica, manufatti artistici) Collezioni lito-mineralogiche Comprendono campioni di rocce e minerali, acquisiti a partire dalla fine del XIX sec., che documentano la variabilità litologica del nostro Paese, nonché i suoi riflessi sullo sviluppo economico ed artistico. Questi sono suddivisi in: 4
5 campioni litologici (di cui la maggior parte provenienti dalle campionature effettuate per la realizzazione della Carta Geologica d Italia alla scala 1: ); campioni di materiali edilizi e decorativi (comprendenti pregevoli manufatti marmorei). Notevoli le Collezioni di marmi antichi F. Pescetto e P. De Santis; campioni di minerali provenienti prevalentemente dai distretti minerari italiani, alcuni anche esteri. Collezioni paleontologiche Le Collezioni Paleontologiche sono costituite da oltre reperti, distribuiti in numerose raccolte, molte delle quali rivestono notevole importanza sia per il contenuto scientifico sia sotto il profilo storico e museale. I reperti fossili, derivano prevalentemente da giacimenti e strati rocciosi della penisola italiana ed oltre a rappresentarne la nascita e trasformazione nel tempo, sono la testimonianza dell evoluzione degli organismi, in gran parte estinti, vissuti nei mari e nei continenti nell'arco di tempo compreso tra circa 570 milioni di anni (Era Paleozoica) e circa anni (Era Quaternaria). Non mancano nelle raccolte reperti sub-fossili o recenti, di utilità per gli studi comparativi e quindi per la classificazione delle singole specie. Particolare valore è rivestito dalla presenza nelle raccolte di numerosi "Tipi" (olotipi, lectotipi, plesiotipi, ecc.), esemplari unici, a cui gli studiosi di tutto il mondo si riferiscono per accertare l'appartenenza alla stessa specie di altri individui successivamente scoperti e quindi, per attribuirne il nome scientifico secondo le norme di classificazione paleontologica. Gran parte delle collezioni è stata oggetto di studi scientifici fin dal 1800, da parte di noti geologi e paleontologi, e di pubblicazione in riviste a carattere nazionale ed internazionale. Rivestono pertanto non solo un interesse storico, ma anche scientifico per gli studi di tassonomia e per la tutela e la conservazione dei siti di provenienza dei reperti stessi. La presenza nelle raccolte di olotipi ed esemplari descritti, illustrati e classificati obbliga l'amministrazione ad autorizzare la consultazione e lo studio degli esemplari agli Istituti scientifici ed agli studiosi che ne facciano richiesta ufficiale. Collezioni storiche Sono costituite da preziose testimonianze della storia dell Ufficio (poi Servizio) Geologico, quali la Collezione dei rilievi geologici di aree del territorio nazionale, numerosi cimeli, tra cui busti e scudi bronzei di personaggi illustri per la storia geologica d Italia (Q. Sella, F. Giordano, G. Meneghini), targhe commemorative, medaglie, alcune opere d arte nonché una cospicua raccolta di strumentazione tecnica. - Collezione dei plastici del Servizo Geologico d Italia Si tratta di 17 rilievi geologici a tecnica mista realizzati dal 1877 al 1920, commissionati dal R. Ufficio Geologico, per illustrare aree della Penisola notevoli dal punto di vista delle risorse minerarie, della geo-morfologia, del rischio geologico. La Collezione partecipa alla mostra Alle radici dell identità nazionale presso il Museo Centrale del Risorgimento nel Complesso Monumentale del Vittoriano, realizzata per la 5
6 celebrazione del 150 dell Unità d Italia. La Mostra, inaugurata il 16 marzo 2011 dal Presidente della Repubblica, resterà aperta fino al 2 giugno. - Collezione della strumentazione tecnico/scientifica Notevole per l importantissima valenza storica e documentale, è la raccolta delle attrezzature e della strumentazione tecnica, tuttora oggetto di catalogazione (microscopi, bussole, reagentari, magnetometri, sismografi, pluviografi, termoigrografi, etc.) che permette di seguire, nel tempo, l evoluzione della tecnologia utilizzata nell analisi e nel monitoraggio del territorio anche al fine di attuare la prevenzione dei rischi idrogeologici del territorio. - Arredi storici Costituiscono parte integrante del patrimonio museale gli antichi arredi lignei, realizzati appositamente per custodire le collezioni: armadi, teche, depositori, cassettiere, cornici e strutture portanti a parete per l esposizione delle lastre di marmo. 5 - La Biblioteca La Biblioteca ISPRA è specializzata nelle scienze della Terra e nelle tematiche ambientali. Nella sua ricca consistenza, include l'intero patrimonio della Biblioteca del Servizio Geologico Nazionale (risalente al 1873), dell ANPA, dell ICRAM e dell INFS. Tale patrimonio comprende attualmente: una prestigiosa cartoteca comprendente carte, di cui 1000 antiche e di pregio; una raccolta di oltre 500 opere del 700 e dell 800; oltre monografie, norme e CD ROM; testate di periodici di cui oltre 500 correnti (oltre volumi); oltre spogli di articoli riguardanti la geologia italiana. 6
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