TRIBUNALE DI BERGAMO. visto il provvedimento di designazione di questo giudice emesso dal Presidente della II sezione civile in data
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- Donato Savino
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1 TRIBUNALE DI BERGAMO Il giudice designato, visto il ricorso depositato in data ; visto il provvedimento di designazione di questo giudice emesso dal Presidente della II sezione civile in data ; ha pronunciato il seguente DECRETO avente ad oggetto l apertura della procedura di liquidazione del patrimonio di: Daria Zanni, nata a Palazzolo sull Oglio (BS), il , C.F. ZNNDRA69B41G264R, residente in Bolgare (BG), via Tezza n. 9; visto il ricorso con cui la sopraindicata persona fisica ha chiesto la liquidazione del suo patrimonio ex artt. 14 ter e segg. l. n. 3/12, come modificata dal d.l. n. 179/12, convertito dalla legge n. 221/12; vista la documentazione allegata; ritenuto che sussistano tutti i presupposti per l apertura della procedura in quanto: - questo giudice è territorialmente competente ai sensi dell art. 9, comma 1 l. n. 3/12 e successive modifiche, essendo la debitrice residente in un Comune compreso nel circondario del Tribunale di Bergamo; - la debitrice non è soggetta alle disposizioni sul fallimento ai sensi dell art. 1 LF, svolgendo attività di lavoro subordinato ed avendo in passato rivestito il ruolo di socio accomandante di due società in accomandita semplice (entrambe poi dichiarate fallite), come tale non assoggettabile a fallimento in estensione; - la debitrice non ha fatto ricorso, nei cinque anni precedenti, a procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento;
2 - la debitrice si trova in stato di sovraindebitamento, come risulta dall esistenza di: inadempimenti, pendenza di procedure esecutive, dichiarazioni confessorie, accertamenti svolti dall Organismo di Composizione della Crisi, le cui mansioni sono svolte dal professionista nominato ex art. 15, comma 9 l. n. 3/12, circostanze che dimostrano come la stessa non abbia più credito di terzi e mezzi finanziari propri per soddisfare regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni; - nella domanda è contenuto l inventario dei beni della signora Zanni ed alla stessa è allegata la relazione particolareggiata dell organismo di composizione della crisi, il cui contenuto è conforme alle previsioni di legge; - l O.C.C. ha infatti indicato le cause dell indebitamento ed escluso un comportamento negligente in capo alla debitrice; ha esposto le ragioni, non imputabili alla ricorrente, che hanno determinato la sua incapacità di adempiere (principalmente riconducibili al fallimento della società in favore della quale la ricorrente prestava la sua attività lavorativa ed alla escussione delle fideiussioni già prestate in favore della società di cui il marito era socio accomandatario, anch essa dichiarata fallita); ha fornito un resoconto sulla solvibilità della debitrice negli ultimi cinque anni ed escluso l esistenza di atti impugnati dai creditori; ha da ultimo dato atto della completezza ed attendibilità della documentazione prodotta a corredo della domanda; - l organismo di composizione della crisi ha dato notizia della domanda agli uffici fiscali ed all agente della riscossione nei termini di cui all art. 14 ter, n. 4, l. 3/2012; - è stato possibile ricostruire compiutamente la situazione economica e patrimoniale della debitrice; - è emerso che negli ultimi cinque anni la stessa non ha posto in essere atti dispositivi del patrimonio (tale non potendo ritenersi l atto di individuazione catastale, permuta e compravendita stipulato nell anno 2014, in quanto finalizzato alla sola correzione di errori catastali in negozi pregressi); rilevato che la liquidazione comprende tutti i beni di proprietà della signora Zanni, consistenti in un immobile sito in Bolgare, attualmente sottoposto a procedura esecutiva, e nella quota indivisa di 1/9 di altro immobile sito in Palazzolo sull Oglio, fatte salve: a) la modesta somma giacente sul libretto di risparmio postale intestato alla ricorrente (pari ad euro 125,85) e quella depositata sulla carta Postepay Evolution n (pari ad euro 1.240,31) provenienti dall attività lavorativa svolta dalla ricorrente, somme che possono ritenersi
3 avere natura alimentare e dunque essere escluse dalla liquidazione a norma dell art. 14 ter comma 6 l. 3/2012; b) la quota del 50% di proprietà dei beni mobili costituenti l arredo dell abitazione nella quale la ricorrente risiede, beni di modestissimo valore (pari ad euro 480,00) e comunque impignorabili a norma dell art. 514, primo comma, c.p.c.; c) la partecipazione in una società in accomandita semplice dichiarata fallita (ed il cui fallimento non è stato ancora chiuso, a differenza di quello relativo all altra società di cui la ricorrente era socia), quota che per effetto della dichiarazione di fallimento è priva di alcun valore; d) il TFR accantonato per le prestazioni di lavoro dipendente rese a far data dal , pari ad euro 63,41, accantonato dal datore di lavoro; rilevato che la ricorrente percepisce uno stipendio netto mensile pari ad euro 1.265,26, al quale deve aggiungersi quello del marito convivente, attualmente pari ad euro 1.295,25, rispetto ad un fabbisogno familiare stimato dall OCC in misura pari ad euro 1.825,68 e destinato ad assurgere, a seguito della vendita dell immobile (che come accennato è sottoposto a procedura esecutiva immobiliare, nel cui ambito è stata già fissata la prima asta, che nelle more dovrebbe essersi tenuta) e considerati i costi di procedura, ad euro 2.500,00 mensili, secondo la valutazione esperita dall OCC; ritenuto, ciò posto, che il limite di cui all art. 14 ter comma 6 lettera b) possa essere fissato in misura pari ad euro 2.500,00, considerata l imminente vendita dell immobile (il cui ricavato, qualora il bene fosse stato nelle more aggiudicato, andrà a beneficio della procedura di liquidazione) e le ulteriori necessità di cui ha dato atto l OCC, di modo che la ricorrente è autorizzata a trattenere l intero importo del suo stipendio; P.Q.M. letto l art. 14 quinquies l. n. 3/12 e succ. mod.; DICHIARA APERTA la procedura di liquidazione del patrimonio di: Daria Zanni, nata a Palazzolo sull Oglio (BS), il , C.F. ZNNDRA69B41G264R, residente in Bolgare (BG), via Tezza n. 9; visto l art. 15, comma 8, l. n. 3/12 e succ. mod.
4 NOMINA liquidatore la dr. ssa Margherita Molinari, la quale, per la sua comprovata professionalità, è in possesso dei requisiti necessari per la gestione della procedura; DISPONE che sino al momento in cui il decreto di omologazione diventerà definitivo, non possano essere iniziate o proseguite azioni cautelari od esecutive né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio oggetto di liquidazione da parte dei creditori aventi titolo o causa anteriore; che la domanda ed il presente decreto siano pubblicati, per una sola volta, sul quotidiano L Eco di Bergamo e sul sito del Tribunale di Bergamo che il presente decreto venga trascritto nei registri immobiliari, a cura del liquidatore; al liquidatore di iniziare con sollecitudine il procedimento di inventariazione dei beni e di effettuare la comunicazione prevista dall art. 14 sexies comma 1 l. n. 3/12 e succ. mod.; la consegna ed il rilascio dei beni mobili e immobili facenti parte del patrimonio di liquidazione, con esclusione della somma giacente sul libretto di risparmio postale n intestato alla ricorrente ed emesso dall ufficio postale di Bolgare, della somma depositata sulla carta Postepay Evolution n nonché della quota del 50% di proprietà dei beni mobili costituenti l arredo dell abitazione della ricorrente; AUTORIZZA la ricorrente a risiedere nell immobile sito in Bolgare sino alla data della sua vendita, FISSA
5 in euro 2.500,00 mensili il limite occorrente al mantenimento della ricorrente e del suo nucleo familiare. Così deciso in Bergamo, il 2 aprile Il giudice dr. Elena Gelato
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