IMPATTI OCCUPAZIONALI DI UN RIUSO SISTEMICO NELLA CITTÀ DI ROMA. Studio a cura dell Associazione Occhio del Riciclone

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1 IMPATTI OCCUPAZIONALI DI UN RIUSO SISTEMICO NELLA CITTÀ DI ROMA Studio a cura dell Associazione Occhio del Riciclone 1

2 INDICE INDICE... 2 INTRODUZIONE...7 Premessa...7 Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti...10 Le nuove filiere dell usato...10 Impatti occupazionali di un riuso sistemico nella città di Roma...11 Descrizione e risultati della ricerca...11 Avvertenza sulle metodologie utilizzate...13 PARTE 1 - MERCI RIUSABILI E SETTORE DELL USATO FLUSSO E VALORE DELLE MERCI RIUSABILI CONFERITE TRA I RIFIUTI A ROMA 16 DATI DI SINTESI I flussi delle piattaforme di Roma La rilevazione delle merci riusabili Categorie merceologiche adottate Il sistema di classificazione Dati di riferimento e metodologia di accrescimento Punti di raccolta e qualità del rifiuto I dati ufficiali di riferimento Le AIA (centri di raccolta) Le isole ecologiche Le raccolte straordinarie Coefficiente di accrescimento delle unità osservate Il flusso cittadino di merci riusabili Ore di rilevazione e coefficiente di accrescimento totale Frequenze assolute ripartite per stato Categorie rilevate sul flusso totale Beni legnosi riadeguabili Distribuzione del flusso per stato Percentuale merci riusabili sul totale del flusso dei conferimenti a Roma Dati di sintesi Merci collocabili nel settore dell usato Merci riusabili con possibile distribuzione I flussi di merci riusabili nei cassonetti indifferenziati Il porta a porta e l incremento del flusso alle piattaforme Le merci riusabili presenti nel flusso indifferenziato Le potenzialità di un porta a porta integrato a isole ecologiche fondate sul riuso Valore delle merci riusabili conferite tra i rifiuti Formule di vendita presso le isole ecologiche Prezzamento delle merci riusabili Attribuzione valore al dettaglio Merci presenti nel settore dell usato locale Materiali riusabili Attribuzione prezzo intermedio

3 Valore al dettaglio e fatturato potenziale Mobili Oggettistica Supporti musicali e Cartaceo Materiali riusabili Dati complessivi Dati complessivi scenario porta a porta Merci riusabili per isola ecologica Il fabbisogno di isole ecologiche a Roma Flusso per isola ecologica media Valore e fatturato per isola ecologica media Scenario pap IL SETTORE DELL USATO ROMANO...53 DATI DI SINTESI Composizione e divisione in categorie Censimento degli operatori I...55 Censimento 2008 degli ambulanti del gruppo I Mercatini High cost Mercatini Low cost autorizzati Mercatini Low cost non autorizzati Rionali e sparsi Operatori Rom Universo ambulanti I L incidenza dell abusivismo Censimento dei negozianti del gruppo I Censimento 2008 dei negozi in conto terzi Usato e solidarietà Fatturato degli operatori I Fatturato totale operatori I Ambulanti I Negozianti I Conto Terzi Operatori Rom Andamento del settore Ambulanti I I negozianti I I negozi in conto terzi Domanda potenziale degli operatori I...66 PARTE 2 - EFFETTI OCCUPAZIONALI DI UN RIUSO SISTEMICO EFFETTI OCCUPAZIONALI DIRETTI...69 DATI DI SINTESI Layout di isola ecologica fondata sul riuso Organigramma di Isola Ecologica fondata sul Riuso Redditività complessiva dell isola ecologica fondata sul riuso Isola ecologica basata sul riuso in presenza del sistema di raccolta rifiuti porta a porta Redditività complessiva dell isola ecologica con la raccolta porta a porta Produttività laboratori dell isola ecologica Il Tappezziere Laboratorio Elettrotecnico La Falegnameria

4 Il Laboratorio Informatico I RACCOGLITORI INFORMALI NELLE ISOLE ECOLOGICHE Esperienze di inclusione dei raccoglitori informali nella gestione dei rifiuti EFFETTI OCCUPAZIONALI INDIRETTI...89 DATI DI SINTESI L usato nella gestione dei rifiuti: la disponibilita degli operatori Sondaggio Rilevazione Conclusioni L Impatto occupazionale sul settore dell usato derivante dall attivazione di un isola ecologica fondata sul riuso: un modello simulativo Introduzione Le ipotesi del modello Le equazioni del modello La dinamica del modello e gli esercizi simulativi Operatori ambulanti Rigattieri Attività Conto Terzi Attività Conto Terzi CONCLUSIONI E PROPOSTE APPENDICE Categorie e Definizioni Definizioni di Stato Categorie Merceologiche Settore dell usato APPENDICE Associazione Porta Portese Lettera all Assessore al Commercio APPENDICE Associazione Porta Portese Lettera al Sindaco APPENDICE Manifesto del Riuso APPENDICE Manifestazione Rom - Comunicato Stampa 28 Ottobre APPENDICE Manifestazione Rom Comunicato Stampa 28 Novembre APPENDICE Consiglio Comunale di Roma - Ordine del giorno n.45 del 12 Maggio APPENDICE Uomini e pulci Roberto De Angelis APPENDICE A APPENDICE B APPENDICE C APPENDICE D APPENDICE E APPENDICE F APPENDICE G APPENDICE H APPENDICE I APPENDICE L APPENDICE M

5 IL CENTRO DI RICERCA DELL OCCHIO DEL RICICLONE: Pietro Luppi (Esperto di riuso popolare e ricerca sociale) Maya Battisti (Dottoressa in Scienze Statistiche) Andrea Pannone (Economista) 5

6 RINGRAZIAMENTI: Luca Lo Bianco V U.O. Politiche Economiche e di Sviluppo - Dipartimento XV del Comune di Roma Stefano Vicalvi - U.O Gestione Rifiuti Dipartimento X del Comune di Roma AMA S.P.A Antonio Conti Vicepresidente Associazione Operatori Porta Portese Aleramo Virgili Responsabile Sportello per l avviamento al lavoro delle comunità Rom, Sinti e Camminanti Dipartimento XIX del Comune di Roma Sacir Cizmic Presidente Associazione Shishiri Ettore Sole Direttore Formazione della Mercatino SRL Fernando Calcagni Elettrotecnico Fabio Paolesse Tappezziere Ennio Latini Falegname Alessandro Barsanti Falegname Mauro Cifaratti Falegname Moussa Ka Tecnico informatico Studio Marra - Commercialista 6

7 INTRODUZIONE Premessa Il contesto La formula delle 4 erre (riduzione, riuso, riciclo, recupero), nata 30 anni fa come slogan ambientalista, oggi é in linea di principio ampliamente riconosciuta sia dalla normativa europea che da quella italiana. Le 4 erre indicano un ordine di priorità nella gestione dei rifiuti in funzione di criteri ambientali e sanitari. Ma in realtà questo ordine di precedenze é diventato ancor prima che un principio una necessità economica e normativa: l impossibilità di proseguire con un sistema di gestione dei rifiuti fondato sulle discariche (dato l alto costo delle discariche messe in sicurezza secondo le direttive UE) e l imposizione UE di non destinare più ai termovalorizzatori i contributi CIP6 1 per le energie rinnovabili, rendono imprescindibile un radicale cambiamento d asse. Non più smaltimento (ovvero restituzione all ambiente dello scarto sotto forma solida, gassosa o quant altro) bensì riutilizzo. La forma industriale del riutilizzo, il riciclo, trova il suo principale sostenitore non nell arcipelago ambientalista, come si sarebbe indotti a pensare, ma nei gruppi industriali del nord che hanno fame di materia prima seconda e che spesso sono costretti a importarla dall estero denunciando a ogni buona occasione l inadeguatezza delle raccolte differenziate presso i Comuni d Italia. L industria italiana del riciclo (specialmente per alluminio, legno e carta) é tra le più dinamiche del mondo. I bisogni dei gruppi industriali trovano una sponda efficace nelle direttive della finanziaria Il comma 1108 della legge 296/2006 (finanziaria 2007) recita: Al fine di realizzare rilevanti risparmi di spesa ed una più efficace utilizzazione delle risorse finanziarie destinate alla gestione dei rifiuti solidi urbani, la regione, previa diffida, provvede tramite un commissario ad acta a garantire il governo della gestione dei rifiuti a livello di ambito territoriale ottimale con riferimento a quegli ambiti territoriali ottimali all interno dei quali non sia assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime: Almeno il 40% entro il 31 Dicembre 2007 Almeno il 50% entro il 31 Dicembre 2009 Almeno il 60% entro il 31 Dicembre 2011 Per rispettare la direttiva nazionale occorre adottare sistemi di raccolta differenziata che consentano di arrivare alle quote indicate; l unico sistema che ha dimostrato empiricamente di poter arrivare (e con rapidità) ai livelli previsti, é la raccolta domiciliare denominata porta a porta spinto. Il sistema della raccolta stradale raggiunge infatti un massimo del 25% nelle grandi città e un massimo del 35% nei centri più piccoli. La città di Roma, nel momento in cui scriviamo, ha già introdotto il porta a porta spinto in tre quartieri: Colli Aniene, Decima, Massimina. I dati dei primi due quartieri (quelli di Massimina non sono ancora disponibili) sono estremamente incoraggianti: il 63% di raccolta differenziata. Circa il 1 Nel 1992 il governo italiano lancia un meccanismo di finanziamento alle fonti rinnovabili. È il provvedimento del Comitato interministeriale prezzi numero 6 (Cip6) il quale stabilisce che una quota delle bollette degli italiani (tra l 8 e il 10 per cento) venga impiegata per sostenere impianti che utilizzano fonti rinnovabili. Questo provvedimento allarga però l opportunità di finanziamento anche a fonti che definisce assimilate, tra le quali gas, residui della raffinazione del petrolio e rifiuti. 7

8 triplo della media cittadina. La Giunta comunale ha già annunciato che il sistema verrà presto esteso a residenti, approdando, tra gli altri, anche a quartieri centrali e semicentrali come Trastevere, Aventino e San Saba. In presenza di un sistema di porta a porta spinto é indispensabile che ogni quartiere abbia in prossimità un isola ecologica; per Roma ne sono pianificate 20 (a fronte delle 6 attualmente in funzione). Riuso nella gestione dei rifiuti: la necessità di progettare un modello Mentre la terza delle quattro erre, il Riciclo, prende piede per forza di cose, la seconda erre, il Riuso, viene ingiustamente trascurata. Dal 2003 a oggi il centro di ricerca dell Occhio del Riciclone ha dimostrato che la erre del riuso é colma di importantissime potenzialità economiche, sociali, occupazionali e ambientali. L assenza del Riuso dai piani di gestione dei rifiuti cittadini, nazionali ed esteri é in parte dovuta alla falsa percezione che non é possibile applicare questa opzione su scala. Quando il riuso viene evocato lo si relega quindi su un piano simbolico e testimoniale. A volte, come accade in alcuni comuni del Nord 2, lo si propone come soluzione per progetti di solidarietà. Nel fiorentino l azienda d igiene urbana Quadrifoglio utilizza questa opzione come importante elemento di sensibilizzazione 3. L elemento sul quale l Occhio del Riciclone propone di porre l attenzione é l esistenza di un settore economico fiorente e capace di assorbire i grossi volumi di merci riusabili che oggi vengono conferite tra i rifiuti. Questo settore oggi non viene preso in considerazione perché caratterizzato ancora in gran parte da una condizione di informalità. Le ragioni di questa informalità sono molteplici, ma la principale può essere rintracciata nell incapacità del settore di organizzarsi e di fare pressione. Un incapacità che a sua volta può essere rintracciata nella composizione sociale di quest ultimo e nella sua estrema polverizzazione. L universo del riuso é costituito infatti da migliaia di piccole microimprese che si muovono quasi sempre ai margini. Allo zoccolo duro dei sottoproletari italiani si aggiungono di anno in anno nuovi sottoproletari provenienti da altre nazioni, attratti da un commercio dove non sono necessari capitali iniziali ma solo sforzo e spirito imprenditoriale. Al settore informale si aggiunge il fenomeno dei negozi in conto terzi, che negli ultimi 15 anni hanno vissuto un vero e proprio boom in netta controtendenza con la contrazione registrata da quasi tutte le attività imprenditoriali nazionali. L irruzione del conto terzi sulla scena nazionale ha rimesso in circolazione i beni usati di grosse dimensioni, che stavano scomparendo gradualmente dal mercato in seguito al declino delle botteghe rigattiere stroncate dalla concorrenza degli ambulanti. Grazie a un riuso su scala poggiato sullo smistamento nelle isole ecologiche é possibile far emergere le filiere sommerse, offrendo a migliaia di operatori informali la possibilità di esercitare in modo redditivo il proprio mestiere, e dare un ulteriore impulso ai negozi in conto terzi che oggi, al pari degli informali, soffrono dell asistematicità dell approvvigionamento delle merci. Le analisi di filiera e i sondaggi compiuti dall Occhio del Riciclone hanno dimostrato che mettere in contatto la raccolta differenziata con il settore dell usato é possibile, e che l introduzione di soluzioni logistiche in tal senso genererebbe forti vantaggi economici sia per le amministrazioni locali che per gli operatori dell usato. Il modello configurato prevede la creazione di più ricchezza a parità di peso per materiale, e una distribuzione di quest ultima a favore degli enti locali e della microimpresa popolare. 2 Vedere ad esempio le esperienze di Emmaus Verona, della Cooperativa Insieme a Vicenza e della Cooperativa Triciclo nel torinese 3 Nelle isole ecologiche di Sesto Fiorentino, Calenzano e Via di San Donnino a Firenze 8

9 Proposte innovative per la legalizzazione dei settori informali dell usato sono necessarie e urgenti: l abusivismo genera infatti problemi alla cittadinanza (che però non disdegna l acquisto), alle amministrazioni, ma sopratutto agli operatori, che non riescono a costruire un progetto imprenditoriale e di vita in seguito all estrema precarietà della loro attività. A soffrire dell abusivismo é sopratutto la popolazione rom, che oggi vede a Roma come nel resto d Italia la principale fonte d impiego onesta (anche se informale) proprio nella raccolta e nella vendita delle merci riusabili. Regolamentare il settore é quindi (oggi più di ieri) diventata un urgenza assoluta, e i nodi da sciogliere sono due: l origine delle merci e lo spazio pubblico. Il presente studio intende dare un contributo esauriente e dettagliato allo scioglimento del primo nodo, che una volta superato consentirà trasparenza fiscale, emersione, maggiori profitti per gli operatori e sostenibilità igienico-sanitaria. Ma per quanto riguarda la microimpresa dell usato introdurre il riuso su scala non significa solo migliorare l esistente, ma moltiplicarlo su basi sostenibili creando centinaia o migliaia di nuovi operatori ambientali, giustamente retribuiti e senza oneri aggiuntivi a carico delle amministrazioni pubbliche. 9

10 Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti, realizzato con il sostegno di Comune e Provincia di Roma, rappresenta il primo tentativo di analizzare scientificamente la prassi popolare del riuso ipotizzandone l integrazione in un modello virtuoso di gestione dei rifiuti. Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti rappresenta l incipit sul quale é stato possibile innestare gli studi successivi dell Occhio del Riciclone, i quali si propongono di esplorare ulteriormente il fenomeno in oggetto per permetterne una maggiore comprensione e completarne la trattazione. L assoluta innovatività dello studio sul piano nazionale e internazionale ha spinto l economista Guido Viale a dichiarare quest ultimo la base sulla quale si poggerà la rivoluzione che porterà il riuso in tutta Italia e il punto di riferimento obbligato per tutti coloro che in futuro vorranno approfondire il tema. Lo studio prende avvio attraverso la stima del valore monetario delle merci riusabili conferite nelle isole ecologiche romane e collocabili nel settore dell usato locale. I dati dai quali é stato possibile desumere queste informazioni provengono da un monitoraggio di 200 ore effettuato dagli operatori dell Occhio del Riciclone presso le isole ecologiche romane nell ottobre del Il sistema di classificazione é del tutto innovativo e consente una descrizione integrale dei materiali postconsumo osservati, a partire dalla menzione della funzione d uso degli oggetti, dallo stato di conservazione di questi ultimi, e dall indicazione specifica dei materiali di composizione (in maniera estremamente più dettagliata rispetto alle categorie adottate normalmente). Una volta descritto il volume di merci presenti nel flusso dei rifiuti delle isole ecologiche, lo studio esplora il settore dell usato locale delineandone innanzitutto dimensioni e caratteristiche, ed infine sondando la capacità e la disponibilità dello stesso di assorbire l eventuale offerta di merci riusabili provenienti dalle isole ecologiche. Dal monitoraggio nelle isole ecologiche e dall analisi delle frazioni merceologiche presenti nel settore dell usato emerge che il 34% degli scarti conferiti nelle isole é riusabili e collocabile nel settore dell usato. Le categorie incluse in questa quota sono: mobili ed elettrodomestici, apparecchi elettronici, oggettistica, libri e riviste, beni informatici e supporti audio e video. La somma del valore monetario al dettaglio stimato per i beni osservati é pari a un minimo annuo di euro per ciascuna isola ecologica. Nello studio viene però proposta la vendita all ingrosso, la quale consentirebbe il riuso di grossi volumi di beni mediante la loro distribuzione a operatori presenti capillarmente sul territorio con canali di vendita consolidati. Immaginando quindi due terzi dei beni venduti all ingrosso e un terzo dei beni al dettaglio, il centro di ricerca dell Occhio del Riciclone ha valutato il fatturato minimo ottenibile in un anno a circa euro. Le nuove filiere dell usato Lo studio Le nuove filiere dell usato, realizzato con il contributo della Provincia di Roma, é il completamento del percorso di ricerca iniziato con Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti, e si dedica principalmente all analisi di quel 18% di beni conferiti nelle isole ecologiche romane che sono potenzialmente riusabili ma non hanno come possibile riferimento filiere dell usato già esistenti e consolidate. Nello studio vengono anche ampliati e resi più puntuali alcuni ragionamenti già avviati ne Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti a proposito delle seguenti frazioni merceologiche: i beni informatici, valutati meritevoli di un analisi specifica e più vasta di quella compiuta nel nostro precedente studio; i mobili in legno in medio stato, dei quali viene esaminata la produttività delle operazioni di restauro e riparazione; 10

11 i mobili in legno in cattivo stato, dei quali vengono esplorate le potenzialità come legno bricolage e fornitori di pezzi per il recupero di mobili in medio stato; le TV in medio e cattivo stato, che ne Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti erano parte della categoria oggettistica ma per le quali non era stata sviluppa nessuna ipotesi di riuso. Per la frazione del legno é stato stimato un fatturato potenziale di ,2 euro annui per isola ecologica. Per i beni informatici é invece stimato un fatturato potenziale di euro annui per isola ecologica. Per garantire i suddetti fatturati sono indispensabili le operazioni di riadeguamento dei beni informatici e di una quota di beni legnosi. Le nuove filiere dell usato esplora gli aspetti della produttività e della redditività legati ai possibili laboratori per il riadeguamento. Nello studio viene stimato un fatturato potenziale anche per un altro raggruppamento di beni attualmente fuori dal settore dell usato e per i quali sono previsti euro annui per isola ecologica. Alla luce di questa ricerca il fatturato potenziale annuo di un isola ecologica media romana comprensivo delle stime fatte ne Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti e di quelle fatte ne Le nuove filiere dell usato é valutato in euro annui 4. Una cifra che potrebbe apparire molto alta ma che si rivelerà estremamente prudente a coloro che esamineranno i calcoli e le stime presenti nei due studi compiuti dall Occhio del Riciclone sull argomento. Impatti occupazionali di un riuso sistemico nella città di Roma Nel nuovo studio il Centro di Ricerca dell Occhio del Riciclone prosegue l indagine esplorativa delle potenzialità dell introduzione del riuso nella gestione dei rifiuti della città di Roma. Le elaborazioni compiute nei due precedenti studi vengono accresciute su scala cittadina e arricchite con nuove ipotesi e nuovi calcoli sulla produttività delle operazioni di riadeguamento delle merci. Individuato in 27 il numero ottimale di isole ecologiche necessarie a soddisfare il fabbisogno cittadino (attraverso la comparazione della struttura della popolazione romana con quella delle città virtuose del Nord Italia) l Occhio del Riciclone propone stime e proiezioni sui possibili impatti sul settore dell usato di un offerta su scala di merci riusabili; per valutare l impatto di questa totale innovazione di filiera si approfondisce l analisi del settore dell usato locale, informale ed emerso, fino a sviscerare totalmente dinamiche di mercato fino ad ora totalmente sconosciute e inesplorate. Tra tutte la ricostruzione delle dinamiche economiche, delle dimensioni e dei numeri del settore che fa capo al rovistamento nei cassonetti. Dopo mesi di interviste presso campi rom e mercatini, il Centro di Ricerca, applicando una metodologia sperimentale, é riuscito a stimare i fatturati dell attività di rovistamento e la ricchezza potenziale che si cela dentro i cassonetti. L obiettivo principale dello studio, quantificare le ricadute occupazionali di un riuso sistemico degli scarti, é stato pienamente raggiunto valutando in maniera minuziosa gli effetti occupazionali diretti dell introduzione di isole ecologiche fondate sul riuso, e stimando gli effetti sull indotto grazie a un modello di simulazione che mette in relazione l aumento dell offerta intermedia alla moltiplicazione delle microimprese a partire da parametri individuati studiando le dinamiche del settore e la percezione della domanda finale da parte degli operatori. Descrizione e risultati della ricerca Impatti occupazionali di un riuso sistemico nella città di Roma é diviso in due parti: la prima parte é una fotografia dell esistente, ovvero delle merci riusabili conferite tra i rifiuti e dell attuale conformazione del settore dell usato locale; la seconda ospita elaborazioni e stime sugli effetti occupazionali che avrebbe l introduzione del riuso su scala, sia all interno della gestione dei rifiuti (effetti diretti) che sul settore dell usato (effetti indiretti). 4 Per approfondimenti vedi Le nuove filiere dell usato a pag

12 Il primo capitolo della prima parte dello studio é dedicato all analisi dettagliata dei flussi dei rifiuti ingombranti conferiti nella città di Roma; i dati del monitoraggio sulla riusabilità degli scarti delle isole ecologiche realizzato nel 2004 vengono accresciuti su scala cittadina in funzione di dati aggiornati riferiti all intero flusso degli ingombranti diffusi dall azienda di igiene urbana e dai soggetti appositamente preposti dalla normativa vigente al monitoraggio dei rifiuti. Alle merci riusabili conferite nelle isole ecologiche vengono attribuiti i prezzi rilevati sulla piazza locale nel 2008 seguendo un sistema estremamente più minuzioso e puntuale di quello adottato nel 2004 ( Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti ). Il capitolo contiene un dato inedito: l individuazione di quantità e valore minimi delle merci riusabili contenute nei cassonetti indifferenziati; un dato dalle enormi potenzialità se si é disposti a immaginare un sistema di porta a porta dove sia inclusa la selezione degli oggetti riusabili. Il secondo capitolo della prima parte descrive invece il settore dell usato, le sue dinamiche ed i processi che lo caratterizzano. Grazie allo studio dettagliato dei campioni e a un intenso lavoro di rilevazione, il capitolo contiene l unico censimento aggiornato degli operatori dell usato romani e l unica stima esistente del loro fatturato complessivo. La seconda parte dello studio stima gli impatti occupazionali legati all implementazione del modello di isola ecologica fondata sul riuso proposta dall Occhio del Riciclone. Il primo capitolo offre una ricostruzione estremamente esaustiva del fabbisogno di manodopera di un isola ecologica fondata sul riuso, con particolare attenzione agli aspetti legati alla produttività e sostenibilità delle operazioni di riadeguamento delle merci usate. Grazie all esperienza sviluppata attraverso la progettazione esecutiva di un isola ecologica sperimentale nel comune di Roma é stato possibile compiere un analisi puntuale delle figure professionali richieste nonché conteggiare i costi legati alle spese correnti legate all attività. Partendo da queste basi é stato possibile giungere ad una ricostruzione fedele degli effetti occupazionali diretti dell introduzione del riuso su scala. Nel secondo capitolo si stimano invece gli effetti occupazionali di un riuso su scala sull indotto, ovvero sul settore dell usato locale. Compiuta un ulteriore verifica sulla disponibilità del settore ad assorbire un offerta intermedia di merci riusabili rispetto alla verifica già compiuta nel 2005, sono state sviscerata (anche grazie all ausilio di importanti player del settore) le relazioni esistenti nel settore tra offerta intermedia, offerta finale e domanda finale; acquisiti i giusti parametri si é potuto creare un modello di simulazione per stimare l effettivo aumento di microimprese dell usato in funzione dell incremento dell offerta intermedia proveniente dalle isole ecologiche fondate sul riuso. Lo studio prende in considerazione due distinti scenari legati a due differenti sistemi di raccolta dei rifiuti, al fine di consentire una più ampia riflessione attorno alle scelte di governance da porre in essere nell ambito della gestione dei rifiuti. Il primo scenario é relativo ad un sistema basato sulla raccolta stradale degli RSU in cui si implementi un modello di isola ecologica fondato sul riuso; nel secondo scenario si ipotizza invece il funzionamento di un isola ecologica fondata sul riuso in presenza di un sistema di raccolta porta a porta spinto. Attraverso la comparazione della struttura della popolazione romana con quella di altre città italiane nelle quali é stato attivato da tempo il sistema porta a porta si é giunti ad ipotizzare per Roma l implementazione di 27 isole ecologiche. Il primo scenario prevede che a lato delle 27 isole ecologiche fondate sul riuso vengano selezionate le merci riusabili provenienti dall intero flusso cittadino dei rifiuti ingombranti; il secondo scenario prevede invece che a lato delle 27 isole ecologiche vengano selezionate anche le merci riusabili provenienti dalla frazione indifferenziata della raccolta domiciliare. 12

13 Il primo scenario garantirebbe annualmente per ogni isola ecologica un fatturato derivato dalla vendita all ingrosso delle merci riusabili pari a Le isole ecologiche romane sommerebbero secondo questo scenario un fatturato da riuso pari a ogni anno. Analizzati gli aspetti legati a spese correnti e produttività si stima un utile annuo per isola ecologica pari a ,8,per un totale di ,6 di utile annuo per le 27 isole ecologiche. Nel secondo scenario si prevede invece un fatturato annuo da riuso di per ogni isola ecologica, per un totale di per le 27 isole ecologiche. L utile annuo previsto per isola ecologica é pari a ,64 per un totale di di utile per le 27 isole. A fare la differenza tra primo e secondo scenario é l oggettistica oggi conferita nei cassonetti differenziati e che con il porta a porta spinto confluirebbe nella frazione indifferenziata; secondo la stima proposta si tratta di oggetti annui, che prezzati a un euro ciascuno 5 rappresentano Il primo scenario, quello di più semplice applicazione, garantirebbe effetti occupazionali diretti di 291 impiegati nelle isole ecologiche senza oneri aggiuntivi da parte dell amministrazione (se non d investimento per avviare il modello); secondo la simulazione elaborata dall Occhio del Riciclone gli effetti sull indotto sono invece stimabili con l ingresso nel mercato di 40 ambulanti in più, 10 rigattieri in più e 11 negozi in conto terzi in più. I principali vantaggi del modello sull indotto vanno rintracciati nei migliori guadagni degli operatori, nelle loro migliori condizioni igienicosanitarie, e sopratutto nella possibilità di far emergere totalmente le filiere informali creando un sistema di integrale tracciabilità delle merci. Il secondo scenario (di più difficile applicazione rispetto alla contingenza attuale ma ricchissimo di vantaggi) é in grado di garantire 561 impiegati nelle isole ecologiche senza oneri aggiuntivi da parte dell amministrazione, e di imprimere sull indotto effetti stimabili con l ingresso di nel mercato di 9533 ambulanti in più, 1629 rigattieri in più e 11 negozi in conto terzi in più. Una radicale espansione del settore la quale (secondo l opinione dei principali player e secondo la percezione degli operatori) sarebbe sostenuta da una domanda finale estremamente più ampia dell offerta attuale. Avvertenza sulle metodologie utilizzate Impatti occupazionali di un riuso sistemico nella città di Roma é uno studio ad alto contenuto innovativo e sperimentale, pertanto alcuni dei dati chiave utilizzati sono frutto di metodologie nuove sia nella rilevazione che nell elaborazione; le metodologie sono state individuate applicando gli strumenti classici della statistica e dell antropologia a contesti inediti per la ricerca. La necessità di sperimentare é compensata da un approccio sistematicamente prudenziale, che in presenza di range di possibilità adotta sempre l ipotesi minima. In seguito a questo approccio, la prima parte dello studio può essere considerata una stima interamente per difetto di quelle che sono le reali potenzialità del riuso a Roma. Le metodologie applicate in questo studio sono frutto di 5 anni di studio intenso a stretto contatto con i contesti analizzati. Le linee generali del modello di gestione dei rifiuti proposto dall Occhio del Riciclone sono state individuate nella Primavera del 2003 grazie a una partecipata consulta tra gli operatori dell usato, e le fasi successive di elaborazione del modello stesso sono state sviluppate rendendo permanente la consultazione con gli operatori del settore. Il carattere fortemente e 5 Prezzo minimo di un oggetto usato riscontrato nella piazza locale 13

14 necessariamente sperimentale di alcune delle soluzioni statistiche adottate trova quindi un solido fondamento su una forte e costante percezione della realtà osservata e sul riscontro continuo dei risultati con gli attori da più tempo presenti nel settore. L armonia tra percezione ed analisi scientifica é garantita dalla stretta sinergia, all interno del Centro di Ricerca dell Occhio del Riciclone, di figure professionali estremamente differenti: responsabile delle metodologie di elaborazione é Andrea Pannone, economista con esperienza di ricerca ventennale, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni in ambito nazionale e internazionale; responsabile delle interviste e della rilevazione dei dati é invece Pietro Luppi, giornalista specializzato in tematiche sociali ed economiche, da più di dieci anni impegnato nello studio delle dinamiche proprie dei settori sociali più emarginati, e autore di libri frutto di interviste agli attori dell economia popolare e agli abitanti delle baraccopoli italiane e latinoamericane. 14

15 PARTE 1 - MERCI RIUSABILI E SETTORE DELL USATO 15

16 CAPITOLO 1 1. FLUSSO E VALORE DELLE MERCI RIUSABILI CONFERITE TRA I RIFIUTI A ROMA DATI DI SINTESI Valore Scenario 1 Scenario 2 Dettaglio cittadino Fatturato cittadino Dettaglio per isola Fatturato per isola Scenario 1: l intero flusso romano dei rifiuti ingombranti romano smistato in 27 isole ecologiche fondate sul riuso. Scenario 2: l intero flusso romano dei rifiuti ingombranti e l intera frazione indifferenziata in un sistema porta a porta esteso a tutta la città smistati in 27 isole ecologiche fondate sul riuso. Valore minimo al dettaglio merci dei cassonetti I flussi delle piattaforme di Roma La rilevazione delle merci riusabili Nel presente capitolo si stimano quantità e qualità delle merci riusabili conferite tra i rifiuti nella città di Roma. I dati ottenuti si fondano sull acquisizione di dati ufficiali e sul monitoraggio delle merci riusabili realizzato dal Centro di Ricerca dell Occhio del Riciclone presso le isole ecologiche. Il monitoraggio, compiuto nel 2004, si fonda su un campione di 200 ore 6 ed é stato realizzato grazie al sostegno del Dipartimento X del Comune di Roma e alla collaborazione di AMA. 6 Per approfondimenti vedere Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti, Occhio del Riciclone, 2006, pag.35 e

17 1.1.2 Categorie merceologiche adottate 7 Il criterio di adozione delle categorie merceologiche risponde alle caratteristiche del mercato locale dell usato. La principale distinzione tra le merci individuate risponde alla possibilità di collocarle sul mercato esistente. Le merci presenti sulla piazza locale dell usato sono state classificate nelle categorie: Mobili, Oggettistica, Cartaceo e Supporti Musicali. Le merci riusabili che invece non sono state individuate tra le merci trattate dalle attività dell usato sono state inserite nella macrocategoria Materiali riusabili, divisa a sua volta in sei sottocategorie. La distinzione tra Mobili e Oggettistica non risponde in modo puntuale alla funzione d uso. La scelta delle definizioni descrive le frazioni maggioritarie presenti all interno delle rispettive categorie, le quali sono però determinate in funzione della dimensione e della potenziale collocazione nel settore dell usato esistente. Maggiori dettagli sulla metodologia utilizzata per suddividere le frazioni in categorie e sulle caratteristiche di ciascuna categoria sono presenti all interno dell Appendice 1 nel paragrafo Categorie merceologiche adottate. CATEGORIA MOBILI OGGETTISTICA CARTACEO SUPPORTI MUSICALI MATERIALI riusabili RESIDUO SMORZO LEGNOSI IDROSANITARI FERRAMENTA INFORMATICA 7 Per approfondimenti vedere l appendice 1 17

18 Il sistema di classificazione Il monitoraggio effettuato nel 2004 dall Occhio del Riciclone sui rifiuti ingombranti 8 é la fonte più dettagliata di informazioni a proposito dei materiali post-consumo che transitano attraverso i punti di conferimento romani. Il livello di descrizione e disaggregazione adottato durante il processo di osservazione e classificazione non trova analoghi né per la città di Roma né per il resto d Italia. L unica eccezione é rappresentata dallo studio Il settore dell usato nella gestione dei rifiuti ad Anguillara e Ciampino (Occhio del Riciclone 2008), dove la metodologia sperimentata a Roma nel 2004 viene riproposta, contestualizzata e migliorata per un monitoraggio presso le isole ecologiche dei due centri della Provincia di Roma. La principale innovazione introdotta dal nuovo sistema di classificazione é l indicazione della funzionalità d uso delle unità conferite, la quale permette di produrre ipotesi sul riuso. L indicazione dello stato di conservazione di un bene consente poi di giudicarne l effettiva riusabilità, secondo categorie idonee a valutarne le potenzialità di immediato ritorno in circolazione, di riparabilità o di possibile cannibalizzazione per fornire pezzi utili alla riparazione. Secondo la classificazione proposta ci sono quindi merci in buono stato (dotate di valore di mercato così come sono), in medio stato (riparabili, restaurabili o bisognose di un drastico intervento di igienizzazione), in cattivo stato (irreparabili o irrestaurabili, ma possibili fonti di componenti utili alla riparazione o restaurazione di altri pezzi) e in pessimo stato (deteriorate al punto da non poter essere riusate in nessuna delle loro componenti). È stata invece attribuita la lettera X ai materiali o beni strutturalmente non idonei a riuso e quindi non soggetti a valutazioni sul grado di riusabilità rispetto alla funzione d uso originaria. Alla definizione X corrispondono in primo luogo i calcinacci e gli scarti inerti dell edilizia, e in misura quantitativamente minore gli imballaggi usa e getta e i materiali conferiti impropriamente. Essendo difficile stabilire per i calcinacci una definizione di unità, la scelta è stata quella di considerare alla stregua di unità l atto del conferimento. All attribuzione dello stato nella classificazione segue un indicazione dettagliata dei materiali di composizione dell oggetto rilevato: nella macrocategoria legno, ad esempio, viene specificato se i beni osservati sono in massello o in listellato; per quanto riguarda il ferro si indica l eventuale presenza di leghe e si specifica se queste sono leggere e pesanti; la plastica é suddivisa tra stampati e semilavorati, e così via. Se si vuole stabilire la riusabilità conoscere con maggiore precisione i materiali é estremamente importante. Se si prende l esempio del legno sapere se un bene é composto totalmente o parzialmente da massello fornisce importanti informazioni sia per valutare il potenziale valore di un mobile che per determinare la sostenibilità di interventi artigianali mirati al restauro o all estrazione di materiali intermedi. Introdurre il nuovo sistema di classificazione é indispensabile: le categorie di classificazione adottate usualmente identificano infatti gli scarti per raggruppamenti di materiale (si usano spesso ad esempio le categorie legnosi, ferrosi e inerti ), per destinazione finale (viene definito solitamente ingombrante o indifferenziato ciò che viene condotto a smaltimento) o per macrocategoria merceologica (come ad esempio i RAEE, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Questo sistema di categorie non può fornirci il minimo indizio sul grado di riusabilità del flusso dei RSU. 8 La rilevazione é stata compiuta da 9 operatori dell Associazione Occhio del Riciclone esperti in materiali e disegno industriale: Francesca Patania, Aurelia Laurenti, Daniela D Avino, Nadia Festuccia, Jacopo Mandich, Andrea Giovannella, Xilef Welner, Raffaella Tommasi, Mauro Cifaratti. 18

19 Dati di riferimento e metodologia di accrescimento Punti di raccolta e qualità del rifiuto A partire dalla rilevazione compiuta nel 2004 dall OdR è stato possibile ricostruire, in occasione del presente studio, quantità e caratteristiche dei materiali riusabili conferiti annualmente su scala cittadina all interno del flusso di RSU definito degli ingombranti ; quest ultimo é diviso tra frazioni differenziate e indifferenziate e viene raccolto e smistato presso le isole ecologiche, presso le aree intermedie attrezzate e presso gli ecocentri temporanei allestiti durante le raccolte straordinarie di rifiuti ingombranti. Si propone, dunque, di scomporre il flusso complessivo di scarti nel seguente modo: Flusso Totale= Flusso Isole Ecologiche + Flusso AIA 9 + Raccolte Straordinarie (1) A distinguere un area definita isola ecologica da un AIA non é la natura dei beni raccolti ma il loro grado di separazione al momento del conferimento all interno dell area stessa. Assumendo quindi che il flusso di scarti conferiti in ambedue gli impianti mantenga inalterate le caratteristiche relative alle quantità ed alla qualità dello stato del bene al momento del conferimento, allora vale la seguente uguaglianza: Flusso orario Isole Ecologiche = Flusso orario AIA (2) Di conseguenza prende i nome di flusso delle piattaforme ecologiche il dato ottenuto aggregando il flusso totale delle isole ecologiche con il flusso totale delle aree intermedie attrezzate: Flusso Piattaforme Ecologiche = Flusso Isole Ecologiche + Flusso AIA (3) Per arrivare al dato complessivo su Roma (Flusso Piattaforme Ecologiche) è stato necessario accrescere il dato 2004 relativo ad un isola ecologica romana media oltre che alle altre Isole Ecologiche anche alle AIA presenti sul territorio. L accrescimento é stabilito in funzione degli orari di apertura al pubblico e tiene quindi conto dei diversi orari di apertura. Sono state prese in considerazione solo le AIA dove la composizione delle frazioni in ingresso rimane inalterata rispetto alle Isole ecologiche. Una volta dimensionati i dati ottenuti dal monitoraggio alla totalità dei punti di conferimento resta da stabilire l entità dei flussi provenienti dalle Raccolte Straordinarie organizzate da AMA e TGR Lazio. Ipotizzando costante la qualità dei materiali consegnati dai cittadini durante le domeniche indette per la raccolta degli ingombranti, la variabile incognita rimane il flusso addizionale prodotto da queste ultime sul flusso totale degli ingombranti. Viene stimato calcolando l incidenza delle raccolte straordinarie sul flusso annuale delle piattaforme ecologiche utilizzando i dati ufficiali aggregati diffusi su base annuale per piattaforme ecologiche e raccolte straordinarie. 9 Area Intermedia Attrezzata. 19

20 In realtà é di tutta evidenza che le raccolte straordinarie sono caratterizzate da un conferimento di merci riusabili notevolmente maggiore rispetto a quello riscontrato nelle isole ecologiche, 10 ma l assenza di un campione adeguato rende necessaria l applicazione di ipotesi prudenziali. È stato quindi ipotizzato che qualità e quantità di merci riusabili mantengano anche nel caso delle raccolte straordinarie le stesse proporzioni per tonnellata riscontrate nelle isole ecologiche I dati ufficiali di riferimento Per quantificare il peso dei rifiuti ingombranti sulla città di Roma si assume come anno di riferimento il 2006, essendo la data più prossima di cui sono disponibili dati ufficiali sull intero anno. Il dato 2006 diffuso da Ama relativo al totale del flusso di ingombranti (tra piattaforme e raccolte straordinarie) ammonta a tonnellate/anno (ripartiti tra tonnellate/anno di beni durevoli, tonnellate/anno di legnosi, tonnellate/anno di metalli). Per quanto riguarda le raccolte straordinarie nel 2006 sono invece state raccolte tonnellate di ingombranti durante le otto iniziative svolte nell anno. 11 Le tonnellate di ingombranti conferiti nelle raccolte straordinarie corrispondono dunque al 6,4% del flusso annuale totale. Il rimanente 93,6% del flusso viene raccolto nelle piattaforme ed é pari a tonnellate/anno. In proporzione, il flusso conferito nelle raccolte straordinarie é pari al 6,8% rispetto a quello conferito nelle piattaforme. Ponendo dunque che la parte del flusso decurtata delle tonnellate delle raccolte straordinarie coincida con il flusso delle piattaforme, e ipotizzando per semplificazione che il numero di unità conferite e la loro composizione siano rimasti identici tra 2004 e , le rilevazioni per unità effettuate dall OdR nel 2004 vengono fatte corrispondere con il flusso registrato in tonnellate nel Questo permette di stimare successivamente il numero e le caratteristiche delle unità conferite nelle raccolte straordinarie e di conseguenza il valore complessivo delle merci riusabili raccolte presso piattaforme e raccolte straordinarie Le AIA (centri di raccolta) I centri di raccolta sono 7 e sono aperti dal martedì al sabato per un totale di 3 ore al giorno, dalle 15,00 alle 18, Considerando che: 10 L Occhio del Riciclone ha organizzato contestualmente alle raccolte straordinarie 3 edizioni di un iniziativa chiamata Dal Rifiuto al Riuso durante la quale gli operatori dell Associazione hanno selezionato le merci riusabili in buono stato e le hanno distribuite gratuitamente alla cittadinanza; nel corso di questa attività é stata registrata una composizione del flusso decisamente più ricca rispetto a quanto registrato nelle isole ecologiche. Le iniziative si sono svolte a Roma nei giorni: 10 ottobre 2004 (XI Municipio; 50% delle unità conferite avviate a riuso), 17 aprile 2005 (XI Municipio; 70% delle unità conferite avviate a riuso) e 8 maggio 2005 (XVI Municipio; 67% delle unità conferite avviate a riuso) 11 Fonte: Ufficio Comunicazione AMA 12 In realtà c é una tendenza di crescita nel trend dei rifiuti in funzione del tempo; tenendo conto di questo fattore si desume che la nostra ipotesi induce una sottostima del riusabile e del potenziale valore di mercato ad esso associato. 13 Dati estratti dal sito dell Ama 20

21 l anno é composto da 365 giorni e 52 settimane; i giorni di chiusura sono 2 a settimana (domenica e lunedì); allora i giorni di apertura, calcolati come differenza tra il totale dei giorni della settimana e le domeniche e i lunedì su scala annuale sono: (52 x 2) = 261 Il monte ore annuale per i conferimenti presso una AIA é perciò pari a ore: 261 x 3 = 783 ore/anno Dove 261 sono i giorni di attività all anno e 3 sono le ore di apertura giornaliera al pubblico; Per sapere il monte ore annuale totale riferito a tutte le AIA presenti su Roma, si moltiplicano il numero di ore/anno riferito a solo una AIA per il numero di centri su scala cittadina: 783 x 7 = ore/anno; L'accesso é consentito esclusivamente ai cittadini alla guida di mezzi propri di peso lordo non superiore ai 35 quintali, che trasportano rifiuti propri e non per conto terzi. I Centri di Raccolta del Comune di Roma sono ubicate ai seguenti indirizzi: 1. Via del Campo Boario 58, XI Municipio, 2. Via dei Campi Sportivi 100, II Municipio, 3. Via Teano snc Largo Preneste - VI Municipio, 4. Largo Boschiero - Mostacciano - XII Municipio; 5. Via D. Morelli Acilia - XIII Municipio; 6. Via Mattia Battistini 545 Primavalle - XIX Municipio, 7. Via Cassia ingresso Olgiata, XX Municipio Le isole ecologiche Le isole ecologiche presenti a Roma sono 6 ed il loro orario di apertura é dalle 7,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,30 per un totale di 10,5 ore al giorno. L isola di via Palmiro Togliatti é aperta anche la domenica dalle 8,00 alle 11,00 14 per un totale di 3 ore a domenica. Ripetendo lo stesso schema già esposto nelle pagine precedenti, per calcolare il totale di ore di conferimento presso le AIA, si procede calcolando il totale delle ore di conferimento presso le isole ecologiche: Considerato che: le isole ecologiche sono aperte da lunedì al sabato per 10,5 ore giornaliere ; i giorni di chiusura sono 52 su scala annuale (uno per settimana), e gli altri, per differenza, sono 313; il totale di ore di apertura al pubblico su base annuale é perciò pari a: 313 giorni/anno x 10,5 ore/giorno = 3.286,5 ore/anno; 14 Fonte: numero verde Ama ; incongruente con le informazioni pubblicate sul sito ufficiale di AMA 21

22 Il monte ore annuale totale dal lunedì al sabato e riferito a tutte le Isole Ecologiche presenti su Roma, é pari a: 3.286,5 (ore/anno) x 6 (isole ecologiche) = ore/anno; Il monte ore annuale riferito all apertura domenicale dell isola di Via Palmiro Togliatti é pari al numero di domeniche nell anno (52) moltiplicato per il numero di ore di apertura domenicale al pubblico (3 ore): 52 domeniche/anno x 3 ore/domeniche= 156 ore/anno; Il totale di ore di apertura al pubblico nell anno delle isole ecologiche romane si ottiene aggiungendo quest ultimo dato al monte ore totale dell apertura delle isole ecologiche dal lunedì al sabato: = ore/anno; Le Isole Ecologiche sono del Comune di Roma sono ubicate ai seguenti indirizzi: 1. Stazione Metro B Ponte Mammolo, V Municipio, 2. Via Ateneo Salesiano, IV Municipio, 3. Via A. Severini, VII Municipio, 4. Via P. Togliatti, X Municipio, 5. Via Laurentina, XII Municipio, 6. Piazza Bottero, XIII Municipio Le raccolte straordinarie Le raccolte straordinarie sono iniziative dell azienda di igiene urbana romana, promosse in collaborazione con il TGR Lazio, che vengono organizzate con il duplice intento di promuovere una prassi corretta per la dismissione dei propri materiali post-consumo e contemporaneamente per permettere ai cittadini di conferire gratuitamente i propri rifiuti ingombranti in una modalità più comoda rispetto al ricorso alle poche piattaforme attualmente dislocate sul territorio, che per i residenti di molti quartieri possono spesso risultare lontane. Queste iniziative, pubblicizzate con lo slogan Il tuo quartiere non é una discarica vengono organizzate 8 volte durante l anno, alternando gli appuntamenti per i municipi pari con quelli per i municipi dispari. Per l occasione vengono allestite le cosiddette eco stazioni nelle principali piazze dei vari quartieri: si tratta di postazioni mobili presso le quali conferire gli ingombranti che vengono messe a disposizione dell utenza dalle ore 8 alle ore 13. Le ecostazioni mobili raccolgono le stesse frazioni delle piattaforme ecologiche che sono di interesse ai fini del nostro studio (mobili, oggettistica, apparecchi elettrici e elettronici, ecc..). Durante le raccolte straordinarie non vengono raccolti i rifiuti inerti. Se si considera che la composizione del flusso delle raccolte é simile a quella del flusso delle piattaforme 15, è possibile avvalersi dei dati e delle conoscenze desunte dalla loro analisi per dare una stima della disaggregazione del flusso delle raccolte straordinarie per frazione merceologica. 15 Vedere paragrafo Punti di raccolta e qualità del rifiuto. 22

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