IMPRENDITORIALITA E CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE
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1 IMPRENDITORIALITA E CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE CAPITOLO 11 LIBRO BLU Redatto da: Marco Zanchi Chiara Ornaghi Nicolò Ferri Daniela Amaglio Marsel Aliaj
2 IMPRENDITORIALITA E CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE IN ITALIA Leve e opportunita per la crescita di nuove attivita imprenditoriali Fattori influenzanti il recepimento delle opportunita imprenditoriali
3 CONCETTI DI PARTENZA Attività imprenditoriale preesistente influenza positivamente la generazione di nuova attivita imprenditoriale Modelli imprenditoriali esistenti influenzano i modelli delle nuove attivita imprenditoriali
4 FOCUS DELL ANALISI Per provincia si valuta la relazione tra densita industriale esistente e nuova creazione d imprese Si analizza in quali settori d attivita le nuove imprese andranno ad operare
5 FONDAMENTI TEORICI DI PARTENZA La creazione di nuove imprese è caratterizzate da una ragione di crescita di lungo periodo e dalla tendenza ad attuare iniziative imprenditoriali geograficamente concentrate. Reynolds, Millar, Maki, 1995 Nei distretti e nelle reti aziende differenti operano in stretto rapporto come un insieme economico-sociale, riuscendo così a raggiungere risultati superiori a quelli di una singola impresa. Becattini, 1990; Brusco,1990; Lorenzoni, Lipparini, 1999
6 L attività imprenditoriale è una determinante dell imprenditorialità dal momento che l attività imprenditoriale esistente influenza positivamente future iniziative imprenditoriali. Bygrave, Minniti, 2000; Andersson, koster, 2009 La disponibilità di opportunità è solo un punto di partenza poiché il processo imprenditoriale coinvolge diverse fasi, le quali includono l identificazione e la valutazione delle opportunità dell imprenditore e la decisione o meno di utilizzarle. Shane, 2003
7 Le caratteristiche collegate al tasso di creazione di nuova imprese sono: 1) livelli di educazione 2) capacità lavorative e capitale umano 3) densità e crescita della popolazione 4) attività innovative e struttura industriale. Questi fattori possono cambiare solo in tempi lunghi e attraverso processi lenti, contribuendo quindi a creare un ambiente di produzione relativamente stabile. Audretsch, 2003; Andersson, Koster, 2009
8 La presenza di un largo numero di imprenditori nella regione permette a potenziali imprenditori di sviluppare processi di apprendimento che possono migliorare le capacità imprenditoriali. Andersson, Koster, 2009 OBIETTIVO : Partendo da questo quadro teorico l obiettivo è quello di studiare la relazione tra precedente ed attuale attività imprenditoriale...
9 LA METODOLOGIA E LE FONTI DEI DATI LO STUDIO: si riferisce alla situazione italiana nel periodo di riferimento si basa sui dati riguardanti la creazione di nuove imprese distinte per provincia e settore di attività
10 IL DATABASE di riferimento contiene dati relativi: a tutte le 103 province italiane ( situazione 1998 ) a tutti i settori di attività ( eccetto i settori dell agricoltura, pesca e dei servizi casalinghi ) LE FONTI per la creazione del database: Le statistiche del registro delle imprese italiane (Movimprese) Le statistiche sulla popolazione (Istat)
11 LE ANALISI CONDOTTE: Un analisi della correlazione tra la densità imprenditoriale delle province e: il Tasso di nuove imprese in ogni provincia. il Tasso netto di ingresso in ogni provincia. Un analisi replicata per tutte le province della correlazione tra l indice iniziale di specializzazione industriale e: il Tasso di nuove imprese per settore di attività il Tasso netto di ingresso per settore di attività l Indice di Specializzazione calcolato sulla base del numero di nuove imprese create nel periodo ( ) Un analisi della correlazione tra il precedente indice di correlazione e l iniziale densità imprenditoriale
12 LE VARIABILI: La densità imprenditoriale: = n imprese registrate / n abitanti ( % ) Il tasso di nuove imprese: = n nuove imprese create ( ) / n imprese registrate (fine 1997) Il tasso netto di ingresso: = imprese / n imprese registrate ( fine 1997 ) ( imprese = n nuove imprese registrate n attività chiuse ) Indice di specializzazione industriale: ( n di aziende operati nel settore I nella provincia α ) (totale del n di aziende della provincia α) IS = ( n di aziende operanti nel settore I in Italia ) (totale del numero di aziende in Italia )
13 PRIMA ANALISI Risultati con DATI AGGREGATI assenza di una correlazione statistica tra l iniziale densità imprenditoriale delle provincie e i tassi di creazione di start-up e tra l iniziale densità imprenditoriale e i tassi d entrata
14 RISULTATI PRIMA ANALISI La densità imprenditoriale è una misura della concentrazione di iniziative imprenditoriali in un area e il risultato di precedenti attività imprenditoriali. La natura dell imprenditorialità è correlata a flussi più che quantità di iniziative imprenditoriali. L unità di analisi adottata, la provincia, non è adeguata
15 SECONDA ANALISI DATI DISAGGREGATI FOCUS PROVINCIA DI BERGAMO Obiettivo 1 Capire se le start-up nella provincia sono concentrate nello stesso settore di attività delle aziende già presenti o se tendono a riempiere i buchi, cioè se si occupano di attività che non sono tipiche della zona. Obiettivo 2 Capire se gli iniziali indici di specializzazione industriale sono correlati ai tassi di creazione di nuove imprese/entrata di nuove imprese.
16 RISULTATO 1 Le nuove imprese tendono a essere correlate con l attività già dominante nell area. Natura auto rinforzante dell imprenditorialità si manifesta nelle nuove imprese. RISULTATO 2 Relazione negativa tra le due: non esiste la tendenza ad aumentare gli esistenti modelli di specializzazione industriale, ne una tendenza a mitigarli/cambiarli. Si mantiene e replica la specializzazione corrente.
17 Approfondimento: ANALISI SULLA DENSITA IMPRENDITORIALE Maggiore è la densità imprenditoriale, maggiore è la probabilità che si sviluppino in quella zona e che le nuove imprese seguano i modelli di specializzazione esistenti.
Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia
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