Valutazione Intermedia Programma Operatvo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Converenza

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1 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione Valutazione Intermedia Programma Operatvo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Converenza

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3 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione Indice dei Contenuti 1. Premessa e obiettivi dell approfondimento tematico Sintesi dei principali risultati Il PON Sicurezza e il presidio tecnologico del territorio L esperienza della programmazione La strategia del PON Sicurezza L Obiettivo operativo I progetti di videosorveglianza a carattere di sistema I progetti di videosorveglianza a valenza territoriale Considerazioni conclusive... 14

4 Pagina 2 1. Premessa e obiettivi dell approfondimento tematico Il PON Sicurezza per lo sviluppo Obiettivo Convergenza promuove policies di sicurezza per la libertà economica e d'impresa e di diffusione della legalità concentrando una parte significativa della propria azione verso la realizzazione di un sistema di presidio tecnologico delle aree sensibili alla concretizzazione di fenomeni criminosi, con l obiettivo di accrescere le condizioni generali di legalità e sicurezza delle Regioni dell Obiettivo Convergenza. Il presente approfondimento tematico è volto ad analizzare l implementazione degli interventi di videosorveglianza realizzati nell ambito dell Obiettivo operativo 1.1 con l intento di effettuare una valutazione delle principali innovazioni introdotte nell attuale ciclo di programmazione, analizzando l interazione e il coordinamento con i progetti realizzati dal PON Sicurezza L interazione con la Segreteria Tecnico-amministrativa ed il Responsabile dell Obiettivo operativo 1.1 e l analisi dei documenti messi a disposizione dall Amministrazione del Programma hanno consentito al Valutatore di raccogliere le testimonianze degli attori coinvolti nel processo di attuazione degli interventi, nella gestione delle strutture e degli strumenti implementati, delineando un profilo cognitivo e valutativo delle progettualità prese in esame e scomponendone gli elementi costituenti ed i fattori maggiormente rappresentativi. La ricerca condotta sulle progettualità ha consentito di cogliere gli elementi di continuità, integrazione e coordinamento con i progetti realizzati nel medesimo ambito di intervento durante il periodo di programmazione , nonché le principali innovazioni introdotte, valutando il rinnovato approccio del Programma con riferimento sia alle procedure di attivazione e gestione dei progetti sia all interoperabilità e all ottimizzazione dei sistemi di videosorveglianza realizzati. Inoltre, il presente approfondimento tematico ha consentito di rilevare i primi risultati conseguiti dall implementazione dei sistemi di videosorveglianza, rimandando una loro disamina più approfondita ad una fase più avanzata del percorso valutativo, quando sarà possibile rilevare gli effetti prodotti dai presidi tecnologici del territorio in termini di capacità di agire quale forza deterrente dei reati incidendo sulla percezione di sicurezza dei cittadini. Le analisi svolte hanno visto il coinvolgimento diretto del Responsabile dell Obiettivo operativo 1.1 nel cui ambito di azione sono implementati i progetti di videosorveglianza e dei Responsabili dei quattro macro progetti regionali 1, consentendo di analizzare le caratteristiche distintive della definizione, attuazione e gestione di tali progettualità e di desumere indicazioni volte principalmente a stimolare un dibattito che, coinvolgendo l ampia pletora di soggetti interessati, intende supportare l adozione di misure e provvedimenti che rendano quanto più rapido e fluido il processo di attuazione delle progettualità. In tale direzione i suggerimenti valutativi forniti sono volti a superare gli eventuali aspetti critici rilevati ed a valorizzare i punti di forza e le buone pratiche riscontrate nell ottica di 1 Nuovi sistemi di videosorveglianza Regione Campania; Nuovi sistemi di videosorveglianza Regione Puglia; Nuovi sistemi di videosorveglianza Regione Calabria; Nuovi sistemi di videosorveglianza Regione Sicilia.

5 Pagina 3 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione supportare l Amministrazione del Programma a dare piena attuazione alla strategia posta in essere, fornendo primi elementi di riflessione per l implementazione di progettualità di presidio tecnologico del territorio nell ambito del prossimo periodo di programmazione. 2. Sintesi dei principali risultati Avvalendosi delle più innovative tecnologie disponibili il sistema di videosorveglianza realizzato nel quadro del PON Sicurezza, consente di potenziare il controllo e il monitoraggio del territorio, nonché la capacità delle Forze dell Ordine di prevenire e contrastare i fenomeni criminali, concorrendo, pertanto, al miglioramento delle condizioni socio-economiche delle Regioni dell Obiettivo Convergenza. La realizzazione del nuovo sistema della videosorveglianza si connota per la capacità del PON Sicurezza di attivare e mobilitare peculiari competenze strategiche e tecniche in un quadro di unitarietà di intervento calibrato su specifici fabbisogni di sicurezza locali in grado di potenziare l efficacia e l efficienza del controllo del territorio da parte delle Forze dell Ordine. La strategia messa in campo dal PON Sicurezza consente una elevata rispondenza tra gli interventi implementati e i fabbisogni emergenti dal contesto di riferimento. In particolare, l adozione di un sistema partenariale evoluto, basato su un approccio bottom-up, ha previsto il coinvolgimento delle Prefetture UTG e degli altri soggetti istituzionalmente preposti alle attività di controllo e monitoraggio del territorio, consentendo di rilevare i fabbisogni locali e raccogliere, pertanto, efficaci indicazioni per l individuazione delle aree sensibili presso le quali installare i dispositivi di videosorveglianza. In tale direzione la realizzazione di uno studio di fattibilità funzionale alla puntuale individuazione delle aree da sottoporre a videosorveglianza ha garantito la massima aderenza degli interventi ai fabbisogni locali, tenendo in considerazione gli aspetti connessi all efficacia e all efficienza delle realizzazioni previste dai progetti con particolare riferimento alle opere infrastrutturali da realizzare. Attraverso la ricognizione dei siti già videosorvegliati mediante gli interventi del PON Sicurezza , tale studio, ha consentito di evitare la sovrapposizione nelle stesse aree di più apparati o reti di videosorveglianza, consentendo una armonizzazione degli investimenti, coniugando le esigenze di poteziamento della rete infrastrutturale in dotazione alle Forze dell Ordine con l efficienza economica degli interventi. La carta tematica di seguito riportata offre una panoramica delle aree urbane ed extraurbane sottoposte a videosorveglianza fissa attraverso gli interventi a caratteri di sistema ed a valenza territoriale ammessi al finanziamento del Programma nell ambito dell Obiettivo operativo 1.1.

6 Pagina 4 Carta 1: Aree sottoposte a videosorveglianza mediante gli interventi del PON Sicurezza 2007/2013 Fonte: dati al forniti dal Responsabile dell Obiettivo operativo 1.1 e Gli apparati di videosorveglianza trasmettono i flussi video alle Sale apparati e controllo sfruttando in larga misura la rete di comunicazione in fibra ottica implementata nella passata programmazione. Tale elemento di continuità e complementarietà tra le due programmazioni testimonia la capacità dell Amministrazione del Programma di pianificare interventi nel lungo periodo a garanzia dell ottimizzazione della redditività degli investimenti già realizzati. Inoltre, il potenziamento della dotazione infrastrutturale del Centro Elettronico Dati della Polizia di Stato (CED) di Capodimonte al cui interno è stato implementato, attraverso il finanziamento del PON, il Centro Elettronico Nazionale (CEN), assicura il monitoraggio dei transiti veicolari, rilevati dai lettori targhe dislocati nelle Regioni dell Obiettivo Convergenza, nonché il monitoraggio del corretto funzionamento di tutti gli apparati di videosorveglianza installati, mantenendo l efficienza funzionale delle videocamere.

7 Pagina 5 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione Il sistema della videosorveglianza realizzato grazie agli investimenti del PON Sicurezza si configura dunque come sistema tecnologicamente all avanguardia, connotato da un elevato grado di interoperabilità e da un forte collegamento/coordinamento operativo tra i diversi soggetti facenti parte delle Forze dell Ordine, assicurandone il potenziamento della capacità investigativa e d intervento. Infine la stipula di Protocolli d Intesa con i Comuni presso cui sono installati gli apparati e con la Polizia Municipale, garantisce il collegamento in sicurezza delle immagini video nonché la manutenzione degli stessi apparati. I positivi risultati raggiunti e l esperienza maturata dal PON Sicurezza nel corso dei vari cicli di programmazione comunitaria consentono di individuare alcuni aspetti suscettibili di perfezionamento a garanzia della efficienza della gestione delle progettualità. In tale direzione risulta di primaria importanza prevedere una semplificazione delle procedure amministrative e dell iter autorizzativo propedeutico all individuazione dei siti di installazione degli apparati, ipotizzando l utilizzo di strumenti concertativi ad hoc a garanzia dell acquisizione delle autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nullaosta già in fase di definizione dell idea progettuale, consentendo così una più rapida attuazione dei lavori infrastrutturali sul territorio. 3. Il PON Sicurezza e il presidio tecnologico del territorio 3.1 L esperienza della programmazione Nell ambito delle azioni finalizzate a rafforzare il controllo del territorio e a migliorare le condizioni di contesto per lo sviluppo, il PON ha realizzato un ampio ventaglio di progetti tesi all implementazione di una rete territoriale di videosorveglianza delle aree urbane a maggior rischio di presenza criminale e di illegalità, potenziando l efficacia e l efficienza del controllo del territorio da parte delle Forze dell Ordine e razionalizzando l impiego degli operatori mediante l ottimizzazione della capacità e dei tempi d intervento delle risorse umane. Al di là degli importanti risultati conseguiti dalle implementazioni in materia di videosorveglianza, al PON Sicurezza , va riconosciuto il merito di aver realizzato azioni di sistema integrate e complementari i cui benefici si sono rivelati essenziali per la realizzazione, nell attuale ciclo di programmazione, di sistemi di videosorveglianza ancor più efficienti. In particolare, attraverso il PON Sicurezza sono stati sperimentati metodi di progettazione partecipata in materia di sicurezza attraverso la collaborazione interistituzionale, che ha visto la partecipazione delle Forze di Polizia e di altri soggetti istituzionali. Tale metodo si è concretizzato nell attivazione di partenariati evoluti caratterizzati da un approccio bottom-up, rispondendo pienamente all esigenza di condivisione degli obiettivi, delle problematiche e delle azioni poste in essere nell ottica di garantire un controllo del territorio calibrato sulle esigenze locali.

8 Pagina 6 Inoltre, la realizzazione della rete infrastrutturale di comunicazione in ponte radio e l ulteriore implementazione della fibra ottica a servizio delle Forze di Polizia, ha prodotto ricadute estremamente positive in termini di capacità, rapidità e affidabilità di trasmissione, tanto da consentire, l interconnessione tra le sedi e i presidi delle Forze dell Ordine e la gestione in remoto dei sistemi di videosorveglianza di specifiche aree territoriali. La realizzazione della Rete in Ponte Radio, integrata, in un secondo momento, con la Fibra Ottica, ha garantito l implementazione di un sistema di comunicazione sicuro ed affidabile, dotando così le Forze dell Ordine di una rete di trasmissione proprietaria a tecnologia digitale ad altissima velocità. Tale infrastruttura ha permesso di potenziare le capacità di trasmissione e ricezione dei dati, offrendo servizi evoluti di telecomunicazioni a larga banda (fonia, dati e immagini) con elevato grado di copertura e di sicurezza. Grazie all introduzione della Rete in Ponte Radio e Fibra Ottica la capacità di banda è stata incrementata del % e il livello di affidabilità delle comunicazioni tra le Forze dell Ordine è aumentato dell 80% 2. Inoltre, i servizi collegati alla realizzazione della Rete infrastrutturale per le telecomunicazioni in Ponte Radio e Fibra ottica hanno raggiunto la totalità della popolazione del Mezzogiorno. L incremento della sicurezza e rapidità del sistema di comunicazione informativa ha inoltre consentito l attivazione di nuove possibilità operative di analisi, controllo ed indagine (ad esempio, trasmissione in tempo reale di riprese di eventi tra sedi diverse, gestione di dati satellitari, ecc.), favorendo così un complessivo miglioramento della capacità di risposta e riorganizzazione di eventuali malfunzionamenti. In definitiva è possibile affermare che Il PON Sicurezza ha posto in essere una vera e propria filiera del monitoraggio e controllo tecnologico del territorio che parte dall individuazione delle aree prioritarie da sottoporre a videosorveglianza, passando per l acquisto e posa in opera delle telecamere, fino alla trasmissione delle informazioni alle Centrali e Sale Operative. A fronte dei positivi risultati conseguiti, le lezioni dall esperienza consentono di rilevare rallentamenti e criticità ascrivibili in via prioritaria alla sfera di azione procedurale, con particolare riferimento alle modalità di gestione e di utilizzo dei flussi informativi veicolati. 3.2 La strategia del PON Sicurezza Le politiche di sicurezza finanziate dal PON nell ambito dell Asse 1 Sicurezza per la libertà economica e d impresa si contraddistinguono per un forte orientamento agli obiettivi di sviluppo dei territori delle Regioni dell Obiettivo Convergenza. In particolare, attraverso l Obiettivo specifico Determinare una maggiore sicurezza per la libertà economica e d impresa, il Programma intende favorire il determinarsi di un contesto più favorevole allo sviluppo economico dei territori, contrastando le distorsioni generate dall operato della criminalità organizzata mediante interventi strategici ed integrati. 2 Fonte: Aggiornamento Valutazione Intermedia PON Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d Italia Indagine sui risultati del Programma Operativo al , Giugno 2008.

9 Pagina 7 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione Tra gli interventi tesi a rafforzare la capacità di prevenzione e contrasto dalle aggressioni criminali che agiscono quale fattore ostativo alla libertà economica e d impresa delle Regioni Convergenza, il potenziamento del presidio tecnologico del territorio, assume una duplice valenza, connessa tanto al rafforzamento delle capacità di intervento e dell azione investigativa in capo alle Forze dell Ordine, quanto all incremento della percezione di sicurezza dei cittadini, favorendo così lo sviluppo di contesti locali capaci di attrarre investimenti e stimolare l imprenditoria sana. Sulla scorta delle lezioni dell esperienza pregressa, gli obiettivi strategici perseguiti dal PON Sicurezza sono volti alla realizzazione di standard di sicurezza capaci di contribuire all innescarsi di processi virtuosi che stimolino la libertà economica e d impresa quale elemento strategico per conferire maggiore attrattività alle Regioni dell Obiettivo Convergenza. La realizzazione del nuovo sistema della videosorveglianza, infatti, in un ottica di coerenza e continuità rispetto agli obiettivi perseguiti nell ambito della Programmazione , tuttavia ispirato da un rinnovato approccio rispondente alle nuove esigenze in materia di sicurezza emerse dall evoluzione del contesto di riferimento, prevede la realizzazione di interventi volti a: estendere la superficie di territorio delle Regioni dell Obiettivo Convergenza sottoposta a videosorveglianza; integrare i nuovi sistemi di videosorveglianza con le implementazioni realizzate nella programmazione ; favorire un maggiore coordinamento delle attività di controllo e monitoraggio del territorio. Nel complesso le iniziative messe in campo sono caratterizzate da una marcata incisività, in grado di mobilitare peculiari competenze e capacità strategiche e tecniche, in un quadro di unitarietà di intervento capace di implementare un sistema di videosorveglianza calibrato su specifici fabbisogni di sicurezza locali ed in grado di potenziare l efficacia e l efficienza del controllo del territorio da parte delle Forze dell Ordine attraverso: una maggiore copertura del controllo tecnologico del territorio; l ottimizzazione delle capacità investigative e dei tempi di intervento delle Forze dell Ordine; l interoperabilità delle diverse reti territoriali di videosorveglianza; un monitoraggio costante ed una elaborazione intelligente delle immagini; il coinvolgimento nell implementazione degli interventi dei soggetti istituzionalmente preposti alle attività di prevenzione e contrasto alle attività criminali. Il conseguimento degli elementi sopra evidenziati si articola nella realizzazione di azioni fortemente sinergiche in grado di assicurare le condizioni imprescindibili per realizzare un presidio del territorio maggiormente incisivo e un potenziamento delle attività investigative, che, insieme al rafforzamento delle azioni di carattere preventivo/repressivo, costituiscono parte dell approccio strategico ed

10 Pagina 8 innovativo del PON Sicurezza. A completamento delle azioni previste ed attuate nell ambito dell Obiettivo operativo 1.1 rientra il potenziamento infrastrutturale del CEN di Capodimonte dove risiede il sistema di gestione centrale degli apparati di videosorveglianza che assicura il monitoraggio dello stato di funzionamento del sistema, segnalando eventuali punti di interruzione del servizio e rilevando le cause tecniche dei mal funzionamenti. Inoltre, il CEN opera quale collettore di tutti i dati relativi ai lettori targhe consentendo la rilevazione e la registrazione dei transiti veicolari in remoto. 3.3 L Obiettivo operativo 1.1 La strategia posta in essere per la realizzazione del nuovo sistema della videosorveglianza è attuata nell ambito dell Obiettivo operativo 1.1 del PON Sicurezza , finalizzato a Rendere il territorio meno aggredibile da fattispecie criminose che rappresentano un grave ostacolo allo sviluppo economico, alla civile convivenza, alla qualità e produttività del lavoro e all attrattività dei territori, attraverso l implementazione delle seguenti tipologie di intervento: progetti tecnologici di videosorveglianza a tutela delle libertà economiche e d impresa; progetti tecnologici per la sorveglianza e il controllo di aree urbane caratterizzate da forte degrado; progetti tecnologici per la realizzazione di sale operative e la loro interconnessione. L attuazione dell Obiettivo operativo ha portato all assorbimento pressoché totale delle risorse complessivamente disponibili, finanziando 16 progetti a carattere di sistema e 108 progetti a valenza territoriale che fanno registrare ottime performance finanziarie in termini di capacità di impegno e di avanzamento I progetti di videosorveglianza a carattere di sistema I progetti a carattere di sistema implementati nell ambito dell Obiettivo operativo 1.1 hanno consentito di realizzare un sistema di videosorveglianza in ciascuna Regione dell Obiettivo Convergenza. Tali progetti, a titolarità del Ministero dell'interno - Dipartimento della P.S. - Direzione Centrale per i Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale - Ufficio UTAM, prevedono la realizzazione dei sistemi di videosorveglianza e di monitoraggio del traffico veicolare nonché il collegamento con la struttura centrale di coordinamento costituita presso il CEN di Capodimonte, reso possibile dall utilizzo della rete trasmissiva in fibra ottica implementata grazie ai progetti del PON La pianificazione di tali interventi è stata anticipata dalla realizzazione di uno studio di fattibilità affidato ad un operatore esterno altamente qualificato che ha consentito di: addivenire alla puntuale individuazione dei siti presso cui installare gli apparati di videosorveglianza;

11 Pagina 9 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione definire i requisiti funzionali e le soluzioni tecnologiche più adeguate per la realizzazione dei progetti di videosorveglianza; armonizzare gli investimenti evitando, attraverso una ricognizione dei siti già videosorvegliati mediante gli interventi del PON Sicurezza , la sovrapposizione nelle stesse aree di più apparati o reti di videosorveglianza. Inoltre, il coinvolgimento diretto delle Prefetture UTG delle Regioni Convergenza nell ambito dei Comitati Provinciali per l Ordine e la Sicurezza Pubblica ha consentito di focalizzare con maggiore cognizione di causa le aree sensibili su cui concentrare gli interventi. Dal punto di vista attuativo, i quattro macro progetti regionali per i nuovi sistemi di videosorveglianza, prevedono l estensione dei nodi della rete in fibra ottica e la successiva installazione degli apparati, permettono alle Forze dell Ordine di disporre di strumenti tecnologici che consentono di potenziare l efficacia e l efficienza del controllo del territorio. Dal punto di vista procedurale gli interventi realizzati in Puglia e Campania risultano conclusi, mentre quelli implementati in Calabria e Sicilia sono in via di conclusione definitiva, mancando soltanto il collaudo finale di alcuni apparati. Allo stato attuale gli interventi di videosorveglianza hanno conseguito rilevanti risultati, consentendo: il presidio tecnologico di circa 80 aree a rischio di criminosità; il collegamento alla rete trasmissiva per la gestione dei sistemi di videosorveglianza di circa 70 Uffici di Polizia presenti nelle Regioni dell Obiettivo Convergenza; l installazione di circa apparati di videosorveglianza e circa apparati di lettura targhe dislocati nelle aree cittadine, nelle aree industriali e lungo gli assi viari individuati nelle Regioni dell Obiettivo Convergenza; l ampliamento della copertura della rete in fibra ottica dal livello provinciale al livello comunale; l integrazione di tutti gli apparati di videosorveglianza con il sistema di trasmissione dati disponibile con la rete in fibra ottica; il coordinamento generale di tutte le attività di monitoraggio in seno al CEN di Napoli, dove si effettua il monitoraggio di tutto il sistema di videosorveglianza attivo nelle quattro Regioni. La distribuzione territoriale delle aree video sorvegliate e degli apparati installati in ciascuna Regione e degli Uffici di Polizia collegati alla rete trasmissiva, è rappresentata dalla carta tematica di seguito riportata.

12 Pagina 10 Carta 2: Distribuzione territoriale delle aree video sorvegliate, numero di apparati installati in ciascuna Regione e numero degli Uffici di Polizia collegati alla rete trasmissiva Fonte: dati al forniti dal Responsabile dell Obiettivo operativo 1.1 I sistemi implementati si compongono di: telecamere di osservazione, dotate di ampie possibilità di brandeggio e di ingrandimento; telecamere di contesto a grande risoluzione (megapixel) impiegate per l acquisizione di immagini ad altissima qualità; lettori di rilevamento transiti e targhe per la segnalazione dei transiti.

13 Pagina 11 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione Dal punto di vista operativo il sistema consente la gestione in locale delle immagini riprese dagli apparati installati. Tali immagini vengono trasmesse alle Sale Controllo e alle Sale Apparato competenti per territorio a livello provinciale (Questure, Comandi dei Carabinieri, Commissariati della Polizia di Stato). Peraltro, laddove richiesto dal Comitato per l Ordine e la Sicurezza Pubblica, le immagini vengono acquisite a livello comunale presso i Comandi della Polizia Locale attraverso l interconnessione con le Sale operative della Polizia Locale. Tale collegamento è stato attivato nel quadro del progetto Vigiles ammesso al finanziamento nell ambito dell Obiettivo operativo 1.1 del PON, a titolarità della Direzione Centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale, mediante il quale è stato realizzato il collegamento in sicurezza di 22 Sale Controllo della Polizia Locale. Nelle Sale apparato sono alloggiate tutte le strumentazioni che recepiscono i segnali e le informazioni provenienti dalle varie postazioni di osservazione mentre le Sale controllo ospitano le strumentazioni necessarie al monitoraggio e al controllo del territorio, raccogliendo i flussi video delle telecamere e i dati dei lettori di rilevamento transiti e targhe. Ciascun apparato installato permette di inviare due segnali, uno per la trasmissione dei flussi video alla Sala Operativa e alla Sala Controllo territorialmente competente che assicura il monitoraggio e il controllo del territorio, e l altro che consente di dialogare direttamente con il CEN di Capodimonte informando in tempo reale circa lo stato di efficienza dei singoli apparati. Tali risultati sono stati conseguiti anche a fronte di alcune criticità attuative rilevate in relazione al necessario raccordo e coordinamento tra l Amministrazione del Programma, i beneficiari e gli altri soggetti coinvolti nella fase di attuazione degli interventi. Le principali criticità riscontrate sono riconducibili alla gestione di interventi diretti ad implementare sistemi tecnologici particolarmente complessi che richiedono la realizzazione di opere infrastrutturali che coinvolgono molteplici soggetti istituzionali e non, prevedendo l acquisizione di forniture e servizi altamente specializzati, con articolazioni e diffusione capillare sul territorio delle quattro Regioni Convergenza. La complessità delle procedure amministrative in essere e la farraginosità degli iter connessi all ottenimento delle autorizzazioni necessarie all implementazione degli apparati, hanno richiesto un forte impegno aggiuntivo da parte della struttura del Responsabile di Obiettivo operativo e dei Referenti progettuali, convergendo in capo ad un limitato numero di soggetti una serie di attività che si sommano a quelle delineate nel quadro del ruolo ricoperto I progetti di videosorveglianza a valenza territoriale I sistemi di videosorveglianza realizzati mediante l implementazione di progetti a valenza territoriale si configurano come reti autonome e auto consistenti, funzionali al soddisfacimento di esigenze di monitoraggio e controllo del territorio in contesti prettamente locali. Infatti l ammissione al finanziamento di proposte progettuali a valenza territoriale ha consentito di raccogliere specifici fabbisogni di sicurezza espressi direttamente dagli Enti Locali.

14 Pagina 12 I progetti di videosorveglianza a valenza di sistema rispondono a requisiti definiti all origine dal programmatore, rispondendo ad una logica di coerenza ed efficienza economica che, per ciascun progetto, contempla: un costo massimo ammissibile pari a euro ; l installazione di circa 30 telecamere; la durata massima di 12 mesi. Inoltre, gli Enti Locali beneficiari dei progetti devono avere, preferibilmente, una popolazione di almeno abitanti. Infine, nell ottica di evitare infruttuose duplicazioni, la selezione dei progetti ha tenuto conto della presenza di ulteriori sistemi di videosorveglianza già esistenti sullo stesso territorio, permanendo la possibilità, in alcune aree individuate sulla base di una preventiva valutazione di fattibilità, di implementare un nuovo progetto di videosorveglianza in aggiunta ad un sistema già esistente. La definzione dei progetti è stata agevolata dalla predisposizione di un modello semplificato di presentazione che ha supportato i proponenti nella redazione di proposte progettuali aderenti ai principali requisiti qualitativi e quantitativi necessari per l ammissione al finanziamento dei progetti. Allo stato attuale risultano approvati 108 progetti a valenza territoriale distribuiti nelle Regioni dell Obiettivo Convergenza così come rappresentato dalla carta tematica di seguito riportata.

15 Pagina 13 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione Carta 3: Distribuzione dei progetti a valenza territoriale Fonte: Sito web Da un punto di vista procedurale i progetti ammessi al finanziamento si articolano in 3 distinti contratti che richiedono iter amministrativi indipendenti. La moltiplicazione delle procedure da effettuare per l affidamento degli incarichi di progettazione, la direzione lavori e la realizzazione dell opera espone al rischio di ritardi e battute di arresto nell avanzamento degli interventi. A tali criticità si aggiunge l allungamento della tempistica che intercorre tra la presentazione dei progetti e l esito dell istruttoria per la loro approvazione causato in via prioritaria dall esigenza degli Enti locali di richiedere proroghe e rimodulazioni in ragione del poco tempo a disposizione per la realizzazione delle opere. Pur configurandosi come interventi di monitoraggio dei singoli territori comunali, i progetti di videosorveglianza a valenza territoriale rientrano in una logica di sistema tesa a garantire un controllo capillare e diffuso del territorio mediante l implementazione di presidi tecnologici in grado di aumen-

16 Pagina 14 tare l efficacia e l efficienza dell azione delle Forze dell Ordine, agendo come moltiplicatore della percezione di sicurezza dei cittadini. Tuttavia, i positivi effetti attesi dall implementazione congiunta di azioni a carattere di sistema e interventi a valenza territoriale, rischiano di essere raggiunti in un arco temporale molto ampio a causa della presenza di iter procedurali complessi anche a causa della mancanza di accordi preventivi tra i diversi soggetti interessati. 4. Considerazioni conclusive I progetti di videosorveglianza implementati dal PON Sicurezza configurano un sistema integrato che, avvalendosi delle più innovative tecnologie disponibili, consente il potenziamento del controllo e monitoraggio del territorio, dispiegando una azione coordinata a livello centrale e calibrata sulle esigenze del territorio nell ottica di rafforzare la capacità delle Forze dell Ordine di prevenire e contrastare i fenomeni criminosi e di illegalità contribuendo, contestualmente, ad innalzare la percezione di sicurezza dei cittadini residenti nelle Regioni dell Obiettivo Convergenza. In tale contesto gli interventi agiscono quale volano dello sviluppo dei territori, producendo un effetto moltiplicatore sul complessivo beneficio del tessuto sociale, contribuendo così a determinare un ambiente più favorevole per lo sviluppo delle attività sociali ed economico-imprenditoriali. Al fondo delle analisi svolte si intende restituire le principali evidenze e considerazioni emerse, fornendo suggerimenti valutativi volti a superare gli eventuali aspetti critici rilevati ed a valorizzare i punti di forza e le buone pratiche riscontrate, nell ottica di supportare l Amministrazione del Programma nel dare piena attuazione alla strategia posta in essere. Inoltre, la sistematizzazione delle esperienze sinora condotte nell ambito della gestione ed attuazione di tali tipologie di intervento, consente di fornire elementi di riflessione per l eventuale implementazione di progettualità di presidio tecnologico del territorio nell ambito del prossimo ciclo di programmazione. In tale direzione si riportano di seguito i principali ambiti di analisi sui quali si ravvisa la possibilità di attivare procedure migliorative nell ottica di pervenire ad una attuazione e gestione ancor più efficiente ed efficace dei progetti di videosorveglianza. Iter procedurali La collaborazione interistituzionale realizzata nella fase di rilevazione dei fabbisogni locali, preliminare all individuazione delle aree da sottoporre a videosorveglianza, ha consentito di implementare interventi puntualmente tarati sulle esigenze di sicurezza. Sulla scorta di tale esperienza, potrebbe risultare utile attivare fin dai primissimi momenti di attuazione degli interventi apposite procedure negoziali con i soggetti istituzionali e gli operatori economici da coinvolgere nelle progettualità, in modo da pervenire in tempi rapidi a progetti condivisi anche in termini di cronogramma delle attività, individuazione di eventuali opere accessorie e autorizzazioni necessarie. In particolare, in riferimento agli iter autorizzativi, sarebbe auspicabile prevedere l implementazione di strumenti concertativi ad hoc, quali, ad esempio la Conferenza di servizi, al fine di contribuire alla diminuzione dei tempi ne-

17 Pagina 15 Il nuovo sistema della videosorveglianza : interazione e coordinamento con la precedente programmazione e novità introdotte dall attuale programmazione cessari per la realizzazione degli interventi. Inoltre, con particolare riferimento all attuazione dei progetti, sarebbe auspicabile adottare strumenti di semplificazione e di accelerazione volti a garantire la più ampia condivisione delle strategie, definendo, di concerto con gli operatori economici coinvolti nell attuazione degli interventi, gli eventuali aspetti critici derivanti dalle realizzazioni ed individuando soluzioni condivise per il loro quanto più rapido superamento. Tale riflessione si fonda e si sostanzia a partire dall analisi delle criticità emerse in fase attuativa connesse, in particolare, all alimentazione elettrica dei sistemi realizzati che ha comportato uno slittamento nei tempi di collaudo dei sistemi. Tale elemento critico potrebbe essere agevolmente superato mediante la stipula di accordi ad hoc da siglare in fase di definizione dell idea progettuale così da individuare le azioni e gli interventi, sia di natura tecnica che infrastrutturale, da intraprendere a garanzia della piena operatività dei sistemi realizzati. Attuazione degli interventi L utilizzo di modelli ad hoc per il finanziamento di progetti a valenza territoriale presentati dagli Enti Locali ha favorito l accelerazione delle procedure di istruttoria, facilitando l ammissione al finanziamento di proposte valide e tarate su concrete esigenze di sicurezza locale. Nell ottica di supportare l efficace ed efficiente implementazione degli interventi ed a garanzia del rapido espletamento delle procedure di attuazione, sarebbe auspicabile prevedere un potenziamento dell assistenza fornita ai Beneficiari degli interventi secondo un ottica più spiccatamente consulenziale, in grado di fornire indicazioni funzionali alla soluzione delle problematiche rilevate. Tale elemento di criticità fa registrare ricadute notevoli in capo alla struttura del Responsabile di Obiettivo operativo. In particolare, l avanzato stato di attuazione dei progetti di videosorveglianza a carattere di sistema, per i quali gli apparati risultano quasi tutti installati e le Sale apparato e controllo tutte implementate, testimonia l efficienza operativa e gestionale della struttura del Responsabile dell Obiettivo operativo 1.1. Tuttavia, la completa chiusura di tali progettualità e la contestuale ammissione al finanziamento dei numerosi progetti a valenza territoriale richiedono ancora un rilevante impegno, da affrontare con l ausilio di un congruo numero di risorse umane e di professionalità dedicate. A garanzia della più efficiente gestione dell intero Obiettivo opertivo è ipotizzabile la costituzione di un apposita struttura tecnico-amministrativa di governance dei progetti. In particolare, tale struttura potrebbe garantire una maggiore operatività nella gestione ed attuazione degli interventi in relazione ad una tempestiva risoluzione delle criticità che, seppur fisiologiche rispetto alla complessità dei progetti, vengono riscontrate nel corso della loro attuazione e necessitano l adozione di misure volte al loro superamento. Tale struttura potrebbe assumere una doppia configurazione, con una articolazione sia a livello centrale che locale, individuando competenze dedicate a seguire le procedure amministrative a livello centrale e risorse tecniche presenti sui territori in cui vengono implementati i progetti riservate ad affrontare, in loco, eventuali problematiche o criticità attuative.

18 Pagina 16 Sostenibilità nel tempo dei sistemi di videosorveglianza La manutenzione dei sistemi di videosorveglianza è affidata a diversi soggetti. In particolare, in seguito alle segnalazioni del CEN che effettua il monitoraggio dello stato di efficienza dei sistemi di videosorveglianza, la gestione e risoluzione delle problematiche rilevate sulla rete elettrica è affidata al gestore dell energia selezionato dai beneficiari tramite appalto, mentre la manutenzione delle videocamere è garantita per tre anni dalla società titolare dell esecuzione dei progetti. Inoltre, grazie alla stipula di un Protocollo d Intesa tra l Amministrazione centrale e gli Enti locali nel cui territorio di competenza sono installati i sistemi di videosorveglianza, la manutenzione delle videocamere è affidata a tali soggetti per ulteriori due anni. La presenza di vari soggetti incaricati di assicurare la manutenzione e, di conseguenza, la sostenibilità nel tempo dei sistemi e degli apparati di videosorveglianza, può potenzialmente essere considerato un fattore di rischio. Nel prosieguo delle attività o in previsione della implementazione di ulteriori interventi tecnologici di videosorveglianza, occorrerà valutare l opportunità di affidare ad un unico soggetto la gestione e manutenzione dei sistemi nel loro complesso, eventualmente prevedendo la stipula di appositi Protocolli d Intesa tra l Amministrazione centrale ed il soggetto così individuato, facilitando dunque le attività di manutenzione a garanzia della sostenibilità nel tempo dei sistemi di videosorveglianza.

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