COMUNICATO STAMPA. Infrastrutture, Rapporto Confesercenti-Ref

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1 Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA Infrastrutture, Rapporto Confesercenti-Ref Aumenta il ritardo italiano: dal 2009 la spesa pro-capite per infrastrutture scende del 25%. La dotazione inizia a decadere: adesso in qualità ci sorpassa anche il Kenya. Cresce solo l elenco di opere incompiute, dal nord al sud. Continua lo spreco di acqua: quasi il 43% dispersa sulle reti durante il trasporto Confesercenti: tagliare spesa improduttiva e aumentare spesa produttiva. Basta con i libri dei sogni, ripartiamo da cantieri già aperti e infrastrutture strategiche prioritarie. Così rilanceremo anche il turismo La crisi aumenta il ritardo infrastrutturale dell economia italiana, tagliando gli investimenti e bloccando i cantieri. Secondo le elaborazioni Confesercenti-Ref, da dopo il 2009, quando si sono resi necessari interventi di grande portata sui conti al fine di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, il contenimento della spesa si sia concentrato sul versante degli investimenti: la spesa media pro-capite per infrastrutture è scesa, in quattro anni, quasi del 25%. Facendo 100 la spesa per persona del 2000, si è passati da circa 161 euro del 2009 a poco più di 120 di oggi. Ha continuato ad aumentare, invece, la spesa corrente, insieme all elenco delle opere mai terminate, dalla Metro C di Roma alla Salerno Reggio Calabria, passando per il mancato completamento delle infrastrutture stradali previste per l Expo 2015 di Milano. Dal nostro rapporto commenta Confesercenti emerge un quadro preoccupante dell infrastrutturazione dell economia italiana. Bisogna assolutamente invertire la rotta: più infrastrutture non vogliono dire solo un Paese più unito ed efficiente, ma sono anche indispensabili per il turismo, che costituisce uno dei settori economici più importanti d Italia, il cui peso arriva a sfiorare il 6% del nostro PIl. E che parte svantaggiato rispetto ai nostri competitor internazionali anche per la carenza infrastrutturale Confederazione Italiana Esercenti Attività Commerciali Turistiche e dei Servizi Roma - Via Nazionale, 60 - Tel. 06/ Fax 06/

2 Tab. 1: investimenti pubblici e spesa corrente, spesa pro-capite Il declino degli investimenti pubblici Spesa corrente Investimenti euro pro capite, indice: 2000=100 Qualità delle infrastrutture: Italia sorpassata anche dal Kenya A dare ulteriormente il polso della dotazione è la posizione nelle classifiche internazionali. Gli indicatori mostrano una posizione preoccupante del nostro Paese: nel , nel ranking globale l Italia è 82esima posizione, scivolando di 3 posizioni rispetto al biennio precedente. Nelle retrovie, insomma, e non solo per quanto riguarda la media europea: siamo stati sorpassati anche da Kenia, Uruguay e Botswana. Tab.2 Posizione in classifica mondiale rispetto alla qualità delle infrastrutture Infrastr. nel complesso Strade Infrastr. ferroviarie Infrastr. portuali Trasporto aereo Offerta Elettrica Francia Germania Portogallo Spagna Irlanda Grecia Italia Elaborazione REF Ricerche su dati di survey World Economic Forum Servizio idrico: si spreca troppa acqua per inadeguatezza delle reti di trasporto Un altro settore in cui l Italia presenta un consistente ritardo infrastrutturale rispetto al resto d Europa riguarda il trasporto dell acqua. La Commissione Europea è molto attenta alle tematiche ambientali, e recentemente ha rilevato, nell ambito dello sviluppo di una politica dell acqua a livello europeo, come non sia necessario implementare target di efficienza uniformi su tutto il territorio, in quanto le differenze nell efficienza del servizio e delle infrastrutture sono macroscopiche. È in effetti sconfortante osservare come l Italia si collochi tra i paesi con valori ancora elevatissimi di spreco, in termini di acqua dispersa dalle reti in fase di trasporto da dove viene prelevata al territorio urbano. Quasi metà (circa il 43%) dell acqua trasportata dalle reti in Italia va perduta dal punto in cui viene prelevata fino al raggiungimento delle aree urbane. È un dato che definisce inequivocabilmente l inadeguatezza della dotazione infrastrutturale, soprattutto se paragonato agli altri paesi europei che presentano sempre percentuali inferiori rispetto all Italia.

3 Tab. 3 dispersione dell acqua durante il trasporto Acqua dispersa dalle reti Lux Ola Dan Ger Bel Aus Ire Fra UK Sve Fin Gre Por Spa Ita % su totale acqua prelevata per il trasporto nelle aree urbane Fonte: Elaborazioni Ref-Ricerche Trasporti: si predilige il trasporto su gomma. Diminuisce l uso del treno Il confronto internazionale riferito al settore dei trasporti via terra evidenzia una elevata distanza che separa l Italia dai maggiori partner europei. Ad una preferenza marcata per il trasporto su gomma, sia civile che commerciale, corrisponde sia una elevata congestione della rete autostradale sia un ritardo nello sviluppo della rete ferroviaria, soprattutto per quanto riguarda le reti ad alta velocità. Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, l utilizzo del treno come mezzo di trasporto è ancora basso nelle preferenze degli italiani rispetto alla media europea. Peraltro dal 2000 al 2011 l utilizzo del treno è diminuito in Italia (così come solo in Grecia e in Portogallo), nonostante il ricorso all auto privata, probabilmente a causa sia della crisi sia dell incremento del costo della benzina, si sia ridotto. I passeggeri italiani hanno quindi preferito compensare il minor utilizzo dell auto privata con autobus e altri mezzi, rimanendo quindi all interno del trasporto su gomma, anziché utilizzare maggiormente il trasporto ferroviario.

4 Tab. 4 e 5 Confronto internazionale quote trasporto passeggeri/merci e linee ferr. ad alta velocità Alta velocità Lunghezza delle linee Tipologie di trasporto via terra % per ogni mezzo di trasporto sul totale di merci/passeggeri trasportati Trasporto passeggeri Trasporto merci Treno Auto Autobus Treno Strada 2011 Italia Francia Germania UK Irlanda Spagna Portogallo Grecia Media UE Elaborazione REF Ricerche su Eurostat Belgio Germania Spagna Francia Italia Olanda UK EU Elaborazione REF Ricerche su Eurostat Smaltimento rifiuti: il 50% circa dei rifiuti non riciclato, finisce ancora in discarica o nell inceneritore Anche il confronto tra l Italia e il resto d Europa rispetto alle modalità di smaltimento dei rifiuti restituisce un immagine deludente del paese. Da un lato, l Italia è in ritardo rispetto all Europa nei metodi di trattamento dei rifiuti più virtuosi, e dall altro, simmetricamente, mostra una prevalenza rispetto alla media europea di modalità poco virtuose: circa la metà dei rifiuti prodotti in Italia vengono infatti smaltiti in discarica o tramite inceneritori, contro una media del 40% nella Ue a 27. Tra le diverse modalità, questa è quella meno virtuosa, non essendoci alcun recupero di materia (come nel riciclo o nel compostaggio), né produzione di energia a mezzo rifiuti (come è il caso dei termovalorizzatori). In molte parti d Italia, alternative alla discarica non sono nemmeno esistenti, ed entro il 2020 sarà necessario un adeguamento agli standard europei. Le prime stime sui dati 2012, però, evidenziano come vi sia stato un recupero da parte del Mezzogiorno del ritardo infrastrutturale nel trattamento dei rifiuti urbani, con una evidente

5 riduzione della percentuale dei rifiuti smaltiti in discarica, contestualmente alla maggior diffusione della raccolta differenziata anche nelle città del Sud. Tab. 6 Quota rifiuti smaltiti in discarica e inceneritore Smaltimento non virtuoso: discarica e inceneritore Ola Sve Nor Bel Aus Dan Lux Ger Fra Fin EU27 Ita UK Ire Por Spa Gre % su totale rifiuti prodotti Fonte: Elaborazioni Ref-Ricerche Confesercenti: possibile tagliare 50 miliardi di sprechi, investire parte delle risorse in spesa produttiva. Ripartiamo dai cantieri aperti Secondo i calcoli di Confesercenti-Ref, è realistico prevedere un risparmio di 50 miliardi di euro, cui si aggiungerebbero 20 miliardi provenienti dagli effetti sulla crescita, tagliando gli sprechi della spesa pubblica, dai consumi intermedi a una riforma istituzionale che preveda l eliminazione delle province, l accorpamento di comunità montane e micro-comuni e la razionalizzazione della spesa per Pubblica Amministrazione. Parte di queste risorse (16 miliardi) dovrebbero essere usate per rilanciare l investimento infrastrutturale del Paese, senza concentrarsi su opere impossibili da realizzare ma ripartendo dai cantieri già aperti e dalle infrastrutture strategiche prioritarie. Soprattutto per quanto riguarda i collegamenti: oppure il turismo, una delle industrie dal maggior valore aggiunto del Paese e possibile volano dell economia del Sud Italia, continuerà a perdere colpi rispetto ai competitor internazionali.

6 Tab. 7: Riduzione della spesa e rilancio dell economia, risparmi annui a regime dal 5^ anno (Mld euro) Taglio dei consumi intermedi 10 Sanità 7 Consip 3 Riduzione della spesa sugli interessi del debito pubblico (riduzione del debito 100 mld) 5 PA più efficiente 12 Riforma istituzionale al centro ed in periferia (riforma del Parlamento, abolizione province, accorpamento piccolissimi comuni, ecc.) spesa come media 4 paesi G,F,S,GB = 1,6% PIL 14 Razionalizzazione organismi partecipati da enti nazionali e locali Razionalizzazione e riforma incentivi alle imprese 5 Totale risparmi di spesa 50 4 Maggiori entrate da effetti sulla crescita 20 Totale maggiori risorse pubbliche disponibili 70 Roma 7 ottobre 2013

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