Cittadinanza e fraternità laboratorio socio politico

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1 Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Cittadinanza e fraternità laboratorio socio politico Ci impegniamo senza pretendere che altri s'impegnino, con noi o per suo conto, come noi o in altro modo. Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza disimpegnarci perché altri non s'impegnano. Ci impegniamo perché non potremmo non impegnarci. C'è qualcuno o qualche cosa in noi, un istinto, una ragione, una vocazione, una grazia, più forte di noi stessi. Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante ragioni, che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore. Si vive una sola volta e non vogliamo essere "giocati". in nome di nessun piccolo interesse (don Mazzolari).

2 I valori di fondo Democrazia, lavoro e Vangelo sono da sempre i pilastri sui cui poggia l azione sociale e politica delle Acli. Crediamo in una democrazia che non è solo il risultato di un rispetto formale di regole, ma è il frutto della convinta accettazione dei valori che ispirano le procedure democratiche: la dignità di ogni persona umana, il rispetto dei diritti dell'uomo, l'assunzione del «bene comune» come fine e criterio regolativo della vita politica. Crediamo nella partecipazione che: si esprime in una serie di attività mediante le quali il cittadino, come singolo o in associazione con altri, direttamente o a mezzo di propri rappresentanti, contribuisce alla vita culturale, economica, sociale e politica della comunità civile cui appartiene; è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti, in modo responsabile e in vista del bene comune è uno dei pilastri di tutti gli ordinamenti democratici, oltre che una delle maggiori garanzie di permanenza della democrazia; richiede un'opera informativa ed educativa costante, volta a superare tutti quegli ostacoli che spesso si frappongono alla sua piena realizzazione Per questi motivi abbiamo deciso di avviare un laboratorio dedicato ai temi della cittadinanza e della fraternità per: promuovere e sostenere percorsi di partecipazione accrescere la responsabilità dei cittadini, contribuire alla realizzazione di una democrazia matura. Abbiamo deciso di utilizzare la formula del laboratorio, inteso come luogo volto allo studio e alla sperimentazione, entro il quale collocare iniziative diverse ma animate dalla stessa precisa volontà politica di avviare una comunicazione significativa sia a livello orizzontale, fra cittadini, sia a livello verticale, fra cittadini e istituzioni. Lo faremo utilizzando tempi, modi e strumenti diversi sia interni che esterni: incontri, dibattiti, seminari, gruppi di discussione e di preghiera. Sarà un modo attraverso cui la nostra comunità potrà interrogarsi su se stessa, sui traguardi raggiunti, e su quelli da raggiungere, sulle prospettive e le ipotesi sul futuro. Lo facciamo perché: stiamo da sempre pienamente nel mondo e viviamo nella nostra comunità; il nostro modo di vivere e di guardare il mondo è improntato alla condivisione e all accoglienza crediamo che solo riconoscendo l altro e gli altri è possibile costruire comunità più giuste, più fraterne, più libere, più vere vogliamo costruire comunità dove tutti si sentano responsabili e partecipi di una grande impresa. Crediamo che: le buone relazioni si costruiscano nella verità, nell attenzione alle regole, nel rispetto dei patti che sono stati condivisi, nella gratuità e nel dono; per stare in questo mondo, per essere davvero utili alla nostra comunità, dobbiamo offrire competenza, professionalità, un informazione certa, sicura, affidabile ma anche spazi di parola e di ascolto

3 le Acli e la formazione alla cittadinanza Le Acli da sempre hanno individuato nella formazione per il proprio bacino associativo, che allora come oggi, è per lo più composto da soci adulti, uno degli ambiti peculiari del proprio servizio. La formazione degli adulti ha strette connessioni con l esercizio dei diritti di cittadinanza, con la possibilità di acquisire le conoscenze, le competenze, le abilità affinché tutti siano messi nella condizione di essere cittadini della società in cui vivono. Per le Acli tutto ciò è, da sempre, centrale: democrazia, libertà, partecipazione sono elementi che compongono il cuore stesso della sua struttura organizzativa e del suo impianto valoriale. La filosofia democratica che anima e sostanzia l azione associativa e sociale delle acli si caratterizza per la profonda convinzione del valore di ogni individuo. Alla base di tutto c è il messaggio evangelico con l attenzione all uomo, alla persona come valore inestimabile e riflesso dell immagine di Dio, all altro che mi è fratello, del quale sento la piena responsabilità politica e civile in una corresponsabilità di intenti e di azioni. È questo l impegno che le Acli si sentono di promuovere nei propri percorsi formativi: attraverso i quali vogliamo sostenere e governare i processi di cambiamento sociale in atto, con la consapevolezza che oggi è quanto mai importante diventare cittadini capaci di viver con pienezza la libertà e la democrazia. Condizione che non è un dato acquisito, e la responsabilità sociale per la sua continua rivitalizzazione sta nella vita, nelle scelte, nelle azioni di ogni cittadino. Le Acli non possono sottrarsi certo a questo impegno, in quanto associazione cristiana attiva da oltre 65 anni nella costruzione di questo nostro paese. L impegno associativo volto a sostenere i propri dirigenti e soci nell acquisizione e nella consapevolezza piena dei propri diritti e doveri di cittadini di questa democrazia, ha molto a che fare con la riflessione sull essere adulti. In un tempo in cui i valori dell adultità forse sembrano smarrirsi nella patinata quotidianità dei rotocalchi, nelle vite vissute di riflesso, nelle telenovelas della politica, nelle crisi epocali portatrici di povertà non solo economiche, ecco che l impegno per l educazione, per la formazione, per promuovere conoscenza e coscienza diventa uno dei pochi antidoti alla superficialità dilagante, al pressapochismo individualista, alla vita comoda del non pensiero. Un antidoto forse impegnativo e anche in parte doloroso, ma non c è possibilità di evitare la fatica. Da sempre l uomo, in cuor suo, sa che diventare grandi è certo una bella conquista, ma la strada per raggiungere questa meta è stata, da sempre, irta di difficoltà e dolori e l esperienza umana di Cristo non può che essere esempio luminoso e pieno di una umanità adulta completa.

4 Le iniziative

5 La presidenza incontra Il 24 novembre 2010 la presidenza provinciale ha dedicato un intera giornata all ascolto del mondo Acli. Sono stati organizzati due momenti (ora di pranzo e pomeriggio) ai quali sono stati invitati tutti i soci, collaboratori, dipendenti e volontari del Sistema Acli Trieste.(circa 60 persone). Obiettivo della giornata era ascoltare e condividere gli aspetti problematici, i bisogni e le riflessioni che ognuno di noi rileva nella propria quotidianità, nei propri contesti di lavoro e nel proprio mondo relazionale per individuare temi e problemi da porre al centro della nostra attività associativa e politica. Temi 1.- assistiamo ad una povertà economica, sociale, culturale ad un impoverimento del ceto medio: sono i più disperati con una grande vergogna di non farcela aumenta il numero delle persone povere e che rovistano nella spazzatura, persone che non corrispondono al prototipo del barbone di qualche anno fa si è ampliata la forbice tra operaio e dirigente (1/400) e il 10% della popolazione gestisce il 50% della ricchezza abbiamo molti laureati e poco lavoro: esemplificativo è che vincitori di concorso pubblico aspettano da anni un luogo di lavoro - un altra promessa non mantenuta! chi non ha lavoro deve emigrare: si va all estero anche perché si è pagati meglio; e alla fin fine spendiamo per istruire i giovani e poi non riusciamo a tenerli assistiamo ad un blocco della mobilità sociale accompagnato da molti anni da una crisi della politica ed una crisi dei sindacati il progresso si è interrotto l economia ha più potere della politica 2.- il berlusconismo sembra vittorioso assistiamo ad una politica fatta di slogan e demagogica con una classe politica ignorante volutamente populista la disinformazione dilaga:gli slogan che ci vengono propinati sono accattivanti e siamo propensi a credere: trovano terreno fertile non si investe nella cultura/innovazione e ricerca appiattimento culturale/appiattimento sociale siamo una società di individualisti con un forte peso della televisione e una diffusa paura ad assumersi responsabilità molti vivono esperienze di solitudine e di mancanza di punti di riferimento le persone più scolarizzate non hanno accesso ai luoghi delle decisioni ed alla fine constatiamo che manca una classe dirigente sia vecchia che giovane

6 3.- viviamo quadri sociali complessi: i tempi della vita non sono sempre a misura di uomo. le scelte sono tante e difficili avrò fatto la scelta giusta? lo stress a cui siamo sottoposti ci spinge a rinchiuderci nel privato e facciamo difficoltà a costruire relazioni che spesso sono funzionali e povere: poco significative 4.- ci poniamo alcune domande: cosa fanno o possono fare i genitori in questo contesto? come si forma e promuove una nuova classe dirigente? cos è oggi il mercato del lavoro? esiste oggi un sindacato? c è un modo per ricominciare a riscrivere una storia e rimettere assieme le persone? quali sono oggi i nostri punti fermi? le acli possono oggi aiutare a discernere? 5.- noi Acli: abbiamo voglia di dire basta! siamo una minoranza e svolgiamo un lavoro da missionari (stile missionario) vogliamo e dobbiamo ridar vita alla speranza: facendo luce sulle cose veramente importanti abbiamo bisogno di sognare di narrare e di promuovere uno stile diverso fatto di spirito di solidarietà e reciprocità che tenga assieme valori e virtù stiamo con gli ultimi, con chi ha meno garanzie: dobbiamo caratterizzare di più questo nostro ruolo esprimendoci con più forza sui temi cittadini, dando più visibilità alle acli e imparando meglio come comunicare dobbiamo riproporre socializzazione nei territori anche aumentando e promuovendo le collaborazioni con altri soggetti con cui condividiamo valori promuovere il senso dell essere cittadini anche attraverso la promozione del voto: espressione di responsabilità

7 Laboratorio didattico Fratelli d Italia Percorso per l acquisizione e la consapevolezza dei propri diritti di cittadinanza Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. (Walt Whitman, Prospettive democratiche) Obiettivo generale Promuovere la partecipazione politica delle fasce più deboli della popolazione giovanile o svantaggiata aventi però diritto di voto. Promuovere un educazione alla cittadinanza attiva avente come obiettivo una cultura civile e politica, acquisire un senso civico a partire dalla partecipazione attiva alle scelte politiche anche con la scelta degli organi rappresentativi del proprio territorio, l occasione è data dalle prossime elezioni amministrative della città di Trieste e Provincia. Obiettivi specifici Educare alla cittadinanza attiva e alla realizzazione piena dei diritti, civili, politici, sociali ed etici; Si vuole offrire la possibilità di confrontarsi sul rapporto tra cittadinanza e bene comune; sensibilizzare i ragazzi sui temi della democrazia e della partecipazione; offrire strumenti concreti semplici e chiari per comprendere e per poter esercitare i propri diritti di cittadinanza; promuovere una cultura del fare, dell agire e del non accettare con passività il futuro dei nostri destini; Destinatari Studenti degli ultimi anni delle superiori, prossimi alla maggiore età o già maggiorenni; Studenti degli istituti professionali; Giovani dei centri diurni per disabili; Accolti in strutture di accoglienza;

8 Azioni Brainstorming per raccogliere le idee di cittadinanza e di bene comune dei ragazzi attraverso la scrittura alla lavagna. Accorpamento dei concetti che sono emersi. Presentazione con slides dei concetti chiave di democrazia, cittadinanza e partecipazione. Proiezione di diapositive con un analisi storico e un attualizzazione dei concetti proposti. Sperimentazione di elezioni con modelli prestampati fax simile. Rielaborazione finale del concetto di cittadinanza e di bene comune. Modalità e tempi La proposta si articola su un incontro di due ore, con gruppi variabili a seconda delle esigenze. Si necessita di un proiettore, uno schermo e una lavagna Viene lasciato del materiale di utilizzo e consultazione successivo Calendario: 24 marzo Teresiano data Enaip data Ciofs 13 aprile centro Lybra Campanelle Referenti: 1. per le ACLI Erica Mastrociani ericamastrociani@cooperativalybra.it 2. per la Caritas Eva Sicurella evasicurella@caritastrieste.it

9 aclincontra Il 16 e il 17 febbraio si sono svolti i primi due incontri di aclincontra (di 2 ore ciascuno) percorso formativo aperto alla città per conoscere le acli di Trieste. In questa prima sessione abbiamo invitato tutte le persone che ci hanno inviato/presentato il curriculum, i ragazzi in servizio civile, i nuovi operatori del caf. Hanno partecipato circa 25 persone. Gli obiettivi erano: far conoscere il sistema acli nella sua complessità e globalità iniziare a promuovere e sviluppare uno stile operativo peculiare contrassegnato dai nostri valori. Abbiamo: raccontato la storia della nostra associazione, esplicitato la nostra base valoriale, illustrato la nostra strutturazione organizzativa associativa e d impresa distribuito il bilancio sociale e la carta dei valori.

10 la quaresima: tempo di discernimento Da gennaio abbiamo cominciato ad incontrarci ogni settimana per dei momenti di preghiera settimanali per riflettere e pregare la Parola nella nostra sede provinciale. Durante questa quaresima abbiamo chiesto ad alcuni parroci, che operano in parrocchie che sono vicine a via s. Francesco, di aiutarci ad intraprendere un cammino in preparazione alla Pasqua. Crediamo che la Quaresima sia il tempo giusto per interrogarci e fare discernimento comunitario anche sul senso del nostro operare quotidiano dentro le Acli. Il senso del digiuno, inteso non solo come digiuno dal cibo, della riflessione sulle tentazioni, e sulla carità possono diventare momenti importanti per rinnovare anche lo spirito missionario della nostra associazione. Il mondo che cambia provoca la nostra fede e la nostra responsabilità di credenti. È il Signore che, domandandoci di valutare il tempo, ci chiede di interpretare ciò che avviene in profondità nel mondo d oggi, di coglierne le domande e i desideri dell uomo. È dovere della Chiesa scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche (orientamenti n.7). Abbiamo inoltre chiesto al nostro Vescovo di chiudere questa serie di appuntamenti il 12 aprile: sarà questa l occasione per mostrare e raccontare a monsignor Crepaldi le nostre Acli. Calendario: 10 marzo ore 13,30 16 marzo ore 13,30 24 marzo ore 13,30 31 marzo ore 13,30 7 aprile ore 13,30 13 aprile ore 17,00 incontro conclusivo con il Vescovo; alle 17,30 messa

11 messaggio del Papa per la quaresima 2011 Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti (cfr Col 2,12) Cari fratelli e sorelle, la Quaresima, che ci conduce alla celebrazione della Santa Pasqua, è per la Chiesa un tempo liturgico assai prezioso e importante, in vista del quale sono lieto di rivolgere una parola specifica perché sia vissuto con il dovuto impegno. Mentre guarda all incontro definitivo con il suo Sposo nella Pasqua eterna, la Comunità ecclesiale, assidua nella preghiera e nella carità operosa, intensifica il suo cammino di purificazione nello spirito, per attingere con maggiore abbondanza al Mistero della redenzione la vita nuova in Cristo Signore (cfr Prefazio I di Quaresima). 1. Questa stessa vita ci è già stata trasmessa nel giorno del nostro Battesimo, quando, divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo, è iniziata per noi l avventura gioiosa ed esaltante del discepolo (Omelia nella Festa del Battesimo del Signore, 10 gennaio 2010). San Paolo, nelle sue Lettere, insiste ripetutamente sulla singolare comunione con il Figlio di Dio realizzata in questo lavacro. Il fatto che nella maggioranza dei casi il Battesimo si riceva da bambini mette in evidenza che si tratta di un dono di Dio: nessuno merita la vita eterna con le proprie forze. La misericordia di Dio, che cancella il peccato e permette di vivere nella propria esistenza gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (Fil 2,5), viene comunicata all uomo gratuitamente. L Apostolo delle genti, nella Lettera ai Filippesi, esprime il senso della trasformazione che si attua con la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo, indicandone la meta: che io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti (Fil 3,10-11). Il Battesimo, quindi, non è un rito del passato, ma l incontro con Cristo che informa tutta l esistenza del battezzato, gli dona la vita divina e lo chiama ad una conversione sincera, avviata e sostenuta dalla Grazia, che lo porti a raggiungere la statura adulta del Cristo. Un nesso particolare lega il Battesimo alla Quaresima come momento favorevole per sperimentare la Grazia che salva. I Padri del Concilio Vaticano II hanno richiamato tutti i Pastori della Chiesa ad utilizzare più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale (Cost. Sacrosanctum Concilium, 109). Da sempre, infatti, la Chiesa associa la Veglia Pasquale alla celebrazione del Battesimo: in questo Sacramento si realizza quel grande mistero per cui l uomo muore al peccato, è fatto partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo stesso Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti (cfr Rm 8,11). Questo dono gratuito deve essere sempre ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d oggi, è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo come un atto decisivo per tutta la loro esistenza. 2. Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore la festa più gioiosa e solenne di tutto l Anno liturgico che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio? Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del

12 cammino dell iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui. La prima domenica dell itinerario quaresimale evidenzia la nostra condizione dell uomo su questa terra. Il combattimento vittorioso contro le tentazioni, che dà inizio alla missione di Gesù, è un invito a prendere consapevolezza della propria fragilità per accogliere la Grazia che libera dal peccato e infonde nuova forza in Cristo, via, verità e vita (cfr Ordo Initiationis Christianae Adultorum, n. 25). E un deciso richiamo a ricordare come la fede cristiana implichi, sull esempio di Gesù e in unione con Lui, una lotta contro i dominatori di questo mondo tenebroso (Ef 6,12), nel quale il diavolo è all opera e non si stanca, neppure oggi, di tentare l uomo che vuole avvicinarsi al Signore: Cristo ne esce vittorioso, per aprire anche il nostro cuore alla speranza e guidarci a vincere le seduzioni del male. Il Vangelo della Trasfigurazione del Signore pone davanti ai nostri occhi la gloria di Cristo, che anticipa la risurrezione e che annuncia la divinizzazione dell uomo. La comunità cristiana prende coscienza di essere condotta, come gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, in disparte, su un alto monte (Mt 17,1), per accogliere nuovamente in Cristo, quali figli nel Figlio, il dono della Grazia di Dio: Questi è il Figlio mio, l amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo (v. 5). E l invito a prendere le distanze dal rumore del quotidiano per immergersi nella presenza di Dio: Egli vuole trasmetterci, ogni giorno, una Parola che penetra nelle profondità del nostro spirito, dove discerne il bene e il male (cfr Eb 4,12) e rafforza la volontà di seguire il Signore. La domanda di Gesù alla Samaritana: Dammi da bere (Gv 4,7), che viene proposta nella liturgia della terza domenica, esprime la passione di Dio per ogni uomo e vuole suscitare nel nostro cuore il desiderio del dono dell acqua che zampilla per la vita eterna (v. 14): è il dono dello Spirito Santo, che fa dei cristiani veri adoratori in grado di pregare il Padre in spirito e verità (v. 23). Solo quest acqua può estinguere la nostra sete di bene, di verità e di bellezza! Solo quest acqua, donataci dal Figlio, irriga i deserti dell anima inquieta e insoddisfatta, finché non riposa in Dio, secondo le celebri parole di sant Agostino. La domenica del cieco nato presenta Cristo come luce del mondo. Il Vangelo interpella ciascuno di noi: Tu, credi nel Figlio dell uomo?. Credo, Signore! (Gv 9,35.38), afferma con gioia il cieco nato, facendosi voce di ogni credente. Il miracolo della guarigione è il segno che Cristo, insieme alla vista, vuole aprire il nostro sguardo interiore, perché la nostra fede diventi sempre più profonda e possiamo riconoscere in Lui l unico nostro Salvatore. Egli illumina tutte le oscurità della vita e porta l uomo a vivere da figlio della luce. Quando, nella quinta domenica, ci viene proclamata la risurrezione di Lazzaro, siamo messi di fronte al mistero ultimo della nostra esistenza: Io sono la risurrezione e la vita Credi questo? (Gv 11,25-26). Per la comunità cristiana è il momento di riporre con sincerità, insieme a Marta, tutta la speranza in Gesù di Nazareth: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo (v. 27). La comunione con Cristo in questa vita ci prepara a superare il confine della morte, per vivere senza fine in Lui. La fede nella risurrezione dei morti e la speranza della vita eterna aprono il nostro sguardo al senso ultimo della nostra esistenza: Dio ha creato l uomo per la risurrezione e per la vita, e questa verità dona la dimensione autentica e definitiva alla storia degli uomini, alla loro esistenza personale e al loro vivere sociale, alla cultura, alla politica,

13 all economia. Privo della luce della fede l universo intero finisce rinchiuso dentro un sepolcro senza futuro, senza speranza. Il percorso quaresimale trova il suo compimento nel Triduo Pasquale, particolarmente nella Grande Veglia nella Notte Santa: rinnovando le promesse battesimali, riaffermiamo che Cristo è il Signore della nostra vita, quella vita che Dio ci ha comunicato quando siamo rinati dall acqua e dallo Spirito Santo, e riconfermiamo il nostro fermo impegno di corrispondere all azione della Grazia per essere suoi discepoli. 3. Il nostro immergerci nella morte e risurrezione di Cristo attraverso il Sacramento del Battesimo, ci spinge ogni giorno a liberare il nostro cuore dal peso delle cose materiali, da un legame egoistico con la terra, che ci impoverisce e ci impedisce di essere disponibili e aperti a Dio e al prossimo. In Cristo, Dio si è rivelato come Amore (cfr 1Gv 4,7-10). La Croce di Cristo, la parola della Croce manifesta la potenza salvifica di Dio (cfr 1Cor 1,18), che si dona per rialzare l uomo e portargli la salvezza: amore nella sua forma più radicale (cfr Enc. Deus caritas est, 12). Attraverso le pratiche tradizionali del digiuno, dell elemosina e della preghiera, espressioni dell impegno di conversione, la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l amore di Cristo. Il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l egoismo per vivere nella logica del dono e dell amore; sopportando la privazione di qualche cosa e non solo di superfluo impariamo a distogliere lo sguardo dal nostro io, per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti nostri fratelli. Per il cristiano il digiuno non ha nulla di intimistico, ma apre maggiormente a Dio e alle necessità degli uomini, e fa sì che l amore per Dio sia anche amore per il prossimo (cfr Mc 12,31). Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell avere, dell avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. La bramosia del possesso provoca violenza, prevaricazione e morte; per questo la Chiesa, specialmente nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell elemosina, alla capacità, cioè, di condivisione. L idolatria dei beni, invece, non solo allontana dall altro, ma spoglia l uomo, lo rende infelice, lo inganna, lo illude senza realizzare ciò che promette, perché colloca le cose materiali al posto di Dio, unica fonte della vita. Come comprendere la bontà paterna di Dio se il cuore è pieno di sé e dei propri progetti, con i quali ci si illude di potersi assicurare il futuro? La tentazione è quella di pensare, come il ricco della parabola: Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni. Conosciamo il giudizio del Signore: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita (Lc 12,19-20). La pratica dell elemosina è un richiamo al primato di Dio e all attenzione verso l altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia. In tutto il periodo quaresimale, la Chiesa ci offre con particolare abbondanza la Parola di Dio. Meditandola ed interiorizzandola per viverla quotidianamente, impariamo una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l ascolto attento di Dio, che continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo. La preghiera ci permette anche di acquisire una nuova concezione del tempo: senza la prospettiva dell eternità e della trascendenza, infatti, esso scandisce semplicemente i nostri passi verso un orizzonte che non ha futuro. Nella preghiera troviamo, invece, tempo per Dio, per conoscere che le sue parole non passeranno (cfr Mc 13,31), per entrare in quell intima comunione con Lui che nessuno potrà toglierci (cfr Gv 16,22) e che ci apre alla speranza che non delude, alla vita eterna.

14 In sintesi, l itinerario quaresimale, nel quale siamo invitati a contemplare il Mistero della Croce, è farsi conformi alla morte di Cristo (Fil 3,10), per attuare una conversione profonda della nostra vita: lasciarci trasformare dall azione dello Spirito Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la Grazia rinnovatrice del Sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso Cristo. Cari fratelli e sorelle, mediante l incontro personale col nostro Redentore e attraverso il digiuno, l elemosina e la preghiera, il cammino di conversione verso la Pasqua ci conduce a riscoprire il nostro Battesimo. Rinnoviamo in questa Quaresima l accoglienza della Grazia che Dio ci ha donato in quel momento, perché illumini e guidi tutte le nostre azioni. Quanto il Sacramento significa e realizza, siamo chiamati a viverlo ogni giorno in una sequela di Cristo sempre più generosa e autentica. In questo nostro itinerario, ci affidiamo alla Vergine Maria, che ha generato il Verbo di Dio nella fede e nella carne, per immergerci come Lei nella morte e risurrezione del suo Figlio Gesù ed avere la vita eterna.

15 Altri appuntamenti: 1.- Incontro con i candidati al comune e alla provincia Entro aprile è nostra intenzione promuovere un incontro con i candidati sindaco e forse anche con i candidati alla presidenza della provincia, presso la nostra sede, per porre loro domande sui temi che per noi sono più sensibili: il contesto cittadino e le loro ipotesi sulla promozione, sull evoluzione e il cambiamento della situazione socio economica della città, i fenomeni migratori in particolare rispetto le politiche di inclusione, la povertà e le politiche di welfare, i giovani, i disabili, le politiche per la casa, le politiche di sostegno alle famiglie 2.- Il valore dell unità nel 150 anniversario dell unificazione: il ruolo dell associazionismo cattolico ieri e oggi Esperienza di laboratorio alla cittadinanza itinerante con il sostegno della sede nazionale Gemellaggio acli Cosenza acli Trieste: con visite nelle rispettive sedi e incontri pubblici tra giugno a Cosenza e ottobre a Trieste 3.- Incontro sui temi del Concilio con Padre Sorge 20 ottobre

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