Adam Smith e l ordine di mercato

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1 Paradigmi dell economia marzo-maggio 2011 Adam Smith e l ordine di mercato Giovanni Pavanelli Università di Torino

2 Adam Smith ( ): studia filosofia, lettere classiche e matematica a Glasgow (tra i suoi docenti il filosofo illuminista Francis Hutcheson); studia quindi filosofia e teologia a Oxford Tornato in Scozia, si segnala ben presto per il suo ingegno e le sue capacità di docente 1751: è docente a Glasgow (logica e filosofia morale) : soggiorno in Francia (Parigi e Tolosa) e a Ginevra. Incontro con F. Quesnay e con R. Turgot elaborazione della Ricchezza delle Nazioni dal 1778: commissario alle dogane scozzesi

3 Opere principali: -1759: Teoria dei sentimenti morali (The Theory of Moral Sentiments) : Lezioni di giurisprudenza (Lectures on Justice, Police, Revenue and Arms, testo delle lezioni tenute presso l Università di Glasgow. Pubblicate nel 1896) -1776: Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni (An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations)

4 In queste opere Smith si ricollega direttamente alla tradizione filosofica inglese e all illuminismo scozzese, fondati sul giusnaturalismo, e si contrappone nettamente all impostazione mercantilista, che aveva dominato la politica economica europea tra il XVI e gli inizi del XVIII secolo

5 Mercantilismo vs. giusnaturalismo: due visioni contrapposte dell economia e della società Mercantilismo: non costituisce un sistema di pensiero organico e coerente. Caratterizzato da pubblicistica caotica: opuscoli, pamphlets, opere d occasione scritte da funzionari o mercanti, per lo più in difesa di interessi di categoria o su questioni contingenti di politica economica Esso è dominato da una visione fortemente statalista: i mercantilisti rivendicano l esigenza di un intervento sistematico del governo nelle attività produttive

6 Strumenti: premi alle esportazioni, restrizioni alla emigrazione di lavoratori qualificati, rigidi controlli di qualità, difesa dei brevetti e dei segreti di fabbricazione Politica doganale fortemente protezionistica: viene disincentivata (o addirittura vietata) l importazione di manufatti dall estero (e l esportazione di materie prime strategiche )

7 Il Giusnaturalismo - Aristotele, Tommaso d Aquino - Grozio, Pufendorf, Locke - Aspetti comuni: a) i fenomeni naturali e i rapporti sociali hanno alla loro base un ordine naturale fondato su specifiche leggi anteriori ad ogni norma giuridica positiva b) l ordine naturale può essere individuato con il ragionamento (ma anche intuito attraverso il senso morale)

8 c) ogni violazione dell ordine naturale ha conseguenze negative. Il suo rispetto, al contrario, è in grado di garantire il massimo benessere, compatibilmente con le risorse disponibili d) l ordine naturale dovrebbe sempre costituire la base delle leggi positive

9 A. Smith dedica una ampia sezione della sua Ricchezza delle Nazioni (libro IV, capp. I-VIII) a una critica serrata nei confronti delle tesi del sistema mercantile In particolare critica in modo estremamente efficace: - il sofisma che la ricchezza consista nel denaro ; - il colbertismo (interventi sistematici del governo nelle attività produttive e nel mercato del lavoro) - il protezionismo e le limitazioni al commercio internazionale

10 Smith: - Il governo non deve interferire nella allocazione dei fattori produttivi - Gli obiettivi dell attività economica vengono perseguiti in modo ottimale in un contesto di cooperazione spontanea (concetto di mano invisibile ) - Proprietà di ottimalità della concorrenza

11 - Il governo deve limitarsi a garantire un framework giuridico adeguato (protezione dei diritti di proprietà) e a fornire alcuni servizi essenziali nei settori della difesa, dell amministrazione della giustizia, delle infrastrutture di base - Il liberoscambismo: consente di spingere al massimo grado della perfezione [ ] la divisione del lavoro in un certo ramo delle arti e delle manifatture, migliorando così il benessere degli individui

12 ogni individuo si sforza continuamente di trovare l impiego più vantaggioso possibile per qualunque capitale di cui possa disporre. In effetti è al suo proprio vantaggio che egli mira, e non a quello della società. Ma la considerazione del suo proprio vantaggio lo porta naturalmente, o meglio necessariamente, a preferire l impiego più vantaggioso per la società (A. Smith, Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, Libro IV, cap. II, Milano, Isedi, 1973, p. 442).

13 Ciascun individuo, nella sua situazione locale, può giudicare molto meglio di quanto potrebbe fare un uomo di stato o un legislatore quale sia la specie di attività produttiva a cui il suo capitale può essere aplicato e il cui prodotto avrà probabilmente il massimo valore (A. Smith, Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, Libro IV, cap. II, Milano, Isedi, 1973, p. 444)

14 Il collegamento con l illuminismo scozzese e il binomio sympathy self-interest Francis Hutcheson ( ): - Analizza la natura umana in un quadro ottimistico, fondato sulla nozione di armonia del creato - Ipotizza che gli individui siano caratterizzati da un senso morale interiore - In polemina con Hobbes, ritiene che gli individui siano guidati nelle loro azioni non già dall egoismo ma dalla benevolenza verso gli altri

15 David Hume ( ) opere principali: : Trattato sulla natura umana -1741: Saggi morali e politici -1752: Discorsi politici -Si richiama alla tradizione empirista di F. Bacon e di Locke -Rifiuta l ipotesi di un contratto originario quale fondamento della società politica -Pone alla base delle azioni umane il sentimento di simpatia : esso induce gli individui a provare piacere o dolore per eventi che riguardano i propri simili

16 Sia Hutcheson che Hume si contrappongono al filosofo inglese Thomas Hobbes ( ) - Hobbes [Leviatano (1651)]: alla base delle azioni umane vi è il soddisfacimento egoistico delle proprie passioni - Solo l intervento di un potere assoluto può impedire alle società di trasformarsi in una giungla

17 Hutcheson e Hume: il comportamento umano è guidato dal senso morale e dalla benevolenza. Le società possono prosperare senza l intervento di un potere centrale coercitivo (teorizzazione del liberismo e delle autonomie locali) Tuttavia: - In entrambi gli autori l ipotesi di benevolenza riveste carattere assiomatico - Essa appare difficilmente applicabile alle attività economiche (guidate piuttosto da self-interest)

18 Nella Ricchezza delle nazioni Smith afferma che: - le attività economiche sono effettivamente guidate selfinterest - la risultante di queste attività, purchè svolte in un ambito di mercato concorrenziale e in un contesto di regole condivise, non è tuttavia il caos, come preteso da Hobbes, ma un incremento del benessere della collettività

19 Problema interpretativo: è individuabile una contraddizione tra lo Smith della Teoria dei sentimenti morali e quello della Ricchezza delle nazioni? (cd. Adam Smith problem ) i) Teoria dei sentimenti morali: - Smith pone alla base delle azioni umane la sympathy - ruolo dello spettatore imparziale - peraltro anche il self-love può indurre ad azioni virtuose - elogio del prudent man: caratterizzato da laboriosità, frugalità, cura dei propri beni

20 ii) Ricchezza delle nazioni: - L individuo contribuisce al benessere collettivo proprio in quanto è guidato dall interesse personale - Precondizione: mercato concorrenziale regolato

21 Nella società civile [l individuo] ha bisogno in ogni momento della cooperazione e dell assistenza di un gran numero di persone, mentre tutta la vita gli basta appena per assicurarsi l amicizia di pochi. In quasi tutte le altre specie animali l individuo, giunto a maturità è del tutto indipendente [ ] L uomo invece ha un bisogno quasi costante dell aiuto dei suoi simili e lo aspetterebbe invano dalla sola benevolenza; avrà molta più probabilità di ottenerlo volgendo a suo favore l egoismo altrui e dimostrando il vantaggio che altri otterrebbe facendo ciò che egli chiede [ ] Non è certo dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse. Noi non ci rivolgiamo alla loro umanità ma al loro egoismo e con loro non parliamo mai delle nostre necessità ma dei loro vantaggi [cont.]

22 Nessuno che non sia un mendicante sceglie di dipendere soprattutto dalla benevolenza dei suoi concittadini, e persino un mendicante non dipende esclusivamente da essa (A. Smith, Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, Libro I, cap. I, Milano, Isedi, 1973, p. 18)

23 Letture di approfondimento: A. Smith, La ricchezza delle nazioni, Torino, Utet libreria, 1996, Libro I, Introduzione e capp. I-II; Libro IV, capp. I- III.

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