Perché Il cedro fortunato?

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1 Perché Il cedro fortunato? Perché ogni qualvolta lo vediamo, rigoglioso e imponente, nel cortile della nostra scuola pensiamo: - Poteva non esserci più!!! Nel dicembre 2002 l Amministrazione Comunale decise di trasferire la caldaia dell impianto termico del nostro edificio scolastico nelle immediate vicinanze del cedro. I lavori ebbero inizio, a nostra insaputa, alla vigilia delle vacanze natalizie e sarebbero stati ultimati entro la riapertura della scuola. Grandi furono il nostro stupore e la preoccupazione nel vedere, quella mattina, l enorme buca e le radici recise del cedro. Ci fu una tempestiva mobilitazione generale che coinvolse tutti: dirigente e personale scolastico, alunni, genitori e ambientalisti. Il nostro cedro, va detto, era stato precedentemente segnalato per il suo valore paesaggistico e registrato nell albo dei monumenti vegetazionali dal WWF Italia, sezione di Conversano. A seguito delle rimostranze fatte, gli amministratori individuarono un diverso sito ove collocare la caldaia e affidarono ad un perito agrario le cure dell albero. Alcune immagini del cedro

2 Il cedro fortunato Tanto tempo fa,in un immenso bosco di montagna vivevano, insieme a molti altri compagni, due giovani cedri.

3 Durante l inverno la neve li ricopriva,avvolgendoli col suo candido mantello.

4 In estate, i raggi caldi del sole li accarezzavano mentre gli uccelli, che lì avevano i loro nidi, cinguettavano festosamente.

5 Una mattina di autunno,arrivarono alcuni boscaioli che sradicarono i due alberelli per portarli nel cortile di una scuola elementare appena costruita.

6 I due cedri furono piantati, uno di fronte all altro, al centro di due grandi aiuole, ai lati dell ingresso principale.

7 I due piccoli cedri, pur ripensando a quei bei giorni trascorsi nel grande bosco,non provarono nostalgia. Ogni mattina venivano salutati da centinaia di bambini, accompagnati dalle loro mamme o dai loro papà; ascoltavano le loro confidenze, i loro discorsi,assistevano agli scherzi, alle loro monellerie e ai loro giochi.

8 Con l arrivo delle belle giornate, poi, le classi facevano ricreazione all ombra ristoratrice dei loro rami. Nessun bambino aveva mai osato mancare loro di rispetto.

9 All inizio e alla fine di ogni anno scolastico, compiaciuti facevano da sfondo a feste e manifestazioni.

10 Non si sentivano mai soli; neppure di notte, quando vispi folletti indaffarati, venivano allo scoperto per poi nascondersi ai primi bagliori dell alba.

11 Piantarci qui,nel cortile di una scuola,che idea geniale - si confidavano spesso i due cedri quando restavano soli Intanto gli anni passavano e i due alberi crescevano meravigliosamente. Erano diventati così alti che con le loro chiome avevano superato l altezza della scuola ed erano visibili anche in lontananza.

12 Nelle vacanze di Natale si sa, la scuola resta chiusa. Una sera, Anthony ed altri bambini che abitavano nei dintorni della scuola, sentirono degli insoliti rumori provenire dalla finestra della propria cameretta. Confusi e assonnati guardarono in quella direzione e quale sorpresa li aspettava! Folletti agitati gesticolavano e facevano loro cenno di seguirli. I bimbi e i folletti erano nei pressi della scuola quando udirono gemiti e lamenti che provenivano dal cortile.

13 Aiutati dai folletti, i bambini, si ritrovarono all interno del cortile e con grande stupore scorsero qualcuno che scavava una buca sotto uno dei due cedri. Ahi! Preoccupati perché sicuramente qualcosa di brutto stava per accadere, tornarono a casa,andarono a letto, con l intento di avvertire all alba tutti i compagni di classe ed invitarli a ritrovarsi nel cortile della scuola, proprio come avevano

14 consigliato i folletti che nel frattempo seguirono l uomo. Si introdussero in casa sua e quando si fu addormentato, curiosarono qua e là, prima di mettere in atto il loro piano. Quale meraviglia apparve ai loro occhi: un immenso tesoro custodito in un baule. -Ecco svelato il mistero della buca!- si dissero i folletti. A questo punto versarono nel caffellatte che l uomo avrebbe bevuto a colazione qualche goccia di infuso benefico che avrebbe agito sulla sua coscienza.

15 Sul comodino lasciarono un biglietto, c era scritto l indirizzo di Fata Verdina, famosissima dottoressa delle piante del bosco. Al mattino seguente tutti erano stati informati: la direttrice, il personale di segreteria, i collaboratori e tutti gli alunni della scuola ed i rispettivi genitori. Erano vicino all albero e guardavano con pena le radici ferite. Insieme pensavano ad una soluzione per salvare l albero.

16 Fra tanta gente non poté passare inosservato un boscaiolo. In realtà era l uomo che la notte precedente aveva scavato la buca sotto l albero per mettere al sicuro il suo tesoro e adesso si aggirava nei pressi della scuola. Si era incuriosito per quella adunata e, travestito da boscaiolo, si era mescolato alla folla. Chiese ai bambini e agli adulti le ragioni della manifestazione e seppe che tutti erano preoccupati per il cedro.

17 Con tutte quelle ferite soffriva tanto: i rami erano già afflosciati e a poco a poco sarebbe morto. Il boscaiolo, sotto l effetto della pozione, fu colpito dalla sensibilità dei bambini e di tutta la gente verso l albero e provò un forte senso di colpa. Quindi rassicurò tutti che avrebbe provveduto lui che era un boscaiolo a salvare l albero.

18 Si rivolse alla Fata Verdina che preparò un intruglio miracoloso che avrebbe certamente guarito l albero. Allo scadere della settimana, tutti si ritrovarono nel cortile della scuola. Con grande sorpresa videro che la buca era stata chiusa e il cedro era più rigoglioso che mai.

19 Adagiata ai piedi del tronco c era una bottiglietta con l etichetta Fluido Magico Vegetale e un foglietto su cui si leggeva a caratteri cubitali: L albero è salvo! La vostra sensibilità e il vostro amore per la natura mi hanno fatto capire tante cose Il boscaiolo Come per magia, si sentì echeggiare nell aria: Grazie, grazie di cuore! Anch io ho un cuore; lo sapevate? Sono proprio un cedro fortunato!

20 Da quel giorno il cedro ritornò a vivere, con immensa gioia degli uccellini, dei folletti, dei grandi, dei piccini e tutto tornò come un tempo. L uomo da quel giorno non si preoccupò più di nascondere il tesoro, anzi, compì opere di generosità e dedicò il suo tempo libero alla tutela dell ambiente.

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