MADE IN ITALY: CANZIO, PER INTERNAZIONALIZZAZIONE SPESI 228 MLN=

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1 MADE IN ITALY: CANZIO, PER INTERNAZIONALIZZAZIONE SPESI 228 MLN= (AGI) - Roma, 7 mar. - "I finanziamenti assegnati per le attivita' di internazionalizzazione ammontano a circa 228 milioni di euro". Lo ha detto il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, intervenendo al convegno su "Internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso i fondi pubblici". "Con un intervento di razionalizzazione delle risorse esistenti con la finanziaria per l'anno ha spiegato - e' stato istituito il Fondo unico per le operazioni di venture capital riunendo i fondi rotativi gestiti dalla Simest, nell'ottica che il Fondo stesso inizi ad 'autoalimentarsi' con il riacquisto delle quote di capitale da parte degli investitori, presumibilmente a partire dalla fine del 2008". Il Ragioniere generale dello Stato ha poi aggiunto che "la finanziaria ha anche previsto, nei limiti delle disponibilita' della manovra, un rifinanziamento di 20 milioni di euro per l'anno 2007 e di 26 milioni per gli anni 2008 e 2009 a favore del Fondo made in Italy". Canzio ha ricordato inoltre che con la legge 273 del 2002 "si e' dato impulso al sostegno degli investimenti delle piccole e medie imprese per favorire il processo di internbazionalizzazione secondo modalita' gia' previste dalla normativa precedente, attraverso operazioni di venture capital da realizzarsi con la costituzione di specifici fondi rotativi, ripartiti secondo le delibere del Cipe". A questo fine, "per garantire la corretta amministrazione, assicurando il controllo nella fase di rendicontazione, le disponibilita' provenienti dal bilancio dello Stato sono state gestite su appositi conti di tesoreria, con modalita' di funzionamento diverse alle esigenze e alla natura giuridica dei soggetti gestori". (AGI) Bru MAR 07 Apc-IMPRESE/CANZIO: PER INTERNAZIONALIZZAZIOPNE RISORSE PARI A 228 MLN Rifinanziato fondo per Made in Italy Roma, 7 mar. (APCom) - L'internazionalizzazione è ormai uno snodo fondamentale per lo sviluppo delle imprese. Per questo il governo intende puntare con decisione verso questo modello investendo nel settore risorse pari a 228 milioni. Lo ha detto il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, aprendo i lavori di un convegno su "L'internazionalizzazione delle imprese attraverso i fondi pubblici". "L'internazionalizzazione - ha sottolineato Canzio - ha assunto grande importanza ai fini dello sviluppo economico e commerciale delle imprese e del nostro Paese. Un processo che intendiamo perseguire attraverso interventi diretti e indiretti finanziati da fondi pubblici". Quanto agli strumenti, ha spiegato, abbiamo visto che "i fondi di venture capital (fondi che attraverso l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore

2 finanziano l'avvio o la crescita di un'attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo ndr) sono lo strumento più idoneo per le imprese interessate a sviluppare la loro attività in determinate aree all'estero". La maggior parte delle risorse per l'internazionalizzazione ha aggiunto, "sono destinate a investimenti in aree emergenti o ad alto potenziale come il Mediterraneo, l'africa, il Medio Oriente, Cina, Russia, India, Sud est asiatico, e America Latina. I finanziamenti complessivamente assegnati ammontano a 228 milioni". Inoltre, ha ricordato, "con la Finanziaria 2007 abbiamo istituito un fondo unico per operazioni di venture capital riunendo i fondi rotativi gestiti dalla Simest. Sempre in Finanziaria abbiamo disposto, nei limiti delle disponibilità della manovra, un rifinanziamento di 20 milioni per il 2007 e 26 milioni per il 2008 e il 2009 per il fondo del Made in Italy" Pie mar 07 IMPRESE: DA MLN FONDI PER INTERNAZIONALIZZAZIONE CINA, RUSSIA E ROMANIA PRINCIPALI DESTINAZIONI PMI (ANSA) - ROMA, 7 MAR - Permettere alle imprese di investire all'estero, di avviare nuove attivita' produttive nei mercati emergenti, di presidiare da vicino i paesi e i territori a piu' alto tasso di sviluppo. Sono questi gli obiettivi a cui puntano gli stanziamenti di fondi pubblici per l'internazionalizzazione delle imprese: in totale circa 230 milioni di euro concessi dal 2004, da quando cioe' sono entrati in vigore i fondi di venture capital messi a disposizione dallo Stato per sostenere lo sviluppo internazionale delle imprese italiane. Il punto sullo stato dell'internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso i fondi pubblici e' stato fatto dal Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, nel corso di un convegno organizzato dalla Ragioneria. I fondi di venture capital (che agiscono mediante l'acquisizione di quote di capitale delle societa' costituite all'estero), ''si sono rivelati - ha spiegato Canzio - lo strumento finanziario piu' idoneo'' per facilitare gli investimenti all'estero. Per favorire ulteriormente il processo di internazionalizzazione l'ultima Finanziaria, ha continuato, ha previsto inoltre l'unificazione di tutti gli stanziamenti gestiti dalla Simest in un 'Fondo unico per le operazioni di venture capital' e per il fondo 'Made in Italy' ha previsto rifinanziamenti per 20 milioni nel 2007 e 26 milioni sia nel 2008 che nel Cina, al primo posto, seguita da Romania e Russia sono i paesi dove si sono concentrati i finanziamenti e in cui le imprese italiane hanno iniziato a produrre e non piu' solo ad esportare. L'internazionalizzazione inizia infatti proprio dove l'export non basta piu' e diventa essenziale per le imprese cominciare a ragionare in un'ottica di globalizzazione per conquistare nuove quote di mercato. A farlo, secondo i dati del ministero per il commercio estero, sono state soprattutto le

3 imprese di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, non solo di grandi dimensioni, ma anche pmi che hanno indossato la nuova veste di 'piccole multinazionali'. L'impegno dell'amministrazione pubblica accanto alle imprese e' ''fondamentale e strategico'' anche per il sottosegretario all'economia Paolo Cento, che nota pero' come lo Stato debba fornire anche un indirizzo politico oltre che finanziario. In un'ottica di mercati esasperatamente globalizzati, in un modello in cui, ha sottolineato, come sostenuto dall'ex ministro Tremonti 'il mercato come luogo della politica e' finito', la politica deve invece ritrovare il suo ruolo, ''facendo si' che la globalizzazione si dia delle regole''. Lo Stato deve cioe' fare in modo che le imprese italiane esportino non solo qualita' produttiva, ma anche qualita' ambientale e sociale. Bisogna evitare che ''le nostre imprese vadano a fare in casa d'altri quello che le leggi italiane vietano in Italia''. (ANSA). OM 07-MAR-07 12:03 NNNN Apc-IMPRESE/CENTO: INTERNAZIONALIZZAZIONE OPPORTUNITA ED ESIGENZA Possibilità di sviluppo per il Paese Roma, 7 mar. (APCom) - L'internazionalizzazione delle imprese è allo stesso tempo un'esigenza e un'opportunità. Lo ha affermato il sottosegretario all'economia, Paolo Cento, intervenendo al convegno organizzato della Ragioneria generale dello Stato su "L'internazionalizzazione delle imprese attraverso i fondi pubblici". "L'internazionalizzazione delle imprese - ha detto Cento - rappresenta un'opportunità e allo stesso tempo un'esigenza. Un'opportunità perché consente alle imprese di cogliere l'occasione di sviluppo verso gli attuali e più importanti attori dello scenario economico mondiale come ad esempio Cina, India e Brasile". "Un'esigenza - ha aggiunto - perché anche coloro che come me non vedono la globalizzazione come la panacea per tutti i problemi del mondo, sono comunque obbigati ad adeguarvisi per garantire lo sviluppo al Paese attraverso la possibilità di utilizzare quelle risorse che anche l'unione europea mette a disposizione per questo settore". Pie mar 07 CLIMA: CENTO, GLOBALIZZAZIONE CREA PROBLEMI AD AMBIENTE= (AGI) - Roma, 7 mar. - "Il sistema della globalizzazione ha creato e sta creando seri problemi all'ambiente", e di questa necessita' oggi "vi e' una sensibilita' nel Paese e nel mondo". Lo ha detto il sottosegretario all'economia, Paolo Cento, intervenendo al convegno "Internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso i fondi pubblici". Per Cento "l'internazionalizzazione delle imprese ha un duplice

4 obiettivo, attirare capitali esteri e incrementare le nostre esportazioni, il che e' un argomento centrale nelle politiche dell'attuale governo, necessarie per creare lavoro, sviluppo economico e crescita sociale". "Un problema pero' esiste - ha aggiunto Cento - quanto sin ora detto resta inquadrato in una ottica di mercato ancora esasperatamente globalizzato. In un modello che, come ha sostenuto qualche tempo fa l'ex Ministro dell'economica Tremonti, "mostra dei cedimenti" e dove "il mercato come luogo della politica e' finito", cosi' come "e' fallita l'idea che un paese si governa come un'azienda". E a questo aggiungo siamo in presenza di un sistema che ha creato e sta creando gravi problemi all'ambiente". (AGI) Bru MAR 07 IMPRESE: DA MLN FONDI PER INTERNAZIONALIZZAZIONE CINA, RUSSIA E ROMANIA PRINCIPALI DESTINAZIONI PMI (ANSA) - ROMA, 7 MAR - Permettere alle imprese di investire all'estero, di avviare nuove attivita' produttive nei mercati emergenti, di presidiare da vicino i paesi e i territori a piu' alto tasso di sviluppo. Sono questi gli obiettivi a cui puntano gli stanziamenti di fondi pubblici per l'internazionalizzazione delle imprese: in totale circa 230 milioni di euro concessi dal 2004, da quando cioe' sono entrati in vigore i fondi di venture capital messi a disposizione dallo Stato per sostenere lo sviluppo internazionale delle imprese italiane. Il punto sullo stato dell'internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso i fondi pubblici e' stato fatto dal Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, nel corso di un convegno organizzato dalla Ragioneria. I fondi di venture capital (che agiscono mediante l'acquisizione di quote di capitale delle societa' costituite all'estero), ''si sono rivelati - ha spiegato Canzio - lo strumento finanziario piu' idoneo'' per facilitare gli investimenti all'estero. Per favorire ulteriormente il processo di internazionalizzazione l'ultima Finanziaria, ha continuato, ha previsto inoltre l'unificazione di tutti gli stanziamenti gestiti dalla Simest in un 'Fondo unico per le operazioni di venture capital' e per il fondo 'Made in Italy' ha previsto rifinanziamenti per 20 milioni nel 2007 e 26 milioni sia nel 2008 che nel Cina, al primo posto, seguita da Romania e Russia sono i paesi dove si sono concentrati i finanziamenti e in cui le imprese italiane hanno iniziato a produrre e non piu' solo ad esportare. L'internazionalizzazione inizia infatti proprio dove l'export non basta piu' e diventa essenziale per le imprese cominciare a ragionare in un'ottica di globalizzazione per conquistare nuove quote di mercato. A farlo, secondo i dati del ministero per il commercio estero, sono state soprattutto le imprese di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, non solo di grandi dimensioni, ma anche pmi che hanno indossato la nuova veste di 'piccole multinazionali'.

5 L'impegno dell'amministrazione pubblica accanto alle imprese e' ''fondamentale e strategico'' anche per il sottosegretario all'economia Paolo Cento, che nota pero' come lo Stato debba fornire anche un indirizzo politico oltre che finanziario. In un'ottica di mercati esasperatamente globalizzati, in un modello in cui, ha sottolineato, come sostenuto dall'ex ministro Tremonti 'il mercato come luogo della politica e' finito', la politica deve invece ritrovare il suo ruolo, ''facendo si' che la globalizzazione si dia delle regole''. Lo Stato deve cioe' fare in modo che le imprese italiane esportino non solo qualita' produttiva, ma anche qualita' ambientale e sociale. Bisogna evitare che ''le nostre imprese vadano a fare in casa d'altri quello che le leggi italiane vietano in Italia''. (ANSA). OM 07-MAR-07 12:03 NNNN INTERVENTI DI QUALITÀ E SOSTEGNO ALLA PRODUZIONE fisconelmondo.it Gianluca Di Muro Sono le indicazioni emerse dal convegno "Internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso i fondi pubblici" L incontro, organizzato ieri dalla Ragioneria Generale dello Stato nella sede del Polo multifunzionale di via Pastrengo a Roma, è stato promosso per diffondere la conoscenza delle opportunità e degli strumenti finanziari a disposizione del mondo imprenditoriale per creare imprese all estero. In che modo il sistema dei fondi pubblici può intervenire per favorire l internazionalizzazione delle imprese italiane? Quali sono oggi le misure che permettono alle imprese di beneficiare, direttamente e indirettamente, dei fondi pubblici? Ebbene sono questi due degli interrogativi a cui ha cercato di rispondere il convegno "Internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso i fondi pubblici" svoltosi ieri a Roma presso il Polo multifunzionale della Ragioneria generale dello Stato. All incontro, che è stato aperto dal saluto di Mario Canzio, Ragioniere generale dello Stato, hanno partecipato, fra gli altri, Paolo Cento, sottosegretario all economia e finanze, Angelo Di Stasi, direttore generale per le politiche di internazionalizzazione del ministero del Commercio internazionale, Andrea de Bertoldi, consulente economico per l internazionalizzazione, Sergio Sassi membro della Giunta nazionale di Confindustria. La vera sfida è la qualità degli interventi Sulla qualità degli interventi ha soffermato la propria attenzione il sottosegretario al ministero dell Economia e delle Finanze, Paolo Cento. Oggi più di ieri, ha ricordato Cento, internazionalizzare le imprese italiane attraverso i fondi pubblici significa non soltanto fornire "strumenti economici strategici" ma anche "interrogarsi sulla qualità degli interventi selettivi". Questo significa adoperarsi affinché possano essere realizzati interventi strutturali sui sistemi produttivi ed energetici che consentano di esportare modelli di sviluppo sostenibile. Una nuova filosofia in linea non soltanto con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni inquinanti e sulla assegnazione degli obiettivi di riduzione ma anche in funzione degli orientamenti espressi in sede Ue e Onu. La quantità degli investimenti, ha ricordato Cento, non può e non deve prescindere da una analisi qualitativa dell azione da intraprendere che deve tenere nella dovuta considerazione la valutazione del rapporto costo-beneficio.

6 Un nuovo modello per l internazionalizzazione Angelo di Stasi, direttore generale per le politiche di internazionalizzazione del ministero del Commercio internazionale, ha invece fornito alcune indicazioni in merito alle risposte che le istituzioni possono dare alle imprese per incrementarne la competitività sui mercati internazionali. La ricetta, secondo di Stasi, è frutto della combinazione di vari ingredienti che vanno dal potenziamento degli strumenti agevolativi esistenti, alla facilitazione dei processi di internazionalizzazione, passando per il collegamento diretto con Università e centri di ricerca e la concentrazione delle risorse pubbliche nei settori e nelle aree geografiche di maggior potenziale. Anche in questo caso, ha ricordato di Stasi, si è in presenza di un nuovo approccio metodologico che, a differenza del tradizionale modello di "produrre per esportare", per anni forma primaria di internazionalizzazione, privilegia oggi la "presenza diretta tramite insediamenti produttivi". Per garantire questo obiettivo una delle azioni che ha permesso alle imprese italiane di investire in aree strategiche rilevanti per il nostro sistema-paese (è il caso di Balcani, Cina, Russia, Medio Oriente solo per citarne alcune) è stata il ricorso ai fondi di venture capital. Il meccanismo di funzionamento dei fondi di venture capital Come funzionano i fondi di venture capital? Ebbene su questo punto il convegno si è rivelato una occasione utile anche per comprenderne le modalità di funzionamento e le finalità. Operativi dal 2 febbraio 2004, agiscono mediante l acquisizione di quote di capitale delle società costituite all estero che vanno ad aggiungersi a quelle già acquisite dalla Simest, la finanziaria pubblica creata appositamente per assistere gli imprenditori che operano all estero. La Simest, ed è qui che si concretizza l intervento, provvede a sottoscrivere fino al 25 per cento del capitale delle società estere partecipate da imprese italiane per un massimo di otto anni e ad agevolare il finanziamento di quote sottoscritte dal partner italiano in società o imprese all estero. Il maggiore utilizzo dei fondi Tra le tipologie di imprese che hanno fatto ricorso a questo strumento la parte del leone, secondo quanto emerso nel corso dell incontro, spetta alle grandi imprese che assorbono oltre i due terzi degli importi deliberati a fronte di una distribuzione identica, per numero di iniziative approvate, tra Pmi e grandi imprese. E su questo punto vi è una spiegazione. Anche se la spina dorsale dell imprenditoria italiana è rappresentata per il 95 per cento dalle Pmi è anche vero che sono proprio queste ultime a incontrare, rispetto a quelle più grandi, maggiori difficoltà a radicarsi sui mercati esteri. I vantaggi sul piano pratico e gli altri strumenti normativi Sostegno finanziario nella fase critica dell investimento (fase di start up dell inziativa); possibilità di contare sulla partnership pubblica che consente all imprenditore di semplificare il rapporto con le istituzioni del Paese estero in cui intende localizzare il progetto; sostegno psicologico nell assistenza dello Stato che, con la concessione del finanziamento non assistito da garanzia, dimostra di credere nell idea dell imprenditore. Questi sono almeno tre dei vantaggi che sottintendono l uso dei fondi di venture capital. E se è vero che rappresentano uno strumento capace di permettere all imprenditore di affacciarsi con maggiore sicurezza sui mercati esteri è anche vero che non è l unico previsto dall ordinamento italiano. Ve ne sono almeno altri tre, connessi ad altrettanti provvedimenti normativi, che permettono egualmente di beneficiare, direttamente o indirettamente, dei fondi pubblici. Tra questi il finanziamento degli studi di prefattibilità e fattibilità collegati alle esportazioni o agli investimenti italiani all estero contenuto nel decreto legislativo 143 del 1998; il finanziamento a tasso agevolato delle spese (nel limite dell 85 per cento) sostenute nei primi due anni per programmi di penetrazione commerciale di imprese esportatrici di beni e servizi che intendano realizzare o potenziare un insediamento durevole, previsto dalla legge 394 del 1981; il sostegno a programmi bilaterali o plurinazionali contenuto nella legge 212 del 1992.

7 Le criticità Ma a fronte della capacità di questi strumenti di assistere concretamente le imprese sui mercati esteri, secondo Andrea de Bertoldi, consulente per l internazionalizzazione, vi sono alcuni elementi che permetterebbero di migliorare l'utilizzo dei fondi pubblici. Tra questi sono state citate le misure di politica fiscale e finanziaria che de Bertoldi individua nella parziale defiscalizzazione degli utili impegnati nei processi di internazionalizzazione e nel rafforzamento delle misure a supporto dello start up dei procedimenti, la semplificazione delle procedure e la riduzione del numero di interlocutori istituzionali. News dello stesso autore Pubblicato il

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