I N D I C E. PREMESSA L attuazione della MiFID tra principi del mercato e condizionamenti esterni 1

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2 I N D I C E PREMESSA L attuazione della MiFID tra principi del mercato e condizionamenti esterni 1 CAPITOLO 1 - LA RAPPRESENTATIVITÀ DELLE IMPRESE ASSOCIATE Le imprese associate ad Assoreti I promotori finanziari L attività d offerta fuori sede Le attività finanziarie 8 CAPITOLO 2 - LA STRUTTURA DELLE IMPRESE La struttura del settore La concentrazione del settore La tipologia dei gruppi 13 CAPITOLO 3 - LA STRUTTURA DELL OFFERTA I modelli di offerta: prodotti propri e di terzi La griglia di prodotti offerti: monomarca e multimarca 20 CAPITOLO 4 - L ANDAMENTO DELL INDUSTRIA NEL La raccolta netta I volumi intermediati: raccolta e intermediazione lorda I clienti e i promotori finanziari delle reti 33 CAPITOLO 5 - IL PATRIMONIO RACCOLTO DALLE IMPRESE ASSOCIATE Il patrimonio complessivo Il risparmio gestito L asset allocation degli OICR Il risparmio amministrato 41 CAPITOLO 6 - LO SCENARIO NORMATIVO DELLA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI E DEI SERVIZI FINANZIARI Evoluzione del modello distributivo italiano dell offerta fuori sede Riflessi dell attuazione della MiFID Classificazione della clientela Comunicazioni pubblicitarie e promozionali 48

3 Obblighi informativi Forma dei contratti Cointestazione del rapporto contrattuale Retrocessioni di commissioni all intermediario distributore Offerta a distanza Gestione di portafogli Execution policy e Transmission policy Conflitti di interesse Organizzazione interna degli intermediari Disposizioni per le SIM in materia di capitale minimo Persone fisiche consulenti finanziari Novità in materia di prospetto Disciplina antiriciclaggio Organismo per la tenuta dell Albo dei promotori finanziari Distribuzione di prodotti finanziari emessi dalle banche e dalle imprese di assicurazione Sottoscrizione e collocamento di prodotti misti Sollecitazione all investimento di prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione Autodisciplina Linee guida per la relazione di servizio con il cliente Linee guida per la redazione di procedure sulla formazione dei promotori finanziari Linee guida per la determinazione dei requisiti di idoneità del promotore finanziario all insegnamento della materia assicurativa 59 LE ASSOCIATE 60 ALLEGATO: TAVOLE STATISTICHE 62

4 PREMESSA L attuazione della MiFID fra principi del mercato e condizionamenti esterni Nello scorso anno le imprese finanziarie hanno dovuto compiere sforzi considerevoli al fine di adeguare le proprie procedure ai dettami della MiFID. Il sacrificio è stato reso ancor più faticoso dalla rapidità con cui si è dovuto attuare il cambiamento. Il legislatore italiano, infatti, ritardando oltre misura l emanazione delle norme di attuazione di tale direttiva, ha praticamente bruciato l intero periodo di vacatio che questa aveva previsto proprio al fine di dare alle imprese il tempo necessario per comprendere prima e attuare poi le novità dalla stessa introdotte. E accaduto così che le norme secondarie della Consob e della Banca d Italia siano state pubblicate in Gazzetta ufficiale nello stesso giorno in cui sono dovute entrare in vigore. Le nostre Autorità di vigilanza hanno cercato di tamponare il pericolo di una tardiva attuazione della MiFID diffondendo preventivamente i documenti di consultazione contenenti la bozza dei nuovi testi regolamentari. La Consob ha anche accompagnato la pubblicazione dei propri testi con note illustrative delle principali novità. Pur nella rapidità con cui si è verificato il cambiamento, l Assoreti ha cercato di interpretarne la filosofia di fondo sin dai lavori preparatori condotti in seno al Ministero dell economia e delle finanze, al fine precipuo di comprendere per tempo i possibili impatti sull attività distributiva, in particolar modo quando attuata tramite le reti dei promotori finanziari. Il frutto principale di tale lavoro si è tradotto nella predisposizione la scorsa estate di Linee guida per la relazione di servizio con la clientela, le quali, in fatto, hanno costituito una base sicura su cui le imprese hanno convenientemente riposto affidamento al fine di definire modelli distributivi idonei a valorizzare, nel pieno rispetto della MiFID, l industria italiana dell offerta fuori sede. Le imprese aderenti all Assoreti si sono trovate pronte all appuntamento della MiFID, riuscendo a definire le linee essenziali delle nuove procedure e dei nuovi schemi contrattuali sin dal giorno dell entrata in vigore della nuova disciplina, coeva, come detto, alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. A distanza di qualche mese si può adesso affermare che le linee interpretative e i percorsi applicativi ipotizzati, riportati in definitiva anche nelle suddette Linee guida, hanno trovato pieno avallo nelle disposizioni regolamentari e nelle prime indicazioni fornite dalla Consob sulle principali rationes ad esse sottese. Di conseguenza, le imprese si trovano ora nella necessità di dovere affinare procedure correttamente impostate sin dall inizio. Il processo di adeguamento alla nuova disciplina ha comportato, come è intuibile, l impiego di personale appartenente a tutti i comparti aziendali e l investimento di ingenti risorse finanziarie, distraendo l attenzione dall attività con il cliente pur in un periodo congiunturale non favorevole. La sopportazione di questi costi dovrebbe essere almeno parzialmente ricompensata dalla creazione di un tappeto di norme primarie e secondarie identiche in tutti gli Stati membri dell Unione europea e ivi uniformemente applicabili. Il processo di armonizzazione è, però, ancora lontano dal trovare compiuta attuazione, essendo limitato per ora ai servizi disciplinati dalla MiFID; sono ancora presenti fenomeni di arbitraggio normativo oltre che attriti fra i diversi comparti dell intermediazione finanziaria 1

5 (mobiliare, bancario e assicurativo), cui i rinnovati strumenti di cooperazione fra le rispettive Autorità di vigilanza devono porre rimedio. Oltre a imporre inevitabili costi di adeguamento, la MiFID ha anche imposto una rivisitazione del sistema di remunerazione della prestazione dei servizi di investimento conseguente alla previsione di illegittimità degli incentivi privi di una adeguata contropartita causale. Tale rivisitazione non ha impattato se non in parte sull attività distributiva svolta dalle imprese aderenti all Assoreti; tanto il CESR quanto la Consob hanno riconosciuto, infatti, la legittimità in sé del meccanismo retributivo del distributore basato sulla retrocessione di commissioni sia nel caso in cui la prestazione del servizio di collocamento si combini con la prestazione del servizio di consulenza sia nel caso in cui il servizio di collocamento sia prestato sulla base di un rapporto con il cliente nel quale siano contrattualizzati precisi obblighi di assistenza soprattutto nella fase successiva al collocamento. Ipotesi, entrambe, ben realizzate dalle imprese che operano attraverso la rete di promotori finanziari. Tuttavia, nelle prime indicazioni fornite dalla Consob in merito alla portata complessiva della nuova disciplina sembra doversi cogliere una tendenza, per un verso, a sindacare la congruità delle commissioni percepite dai soggetti collocatori e, per altro verso, a mettere in discussione lo stesso meccanismo di remunerazione del distributore mediante retrocessioni commissionali. Sotto il primo profilo la Consob, muovendo dalla premessa che il valore aggiunto del distributore può essere oggi diverso per il cliente a seconda del servizio dal medesimo prestato (affievolendosi man mano nel passaggio dalla consulenza al collocamento/raccolta ordini alla modalità execution only), giunge ad affermare che il mercato dovrebbe tendere ad una diversificazione della misura degli incentivi a seconda dei servizi concretamente prestati, così ventilando la possibilità di sindacare la misura dell incentivo di volta in volta previsto, il quale dovrebbe risultare «congruo» nei singoli casi. Al riguardo, va affermata l esistenza di un limite al sindacato esterno - tanto dell autorità di vigilanza quanto del giudice - sui contenuti economici del rapporto. Pur nella consapevolezza che la materia meriterebbe ben altra trattazione, si può ammettere, infatti, un sindacato sulla congruenza del corrispettivo rispetto al contenuto delle prestazioni tipiche rese dall intermediario; congruenza diversa da congruità da valutare sul piano qualitativo-causale, alla luce dell economia complessiva del rapporto fra il distributore e il cliente. E tale sindacato potrebbe portare, al limite, alla declaratoria della nullità del contratto fra tali soggetti per la mancanza di una giusta causa dell attribuzione patrimoniale, qualora questa si manifestasse in commissioni di mantenimento previste a carico del cliente pur in assenza della pattuizione di controprestazioni di servizio da parte del distributore (situazione nella quale, per vero, non troverebbe giustificazione neppure un pagamento diretto dal cliente al distributore). Non sarebbe ammissibile, invece, un sindacato sulla congruità del corrispettivo, ossia sulla misura della prestazione economica posta a carico del cliente, poiché ciò comporterebbe una palese sostituzione dell autorità (sia amministrativa sia giurisdizionale) alle parti nella definizione di scelte rimesse al libero incontro delle loro volontà nel mercato. Così come non sembrano ammissibili interventi di moral suasion o, peggio, proposte di modifiche normative finalizzate a condizionare le scelte di posizionamento delle imprese 2

6 nel mercato, quando non anche ad arbitrare aprioristicamente tra i valori della produzione e quelli della distribuzione, spingendo verso la realizzazione di modelli di disintermediazione che, per un verso, sconfessano il ruolo della consulenza propugnato dalla stessa Consob quale servizio di intermediazione idoneo a fornire al cliente il maggior livello di protezione e, per altro verso, misconoscono il bisogno della clientela, specialmente di quella al dettaglio, di essere guidata con raccomandazioni personalizzate nella selezione degli investimenti da effettuare nel quadro delle innumerevoli opportunità offerte dai mercati finanziari. Bisogno ben conosciuto e, nel contempo, ben soddisfatto dagli intermediari che operano con le reti di promotori finanziari. Si auspica, quindi, che le nostre Autorità rifuggano non solo nelle dichiarazioni di principio ma anche nei fatti dalla tentazione di applicare discipline uniche nel panorama comunitario (gold plating), per le quali non vi è alcuna certezza circa il se e il quando potranno essere accolte anche dagli ordinamenti degli altri Stati membri. E, così, criticabile ed è stato questo il senso nel quale è stata criticata dagli Uffici dell Assoreti la scelta espressa dalla Consob nel recente documento di consultazione sul prospetto, di voler imporre l indicazione nel modulo di sottoscrizione dei fondi e dei prodotti finanziari assicurativi anche dell esatta percentuale delle commissioni di sottoscrizione e di servizio retrocesse al distributore. Senza nulla togliere alle esigenze di trasparenza verso il cliente circa l ammontare e la destinazione delle commissioni poste a suo carico, una scelta di tal fatta si colloca, infatti, in controtendenza con il diritto comunitario e con le effettive esigenze di tutela del mercato e degli investitori sotto più profili: perché attrae alla disciplina del prodotto la trasparenza del compenso del distributore che è, invece, materia attinente al rapporto fra distributore e cliente, oggetto già di disciplina armonizzata all interno del contratto stipulato fra questi due soggetti; perché introduce una disarmonia con le discipline MiFID, UCITS e sul prospetto, che non contemplano siffatta modalità di rappresentazione del compenso del distributore, né nella forma né nel contenuto; perché, in particolare, pur trattando la retrocessione delle commissioni al distributore alla stregua di incentivi, la scollegano poi dalla contestuale descrizione delle controprestazioni in cui tale meccanismo remunerativo trova la sua fonte legittimante, con il risultato che agli investitori viene in tal modo fornita un informativa parziale da cui potrebbe anche derivare una percezione negativa della figura e del ruolo del distributore; perché, ancor più, finisce con il porre tutti i distributori sullo stesso piano, misconoscendo la vocazione delle imprese associate ad orientare le scelte di investimento dei clienti e perciò misconoscendo il valore aggiunto connesso alle prestazioni assistenziali rese fuori sede dai promotori finanziari, i quali forniscono alla clientela un basilare orientamento tanto nella scelta iniziale del prodotto quanto durante lo svolgimento del rapporto, conformemente ai contenuti del suddetto contratto scritto; perché, in definitiva, sembra mirare surrettiziamente ad un ridimensionamento della remunerazione del distributore, senza che a ciò sembri neppure corrispondere una riduzione del costo totale del servizio a carico del cliente e comunque senza considerare che in materia di investimenti in strumenti finanziari (fondi compresi) non si renderebbe probabilmente un buon servizio al cliente se a fronte di un risparmio di 3

7 commissioni lo si privasse del supporto consulenziale di cui necessita al fine di potersi dirigere verso le forme di investimento più confacenti al suo profilo. E invero nella modularità dei servizi di investimento oggi previsti il distributore è inquadrato dalla MiFID come il soggetto chiave che, entrando in contatto con il cliente e instaurando con il medesimo una relazione personalizzata, lo guida nella scelta del servizio o della combinazione di servizi più congeniale al suo profilo (al limite, anche instradandolo verso la prestazione di servizi in modalità di execution only) e lo assiste successivamente con prestazioni di volta in volta conformi alla natura del servizio o dei servizi scelti. In sostanza, la detenzione del rapporto personale e diretto con il cliente finisce con l attribuire naturalmente al distributore il ruolo di interprete dei suoi bisogni, contestualmente responsabilizzandolo nell adempimento corretto degli obblighi informativi iniziali e nella selezione dei prodotti/servizi a lui adeguati/appropriati. Si innesca, così, un meccanismo virtuoso nel quale il distributore è chiamato dalla normativa ad effettuare prestazioni nell interesse del cliente, a svolgere, cioè, un servizio intrinsecamente indipendente, qualunque sia la sua struttura proprietaria e a prescindere dalla sussistenza di accordi commissionali o di inevitabili situazioni di conflitto di interesse che esso ha il dovere di neutralizzare, a pena di responsabilità verso l Autorità di vigilanza e verso il cliente. I dati che emergono dalle consuete analisi di mercato svolte dall Assoreti e da ricercatori esterni dimostrano inequivocabilmente che l attività svolta dagli intermediari che si avvalgono di reti di promotori finanziari è esattamente in linea con i principi espressi dall Europa ed è in linea con le attese della propria clientela. La previsione della obbligatoria consacrazione in un contratto scritto del rapporto fra distributore e cliente suggella definitivamente l autonomia e al contempo la centralità nel sistema di tale figura di intermediario. 4

8 CAPITOLO 1 LA RAPPRESENTATIVITÀ DELLE IMPRESE ASSOCIATE Le imprese associate ad Assoreti La compagine associativa era costituita, alla fine del 2007, da 55 Imprese che svolgono tramite reti di promotori finanziari l attività di offerta fuori sede di prodotti finanziari e servizi di investimento. Numero di imprese aderenti ad Assoreti (*) (*) Dati al 31 dicembre. A fine anno, il numero di associate ha subito una lieve flessione rispetto al 2006, riconducibile all uscita da parte di quattro intermediari, solo parzialmente compensata dall ingresso in Associazione di due nuovi operatori. Numero di imprese aderenti ad Assoreti Associate ( 1 ) Nuove adesioni Recessi Turnover % ( 2 ) , , , , , , , ,5 ( 1 ) Dati al 31 dicembre ( 2 ) Rapporto tra le nuove adesioni al netto dei recessi e il totale delle Associate all'anno precedente 5

9 Per quanto riguarda la composizione della compagine associativa per tipologia di intermediario, alla fine del 2007 le banche aderenti all Associazione erano in numero di 40 e rappresentavano il 72,7% delle associate, mentre il numero delle Sim era pari a 14. Associate ad Assoreti per tipologia di intermediario (*) Associate Totale Banche Sim Sgr (*) Dati al 31 dicembre I promotori finanziari Le 55 imprese aderenti ad Assoreti si avvalevano, alla fine del 2007, dell operato di promotori finanziari, con una crescita dell 1,3% rispetto al A fine anno si è quindi osservata l inversione di tendenza rispetto a quanto già riscontrato nei precedenti quattro anni, nel corso dei quali si era assistito alla costante contrazione del numero di promotori operanti per le imprese associate. Al 31 dicembre 2007, il numero di promotori finanziari iscritti all albo era pari a unità, con una crescita dell 1% rispetto all anno precedente, quando si erano attestati a unità. Si tratta di un incremento riconducibile esclusivamente ai promotori finanziari senza mandato da parte di un intermediario, per i quali si registrano unità, con una variazione positiva del 3,2% rispetto al Il numero di promotori finanziari attivi, ovvero con mandato, si è invece mantenuto pressoché invariato rispetto all anno precedente, confermando le circa unità. Promotori finanziari iscritti all albo Totale iscritti all'albo Operativi Non operativi Elaborazione su dati Consob 6

10 I promotori finanziari operanti per le imprese aderenti ad Assoreti, alla fine del 2007, rappresentavano quindi il 51,1% del totale degli iscritti all albo ed il 78% del numero di promotori operanti per conto di un intermediario. Per questo ultimo dato, si è osservata a fine anno la crescita della rappresentatività delle Associate rispetto sia al 2006 (77,0%) sia al 2005 (77,8), in termini di promotori finanziari attivi. Ripartizione del numero dei promotori finanziari attivi Società aderenti a Assoreti Società non aderenti Elaborazione su dati Consob e Assoreti. I dati di Assoreti si riferiscono all intera compagine associativa. Dati al 31 dicembre Incidenza % dei promotori finanziari operanti per le imprese aderenti ad Assoreti Promotori finanziari operativi: 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 per conto di Imprese aderenti ad Assoreti 78,5 79,3 77,8 77,0 78,0 per conto di altre Imprese 21,5 20,7 22,2 23,0 22,0 Elaborazione su dati Consob e Assoreti. I dati di Assoreti si riferiscono all intera compagine associativa. (*) Dati al 31 dicembre L attività d offerta fuori sede La compagine associativa dell Assoreti anche nel 2007 è risultata altamente rappresentativa dell intero mercato dell offerta fuori sede di OICR e gestioni patrimoniali individuali. Per questa tipologia di prodotti e servizi, infatti, le reti di promotori finanziari aderenti all Associazione hanno rappresentato il 94,6% dell attività in offerta fuori sede, secondo i dati rilevati dalla Banca d Italia. 7

11 Offerta fuori sede degli OICR e delle gestioni patrimoniali individuali 100,0 6,9 5,6 3,0 3,4 5,4 80,0 60,0 40,0 93,1 94,4 97,0 96,6 94,6 20,0 0, Società aderenti ad Assoreti Società non aderenti Elaborazione su dati Banca d Italia Nel corso del 2007 hanno partecipato all indagine statistica mensile sull attività di intermediazione, condotta dalla Associazione, un numero medio di 35 società aderenti - ovvero il 62,5% della compagine associativa. Calcolando le informazioni relative all attività di offerta fuori sede di OICR e gestioni patrimoniali rilevate dalla Banca d Italia per questo campione di imprese, si ottiene un valore di rappresentatività pari al 93,6%. Offerta fuori sede degli OICR e delle gestioni patrimoniali individuali (Campione delle società segnalanti) 100,0 8,2 6,2 4,2 7,0 6,4 80,0 60,0 40,0 91,8 93,8 95,8 93,0 93,6 20,0 0, Società segnalanti ad Assoreti Altre Società Elaborazione su dati Banca d Italia Le attività finanziarie Se si esaminano le consistenze patrimoniali degli assets finanziari detenuti dalle famiglie italiane censite dalla Banca d Italia, si rileva come, alla fine del mese di settembre 2007, il 6,5% delle attività finanziarie è stato collocato dalle reti di promotori finanziari operanti per conto delle imprese aderenti ad Assoreti, confermando quel trend di crescita della rappresentatività già riscontrato negli anni precedenti. 8

12 Evoluzione dell incidenza % sulle attività finanziarie delle famiglie italiane 8,00 6,00 4,00 2,00 5,51 5,48 5,87 6,15 6,51 0,00 dic.2003 dic.2004 dic.2005 dic.2006 set.2007 Elaborazione Assoreti su dati propri e della Banca d Italia aggiornati al primo marzo Nel dettaglio, dopo i primo mesi del 2007, il peso del gestito di competenza delle reti ammontava complessivamente al 14,5% delle attività finanziarie delle famiglie italiane investite in tali tipologie di prodotti, in crescita rispetto sia al dato di fine 2006 (14%) sia a quello del 2003 (12,6%). Anche per la componente amministrata, a fine settembre 2007 si registrava una variazione positiva dell incidenza percentuale rispetto all anno precedente e ad inizio quinquennio, anche se molto più contenuta. Incidenza sulle attività finanziarie delle famiglie italiane in milioni di euro TOTALE GESTITO AMMINISTRATO Assoreti Famiglie % Assoreti Famiglie % Assoreti Famiglie % Dicembre , , ,88 Dicembre , , ,80 Dicembre , , ,85 Dicembre , , ,11 Settembre , , ,41 Elaborazione Assoreti su dati propri e della Banca d Italia aggiornati al primo marzo Nota: divergenze di campionamento degli OICR di diritto estero tra i dati riportati da Assoreti e quelli della Banca d Italia. Analizzando la composizione del portafoglio, si evidenzia come i risparmiatori, che si sono affidati all assistenza di promotori finanziari nelle scelte d investimento, privilegino nettamente i prodotti del risparmio gestito, diversamente da quanto riscontrato per le famiglie italiane nel complesso. Il controvalore delle posizioni in OICR, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi e previdenziali, infatti, a fine settembre 2007, incideva per il 75,6% del portafoglio dei clienti delle reti, rispetto al 34% delle totale delle famiglie. Ripartizione % attività finanziarie Settembre ,0 50,0 75,6 24,4 33,9 66,1 0,0 Clienti delle reti GESTITO Famiglie italiane AMMINISTRATO 9

13 CAPITOLO 2 LA STRUTTURA DELLE RETI DI PROMOTORI FINANZIARI 2.1 La struttura del settore Negli ultimi anni, il settore delle reti di promotori finanziari è stato caratterizzato da un processo di riorganizzazione che ha visto la realizzazione di una serie di operazioni di fusione e acquisizione tra società operanti sul mercato, tese a rafforzare l industria dell offerta fuori sede. L uscita dal mercato di alcuni operatori, la ricerca di una maggiore efficienza nell operatività delle reti di promotori, anche in termini di ottimizzazione dei costi di gestione, ma soprattutto un mercato sempre più concentrato e concorrenziale, in cui la qualità e la diversificazione dell offerta risultano elementi chiave per il successo delle strategie commerciali, hanno comportato cambiamenti significativi all interno della compagine associativa, in termine di struttura delle imprese aderenti. Dall analisi delle relazioni esistenti tra il numero di società, il patrimonio, la raccolta netta, i promotori finanziari e la grandezza delle imprese che impiegano reti di promotori, espressa in classi di asset under management, si rileva la progressiva diminuzione dell incisività sia delle società più piccole (fino a un miliardo di euro di patrimonio), sia delle realtà di media dimensione, ossia con un portafoglio complessivo tra i 5 ed i 10 miliardi di euro. Consolidano la propria posizione, invece, le società di dimensione mediobassa, ovvero con un portafoglio tra 1 e 5 miliardi di euro, e le società con patrimonio superiore ai 10 miliardi. Nel corso di questi ultimi anni, sembra quindi che le strategie aziendali abbiano privilegiato da una parte la costituzione di realtà di grandi dimensioni, in grado di assumere posizioni da leader nel mercato, dall altra strutture di dimensioni sufficientemente contenute ma adeguate a ricoprire nel settore un ruolo non marginale. All inizio dell ultimo quinquennio, le società con un portafoglio superiore ai 10 miliardi, rappresentavano il 9,7% del campione osservato, mentre a fine 2007 incidevano per il 25,8%. La crescita in termini di numero di imprese è stata affiancata dall aumento sia dell incidenza patrimoniale, che è passata dal 55,8% del 2003 al 74,3% del 2007, sia di quella relativa al numero di promotori finanziari. Numero società per classi di patrimonio Società Patrimonio ( /mld) Nr. % nr. % nr. % nr. % nr. % <= , , , ,4 8 25, ,4 9 23,7 9 28, , , ,1 6 15,8 5 15,6 4 12,5 4 12, ,3 3 7,9 3 9,4 4 12,5 5 16,1 > ,4 2 5,3 3 9,4 3 9,4 3 9,7 Totale , , , , ,0 Il numero di società si riferisce al campione di Associate che partecipa all indagine statistica sui dati di patrimonio, condotta dall Assoreti. Patrimonio per classi di patrimonio Patrimonio Patrimonio in % ( /mld) <= 1 3,2 2,4 1,9 1,8 1, ,6 8,8 9,7 11,0 11, ,5 24,1 19,1 14,6 12, ,1 25,4 20,5 25,8 28,8 > 20 28,7 39,2 48,8 46,9 45,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 10

14 Ma è soprattutto il dato di raccolta netta a dimostrare la maggiore dinamicità delle imprese di grande dimensione, con un incidenza del 69,2% sul valore totale. Si evidenzia, però, come siano, in realtà, le imprese medio-grandi (patrimonio tra i 10 ed i 20 miliardi) a manifestare una maggiore capacità di penetrazione del mercato. Queste, infatti, nel corso dell ultimo anno ottenevano complessivamente una raccolta netta pari al 47,6% del dato di sistema, incrementando la propria quota di mercato a livello patrimoniale di tre punti percentuali. Per le imprese con portafoglio superiore ai 20 miliardi, invece, la raccolta netta ha subito un rallentamento del 32% sull anno precedente, facendo registrare un incidenza del 21,6% sul valore totale, rispetto al 26,1% del Promotori finanziari per classi di patrimonio Patrimonio Promotori finanziari in % ( /mld) <= 1 13,4 11,5 9,4 9,3 7, ,4 22,6 23,6 23,6 24, ,6 17,0 13,9 9,9 6, ,4 25,8 16,8 20,6 22,8 > 20 10,2 23,2 36,2 36,7 38,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Raccolta netta per classi di patrimonio Patrimonio Raccolta netta in % R.N. (*) ( /mld) Var. % 07 vs 06 <= 1 9,9 7,2 6,0 3,7 3,8-16, ,3 21,0 19,1 15,1 19,6 6, ,3 25,1 17,8 16,3 7,5-62, ,5 43,1 36,6 38,8 47,6 0,8 > 20 7,0 3,6 20,5 26,1 21,6-32,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0-17,7 (*) Variazione percentuale della raccolta netta in valore assoluto tra il 2006 ed il Le società medio-piccole (con un patrimonio tra 1 e 5 miliardi di euro), hanno consolidato la propria posizione, sia in relazione al numero di società che rientrano in tale classe dimensionale, sia per quanto riguarda tutti gli altri parametri di riferimento. In particolare, è continuato ad essere positivo il risultato in termini di raccolta netta, con un incremento del 6,9% rispetto all anno precedente, raggiungendo così un incidenza del 19,6% sui flussi netti totali, in linea rispetto al 2003 ed in crescita sul dato del 2006 (15,1%). Per quanto riguarda invece gli intermediari con un portafoglio inferiore al miliardo di euro, appare evidente come negli ultimi anni abbiano risentito delle dinamiche di un mercato sempre più concentrato e selettivo. A fine anno, le realtà più piccole rappresentavano il 25,8% del campione di società, con una riduzione di oltre venti punti percentuali rispetto al Anche in termine di raccolta netta è evidente il progressivo calo di incidenza, arrivando a rappresentare il 3,8% a fine 2007, contro il 9,8% di inizio quinquennio. Ma è certamente la classe media, ovvero con un portafoglio tra i 5 e 10 miliardi di euro, a subire in questi ultimi anni la maggiore contrazione. Si tratta però di un ridimensionamento riconducibile esclusivamente a dinamiche di crescita degli stock più accentuate per alcune società, che ne hanno determinato l uscita da tale classe dimensionale. 2.2 La concentrazione del settore A fine anno, le prime 5 società detenevano più della metà del patrimonio complessivo (58,8%), mentre il portafoglio di pertinenza delle prime dieci era pari all 82,1%, per arrivare al 91,9% considerando le prime quindici. Le variazioni riscontrate sono riconducibili principalmente al riassetto organizzativo intervenuto all interno di un gruppo, che ha 11

15 determinato la variazione della composizione campionaria, ma anche alla dinamicità di alcune imprese medio-piccole che, pur non rientrando nelle prime quindici società per dimensione di portafoglio, hanno registrato significativi tassi di crescita. Dal confronto con i dati del 2006, sembrerebbe apparire quindi una lieve attenuazione del livello di concentrazione del mercato. Concentrazione del patrimonio delle imprese associate ad Assoreti /mln % /mln % /mln % /mln % /mln % Prime 5 società ,6 60, ,0 64, ,7 63, ,7 62, ,8 58,8 Prime 10 società ,7 81, ,3 85, ,5 85, ,4 84, ,3 82,1 Prime 15 società ,3 91, ,9 93, ,6 94, ,1 93, ,9 91,9 Totale ,2 100, ,6 100, ,7 100, ,9 100, ,1 100,0 In realtà, il 2007 è stato caratterizzato da una serie di operazioni di fusione tra gruppi bancari, che hanno determinato l aumento del livello di concentrazione del settore dell offerta fuori sede. A fine anno, si rileva, infatti, una sostanziale stabilità del livello di penetrazione del mercato da parte dei primi 3 gruppi, mentre cresce fortemente il peso dei primi 5 (72,9%), comportando così l incremento del livello di concentrazione anche dei primi 10 gruppi, che si attesta al 92,8%. Tali operazioni verranno verosimilmente perfezionate nel corso del 2008, attraverso la riorganizzazione interna dei nuovi gruppi bancari, con la prospettiva di un conseguente aumento del livello di concentrazione anche a livello di società. Concentrazione del patrimonio per gruppo d appartenenza delle imprese associate ad Assoreti /mln % /mln % /mln % /mln % /mln % Primi 3 gruppi ,8 53, ,4 55, ,2 53, ,2 51, ,9 52,2 Primi 5 gruppi ,5 66, ,2 70, ,4 69, ,3 69, ,3 72,9 Primi 10 gruppi ,5 86, ,4 90, ,5 90, ,3 90, ,0 92,8 Totale ,2 100, ,6 100, ,7 100, ,9 100, ,1 100,0 Il crescente livello di concentrazione, che ha caratterizzato il settore, è riscontrabile anche con riferimento ai promotori finanziari. Alla fine del 2007, il 53,1% lavorava per le prime 5 società (50,8% nel 2006), il 73,7% per le prime dieci società (72,7% nel 2006) e l 86,3% per le prime 15 società (85,4% nel 2006). Concentrazione del numero di promotori finanziari delle imprese associate ad Assoreti nr. % nr. % nr. % nr. % nr. % Prime 5 società , , , , ,1 Prime 10 società , , , , ,7 Prime 15 società , , , , ,3 Totale , , , , ,0 Il numero di promotori finanziari si riferisce al campione di società che partecipa alle indagini statistiche condotte dall Assoreti. Il valore differisce, quindi, da quello attribuibile all intera compagine associativa. 12

16 Così come per il patrimonio, anche per i promotori finanziari il processo di incremento del livello di concentrazione è ancora più evidente considerando i gruppi d appartenenza. I primi 5 gruppi impiegavano il 66,6% del numero totale di promotori, con una crescita di quasi 6 punti percentuali rispetto all anno precedente (60,8%). Concentrazione del numero di promotori finanziari per gruppo d appartenenza delle imprese associate ad Assoreti nr. % nr. % nr. % nr. % nr. % Primi 3 gruppi , , , , ,7 Primi 5 gruppi , , , , ,6 Primi 10 gruppi , , , , ,1 Totale , , , , ,0 Il numero di promotori finanziari si riferisce al campione di società che partecipa alle indagini statistiche condotte dall Assoreti. Il valore differisce, quindi, da quello attribuibile all intera compagine associativa. 2.3 La tipologia dei gruppi L analisi per gruppi può essere integrata esaminando la tipologia della società o del gruppo per la quale la rete di promotori lavora, definita sulla base dell attività prevalentemente effettuata. L analisi si riferisce agli anni e considera l incidenza di ciascuna tipologia sul patrimonio complessivo promosso dalle reti, sulla raccolta netta totale dell anno, nonché sul numero di promotori finanziari. Per quanto concerne il patrimonio, si osserva come nel 2007 si sia pressoché stabilizzato l assetto già osservato nell anno precedente, con la prevalenza degli stock collocati dalle reti che fanno capo a organismi bancari (58,9%), seguiti dai gruppi assicurativi (34,1%), ed infine da quelli finanziari (7%). Patrimonio per tipologia delle imprese associate ad Assoreti /mln % /mln % /mln % /mln % /mln % Assicurativa ,5 28, ,0 33, ,0 33, ,5 35, ,7 34,1 Bancaria ,3 65, ,3 60, ,2 60, ,4 58, ,9 58,9 Finanziaria 9.861,3 5, ,3 6, ,5 5, ,1 6, ,5 7,0 Totale ,2 100, ,6 100, ,7 100, ,9 100, ,1 100,0 Nell ultimo quinquennio, si è comunque osservato, per tutte le tipologie di reti, la crescita costante e sostenuta del patrimonio rispetto al In particolare, le reti di natura assicurativa e quelle finanziarie hanno registrato i tassi di crescita più elevati e sempre superiori a quelli del settore, mentre i gruppi bancari, pur in crescita, hanno evidenziato una dinamicità più contenuta. 13

17 Patrimonio per tipologia di rete Numeri indice (2003 = 100) Assicurativa Bancaria Finanziaria Totale Questi ultimi, pur facendo registrare una flessione della raccolta netta pari all 8,8% rispetto all anno precedente, raccoglievano il 56,3% delle risorse nette. La consistente crescita dei gruppi bancari in termini di rappresentatività sulla raccolta netta (49,9% nel 2006), è certamente riconducibile ad una ancor maggiore contrazione della raccolta dei gruppi di natura assicurativa, i quali complessivamente subivano una battuta d arresto del 40,1%, scendendo di 10 punti nella rappresentatività sui flussi netti. In controtendenza con quanto osservato per le altre tipologie di gruppi, quelli di natura finanziaria, a fine anno, incrementavano la propria raccolta netta del 9% rispetto al 2006, con la conseguente crescita del livello di rappresentatività (14,8%). Raccolta netta per tipologia delle imprese associate ad Assoreti /mln % /mln % /mln % /mln % /mln % Assicurativa 4.311,7 32, ,7 43, ,2 38, ,3 39, ,9 28,9 Bancaria 7.958,9 60, ,5 43, ,5 48, ,5 49, ,6 56,3 Finanziaria 974,8 7, ,3 13, ,4 13, ,2 11, ,3 14,8 Totale ,4 100, ,5 100, ,1 100, ,0 100, ,7 100,0 Anche rispetto al 2003, appare evidente come negli ultimi anni i gruppi finanziari abbiano mostrato la maggiore capacità di penetrazione del mercato, seguiti dai gruppi assicurativi che, solo nel 2007, hanno registrato un tasso di crescita della raccolta netta inferiore al sistema. 14

18 Raccolta netta per tipologia di rete Numeri indice (2003 = 100) Assicurativa Bancaria Finanziaria Totale Per quanto riguarda il numero dei promotori finanziari, i valori osservati nel 2007 confermano la netta prevalenza di promotori che hanno il mandato da parte di società appartenenti a gruppi assicurativi (51,5%), seguiti da quelli che operano per intermediari di matrice bancaria (43,6%). Promotori finanziari per tipologia delle imprese associate ad Assoreti nr. % nr. % nr. % nr. % nr. % Assicurativa , , , , ,5 Bancaria , , , , ,6 Finanziaria , , , , ,9 Totale , , , , ,0 Il numero di promotori finanziari si riferisce al campione di società che partecipa alle indagini statistiche condotte dall Assoreti. Il valore differisce, quindi, da quello attribuibile all intera compagine associativa. 120 Promotori finanziari per tipologia di rete Numeri indice (2003 = 100) Assicurativa Bancaria Finanziaria Totale 15

19 CAPITOLO 3 IL RISPARMIO GESTITO E LA STRUTTURA DELL OFFERTA I modelli di offerta: prodotti propri e di terzi. L industria italiana del risparmio gestito è ancora oggi caratterizzata sostanzialmente da modelli distributivi verticali, in cui l intermediario collocatore e la società prodotto appartengono allo stesso gruppo finanziario. Nonostante nel corso degli ultimi anni si sia osservata una contenuta tendenza ad adottare architetture distributive aperte, il legislatore, anche con la direttiva MiFID, è intervenuto ponendo l attenzione sulla necessità che l intermediario svolga la propria attività in coerenza con le esigenze specifiche manifestate dai clienti, indirizzandoli verso i prodotti più adeguati al soddisfacimento dei bisogni specifici, a prescindere che si tratti di prodotti del gruppo o meno. La disciplina comunitaria si pone quindi tra i propri obiettivi l enfatizzazione della relazione esistente tra intermediario e investitore, in modo tale che la stessa acquisisca maggiori contenuti. Si tratta quindi di estendere a tutti i canali distributivi dell industria del risparmio gestito quell impostazione orientata alle esigenze dei risparmiatori che è caratteristica peculiare delle reti di promotori finanziari. Il consolidamento del rapporto con la propria clientela, attraverso un assistenza mirata e personalizzata, ha da sempre assunto un ruolo chiave nell attività dei promotori, vista la consapevolezza che il successo di una rete è strettamente connesso al livello di soddisfazione dei propri clienti. Da un punto di vista operativo, tale impostazione si è progressivamente tradotta nell assunzione di modelli distributivi tendenti a privilegiare architetture aperte per alcune tipologie di prodotti, con un generale arricchimento della gamma proposta. Negli ultimi anni si è, infatti, riscontrata una consistente apertura dei modelli distributivi delle reti nei confronti degli OICR emessi da operatori non appartenenti allo stesso gruppo finanziario, con una evidente preferenza per gli OICR di diritto estero. A tal proposito, nel triennio , le reti di promotori finanziari hanno realizzato una raccolta netta positiva in quote di fondi e Sicav di terzi, pari a 11,5 miliardi di euro, rispetto ad un deflusso di risorse dagli OICR del gruppo per 892 milioni di euro. E emersa, inoltre, la parziale riallocazione delle risorse dai fondi italiani del proprio gruppo (-12,3 miliardi) a prodotti in house di diritto estero (8,8 miliardi), così come è apparsa sempre più evidente la preferenza per gli OICR esteri non captive, con flussi netti per 15,6 miliardi di euro. La crescita della raccolta in fondi di terzi e in OICR di diritto estero è riconducibile alla possibilità di usufruire di una più ampia scelta di prodotti al fine di effettuare una reale e corretta personalizzazione dei piani d investimento, in risposta alle specifiche esigenze dei risparmiatori. Del resto, su fondi sottoscritti da investitori italiani, sono OICR esteri e roundtrip (pari al 67,5%), mentre per il restante 32,5% si tratta di fondi di diritto italiano (1.185 unità) 1. 1 Fonte: Assogestioni Rapporto trimestrale sui fondi comuni- 4 trim

20 Raccolta netta in prodotti finanziari e servizi d investimento propri e di terzi /mln % /mln % /mln % /mln % RACCOLTA NETTA Fondi comuni e Sicav 4.427,5 100, , , ,2 - Propri 2.292,3 51, , , ,5 - Di terzi 2.135,2 48, , , ,7 - Gestioni patrimoniali 2.466,0 100,0 655,7 100, ,6 100, ,8 - Propri 2.246,6 91,1 345,6 52, ,6 92, ,4 - Di terzi 219,4 8,9 310,1 47,3-528,0 7,3 1,5 - Prodotti assicurativi 3.678,9 100, ,6 100, ,4 100, ,9 100,0 Propri 2.939,5 79, ,8 67, ,4 78, ,7 75,3 Di terzi 739,3 20, ,8 32,6 826,9 21, ,1 24,7 Prodotti previdenziali 405,7 100,0 472,0 100,0 614,6 100, ,3 100,0 Propri 398,6 98,3 455,5 96,5 585,8 95, ,9 96,5 Di terzi 7,1 1,7 16,5 3,5 28,8 4,7 52,4 3,5 Totale risparmio gestito ,1 100, ,1 100,0 694, ,5 100,0 Propri 7.877,1 71, ,2 29, , ,8 25,1 Di terzi 3.101,0 28, ,0 70, , ,7 74,9 Il dato ripartito si riferisce a campioni di società mediamente rappresentativi del 97% della raccolta netta totale in prodotti finanziari e servizi d investimento del risparmio gestito. Raccolta netta in prodotti finanziari e servizi d investimento propri e di terzi /mln % /mln % /mln % /mln % RACCOLTA NETTA OICR di diritto italiano ,0 100, ,1 100, ,9 100, ,0 100,0 Propri -571,5 30, ,8 77, ,1 83, ,4 74,9 Di terzi ,6 69, ,2 22, ,8 16, ,6 25,1 OICR di diritto estero 5.610,4 100, ,9 100, ,4 100, ,7 100,0 Propri 2.190,5 39, ,1 29, ,2 38, ,8 36,1 Di terzi 3.419,9 61, ,8 70, ,2 61, ,9 63,9 Fondi di Fondi 557,4-995, ,3 100, ,1 - Propri 559, , ,0 30, ,6 - Di terzi -2, , ,3 69,8-58,5 - Fondi Speculativi 97,3 100,0 510,0 100,0 200,7 100,0 808,0 100,0 Propri 90,6 93,1 494,1 96,9 169,1 84,3 753,8 93,3 Di terzi 6,7 6,9 15,9 3,1 31,6 15,7 54,2 6,7 GPF 1.386,6 100, ,3 100, ,2 100, ,3 - Propri 1.215,9 87,7 790,5 66, ,8 92, ,4 - Di terzi 170,7 12,3 405,8 33,9-507,3 7,5 69,1 - GPM 1.079,4 100,0-540,6 100,0-477,4 100,0 61,4 - Propri 1.030,7 95,5-444,9 82,3-456,7 95,7 129,0 - Di terzi 48,7 4,5-95,6 17,7-20,7 4,3-67,6 - Per quanto riguarda il settore assicurativo e quello previdenziale, per i quali sul mercato, al livello complessivo, si riscontra una sostanziale standardizzazione nelle caratteristiche dei prodotti offerti, la raccolta delle reti si concentra prevalentemente sui prodotti del proprio gruppo d appartenenza. Nel dettaglio, negli ultimi tre anni, il 76,4% della raccolta netta totale in unit linked, pari a 10,3 miliardi di euro, è confluita in prodotti propri (7,9 miliardi) mentre il restante 23,6% è stata destinata a prodotti di terzi (2,4 miliardi di euro). La tendenza a privilegiare prodotti di casa è ancora più evidente nel settore 17

21 previdenziale, nel quale l incidenza dei prodotti in house sulla raccolta totale ha raggiunto il 96,5%. Raccolta netta in prodotti finanziari e servizi d investimento propri e di terzi /mln % /mln % /mln % /mln % RACCOLTA NETTA Vita tradizionali 995,5 100,0 257,3 100,0 7, ,9 100,0 Propri 960,8 96,5 165,1 64,1-110, ,1 80,6 Di terzi 34,7 3,5 92,3 35,9 117,9-244,9 19,4 Index linked -220,6 100,0 28,5 100,0-253, ,8 - Propri -215,6 97,7 6,1 21,4-311, ,1 - Di terzi -5,0 2,3 22,4 78,6 57,9-75,3 - Unit linked 2.904,0 100, ,8 100, ,9 100, ,7 100,0 Propri 2.194,3 75, ,6 68, ,8 83, ,7 76,4 Di terzi 709,7 24, ,2 31,9 651,1 16, ,0 23,6 Fondi pensione 42,2 100,0 48,2 100,0 78,7 100,0 169,2 100,0 Propri 40,4 95,7 44,4 92,1 68,6 87,2 153,4 90,7 Di terzi 1,8 4,3 3,8 7,9 10,1 12,8 15,7 9,3 Piani previdenziali individuali 363,5 100,0 423,7 100,0 535,9 100, ,1 100,0 Propri 358,2 98,5 411,1 97,0 517,2 96, ,5 97,2 Di terzi 5,3 1,5 12,6 3,0 18,7 3,5 36,6 2,8 Il 2007 si è chiuso, comunque, con un generale rafforzamento della tendenza emersa nell anno precedente, che vede, per tutte le tipologie di prodotti e servizi, ad eccezione dei fondi di fondi e dei fondi speculativi, un progressivo incremento del peso dei prodotti e servizi di terzi, arrivando ad incidere complessivamente per il 21,7% sul portafoglio totale investito nel comparto del risparmio gestito. Patrimonio in prodotti finanziari e servizi d investimento propri e di terzi /mln % /mln % /mln % PATRIMONIO Fondi comuni e Sicav ,9 100, ,5 100, ,6 100,0 Propri ,7 79, ,1 75, ,3 67,9 Di terzi ,3 20, ,5 24, ,3 32,1 Gestioni patrimoniali ,9 100, ,9 100, ,2 100,0 Propri ,7 94, ,2 93, ,5 91,5 Di terzi 2.326,2 5, ,7 6, ,7 8,5 Prodotti assicurativi ,0 100, ,5 100, ,2 100,0 Propri ,5 91, ,8 89, ,3 87,1 Di terzi 3.509,5 8, ,7 11, ,9 12,9 Prodotti previdenziali 1.366,1 100, ,6 100, ,7 100,0 Propri 1.308,8 95, ,7 95, ,8 94,3 Di terzi 57,2 4,2 92,9 4,9 132,9 5,7 Totale risparmio gestito ,9 100, ,6 100, ,7 100,0 Propri ,7 86, ,8 83, ,9 78,3 Di terzi ,2 13, ,8 16, ,8 21,7 Il dato ripartito si riferisce a campioni di società mediamente rappresentativi per il 99% del patrimonio totale in prodotti finanziari e servizi d investimento del risparmio gestito. 18

22 In particolare, si conferma la struttura fortemente aperta per quanto riguarda la distribuzione di OICR esteri, per i quali ben il 41% del patrimonio è investito in prodotti di terzi, mentre risulta parzialmente aperta, ossia con un incidenza tra il 10 ed il 30%, per gli OICR di diritto italiano (21,6%), le unit linked (14,2%) ed i vita tradizionali (13,5%). Per i restanti prodotti e servizi si conferma una impostazione fortemente limitata all offerta del gruppo, con un peso dei prodotti e/o servizi non di casa inferiore al 10%. Patrimonio in prodotti finanziari e servizi d investimento propri e di terzi PATRIMONIO /mln % /mln % /mln % OICR di diritto italiano ,1 100, ,3 100, ,2 100,0 Propri ,5 82, ,2 83, ,7 78,4 Di terzi 7.448,6 17, ,1 16, ,5 21,6 OICR di diritto estero ,5 100, ,6 100, ,3 100,0 Propri ,3 74, ,4 65, ,8 59,0 Di terzi 8.102,2 25, ,1 34, ,5 41,0 Fondi di Fondi 2.687,6 100, ,2 100, ,5 100,0 Propri 2.559,4 95, ,9 96, ,7 98,0 Di terzi 128,2 4,8 119,3 3,2 73,8 2,0 Fondi Speculativi 375,7 100,0 946,4 100, ,0 100,0 Propri 322,3 85,8 870,6 92, ,3 92,8 Di terzi 53,4 14,2 75,8 8,0 108,8 7,2 GPF ,0 100, ,5 100, ,1 100,0 Propri ,3 94, ,6 93, ,9 92,0 Di terzi 1.585,8 5, ,0 6, ,2 8,0 GPM 8.589,8 100, ,4 100, ,1 100,0 Propri 7.849,4 91, ,7 92, ,6 90,2 Di terzi 740,4 8,6 693,7 7,6 954,6 9,8 Si evidenzia così una struttura dell offerta diversificata che prevede la distribuzione rilevante di marchi anche esterni alla casa di produzione, laddove l offerta di prodotti di terzi rappresenti una valida alternativa in termini qualitativi rispetto ai prodotti del gruppo, in modo tale da poter soddisfare al meglio le diverse e variabili esigenze degli investitori. Patrimonio in prodotti finanziari e servizi d investimento propri e di terzi PATRIMONIO /mln % /mln % /mln % Vita tradizionali ,5 100, ,3 100, ,0 100,0 Propri ,0 88, ,5 86, ,5 86,5 Di terzi 1.547,6 11, ,8 13, ,5 13,5 Index linked 6.782,7 100, ,7 100, ,6 100,0 Propri 6.703,9 98, ,0 95, ,8 94,0 Di terzi 78,8 1,2 282,7 4,1 384,8 6,0 Unit linked ,8 100, ,5 100, ,6 100,0 Propri ,6 91, ,3 88, ,0 85,8 Di terzi 1.883,2 8, ,2 11, ,6 14,2 Fondi pensione 247,9 100,0 311,1 100,0 396,3 100,0 Propri 230,8 93,1 281,2 90,4 356,2 89,9 Di terzi 17,0 6,9 29,8 9,6 40,1 10,1 Piani previdenziali individuali 1.118,2 100, ,6 100, ,3 100,0 Propri 1.078,0 96, ,5 96, ,6 95,2 Di terzi 40,2 3,6 63,1 4,0 92,8 4,8 19

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