Storia e modelli del giornalismo 19/11/2015. Modelli di giornalismo Modello democratico-corporativo. Dott. Giovanni Brancato
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1 Storia e modelli del giornalismo 19/11/2015 Modelli di giornalismo Modello Dott. Giovanni Brancato
2 Modelli d informazione giornalistica Modello liberale Modello democraticocorporativo Modello pluralistapolarizzato Area geografica Gran Bretagna, Irlanda e Nord America Europa continentale Europa meridionale Stato vs Mercato Predominanza delle logiche di mercato e dei media commerciali Coesistenza di mezzi d informazione commerciali legati a organizzazioni sociali e gruppi politici Sovrapposizione mediapolitica, debole sviluppo dei media commerciali, forte intervento statale
3 Caratteristiche del sistema dei media Pagina 3
4 Caratteristiche del sistema politico Pagina 4
5 Modello Europa centro-settentrionale: - Austria - Belgio - Danimarca - Finlandia - Germania - Paesi Bassi - Norvegia - Svezia - Svizzera Diversità vs Elementi comuni Pagina 5
6 Modello Questione di compromessi M. Cesa, Politica e economia internazionale. Introduzione alle teorie di International Political Economy, in F. Armao e V. E. Parsi (a cura di), «Società internazionale» Jaca Book, Milano, 1997, p. 106 Pagina 6
7 Precoce avvento e alta diffusione della stampa Coesistenza di stampa politica e stampa commerciale Professionalità giornalistica elevata Media percepiti come istituzioni sociali di cui lo Stato è responsabile Compresenze: commercializzazione e politicizzazione, parallelismo politico e professionalizzazione, tradizione liberale e intervento statale
8 Compresenze: caratteristiche specifiche del modello - Alto grado di parallelismo politico (forte tendenza dei media ad esprimere parzialità - stampa a circolazione di massa molto consistente) - Alto livello di parallelismo politico e alto livello di professionalizzazione giornalistica - Limitazione del potere dello Stato e intervento del settore pubblico nella sfera dei media Pagina 8
9 Le radici antiche della carta stampata «I paesi dell Europa settentrionale [ ] sono stati all avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo della libertà di stampa e dei principi di pubblicità che caratterizzano la democrazia parlamentare (Humphreys, 1996), e la stampa come istituzione sociale si è affermata prima e con più forza rispetto ad altri paesi. In molti casi la nascita dei primi giornali fu legata al capitalismo mercantile, in altri a lotte politiche e religiose.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 130 Pagina 9
10 Le radici antiche della carta stampata «Con l espansione del commercio, le strategie dei mercanti cominciarono a necessitare di informazioni più esatte e frequenti su avvenimenti lontani Le grandi città del commercio divennero allo stesso tempo centri per il traffico delle notizie; l organizzazione di questo traffico su una base stabile divenne un imperativo per assicurare la stessa continuità dello scambio di beni di consumo.» J. Habermas, Storia e critica dell opinione pubblica, 1989, p. 16
11 Le radici antiche della carta stampata «La nascita di un mercato di massa per la stampa si fondava su diversi fattori strutturali [ ] precoce crescita dell alfabetismo [ ] strettamente collegati alla Riforma protestante. [ ] Un altro elemento importante [ ] fu l espansione del sistema postale. [ ] Lo sviluppo dell alfabetismo e del sistema postale è strettamente legato all avvio dell industrializzazione e alla crescita delle istituzioni di mercato che contribuirono notevolmente all aumento della stampa di massa.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p Pagina 11
12 Le radici antiche della carta stampata «Come abbiamo osservato, questi fattori incrementarono la domanda d informazione, come pure la motivazione politica a fondare giornali in quanto espressioni della borghesia emergente. Gli stessi fattori fornirono, inoltre, il contesto economico e culturale all interno del quale i giornali poterono dar vita a vere e proprie industrie editoriali, finanziate con la pubblicità e con le vendite e fortemente interessate all innovazione tecnologica come strumento di espansione dei mercati.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 133 Pagina 12
13 Fra mercato e partigianeria «Oltre che nel commercio, la crescita dei primi giornali affonda le proprie radici nei conflitti religiosi che seguirono la Riforma protestante e nelle lotte politiche che accompagnarono la nascita dello Stato-nazione. [ ] Il protestantesimo, come abbiamo visto, non solo contribuì all espansione dell alfabetismo, e quindi all affermazione dei mezzi di comunicazione di massa, ma fu all avanguardia nell uso della carta stampata come strumento di promozione della fede e anche di idee politiche e sociali un costume che più tardi si sarebbe esteso anche ai cattolici e a vari ambiti della vita sociale». D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 133 Pagina 13
14 Fra mercato e partigianeria Differenze religiose si sovrappongono a differenze economiche e politiche netta suddivisione in subculture politiche e culturali «Pluralismo segmentato» (Lorwin 1971) Parallelismo politico «Le istituzioni, come i partiti politici, si sono radicate in queste subculture, facendo crescere la forza delle istituzioni della comunicazione (così come e successo con i partiti politici) e diffondendo la tradizione di una stampa ideologicamente pluralista con forti funzioni di mobilitazione». D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 136 Pagina 14
15 Fra mercato e partigianeria «Cattolici e protestanti non solo istituirono le proprie scuole, partiti politici, organizzazioni sindacali e ospedali, ma anche le proprie organizzazioni di servizi sociali, di viaggio, sportive L appartenenza religiosa di un cittadino determinava la comunità in cui egli viveva dalla culla alla tomba Il principale mezzo di comunicazione, la carta stampata, fu il principale strumento di questo processo di pillarizzazione. Ciò ha mantenuto il gruppo unito e ha dato, letteralmente, voce. C erano quotidiani e settimanali cattolici, protestanti e socialisti e ogni gruppo aveva anche la propria stampa.» H. Wigbold, Holland. The Sharky Pillars of Hilversum, 1979, p. 193
16 Fra mercato e partigianeria «Contemporaneamente alla nascita dei giornali di partito e di altre espressioni di vari gruppi, nell Europa centrosettentrionale si stava configurando una forte stampa commerciale a circolazione di massa. Questo avvenne, in generale, un po più tardi rispetto ai paesi liberali, in parte a causa dell industrializzazione tardiva e delle barriere posta dal pluralismo segmentato alla formazione di un mercato di massa.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 142 Pagina 16
17 Lo Stato e i media «Il corporativismo democratico [ ] è nato da un processo di contrattazione tra differenti interessi sociali, interessi degli imprenditori, degli operai, degli agrari. Un elemento chiave di quella negoziazione è stata l espansione dello Stato sociale, caratteristica significativa dei paesi dell Europa centro-settentrionale. [ ] Tuttavia, sotto questo aspetto, anche all interno dei sistemi democratico-corporativi ci sono alcune differenze. [ ] corporativismo sociale [ ] e il corporativismo liberale.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p Pagina 17
18 Lo Stato e i media Elementi comuni: Livelli abbastanza alti di spesa sociale; Sussidi diretti alla stampa (tranne Svizzera e Germania, Danimarca [Istituto finanziario della stampa]); Sovvenzioni indirette (esenzioni fiscali e di riduzione delle tariffe postali e telefoniche); Professionismo critico. Pagina 18
19 Lo Stato e i media «Nei paesi democratico-corporativi, inoltre, si tende a combinare un articolata legislazione a favore della libertà di stampa con un altrettanto elevato livello di regolamentazione dei media [ ] Molti paesi Germania, Austria, Paesi Bassi - prevedono specifiche norme contro la diffusione della propaganda nazista, contro l odio razziale e simili. La legge norvegese bandisce anche la pubblicità contrasti con la parità tra i sessi (Wolland, 1993, p. 128). La Svezia proibisce la pubblicità diretta ai bambini.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 147 Pagina 19
20 Lo Stato e i media - Forti vincoli della regolamentazione della pubblicità commerciale (introduzione tardiva); - Pubblicità politica a pagamento in televisione proibita in Belgio, Danimarca, Svezia e Svizzera; - Accesso regolato dei partiti ai media elettronici durante le campagne elettorali in Austria, Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia; Pagina 20
21 La gestione della televisione pubblica «Nei paesi democratico-corporativi [ ] specifici meccanismi per preservare la televisione pubblica dal controllo della maggioranza politica. [ ] Ma, paragonati ai sistemi liberali, i paesi democratico-corporativi assegnano un ruolo più ampio, nella gestione della televisione pubblica, a forze politiche organizzate, sia partiti politici (come avviene soprattutto nel modello parlamentare), sia gruppi socialmente rilevanti (il modello civico)». D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 149 Pagina 21
22 La gestione della televisione pubblica «Nei paesi democratico-corporativi [ ] specifici meccanismi per preservare la televisione pubblica dal controllo della maggioranza politica. [ ] Ma, paragonati ai sistemi liberali, i paesi democratico-corporativi assegnano un ruolo più ampio, nella gestione della televisione pubblica, a forze politiche organizzate, sia partiti politici (come avviene soprattutto nel modello parlamentare), sia gruppi socialmente rilevanti (il modello civico)». D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 149 Pagina 22
23 Pluralismo esterno vs Pluralismo Interno «Il caso olandese è abbastanza inusuale, ma anche esemplare in quanto basato sulla rappresentanza di gruppi sociali organizzati.[ ] Il sistema tedesco è complesso, in parte poiché la Germania è una struttura federale.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 149 Pagina 23
24 Professionalizzazione Maggiori risorse economiche Compensi che hanno permesso di far nascere giornalisti a tempo pieno (Hoyer e Lorentzen, 1977); I primi sindacati di giornalisti furono fondati in Scandinavia: in Norvegia prime associazioni professionali nel 1883 (7 anni prima dell Institute of Journalists); Sistemi di autoregolamentazione: press council (tranne in Belgio) si occupano della formulazione di codici etici; Formazione professionale a partire dagli anni Venti; Alto grado di autonomia giornalistica; Pagina 24
25 Professionalizzazione Coesistenza di parallelismo politico e professionismo (Hadenius, 1983) «Il giornalista è un professionista che rispetta le regole e le abitudini stabilite dalla professione nel suo insieme e che insiste sull autonomia della pratica giornalistica dell interferenza politica. Allo stesso tempo egli mantiene un identità politico-ideologica, come individuo e come parte di una redazione e, in molti casi, aspira a intervenire attivamente nel mondo politico.» D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p. 161 Pagina 25
26 Declino e persistenza del parallelismo politico Minore parallelismo politico minore stampa di partito; Società dei consumi; Aumento giornali indipendenti; Commento vs cronaca. Pagina 26
27 Professionalizzazione giornalistica, «ideologia della collaborazione sociale» e autorità razionale-legale «La compresenza di parallelismo politico e professionismo giornalistico riflette la natura del comportamentismo democratico in generale [ ] La cultura del corporativismo democratico [ ] include la categoria dell interesse nazionale. [ ] Per spiegare il paradosso della coesistenza di conflittualità ideologica e collaborazione sociale nel corporativismo democratico, Katzenstein (1985, p.88) sottolinea il ruolo significativo degli esperti, [ ] ciò si collega alla forte presenza dell autorità razionale-legale [ ] Nei paesi democratico-corporativi, l esistenza di istituzioni amministrative e giuridiche formalmente neutrali si coniuga con un sistema di rappresentanza altamente istituzionalizzato». D.C. Hallin e P. Mancini, Modelli di giornalismo. Mass media e politica nelle democrazie occidentali, 2004, p Pagina 27
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