Inquadramento, filiere di riciclo e recupero, bilanci

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1 Processi di Trattamento e Recupero dei Rifiuti Urbani 22/10/2013, Milano Inquadramento, filiere di riciclo e recupero, bilanci energetici e ambientali del sistema integrato Dip. di Ingegneria Civile e Ambientale Centro Studi MatER, Piacenza

2 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

3 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

4 Introduzione ZERO WASTE = ZERO SPRECHI Attività di studio e ricerca sulla minimizzazione degli SPRECHI, ovvero la massimizzazione i i dei RECUPERI

5 Introduzione CHE COSA SI INTENDE PER RECUPERO? RECUPERO RICICLO RECUPERO ENERGETICO

6 La gerarchia di gestione dei rifiuti // Source: gli Stati membri adottano misure volte a incoraggiare le opzioni che danno il miglior risultato ambientale complessivo. A tal fine può essere necessario che flussi di rifiuti specifici si discostino dalla gerarchia laddove ciò sia giustificato dall impostazione in termini di ciclo di vita in relazione agli impatti complessivi della produzione e della gestione di tali rifiuti

7 La gerarchia di gestione dei rifiuti Un esempio di scostamento dalla gerarchia La LCA mostra che per il rifiuto organico la digestione anaerobica risulta migliore di altre opzioni di riciclo e recupero (DEFRA, UK) Impatto energetico [MJeq/t 100 FORSU ] Riscaldamento globale [kgco 2 eq/t FORSU ] Compostaggio Digestione anaerobica PE-C BIO-C Aerato-C PE-DA BIO-DA Aerato-DA PE-C BIO-C Aerato-C PE-DA BIO-DA Aerato-DA Compostaggio Digestione anaerobica

8 La gerarchia di gestione dei rifiuti Source: Guidance on applying the Waste Hierarchy,

9 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

10 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti RSU RACCOLTA DIFFERENZIATA Materiale intercettato Materiale NON intercettato SEPARAZIONE DEL MULTIMATERIALE E SELEZIONE DI OGNI MATERIALE Organico selezionato Imballaggi selezionati Acciaio, Alluminio Vetro, Carta, Legno, Plastica FORSU Verde RICICLO COMPOSTAGGIO DIGESTIONE ANAEROBICA

11 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti RSU RACCOLTA DIFFERENZIATA Materiale NON intercettato MBT CEMENTIFICIO o CENTRALE TERMOELETTRICA Materiale intercettato TERMOVALORIZZAZIONE O GASSIFICAZIONE SEPARAZIONE DEL MULTIMATERIALE E SELEZIONE DI OGNI MATERIALE Organico selezionato Imballaggi selezionati Acciaio, Alluminio Vetro, Carta, Legno, Plastica FORSU Verde RICICLO COMPOSTAGGIO DIGESTIONE ANAEROBICA

12 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti RSU RACCOLTA DIFFERENZIATA Materiale NON intercettato MBT CEMENTIFICIO o CENTRALE TERMOELETTRICA Materiale intercettato TERMOVALORIZZAZIONE O GASSIFICAZIONE SEPARAZIONE DEL MULTIMATERIALE E SELEZIONE DI OGNI MATERIALE Organico selezionato Imballaggi selezionati Scarti recupero acciaio e alluminio DISCARICA Scorie e ceneri Acciaio, Alluminio Vetro, Carta, Legno, Plastica FORSU Verde RICICLO COMPOSTAGGIO DIGESTIONE ANAEROBICA

13 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti RSU RACCOLTA DIFFERENZIATA Materiale intercettato SEPARAZIONE DEL MULTIMATERIALE E SELEZIONE DI OGNI MATERIALE Organico selezionato Imballaggi selezionati Scarti separazione e selezione Scarti recupero carta, legno e plastica Materiale NON intercettato MBT Scarti recupero acciaio e alluminio DISCARICA CEMENTIFICIO o CENTRALE TERMOELETTRICA TERMOVALORIZZAZIONE O GASSIFICAZIONE Scorie e ceneri A recupero Acciaio, Alluminio Vetro, Carta, Legno, Plastica FORSU Verde RICICLO COMPOSTAGGIO DIGESTIONE ANAEROBICA

14 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti RSU RACCOLTA DIFFERENZIATA Materiale intercettato SEPARAZIONE DEL MULTIMATERIALE E SELEZIONE DI OGNI MATERIALE Organico selezionato Imballaggi selezionati Scarti separazione e selezione Scarti recupero carta, legno e plastica Materiale NON intercettato MBT Scarti recupero acciaio e alluminio DISCARICA CEMENTIFICIO o CENTRALE TERMOELETTRICA TERMOVALORIZZAZIONE O GASSIFICAZIONE Scorie e ceneri A recupero sostituzione di combustibile fossile tradizionale Energia: sostituzione di energia prodotta per via convenzionale Acciaio, Alluminio Vetro, Carta, Legno, Plastica FORSU Verde RICICLO COMPOSTAGGIO DIGESTIONE ANAEROBICA Materiale riciclato: sostituzione del prodotto primario Compost: sostituzione di torba e concimi chimici Compost + energia: sostituzione di torba e concimi chimici e di energia prodotta per via convenzionale

15 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Raccolta multi-mater iale SEPARAZIONE TRA LE DIVERSE FRAZIONI η di separazione Scarti Singole frazioni SELEZIONE DELLA SINGOLA FRAZIONE η di selezione Scarti Singole frazioni selezionate Raccolta mono-mat eriale SELEZIONE DELLA SINGOLA FRAZIONE η di selezione Singole frazioni selezionate Scarti η di riciclo RICICLO DELLA SINGOLA FRAZIONE Scarti MPS

16 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Bilancio di materia delle fasi di selezione e riciclo MATERIALE EFFICIENZA di SELEZIONE (% in peso) (A) EFFICIENZA del RICICLO (% in peso) (B) EFFICIENZA del RECUPERO (% in peso) (A B) Acciaio (forno fusorio) 82,88 Alluminio (forno fusorio) 74,7 Vetro Carta ,5 Legno ,7 (44,5 dopo essiccazione) Plastica 80 73,5 58,75

17 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

18 LA FILIERA DELLA PLASTICA: REGIONE LOMBARDIA, Gli scarti complessivi rappresentano il 45% della plastica raccolta

19 LE FILIERE DI ORGANICO E VERDE: REGIONE LOMBARDIA, Gli scarti complessivi rappresentano il 18% del materiale trattato

20 LE FILIERE DEL RIFIUTO INDIFFERENZIATO: REGIONE LOMBARDIA,

21 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

22 Impianti WTE recupero delle scorie 23 Magnete deferrizzatore Noduli di alluminio Ferro

23 Impianti WTE recupero delle scorie 24 Rimozione dei metalli non ferrosi (Al, Pb, Zn, Cu, Cr, Ni) Separatori a correnti indotte (ECS)

24 Impianti WTE recupero dell alluminio 25 L ALLUMINIO NELLE SCORIE Un ruolo centrale Numerosi materiali contenenti alluminio non vengono separati alla fonte (film e poliaccoppiati) Un elevato valore di mercato Un elemento indesiderato (nella sua forma metallica) per la maggior parte degli utilizzi della frazione inerte Subisce fenomeni di volatilizzazione e ossidazione durante il processo di combustione (bilancio i di massa?) Come si comporta il foglio sottile?

25 Impianti WTE recupero dell alluminio 26 L ALLUMINIO NELLE SCORIE Un ruolo centrale Al 10 µm Al 10 µm 12/60/12 µm Al 38 µm Carta 30 g m -2 Carta 20 g m -2 Triplex Alu/PE/Alu PE 45 µm Colla 2 g m -2 PE 9 g m -2 Colla 2.5 g m-2 2 per lato Cera 11 g m -2

26 Impianti WTE recupero dell alluminio Spessore vs. recupero ion residues (% %) vered Al/Al in the incienrati reco 0 non doped waste (Valmadrera) non doped waste (Tecnoborgo) mix Alu foil & polylaminated foil [10,42] poly laminated foil [12] trays [50] beverage cans [90 250] Al packaging thickness (mm)

27 Impianti WTE recupero dell alluminio Spessore vs. % di Al in forma metallica metallic Al/ tot tal Al (%) non doped waste (Valmadrera) non doped waste (Tecnoborgo) mix Alu foil & polylaminated foil [10,42] poly laminated foil [12] trays [50] beverage cans [90 250] Al packaging thickness (mm)

28 Impianti WTE recupero delle scorie 32 Estrazione a secco delle scorie (inceneritore di Hinwill, Swizzera) Estrazione a umido Estrazione a secco

29 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

30 LA METODOLOGIA LCA A SUPPORTO DELLE DECISIONI 34 Applicare la LCA alla gestione integrata dei rifiuti urbani significa: Contabilizzare tutti gli impatti sull ambiente del sistema di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento Contabilizzare tutti gli impatti evitati grazie alla produzione di materiali secondari (da riciclo) ed energia Confrontarli in maniera opportuna per valutare le prestazioni ambientali complessive del sistema di gestione RICAVARE INDICAZIONI SUGLI ELEMENTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL SISTEMA, IN UNA PROSPETTIVA DI ULTERIORE MIGLIORAMENTO O Ipotesi zero burden il rifiuto in ingresso al sistema non porta con sé alcun carico ambientale, ad eccezione delle attività di raccolta

31 LA METODOLOGIA LCA A SUPPORTO DELLE DECISIONI 35 FASE 4: INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI FASE 1: DEFINIZIONE DELL OBIETTIVO E DEL CAMPO DI APPLICAZIONE FASE 3: VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI: - Classificazione - classificazione - Caratterizzazione caratterizzazione - -Normalizzazione normalizzazione (*) - Raggruppamento -pesatura (*) - Pesatura (*) FASE 2: ANALISI DI INVENTARIO La LCA valuta gli aspetti ambientali e i potenziali impatti ambientali relativi ad un processo o ad un attività: la valutazione comprende l intero ciclo di vita del processo o attività, includendo quindi l estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale (*): fasi opzionali ai sensi delle norme ISO Riferimenti metodologici: norme ISO 14040; linee guida JRC Ispra

32 LA METODOLOGIA LCA: CATEGORIE DI IMPATTO CONSIDERATE 36 Metodo di caratterizzazione Cumulative Energy Demand (CED) Determina la richiesta complessiva di energia (espressa in MJ eq.), considerando sia gli usi diretti di energia che quelli indiretti. Metodo di caratterizzazione CML (*) 2001 (adattato) Riscaldamento globale GWP (kg di anidride carbonica CO 2 eq.) Tossicità umana HTP (kg 1,4-diclorobenzene DCB eq.), modificata con l aggiunta del particolato secondario calcolato come 0,88 NO X + 0,54 SO 2 + 0,64 NH 3 (De Leeuw, 2002) Acidificazione AP(kg di anidride solforosa SO 2 eq.) Formazione fotochimica di ozono POCP (kg di etilene C 2 H 4 eq.), modificato aggiungendo un unico fattore di caratterizzazione per gli ossidi di azoto NO X ed un unico fattore di caratterizzazione per i composti organici volatili COV non metanici. (*): Centrum voor Miliekunde (Istituto di scienze ambientali, Leiden University, Paesi Bassi)

33 LA METODOLOGIA LCA: ESEMPIO DI CARATTERIZZAZIONE 37 EMISSIONI GASSOSE Riscaldamento globale Anidride carbonica CO (fossile) 2 Tossicità umana Formazione fotochimica di ozono Acidificazione Ossidi di zolfo SO x Composti organici volatili non metanici Metano CH 4 Ossidi di azoto NO x Propano, butano, eptano Formaldeide Benzene Idrocarburi policiclici aromatici IPA Arsenico As Metalli Cr, Cu, Se, Cd, Hg, Zn, Pb, V, Co, Ni Diossine Etilene Acido fluoridrico HF Ammoniaca NH 3 Acido cloridrico HCl Protossido d azoto N 2 O Polveri PM10

34 PRODOTTI DEL SISTEMA RIFIUTI E CORRISPONDENTI PRODOTTI SOSTITUITI Frazione Prodotto secondario Prodotto primario evitato Acciaio Acciaio da rottame Acciaio da ghisa Alluminio Lingotti da rottame Lingotti da bauxite Vetro Legno Carta Plastica Organico Contenitore generico da rottame Pannello truciolare da legno di recupero Pasta da macero Granulo di PET / Granulo di HDPE / Barra profilata di poliolefine da plastica da recupero Compost ed energia elettrica Contenitore generico da materie prime vergini Pannello compensato da legno da foresta Pasta termomeccanica da cellulosa vergine Granulo di PET / HDPE da polimeri vergini Legno da foresta Concimi i chimici, i i torba e energia elettrica da centrale termoelettrica a gas a ciclo combinato Verde Compost Concimi chimici, torba RUR e scarti Energia elettrica e calore RUR e plastica CDR e scarti da recupero plastica Energia elettrica da centrale termoelettrica a gas a ciclo combinato e calore da caldaie domestiche a gas naturale Petcoke

35 LCA: DEFINIZIONE DEI RAPPORTI DI SOSTITUZIONE 39 PLASTICA: il valore di mercato del PET riciclato è circa l 80% di quello del PET vergine 1 kg di polimero riciclato (PET e HDPE) sostituisce 0,8 kg di polimero vergine (PET e HDPE) CARTA: si possono avere al massimo 5 ricicli e quindi ad ognuno di essi deve essere attribuito l impatto di 1/(5+1)=0,167 attività di produzione di fibra vergine 1 kg di pasta da macero + 0,167 kg di pasta vergine sostituisce 1 kg di pasta vergine ossia 1kgdi pasta da macero sostituisce 0,833 kg di pasta vergine

36 LCA: DEFINIZIONE DEI RAPPORTI DI SOSTITUZIONE 40 LEGNO: Affinché il pannello truciolare resista alla stessa sollecitazione flessionale con la medesima deformazione del pannello compensato, si deve avere che: spessore del truciolare = 1,6 * spessore del compensato ossia spessore del compensato = 0,6 * spessore del truciolare 1 m 3 di pannello truciolare sostituisce i 06 0,6 m 3 di pannello compensato MIX DI PLASTICA (PLASTICA ETEROGENEA): Per metà viene trasformata in barre profilate tramite estrusione e sostituisce legno Per metà viene trasformata in scaglie (senza alcuna sostituzione)

37 LCA: RISOLUZIONE DEI CASI DI MULTI-FUNZIONALITA NELLA PRODUZIONE DI COMPOST chimici 41 % DI UTILIZZO (Centemero, 2010) UTILIZZO DEL COMPOST PRODOTTO EVITATO Nel florovivaismo Torba 25 In agricoltura Concimi chimici 68 Uso paesaggistico/ ripristino i ambientale Nessuno 7 Nel settore florovivaistico: 1 m 3 di compost (680 kg) sostituisce 1 m 3 di torba (300 kg) Nell utilizzo in agricoltura di pieno campo: 1 kg di compost sostituisce una certa quantità di concime artificiale di modo che l apporto di N, P e K sia lo stesso. Per il contenuto di nutrienti, si sono utilizzati i valori riportati da AEA (2001) e pari a 6,2 kg N, 2,0 kg P e 4,5 kg K, per t di compost. Quindi i concimi scelti che sono sostituiti grazie all utilizzo di compost sono: - calcium ammonium nitrate (contenuto di nutriente: 27% N); - single superphosphate (contenuto di nutriente: 21% P 2 O 5 ); - potassium sulphate (contenuto di nutriente: 50% K 2 O).

38 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI 42 impatti DIRETTI: segno POSITIVO impatti INDIRETTI: segno POSITIVO impatti EVITATI: segno NEGATIVO TOTALE: segno POSITIVO SVANTAGGIO segno NEGATIVO VANTAGGIO Esempio termovalorizzazione: Impatti diretti: emissioni al camino Impatti indiretti: emissioni associate alla produzione degli additivi della linea fumi Impatti evitati: emissioni al camino della centrale termoelettrica evitata

39 ATTRIBUTIONAL VS. CONSEQUENTIAL LCA Attributional LCA Descrive i principali flussi interagenti con il sistema in esame (descrive un sistema) Usa generalmente valori medi Es.: elettricità mix elettrico Consequential LCA Descrive le variazioni dei flussi interagenti con il sistema, come risultati del cambiamento indotto (descrive le conseguenze di una scelta) Utilizza valori marginali (variazioni PICCOLE) Es.: elettricità marginale ultima unità prodotta Finnveden, 2009

40 ATTRIBUTIONAL VS. CONSEQUENTIAL LCA La dimensione temporale: Marginale di breve termine non si considerano nuovi investimenti Marginale di lungo termine si considerano possibili nuovi investimenti Nel settore dei rifiuti è spesso il marginale di lungo temine di maggiore interesse NB: anche il marginale può essere costituito da un mix di tecnologie... E sarà influenzato dalle future variazioni dei prezzi e dai diversi strumenti di policy (CV, cap & trade, carbon tax) Finnveden, 2009

41 VARIABILI CHE PIU INFLUENZANO I RISULTATI DELLA LCA 45 Sub-unit Cumulative energy demand Global warming Acidification Human toxicity Photochemical ozone creation Aluminium Selection efficiency Selection efficiency Selection efficiency Selection efficiency Selection efficiency Glass Selection efficiency Selection efficiency Selection efficiency Selection efficiency Selection efficiency Wood Paper Energy feedstock Substitution ratio Energy feedstock Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Substitution ratio Plastic Selection efficiency Substitution ratio Selection efficiency Substitution ratio Selection efficiency Substitution ratio Selection efficiency Substitution ratio Selection efficiency Substitution ratio URW in WTE Composting Energy recovery Avoided energy Energy feedstock Electricity consumption Energy recovery Avoided energy Process emissions Avoided product Energy recovery Avoided energy Energy recovery Avoided energy Energy recovery Avoided energy Anaerobic Production of biogas Production of biogas Production of biogas Production of biogas Production of biogas digestion and its utilisation and its utilisation and its utilisation and its utilisation and its utilisation L. Rigamonti,, M. Giugliano (2010). Journal of Cleaner Production, 18,

42 LCA DI CIASCUNA FRAZIONE DEL RIFIUTO 46 Intervalli di variabilità dell indicatore di riscaldamento globale (l alluminio non compare in quanto fuori scala) L. Rigamonti,, M. Giugliano (2010). Journal of Cleaner Production, 18,

43 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia (progetto GERLA): risultati 2009 Impatto energetico MJ/tRaccolta M Impatto energetico associato al trattamento di 1 tonnellata di ciascun materiale raccolto

44 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia (progetto GERLA): risultati 2009 Acidificazione Riscaldamento globale ta kg SO 2 eq/t Raccolt 1, ,00 1,00 2,00 3,00 4,00 0,13 1,75 2,27 2,45 41,01 3,68 3,30 0,47 0,19 0,29 ta kg CO 2 eq/t Raccolt kg C 2 H 4 eq/t Raccolta 0,20 0,00 0,20 0,40 0,60 0,80 Formazione fotochimica di ozono 0,08 0,05 0,12 0,09 0,21 0,34 0,56 12,56 0,77 0,01 4 DCB eq/t Raccolta a kg 1, Tossicità umana Impatti ambientali associati al trattamento di 1 tonnellata di ciascun materiale raccolto

45 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia (progetto GERLA) L analisi della gestione al 2009 ha consentito di individuare alcuni scenari migliorativi al 2020, che prevedano l implementazione di una serie di azioni, quali: privilegiare la digestione anaerobica (+ post-compostaggio) p in luogo del semplice compostaggio massimizzare la produzione di energia in termovalorizzazione, con particolare riferimento a quella termica recuperare anche i metalli non ferrosi dalle scorie di termovalorizzazione abolire l invio a discarica di RUR e bioessiccato ricorrere alla co-combustione del CDR in cementificio laddove possibile aumentare i quantitativi dei materiali di imballaggio inviati a riciclo (soprattutto carta, vetro, alluminio, PET e HDPE) privilegiare la raccolta mono-materiale nei confronti di quella multimateriale

46 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia (progetto GERLA) Confronto degli impatti energetici nei quattro diversi scenari ipotizzati al 2020 in confronto con la situazione al 2009, espressi per una tonnellata di rifiuto lordo raccolto.

47 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia Confronto degli impatti ambientali

48 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia Focus su TMB vs. WTE TMB ottimizzato, i t con recupero polimeri i plastici i WTE INC best, con massimizzazione del recupero di energia e dei metalli dalle scorie Impatto energetico /t trattata MJ/ Con impatti evitati Senza impatti evitati

49 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari per la Lombardia Focus su TMB vs. WTE

50 Il sistema di gestione integrata dei rifiuti Scenari 2020 Regione Lombardia (progetto GERLA) Raccolta differenziata: % Produzione di scarti sul rifiuto lordo: % Rifiuto a incenerimento: % Rifiuto a cementificio (co-comb): 3 8 % Rifiuto a discarica (solo scarti): 3 6 % MPS: % MPS + compost: %

51 PRINCIPALI LIMITAZIONI E CRITICITA DELLA LCA Scala temporale (impatti da incenerimento vs. impatti da discarica) Qualità dei dati (primari vs. secondari, dove porre il confine? quali gli effetti?) Impatti locali vs. globali da LCA a carbon footprinting Impatti dei trasporti ruolo generalmente secondario in LCA del sistema integrato di gestione. Rispecchia veramente la realtà? là? TRASPARENZA DELL INTERO PROCESSO!

52 Indice Zero Waste e considerazioni sulla gerarchia Il sistema di gestione integrata Le principali filiere di recupero Alluminio dalle scorie di incenerimento La LCA a supporto delle decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti La prevenzione dei rifiuti

53 La prevenzione dei rifiuti 57 Il Programma Nazionale di Prevenzione dei rifiuti Previsto dalla Direttiva 2008/98/EU e dal D.Lgs. 152/06 che l ha recepita Pubblicato dal Ministero dell Ambiente il 7 Ottobre 2013 Riporta i seguenti obiettivi quantitativi da raggiungersi al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010, e che dovranno essere integrati nei nuovi piani regionali: Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani e di rifiuti speciali non pericolosi per unità di Pil Riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di Pil

54 La prevenzione dei rifiuti 58 Azioni di Prevenzione dei rifiuti /1 1. vendita di detersivi i e prodotti alimentari i sfusi presso la GDO 2. comunicazione all utenza dei prodotti che minimizzano l utilizzo di imballaggi 3. devoluzione a mense sociali dei prodotti alimentari ancora edibili, ma non più commercializzabili presso i punti vendita della GDO 4. promozione del consumo di acqua di rete in luogo di quella confezionata nel circuito Ho.re.ca (Hotellerie, Restaurant & Café) 5. promozione della riduzione del consumo di carta negli uffici, favorendo la diffusione di buone pratiche per l uso efficiente dei prodotti cartacei e sfruttando le possibilità di dematerializzazione offerte dalle tecnologie di comunicazione ed archiviazione elettroniche 6. supporto alla riduzione del materiale pubblicitario commerciale cartaceo distribuito gratuitamente nelle cassette postali delle utenze private

55 La prevenzione dei rifiuti 59 Azioni di Prevenzione dei rifiuti /2 7. farm delivery : sviluppo di un sistema di commercializzazione i diretta di frutta e verdura da parte di agricoltori locali riuniti che operino in un ottica di filiera corta 8. sviluppo di un sistema di commercializzazione diretta della più ampia varietà di prodotti alimentari reperibili localmente, che operi in un ottica di filiera corta e che coesista accanto alla GDO 9. promozione della pratica del compostaggio domestico della frazione organica dei rifiuti. Non si tratta di un attività di prevenzione vera e propria, ma che può consentire, a lungo termine, una riduzione delle necessità di raccolta e trattamento centralizzato, e dei costi associati a queste operazioni 10. promozione dell utilizzo di pannolini lavabili per neonati in luogo di quelli usa e getta 11. promozione del riuso di beni ingombranti e non, attraverso l organizzazione di giornate del riuso e/o mercati per lo scambio

56 La prevenzione dei rifiuti 60 Verificare se e/o in quali condizioni, alla riduzione della produzione di rifiuti conseguibile con una specifica attività ità di prevenzione è associata anche una riduzione degli impatti complessivi i sull ambiente valutazione completa dell effettiva convenienza ambientale dell attività di prevenzione Ipotesi zero burden non più applicabile!

57 La prevenzione dei rifiuti 61 Distribuzione, presso la GDO, di detersivi liquidi in modalità sfusa anziché confezionati in flaconi monouso (azione #1 del PARR)

58 La prevenzione dei rifiuti Il caso dei detersivi sfusi 300 V-PET ml; 284 ] [kg CO 2 eq/uf] imate change [ Cl V-PET 750 ml; 251 V-PET 1000 ml; 236 Media V-HDPE 750; ml; 230 V-PET 1250 ml; 211 Media V-HDPE 1250; 1500 ml; 200 V-HDPE 2000 ml; 191 V-PET 1500 ml; 187 VHDPE3000ml;177 V-HDPE V-HDPE 4000 ml; 166 V-HDPE 5000 ml; 150 R-HDPE 5000 ml; 140 SFUSO 1000 ml (Pizzolotto) SFUSO 1000 ml (Solbat) Numero di utilizzi del flacone Utilizzando il flacone almeno 5 volte, la distribuzione in modalità sfusa di tutte e 3 le categorie di detersivo considerate è preferibile a quella con flaconi monouso rispetto alla maggior parte degli indicatori di impatto calcolati

59 La prevenzione dei rifiuti 1.8E-05 SFUSO 1000 ml (Pizzolotto) Il caso dei detersivi sfusi cer effects [CTU Uh/UF] Huma an toxicity, can 1.6E E E E E-06 SFUSO 1000 ml (Solbat) V-HDPE 5000 ml; 7.81E-06 V-PET ml; 1.59E-05 V-PET 750 ml; 1.43E-05 V-PET 1000 ml; 1.34E-05 V-PET 1250 ml; 1.22E-05 Media V-HDPE 750; ml; 1.19E-05 V-PET 1500 ml; 1.07E-05 Media V-HDPE 1250; 1500 ml; 1.05E-05 V-HDPE 2000 ml; 9.90E-06 V-HDPE 3000 ml; 9.23E-06 V-HDPE 4000 ml; 8.66E-06 R-HDPE 5000 ml; 7.49 E E Numero di utilizzi del flacone Per l indicatore Tossicità umana - effetti cancerogeni vi è sempre uno scenario monouso con prestazioni confrontabili con quelle della distribuzione sfusa, anche se il flacone è utilizzato per 50 cicli

60 La prevenzione dei rifiuti Il caso del consumo di acqua potabile Global warming.u. O2 eq./f kg C Virgin PET one-w ay R-PET oneway PLA oneway compost PLA onew ay incin GLASS refillable PET refillable Tap Tap surface groundw ater water 1.5

61 La prevenzione dei rifiuti Il caso del consumo di acqua potabile Contributo alle performance del sistema di gestione integrato dei rifiuti nell ipotesi di passare da 100% di bottiglie monouso in PET a 100% di acqua del rubinetto Se si considerano i soli impatti del sistema di gestione (no impatti evitati): diminuzione dell ordine del 10% delle emissioni di CO 2 equivalente!

62 Take-home messages 66 ZERO-waste inteso come massimizzazione dei recuperi Nel sistema integrato vanno individuate tutte le possibili integrazioni tra recupero di materia e di energia Esistono ulteriori margini di miglioramento nella gestione del RUR La prevenzione può giocare un ruolo importante, ma condizionato dai comportamenti reali dei cittadini

63 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE! i it

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