AVVERSITÀ DEL CASTAGNO

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1 AVVERSITÀ DEL CASTAGNO

2 PRESERVARE I CASTAGNI SIGNIFICA CONTRIBUIRE A SALVARE UNA DELLE SPECIE PIÙ PREZIOSE E ANTICHE DELLA STORIA DELLA TERRA, LA CUI ORIGINE RISALE A BEN PRIMA DELLA COMPARSA DELL UOMO. «L ALBERO DEL PANE», LO CHIAMAVA GIOVANNI PASCOLI, E LA DEFINIZIONE SEMBRA CALZARE A PENNELLO SE SI PENSA CHE, CON I SUOI FRUTTI, HA SFAMATO NEL CORSO DELLA STORIA INTERE GENERAZIONI DI POVERI E CONTADINI. COLTURA POLIVALENTE, IL CASTAGNO ALIMENTA L INDUSTRIA LEGATA ALL ESTRAZIONE DEL TANNINO, SOSTANZA DESTINATA ALLE CONCERIE E DI CUI LA CORTECCIA E IL LEGNO SONO PARTICOLARMENTE RICCHI, E IL MERCATO DELLA LEGNA DA ARDERE. IL LEGNO DEL CASTAGNO È RESISTENTE E FLESSIBILE, HA LUNGA DURATA E VIENE IMPIEGATO PER CERCHI DA BOTTE, INFISSI, SERRAMENTI, TAVOLAME E TAVOLI, MENTRE LE PIANTE ALLEVATE A CEDUO FORNISCONO PALERIA.

3 FOGLIE FERSA OIDIO CINIPIDE FRUTTI TORTRICI BALANINO MARCIUMI CORTECCIA E TRONCO CANCRO CORTICALE COLLETTO E APPARATO RADICALE MARCIUME RADICALE MAL DELL INCHIOSTRO

4 COLLETTO E APPARATO RADICALE 1. MARCIUME RADICALE: FIBROSO E LANOSO COS È Il MARCIUME RADICALE FIBROSO È ORIGINATO DA FUNGHI PARASSITI POLIFAGI (Armillaria mellea e Armillaria gallica) che attaccano i tessuti sottocorticali delle radici e del colletto. Qui formano uno strato miceliare riconoscibile per la caratteristica forma a ventaglio, di colore bianco latte che penetra in un secondo tempo nei tessuti legnosi. I danni all apparato radicale si manifestano con: arresto dell accrescimento ingiallimenti fogliari Microfilia filloptosi precoce disseccamento delle parti distali dei rametti deperimento generalizzato della chioma morte della pianta. Un segno tipico della presenza di questi funghi è la comparsa, durante l autunno, dei cosiddetti «chiodini» o «famigliole buone». La DIAGNOSI DELLA MALATTIA si farà scortecciando la base della pianta o le radici e osservando tra la corteccia e il legno il caratteristico micelio con sviluppo a ventaglio, che emana un intenso odore di fungo fresco. Tra la corteccia e il legno è possibile che siano presenti cordoni miceliali simili a radici, le rizomorfe, per mezzo delle quali il fungo parassita entra in contatto con nuovi ospiti, infettandoli e comportandosi da patogeno. Il marciume radicale lanoso è causato da un fungo polifago, Rosellinia necatrix, che può attaccare anche il castagno in condizioni di terreno molto umido. Più peculiari sono invece i sintomi sull apparato radicale: il fungo si

5 manifesta con caratteristici cordoni miceliari che formano un cordone prima bianco, poi bruno con l invecchiamento. COLLETTO E APPARATO RADICALE COME SI CURA LA LOTTA CONTRO IL MARCIUME RADICALE FIBROSO si effettua con misure preventive, eliminando le piante fortemente debilitate, disinfettando il terreno con trattamenti chimici (solo se strettamente necessario), riducendo il più possibile le concimazioni organiche che favoriscono lo sviluppo delle rizomorfe e, infine, evitando condizioni di siccità e/o ristagni idrici alle piante. Non ultimo, sono in fase di studio tentativi per limitare la diffusione di Armillaria attraverso la diffusione di funghi antagonisti. LA LOTTA CONTRO IL MARCIUME RADICALE LANOSO non è semplice ed è, prima di tutto, una lotta di tipo preventivo che consiste nel favorire il drenaggio dell acqua nel terreno. Per contrastare l azione di questo patogeno si può ricorrere agli stessi mezzi indicati per combattere il marciume radicale fibroso.

6 COLLETTO E APPARATO RADICALE 2. MAL DELL INCHIOSTRO COS È I SINTOMI DEL MAL DELL INCHIOSTRO (o Phytophthora cambivora) SONO DEPERIMENTO DELLA CHIOMA E RALLENTAMENTO DELLA VEGETAZIONE. Alla base delle piante colpite si notano essudati neri con odore di materia in fermentazione. Asportando la corteccia si può osservare la caratteristica macchia a fiamma che si estende verso le grosse radici al di sotto del terreno. Il decorso della malattia è rapido e porta la pianta alla morte. Si diffonde velocemente nei terreni umidi dall alto verso il basso seguendo i declivi e i canali dove scorre l acqua. Non sono disponibili attualmente metodi di difesa realmente efficaci anche se incoraggianti prospettive sono offerte dalla difesa biologica basata sull attività antagonista di alcuni funghi simbionti micorrizici. Si sono ottenuti interessanti risultati su piante giovani trattate con soluzioni fogliari di Phyto s K che hanno

7 dimostrato la capacità di aumentare la resistenza della pianta alla malattia. Le piante mature in bosco, pur non avendo manifestato lo stesso risultato, hanno comunque dimostrato un arresto nella progressione dei sintomi e un miglioramento nella vitalità. Sono in corso prove per individuare varietà di Castanea sativa resistenti al mal dell inchiostro. COLLETTO E APPARATO RADICALE

8 CORTECCIA E TRONCHI 1. CANCRO CORTICALE COS È IL CANCRO CORTICALE (o Cryphonectria parasitica) VIENE SEGNALATO NEI PRIMI ANNI DEL 900 NEGLI STATI UNITI DOVE HA CAUSATO LA DISTRUZIONE DI MILIONI DI ETTARI DI CASTAGNETO. In Europa la prima segnalazione risale al 1938 nell entroterra di Genova. LA MALATTIA SI MANIFESTA SUI RAMI E SUL FUSTO CON MAGGIOR FREQUENZA NELLE AREE PIÙ SUSCETTIBILI A FERITE, COME LA BASE DELLA PIANTA, IN PROSSIMITÀ DI RAMI SPEZZATI E NEI PUNTI DI INNESTO O POTATURA. La parte colpita necrotizza longitudinalmente e trasversalmente fino a circondare completamente l organo colpito che secca. Sono tipiche le formazioni di aree di tessuto morto che si fessurano longitudinalmente.

9 CORTECCIA E TRONCHI Il fungo si riproduce formando sulle aree morte pustole arancioni. La difesa può essere praticata attraverso interventi di prevenzione su innesti e tagli di potatura, è inoltre importante disinfettare regolarmente gli attrezzi da taglio. Nelle operazioni di innesto, occorre effettuare tagli netti, che consentano una rapida cicatrizzazione delle ferite, proteggendoli successivamente con mastici biologici. Vanno ugualmente protette tutte le superfici scoperte ed è consigliabile il controllo periodico degli innesti. Si può inoltre attuare una difesa biologica incrementando la diffusione naturale dell ipovirulenza e dei cancri cicatrizzanti non mortali, con l uso di almeno quattro ceppi ipovirulenti in inoculazioni combinate (curative e preventive) da effettuare su polloni di 5-7 anni nei periodi compresi tra aprile e luglio e tra settembre ed ottobre.

10 FOGLIE 1. FERSA COS È La Fersa è una malattia fogliare causata dal fungo Mycosphaerella maculiformis, presente anche sul nocciolo, quercia e altre latifoglie. Sulle foglie si formano numerose macchioline necrotiche, di pochi millimetri, angolose e di colore rosso-bruno. La malattia si manifesta palesemente verso la fine dell estate e l inizio dell autunno, senza in genere provocare danni rilevanti. Tuttavia, nelle zone di fondovalle e in aree poco ventilate, in condizioni di alta umidità e temperatura mite, si possono avere filloptosi precoci, capaci di causare: indebolimento della pianta, riduzione della produttività. COME SI CURA In vivaio si può ricorrere alla lotta anticrittogamica, con rame e tubeconazolo. Il rastrellamento e la distruzione delle foglie aiuta a contenere la malattia nell anno successivo. Potare correttamente le piante creando vie di passaggio per l aria aiuta a mantenere sano il frutteto. La corretta cura del castagneto rimane sempre la soluzione migliore.

11 2. OIDIO COS È FOGLIE FITOPATOGENO CHE CAUSA LA MALATTIA DELL OIDIO O MAL BIANCO DELLA QUERCIA È MICROSPHAERA QUERCINA. OLTRE A COLPIRE TUTTE LE SPECIE DELLA QUERCIA, QUESTO FUNGO PUÒ DANNEGGIARE ANCHE FAGGIO E CASTAGNO. I sintomi sono visibili nella parte superiore delle foglie sotto forma di macchie biancastre, in corrispondenza delle quali l epidermide della foglia prima ingiallisce e poi necrotizza. Generalmente non causa gravi danni e la lotta viene applicata solo in vivaio sulle giovani piante con zolfo e con i più comuni antioidici. MICROSPHERA ALPHITOIDES È UN FUNGO

12 3. CINIPIDE DEL CASTAGNO COS È FOGLIE IL DRYOCOSMUS KURIPHILUS YASUMATSU (CINIPIDE GALLIGENO DEL CASTAGNO) È UN INSETTO CHE VIVE SULLE PIANTE DI CASTAGNO INNESTATO O SELVATICO. Composta di sole femmine la popolazione del cinipide del castagno ha raggiunto notevoli dimensioni in brevissimo tempo nelle zone in cui è stato introdotto accidentalmente per il fatto che non ha, fuori dalla zona d origine, un limitatore naturale specifico. Originario della Cina è stato segnalato inizialmente in Giappone nel In seguito si è diffuso in Corea e negli Stati Uniti. In Italia si ha la prima segnalazione nel 2002 nel cuneese, probabilmente introdotto con materiale vegetale di propagazione proveniente dall estremo oriente o dagli Stati Uniti. E possibile fosse già presente in Piemonte dalla fine degli anni 90. L insetto ha torace e addome neri; zampe giallobrunastre, tranne l ultimo segmento tarsale che è bruno scuro. Le antenne sono filiformi composte da 14 articoli dei quali 3 prossimali di colore ocraceo e i rimanenti progressivamente più scuri verso l apice. Ha dimensioni ridotte 2,5-3 mm. FEMMINA OVIDEPONENTE

13 LE GEMME SOGGETTE A PUNTURE DI OVODEPOSIZIONE SVILUPPANO GALLE, NELLA STAGIONE SUCCESSIVA, DI COLORE VERDE O ROSSASTRO DI DIVERSA GRANDEZZA A SECONDA DI QUANTE UOVA SIANO STATE OVODEPOSTE AL SUO INTERNO. IN BASE AL TIPO DI GEMMA COLPITA AVREMO COSÌ GALLE FOGLIARI, SUI GERMOGLI O SUGLI AMENTI. Le parti colpite si arrestano nello sviluppo ed in seguito ad infestazione elevata si avrà una vegetazione molto diradata e una conseguente perdita di vigoria della pianta che la renderà soggetta ad attacchi da parte di altri insetti, funghi e patogeni. In poco tempo la produzione dei castagneti infestati si riduce drasticamente. Il cinipide compie una sola generazione l anno e lo sfarfallamento avviene tra fine giugno e i primi di agosto. Ogni femmina depone fino a 150 uova e ogni gemma può essere visitata da più cinipidi. Sono diverse le specie indigene che attaccano il cinipide galligeno del castagno, ma nessuna di queste è in grado di avere un efficace controllo della sua popolazione. Ad oggi anche in Italia si confermano le esperienze dei ricercatori giapponesi che hanno individuato il Torymus sinensis come parassitoide specifico di Dryocosmus kuriphilus. Tra gli ibridi eurogiapponesi, la varietà Bouche de Betizac risulta resistente, attaccata non sviluppa galle. COME SI CURA L unico metodo di lotta efficace è l introduzione di Torymus sinensis. FOGLIE

14 FRUTTI 1. TORTRICI: PRECOCE, MEDIANA E TARDIVA COS È PAMMENE FASCIANA (O TORTRICE PRECOCE) È PRESENTE IN TUTTA L AREA EUROASIATICA. La specie è diffusa in tutta Italia. LA LARVA PUÒ VIVERE NUTRENDOSI DEI SEMI DEL CASTAGNO, DEL FAGGIO, DELL ACERO E DELLA QUERCIA. L insetto può provocare gravi danni a spese dei ricci e di conseguenza della produzione castanicola. I ricci attaccati sono soggetti a cascola precoce e non c è quindi il rischio di ottenere castagne infestate. Il lepidottero compie una sola generazione l anno e sverna come larva matura tra le fessure della corteccia, solo in minima parte nel terreno e s incrisalida a maggio. Alla fine dello stesso mese iniziano i primi voli con un picco della popolazione adulta tra giugno e luglio e si protrae per un periodo di oltre tre mesi. Ogni larva per completare lo sviluppo può danneggiare anche 5 o 6 ricci vicini, risalendo sulla pianta dopo essere fuoriuscita da quelli caduti al suolo.

15 FRUTTI LA CYDIA FAGIGLANDANA (O TORTRICE INTERMEDIA) È UN LEPIDOTTERO CHE VIVE SU FAGGIO, CASTAGNO, QUERCE, LECCIO E NOCCIOLO ED È PRESENTE IN TUTTA EUROPA. Le larve attaccano i frutti delle piante scavando gallerie. In Italia nelle regioni più settentrionali l infestazione è meno frequente mentre nel meridione, specialmente in Campania, è maggiore. Compie una sola generazione all anno e sverna nel terreno o tra gli anfratti della corteccia come larva dentro a un bozzolo. Gli adulti sono presenti tra la fine di luglio e quella di settembre con un picco di sfarfallamento nella metà di agosto. Ha abitudini notturne, e poco dopo gli sfarfallamenti, gli adulti si accoppiano. Le femmine depongono poi le uova soprattutto sui frutti e le larve penetrano subito all interno della castagna, scavando una galleria di nutrizione. La larva si può trovare nei frutti, caduti a terra o ancora sulla pianta, da agosto a ottobre, divenendo crisalide solo nella tarda primavera.

16 LA CYDIA SPLENDANA HÜBNER (O CARPOCAPSA DELLE CASTAGNE O TORTRICE TARDIVA) È UNA FARFALLA DI CIRCA MM DI APERTURA ALARE (i maschi sono i più piccoli) che presenta una livrea di colore grigio cenere o grigio bruno caratterizzate, nell angolo posteriore, da una macchia gialla con bordatura nera vellutata nella quale si possono osservare 4 piccoli tratti neri. Le ali chiuse formano una macchia romboidale. Questo tortricide è diffuso nell area euro-asiatica ed in Italia è presente in tutte le zone castanicole. La larva (circa mm di lunghezza) è biancastra o leggermente rossastra con il capo bruno ed la placca anale giallastra. IL DANNO È CAUSATO DALLE LARVE CHE SI NUTRONO DEI FRUTTI; LE LARVE SCAVANO DELLE GALLERIE NUTRIZIONALI CHE DETERMINANO LA CADUTA PRECOCE DELLE CASTAGNE. La Cydia splendana compie una generazione all anno e sverna come larva, protetta da un bozzolo scuro posto nel terreno. Nell estate successiva, verso la fine di giugno-luglio, si incrisalida; gli adulti sfarfallano a partire da luglio fino a settembre. Dopo pochi giorni dallo sfarfallamento avviene l accoppiamento; le femmine ovodepongono sulle foglie e sui ricci delle castagne. Le larve nascono dopo circa 1-2 settimane dall ovodeposizione; esse penetrano immediatamente nelle castagne forando la base del riccio. FRUTTI

17 FRUTTI Le larve scavano delle gallerie, anche nei tessuti profondi, che man mano si riempiono di escrementi e spesso le castagne infestate cadono precocemente, prima della maturazione. Normalmente si può trovare una larva per castagna, ma è possibile trovarne anche 2 o 3. Le larve rimangono anche per circa un mese e mezzo all interno delle castagne; raggiunta la maturità escono per interrarsi e costruire il bozzolo svernante. Può capitare di trovare dei bozzoli anche tra le fessure della corteccia. COSA SI PUÒ FARE Fermo restando che mantenere la biodiversità dell ecosistema bosco è la condizione migliore per il controllo degli insetti dannosi, possono essere inoculati nel terreno nematodi entomopatogeni capaci di abbattere con successo la popolazione delle larve svernanti nel terreno. Il posizionamento di trappole a feromoni per la cattura massale aiuta nel controllo della popolazione degli adulti. Altra utile operazione è il posizionamento di nidi artificiali adatti ad ospitare uccelli insettivori. PAMMENE FASCIANA CYDIA FAGIGLANDANA CYDIA SPLENDANA

18 FRUTTI 2. BALANINO COS È IL CURCULIO ELEPHAS (O BALANINO O PUNTERUOLO DELLE CASTAGNE), è presente nell Europa meridionale e nelle aree montane dell Africa del nord, in Italia è diffuso in tutte le zone castanicole. L insetto VIVE SU CASTAGNO E SU QUERCIA A FOGLIA CADUCA, NUTRENDOSI PREVALENTEMENTE DELLE GIOVANI GEMME GLI ADULTI, E DEI FRUTTI LE LARVE. Il Balanino compie una generazione l anno, svernando come larva matura nel terreno. In maggio-giugno avviene la metamorfosi e gli adulti sono presenti sulle piante ospiti fino a settembre. Le femmine depongono circa una ventina di uova. Scavando con il rostro perforano il riccio e la castagna, e inseriscono in ogni foro da una a due uova per frutto. Dopo un mese abbondante, a maturità raggiunta, le larve escono dalla castagna o dalla ghianda e si interrano per svernare. Un accorgimento per contenere i danni causati da questo fitofago è quello di raccogliere e distruggere le castagne cadute al suolo prematuramente. E inoltre importante ricordare che tecniche a basso impatto ambientale aiutano a salvaguardare e favorire l attività di limitatori naturali presenti nell agroecosistema castagneto. Per le larve svernati nel terreno valgono le stesse indicazioni che per le Cydie. L utilizzo del fungo Beauveria bassiana si è dimostrato valido per il controllo degli adulti.

19 FRUTTI 3. GNOMONIOPSIS PASCOE COS È LO GNOMONIOPSIS PASCOE, è un marciume dei frutti che si è particolarmente diffuso negli ultimi anni, probabilmente favorito da primavere piovose e veicolato da Dryocosmus kuriphilus. Si manifesta inizialmente con piccole macchie che in seguito scuriscono estendendosi a tutto il frutto che poi si schiarisce e mummifica. E anche associato a necrosi di foglie di castagno e di galle di cinipide. E una specie ancora poco conosciuta ma si pensa che le spore del fungo infettino i fiori femminili con condizioni metereologiche sfavorevoli e umidità alta.

20 FRUTTI 4. MARCIUME NERO COS È IL MARCIUME NERO (CIBORIA BATSCHIANA), è una delle cause di deterioramento dei frutti post raccolta. E presente sia nei frutti sull albero che in quelli a terra. Le castagne colpite dal fungo anneriscono mano a mano che l infezione si estende in profondità. La malattia si diffonde da frutto a frutto durante le fasi di conservazione del prodotto, causando anche gravi perdite. Il marciume non è visibile dall esterno. Una stagione molto umida favorisce lo sviluppo e la diffusione delle muffe.

21 FRUTTI 5. MARCIUME BRUNO COS È IL MARCIUME BRUNO (PHOMOPSIS ENDOGENA), è causa di mummificazione delle castagne che non anneriscono ma rinsecchiscono e hanno consistenza gessosa. La castagna si presenta più soffice di quella sana. Gli attacchi delle tortrici favoriscono la diffusione da riccio a riccio del fungo. Anche durante la conservazione può diffondersi da un frutto all altro.

22 FRUTTI COSA SI PUÒ FARE La lotta ai marciumi si basa su: Potatura del castagneto per favorire il ricircolo d aria tra una pianta e l altra e tra la chioma e la terra. Uso dei metodi di contenimento indicati per le Cydie ed il Balanino. Raccolta dei frutti nel più breve tempo possibile. Curatura dei frutti in acqua a C per 1 ora ed in seguito posti ad asciugare in un locale ben ventilato. Conservazione dei frutti a temperature tra -4 C e 0 C.

23 Con questa piccola guida si è voluto fornire un modesto strumento a tutti coloro che hanno a cuore il castagno. Un grazie a tutte le persone conosciute in questi anni castanicoltori, tecnici, entomologi, appassionati, potatori ed ai ragazzi che con noi hanno collaborato. Simonetta e Miguel

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