V I T I C O L T U R A I N V A L C A M O N I C A
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- Mattia Verde
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1 Bollettini e schede del Manuale di Viticoltura del CVP su: - BOLLETTINO N 02 del 18/04/2013 DIVISIONE DELLE MACROZONE: ZONA 1: DA ARTOGNE A BRENO IN DESTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 2: DA DARFO BOARIO TERME A BRENO IN SINISTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 3: DA BRENO A SELLERO; FASE FENOLOGICA Da gemma rigonfia a rottura delle gemme con punte verdi dei germogli chiaramente visibili, su vigne giovani e vitigni precoci (Marzemino) in zona 1 (BBCH 03-09). Si conferma il ritardo di circa giorni rispetto al Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 3 Merlot Erbanno Merlot Berzo Inf. Merlot Losine Incrocio Manzoni Cerveno Marzemino Erbanno Marzemino Berzo Inf. Marzemino Losine Chardonnay Cerveno
2 PREVISIONI METEOROLOGICHE (previsioni della rete meteorologica regionale: EVOLUZIONE GENERALE: per oggi la presenza di un'area di alta pressione Africana determinerà condizioni di tempo stabile e soleggiato. Da domani e per il fine settimana, il transito di un sistema depressionario Atlantico determinerà condizioni atmosferiche di instabilità diffusa e forte diminuzione delle temperature massime. In tendenza, per l'inizio della prossima settimana ritorno a condizioni di tempo stabile Venerdì 19 aprile: per la prima parte della giornata, graduale aumento della nuvolosità a partire da ovest. Dal pomeriggio, ovunque molto nuvoloso o coperto. Precipitazioni: per la prima parte della giornata occasionali rovesci o temporali isolati sui settori occidentali, più probabili in montagna, e sull'appennino. Dal pomeriggio, temporali diffusi sulla regione, possibili ma poco probabili temporali di forte intensità; più frequenti sulle Prealpi Centrali ed Occidentali e fascia di pianura adiacente. Neve oltre 2600 metri, con limite neve in abbassamento in serata sulle Alpi fino a circa 2000 metri. Temperature: minime stazionarie, massime in lieve diminuzione. In pianura minime tra 13 e 17 C, massime tra 19 e 24 C con i valori in feriori ad ovest e superiori ad est. Zero termico: attorno a 3000 metri ed in graduale discesa nel corso della giornata fino a circa 2400 metri in serata sulle Alpi. Venti: sulla pianura orientale moderati orientali e sulla parte occidentale moderati da nord, in montagna forti meridionali. Altri fenomeni: sulla pianura occidentale e le Prealpi, localmente possibili precipitazioni a carattere di grandine. Sabato 20 aprile: ovunque molto nuvoloso o coperto. Precipitazioni: diffuse: sui settori occidentali da moderate a forti e sui settori orientali moderate. In pianura e sulle Prealpi, possibili temporali sparsi. Neve oltre 2100 metri. Temperature: minime e massime in moderata o forte diminuzione. In pianura minime intorno a 11 C, massime intorno a 14 C. Zero term ico: attorno a 2400 metri. Venti: in pianura moderati orientali, in montagna forti meridionali Domenica 21 aprile: ovunque molto nuvoloso o coperto. Precipitazioni: diffuse: sui settori occidentali deboli e sui settori orientali moderate. Neve oltre 2100 metri. Temperature: minime stazionarie, massime in lieve aumento. Zero termico: attorno a 2400 metri. Venti: in pianura inizialmente moderati orientali tendenti a ruotare e a disporsi da ovest in serata, in montagna moderati orientali. Lunedì 22 aprile e martedì 23 aprile: lunedì e martedì nuvolosità variabile con prevalenza di cielo poco nuvoloso. Precipitazioni assenti o poco probabili. Temperature massime e minime in graduale aumento. Venti moderati settentrionali. Previsioni a lungo termine 15 gg. (attendibilità del 50%): dopo l'instabilità più accesa dei giorni precedenti, la pressione tornerà ad aumentare da Ovest su gran parte delle aree centro-occidentali europee e anche sul bacino centrale del Mediterraneo e sull'italia con tempo più stabile. Resteranno deboli infiltrazioni di aria fresca alle quote alte atmosferiche in grado di arrecare solo disturbi locali. PRATICHE COLTURALI Gestione dell inerbimento ad inizio stagione L erba alta (purché che non tanto da coprire la vegetazione) SFAVORISCE la diffusione della Peronospora. Chi riesce ad arrivare a DOPO il primo trattamento senza tagliare l erba risparmia ed inquina meno. In vigneti dove l erba cresce molto, programmare il primo taglio in modo da avere nuovamente erba abbastanza alta nel periodo in cui possono avvenire le prime infezioni (prima metà di maggio). Negli altri casi (terreni più poveri ed essenze a crescita limitata) si può attendere a tagliare l erba fino a dopo il primo trattamento antiperonosposrico. NON lavorare il terreno in questa stagione: è inutile (non vi è competizione dell erba), costa e inquina.
3 Diserbo Chi effettua diserbi può intervenire con Glifosate a dose bassa (1 l/ha di vigneto, pari a 4 l/ha di superficie trattata), oppure in abbinamento con Oxifluorfen o Flazasulfuron. Legature Concludere al più presto Concimazioni Concludere al più presto. Prevedere passaggi frazionati con Azoto (il primo ora, il secondo a Maggio), solo se la fertilizzazione prevista è di oltre 40 Unità di Azoto e se con concimi non a lento rilascio. Linee guida per la prevenzione ai fitoplasmi Legno Nero e Flavescenza Dorata Da alcuni anni, anche nei vigneti della Valcamonica si trovano piante sintomatiche. Sono presenti entrambi i giallumi della vite, NON distinguibili tra loro dai sintomi espressi sulla pianta. Pertanto, nonostante le differenze tra Flavescenza dorata e Legno nero, si devono mettere in atto delle azioni di prevenzione e controllo che tengano conto delle conoscenze riguardo ad entrambe le malattie. È dimostrato che Convolvolo ed Ortica possono essere serbatoio del fitoplasma del Legno nero e possono ospitare sulle proprie radici (soprattutto Ortica) le forme giovanili di Hyalesthes obsoletus, quindi è molto importante tenere pulito il vigneto e le bordure esterne da queste malerbe, che tuttavia debbono essere eliminate AL PIÚ TARDI entro la fine APRILE, ma meglio anche prima. In questo modo si toglie nutrimento a Hyalesthes obsoletus, la cicalina vettrice del fitoplasma e le neanidi muoiono. Se si eliminano le ortiche più tardi, l insetto riesce ad anticipare il suo ciclo e a fuoriuscire ugualmente vanificando l intervento. Convolvolo Al fine di migliorare l efficacia del controllo diserbante, si suggerisce di effettuare interventi localizzati solo sulle zone colonizzate da Convolvolo ed Ortica, in aggiunta alle solite pratiche di gestione del sottofila. La gestione degli argini, fossi, capezzagne ecc., può essere effettuata mediante due interventi di pulizia dalle malerbe: il primo precoce, entro la fine di aprile ed il secondo dopo la vendemmia. Le evidenze sperimentali dimostrano infatti che eliminando tra giugno e fine luglio le malerbe su cui si nutre la cicalina, questa è indotta a spostarsi all interno del vigneto per nutrirsi sulla vite infettandola. Considerata l importanza di rispettare queste tempistiche, si suggerisce di dare la precedenza ai seguenti casi particolari: - Vigneti adiacenti ad aree boscate o abbandonate, a vigneti abbandonati, a zone con viti selvatiche - Vigneti con incidenza elevata di piante sintomatiche da giallumi - Zone dove è particolarmente frequente la presenza di Convolvolo od Ortica
4 SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA Manutenzione macchine per i trattamenti Verificate l efficienza e la pulizia delle macchine irroratrici e solforatrici 1- efficienza e pulizia di tutti i componenti della macchina; 2- Dopo aver messo acqua nel serbatoio, azionare la pompa per verificarne la funzionalità e la perfetta pulizia dell impianto idraulico. 3- Verificare la direzione e la regolarità dei getti, l omogeneità della copertura dell irrorazione, la distribuzione ad ettaro alla velocità di avanzamento normale. La verifica va realizzata solo con acqua pulita prima dell introduzione dei prodotti fitosanitari. Per sicurezza verso l ambiente e le persone è bene eseguire l operazione preferibilmente nell area attrezzata in azienda o, in alternativa, in un area inerbita. ESCORIOSI E una malattia fungina che si manifesta tipicamente in modo stanziale e progredisce costantemente se ignorata. Si evidenzia con tacche longitudinali lungo la base dei tralci, vagamente simili a traumi da grandine. Determina minor fertilità, ridotto germogliamento, fragilità dei germogli e dei tralci. In caso di presenza di forti danni, ASPORTARE TUTTO IL LEGNO DI POTATURA DAL VIGNETO (e bruciarlo se consentito dai regolamenti comunali, oppure compostarlo) per ridurre l inoculo. Sottolineiamo che va asportato TUTTO il legno e non solo il legno vecchio (il legno vecchio è buona norma che venga asportato anche dove non vi sono problemi di Escoriosi, dato che rappresenta una fonte di diffusione delle malattie del legno come il mal dell Esca). Il legno asportato dal vigneto DEVE ESSERE TENUTO AL COPERTO! In caso di vigneti fortemente colpiti lo scorso anno, sarà necessario programmare due trattamenti a litri/ha trattando tutte le file con Azoxistrobin, oppure, con minore efficacia-ma anche minore costo-, può essere usato ZOLFO BAGNABILE 0,8-1 KG /HL, sempre bagnando bene, poiché il bersaglio deve essere il germoglio. Il primo intervento va eseguito quando i germogli più lunghi raggiungono i 2-3 cm. Ripetere il trattamento a 8-14 giorni di distanza, quando i germogli più corti saranno a 2 cm. BOSTRICHIDI Su vigneti deboli o giovani può capitare di trovare fori circolari di circa 1-2 mm di diametro posti subito sotto la gemma, causati da questi piccoli coleotteri. Le larve compiono delle gallerie all'interno dei tralci e del tronco della vite, localizzandosi in prevalenza negli internodi. NON è necessario intervenire con insetticidi.
5 Per ridurre i rischi di infestazione nei vigneti, è possibile eseguire le seguenti operazioni: Trinciare i residui della potatura o eliminarli con il fuoco; Eliminare i vecchi tralci che sono rimasti sul filo; Appendere al filo (o legare alla base del ceppo) dei fasci esca costituiti da vecchi tralci, nei quali si svilupperanno le covate in seguito alla deposizione delle uova da parte delle femmine. I fasci vanno posizionati lungo i filari a distanza di 20/25 metri l uno dall altro, per essere poi asportati e bruciati prima della formazione degli adulti (inizio/metà giugno). Sono sufficienti 50 fascine/ettaro circa. NOTTUE Noctua fimbriata, possibile anche Noctua pronuba, Agrotis segetum, Agrotis exclamationis, Xestia c-nigrum) Nelle nostre zone questo parassita rappresenta una minaccia trascurabile, anche nel 2010 e 2011 si sono riscontrati diversi attacchi di una certa entità; in alcune posizioni (vicino a muretti a secco, terrazze, querce, DANNO DA NOTTUA - SVUOTAMENTO DELLE GEMME LARVA DI NOTTUA ecc., si possono trovare danni (rosure di germogli) di un certo rilievo che possono comportare perdite produttive. Questi lepidotteri hanno abitudini tipicamente notturne, sono larve di una certa dimensione, ben visibili ad occhio nudo. Svernano nel terreno alla base del ceppo o nelle immediate vicinanze delle viti. L attività di nutrizione inizia Fonte fotografia: IASMA notizie alla ripresa vegetativa a partire dallo stadio di gemma ingrossata fino alla fase di 1-2 foglie aperte. La nutrizione avviene durante le ore notturne quando le larve risalgono quotidianamente il fusto e prima dell alba ritornano nel terreno. Le strategie per il contenimento sono soprattutto di tipo meccanico e avendo il lepidottero comportamento stanziale, interessano solo le zone del vigneto dove nelle ultime annate si sono rilevati forti attacchi, Raccolta manuale delle larve: va fatta la notte aiutandosi con una torcia elettrica, e le larve raccolte vanno eliminate. Applicazione di barriere sul ceppo (foto a destra): questo metodo prevede l installazione di imbuti rovesciati in nylon che impediscono la risalita delle larve lungo il ceppo. È necessario applicarli per tempo sulle viti della zona del vigneto infestata. Solo in casi di forti attacchi con conseguenti notevoli danni, conviene effettuare ai primi riscontri di rosure, un insetticida a base di Chlorpirifos, avendo cura di trattare con pompa a spalla SOLO le porzioni di filari a rischio, NON tutto il vigneto, dato che le larve sono stanziali. ACARI E TRIPIDI Non intervenire se non dopo specifico rilievo della presenza. Richiedere l intervento dei Tecnici se si notano germogliamenti stentati, foglie accartocciate o puntinate, sviluppo irregolare.
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