SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE VENETO UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 - VICENZA -

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1 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE VENETO UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 - VICENZA - AZIENDA ex DD.LL.gg.ss. 502/92 e 517/93 COD.REGIONE 050-COD. U.L.SS.006-COD.FISCALE e P.IVA Vicenza, 01/03/2005 Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPISAL) Sede: Via IV Novembre, Vicenza Tel.: 0444/ Fax: 0444/ segreteria.spisal@ulssvicenza.it Prot.: 9398/PREV/SPISAL Oggetto: intervento per l'igiene e la sicurezza nel comparto lavorazione del comparto lapideo Trasmettiamo in allegato una relazione in cui sono riassunti i risultati dell'intervento preventivo che ha interessato il comparto, secondo un modello operativo che ha visto la partecipazione delle Associazioni degli Imprenditori e delle stesse Aziende. I risultati raggiunti sono meno positivi di quelli raggiunti in altri comparti. Abbiamo inoltre verificato che è necessario sostenerli fino a quando le aziende garantiranno un sistema stabile di gestione dell igiene e della sicurezza (in particolare quelle con il maggior numero di addetti). Accanto agli interventi che stiamo conducendo in altri comparti produttivi (edile, metalmeccanico, chimico, autocarrozzerie, legno, plastica,precompressi) lo SPISAL intende, quindi, proseguire le azioni di informazione e controllo nel Vostro comparto, seguendo il programma illustrato nella nota allegata, per incrementare ulteriormente la prevenzione e mantenere basso il numero di infortuni e delle malattie professionali. Chiediamo che una copia della relazione, sia consegnata al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale (se diverso dal Datore di Lavoro) e al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Vi chiediamo di verificare, prima dei nostri sopralluoghi a campione che avranno inizio dopo il primo trimestre del 2005, se nelle Vostre aziende state assicurando il rispetto delle misure di prevenzione e protezione presenti dopo il nostro sopralluogo di verifica e se state attuando tutti gli interventi informativi, formativi e organizzativi necessari. Distinti saluti. Il Direttore del Servizio (Dott. Celestino Piz) All. n. 1 relazione 1

2 RIASSUNTO DELL INTERVENTO NEL COMPARTO LAPIDEO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI (ANNI ) Dai dati della CCIAA risultavano operanti, nel territorio dell ULSS n. 6 di Vicenza, 66 aziende. Da ulteriori verifiche, condotte con le aziende in occasione degli incontri, è risultato che solo 36 erano di nostro interesse per un totale di 356 addetti. Le restanti erano cave, aziende dell indotto oppure ditte individuali. L intervento si è svolto in tre fasi: A) preparazione e invio del manuale informativo a 66 aziende; B) incontro di illustrazione dell intervento e confronto, a cui hanno partecipato 21 aziende (datore di lavoro e talvolta RSPP ed RLS), pari al 58% delle 36 ditte effettivamente operanti nel comparto; C) attività ispettiva, condotta in tutte 36 le aziende. Il PRIMO PROBLEMA E SE VI ABBIAMO CONVINTO Dal confronto con altri comparti, dove le aziende hanno regolarizzato le loro condizioni prima dell ispezione di verifica, è emersa una certa resistenza ad applicare le bonifiche, anche quando si trattava d interventi di sicura efficacia, poco onerosi e in grado di evitare rischi gravi (es. protezione degli organi lavoratori). L azione di informazione e assistenza (distribuzione del manuale e incontri) è stata quindi meno efficace. Questo rende ragione del numero elevato di ditte sanzionate (74%) rispetto ad altri comparti (ad es. il 46% della metalmeccanica). Si trattava comunque del primo intervento in questo comparto e le proposte dei costruttori per macchine e impianti con le caratteristiche rispondenti ai criteri preventivi erano ancora poche, poco conosciute e poco diffuse. In merito all igiene del lavoro, sia tra i datori di lavoro che tra i lavoratori di questo comparto, persiste un atteggiamento che porta a considerare le polveri, il rumore e il microclima sfavorevole (freddo), aspetti ineluttabili del lavoro lapideo o come fattori non pericolosi per la salute (polvere di marmo/pietra). Nei casi in cui, per l esiguità della lavorazione o per le particolari modalità di lavoro, abbiamo ridotto le indicazioni in merito alle bonifiche ambientali, si è richiesta la fornitura di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), del cui uso corretto si è reso garante il Datore di Lavoro. Nonostante che il riscaldamento invernale sia particolarmente importante e necessario in questo comparto, in cui è richiesto anche come misura preventiva per il rischio di patologie da vibrazioni al sistema mano braccio, numerose aziende ne erano sprovviste. ASPIRAZIONE DELLE POLVERI DUE ASPETTI SPECIFICI DEL COMPARTO Per le polveri si è presentato il problema delle lavorazione a secco con utensili manuali: smerigliatura a secco. In quasi tutti i laboratori, sono presenti prevalentemente due tipologie di impianti: - le cabine ad aspirazione orizzontale (con abbattimento a filtro a secco o a velo d acqua); - i banchi con aspirazione sul piano o perimetrale. Queste soluzioni, che sono quelle proposte dalle riviste del settore con maggior frequenza, sono risultate spesso di scarsa efficacia sia per l insufficiente portata d aria degli impianti, sia per l inadeguatezza dei dispositivi di captazione (insufficiente velocità di cattura, posizione sottovento dell operatore, mascheramento del piano aspirante con il pezzo, ecc). A questi aspetti vanno aggiunte le errate modalità di conduzione messe in atto dagli utilizzatori (orientamento errato delle cappe di aspirazione delle polveri, intasamento dei filtri per carenze di manutenzione). 2

3 Il miglioramento degli impianti (senza determinarne la dismissione), è consistito nel: racchiudere in cofanature il piano dei banchi aspirati; vietare il ricircolo dell aria nei locali di lavoro dopo la filtrazione, soprattutto nella lavorazione del granito (silice cristallina); dotare le cabine orizzontali di paratie laterali e superiori in modo da contenere l operatore e il pezzo in lavorazione; utilizzare schermature mobili per ridurre la sezione aspirante delle cabine aumentandone così la velocità di cattura; utilizzare banchi girevoli, nelle cabine, per impedire il posizionamento sottovento dell operatore; applicare all impianto manometri differenziali, per la rilevazione dell intasamento dei filtri. INQUINAMENTO DA RUMORE Gli interventi preventivi presenti all atto del primo sopralluogo, erano pochi e consistevano soprattutto in: uso di DPI, separazioni delle lavorazioni rumorose, cabinatura dei telai tagliablocchi, impiego di dischi silenziati. L attuazione di ulteriori interventi insonorizzanti per le macchine, possibili soprattutto con l adozione di cabine fonoisolanti già largamente sperimentate nel settore, è risultata difficile e talvolta qualitativamente scarsa. Esiste quindi ancora un margine elevato di intervento, da attivare in particolare in occasione di acquisto di nuove macchine, di ampliamenti e di ristrutturazioni e soprattutto in occasione di manutenzioni ordinarie e straordinarie che vanno programmate e assicurate con continuità. COSA ABBIAMO REGISTRATO E CHE RISULTATI ABBIAMO RAGGIUNTO Durante l attività ispettiva il 26% delle aziende è risultato regolare per gli aspetti antinfortunistici (macchine/impianti e strutture), mentre solo un azienda era completamente in regola per gli aspetti d igiene del lavoro (rumore, aspirazione polveri). Sono state eliminate con prescrizioni 101 violazioni complete e gravi alle norme (che richiedono la comunicazione alla Magistratura). Questo ha riguardato il 74% delle aziende. Con altri verbali (di disposizione che non si inviano alla Magistratura) abbiamo richiesto invece il completamento o il miglioramento di aspetti già presenti, per un totale di 517 indicazioni di bonifica. Al 100% delle aziende sono state richieste integrazioni per gli aspetti organizzativi e gestionali previsti dal DLgs 626. Tabella n.1: carenze di prevenzione infortuni riscontrate con maggior frequenza Organi lavoratori non protetti (le % fanno riferimento al numero di macchine e non alle ditte) Aree di deposito non sicure 57% Vie di transito non sicure 50% Scale e postazioni di lavoro sopraelevate non protette Percentuali di macchine attrezzature o strutture in cui si è rilevata la carenza 1. tagliablocchi a filo 90% (una macchina è stata anche segnalata al Ministero delle attività produttive perché non conforme ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla Direttiva macchine. La Ditta produttrice ha dovuto regolarizzare quelle già vendute ed adeguare quelle di nuova costruzione) 2. frese (vari tipi ma in particolare a ponte) 80% 3. levigatrici, lucidatrici, lucidacoste 80% 4. torni 60% 35% 3

4 Tabella n. 2 carenze di igiene riscontrate con maggior frequenza Percentuali di aziende in cui si è rilevata la carenza Aspirazione polveri 97% Contenimento del rumore 64% Spogliatoi e bagni (struttura e pulizie) 42% Riscaldamento (insufficiente) 42% Tabella n. 3 carenze gestionali riscontrate con maggior frequenza Percentuali di aziende in cui si è rilevata la carenza Informazione dei lavoratori 64% Adozione DPI adeguati 60% Designazione squadre di emergenza 51% Dopo la prima ispezione, tutte le aziende sono state rivisitate per: 1. verificare la corretta attuazione delle bonifiche richieste; 2. eseguire rilievi per il rumore; 3. eseguire rilievi per il funzionamento delle aspirazioni (nella lavorazione del granito sono state richieste e verificate le misure delle polveri silicotigene). ACCERTAMENTI SANITARI PREVENTIVI E PERIODICI (ASPP) Sulla base dei dati inviati dalle aziende conosciamo gli indici di salute di 220 lavoratori. Ogni anno solo 20 ditte inviano i dati allo SPISAL. Cogliamo quest occasione per sollecitare l invio degli accertamenti eseguiti nel I RISULTATI DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE SI MISURANO COME RIDU- ZIONE PERMANENTE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI E DEGLI INFORTUNI INFORTUNI Lo SPISAL controlla le cause di tutti gli infortuni con prima prognosi maggiore o uguale a 20 giorni (da 1 a 4 casi annuali in questo comparto). Dei 37 casi analizzati: presentavano problemi di sicurezza (8 casi dovuti a metodi di lavoro errati, 3 di protezioni mancanti o inefficienti,1 di inadeguata disposizione di materiali) erano collegabili a comportamenti imprudenti (accatastamento di materiali scorretto o stazionamento in posizioni errate, non uso DPI, uso impropri di attrezzi) 3. le macchine più implicate sono gru (6 infortuni) muletti (2infortuni) seghe a nastro o circolari (3 infortuni) torni - mola utensile portatile (1 infortunio a testa). Dal 1999 al 2003 non sono accaduti infortuni dovuti a carenze alle norme antinfortunistiche che invece si sono ripresentati nel Permangono i casi legati a comportamenti dei lavoratori il che indica la necessità di formarli alla sicurezza ed esercitare un successivo controllo sul loro modo di operare. Sollecitiamo le aziende a mantenere monitorati l aspetto di sicurezza che ha dato luogo agli infortuni più gravi: la movimentazione e lo stoccaggio dei materiali 4

5 MALATTIE PROFESSIONALI Dal 1987 ad oggi abbiamo ricevuto 24 denunce per malattia professionale (23 riduzioni dell udito e una dermatite). Nel 2004 non abbiamo ricevuto denunce. PERCHÉ L'ATTENZIONE ALLA SICUREZZA DEVE CONTINUARE? L esperienza condotta in altri comparti produttivi con sopralluoghi eseguiti in ditte già ispezionate e regolarizzate, ha dimostrato che a distanza di tempo dal nostro intervento, l attenzione per le bonifiche eseguite cala, i rischi delle eventuali nuove lavorazioni non vengono valutati, alcune protezioni vengono tolte o inattivate e addirittura vengono fatte modifiche pericolose su nuove macchine inizialmente sicure. Se questo si verificasse anche nel vostro comparto, il lavoro comune fatto sino ad ora diverrebbe inutile. I livelli di igiene e sicurezza raggiunti dopo questo intervento, possono essere mantenuti solo con l impegno attento e costante delle vostre Aziende. Per ottenere questo risultato e per ridurre ulteriormente il rischio di infortuni e di malattie professionali, effettueremo interventi di rinforzo e supporto proseguendo l'attività di prevenzione con il seguente programma: 1. nuovi sopralluoghi in un campione di aziende per verificare che siano mantenute le caratteristiche di igiene e sicurezza e che l organizzazione per la gestione dell'igiene e della sicurezza in azienda funzioni; 2. ispezioni complete nelle aziende in cui si verificheranno infortuni; 3. controllo costante sull'immissione di nuove macchine sul mercato, perché avvenga secondo quanto previsto dalla direttiva europea (marcatura CE). Impedire che vengano immesse sul mercato macchine pericolose è un punto strategico per il nostro Servizio e per questo siamo disponibili a fornire assistenza in caso di dubbi sulle caratteristiche di igiene e sicurezza; 4. Iniziative di informazione e confronto, da condurre con aziende, parti sociali e tecnici consulenti, per aggiornare, applicare e mantenere nel tempo gli interventi concretamente fattibili, nel comparto lapideo, per ridurre l esposizione a rumore e polveri. CHE RISULTATI POTETE RAGGIUNGERE? Come risultato, ci attendiamo che, grazie alle informazioni e alle indicazioni fornite, (manuale, sopralluogo,verbali e questa stessa lettera), le Aziende integrino la sicurezza e l igiene sul lavoro con l attività produttiva e questo porti dapprima a: cambiamenti nei comportamenti di tutti gli interessati cambiamenti nell'organizzazione del lavoro migliorando i processi di produzione e come conseguenza immediata, al contenimento dei rischi lavorativi con: riduzione del numero di infortuni e malattie professionali (miglioramento nelle condizioni di salute e riduzione delle assenze) soddisfazione delle aziende e dei lavoratori. Augurando a tutti buon lavoro rimaniamo a disposizione per informazioni e consigli. Il Direttore del Servizio (Dott. Celestino Piz) 5

R e g i o n e L a z i

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