COMUNE DI SANTO STEFANO LODIGIANO

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1 COMUNE DI SANTO STEFANO LODIGIANO PROVINCIA DI LODI Codice ente DELIBERAZIONE N. 25 in data: Soggetta invio capigruppo COPIA VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE ADUNANZA STRAORDINARIA DI PRIMA CONVOCAZIONE - SEDUTA PUBBLICA OGGETTO: Approvazione Piano Finanziario relativo al servizio di gestione dei rifiuti (TARI) anno 2015 L anno duemilaquindici addì trenta del mese di maggio alle ore nella sala delle adunanze, previa osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge comunale e provinciale, vennero oggi convocati a seduta i Consiglieri Comunali. All'appello risultano: 1 - LODIGIANI MASSIMILIANO Presente 7 - LUCCHINI GLORIA Presente 2 - CURATI ENRICO Presente 8 - MINETTI MARIO Presente 3 - BARBIERI MATTEO Presente 9 - FASOLI BEATRICE Presente 4 - CRISTALLI STEFANO Presente 10 - CONORI GIAN MARIO Assente 5 - TANSINI TERESA Presente 11 - RIBONI ANGELO Presente 6 - CREMASCHI GIANFRANCO Presente Totale presenti 10 Totale assenti 1 Partecipa il Segretario Comunale Dott.sa M. Alessandra Pucilli il quale provvede alla redazione del presente verbale. Essendo legale il numero degli intervenuti, il Sig. Massimiliano Lodigiani, nella sua qualità di Sindaco, assume la Presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell'oggetto sopra indicato.

2 P A R E R I P R E V E N T I V I Delibera di C.C. n. 25 del PARERE DI REGOLARITA TECNICA Ai sensi degli artt. 49 c. 1 e 147 bis c. 1 del D.Lvo 267/2000 si esprime parere favorevole di regolarità tecnica attestante la regolarità e la correttezza dell azione amministrativa IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO F.to Rag. Antonella Braghieri PARERE DI REGOLARITA CONTABILE Ai sensi degli artt. 49 c. 1 e 147 bis c. 1 del D.Lvo 267/2000 si esprime parere favorevole di regolarità contabile. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO F.to Rag. Antonella Braghieri IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che: - l art. 1 c. 639 della legge 147 del , che ha istituito l imposta unica comunale (IUC), che si compone dell imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore sia dell utilizzatore dell immobile, e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell utilizzatore; - il comma 651 della legge 147/2003 prevede che il Comune nella commisurazione della tariffa tiene conto dei criteri determinati con il regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999 n. 158; - l art. 8 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 158, dispone che, ai fini delle determinazione della tariffa, i Comuni approvano il Piano Finanziario degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani, individuando in particolare i costi del servizio e gli elementi necessari alla relativa attribuzione della parte fissa e di quella variabile della tariffa, per le utenze domestiche e non domestiche; - le componenti dei costi sono definite nel DPR 158/99 che contiene le norme per l elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti; - la tariffa è composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti e da una quota rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti, al servizio fornito e all entità dei costi di gestione in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi; Che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 26 del , è stato approvato il Regolamento comunale per l applicazione tributo TARI e con successiva deliberazione di C.C. n. 24 del il suddetto Regolamento ha subito modificazioni;

3 Delibera di C.C. n. 25 del Viste le linee guida per la redazione del Piano Finanziario; Visto il Piano Finanziario relativo al servizio di gestione dei rifiuti TARI 2015, che si struttura in due nuclei tematici: - i profili tecnico-gestionali che illustrano il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti - i profili economico-finanziari che individuano i flussi di spesa, questi ultimi indispensabili per la determinazione della tariffa e che qui allegato diviene parte integrante e sostanziale del presente atto; Il consigliere Riboni osserva che i Costi amm. accertamento, riscossione, contenzioso rispetto ai costi dell anno precedente sono aumentati da ,00 ad e più in generale che il totale dei Costi comuni di gestione, in proporzione, sono più alti del costo del servizio di raccolta dei rifiuti; Il Sindaco risponde che è nell intenzione dell Amministrazione effettuare i controlli sulla riscossione della tassa, quando saranno adeguati i sistemi informatici; Ritenuto quindi di approvare il suddetto Piano Finanziario; Visti: - la legge 147 del il D.L. 16 del il DPR 27 aprile 1999 n il TUEL D.Lvo 267/2000 e smi; Preso atto dei pareri favorevoli sopra espressi, ai sensi dell art. 49 comma 1 del D.Lvo 267/2000; Ottenuto dal Segretario Comunale la valutazione consultiva in merito alla conformità del provvedimento alle norme vigenti ed allo Statuto Comunale, circa la competenza, la forma e la procedura, come richiesto dal Sindaco; Con voti 8 favorevoli e 2 contrari (Fasoli, Riboni), espressi in forma di legge DELIBERA 1) di approvare il Piano finanziario per l applicazione del tributo comunale sui rifiuti TARI 2015, che qui allegato diviene parte integrante e sostanziale del presente atto; 2) di dare atto che con successivo provvedimento si provvederà a determinare le tariffe per il 2015; 3) di delegare il Responsabile del Servizio Tributi ad inviare esclusivamente in via telematica, mediante inserimento del testo nell apposita sezione del Portale del Federalismo Fiscale, per la pubblicazione nel sito informatico di cui all art. 1 c. 3 del D.Lvo 36/98; 4) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, con separata votazione 8 favorevoli e 2 contrari (Fasoli, Riboni), stante l urgenza di dover provvedere, ai sensi del 4 c. art. 134 del Tuel D.Lvo 267/2000.

4 Letto, approvato e sottoscritto: Delibera di C.C. n. 25 del IL PRESIDENTE F.to Sig. Massimiliano Lodigiani IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.sa M. Alessandra Pucilli Pubblicata all albo pretorio di questo comune per 15 giorni consecutivi a partire da oggi. Addì, IL SEGRETARIO COMUNALE F.to Dott.sa M. Alessandra Pucilli Copia conforme all'originale, in carta libera, ad uso amministrativo. Addì, Il Segretario Comunale Il sottoscritto Segretario Comunale certifica che la suestesa deliberazione è divenuta ESECUTIVA in data.. per decorrenza del termine, ai sensi dell art comma 3 - e dell art comma 1 - del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, a seguito di pubblicazione all Albo Pretorio Comunale per 15 giorni consecutivi dal al Addì,.. IL SEGRETARIO COMUNALE Dott.sa M. Alessandra Pucilli

5 COMUNE DI SANTO STEFANO LODIGIANO PROVINCIA DI LODI PIANO FINANZIARIO RELATIVO AL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI TARI ANNO 2015 APPROVATO CON ATTO DELIBERATIVO DI CONSIGLIO COMUNALE N. 25 DEL

6 1 RIFERIMENTI NORMATIVI Visto il quadro particolarmente complesso, si ritiene opportuno riepilogare, almeno negli aspetti salienti, l evoluzione normativa che ha portato alla formulazione della nuova tariffa. 1.1 TARSU IN VIGORE SINO AL 2012 La tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani (TARSU) è stata istituita dalla legge n. 366, con la quale il Legislatore ha operato una completa revisione delle previgenti norme in materia di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani contenute nel T.U.F.L. (R.D. del n. 1175), il quale già prevedeva un corrispettivo per il ritiro e trasporto dei rifiuti domestici. Il tributo è stato revisionato con DPR n. 915 e ridisciplinato con D.Lvo 507 del A seguire ci sono stati altri provvedimenti modificativi: - il Decreto Ronchi D.Lvo 22 del (TARSU) - il DPR n. 158 (TIA) - l art. 238 del Codice Ambientale -D.Lvo 152/2006- (TIA2). In sintesi sino al il finanziamento del servizio rifiuti poteva essere attuato mediante tre tipologie di prelievo: TARSU TIA TIA2 1.2 TARES NEL 2013 Con il Decreto Salva Italia, D.L. 201 del , convertito con modificazioni mediante la legge 214 del e successivamente modificato dall art. 1 c. 387 della legge 228 del (legge di stabilità 2013) è stato istituito il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) a copertura dei costi relativi al servizio di igiene urbana e di altri servizi ad esso connessi, che a partire dal 1 gennaio 2013 è andato a sostituire integralmente la TARSU, o TIA, o TIA2. I c. 8 e 9 dell art. 14 del citato Decreto Salva Italia prevedono che il nuovo tributo sia corrisposto in base a tariffa riferita all anno solare e commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base dei criteri determinati dal DPR 158 del , recante le norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani. 1.3 IUC e relative componenti dal 2014 La TARES è stata abrogata dal comma 704 art. 1 legge 147 del (Legge di stabilità 2014) che ha stabilito l abrogazione dell art. 14 del decreto legge n. 201 convertito con modificazioni dalla legge 214 del Con i commi dal 639 al 705 dell art. 1 della legge 147 del è stata istituita l Imposta Unica Comunale (IUC) basata su due presupposti impositivi: - uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore - l altro collegato all erogazione e alla fruizione di servizi. La IUC è composta da: - IMU Imposta Municipale Propria componente patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili - TASI Tributo Servizi Indivisibili componente servizi, a carico sia del possessore sia dell utilizzatore dell immobile, per servizi indivisibili comunali - TARI Tributo Servizio Rifiuti componente servizi destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell utilizzatore.

7 Il comma 651 così recita Il Comune nella commisurazione della tariffa tiene conto dei criteri determinati con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 158 e il successivo comma 652 recita Il Comune, in alternativa ai criteri di cui al comma 651 e nel rispetto del principio chi inquina paga, sancito dall art. 14 della direttiva /CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del , relativa ai rifiuti, può commisurare la tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti. Le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea sono determinate dal Comune moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti, confermando la stesura di un Piano Finanziario conforme a quanto già normato con il DPR 158/99. Pertanto lo stesso impianto logico nella costituzione dei costi e nella determinazione delle tariffe adottato con la TARES a far data dall viene utilizzato anche per la TARI. 2 INTRODUZIONE AL PIANO FINANZIARIO 2.1 LINEE GUIDA DEL METODO TARIFFARIO SVILUPPATO ATTRAVERSO IL PRESENTE PIANO L art. 1 del DPR 158/99 si apre proclamando E approvato il metodo normalizzato per la definizione delle componenti di costo da coprirsi con le entrate tariffarie e per la determinazione della tariffa di riferimento relativa alla gestione dei rifiuti urbani. Il metodo è costituito da un complesso di regole, metodologie e prescrizioni per determinare, da un lato, i costi del servizio di gestione e dall altro, l intera struttura tariffaria applicabile alle varie categorie di utenza, in maniera tale che il gettito che ne deriva copra tutti i costi del servizio. La tariffa è composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimento per le opere e ai relativi ammortamenti e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all entità dei costi di gestione. La tariffa è poi articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica. La metodologia tariffaria si articola quindi sulle seguente fasi: 1. individuazione e classificazione dei costi del servizio 2. suddivisione dei costi tra fissi e variabili 3. ripartizione dei costi fissi e variabili in quote imputabili alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche 4. calcolo delle voci tariffarie, fisse e variabili, da attribuire alle singole categorie di utenze, in base alle formule e ai coefficienti indicati dal metodo. Il presente Piano finanziario redatto a norma dell art. 8 del DPR 158/99 e smi, si pone come strumento di base ai fini della determinazione della tariffa del servizio di gestione del ciclo di rifiuti urbani, sulla base dei principi sopra richiamati, con particolare riferimento alla corretta determinazione dei profili tariffari della TARI, nei suoi aspetti economici-finanziari. 2.2 LA POPOLAZIONE Il Comune di Santo Stefano Lodigiano è un Comune di piccole dimensioni,caratterizzato da uno scarso flusso turistico e da un tessuto produttivo di tipo agricolo. Abitanti Numero abitanti al = 1929 Numero abitanti al = 1944 Numero abitanti al = 1944 Le utenze domestiche

8 Numero utenze domestiche 2012 = 835 Numero utenze domestiche 2013 = 852 Numero utenze domestiche 2014 = 852 Le utenze non domestiche Numero utenze non domestiche 2012 = 47 Numero utenze non domestiche 2013 = 59 Numero utenze non domestiche 2014 = 47 Le famiglie residenti nel territorio comunale alla data del Popolazione 1944 Maschi 965 Femmine 979 Nuclei famigliari GLI OBIETTIVI DI FONDO Il Piano Finanziario costituisce lo strumento attraverso cui i Comuni definiscono la propria strategia di gestione dei rifiuti urbani ed è quindi necessario partire dagli obiettivi che il Comune di Santo Stefano Lodigiano si pone. 3.1 OBIETTIVO DI IGIENE URBANA L obiettivo è di migliorare il livello del contesto urbano in generale. 3.2 OBIETTIVO DI GESTIONE DEL CICLO DEI SERVIZI CONCERNENTI I RSU INDIFFERENZIATI Obiettivo per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti indifferenziati è di ridurre la quantità di prodotto indifferenziato da raccogliere, per il quale si devono sostenere costi sempre maggiori nel servizio di trasporto e smaltimento. 3.3 OBIETTIVI DI GESTIONE DEL CICLO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA La raccolta differenziata è un sistema di raccolta dei rifiuti che consente di raggruppare quelli urbani in base alla loro tipologia materiale, compresa la frazione organica umida, e di destinarli al riciclaggio, e quindi al riutilizzo di materia prima. Divisi a monte dai cittadini presso la loro abitazione e recuperati a domicilio dal Comune porta a porta vengono destinati ad impianti di trattamento dei rifiuti. Per l anno 2015 si intende mantenere il servizio porta a porta su tutto il territorio comunale, per le frazioni di carta, vetro e lattine, plastica e umido. Tutti i materiali della raccolta differenziata sono conferiti ad aziende specializzate che provvedono al recupero degli stessi. 3.4 OBIETTIVO ECONOMICO L obiettivo economico stabilito dalla normativa vigente per l anno 2015, che pertanto il Comune è tenuto a rispettare, è la copertura del 100% dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa pubblica ai sensi della vigente normativa ambientale. 3.5 OBIETTIVO SOCIALE Miglioramento del grado di soddisfazione dei cittadini in termini di qualità percepita del servizio, agevolazioni per l utenza domestica, modalità di riscossione semplificate.

9 Le modalità di gestione dovrebbero consentire di: - agevolare il conferimento dei rifiuti - mantenere una buona assistenza per gli utenti ai centri di raccolta comunali durante le operazione di scarico. 4 IL MODELLO GESTIONALE La gestione del servizio di igiene urbana è affidata alla ditta Linea Gestioni, la quale opera con proprie strutture operative e decisionali e conferisce i rifiuti indifferenziati prevalentemente all impianto di Montanaso Lombardo (Lo) e Fombio (Lo). Le procedure tecnico-organizzative di verifica del servizio sono a carico del Comune. 4.1 IL SISTEMA ATTUALE DI RACCOLTA E SMALTIMENTO La raccolta differenziata è la tipologia adottata dal Comune, secondo le modalità qui di seguito illustrate. Il servizio viene svolto, porta a porta, nel seguente modo: - ritiro dell umido due volte alla settimana - ritiro del secco una volta alla settimana - ritiro della carta una volta ogni 15 gg. - ritiro del vetro e dell alluminio ogni 15 gg. - ritiro della plastica ogni 15 gg. La piazzola ecologica è aperta: - giovedì dalle 10 alle 12 - sabato dalle 14 alle 17. Lo spazzamento meccanizzato delle vie centrali del paese viene svolto 1/2 volte all anno dalla ditta già affidataria del servizio, su richiesta diretta del Comune. Nella piazzola ecologica è possibile smaltire i rifiuti urbani e assimilabili agli urbani, es: - componenti elettronici - pile e batterie - oli vegetali e minerali - legno - scarti vegetali - materiale informatico - rifiuti RAEE - ferro - inerti - carta e cartone - ingombranti - vernici - ecc. In paese si trovano anche contenitori per la raccolta dei farmaci e delle pile scadute. 4.2 ALTRI SERVIZI Il Comune provvede ad erogare altri servizi, quali: - lo svuotamento dei cestini porta rifiuti dislocati sul territorio comunale - lo spazzamento manuale delle strade - la fornitura di sacchetti per la raccolta dell umido e per la raccolta della plastica consegnati a tutte le famiglie residenti nel Comune, una volta all anno

10 - manutenzione ordinaria e straordinaria dei contenitori adibiti al pubblico servizio non affidati al singolo utente - redazione e distribuzione calendario annuale del servizio di raccolta 5 IL PROSPETTO ECONOMICO-FINANZIARIO La tariffa è determinata secondo quanto disposto dall art. 14 del D.L. 201/2011 e smi, dal DPR 158/1999 e dal vigente Regolamento comunale che disciplina il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. La metodologia tariffaria si articola nelle seguenti fasi fondamentali: - individuazione e classificazione dei costi del servizio - suddivisione dei costi fissi e variabili - ripartizione dei costi fissi e variabili in quote imputabili alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche - calcolo delle voci tariffarie, fisse e variabili, da attribuire alle singole categorie di utenze, in base alle formule e ai coefficienti indicati dal metodo. La tariffa così determinata deve essere poi maggiorata del tributo provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell ambiente di cui all art. 19 del decreto legislativo 504 del e ai sensi dell art. 14 c. 28 del D.L. 201/2011 e smi. 5.1 INDIVIDUAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI COSTI DEL SERVIZIO L art. 2 c. 2 del DPR 158/99 sancisce il principio di obbligatoria e integrale copertura di tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti, principio ribadito dal c. 11 dell art. 14 d.l. 201/2011. Il punto 2 all. 1 DPR158/99 individua i costi da inserire nel Piano Economico Fianziario (PEF). Tabella 1 - Classificazione dei costi da coprire con la tariffa Costi operativi di gestione CG Costi comuni CC Costi d uso capitale CK Costi di gestione rsu e indifferenziati CGIND: - costi amministrativi CARC - ammortamenti Amm. - costi spezzamento e lavaggio strade e - costi generali di gestione CGG - accantonamenti Acc. piazze pubbliche CSL - cosi comuni diversi CCD - remunerazione capitale investito R - costi di raccolta e trasporto rsu CRT - costi trattamento e smaltimento rsu CTS - altri costi AC Costi di gestione raccolta differenziata CGD: - costi raccolta differenz. per materiale CRD - costi di trattamento e riciclo CTR I COSTI DI GESTIONE (CG) Sono generati dalle attività che compongono direttamente il servizio di gestione dei rifiuti: - raccolta, trasporto e smaltimento - spazzamento strade - la gestione dei rifiuti di qualsiasi natura o provenienza, giacenti sulle strade o aree pubbliche, o aree private soggette ad uso pubblico - rifiuto del verde pubblico e aree cimiteriali - rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni e da altre attività cimiteriali. I COSTI COMUNI (CC)

11 L allegato 1 punto 2.2 DPR 158/99 ricomprende nei costi comuni: - i costi amministrativi (accertamento, riscossione, contenzioso (CARC); i costi di personale purché inerenti a tale attività, i compensi per consulenze, l acquisto di beni e servizi da terzi; - i costi generali di gestione (CGG) quali costi del personale impiegato nella gestione dei rifiuti, per la quota non imputabile ai costi operativi di gestione; - i costi comuni diversi (CCD) es: costi per studi e consulenze non inseribili nei costi operativi o nei costi amministrativi CARC, il fondo rischi crediti, i crediti inesigibili, gli interessi passivi. I COSTI DEL CAPITALE (CK) L all. 1 punto 2.2 DPR 158/99 ricomprende nei costi d uso del capitale: a) gli ammortamenti (Amm.); b) gli accantonamenti (Acc.) c) la remunerazione del capitale investito (R) RIDUZIONI E AGEVOLAZIONI Le riduzioni e agevolazioni comportano in generale un minor introito da tariffa. Va peraltro operata una netta distinzione tra le prime e le seconde, perché diversa è l incidenza sul PEF. - Riduzioni Rientrano in senso stretto quegli abbattimenti della misura tariffaria rispetto all ammontare ordinario da applicare a talune fattispecie che presentano una minor attitudine a produrre rifiuti o comunque a fruire del pubblico servizio di gestione dei rifiuti (ipotesi previste ai c. 15, 16 e 18 dell art. 14 d.l. 201/2011), ossia: c. 15 riduzioni tariffarie previste dal regolamento TARI c. 16 riduzione della tariffa per le zone in cui non è effettuata la raccolta determinata in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta di fatto servita c. 18 riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti assimilabili che il produttore dimostri di aver avviato al recupero. Il minor gettito che ne deriva non deve essere controbilanciato da entrate diverse dai proventi del tributo, cosicché per assicurare l integrale copertura dei costi, il minor gettito, suddiviso in quote fisse e variabili, deve essere inserito tra i costi PEF. - Agevolazioni Riduzioni ed esenzioni atipiche deliberate dal Consiglio Comunale ai sensi del c. 19. Devono essere iscritte nel bilancio comunale come autorizzazioni di spesa e la relativa copertura è assicurata da risorse derivanti dalla fiscalità generale dell Ente. Possono essere inserite nel PEF purché controbilanciate da eguale contributo a carico del Comune. Le riduzione e le agevolazioni vengono stabilite dal Regolamento TARI. 5.2 SUDDIVISIONE DEI COSTI TRA FISSI E VARIABILI COSTI FISSI Il metodo tariffario opera una successiva ripartizione in due grandi categorie: a) costi fissi o relativi alle componenti essenziali del servizi: - costi di spezzamento e di lavaggio delle strade ed aree pubbliche CSL - costi per attività di accertamento, riscossione e contenzioso CARC - costi generali di gestione CGG, tra cui almeno la metà del costo del personale - costi diversi CCD

12 - altri costi AC - costi d uso del capitale CK COSTI VARIABILI b) costi variabili - costi di raccolta e trasporto relativi ai rifiuti indifferenziati CRT - costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati CTS - costi di raccolta differenziata per materiale CRD - costi di trattamento e riciclo, al netto delle entrate dal recupero di materiali ed energia dai rifiuti CTR La restante quota non inferiore al 50% dei costi del personale va imputata ai costi generali di gestione CGG. 6 LE TARIFFE 6.2 RIPARTIZIONE DEI COSTI TRA LE UTENZE DOMESTICHE E NON DOMESTICHE I costi fissi e variabili sono ripartiti in due macrocategorie di utenze domestiche e non domestiche: Costi variabili CV: in Costi variabili domestiche CVd e Costi variabili non domestiche CVnd Costi fissi CF: in Costi fissi domestiche CFd e Costi fissi non domestiche CFnd. Le utenze domestiche sono costituite soltanto dalle abitazioni familiari. Le utenze non domestiche ricomprendono tutte le restanti utenze (art. 16 DPR 158/99). Le utenze domestiche sono suddivise in 6 categorie in relazione al numero degli abitanti. Le utenze non domestiche sono differenziate in relazione all attività svolta, individuandosi 21 tipologie nei Comuni fino a 5000 abitanti. La ripartizione dei costi tra le due macrocategorie di utenze deve avvenire secondo criteri razionali, si potrà ricorrere a rilevazioni statistiche relative alla specifica realtà comunale o realtà similari. E possibile una determinazione per differenza fondata sulla conoscenza della produzione globale annua dei rifiuti e sulla produzione riferita all insieme delle utenze domestiche e non domestiche. Il principio di piena copertura dei costi implica che la riduzione riconosciuta alle utenze domestiche debba essere addebitata alle utenze non domestiche, aggiungendola ai costi variabili di queste ultime. 6.3 CRITERI GENERALI PER LA RIPARTIZIONE DEI COSTI L art. 14 c. 11 d.l. 201/2011 prevede che la tariffa è composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio. L importo addebitato al singolo utente è pertanto dato dalla somma di due componenti: - parte fissa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti - parte variabile rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all entità dei costi di gestione. Il Comune di Santo Stefano Lodigiano che non ha sperimentato tecniche di calibratura individuale rapporterà la parte variabile a un quantitativo medio di rifiuto prodotto (art. 14 c. 9 d.l. 201/11). 6.4 LA DETERMINAZIONE DEI COEFFICIENTI K

13 La determinazione delle tariffe relative alle utenze domestiche si fonda su coefficienti Ka (per la parte fissa) e Kb (per la parte variabile), il cui valore dipende dalle dimensioni del Comune (sotto i 5000 abitanti) e dalla collocazione dell ente nelle tre macroregioni Nord, Centro e Sud (Nord). Il coefficiente Ka è individuato in misura fissa in ragione della popolazione e all ubicazione (Tab 1); il parametro Kb è invece proposto in range delimitati all interno di valori minimi e massimi (Tab.2). Analogamente per le utenze non domestiche la tariffa dipende da coefficienti di produzione potenziale Kc (per la parte fissa) e da intervalli di produzione Kd (per la parte variabile) entrambi determinati in range compresi tra un massimo e un minimo (Tabelle 3 e 4). 6.5 LA QUOTA FISSA DELLE UTENZE DOMESTICHE Le tariffe unitarie relative alla quota fissa delle utenze domestiche, espresso in /mq. e da applicare alla superficie imponibile, sono differenziate in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare (punto 4.1 all. 1 DPR 158/99) 6.6 LA QUOTA VARIABILE DELLE UTENZE DOMESTICHE Le tariffe relative alla quota fissa delle utenze domestiche non si rapportano alla superficie, ma sono espresse in cifra fissa e differenziate in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare (punto 4.2. all. 1 DPR 158/99) 6.7 LA QUOTA FISSA DELLE UTENZE NON DOMESTICHE Le tariffe unitarie relative alla quota fissa delle utenze domestiche, espresso in /mq e da applicare alla superficie imponibile, sono differenziate in relazione alla tipologia di attività svolta (punto 4.3. all. 1 DPR 158/99). Le superfici imponibili vanno determinate: - in relazione all anno di riferimento, e quindi si tratta di dati stimati - al netto delle superfici non imponibili, in quanto non produttive di rifiuti o produttive di regola di rifiuti non conferibili al pubblico servizio. Utenze giornaliere La tariffa per tali utenze (es: banchi di mercato) è determinata in base alla tariffa annuale del tributo, rapportata al giorno, maggiorata di un importo percentuale non superiore al 100%. 6.8 LA QUOTA VARIABILE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE Le tariffe unitarie relative alla quota fissa delle utenze non domestiche espresso in /mq. e da applicare alla superficie imponibile, sono anch esse differenziate in relazione alla tipologia di attività svolta, 6.9 APPROVAZIONE DELLE TARIFFE E ADEMPIMENTI FORMALI L art. 14 c. 23 d.l. 201/11, demanda al Consiglio Comunale l approvazione delle tariffe TARI, da effettuare entro il termine fissato da norme statali per l approvazione del bilancio di previsione. La delibera tariffaria deve essere pubblicata all Albo Pretorio per 15 gg. consecutivi e inviata esclusivamente per via telematica, mediante inserimento nell apposita sezione del Portale del Federalismo Fiscale, per la pubblicazione nel sito informatico di cui all art. 1 c. 3 del D.Lvo 360/98 e smi.

14 PIANO FINANZIARO PROFILO TECNICO-GESTIONALE In virtù di quanto sopra dettagliato, qui di seguito si descrivono i principali aspetti della gestione dei rifiuti nel Comune di Santo Stefano Lodigiano, allo scopo di fornire un quadro comprensibile delle voci di costo che andranno a comporre il Piano Finanziario. Dal MUD 2014 sono reperibili le quantità di rifiuti raccolti, che qui in sintesi si elencano: RACCOLTA NON DIFFERENZIATA Rifiuti urbani non differenziati Ton. 183,273 RACCOLTA DIFFERENZIATA Carta e cartone Ton. 52,980 Rifiuti biodegradabili di cucine e mense Ton. 92,880 Oli e grassi commestibili Ton. 0,400 Oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce Ton. 0,100 Vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose Ton. 0,400 Vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce Ton. 0,630 Medicinali diversi da quelli di cui alla voce Ton. 0,219 Legno diverso da quello di cui alla voce Ton. 2,340 Metallo Ton. 12,030 Rifiuti biodegradabili Ton. 81,450 Rifiuti ingombranti Ton. 60,840 Imballaggi in carta e cartone Ton. 21,680 Imballaggi in plastica Ton. 26,680 Imballaggi in legno Ton. 24,650 Imballaggi in vetro Ton. 91,360 Toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce Ton. 0,120 Pneumatici fuori uso Ton. 1,520 Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e Ton. 79,760 Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati Ton. 0,050 Rifiuti RAEE: Apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi Ton. 1,430 Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e contenenti componenti pericolosi Ton. 2,712 Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce , e Ton. 6,090 Batterie e accumulatori di cui alle voci , e nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie Ton. 0,230 Batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce Ton. 0,286

15 TOTALE RIFIUTI RACCOLTI, TRASPORTATI E SMALTITI NELL ANNO 2014 TONNELLATE 744,11 di cui: - DIFFERENZIATI Tonnellate 560,837 pari al 75,37% - NON DIFFERENZIATI Tonnellate 183,273 pari al 24,63% Strutture e mezzi utilizzati per il servizio sono di proprietà della ditta appaltatrice. Il contratto in essere per la gestione del servizio di igiene urbana scade nel Consuntivi di gestione Costo del servizio Anno Anno Anno Proventi da TARSU/TARES/TARI Anno (TARSU) Anno (TARES) Anno (TARI) TABELLA 1 (Ka) COMUNI CON POPOLAZIONE INFERIORE A 5000 ABITANTI Ka Coefficiente di adattamento per superficie e numero dei componenti del nucleo familiare NORD CENTRO SUD Componenti 1 0,80 0,86 0,81 Componenti 2 0,94 0,94 0,94 Componenti 3 1,05 1,02 1,02 Componenti 4 1,14 1,10 1,09 Componenti 5 1,23 1,17 1,10 Componenti 6 o più 1,30 1,23 1,06 TABELLA 2 (Kb) Kb Coefficiente proporzionale di produzione per numero dei componenti del nucleo familiare Componenti del nucleo familiare Minimo Massimo Medio 1 0,6 1 0,8 2 1,4 1,8 1,6 3 1,8 2, ,2 3 2,6 5 2,9 3,6 3,2 6 o più 3,4 4,1 3,7

16 TABELLA 3 (Kc) Coefficienti per l attribuzione della parte fissa della tariffa alle utenze non domestiche Per i Comuni fino a 5000 abitanti Coefficienti potenziale di produzione NORD MEDIA NORD CENTRO SUD min-max 50% min-max min-max 1 Musei,biblioteche,scuole,associazioni luoghi di culto 0,32-0,51 0,42 0,34-0,66 0,29-0,52 2 Campeggi,distributori carburante 0,67-0,80 0,74 0,70-0,85 0,44-0,74 3 Stabilimenti balneari 0,38-0,63 0,51 0,43-0,62 0,66-0,75 4 Esposiz.,autosaloni, magazzini, depositi 0,30-0,43 0,37 0,23-0,49 0,34-0,52 5 Alberghi con ristorante 1,07-1,33 1,2 1,02-1,49 1,01-1,55 6 Alberghi senza ristorante 0,80-0,91 0,86 0,65-0,85 0,85-0,99 7 Case di cura e riposo 0,95-1,00 0,98 0,93-0,96 0,89-1,20 8 Uffici,agenzie,studi professionali 1,00-1,13 1,07 0,76-1,09 0,90-1,05 9 Banche ed istituto di credito 0,55-0,58 0,57 0,48-0,53 0,44-0,63 10 Negozi abbigliamento, calzature, * libreria,cartoleria,ferramenta e altri beni durevoli 0,87-1,11 0,99 0,86-1,10 0,94-1,16 11 Edicola,farmacia,tabaccaio,plurilicenze 1,07-1,52 1,30 0,86-1,20 1,02-1,52 12 Attività artigianali tipo botteghe (falegname,idraulico,fabbro,elettricista, parrucchiere) 0,72-1,04 0,88 0,68-1,00 0,78-1,06 13 Carrozzeria,autofficina,elettrauto 0,92-1,16 1,04 0,92-1,19 0,91-1,45 14 Attività industriali con capannoni di produzione 0,43-0,91 0,67 0,42-0,88 0,41-0,86 15 Attività artigianali di produzione beni specifici 0,55-1,09 0,82 0,53-1,00 0,67-0,95 16 *Ristoranti,trattorie,osterie,pizzerie 4,84-7,42 6,13 5,01-9,29 5,54-8,18 17 Bar,caffè,pasticceria 3,64-6,28 4,96 3,83-7,33 4,38-6,32 18 Supermercato,pane e pasta,macelleria, salumi e formaggi,generi alimentari 1,76-2,38 2,07 1,91-2,66 0,57-2,80 19 Plurilicenze alimentari e/o miste 1,54-2,61 2,08 1,13-2,39 2,14-3,02 20 *Ortofrutta,pescherie,fiori e piante 6,06-10,44 8,25 6,58-10,89 0,34-10,88 21 Discoteche,night club 1,04-1,64 1,34 1,00-1,58 1,02-1,75 Punto 10 per utenze giornaliere 1,98 Punto 16 per utenze giornaliere 12,26 Punto 20 per utenze giornaliere 16,50

17 TABELLA 4 (Kd) Intervalli di produzione kg/m2 anno per l attribuzione della parte variabile della tariffa alle utenze non domestiche Comuni fino a 5000 abitanti Kd Coefficiente di produzione Kg/m2 anno NORD MEDIA NORD CENTRO SUD min-max 50% min-max min-max 1 Musei,biblioteche,scuole,associazioni luoghi di culto 2,60-4,20 3,40 2,93-5,62 2,54-4,55 2 Campeggi,distributori carburante 5,51-6,55 6,03 5,95-7,20 3,83-6,50 3 Stabilimenti balneari 3,11-5,20 4,16 3,65-5,31 5,80-6,64 4 Esposiz.,autosaloni, magazzini, depositi 2,50-3,55 3,03 1,95-4,16 2,97-4,55 5 Alberghi con ristorante 8,79-10,93 9,86 8,66-12,65 8,91-13,64 6 Alberghi senza ristorante 6,55-7,49 7,02 5,52-7,23 7,51-8,70 7 Case di cura e riposo 7,82-8,19 8,01 7,88-8,20 7,80-10,54 8 Uffici,agenzie,studi professionali 8,21-9,30 8,76 6,48-9,25 7,89-9,26 9 Banche ed istituto di credito 4,50-4,78 4,64 4,10-4,52 3,90-5,51 10 Negozi abbigliamento, calzature, * libreria,cartoleria,ferramenta e altri beni durevoli 7,11-9,12 8,12 7,28-9,38 8,24-10,21 11 Edicola,farmacia,tabaccaio,plurilicenze 8,80-12,45 10,63 7,31-10,19 8,98-13,34 12 Attività artigianali tipo botteghe (falegname,idraulico,fabbro,elettricista, parrucchiere) 5,90-8,50 7,20 5,75-8,54 6,85-9,34 13 Carrozzeria,autofficina,elettrauto 7,55-9,48 8,52 7,82-10,10 7,98-12,75 14 Attività industriali con capannoni di produzione 3,50-7,50 5,5 3,57-7,50 3,62-7,53 15 Attività artigianali di produzione beni specifici 4,50-8,92 6,71 4,47-8,52 5,91-8,34 16 *Ristoranti,trattorie,osterie,pizzerie 39,67-60,88 50,28 42,56-78,93 48,74-71,99 17 Bar,caffè,pasticceria 29,82-51,47 40,65 32,52-62,31 38,50-55,61 18 Supermercato,pane e pasta,macelleria, salumi e formaggi,generi alimentari 14,43-19,55 16,99 16,20-22,57 5,00-24,68 19 Plurilicenze alimentari e/o miste 12,59-21, ,60-20, ,55 20 *Ortofrutta,pescherie,fiori e piante 49,72-86,50 67,66 55,94-92,55 3,00-95,75 21 Discoteche,night club 8,56-13,45 11,01 8,51-13,42 8, Punto 10 per utenze giornaliere 16,24 Punto 16 per utenze giornaliere 100,56 Punto 20 per utenze giornaliere 135,32

18 COMUNE DI SANTO STEFANO LODIGIANO (LO) PIANO FINANZIARIO TARI 2015 AI SENSI DEL DPR 158/99 PROFILO ECONOMICO-FINANZIARIO Anno di determinazione della tariffa 2015 Area geografica NORD Numero abitanti al = 1944 Rifiuti complessivi prodotti in Tonn = 744,11 % di copertura tariffaria 100% % costi fissi / variabili delle utenze domestiche 90% Costi operativi di gestione previsti per l anno 2015 CG Costi spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche CSL.- - Costi raccolta e trasporto RSU CRT.- - Costi trattamento e smaltimento RSU CTS Altri costi AC.- - Costi di raccolta differenziata per materiale CRD Costi di trattamento e riciclo (al netto dei proventi di vendita ) CTR.- Costi comuni di gestione previsti per l anno 2015 CC Costi. amm. accertamento, riscossione, contenzioso CARC Costi generali di gestione CGG Costi comuni diversi CCD.- Costi d uso del capitale previsti per l anno 2015 CK.- - Ammortamenti Amm.- - Accantonamenti Acc.- - Remunerazione del capitale investito R.- TOTALE Gettito della tariffa dell anno 2015 Tn Gettito della parte fissa della tariffa dell anno 2015 TFn Gettito della parte variabile della tariffa dell anno 2015 TVn

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