UNA CARTOGRAFIA PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI BENI CULTURALI : IL CASO DELLA TUNISIA. Siti storici e archeologici
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- Pio Bernardini
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1 UNA CARTOGRAFIA PER LA RAPPRESENTAZIONE DEI BENI CULTURALI : IL CASO DELLA TUNISIA Agosto 1998 Siti storici e archeologici La presente comunicazione prende le mosse dal progetto Gestion du patrimoine culturale de la Tunisie per la costituzione di un primo nucleo di dati informatizzati sul patrimonio storico ed archeologico a partire dalla ricognizione dei monumenti vincolati in tutto il paese. Gli standard catalografici utilizzati sono quelli stabiliti dal Consiglio d Europa. I lavori sono iniziati a settembre del 1997 : ad un anno di distanza i dati sono in fase di in organizzazione per l archiviazione e la realizzazione di una banca dati informatica supportata da un sistema informativo geografico. Sono stati visitati e schedati 300 siti per un totale di ca monumenti con la realizzazione di ca foto e immagini di fonti archivistiche (foto storiche, mappe, cartografia, foto aeree, testi fondamentali, ecc.) per un totale di 100 CD rom. Al Ministero della Cultura tunisino sarà consegnata una biblioteca cartacea composta da trecento dossier, uno per ogni sito, e una banca dati elettronica (schede, foto e carte) di facile uso per la gestione dell inventario del patrimonio storico-archeologico PRODOTTI UTILIZZATI E FORMATO DEI DATI. Le attività di caricamento dati sia di tipo grafico che alfanumerico vengono effettuate con i seguenti strumenti informatici: Access viene utilizzato per caricare tutti i dati alfanumerici, relativi alle schede di rilievo, sotto forma di tabelle strutturate secondo uno schema predefinito. Autocad viene utilizzato per produrre qualsiasi banca dati di tipo geometrico. ArcView viene utilizzato per creare le banche dati del sistema informativo territoriale (S.I.T.) dei beni storici ed artistici. Gli strumenti software utilizzati consentono di generare file strutturati, e disponibili, già come file di acquisizione, in formati standard di mercato che sono: MDB per Access, DXF e DWG per Autocad, ShapeFile per ArcView. TIF e TFW per le cartografie acquisite sotto forma di immagini raster. JPG e TIF per le immagini fotografiche. ACQUISIZIONE DATI. L acquisizione dei dati si suddivide in: - creazione di tabelle strutturate, secondo un tracciato concordato, che classificano in modo logico tutti gli elementi che fanno parte del rilievo; - creazione di una cartografie raster a copertura del territorio nazionale tunisino e di una cartografia vettoriale con indicati tutti i temi facenti parte del S.I.T. integrato; - acquisizione delle immagini fotografiche abilitando chiavi di riconoscimento. CREAZIONE DELLE TABELLE Le tabelle alfanumeriche sono il frutto di una attività di data entry direttamente collegata alle schede descrittive realizzate durante l attività di rilievo dei beni sul territorio. Questa attività viene realizzata in access e produce un archivio di data base in formato MDB. L archivio prodotto è
2 strutturato un modo tale da garantire qualsiasi tipo di relazione logica indicata nel progetto, e in particolare consente il legame dei vari data base con i relativi oggetti cartografati. CREAZIONE DELLA CARTOGRAFIA. Il rilevo e la corretta collocazione degli oggetti che sono bene culturale impongono la suddivisione degli elementi cartografici in due categorie che sono: - cartografia raster, - cartografia vettoriale CARTOGRAFIA RASTER. È composta, per il momento, da 12 carte restituite ad una scala 1: ed acquisite a toni di grigio con un dettaglio di 800 dpi memorizzati successivamente a 150 dpi. La cartografia raster, come è noto, non consente di gestire nessun tipo interrogazione logica, è comunque parte grafica del sistema informativo ed è inquadrata nel sistema di riferimento cartografico U.T.M. (Mercatore). CARTOGRAFIA VETTORIALE DI TIPO AMMINISTRATIVO. La cartografia vettoriale di tipo amministrativo si integra sovrapponendosi a quella raster, con la quale va a formare il piano cartografico del territorio. La cartografia vettoriale, a differenza di quella raster, è parte attiva del S.I.T., di conseguenza ogni tema generato ha disponibile una tabella strutturata per campi, all interno della quale ogni oggetto viene descritto in modo dettagliato. La cartografia vettoriale che costituisce il nostro S.I.T. si suddivide in: - Cartografia Amministrativa. - Cartografia dei beni culturali. CARTOGRAFIA AMMINISTRATIVA. La cartografia amministrativa viene rappresentata da elementi sia di tipo areale che di tipo puntuale dove: - gli elementi areali individuano i confini dei limiti amministrativi di Stato e di Governorat; - gli elementi puntuali individuano i testi che descrivono i toponimi presenti in cartografia; ciò consente di agevolare qualsiasi tipo di ricerca cartografia, basando lo spostamento e la relativa individuazione della località ad interrogazioni logiche eseguite tramite query. L acquisizione numerica avviene in formato DWG (AutoCAD), utilizzando tutti le funzioni che il prodotto fornisce, collocando tutti gli elementi geometrici che lo compongono nei livelli CONFINESTATO, CONFINEGOVERNORAT e TOPONIMO. CARTOGRAFIA DEI BENI CULTURALI. La cartografia amministrativa viene rappresentata da elementi sia di tipo areale che puntuale dove: 1. gli elementi areali individuano i confini delle zone di interesse storico ed artistico (nello specifico sono i siti, i complessi e i monumenti storici e archeologici); 2. gli elementi puntuali individuano e collocano i monumenti che sono stati catalogati. LIMITE DI SITO. È una rappresentazione fittizia del perimetro che racchiude tutti i complessi e monumenti che sono contenuti all interno di un sito. Non essendo disponibile il reale perimetro viene rappresentata in modo convenzionale da una finestra rettangolare che comprende tutti gli elementi contenuti nel sito. L acquisizione numerica avviene in formato DWG e consiste nel disegnare il poligono e il relativo testo, nel livello SITO. Il testo contenuto all interno del poligono è il
3 codice identificativo del sito. Nel S.I.T. viene creato uno shapefile, contenente un numero di aree pari al numero di siti rilevati, che viene chiamato SITO. Ogni area che identifica un sito ha, all interno del S.I.T., associato il relativo codice identificativo che consente di relazionare l oggetto grafico con le relative schede alfanumeriche definite in fase di rilievo. LIMITE DI COMPLESSO. Si trova sempre all interno di un sito ed è materializzato dal suo perimetro; tale area racchiude tutti i monumenti che hanno caratteristiche simili, o comunque riconducibili ad un unica entità logica. Non essendo disponibile il reale perimetro il complesso viene rappresentata in modo convenzionale da una finestra rettangolare che comprende tutti gli elementi contenuti nel complesso. L acquisizione numerica avviene in formato DWG e consiste nel disegnare il poligono e il relativo testo, nel livello COMPLESSO. Nel S.I.T. viene creato uno shapefile, contenente un numero di aree pari al numero di complessi rilevati, che viene chiamato COMPLESSO. Ogni area che identifica un complesso ha, all interno del S.I.T., associato il relativo codice identificativo che consente di relazionare l oggetto grafico con le relative schede alfanumeriche definite in fase di rilievo. INDIVIDUAZIONE DEL MONUMENTO. È una rappresentazione del monumento in base alla sua collocazione nel sito. L acquisizione numerica avviene in formato DWG e consiste nel disegnare un simbolo, con associato un attributo descrittivo, nel livello MONUMENTO. Nel S.I.T. viene creato uno shapefile, contenente un numero di simboli pari al numero di monumenti rilevati, che viene chiamato MONUMENTO. Ogni punto che identifica un monumento ha associato il relativo codice identificativo come attributo: ciò consente di relazionare l oggetto grafico con le relative schede alfanumeriche definite in fase di rilievo. 1 DATA BASE PRODOTTI E RELATIVE RELAZIONI Le schede site, ensemble e monument sono quelle primarie ed individuano in modo univoco gli oggetti rilevati e riportati in cartografia; Ognuno di questi oggetti può avere ulteriori informazioni di tipo descrittivo e sono riportate in altre tabelle (sotto-schede) collegate a quella principale attraverso relazioni di tipo logico. La sotto scheda Documentation indica, per ogni tipo di tabella primaria, i documenti che sono ad essa associati; nello specifico: archivi, bibliografie, disegni e foto (fiches). Tutte le tabelle che fanno parte del data base alfanumerico hanno, nel caso sia stato possibile eseguire delle normalizzazioni, condizionato il riempimento dell informazione a una serie di vocaboli predefiniti (dizionari). CREAZIONE DEGLI ARCHIVI Il sistema informativo territoriale viene creato avvalendosi di tutti i file: grafici e tabelle, generati durante l attività di caricamento dati. La possibilità di avvalersi di una cartografia perfettamente georeferenziata ed in coordinate assolute consente di ottenere una base di lavoro riqualificata in scala 1:1 al netto degli errori consentiti dalla precisione della carta di acquisizione Questa situazione ci consente di operare in modo assolutamente libero sapendo che, qualsiasi tipo di operazione venga eseguita su questa cartografia, si avvale di distanze e misure che tendono a valori assoluti e reali. TEMATISMI Il sistema informativo parte dal presupposto che qualsiasi oggetto grafico venga inserito all interno del relativo tematismo cartografico, automaticamente generi una scheda informativa di tipo alfanumerico entro la quale vengono indicate tutte le caratteristiche descrittive dell oggetto
4 grafico. La creazione di un tematismo grafico con associate informazioni tabellari di tipo descrittivo vengono chiamati TEMI. Ogni tabella collegata ad un tema può essere relazionata ad un infinito numero di altri data base attraverso una serie di collegamenti di tipo relazionale. Ad ogni oggetto grafico possono essere inoltre associati un alto numero di fotografie digitali, di disegni CAD, di filmati digitali e di testi disponibili sotto forma di file. La costruzione della banca dati grafica ed alfanumerica parte dal presupposto che qualsiasi informazione, indipendentemente dalla sua provenienza e dal suo utilizzo, non deve mai essere duplicata. Per questo motivo è necessario attivare tutti i motori di analisi e di ricerca al fine di garantire il riconoscimento delle relazioni esistenti tra i vari temi che costituiscono il S.I.T. Il sistema informativo è composto da una serie di tematismi, dove ognuno di essi ha associate le sole informazioni che lo identificano e lo rappresentano; qualsiasi altro tipo di relazione tra temi di origine diversa viene gestita nei seguenti modi: - di tipo logico, - di tipo geometrico. RELAZIONE DI TIPO LOGICO. Consiste nel collegare, attraverso una serie di relazione, il data base alfanumerico agli oggetti cartografici con altri di diversa provenienza. RELAZIONE DI TIPO GEOMETRICO. Consiste nell eseguire ricerche territoriali di tipo spaziale in base alle congruenze geometriche per sovrapposizione e vicinanza. Questo metodo di operare consente di agevolare qualsiasi tipo di operazione volta alla manutenzione dei dati e inoltre garantisce una assoluta congruenza dei dati che costituiscono il S.I.T. dei beni culturali vista la totale assenza di duplicazione delle informazioni. DOCUMENTI ASSOCIATI. Ad ogni oggetto, contenuto all interno dei temi che fanno parte del S.I.T dei beni culturali, possono essere associati altri tipi di documenti: archivi, bibliografie, fotografie e testi. 2 PRODOTTO APPLICATIVO Il prodotto applicativo che si intende sviluppare ha come obiettivo iniziale quello di gestire tutti i dati: grafici, alfanumerici e fotografici che sono il frutto delle attività di campagna e della successiva migrazione degli stessi nel sistema informativo. Questo primo passo, ci consente di creare un sistema informativo dei beni culturali collegato con la realtà cartografica; ciò serve sia a completare una attività che deve essere consegnata in tempi rapidi e serve inoltre a cominciare la valutazione delle possibili problematiche che riguardano la realizzazione di una applicazione, più complessa e completa, che deve essere in grado di gestire, nella sua globalità,tutto il progetto beni culturali. CONSULTAZIONE DEI DATI L aspetto più qualificante di un sistema informativo è dato dalla possibilità che, un operatore non particolarmente esperto ha, di eseguire operazioni di consultazione sui dati che compongono i vari archivi. Ciò avviene in modo bidirezionale, ed ha come punti di partenza indifferentemente i data base o le cartografie. Il risultato dell interrogazione, in entrambi i casi, visualizza sia i record dei data base che i relativi oggetti grafici, garantendo l ereditarietà delle informazioni tra i vari temi in funzione di ricerche di tipo spaziale.
5 CONSULTAZIONE GRAFICA. Perché un sistema informativo si possa definire corretto ed efficiente deve poter eseguire operazioni di consultazione sia semplici che complesse; a questo scopo ci si avvale di una cartografia che, deve essere obbligatoriamente di tipo vettoriale, e strutturata secondo un criterio logico. Sono stati infatti individuati tutti gli oggetti che devono comporre il sistema informativo; essi sono stati raggruppati per temi, ognuno dei quali rappresenta una singola e logica categoria di elementi. I vari temi, che compongono la banca dati grafica, hanno una sequenza logica di tipo gerarchico dove un oggetto ne contiene altri di categoria inferiore. Questo tipo di struttura consente di gestire relazioni integrate tra i vari temi cartografici attivando il riconoscendo delle varie congruenze geometriche garantendo l ereditarietà delle informazioni tra i vari temi, in funzione di ricerche di tipo spaziale. La consultazione di tipo grafico avviene per puntamento sul video di uno o più elementi grafici. Come risultato si ottiene la possibilità di eseguire la consultazione di tutte le schede alfanumeriche a cui fanno riferimento gli oggetti grafici selezionati. I puntamenti grafici avvengono nei seguenti modi: - per puntamento di un singolo oggetto alla volta, - per individuazione di tutti gli oggetti selezionati presenti all interno di una finestra eseguita per puntamento. CONSULTAZIONE ALFANUMERICA. La consultazione alfanumerica consente, attraverso l utilizzo di ricerche (query), di eseguire, su singoli data base, operazioni di filtro finalizzate all individuazione degli elementi che rispondono alle caratteristiche che sono state oggetto della interrogazione. Una applicazione può attivare questo processo di filtro nei seguenti modi: - eseguendo query su percorsi di ricerca totalmente guidati. - eseguendo query su percorsi di ricerca parzialmente liberi. Queste due soluzioni possono essere realizzate entrambe all interno della stessa procedura, dando quindi vita ad un processo di interrogazione misto dove, le consultazioni, a seconda della scelta effettuata dall operatore, vengono svolte sia in modo libero che guidato. Qualsiasi tipo d interrogazione, eseguita all interno del S.I.T. determina, un risultato che viene consolidato sia dal punto di vista alfanumerico che grafico, evidenziando con un colore convenzionale gli elementi che sono stati individuati. PERCORSI GUIDATI. Una applicazione che attiva le sue ricerche secondo percorsi predefiniti, si avvale di una banca dati grafica e alfanumerica con archivi generati con caratteristiche standardizzate. Ciò consente, in fase di programmazione, l attivazione di motori di ricerca predefiniti dove le interrogazioni sono il frutto di scelte obbligate sia in termini di elementi grafici che di caratteristiche descrittive sulle quali vengono eseguite operazioni di filtro in base alle ricerche effettuate. Tali funzioni consentono, anche ad utenti non particolarmente esperti, di eseguire operazioni di ricerca in modo rapido e sicuro. Questo metodo, totalmente garantista, nel caso sia fornito come soluzione unica, presenta parecchie controindicazioni in quanto tutto il lavoro di catalogazione dovrebbe partire dal presupposto che è totalmente normalizzato. Già allo stato attuale delle cose, i lavori fin qui eseguiti fanno vedere un panorama sufficientemente vario delle problematiche riguardanti i beni culturali e di conseguenza si può tranquillamente dichiarare che, una corretta schedulazione non può rientrare in un discorso di una totale normalizzazione degli ambienti informativi. INTERROGAZIONI PARZIALMENTE LIBERE. Questa soluzione parte dal presupposto che esiste un analisi delle strutture dei dati nella quale sono stati individuati i temi e le tabelle alfanumeriche che costituiscono il sistema informativo di base dell applicazione. Ne consegue che la procedura continua ad avere una serie di percorsi di
6 interrogazione che sono condizionati a ricerche di tipo guidato ma, al tempo stesso, è in grado di eseguire ricerche di tipo libero attivando in modo intelligente il linguaggio SQL. Strutturare un motore di ricerca parzialmente libero, ci consente di effettuare il collegamento di tabelle, che non rispondono a nessun requisito di standard, con quelle di sistema che invece rispondono ai requisiti di normalizzazione del sistema. È quindi necessario creare un prodotto applicativo strutturato per moduli, con motori di ricerca sia guidati che parzialmente liberi consentendoci di soddisfare un ampio ventaglio di esigenze che, è ragionevole pensare, coprono i diversi gradi di dettaglio dei rilievi che vengono normalmente eseguiti. GESTIONE DEI DOCUMENTI ASSOCIATI. Per ogni elemento rilevato, durante l attività di schedatura, sono state realizzate delle fotografie che consentono una corretta e reale visione degli oggetti censiti. Tali fotografie sono state scattate da diversi punti di vista e tendono a descrivere gli elementi evidenziando le caratteristiche e le particolarità più importanti. Non è stato al momento ipotizzata nessuna procedura che consenta l associazione automatica o semiautomatica delle fotografie con i relativi record del data base. Per ogni foto viene compilata una scheda alfanumerica, strutturata in campi, con indicate le principali caratteristiche; l associazione tra la foto e la relativa scheda viene eseguita, dall operatore, in modo interattivo a seguito delle informazioni indicate dal rilevatore e dal fotografo. Tutti gli oggetti contenuti all interno di temi di interesse storico ed artistico che fanno parte del sistema informativo sono stati fotografati in modo ripetuto; sono infatti disponibili una serie di foto che documentano un singolo oggetto dove ognuna ha la caratteristica di avere un diverso punto di ripresa. La procedura di consultazione deve quindi essere in grado di individuare tutte le foto che sono collegate ai singoli oggetti individuati per selezione, proponendo come visione il provino di tutte quelle individuate e solo successivamente l operatore potrà indicare le immagini da consultare in modo più dettagliato. 3 CARATTERISTICHE DELL APPLICAZIONE Mantenendo inalterati i formati e le strutture dati sopra citati si rende indispensabile, come prima operazione, l interfacciamento di ArcView con access; ciò consente di rendere immediatamente disponibile la banca dati alfanumerica al Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) mantenendo inalterate le relazioni che garantiscono la visibilità incrociata dei dati. Il data base di access è infatti composto da una serie di tabelle alfanumeriche suddiviso in tre parti (Site, Ensemble e Monumet). Tali tabelle sono strutturate in modo tale da garantire una serie di relazioni logiche finalizzate a garantire l ereditarietà delle informazioni comuni. La cartografia è composta da: - una serie di temi raster, che compongono la base cartografica; - una serie di temi vettoriali che individuano gli elementi che possono essere interrogati e caratterizzati. Ogni oggetto cartografico ha associata una chiave di riconoscimento che ne consente l individuazione e il relativo collegamento con la struttura tabella a cui fa riferimento. La relazione tra la tabella ed i relativi oggetti grafici viene eseguita tramite operazioni di collegamento che di volta in volta devono garantire la visibilità delle varie rappresentazioni schedografiche. È necessario, inoltre, attivare fattori di visualizzazione minimi e massimi per ognuno dei temi cartografici che fanno parte del S.I.T. al fine di garantirne sempre la corretta visibilità. Il prodotto applicativo deve consentire le seguenti operazioni: - interrogare il data base del tema selezionato ed ottenerne come risultato grafico la caratterizzazione degli elementi individuati.
7 - selezionare a video uno o più oggetti grafici ed avere come risultato l individuazione delle relative schede presenti all interno delle tabelle alfanumeriche. - cartografici facenti parte della cartografia, - eseguire query libere sulle varie schede del data base alfanumerico, Individuare uno o più oggetti cartografici, che fanno parte dello stesso tema consente, attraverso il puntamenti di una serie di bottoni personalizzati, l attivazione delle seguenti consultazioni: - cartografica, che deve essere visualizzata all interno della sua area video in modo ottimale, inserendovi tutti gli elementi che sono stati individuati in fase di selezione, - allegati intesi, come fotografie eseguite durante il rilievo, - didascalie, - schede alfanumeriche, - fonti documentarie, intese come immagine raster di qualsiasi documento storico ritrovato durante il rilievo.
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