BES: Definizioni e inquadramento concettuale. A cura della Dott.ssa Maddalena Pannone

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1 BES: Definizioni e inquadramento concettuale A cura della Dott.ssa Maddalena Pannone

2 «Un bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo ed apprenditivo, espressa in funzionamento. problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall'eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata.» (D. Ianes)

3 Punti chiave per l inquadramento concettuale 1) «Qualsiasi difficoltà evolutiva»: non solo disturbi certificati, ma ogni difficoltà è all attenzione dei docenti; 2) «Funzionamento»: ci si riferisce all inquadramento delle difficoltà in termini di funzionamento, secondo quanto previsto dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) che rientra ella Famiglia delle Classificazioni Internazionali dell OMS insieme all International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 10th revision (ICD-10), all International Classification of Health Interventions (ICHI), e alle Classificazioni derivate; 3) «Problematico per il soggetto» (Danno. Ostacolo. Stigma sociale): l accento è sugli effetti della difficoltà nella vita del soggetto e nella sua limitazione alla partecipazione sociale e scolastica.

4 «Qualsiasi difficoltà evolutiva» I Bisogni educativi speciali comprendono tre grandi sotto-categorie: la disabilità; i disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici; lo svantaggio socio-economico, linguistico o culturale.

5 OCSE- Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico L OCSE definisce studenti con BES «tutti quelli che non riescono a raggiungere un traguardo senza un aiuto aggiuntivo» e sulla base di questa considerazione ha individuato le tre tipologie di studenti con BES. In particolare sono individuate tali categorie, riconosciute a livello di legislazione internazionale: A) alunni con disabilità o funzioni deficitarie, individuabili in carenze organico- funzionali causate da menomazioni e/o patologie organiche: Deficit sensoriali; Deficit motori; Deficit neurologici In Italia la Legge 104/92 tutela e riconosce queste condizioni, conferendo alcuni benefici a tutela delle persone, per garantire loro la piena assistenza e partecipazione scolastica e sociale Il D.M. 66/2017 prevede per essi una Valutazione diagnostico- funzionale.

6 B) Alunni con disturbi evolutivi specifici: Disturbi specifici dell apprendimento; Deficit dell attenzione con o senza iperattività; Disturbi del linguaggio Disturbi della coordinazione motoria; Ritardi mentali lievi; Altri disturbi

7 Il carattere evolutivo, è riconosciuto a quei disturbi per i quali le alterazioni delle normali abilità di acquisizione delle capacità, per esempio, quelle di apprendimento (nei d. specifici delle abilità scolastiche), sono evidenziabili già nelle fasi iniziali dello sviluppo e si presentano in maniera diversificate nel corso delle varie fasi di sviluppo dell abilità in questione. E frequente la comorbilità (associazione),con altri disturbi primari o secondari; La specificità, si riferisce a «un disturbo che interessa «uno specifico dominio di abilità in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale».»( Consensus Conference, CC-2007).

8 I DSA riconosciuti dalla Legge 170 Dislessia (Disturbo Specifico della Lettura); Disortografia (Disturbo Specifico della Scrittura nella componente ortografica); Disgrafia (Disturbo Specifico della Scrittura nella realizzazione grafica); Discalculia (Disturbo Specifico del Calcolo).

9 Che differenza c è tra DSA e BES? Sono problematiche distinte tra loro? Che differenza c è tra I DSA e gli altri disturbi evolutivi specifici?

10 DSA E BES: identità e differenze Rispetto agli altri disturbi evolutivi specifici (DSL, DCM, ecc.), i DSA sono oggetto di una specifica legge (L.170/2010), e decreto (D.M del 12 luglio 2011) con relative Linee guida, a tutela del diritto allo studio di alunni con tali disturbi. In particolare riconosce e prevede la possibilità di una certificazione per i seguenti Disturbi specifici dell apprendimento citati nella scheda appena presentata. I DSA rappresentano uno dei disturbi evolutivi specifici e sono considerati una categoria dei BES (Bisogni Educativi Speciali), per la necessità di riconoscere e fornire strumenti e risorse didattiche speciali.

11 C) Alunni che vivono situazioni vantazioni di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: Alunni che, per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici o economico-sociali abbiano bisogno di interventi speciali per periodi transitori o in maniera continuativa (es: studenti che debbano essere sottoposto ad interventi chirurgici, studenti che vivano in comunità, etc.); Alunni stranieri di recente immigrazione con scarsa o nessuna conoscenza della lingua italiana; Alunni con problemi relazionali/comportamentali. Il Consiglio di classe, basandosi su dati oggettivi, quali le segnalazioni dei Servizi Sociali, oppure sulla scorta di consistenti considerazioni psicopedagogiche e didattiche, può rilevare ed identificare questa tipologia di Bisogni Educativi Speciali. Anche in questo caso sono prevedibili le medesime tutele applicabili per gli studenti con DSA, attraverso la stesura del PDP. Non vi è né certificazione né diagnosi, il bisogno è identificato e riconosciuto semplicemente in seno al Consiglio di classe.

12 Esiste la diagnosi di BES? Da dove deriva la definizione BES? Può esservi un Bisogno educativo speciale in presenza di diagnosi di qualche disturbo?

13 Definizioni e diagnosi La definizione «BES» ha carattere pedagogico e non clinico. Non si parla di diagnosi, che è invece un processo clinico che rimanda a una classificazione e a un codice nosografico, riferimento (ICD e DSM-5). in base ai manuali diagnostici di Non esiste la diagnosi di BES. Il termine rimanda alle definizioni dell OCSE e alla Dichiarazione internazionale di Salamanca (1994)

14 Dichiarazione internazionale di Salamanca (1994) «Le persone che hanno bisogni educativi speciali devono poter accedere alle normali scuole che devono integrarli in un sistema pedagogico centrato sul bambino, capace di soddisfare queste necessità»

15 Tra le diverse tipologie di BES sono annoverati anche altri disturbi (oltre ai DSA), per i quali è prevista una diagnosi, quali ad esempio: Funzionamento Intellettivo Limite (FIL),; Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL); Disturbi della coordinazione motoria,; Deficit dell attenzione (ADHD) Altri disturbi.. Nell ambito dei Bisogni Educativi Speciali, alcune difficoltà possono assumere le caratteristiche di un dato disturbo. In tal caso essi sono identificabili in base a un codice nosografico classificazione prevista da manuali di riferimento (ICD o DSM-5). di riferimento, sulla base della Qualora le difficoltà non rimandino ad uno specifico disturbo non si utilizzano codici nosografici.

16 In alcuni casi l espressione clinico del disturbo appare così grave, per la compresenza di altri disturbi, da richiede l'assegnazione dell'insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92. In molti altri casi, ad esempio studenti con deficit ADHD, in cui il grado di espressione del disturbo, è meno grave, almeno non tale da ottenere la certificazione di disabilità, ma il loro successo formativo deve essere comunque tutelato. Vi è quindi la possibilità e la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170 per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento

17 Che cos è una diagnosi? Cos è e a cosa serve una certificazione? Cosa si intende per valutazione diagnostico- funzionale?

18 Diagnosi e Certificazione Diagnosi : «un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie». * A riguardo è bene precisare che In Italia solo Medici e Psicologi, iscritti regolarmente ai relativi albi, possono formulare diagnosi! Certificazione : un documento, con valore legale, che attesta il diritto dell interessato ad avvalersi delle misure previste da precise disposizioni di legge nei casi che qui interessano: dalla Legge 104/92 o dalla Legge 170/ le cui procedure di rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento.» Definizioni tratte dalla nota MIUR 2563 del 22 novembre 2013

19 VALUTAZIONE DIAGNOSTICO FUNZIONALE, diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale. VALUTAZIONE DIAGNOSTICO FUNZIONALE : la nuova normativa prevede che questo documento unico sostituisca i due precedenti documenti: diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale. «All'accertamento della condizione di disabilità degli alunni e degli studenti diversabili, fa seguito una valutazione diagnostico- funzionale di natura bio - psico- sociale della disabilità ai fini dell inclusione scolastica, utile per la formulazione del Piano Educativo Individualizzato (PEl)» I criteri, i contenuti e le modalità di redazione del documento di accertamento della disabilità in età evolutiva, si basano sulla Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (lcd); i criteri, i contenuti e le modalità di redazione della valutazione diagnostico - funzionale, seguono la Classificazione Intemazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF); Entrambe sono classificazioni redatte in seno all'organizzazione Mondiale della Sanità.

20 Un BES è per sempre tale? Cosa può cambiare? C è differenza nel corso dello sviluppo nel grado e nelle modalità di espressione dei DSA rispetto ad altri BES?

21 BES: temporaneità e persistenza nel tempo... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici o sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. ( Direttiva MIUR del 27/12/2012 ) La Direttiva riconosce ai BES il carattere di continuità, ma anche di transitorietà. Nella macro categoria BES sono, difatti, comprese problematiche che si presentano come persistenti ed altre, invece, che possono rivelarsi soltanto transitorie (es: integrazione linguistica e culturale). Alcuni esempi: I DSA rivelano un origine neurobiologica e sono considerati per questo persistenti, seppure con un diverso grado di espressione lungo il corso dello sviluppo. Difficoltà di integrazione di alunni di recente immigrazione possono considerarsi transitorie, se l acquisizione della lingua corrente favoriscono la partecipazione scolastica e sociale dello studente, favorendone l inclusione.

22 Approfondimenti: Classificazione dei Disturbi evolutivi specifici in base all ICD 10 (OMS) F80 - F80.9 Disturbi evolutivi specifici dell eloquio e del linguaggio F81 - F81.9 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche F82 - Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria F83 - Disturbi evolutivi specifici misti F88 - Altri disturbi dello sviluppo psicologico F89 - Disturbi dello sviluppo psicologico non specificati

23 F81 - Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche: F81.0 Disturbo specifico di lettura F81.1 Disturbo specifico della compitazione F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 Disturbi misti delle abilità scolastiche F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità F81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati

24 Deficit e svantaggio scolastico L area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale; disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici; difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica )

25 Orientare e ri-orientare le scelte didattiche La Direttiva estende la necessità di speciali attenzioni didattiche non solo agli studenti che hanno una diagnosi o a una certificazione, ma a tutti quelli che mostrano tali bisogni per altre cause, non derivanti solo da deficit e menomazioni, ma da tutte quelle difficoltà che determinano uno svantaggio o un ostacolo nella partecipazione sociale e nella vita scolastica. In questo senso tali disposizioni non devono essere viste come un aumento delle pratiche burocratiche e del carico di lavoro da espletare, ma come una facilitazione del complesso lavoro dei docenti, riconoscendo ex lege, quei bisogni e quelle difficoltà rilevate quotidianamente nel delicato compito di insegnare ad apprendere. In questo senso tali direttive possono rappresentare una risorsa e un punto di forza nell orientare e/o riorientare le scelte didattiche e le modalità di valutazione.

26 Grazie per essere stato Ospite della NUOVA PIATTAFORMA INCLUSIVA!

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