LA STESURA DI UNA PROPOSTA PROGETTUALE
|
|
- Daniela Baldi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LA STESURA DI UNA PROPOSTA PROGETTUALE
2 Un esempio: il boscaiolo Ovvero Per scrivere un buon progetto c è bisogno di tecniche e metodologie adeguate
3 Riassumendo Il bando finanzia azioni necessarie per l implementazione di una politica comunitaria la cui elaborazione è iniziata molto tempo prima. Il bando fa riferimento, nella maggior parte dei casi, ad un programma di finanziamento tematico e di tipo pluriennale. Il bando è aperto per un periodo insufficiente per la stesura di un progetto valido. Per progettare: non è necessario attendere la pubblicazione del bando, servono tecniche adeguate: 1. Per l analisi del problema e l individuazione delle soluzioni; 2. Per implementare correttamente le soluzioni individuate.
4 Politiche, problemi, progetti La per un propone una di interesse pubblico. Il progetto, essendo l applicazione di una parte da un per definire una
5 Problema (1) Questione, situazione difficile o complessa di cui si cerca la soluzione (circolare in auto è un problema). Persona misteriosa o incomprensibile, il cui comportamento mette in difficoltà (quella ragazza è un problema) Dal greco pròblema, da proballo = metto avanti, propongo. (Vocabolario Gabrielli) Questione da risolvere partendo da elementi noti mediante il ragionamento, e per la quale si propongono soluzioni. I dati del problema = gli elementi noti. I problemi sono come gli alberi. Da piccoli possono essere sradicati con una mano, ma se crescono c è bisogno di un bulldozer. E meglio prevenire che curare.
6 Problema (2) Il problema è qualcosa che prima o poi può essere risolto Morfologia del problema: (setting - focalizzo e raccolgo dati per definirlo, solving identifico le soluzioni) Il problema è un riduttore di complessità Il problema va ambientato nel tempo, nel luogo e nel contesto Problemi ed emergenze Problema o condizione?
7 Problem setting e solving: il metodo F.A.R.E.
8 Problem setting e solving: 4 buone regole Il problem setting ci aiuta ad affrontare il disagio, a individuare il bisogno, a passare dallo stato ansioso alla visione chiara del problema da risolvere. E importante esaminare le condizioni che provocano disagio e separarle dall ambito in cui possiamo intervenire, entro il quale dobbiamo cercare la definizione del problema (U. Santucci). Evidenza Analisi Sintesi Enumerazione completa
9 Problem setting e problem solving: le analisi Scenario Contesto strategico Organizzazioni Settore Argomento
10 L analisi PESTLE Political fattori politici rilevanti a livello Europeo nazionale o locale Economic fattori economici, meccanismi di finanziamento, modelli di impresa, vincoli di bilancio Social - fattori sociali e culturali, opportunità di formazione ed occupazione,stili di vita, cambiamenti demografici, interculturalità Technological - principali cambiamenti ed innovazioni tecnologiche Legal - legislazione di riferimento, a livello locale ed europeo Environmental - Impatto ambientale a livello locale, nazionale ed internazionale
11 Scelte strategiche: da PESTLE a SWOT Politico Economico Sociale Tecnologico Legale Ambientale
12 PROBLEMA E PROGETTO L'etimologia di problema e progetto ci porta a qualcosa che si spinge in avanti, verso una visione futura. Proiettare se stessi e la propria immaginazione verso altri tempi, altri luoghi, altre situazioni. Il problema nasce comunque da una proiezione nel futuro e dal peso del passato (poiché le cose sono andate in un certo modo, vorrei che andassero in un altro modo).
13 Il progetto Il progetto indica un intervento caratterizzato da: 1. un obiettivo specifico, che ne connota la natura finalistica; 2. una scelta relativa all impiego di risorse suscettibili di usi alternativi; 3. un processo di cambiamento: crea e gestisce il passaggio da una situazione negativa/da migliorare a una situazione positiva/migliorata; 4. un contesto specifico dove beneficiari e portatori di fini/interessi interagiscono in uno spazio determinato; 5. una durata e un budget prestabiliti; 6. un organizzazione per la sua realizzazione.
14 I protagonisti della programmazione e della progettazione
15 La qualità della progettazione Il tema della qualità nella progettazione o nella programmazione è un tema importante e sentito su cui dibattono da anni i responsabili delle politiche di sviluppo. Le domande a cui si dovrebbe rispondere in fondo sono semplici: i programmi che abbiamo finanziato sono stati utili? Hanno risolto i problemi dei beneficiari? E chi sono stati veramente i beneficiari? Questo tipo di riflessione è certamente più rilevante e frequente quando si tratta di fondi pubblici, laddove chi li ha impegnati sarebbe tenuto a garantire che essi siano stati usati per fini di utilità sociale. (F. Bussi)
16 I parametri qualitativi del progetto Rilevanza (coerenza con le politiche, rispondenza ai bisogni dei portatori d interesse, valore aggiunto europeo, ) Fattibilità (tecnica, economica, programma delle attività, metodologia adottata, capacità/esperienza del richiedente e dei partners, ) Sostenibilità 1. Impatto tangibile, effetto moltiplicatore, benefici di lungo periodo, creazione di istituzioni, nuove leggi e regolamenti, ) 2. Integrazione di ambiente/economia/sociocultura, equità (di genere, all interno del territorio e fra territori, tra generazioni), enfasi su diversità/networking e partnership/partecipazione/sussidiarietà)
17 Il valore aggiunto europeo Dimensione transnazionale e partnership Disseminazione Riproducibilità, trasferibilità, replicabilità Innovazione Mainstreaming: TIC, sviluppo locale sostenibile, pari opportunità, cooperazione territoriale
18
19 La sostenibilità (1) Un progetto si può definire sostenibile quando continua a fornire benefici ai beneficiari per un lungo periodo dopo che la parte principale di assistenza erogata dall ente finanziatore è stata completata. La sostenibilità comincia con il design del progetto! Fattori che influenzano la sostenibilità di un progetto: Supporto politico: supporto per la continuazione dei servizi. Tecnologia appropriata: tecnologia che può durare molto tempo; adeguatezza delle norme di sicurezza; appropriatezza rispetto alla capacità locale di funzionamento e manutenzione. Capacità istituzionale e di management: volontà e capacità dei realizzatori del progetto dimettere a disposizione i servizi anche dopo la fine del finanziamento. Fattibilità economica e finanziaria: se i benefici incrementali del progetto superano i suoi costi; se il progetto rappresenta un investimento a lungo termine fattibile. Questioni socio-culturali legate al ruolo dei due sessi: soddisfazione delle necessità di tutti i gruppi beneficiari ed effetti del progetto sulla distribuzione dei benefici a lungo termine. Protezione ambientale: preservazione dell ambiente onde evitare che eventuali danni mettano a rischio il raggiungimento di benefici a lungo termine.
20 La sostenibilità (2) Key objectives: Environmental protection. Social equity and cohesion. Economic prosperity. Meeting our international responsibilities. Policy guiding principles: Promotion and protection of fundamental rights. Solidarity within and between generations. Open and democratic society. Involvement of citizens. Involvement of business and social partners. Policy coherence and governance. Policy integration. Use best available knowledge. Precautionary principle. Make polluters pay.
21 PROJECT CYCLE MANAGEMENT Problem Solving e Project Management La gestione del ciclo del progetto (project cycle management, PCM) è uno strumento elaborato dall Unità di Valutazione di EUROPEAID, nell ambito della Commissione Europea Questo strumento mira a: migliorare la qualità e l effettività della progettazione e della fase di gestione del progetto; integrare le fasi del progetto in modo che gli argomenti siano esaminati in modo sistematico; obbliga a focalizzarsi sui reali bisogni dei soggetti beneficiari.
22 PERCHÉ IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT? Esperienze pregresse - Quadro strategico poco chiaro - Progetti dominati dall offerta - Debole analisi della situazione - Pianificazione orientata alle attività - Impatto non verificabile - Pressione all esborso - Visione di breve termine - Documenti di progetto imprecisi
23 IL CICLO DI PROGETTO (Project Cycle Management) Programmazione Quadro di programmazione all interno del quale i progetti vanno identificati e preparati. Equivale a individuare le politiche di riferimento, lo stato dell arte, Comprende: analisi stakeholders, problem setting, problem solving Valutazione Identificazione Implementazione Formulazione Sviluppo dell idea progettuale ed analisi della sua fattibilità e sostenibilità. Si decide se stendere una proposta. Finanziamento Presentazione della proposta alle autorità finanziatrici. Segue valutazione ed eventuale approvazione.
24
25 L approccio del quadro logico E lo strumento principale utilizzato per il design di progetto durante le fasi di identificazione e formulazione del ciclo di progetto. L approccio prevede due fasi: 1. ANALISI (identificazione) La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della situazione desiderata futura e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla. Obiettivo: assicurare che le idee del progetto siano rilevanti. 2. PIANIFICAZIONE (formulazione) L idea di progetto viene declinata in dettagli operativi Obiettivo: assicurare la fattibilità e sostenibilità del progetto.
26 FASE - ANALISI Analisi dei problemi: -identificare i portatori di interesse ed i loro problemi chiave -identificare i vincoli e le opportunità determinare le relazioni causa effetto. Analisi degli obiettivi: -sviluppare gli obiettivi dai problemi identificati -identificare i mezzi per chiudere le relazioni causa-effetto. Analisi strategica: -identificare le differenti strategie per raggiungere gli obiettivi -determinare gli obiettivi complessivi e lo scopo del progetto.
27 Analisi dei portatori di interesse (stakeholders) PARTNERS TEAM DI PROGETTO MANAGER DELLE VARIE FUNZIONI DELL ORGANIZZAZIONE CLIENTE/ENTE APPALTANTE PROGETTO SOGGETTI CHE CONTROLLANO LE RISORSE PROGETTUALI SOGGETTI CONDIZIONANTI, INDIRETTAMENTE COINVOLTI BENEFICIARI INDIVIDUI E GRUPPI CHE ESERCITANO INFLUENZA
28 I beneficiari Partners del progetto/beneficiari diretti: quelli che beneficiano di un finanziamento comunitario in vista di gestire la concezione e la realizzazione di un progetto. Beneficiari intermedi: quelli che beneficiano di un appoggio nel quadro del progetto in vista di meglio fornire i servizi al (ai) gruppo(i) bersaglio. Gruppi bersaglio: i gruppi o entità che saranno coinvolti in modo positivo dal progetto a livello dell obiettivo specifico e che lavoreranno in stretta collaborazione con il progetto e viceversa. Beneficiari finali: quelli che, al di là dei gruppi bersaglio, beneficiano del progetto a lungo termine a livello della società o del settore in senso largo.
29 Analisi degli stakeholder La rilevanza degli stakeholder La rilevanza dipende da tre fattori: capacità di influenzare le decisioni legittimità delle aspettative urgenza con cui occorre soddisfare le aspettative dello stakeholder
30
31 Esempio di applicazione: mortalità infantile in Africa 1) Analizzo le politiche di cooperazione e raccolgo dati sul contesto 2) Individuo i portatori d interesse: ONG, Autorità locali, etc 3) Raccolgo I problemi segnalati dai portatori d interesse Alti tassi mortalità infantile e delle madri Alto tasso di infezione bambini e neonati Alto tasso complicazioni acute alla nascita Alti tassi di infezione post parto e neonatale Scarso stato nutrizionale dei bimbi e dei neonati Pochi bimbi e neonati vaccinati Complicazioni alla nascita diagnosticate tardi o per niente Bassi standard di igiene e cura pazienti da staff Pressione commerciale uso sostituti latte Bassa disponibilità di cibi alte proteine Bassa frequentazione cliniche rurali Mancanza di medicine Scarse capacità staff Madri non disponibili frequenza cliniche Copertura cliniche insufficiente o inadeguata
32 L ALBERO DEI PROBLEMI
33
34 TRASFORMAZIONE DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI Problema Obiettivo Alti tassi mortalità infantile e delle madri Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Alto tasso complicazioni acute alla nascita Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Complicazioni diagnosticate tardi o per niente Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Situazione negativa attuale Situazione desiderata futura
35 L ALBERO DEGLI OBIETTIVI Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti FINI Tasso di infezione bambini e neonati ridotto Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Tassi di infezione post parto e neonatale ridotti Stato nutrizionale bimbi e neonati migliorato Bimbi e neonati vaccinati in maggior numero Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati Aumento bambini allattati Accresciuta disponibilità di cibi proteici Accresciuta frequentazione cliniche rurali Medicine sufficienti Capacità staff migliorate Madri disponibili frequenza cliniche Copertura cliniche accresciuta e regolare MEZZI
36 L ANALISI DELLE STRATEGIE Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti FINI Tasso di infezione bambini e neonati ridotto Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Tassi di infezione post parto e neonatale ridotti Stato nutrizionale bimbi e neonati migliorato Bimbi vaccinati in maggior numero Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati Aumento bambini allattati Accresciuta disponibilità di cibi alte proteine Accresciuta frequentazione cliniche rurali Medicine sufficienti Capacità staff migliorate Strategia nutrizionale Madri disponibili frequenza cliniche Copertura cliniche accresciuta e regolare MEZZI Strategia cure sanitarie primarie Strategia cure sanitarie secondarie
37 LA PIANIFICAZIONE L attività di progettazione è facilitata dal Logical Framework (LFA). Quest ultimo è una matrice che permette di organizzare gli aspetti più importanti di un progetto: Logica di intervento Indicatori Fonti di verifica Fattori esterni Il Logical Framework fornisce una metodologia per verificare la corretta strutturazione dell intervento e supporta l implementazione del monitoraggio e della valutazione.
38 IL LOG(ICAL) FRAME(WORK) Logica intervento Indicatori verificabili Fonti della verifica Fattori esterni (ipotesi) Obiettivi generali Obiettivo specifico del progetto Risultati Attività Mezzi Costi Pre-requisiti per lo sviluppo del progetto (elementi dell analisi di contesto)
39 LA LOGICA DI INTERVENTO Viene descritta dalla gerarchia degli obiettivi da conseguire: OBIETTIVI GENERALI: benefici a lungo termine, obiettivi delle politiche OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTO: benefici che i destinatari finali del progetto riceveranno. SMART: Specific, Measurable, Achievable, Realistic, Timed. RISULTATI: 1) prodotti e servizi che verranno resi disponibili per i destinatari finali (outputs); 2) effetti generati (outcomes). ATTIVITÀ: come verranno resi disponibili i beni ed i servizi del progetto
40 Gli indicatori
41
42 Livello Obiettivo Generale Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti IN OUT Livello Obiettivo Specifico Tassi di infezione bambini e neonati ridotti Tassi complicazioni acute alla nascita ridotti Tassi di infezione post parto e neonatale ridotti Livello Risultati Bimbi e neonati vaccinati in maggior numero Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati Accresciuta frequenza cliniche rurali Medicine sufficienti Madri disponibili frequenza cliniche Capacità staff migliorate Aumento nascite assistite Livello Attività
43 Obiettivo Generale Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti IN OUT Obiettivo Specifico Stato di salute delle donne incinte, di quelle che accudiscono i bambini, dei bambini e dei neonati migliorato Livello Risultati Precoce diagnosi complicazioni alla nascita Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati Stato nutrizionale dei bimbi e dei neonati migliorato Bimbi e neonati vaccinati in maggior numero Medicine sufficienti Aumento bambini allattati Medicine sufficienti Accresciuta frequenza cliniche rurali Capacità staff migliorate Accresciuta disponibilità di cibi alte proteine Strategia cure sanitarie primarie Madri disponibili frequenza cliniche Strategia cure sanitarie secondarie Strategia nutrizionale Copertura accresciuta e regolare da parte delle cliniche Livello Attività Management, formazione, creazione clinica mobile,
44 Le ipotesi (fattori esterni) Si tratta di quei fattori che, pur importanti per la buona riuscita del progetto, sono al di fuori dell ambito di intervento dello stesso. La valutazione dei fattori esterni viene realizzata attraverso il seguente algoritmo: SI Il fattore esterno è importante? NO Si verificherà? Quasi certamente Non includerlo nel LFA E probabile Includerlo come Presupposto Non è probabile E possibile il redesign del progetto per influenzare il fattore esterno? SI NO Riprogettate l intervento: - aggiungete Attività e/o Risultati - riformulate l Obiettivo Specifico del Progetto, se necessario La Condizione è un Presupposto killer. Da un punto di vita tecnico, l intervento non è realizzabile a meno che le Autorità trovino la soluzione utile affinché il presupposto si realizzi o a trasformarlo in una Precondizione integrabile.
45 Obiettivo generale Obiettivo specifico Logica di intervento Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Stato di salute delle donne incinte, di quelle che accudiscono i bambini, dei bambini e dei neonati migliorato Risultati 1. Servizio sanitario primario funzionante a livello di distretto 1.1.Precoce diagnosi complicazioni alla nascita 1.2 Aumento bimbi e neonati vaccinati 1.3 Medicine sufficienti 1.4 Accresciuta frequenza cliniche rurali 1.5 Madri disponibili frequenza cliniche 1.6 Copertura accresciuta e regolare da parte delle cliniche 2. Qualità ed efficienza del servizio sanitario secondario migliorata 2.1 Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati 2.2. Medicine sufficienti 2.3 Capacità staff migliorate Indicatori oggettivamente verificabili Tassi di mortalità ridotta da x a y dall anno 200 per i bambini al disotto di 1 e 5 anni e donne incinte e madri che accudiscono i bambini Incidenza delle infezioni postparto e neonatali all interno dei centri sanitari ridotta da x a y dall anno Numero di villaggi forniti di servizi sanitari regolari aumentato da x a y dall anno Numero di bambini al di sotto dei 5 anni vaccinati contro la polio accresciuto da x a y dall anno Fonti di verifica Statistiche del Ministero della Sanità analizzate ex ante, in itinere ed ex post. Dati degli ospedali e delle cliniche analizzati ex ante ed ex post Dati del Ministero della Sanità Dati clinici di vaccinazione analizzati ogni 3 mesi.. Ipotesi Nutrizione domestica migliorata attraverso un accresciuta disponibilità stagionale di cibi ad alte proteine, e accresciuta proporzione di bambini nutriti al seno. Attivit à 1. Recuperare o rimpiazzare le attrezzature e le ambulanze 2. Realizzare un programma di ospedalizzazione mobile 3. Reclutare ed addestrare personale per assistere la nascita 4. Assistenza tecnica Attrezzature Forniture mediche (vedi il piano delle attività) Costi rimborsabili (vedi il budget) Il Ministero della Sanità mantiene livelli di finanziamento ai livelli precedenti al progetto in termini reali.
46
47 Le attività - Elencare le principali attività - Determinare la sequenza ed i vincoli di dipendenza delle attività - Stimare inizio, durata e fine - Scheduling delle attività - Definire milestones e deliverables - Definire l expertise - Assegnare le responsabilità e i compiti Attenzione a: 1. descrivere l attività (chi, come, che cosa, perché, quando, quanto - 5 W e 1 H) 2. indicare le ipotesi alla base dello svolgimento delle attività e i piani di reazione al venir meno di tali ipotesi Piano delle risorse: - sviluppare dal piano delle attività, il piano degli input ed il budget
48 La scomposizione (breakdown) delle attività Es. Task (attività): Corso di formazione Azioni: definizione programma didattico promozione del corso reclutamento docenti preparazione bando raccolta iscrizioni svolgimento lezioni valutazione
49 Esempio di scheduling
50 Contenuto del documento di progetto
51 La matrice di finanziabilità (1) Conclusa la fase di pianificazione è utile predisporre una matrice in grado di incrociare le strategie ed i progetti selezionati e pianificati con gli strumenti di finanziamento, diretti ed indiretti, più appropriati. Vantaggi: possibilità di valutare la coerenza tra progetto e fonte di finanziamento strumento guida per il team di progetto (per seguire i bandi, )
52 La matrice di finanziabilità (2): un esempio PROGETTO FINANZIABILITÀ Programma Misura Bando Ipa Adriatico 2.3 Risparmio energetico ed energia da fonti rinnovabili Atteso a fine Energia e territori MED 2.2. Promozione delle fonti rinnovabili e miglioramento dell efficienza energetica Aperto dal 16 febbraio al 13 marzo SEE 2.4 Promuovere le risorse e l efficienza energetica Aperto a Marzo Attenzione: non è ancora noto se si tratterà di una call generalista o ristretta (a certe misure e beneficiari) IEE Il programma, a gestione diretta, sostiene la creazione di agenzie locali/regionali per l energia. Nei primi mesi del 2009.
53 La matrice di finanziabilità (3): la coerenza PROGETTO Programma Coerenza (da 1 a 3) Energia e territori Ipa Adriatico (indiretto) MED (indiretto) ** SEE (indiretto) IEE *** (diretto) In questo caso si vede come il progetto abbia una coerenza medio/elevata con i programmi individuati.
54 L analisi della call: il pacchetto informativo Attenzione: La call non è solo la call Non basta il testo pubblicato sulla GUCE ma occorre reperire ed analizzare: - formulari (application form, budget form) - linee guida per il proponente - Grant agreement - Altra documentazione necessaria (schede di identificazione finanziaria, tabella diarie, modulo conflitto di interessi, )
55 L analisi della call: elementi da focalizzare 1. Contesto giuridico e normativo= politiche, programmi, 2. Obiettivo= priorità della call 3. Azioni eleggibili = attività che si possono implementare 4. Beneficiario= soggetto che può richiedere la sovvenzione 5. Paesi partecipanti/partners= da dove? Quanti? 6. Destinatari=Target cui debbono essere rivolte le azioni 7. Durata dei progetti 8. Dotazione di bilancio/dimensione finanziaria del progetto 9. Tasso di cofinanziamento 10. Modalità di erogazione della sovvenzione 11. Criteri di valutazione: formali, di merito (rilevanza, fattibilità, sostenibilità 12. Spese ammissibili 13. Modalità di presentazione 14. Scadenza
56 L analisi della call: gli output Check list dei documenti da produrre e dei requisiti formali da rispettare Indicazioni sulle caratteristiche dei progetti: dimensione finanziaria, partenariato, attività, Check list per il fine tuning e l autovalutazione della ns proposta progettuale (i.e. come la call interpreta rilevanza, fattibilità, sostenibilità)
57 Grazie per l attenzione Mauro Vanni, m.vanni@civica.cc
Come scrivere una proposta progettuale
PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA Come scrivere una proposta progettuale Comune di CATANIA 17/03/2016 SIGNIFICATO E DEFINIZIONE DEI LIVELLI DELLA LOGICA
DettagliProject Cycle Management
CORSO DI EUROPROGETTAZIONE MODULO 3 Project Cycle Management DOTT. GIANLUCA COPPOLA Direttore generale - Responsabile Progetti Europei 1 Perché il Project Cycle Management? Esperienze pregresse -Quadro
DettagliIntroduzione alla metodologia di progettazione europea
Seminario informativo Come presentare una proposta di successo nel quadro del programma ENPI CBC MED Introduzione alla metodologia di progettazione europea (parte I versione ridotta) Docente: Cecilia Chiapero
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliStrumenti del PM. Strumenti del Project Management. La pianificazione del progetto. Strumenti del Project Management. Introduzione
Strumenti del PM Strumenti del Project Management Introduzione 1 La pianificazione del progetto Strumenti del Project Management Ambito del progetto (scope) 4 Cosa intendiamo per ambito Criteri per l identificazione
DettagliProject Cycle Management
Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce
DettagliIL PROJECT CYCLE MANAGEMENT
IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT IL CICLO DI PROGETTO Programmazione Valutazione Identificazione Realizzazione Formulazione Richiesta finanziamento Perché il ciclo di progetto? Approccio tradizionale PCM Quadro
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliQUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare
DettagliFase 6 Information and visibility on the project
FASE 1 IDEA PROGETTO FASE 2 INDIVUAZIONE DEGLI OBIETTIVI FASE 3 COSTITUZIONE DEL PARTENARIATO FASE 4 DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA Fase 6 Information and visibility on the project FASE 5 AGGIUDICAZIONE STIPULA
DettagliIDEAZIONE E PIANIFICAZIONE DI UN PROGETTO
DAL LAVORO AL PENSIONAMENTO 4 IDEAZIONE E PIANIFICAZIONE DI UN PROGETTO Gianpaolo Rossi, Genova Prima di iniziare a progettare è utile porsi alcune domande molto semplici: Chi? Perché? Cosa? Come? Quando?
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliGestione diretta: I programmi comunitari
Gestione diretta: I programmi comunitari Modalità Strumenti Gestione diretta Programmi UE a finanziamento diretto IPA ENI 4 Strumenti geografici PI DCI Assistenza esterna EIDHR 3 Strumenti tematici IfS
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliCalls for Proposals: Meccanismo e. opportunità
Calls for Proposals: Meccanismo e opportunità Punti principali Gestione dei programmi Caratteristiche di una sovvenzione (grant) Procedure di selezione (calls for proposals) Valutazione delle proposte
DettagliIV. TEMPI E RISORSE: STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
IV. TEMPI E RISORSE: STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Dopo aver affrontato la prima stesura del POP, si deve passare piano al vaglio del committente per avere il via definitivo. Se OK Si procede
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliMaster in Europrogettazione
Master in Europrogettazione Marzo Aprile 2013 4 Edizione Milano Bruxelles Due moduli in Italia* e uno a Bruxelles con consegna dell attestato finale di partecipazione Basato sulle linee guida di Europa
DettagliLA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE
LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della
DettagliLa nuova logica di realizzazione dei progetti. Fabio Girotto Regione Lombardia
La nuova logica di realizzazione dei progetti Fabio Girotto Regione Lombardia LE SCELTE STRATEGICHE DEL NUOVO PROGRAMMA Obiettivo Tematico 1 Priorità d investimento 1b (rapporti tra imprese e mondo della
DettagliIl budget può essere visto con gli occhi dell erogatore dei finanziamenti (donatore, agenzia di controllo, stato locale) o con quelli di chi lo deve
Padova 15.11.08 Il budget può essere visto con gli occhi dell erogatore dei finanziamenti (donatore, agenzia di controllo, stato locale) o con quelli di chi lo deve eseguire. Dato il titolo e la conoscenza
DettagliLa gestione manageriale dei progetti
PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il
DettagliIL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori. Milano 18 novembre 2014. A cura di: Luca Ghisletti
IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori Milano 18 novembre 2014 A cura di: Luca Ghisletti Compliance Aziendale Compliance è la conformità delle attività aziendali
DettagliRiunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03
Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi
Dettagli1- Corso di IT Strategy
Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso
DettagliDall Idea al Progetto
CORSO DI EUROPROGETTAZIONE MODULO 2 Dall Idea al Progetto DOTT. GIANLUCA COPPOLA Direttore generale - Responsabile Progetti Europei 1 CAPITOLO 1 STRUTTURARE UN PROGETTO Modulo 2 Dall Idea al Progetto 2
DettagliUTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI
UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all
DettagliMaster in Europrogettazione
Master in Europrogettazione DICEMBRE 2012 FEBBRAIO 2013 Milano Lecce Bruxelles Vuoi capire cosa significa Europrogettista? Vuoi essere in grado di presentare un progetto alla Commissione Europea? Due moduli
DettagliCon il supporto del Ministero italiano dello sviluppo economico PROGRAMMA
www.cooperazioneallosviluppo.eu I programmi dell'unione europea alla cooperazione internazionale e all'aiuto allo sviluppo: metodologie, strumenti e progettazione Bruxelles, 9-20 luglio 2012 Con il supporto
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliLa costruzione di un Project Work
CORSO DI ALTA FORMAZIONE Il lavoro sociale nei contesti della complessità: gli assistenti sociali verso nuovi saperi A.A 2007/2008 La costruzione di un Project Work Materiale didattico a cura di Dante
DettagliCentro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA
Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Lamezia Terme 88046 via Coschi 72/b interno 1 telefono e fax 0968/201908 Codice Fiscale 92003410799 FORMAZIONE SPECIFICA STRUMENTI
DettagliHORIZON 2020 PER LE PMI
HORIZON 2020 PER LE PMI Gli strumenti e le modalità di partecipazione ROAD SHOW Perugia, 21 Febbraio 2014 MISURE DI SUPPORTO ALLE PMI IN HORIZON IL PARTICIPANT PORTAL ASPETTI DI TECNICA PROGETTUALE MISURE
DettagliElementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto
Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto Giuseppe Caruso Project Manager Progetto Europa - Europe Direct - Comune
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliPolitica di Acquisto di FASTWEB
Politica di Acquisto di FASTWEB Edizione Settembre 2012 Editoriale Innovare per crescere ed essere sempre i primi, anche nell eccellenza con cui serviamo i nostri Clienti. Questo il principio ispiratore
DettagliPadova, 13 gennaio 2011. Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Marisa Sartori e Mauro Zaniboni
Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Fase sperimentale ECM 2002 Fase a regime ECM Accordo Stato-Regioni Novembre 2009 LA NOVITA PIU RILEVANTE: Non si accreditano più gli EVENTI MA si accreditano
DettagliRole plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING
Implementazione ed Attuazione di Progetti per il Miglioramento del Servizi Sanitari ANCONA 19 E 20 OTTOBRE 2012 Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Consiste nel destrutturare
DettagliOfferte tecniche con approccio PCM Project Cycle Management Sassari, 16 settembre 2015
Offerte tecniche con approccio PCM Project Cycle Management Sassari, 16 settembre 2015 Cinzia Sanna Poliste srl IL PCM - PROJECT CYCLE MANAGEMENT Nasce negli anni 90 Perché? ANALISI DELLE CRITICITÀ DEI
DettagliPSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT
PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità
DettagliREGIONE UMBRIA Bando per la presentazione di proposte progettuali a favore dei giovani in attuazione dell intesa politiche giovanili anno 2015
ALLEGATO A REGIONE UMBRIA Bando per la presentazione di proposte progettuali a favore dei giovani in attuazione dell intesa politiche giovanili anno 2015 Aggregazione, Protagonismo, Creatività PREMESSA
DettagliStrategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno
Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliLa gestione della qualità nelle aziende aerospaziali
M Premessa La AS 9100 è una norma ampiamente adottata in campo aeronautico ed aerospaziale dalle maggiori aziende mondiali del settore, per la definizione, l utilizzo ed il controllo dei sistemi di gestione
DettagliCOSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA
LA SCUOLA POSSIBILE Sviluppo sostenibile e costruzione delle competenze nell obbligo formativo Corso di formazione per docenti Isola del Liri 12-13 maggio 2008 COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA
DettagliCORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES
1 CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT Il corso è finalizzato a illustrare in dettaglio le competenze richieste al Business Continuity Manager per guidare un progetto BCM e/o gestire
DettagliCAPITOLO 3 LA PREPARAZIONE DEI PROGETTI
CAPITOLO 3 LA PREPARAZIONE DEI PROGETTI 33 35 Questo capitolo introduce il concetto di Approccio del Quadro Logico e ne spiega il ruolo nella progettazione attraverso un semplice esempio. 3.1 Introduzione
DettagliFoto di Luca Eula. Bando. Anno 2012
Foto di Luca Eula Bando A SOSTEGNO DI progetti e ATTIVITÁ IN mirafiori sud Anno 2012 2 Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus Bando - Anno 2012 Budget complessivo 40.000 euro Premessa La Fondazione
DettagliLa mediazione sociale di comunità
La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati
DettagliIl catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti
Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni
DettagliPROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN
PROGETTO DI RICERCA Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN MATERIA DI MEDIAZIONE. Ambito: Mediazione civile e commerciale delle controversie. Proponenti: Prof.
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliLa Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi
La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015
LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 Le opportunità: due grandi filoni diversi ma complementari I programmi
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliMETODOLOGIA E STRUMENTI PER LA PROGETTAZIONE EUROPEA UFFICIO PROGETTAZIONE EUROPEA COMUNE DI BERGAMO
METODOLOGIA E STRUMENTI PER LA PROGETTAZIONE EUROPEA UFFICIO PROGETTAZIONE EUROPEA COMUNE DI BERGAMO LA COSTRUZIONE DI UN PROGETTO EUROPEO: MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE AI BANDI EUROPEI NEI PROGRAMMI A GESTIONE
DettagliUN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE
GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di
Dettagli1. Introduzione e finalità delle Linee guida
LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso
DettagliCorso Tecnico di redazione di progetti Europei
Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliPianificazione e progettazione
Pianificazione e progettazione L analisi preventiva degli eventi e delle loro implicazioni rappresenta una necessità sempre più forte all interno di tutte le organizzazioni variamente complesse. L osservazione
DettagliPERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014)
PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) OBIETTIVI E STRUMENTI Il quadro di riferimento dell attuazione (performance framework)
DettagliExport Development Export Development
SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliCORSO DI EUROPROGETTAZIONE
CORSO DI EUROPROGETTAZIONE L Unione Europea finanzia progetti di sviluppo eccellenti, reti di ricerca attraverso una specifica gamma di meccanismi di finanziamento. Il percorso formativo offerto dall Associazione
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA
DettagliSistemi per la Sicurezza Consulenza. Sicurezza Analisi Consulenza. La La Sicurezza non è un gioco. non è un gioco
Sistemi per la Sicurezza Consulenza Sicurezza Analisi Consulenza La La Sicurezza non è un gioco non è un gioco m Il parere del Legale La formazione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori ha assunto
DettagliProgrammazione Pubblica/Mercato
Programmazione Pubblica/Mercato I modelli centrati sulla programmazione pubblica si fondano sulla assunzione della incapacità del sistema di auto regolarsi, o meglio sulla sua incapacità di autoorientarsi
DettagliLA PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA E IL WORK BREAKDOWN STRUCTURE
LA PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA E IL WORK BREAKDOWN STRUCTURE La Work Breakdown Structure La WBS è uno strumento di pianificazione delle attività progettuali che comporta un lavoro di: 1) suddivisione
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliI Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001
I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo
DettagliLA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona
LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza
DettagliDEOR DISSEMINATION AND EXPLOITATION OF RESULTS
DEOR DISSEMINATION AND EXPLOITATION OF RESULTS AGENDA Il contesto la strategia europea Significati e definizioni Disseminazione:quando e come, a beneficio di chi? Youthpass Link e materiali di disseminazione
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliFONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CUNEO BANDO RICERCA SCIENTIFICA 2015 SEZIONE RICERCA MEDICA
SEZIONE RICERCA MEDICA 2015 INDICE Obiettivo... 3 Oggetto... 3 Durata dei progetti... 3 Enti ammissibili... 3 Partnership e rete... 3 Modalità di presentazione delle domande... 4 Contributo e cofinanziamento...
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Facoltà di Ingegneria Corso di Marketing Industriale Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it Pianificazione e sviluppo di un nuovo
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliUnità Formativa 2.2: Definizione degli obiettivi dell intervento.
Unità Formativa 2.2: Definizione degli obiettivi dell intervento. Una volta realizzata l analisi del contesto di riferimento e dei fabbisogni formativi che esso esprime (vedi UF 2.1), il progettista dispone
DettagliIl sistema monetario
Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti
DettagliBIBLIOGRAFIA Project Management. La metodologia dei 12 Step. Come applicarla in tempo reale per gestire con successo piccoli e grandi progetti - Antonello Bove, ED. Hoepli, 2014 Project Management. La
DettagliInnovazioni nella programmazione 2014-2020 e valutazione ex ante. Paola Casavola DPS UVAL 11 luglio 2013
Innovazioni nella programmazione 2014-2020 e valutazione ex ante Paola Casavola DPS UVAL 11 luglio 2013 Perché le innovazioni nella programmazione sono molto rilevanti per la valutazione ex ante e la VAS?
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliLa progettazione centrata sull utente nei bandi di gara
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliUNI ISO 21500 Guida alla gestione dei progetti (project management)
UNI ISO 21500 Guida alla gestione dei progetti (project management) adozione nazionale in lingua italiana della norma internazionale ISO 21500 A cura di Relatore: Eugenio Rambaldi Presidente Assirep presidente@assirep.it
DettagliNorme per l organizzazione - ISO serie 9000
Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al
DettagliIL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO. Vanna Monducci 6 settembre 2013
IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO Vanna Monducci 6 settembre 2013 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO: GLI ELEMENTI PRIORITARI valutazione esterna degli apprendimenti
DettagliAppendice 2 Piano di business preliminare
Appendice 2 Piano di business preliminare Sistema di valutazione di business idea e/o start-up innovative Piano di business preliminare DOCUMENTO DA RIEMPIRE A CURA DEL PROPONENTE Indice 1 Analisi tecnica
DettagliLA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO
LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO Studio Candussi & Partners novembre 2008 Lo Studio Candussi & Partners Lo Studio opera dal 1998 con consulenti
DettagliCriteri di selezione Programmazione FSE 2014-2020
Comitato di Sorveglianza Programma Operativo 2014-2020 Regione Emilia-Romagna Criteri di selezione Programmazione FSE 2014-2020 Bologna, 05 giugno 2015 Fonti di riferimento Regolamento generale n. 1083/2013
DettagliLINEA INTERREGIONALITA. III Laboratorio
PON Governance e Assistenza tecnica (FESR) 2007-2013 Obiettivo 1 Convergenza - Azioni mirate di rafforzamento della governance multilivello e delle filiere di attuatori dei programmi operativi Linea 2.
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
Dettagli